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Libri
Anno:
1894
Scrittori ed artisti trentini
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Pagina 27 di 554
Autore: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: 553 S.. - 2. ed., notevolmente accresciuta e corretta
Lingua: Italienisch
Segnatura: II A-3.847
ID interno: 154518
niche di Trento , rzzv isterie contenenti le grandezze dei Duci Trentini etc. (Trento, Zanetti, 1648, in 4); ed è libro, nel quale l’autore fa il panegirico del Vescovo Principe Cardinale Ber nardo desio, suo benefattore e mecenate. Ebbe un figlio di nome Lucio Romolo che fu Canonico della Cattedrale di Trento, ed ebbe onori non pochi, tra cui quello della corona di alloro (1543) conferitagli nel castello di Canneto dall Impe ratore Carlo V ; ma nulla conosciamo della di lui morte, nè del tempo

in cui vìsse nel Trentino 1 ). Primo dei filosofi trentini fu Giacomo Conci 0 Aconcio di Ossana nella valle di Sole. Nacque a dì 17 settembre I49 2 » quando la riforma di Lutero avea scosso le menti degli uomini, e le traeva a pensare più liberamente, ad estendere la sfeia della ragione al dì là delle barriere dell’Autorità ritenute una volta intangibili. Suo padre Girolamo, figlio d’un Giacomo, morì l’anno 1553, lasciando in vita la moglie Oliana, e parecchi figliuoli, di cui il nostro filosofo

n’era il primogenito 3 ). Costui s’era dato agli studj legali, e divenuto notajo, s applicò ezian dio di controversie filosofico-religiose, c nella ricerca del mi gliore strumento per l’esame e 1’ acquisto delle umane cogni zioni Fu a Trento nell’anno 1548, quando il Concilio, quivi aperto, continuava le sue sessioni in Bologna ; ma 1 aria che vi spirava non tornava omogenea alle sue idee, c molti pericoli v’erano creati contro coloro che, dimorandovi, dissentivano dalle dottrine professate dalla

difesa romana. Penso quindi di an darsene, e fu in Isvìzzera, poi a Strasburgo, ed in fine in In ghilterra sotto la protezione della Regina Elisabetta, che lo '-) Volta (L.C.) Compendio della Storia di Montava, IH voi. p. 33 e _ pag. 84—85. 2 ) Atti notarili di Leonardo Colombino di Tertago rogati in Trento lugli ì tinnì 1552—53. Mss, della Bibl, di Trento, N. ioti, pag. 142.

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Libri
Categoria:
Scienze naturali, agricoltura, economia domestica , Pedagogia, insegnamento
Anno:
1886
Relazione sull'attività spiegata dall'Istituto Agrario Provinciale in S. Michele a. A. Tirolo : dall'anno della sua fondazione 1874 al 1886
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Pagina 67 di 112
Autore: Istituto Agrario Provinciale <San Michele, Adige>
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 106 S.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: c.San Michele <Etsch> / Istituto Agrario;z.Geschichte 1874-1886
Segnatura: II 108.493
ID interno: 154383
b) ln minor quantità: Mell: Astracan bianco, Renetta di Baumann, M. di Boicken, Renetta calvilla, M. principesca, Stettino giallo d’autunno, Stettino giallo d’inverno, Goldguldcrling, Calvilla di Danzica, Renetta grigia d’autunno, Hausmütterchen, Imperatore Alessandro, Renetta moscato, Renetta d’Orleans, Piantoncello di Ribston, Stettino rosso, Dalla rosa estiva della Virginia. Perì: Butirro d’Amanlis, Ricordo del congresso, Calebasse de Bosc, Bro Breton- neau, Colmar d’ Aremberg, Fortune, Bro

sopraffino, Bro de bois, Knaus, Nec plus Meuris, Nuovo Poiteau, Olivier de Serres, Passa tutti di Verona, Passe Crassane, Passe Colmar, Sorbetto, Trionfo de Iodoigne. Dei susini e prugni sì innestano di preferenza: Prugna italiana, Mirabella di Flotow, Susino di Kirke, Reine Claude verde. Degli albicocchi : Albicocchi della Val-Veno- sta, Alb di Breda, di Nancy, Reale. Dei peschi: Admirablc rosso, Regina Olga, sanguigno, Galand. Dei mandorli quelli a buccia tenera. Dei ciliegi: Precoce di Bolzano

di vimini quella di 31.000. 4. Vigneti, L’assieme dei vigneti dell’ Istituto, compreso quello al Maso Togn (46 ari) abbraccia una superficie di 15 ettari e 6 4 ari. Si de vono ancora aggiungere le spalliere nel pometo e le pergole nel campo sperimentale. Gli impianti cominciarono ranno 1871 e continuarono fino al 1880, ed al presente portano frutto ettari 14 c 1 / 2 .'Una buona parte della superficie (5 ha') è occupata dal vigneto degli assortimenti nel quale sono coltivate le più importanti varietà

di vitigni dell’ Austria-Ungheria, del l’Italia settentrionale, della Germania ed in parte di quelle della Francia, in lotti di circa 4-8 ari (400-800 ceppi),, così che ogni varietà si- trova piantata sopra una tale estensione da permettere di istituire degli stud 1 comparativi, e da poter in annate favorevoli ottenere raccolti sufficienti da esser messi separatamente in cantina e manipolati in modo corrispondente. Lungo le strade del vigneto esperimentale trovasi un ricco assorti mento ampelografico

di due ceppi per ogni varietà, ed inoltre, per lo studio delle varietà di uve nostrane, un completo assortimento a 5 ceppi. La posizione dell’ Istituto, situato ai limiti della viticoltura meri dionale e della settentrionale, fa sì che vi si possono coltivare con sue* cesso quasi tutte le più importanti varietà di viti della zona viticola set tentrionale, assieme a quelle della Francia e dell’ Italia, sebbene, come è naturale, il risultato non possa esser sempre corrispondentemente rimuqe--

2
Libri
Categoria:
Economia
Anno:
1926
¬Le¬ industrie tridentine alla fiera di Milano nel 1926
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Pagina 27 di 40
Autore: Condini, Cornelio ; Consorzio per il Padiglione Tridentino alla Fiera di Milano / comp.: Cornelio Condini. Ed. dal Consorzio per il Padiglione Tridentino alla Fiera di Milano
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 32 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: c.Mailand / Mailänder Messe <1926>;g.Trentino-Südtirol
Segnatura: III 96.584
ID interno: 272151
Minerali - Roncegno Società Grandi Alberghi - Mendola Funivia Zanibana Fai - Trento La Mostra venne aperta ufficialmente il giorno 23 maggio 1926 con l'intervento del Comm. Scotoni, Vice Presidente del Comitato Provinciale Concorso Forestieri in rappresentanza della nostra regione, del Comm. Bos- min rappresentante, del Comune di Venezia, del Cav. A. Zanetti e del Sig. Zamuner, il primo direttore e l'altro Vice-direttore dell'Ufficio ENIT di Venezia. I lavori di allestimento vennero diretti dal dott

. Condini ed eseguiti dal signor Bort Giòv. il quale assolse lodevolmente anche le mansioni di «incaricato», durante l'apertura. II servizio di trasporto del materiale è stato curato molto lodevolmente dalla Ditta C. Brusco e C. di Trento. La chiusura della Mostra segui il giorno 15 giugno 1926 ad ore 23. La stampa non mancò di occuparsi diffusamente anche di questa manifestazione destinata a neutralizzare le conseguenze del boicottaggio pangermanista di cui s'è fatta parola poc'anzi. Ecco quanto

scriveva il «Nuovo Trentino» in data 25 maggio 1926: L'inaugurazione della Mostra Turistica Trentina a Venezia. «Domenica mattina a Venezia, nella Loggetta del Sansovino, è stata inaugurata la Mostra Turistica Tren tina. 1/iniziti!imi del Comitato del Padiglione Trentino alla Fiera di Milano di esporre a Venezia ciò che era stato esposto nella metropoli lombarda durante la Fiera, è degna del massimo encomio. Tale iniziativa che è stata appoggiata dal Comitato Provinciale pro Concorso Fo restieri

e dalle principali Pro Loco, non mancherà di dare ottimi frutti. Attualmente Venezia ha un contin gente larghissimo di forestieri: tedeschi, inglesi, fran cesi, ceco-slovacchi e le prenotazioni sono copiose. Il boicottaggio germanico per la città della Laguna non he. avuta influenza alcuna. Difatti i forestieri tedeschi vi sono numerosissimi. La Mostra ha la sua sede nella Loggetta del Sanso vino. Bisogna essere grati al Municìpio di Venezia che ha messo a disposizione per la Mostra la Loggetta del

Sansovino, monumento di gloriose memorie, ai piedi del campanile, in quella piazza S. Marco, unica al mondo nella linea sfavillante dei superbi tesori che la circon dano, ove ogni forestiero accorre subito dopo aver messa piede a Venezia. Luogo migliore, dunque, non si poteva avere nella Regina dell'Adriatico, per esporre le bellez ze della nostra Regione. II lucale è stato allestito decorosamente. Le bellezze panoramiche della regione nostra vi sono esposte con bell'ordine e criterio, La luce

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
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Pagina 415 di 481
Autore: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Xerokopie
Soggetto: g.Duino / Schloss
Segnatura: II A-1.623
ID interno: 137259
1086 cedette al tenente maresciallo barone Merci!; due anni ap presso fu posto sotto il Principe Elettore di Baviera, eli’ era stato croato comandante supremo e di quello eziandio pel suo valore seppe acquistarsi tutto 1’ affetto. Se non che un luttuoso avvenimento venne frattanto a spo gliarlo della grazia dell’ uno e dell’ altro Signore e ad amareg giare i suoi ultimi anni di vita passati nell’ esilio. Egli e il conte Luigi suo figliuolo erano stati in una certa occasione gravemente insultati

dal conte Giovambattista Novelli, uomo che per lo passato aveva goduto di molta riputazione; come inviato della Regina di Spagna alla corte di Portogallo, egli aveva avviate le trattative di nozze fra quel Re e la sorella della Regina, Sofia Elisabetta. Anche la corte austriaca gli aveva conferito cariche ed onori, ma la sua indole impetuosa gli aveva già alienati gli animi. Un duello fra il Novelli c Luigi della Tono venne impedito a tempo da un severo divieto doli’ Imperatore. Ma crescendo

F audacia dell’insolente provo catore, Filippo che trovavasi allora a Venezia per regolare le cose del defunto fratello Uldarico, aveva data al conte Novelli una lezione ben cara, facendogli fiaccare le braccia o le gambe. Ciò espose il della Torre all’ imminento pericolo di restare assassinato dal suo nemico; risolvette quindi di provenirlo, facendolo egli stesso ucci dere dalla mano prezzolata d’un sicario. L’ uccisione avvenuta i| 12 febbraio 1697 presso Venzonc sul dominio veneto, destò im menso

rumore; ne venne accagionato anche il conte Luigi; ma il Principe Egone di Fürstenberg, affezionatissimo alla famiglia, potè finalmente assicurarlo che la corte di Vienna era convinta della sua innocenza, poiché giammai egli avrebbe mancato alla sua parola di cavaliere, di restare sommesso agli ordini di Sua Maestà. In tanto il conte Filippo citato innanzi al giudizio di Vienna, non comparve e denn condannato nella pena della legge Cornelia de sicariis, sebbene restasse assoluto dall’imputazione

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Libri
Anno:
1905
Guida di Mezolombardo e dintorni : il distretto di Mezolombardo da Mezolombardo a Campiglio, Peio, Rabbi, Mendola, il gruppo di Brenta.- (Pubblicazione della "Società d'Abbelliamento di Mezolombardo" e della "Società mento di Mezolombardo" e della "Società Rododendro di Trento")
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Pagina 162 di 211
Autore: Battisti, Cesare / Cesare Battisti
Luogo: Trento
Editore: Società Tip. Ed. Trentina
Descrizione fisica: 138 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Pubblicazione della "Società d'Abbelliamento di Mezolombardo" e della "Società mento di Mezolombardo" e della "Società Rododendro di Trento"
Segnatura: I 89.148
ID interno: 345052
- 12G Cima Regina Margherita un. 28Ö1). K ad W. delia Cima ■di Brenta bassa. La sua sommità è a forma di tetto. Monte Daino. (2694). Facilissima salita. Dal Rifugio delia 'Tosa si giunge alla vetta, toccando la Pozza tramontana in ore 1 i l A . Cima. Brenta bassa (ni. 2806). Borge a S. della Bocca ■di Brenta. Ha forma di torrione. La salita non è difficile. Si compie in poco più di an' ora dal .Rifugio della Tosa. Cima di Brenta alta (2967). È a N. della Bocca di Brenta. 'Splendido panorama

. Facile salita.' Ore 1 1 / ? dal Rifugio della Tosa, Campanile basso ùn. 2908). È separato dalla cima pre cedente dalla Bocchetta dei Massod-i, È la cima più diffìcile del gruppo di Brenta. Nel 1807 tentò di raggiungere la vetta Carlo Barbari di 'Trento, ina dovette formarsi poche decine di metri sotto la som mità; pei primi toccarono la vetta nel 1903 due tedeschi che •vi'issarono la bandiera germanica ; l'anno dopo il signor Luigi Donati di Mezolombardo con una guida tedesca e quindi Nie» ■cardo

''Trenti dì Trento, colla guida trentina Povoli, che vi issava una enorme bandiera italiana. Il Trenti impiegò ore 5 e mezza ■dal .Rifugio. Campanile alto o Campanile dì Brenta (ni, 2937). Salita difficile; interessa lite arrampica tura. Splendido panorama.. Dal •Rifugio della Tosa si compie la salita in 3 ore e mezza. • Torte di Brenta (ni. MA). Sorge presso la Cruda dei /«fiiiiiii che ..mediante la Bocchetta dei fulmini è unita al Cam panile alto. Salita diffìcile, consigliabile solo agli esperti

,. Dal Bifagio' della Toss ore 3. Cima i* .Ami, (m. 2953). È a N. E. della Bocca d'Armi eie la separa dalla Torre di Brenta. Salita difficilissima ma «eli soddisfazione. Cima di -Brenta (in. 3155). Salita non difficile: panorama

5
Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
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Pagina 413 di 481
Autore: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Xerokopie
Soggetto: g.Duino / Schloss
Segnatura: II A-1.623
ID interno: 137259
quella contea; altri acquisti egli fece del proprio Ma preziosi, come ricordi della grazia sovrana furono segnatamente alcuni doni lasciati da Uldarico alla famiglia; fra cui un orologio della Impe ratrice Eleonora II, un anello della Regina di Polonia e il ritratto delF Imperatore Leopoldo I. gioiellato in diamanti. Senza prole rimase anche Turrismondo Paolo , donatario dei due fratelli Federico e Nicolò, signore di Vipulzano, Piuma, Podgora, giusdicente di Cormons, e proprietario delle tenute

di Sci Fontane, Melara, Ghindino, Vigna Grande su quel di Trieste, cedute a lui ed a sua madre dal conte Giangiacopo Brigido, la cui famiglia doveva più tardi con doppio nodo stringersi alla Torriana. Ritiratosi per tempo dalla vita pubblica e contento dei titoli onorarli di gen tiluomo di Leopoldo I. c consigliere di Stato, dedicò le sue cure filiali alla madre, quando essa si stabilì nella sua sode vedovile di Sagrarlo. Perciò ebbe da lei nel 1.GG2 la donazione della sua dote e fu audio preferito

nel suo testamento del 1GG5 *. Secondo il desiderio d 5 Eleonora ebbe cura clic la sua salina venisse ricon giunta a quella del padre, trasportato da Firenze nella cella mor tuaria di Duino. Presso di lei volle essere sepolto egli stesso con sua moglie, Sulpicia della Torre. Suoi eredi dichiarò il fratello conte Raimondo Bonifacio e il nipote Luigi, tìglio di Filippo Giacomo, ponendo auch 1 egli la condiziono <T Uldarico, che mancando la linea di Filippo, dovesse succedere quella di Raimondo

7
Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
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Pagina 393 di 481
Autore: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Xerokopie
Soggetto: g.Duino / Schloss
Segnatura: II A-1.623
ID interno: 137259
nobili del paese, ma povero e di poco spirito; e conoscendo la sua debolezza, erasi indotto di mala voglia ad accettar la corona. Non fu appena salito al trono, elio offese i Polacchi col suo ma trimonio, avendo condotta in isposa 1’ Arciduchessa Eleonora senza il consenso della Repubblica. Da quel punto si meditò di deporlo, ■sebbene la Regina venisse poi coronata coll’ assentimento di tutti gli ordini. Vuoisi ebe anche la Regina, pentita d’ avere sposato un uomo così inetto, pensasse ella

stessa al modo di togliergli lo scettro, facendo annullare il suo matrimonio e dando la mano al conte di S. Paolo, fratello del Duca di Longueville, il quale sa rebbe stato senza dubbio eletto Re di Polonia, so la morte non 1’ avesse rapito noi fior degli anni sul campo di battaglia Ma quello ebe più dogli altri lavorava alla sua deposizione, fu il Re medesimo ; perocché i Turchi, i Cosacchi ed i Tartari, profittando della sua debolezza e della sua mala intelligenza coi Polacchi, invasero i suoi

Stati. Dopo debole resistenza, Michele abbandonò loro la fortezza di Ramimele, antemurale della Polonia; c infine' venne costretto nel 1G72 ad una paco ignominiosa, per la quale dovette cedere la Podolia, dare in mano ai Cosacchi 1’ Ucraina, o pagare un annuo tributo alla Porta. 17 anno appresso provenne la sua deposizione colla morte, odiato da tutti o lasciando lo Stato iti preda a guerra intestina, dopo quattro soli anni di regno e trentatre di vita. Fu il Sobieski, grau maresciallo del regno

, negli stati austriaci sotto la protezione di Leopoldo. Fin ch’ ella rimase in Polonia, il della Torre ebbe 1’ abilità di regolare la sua sconcertata economia e di pagarne tutti i debiti; seppe togliere colle sue soavi maniere la triste impressione che la Regina aveva fatta al suo primo venire in Polonia, e pose tutto il suo studio a guidar lei c tutta la sua corte in guisa da sostenere con decoro il suo grado. Forse la sorte d’Eleonora 1 Alias Jmtoriqm, Tomo 1Y n. 28, , - , r ì

8
Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1891
Brani di storia trentina
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Pagina 331 di 336
Autore: Bottèa, Tommaso / offerti dal sacerdote Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: IV, 335 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Enth.: Cronaca di Folgaria. Memorie di Pergine e del Perginese. Storia della Val di Sole
Soggetto: g.Folgaria ; s.Heimatkunde ; <br />g.Pergine Valsugana ; s.Heimatkunde ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 102.539
ID interno: 336861
— 3S2 — grafica del Tirolo, e una raccolta di sonetti nel 1788; un Carlo Antonio Malanoti diede alle stampe un suo lavoro nel 1759, in titolato — La vita molle disaminata. — Menzionerò pure fra i distinti nella scienza legale un G. Battista de Àngelis di C rovi ana, e il benemerito patriotta Pietro Bernardelli di Piano, morto avanti pochi anni a Trento. Nello studio della medicina vediamo applicate per lunghi anni le famiglie Bevilacqua di Male, Ramponi di Magras, e A- liprandini di Livo, con

onore di sè stesse e della patria. Antonio Bevilacqua era nel 1667 protomedico della Regina Eleonora, e Giuseppe Melchiore Ramponi era pubblico professore a Pavia, quindi a Vienna, ove morì nel 1790: stampò nel 1767 un trat- tatello sui semplici, e nel 1786 le sue Institutiones patologica#. Per conto eziandio delle arti belle la nostra valle non ò priva di onore : si conserva memoria di un Romedio Pezzi di Termenago, distinto pittore, e della famiglia Guardi di Mastellina, ora accasata a Venezia

scritti. Continuino essi nell' onorata impresa, . e grande incremento ne conseguirà Y avito decoro della patria Valle, e beli esempio ne riporteranno le future generazioni. Male, nel Luglio 1884. pr. TOMMASO VIGILIO BOTTÈA Paroco-Decano.

9
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1930
Guida del Museo del Risorgimento Trentino
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Pagina 42 di 196
Autore: DeManincòr, Giuseppe ; Museo Trentino del Risorgimento e della Lotta per la Libertà / Giuseppe De Manicor
Luogo: Trento
Editore: Arti Grafiche Scotoni
Descrizione fisica: 190 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: c.Trient / Museo Trentino del Risorgimento e della Lotta per la Libertà;f.Führer
Segnatura: I 214.635
ID interno: 353736
pari, ma non riuscì a sequestrare che quelle diret te nelle remote valli di Fassa e Primiero. Nel ripiano della vetrina: esemplari dei giornali, delle riviste e delle pubblicazioni dirette da Cesare Battisti o delle quali fu collaboratore: «Il Popolo» quotidiano socialista (1900-1914), «Tridentum» 1898-1914), «Il Trentino Illustrato», settimanale il lustrato (1905-1900), «Il Calendario Socialista» 1900-1912), «Vita Trentina» (1903-1911), «La cultu ra geografica», «Paganella», «Bollettino degli

Stu denti Trentini», ecc. Parete laterale sinistra (Ovest). Nel quadri: fotografie fatte prima della guer ra di Cesare Battisti e della sua famiglia; fotogra fia presa a Graz, di Cesare Battisti diciannovenne e di altri quattro studenti, fondatori poi della So cietà degli Studenti Trentini; altra del fratello Giu liano; spartito musicale dell'Inno a S. Giusto scrit to da Cesare Battisti; due cartoline da lui dirette al figlio Luigi; sua firma autografa accanto a quel la di Sante Garibaldi

; fotografia della casa natale del Martire (una antica torre romana di Trento); fotografie dei suoi genitori. 1 monumenti a Cesare Battisti. Nella vetrina: fotografie di lapidi, busti e mo numenti eretti ai Martiri trentini, a Roma, Lucca, Bolzano, Piacenza, Portoferraio, Pietrasanta, Ve rona, Pinerolo, Pavia, Catania, Torino, Monza, Cre mona, Novara ecc. e fotografie delle più signifi cative cerimonie svoltesi in loro onore nella Fos sa del Castello; altre delle visite di omaggio fattevi da cospicue

10
Libri
Anno:
1890
Storia della Val di Sole
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Pagina 101 di 104
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 103 S.. - 2a ed.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 8.254
ID interno: 339179
grafica del Tirolo, e una raccolta dì sonetti nel 1788 ; un Carlo Antonio Malanoti diede alle stampe un suo lavoro nel 1759, in titolato — La vita molle disaminata. — Menzionerò pure fra i. distinti nella scienza legale un Gr. Battista de Angelis di Croviana, . e il benemerito patriotta Pietro Bernardelli di Piano, morto avanti pochi anni a Trento. Nello studio della medicina vediamo applicate per luìighi anni le famiglie Bevilacqua di Male, Ramponi di Magras, e Ä- liprandini di Livo, con onore

di sè stesse e della patria. Antonio Bevilacqua era nel 1667 protomedico della Regina Eleonora, é Giuseppe Melchiore Ramponi era pubblico, professore a Pavia, . quindi a Vienna, ove morì nel 1790: stampò nel 1767 un trat tateli o sui semplici, e nel 1786 le sue Institutions patologicae. Per conto eziandio delle arti belLe la nostra valle non è priva di onore: si conserva memoria di un Romedio Pezzi di ' Termenago, distinto pittore, e della famiglia Guardi di Mastellina, ora accasata a Venezia, la quale

scritti. Continuino essi nell'onorata impresa, e grande incremento ne conseguirà 1' avito decoro della patria Valle, e beli 5 esempio ne riporteranno le future generazioni. Male, nel Luglio 1884. I pr. TOMMASO VIGILIO BOTTÈA Paroco-Deeano.

11
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
(1761)
Notizie istorico-critiche intorno al B. M. Adelpreto, vescovo e comprotettore della chiesa di Trento ed intorno ad altri vescovi della Germania, e dell' Italia a tempi dello scisma di Federigo I. imperadore ; Vol. 2
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Pagina 39 di 828
Autore: Bonelli, Benedetto / Benedetto Bonelli
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: XCVI, 730 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: III 103.346/2
ID interno: 337106
fi fa da Paolino Scrittor della Vita di S. ^Ambrogio cap. z 6., che fino Fritigìl Regina de' Marcomanni era venuta alla Fede di Gesù Crifto, e da s. Girolamo nella fua Lettera indiritta dikSìijpmis Fratribus Sunmas, & Fretelae , che la flessa barbara gente de' Ceti , o fia de' Goti, cercava la verità delle facre Scritture, e profetava la manfuetudine di Gesù Crifto? XXIV. So, che nel!' Epiftola dì S. Vigilio a S. Giovanni Grifoßomo dicefi il nome di Cri/Io a quella Valle ignoto, pellegrino, e foreftieroì

: Cum adbuc efflet in fupraferipta regione nomen Domini peregrinum ^neque ullum ßgnum eß'et , quod fidei ßgnaculum demonßraret ; fuerunt bi , tunc numero , nunc merito ßngulares advenae, tarn religione, quam gente , a quibus non im merito Deus praedicaretur ignotus ; interpretandole non di tutta quella Valle, tua della principale e maggior parte; non che quefta non avefie uoque mai intefo il nome di Crißo fino a quel punto , ma perchè la prin cipale e maggior pai-te non lo riconofceva allora per Dio

/ non perchè allora non vi allignasse in quel terreno-,-guai occulta, pianta, la Fede, ma perchè pubbliche Croci, e Chiefe, quivi erette, che fono i fegni dimoiativi della medefima Fede, non vi fi vedevano allora; non che tutti e cadauno follerò ftati privi mai fempre d' ogni lume di Fede, ma perchè i più allora eran Pagani. In corto, altro non può inferirli dalle (a) Somiglianti Cartelli dovettero eflere leano prefidiarli , giammai non vi fi moltoantichi j nè può dubitarli, che in uno trovaffero

Criftiani, e che però quella d' effi vi fteffé di prefidioGV. Quintino fi- Valle ampissima folle tutt' ^ affatto ido- gliuolodi GV. Fermo Veterano dellaCoor- latra $ mentre fi la 9 che a tempi fteflì f-e IIII. Quindi non è credibile , che in di 8. Ireneo, e di Tertulliano, la Fede tenjpo della predicazion dell' Evangelio di Crifto fino ne' Cartelli, e nelle Ville, £i-a tanti Romani Soldati, i quali fo v era penetrata.

12
Libri
Anno:
1872
Carlo Conte Firmian e la Lombardia : studi
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Pagina 15 di 45
Autore: Benvenuti, Luigi / Luigi Benvenuti
Luogo: Trento
Editore: Marietti
Descrizione fisica: 40 S. : 1. Portr.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.391
ID interno: 343061
sublima e mente e core, nel primo romanzo dell’Italia, c vorrei aggiungere del mondo. Solo mi sia lecito osservare che gli al tri stati italiani si trovarono in migliori condizioni della Lom bardia e del regno napoletano ove dominavano avidi e tiranni gli Spaglinoli. Non parlo dei minori, che era giuoco forza sud- ri attassero alla volontà ed ai capricci dei maggiori, e dovevano per necessità subirne la mala influenza, ma la Toscana con pro pri! Duchi sotto il cardinale Ferdinando I. buon

amministratore, e promotore di commerci, agricoltura s e lettere, sotto Cosimo II. successore degno eli lui, sotto il pacifico e letterato Cosimo III. c sotto Fiiltimo de Medici Gian Gastone principe coltissimo ma perdutissimo di costumi continuava a progredire nella libertà • interna ed esterna, nelle arti, nelle scienze e nelle lettere. Il Piemonte dopo il grande guerriero e colto principe Emmanuele Filiberto, che italianizzò quei leali Macedoni della penisola, sotto il conquistatore Carlo Emmanuele

I. ed i suoi figli, dei quali Carlo Emmanuele IL fu splendido, tranquillo, protettore dì lettere, buono ed elegante principe, e sotto Vittorio Amedeo II, il glorioso guerriero e pacificatore, il patteggiatore della neu tralità universale d’Italia, il primo Ite e Signore per poco di Sicilia, poi per sempre di Sardegna cresceva lento ma costante, perchè non violentate succedevano le mutazioni volute dai tempi, per salire all’altezza dalla quale ora i discendenti della casa di Savoja - dominano incontrastati

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
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Pagina 380 di 481
Autore: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Xerokopie
Soggetto: g.Duino / Schloss
Segnatura: II A-1.623
ID interno: 137259
o ~~ 373 - ' ' • ‘ » li ritirarsi della popolazione da S. Giovanni, fatto insalubre dalle paludi, per concentrarsi nel borgo di Duino, aveva resa da gran tempo necessaria un’ ampliazione della chiesa, di che il me rito spetta ad uno dei più zelanti pastori che abbia avuto quella parecchia, il già rammentato monsignor Stefano Doli ale, di sempre cara e venerata memoria '. ■ Il desiderio del conte Raimondo 'VI, di riposare nella chiesa di sua fondazione, sembra sia stato eseguito, poiché essendo

morto a Vienna il 17 agosto 1623, ci è noto da un’ iscrizione che colà vennero sepolti solfano i suoi intestini \ Perenne vive a Duino la rimembranza di questo preclaro cavaliere, come autore della nobile prosapia, che da quasi trccent 1 anni vi tiene la signoria; e l’epi gramma del P. Giovanni Bartolotti, checché si possa dire del suo merito letterario, espose con verità le lodi di Raimondo VI: Inclyta Tunigenas quotquot venerata vetustas Extulit egregios Marte togaque viros; Horum quisque suis

soltanto la legit tima; dispose inoltre che, quando qualcuno di essi morisse senza figli, la sua parte andasse agli altri \ Il primogenito Francesco Febo, levato al fonte sacro dal Cardinale Andrea Bottero rappre sentato dal nunzio pontificio di Vienna e dal Vescovo di Lubiana, ' Mori il 6 settembre 1876. * Vedi Epigrafi, N. 28. 3 Le figlie furono Laura monaca; Lucrezia maritata nel conte Vin cenzo d’Areo; Maria nel conte Carlo della Torre; Lodovica in Costantino ba rone di Lambera; Chiara in Francesco

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
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Pagina 394 di 481
Autore: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Xerokopie
Soggetto: g.Duino / Schloss
Segnatura: II A-1.623
ID interno: 137259
■sarebbe potuta mutarsi d’ un tratto, se avesse consentito a sposare il Duca Filippo di Neuburg competitore del Duca di Lorena e soste nuto dal senato polacco nella nuova elezione del Re, dalla quale uscì acclamato Giovanni Sobieski. Ma 1’animo della Regina inclinava ■invece per Carlo di' Lorena, il generalissimo degli eserciti impe riali, al quale venne realmente maritata poco appresso in seconde nozze. Però anche dopo il ritorno in patria, trovatasi da principio abbandonata, Eleonora ebbe

presidente della camera in Vienna. A questa lettera Leopoldo X rispose in .termini, che fanno vedere quant’egli fosse schivo di qualsiasi pressione: »Circa quello, dico egli, che Vostra Maestà mi scrive, toccante .il conto Uldarico della Torre, io conosco benissimo lo suo ottime qualità e che certo è capace di molti uffitii, Ha meritato adesso non poco- per haver servito la M. V., onde sempre li avrò particolar consideratione di esso. Per adesso però il conte Brainer sta meglio, e dandosi il caso

complicazioni suscitategli anche là per opera della Francia, Quando pertanto F Imperatore mandò Uldarico ambascia- toro presso la Repubblica veneta, non fu solamente perchè lo rap- 1 Arch. di Duino, corrispondenza colla Regina Eleonora e col Duca di Lorena.

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Libri
Anno:
1894
Scrittori ed artisti trentini
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Pagina 10 di 554
Autore: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: 553 S.. - 2. ed., notevolmente accresciuta e corretta
Lingua: Italienisch
Segnatura: II A-3.847
ID interno: 154518
in Monza a battezzare Adaìoaldo figlio della Regina Teodolinda. Prima di lui non vi fu alcuno che meritasse il nome di scrit tore. 11 Padre Tovazzi vorrebbe darcene uno in Festo, asse rendo che questi fosse lo stesso che Sesto Rufo, del quale abbiamo il libro de /ustoria Romana ; 1 ) ma la cosa non va. Quel Festo, di cui dice Ammiano Marcellino, -) era Trentino bensì, ma non si conosce che fosse stato scrittore. G è dato quale amministratore della Siria, e poi dell’Asia in qualità di pro

console, pervertito dall’ avidità del danaro, disonorato nella pubblica opinione per molte brutali sozzure commesse, per avere fatto abuso della propria autorità ed essere stato crudele con molti. Solo osserviamo che eie’ trentini vissuti sotto il re gime dei Longobardi, sì ricorda un certo Felice grammatico, che ebbe a godere la stima del re Cuniberto, e fu da lui re galato di molte cose, e, in ispecie, d’un bastone lavorato d’oro e d’argento •'). Del resto dalla morte dell’Abbate secondo passarono

sei secoli prima che il Trentino potesse contare sopra un altro scrittore. Le tenebre dell’ignoranza s* * erano condensate anche sul nostro orizzonte, e vi si mantennero più o meno fitte sino all’ invenzione della stampa, che si nota come il massimo dei provvedimenti umani. Solo al principio del secolo XIII si fece un po’ di luce, per la quale abbiamo la prima raccolta di diplomi e documenti, ’) P. G. Gr. Tovazzi : Biblioteca Tirolese Mss. *) Amiti. Marcellinus cum notis integris Henrici

16
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
(1761)
Notizie istorico-critiche intorno al B. M. Adelpreto, vescovo e comprotettore della chiesa di Trento ed intorno ad altri vescovi della Germania, e dell' Italia a tempi dello scisma di Federigo I. imperadore ; Vol. 2
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Pagina 130 di 828
Autore: Bonelli, Benedetto / Benedetto Bonelli
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: XCVI, 730 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: III 103.346/2
ID interno: 337106
comunion della Chiesa. Cer tamente vien fuppofto per tale nel Diploma di Conrado 27. del 1027. riferito dall'Mundio To.i.pag. zi6. « fcq. come accordato ad Hartwko Yefcovo di Breflanone , ' dicendoti nel medefimo : Fidelis noftri Hard- mici Brixinenfis 'videlicet Eccießae Epi~ /«/■/ petitions pulfati , in proprium tuàidimus eidem fan&ae lìrixinenfi Ecéfw JN HONORS SJNCTO' à CASSIMI MiJFTYRIS , NEC NON INGENUINI CONFES SORE conßruHae , Comi tat um quon dam Weif otti commi ff um , ab eo fit Ii- ctl

exinde rediens aliquantos ca- „ ptivos, quos Brunichildis Regina „ Francorum ex proprio pretio re* „ demerat, revocavit. „ Allora Bru« mchilde non folo era Cattolica 5 ma anche Pia. Sonovi più Lettere dì S. Gregorio il Grande alla fteffa in- diritte, che la commendati non po co ; in una delle quali la esorta, acciocché proccuraffe di richiamar air unità della Chiesa quelli , quos ab untiate Ecclefiae Scbijmaticorum er ror dijfociat . Qualora però il no- ftro Agnello troppo fi folle dato a Gonofcere

nello fcifttia impegna* to, nulla per mio avviso dalla me- defima avrebbe potuto impetrare . Il perchè v' ha motivo di crederlo ricreduto dell'error suo con più al« tri Vescovi dello fteflb partito » tra' quali, come richiamati all'uni tà della Chiesa', dal Ch. Lodovico Tomaffmo De Vet. & No. Eccl. Vi* E [cip.

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
(1760)
Notizie istorico-critiche intorno al B. M. Adelpreto, vescovo e comprotettore della chiesa di Trento ed intorno ad altri vescovi della Germania, e dell' Italia a tempi dello scisma di Federigo I. imperadore ; Vol. 1
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Pagina 365 di 503
Autore: Bonelli, Benedetto / Benedetto Bonelli
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: XVII, 462 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: III 103.346/1
ID interno: 337105
. Viffe Cattolico , noa meno della piillìma Teodelinda Regina de' Longobardi , preffò di cui era in some venerazione. Onde fcriffe il Chiariflìmo P. de Rubeis Monum. Eccl. ^fquilejenf. Cap. 22. n. 3. col, 202. Communione igitur Ca- tbolica potiebatur Langorbardorum Regina-i ncque Synodum quintam ut tam cU tò reciperet induci potuti - Secundum ^Abbatsm denique non praeter co 5 u irum eximium Tbeodelindae apprime car um y qui SCHIS M^TICUS NON ER^lT é'c. Vero, che il Baroniofcrive di lui con tutta

verità, che fu alquanto ti tubante e perpleffo circa V accettazione del Quinto Sinodo i ma non per quello lo ebbe in conto di Scifmatico, ma anzi lo credette Cattolico atto a far sì, che i Longobardi non fi dipartifTero e feparaffero dall' unità della Chiefa. Che però lo fteffo Baronio ebbe a dire di S. Grego rio il Grande , che molto lo apprezzava , e Io accarezzava altresì co 1 regali : Quibus demereri tantum '•drum conatus efi , quem Jciret continere potuijfe Langobardos in communione catboìica

del Santo L. 2. c . 5-. n. 2; avvifano:,, Schifmaticis non accenfemus eos, qui etfi Concilium V. non reciperent, & trium Capitulorum condemnationi minimè fubfcrip- „ fiifent 3 tamen ab eorum communione, qui Synodum hanc admiferanr,, & conclamatam in ea trium Capitulorum damnationem , nullatenus M abftinebanc » Certè pro Schifmaticis eos nunquam habuit S. Grego- iy. rius &c. „ E nel L. 4. della ftefla Vita Cap. 1. n. 7. „ Schifma« * » ticis , Uti jam diximus, accenferi non dèbere Secundinum

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1910
¬Il¬ Trentino : guida pratica
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Pagina 130 di 196
Autore: Battisti, Cesare / C. Battisti
Luogo: Trento
Editore: Soc. Tipografica Ed. Trentina
Descrizione fisica: 178 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: II 89.154 ; II A-18.349
ID interno: 71486
C28 grotte, cascate, ecc. sottostante ai paese, (Tassa d'ingresso cent. 40 da pagarsi all'albergo della Posta). Da Fondo in un'ora si va comodamente a <3astrifondo per una stradicciuola che si diparte presso il Ponte Alto. Quartierini con stanze ammobigliale si affittano per tntta la stagione estiva al prezzo di cor. 100-160, compreso luce, legna, biancheria. Per informazioni rivolgersi alla Società d } abbellimento in Fondo. Da Fondo alla Mendola. Delle stazioni che intercedono fra Fondo

, giardini, bosco in assoluta vicinanza. Pensione da Cor. 6 a Cor. 8. Prima colazione Cor. 0.50, seconda Cor. 2.50, pranzo Cor. 2.50 Luogo di ritrovo dei trentini. Prop. Cirillo Nesler. Da Maloscoy in 8 km., toccando prima la località Belvedere, che serve di stazione pel paese di Ronzone (tri. 1034; ab. 506) e il nuovo Hotel Regina del Bosco, poi la stazione «lei sovra stante paesello di Ruffrè (ni. 1176; ab. 694) e la località alle Tre Ville si arriva sul Valico della Mendola, superando un di- sliveilo

. Covi (dimorante l'in verno a Untermnis-Mcrano). La MENDOLA (ni, 1364) è un vasto altopiano che attorniato da rupi eminenti declina verso sud-ovest con splendidi boschi di pini. Ove ora ci sono alberghi grandiosi, v'era nel medio evo un ospizio. L* attrattiva speciale della Mendola oltre che da bo-

19
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
(1761)
Notizie istorico-critiche intorno al B. M. Adelpreto, vescovo e comprotettore della chiesa di Trento ed intorno ad altri vescovi della Germania, e dell' Italia a tempi dello scisma di Federigo I. imperadore ; Vol. 2
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Pagina 164 di 828
Autore: Bonelli, Benedetto / Benedetto Bonelli
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: XCVI, 730 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: III 103.346/2
ID interno: 337106
di quefto, dove ri» toofavaflo le Offa de' fitoi Genitori, TBgli ha confacrato 1* Altare foprac* cerniate della Beatilfìmà Vergine . Venni alììcutato da buona mano , che di tutto ciò fanno fede le Car te antiche , e Monumenti. E di fatto, eh' Egli possedesse il Caftcl* ^ di ìloinbwfcb > e la Prcpofìtura di SuheH t fi a «Cèlta dall'* Anonimo Raitenhaslacenfe preffo il P. Ber nardo Pcz Tbefaur. %Anecdotor. To. 2 - part, z. pag. 248. Da esso Ano- D^LKICIMO. 67 niino appdlafi E pi fco pus nobilißtmuz

^Ahemnnno, non come di Fondatore j ma foltanto co me di Riftoratóre } e Benefattor grande della Chiefa Subenefe, an che 1* Arcivescovo di Salisburgo Eberardo in un fuo Diploma de' 20. Dicembre 1153. Indiz. 2., ove tal Chiefa la dice fondata ,, a quadam 3, Regina Tuta nomine, de qua piae yi memoriae Tridenrinus Epifcopus ,3 Altmannus fecondimi carnem ori- j, ginem duxit. 33 E d'un Altare di È. Maria parlando il medefimo Arci- vefeovo foggiugne .* ,3 quod me- w moràtus Epifcopus ( <Jltmmnm

) 3, Confccravitj & iifdem praediis do tavit Anno Dom. MCXXXVI. „ India. XIV. 11. Kal. Maji, Re- 3, gnante Lothario Imperatore III. „ L' anno della Cónfecrazione dell'Al tare qui rammentato, non cammina d'accordo con quello lignificato nel la furriferirà Ifcrizione ; ma forfè furono due Altari differenti , che I 2 con-

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