Suggerimenti per la ricerca avanzata

1 4 3 passare a far la galena 5 il mettersi sulle la scine 5 quando ingialliscono sono il collo, c portano 1* testa alla sono occupazioni che tengono indefessamente impiegati tutti i do mestici d 1 una famìglia, giacché il troppo caldo, o troppo umido sono cose che con corrono a fare, che i cavale ri si ammalino , e divehghino vacche incapaci di più vestirsi del loro serico involto . In otto o nove giorni è finita 1’ operazione della gaietta , che una volta si vendeva a discreto prezzo, e che

arenandosi il commercio bisognerà 'dimenti carlo : cosa che per il Tiro io italiano sareb be fatale, perchè la seta era quella , che a fronte di' ogni altra cosa , o greggia , o lavo rata , portava in provincia quel soldo che animava l'agricoltura di queste terre quasi infeconde. Prima per altro di mettere i cava le ri a fare la gaietta sogliono le nostre don ne separare da quelli le così dette póppe 5 cavale« più grandi e colla testa più grossa , che mettono a parte a lavorare, per ottené re da questi

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Categoria:

Scienze naturali, agricoltura, economia domestica

Anno:

[ca. 1813]

Dell'agricoltura del dipartimento dell'Alto Adige o Tirolo italiano

Pagina 73 di 108

Autore: Cristofori, Pietro / memoria del sig. Pietro Cristofori

116 6 gigantizzano sulle rive de’ torrenti , e del fiume Adige , ove colla diffusione grandiosa delle loro radici fortificano gli argini, e s 1 op pongono in parte ai funesti effetti delle più o men rapide inondazioni. I). XXVI. Come si coltiva la vite ? oc. R. XXVI. Siccome il vino era sino od ora uno dei primarj rami del commercio del paese, che al pari della seta, e del tabacco portava incalcolabili somme in provincia ; denaro che al presente ci manca quasi per intiero, cosi le viti sono

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Scienze naturali, agricoltura, economia domestica

Anno:

[ca. 1813]

Dell'agricoltura del dipartimento dell'Alto Adige o Tirolo italiano

Pagina 47 di 108

Autore: Cristofori, Pietro / memoria del sig. Pietro Cristofori

, 9 1 hanno un giardino botanico , difendono i lo ro seminati d’autunno durante l’inverno con rebalze di tavola poste sopra ì medesimi, o vetrine, ed incassate in modo da alzarsi ed abbassarsi a piacere sull’apparir del sole, ed allo avvicinarli della notte . Con tavole pure, e vetri fatte a fmestroni si difendono le pian te di agrumi in certi giardini a tale scopo costrutti, facendo loro un calore artefatto nel le notti, e giornate più rigide . Fra noi di questi giardini da Eoveredo a Bolgiano

ve ne sono parecchi posti in pianura o nelle basse colline, e co 1 loro prodotti pareggiano con quelli della Riviera. 11 nostro benemerito della patria sig. Senatore de Moli uomo eru ditissimo, dilettante e conoscitore della piu sana agricoltura, ne ha uno a Villa , ove di mora , che per la bellezza delle piante che lo adornano , richiama 1' altrui ammirazione. {.sarà continuato ]

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Categoria:

Economia

Anno:

[ca. 1910]

Hotel "Bristol", "Grifone-Greif", "Laurin" : F. Staffler, prop. , Bolzano, Prov. Bolzano, Italia, Dolomiti

Pagina 4 di 9

Descrizione fisica: 1 Faltbl. : Ill.

Lingua: Deutsch; Englisch; Französisch; Italienisch

Commenti: Text dt., ital, engl. und franz.

Soggetto: k.Hotel Bristol <Bozen> <br />k.Parkhotel Laurin<br />k.Hotel Greif <Bozen>

Segnatura: II A-36.050

ID interno: 511213

Facciata verso il parco - Parkfrnnt Hotel Laurin Park-front - Côte du pare Tenuta ngricola Oekonomie mit Wirtschaftsgebäude View of the Farm Vue de ia Ferm E nei Grandi alberghi della Famiglia Staffler il forestiero che arriva a Bolzano si trova sempre a suo agio, tanto il semplice turista, quanto V ospite più delicato. JJ Hotel Grifone (Greif), dal 1816 proprietà della famiglia Staffler ebbe sempre fama eccezionale e ottima rinomanza c ha tuli'ora una clientela numerosissima c affezionata

. La casa fece tutta la salita della modernità, trasforman dosi secondo le esigenze del tempo, anzi spesso preceden dole, sicché è provvista di tutti gli impianti e i confort moderni ha acqua corrente calda e fredda nelle stanze, appartamenti privati con bagni e al pianoterra un bacino per il nuoto, bagni di luce e a vapore, insomma tulto uno stabilimento moderno di bagni. Il Ristorante estivo sulla Piazza Vittorio Emanuele, ormai nolo in tutto il inondo, è punto di ritrovo di tulio il pubblico

il pubblico più eletto. La cucina degli alberghi che godette sempre ottima rinomanza viene servita con prodotti dell’azienda agricola propria della famiglia Staffler, tenuta con massima cura appositamente a questo scopo. I Tre Grandi Alberghi si trovano nel centro della citta in vicinanza della stazione e degli edifici pubblici, Pre fettura, Municipio, Posta, Chiesa ccc. degli Uffici viaggi, da cui partono le autocorriere. H GARAGE CENTRALE ù dei più moderni e ha posteggio per 70 macchine. * Vivaio per

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Scienze naturali, agricoltura, economia domestica

Anno:

[ca. 1813]

Dell'agricoltura del dipartimento dell'Alto Adige o Tirolo italiano

Pagina 15 di 108

Autore: Cristofori, Pietro / memoria del sig. Pietro Cristofori

6o aratri si profondano un mezzo piede al- r incirca , e si replica la manifattura del vol tare la terra colf aratro , quanto più sì de sidera vederla fruttifera, giacché vieppiù è smossa, e rivolta ai benefìci influssi dell’aria, altrettanto s’ impadronisce dell’ ossigeno 5 os sia termossigeno della medesima (i), e di viene per questo mezzo più omogenea alla pullulazione de’semi nel suo seno raccolti. Nella semina del fermento , che cade dietro il formentazzo maggiore in autunno, prima

si fende il terreno, poi si erpica, quindi si se mina , di nuovo sì ara minuto , e finalmente si torna ad erpicare. Le porche più o meri fatte a costa, ed i solchi dell’aratro eseguiti, ora attraverso , ed ora per lungo de’campi a norma della più o men inclinata posizione de’ medesimi , sono gli scoli della nostra cam pagna collinare, che io pieno è mancante di acqua. Per iscolo de’ filari della pianura ove si semina il fermento si lascia loro un solo solco in mezzo alla vanezza, o al più due, uno

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Scienze naturali, agricoltura, economia domestica

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[ca. 1813]

Dell'agricoltura del dipartimento dell'Alto Adige o Tirolo italiano

Pagina 96 di 108

Autore: Cristofori, Pietro / memoria del sig. Pietro Cristofori

D. XXXH. Come si coltivano i gelsi ? R„ XXX lì. I mora ri ( Morris alba ) che colle loro foglie servono dì cibo ai bachi da seta, furono sempre uria delie piante , intorno ai - le quali il nostro contadino ha esercitate le più gran cure, perchè col denaro , che col la vendita delle 'gaiette acquistava , allorché il commercio della seta era il perno della rotazione delle nostre risorse , egli sì libera va dai pesi degli affitti de’ campi, e ridona va alla sua povera famiglia un onorevole

vangato e letamato i semi di questa pianta , che dopo un anno della lor nascita sì cavano s trapiantano F uno dall’ altro alla distanza di due piedi circa in un luogo, che

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[ca. 1813]

Dell'agricoltura del dipartimento dell'Alto Adige o Tirolo italiano

Pagina 49 di 108

Autore: Cristofori, Pietro / memoria del sig. Pietro Cristofori

g3 tesse e dell’ onore dell’ Italia , giacché je dai princìpj giova augurare Fesito della scoperta sarà una di quelle che segneranno un’ epoca gloriosa nei fasti degli avanzamenti delibarli utili procurati dagli Italiani. Il sìg. professore Mar san d per rassicurare gli animi ha steso il libretto ora annunziato , che dovrebbe es sere fra le mani di tutti quelli che temono ancora e che per iscrupolo, diremo cosi, tar dano ancora a coltivare questa pianta. Egli riduce tutte le obbjozionì a tre

ricerche, i. si potrà saziare il bisogno dello Stato senza che Io Stato abbia a soffrire alcun danno? a. sa ziato il bisogno dello stato quale rie sarà poi tutta Futilità? 3. die sarà della nostra sco perta e della nostra manifattura nella ipotesi di una pace coll’Inghilterra? Dai calcoli fatti risulta che 36 milioni dì libbre sottili di zuc- caro occorrono pe* bisogni del regno ogni anno. Si richieggono saSooo campi padova ni o tornai ore it aliane 66908 , 78 , 35 . Q ue sti detratti da i3 milioni

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[ca. 1813]

Dell'agricoltura del dipartimento dell'Alto Adige o Tirolo italiano

Pagina 105 di 108

Autore: Cristofori, Pietro / memoria del sig. Pietro Cristofori

i .18 sessanta; entrata die ìnsinghtrebbe assai pili se si riflettesse sulla poca spesa, ed incomo di, che reca Tape al proprietario, e que st’ insetti avessero irien nemici. Accettate chiarissimo signor Professore quanto ho po tuto farvi presente di relativo alle domande vostre , mente’ io pregandovi di volermi ac cordare la p regie voi e amicizia vostra ho F o- noie di essere ec. Spiegazione della prima Tavola posta tisi fascicolo antecedente . À Aratro col carro. B Aratro senza carro

. C Aratro senza 'carro , e col timone lungo da collina. ■ Spiegazione della Tavola seconda posta nel fascicolo antecedente. a badile h vanga c foco Io d pi eh o be ccastrino e podarò lo f palo di ferro

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[ca. 1813]

Dell'agricoltura del dipartimento dell'Alto Adige o Tirolo italiano

Pagina 51 di 108

Autore: Cristofori, Pietro / memoria del sig. Pietro Cristofori

facendosi la pace più lontana ed in tempo che lutto è fatto, la causa sarà vinta, o noli resterà che a supe rare il consueto capriccio che porta a prefe rire le cose forestiere alle nostrali. Possa la So cietà Euganea Glicotecnica profittando del le esperienze del sig. professore ARDU1NÒ for nire una prova irrefragabile della verità dei ragionamenti del suo collega il sig. Marsand a vantaggio cd onore della nazione italiana, { F. Re. )

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[ca. 1813]

Dell'agricoltura del dipartimento dell'Alto Adige o Tirolo italiano

Pagina 24 di 108

Autore: Cristofori, Pietro / memoria del sig. Pietro Cristofori

necessario a sapersi , che nelle stagioni più avverse elleno, quasi tutte danno appena la semenza al loro cultore . Tale è la costitu zione di molti campi alpestri e selvaggi . .D Li Si seminano lupini , o fave , 0 nbra plauta da seppellire per ingrassare 1 terreni ? R IX.. Benché sia cosa assolutamente Olile lo seminare piante 5 onde arrivate - ad nn certo punto della loro esistenza sotterrar le ad uso d’ ingrasso , pure sino ad ora nin no fra noi Oàò gettar T occhio su tal ramo di industria

agraria, e se i vantaggi di tale operazione non fossero eccedentemente di mostrati , io dubiterei molto, che i nostri contadini volessero adottare tale pragmatica , prima-per 1’ autorità deila costumanza, e poi per la .necessità di seminare ne’loro campi cose sempre alte al mantenimento della vita. I)a persone, che niente hanno di soverchio , e che per la mancanza di granagli« non so no in istato di mantenere quasi alcun ani male dell’ ordine gallinaccio , il gettare se menza di qualunque siasi sorte

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[ca. 1813]

Dell'agricoltura del dipartimento dell'Alto Adige o Tirolo italiano

Pagina 29 di 108

Autore: Cristofori, Pietro / memoria del sig. Pietro Cristofori

7 4 reali sarebbe no in tal caso per loro capi so lo di lusso , e non di prima necessità. 11 Topinarnbour ( IrleUaniìius tuberosus ) al pari dei Girasole ( J1 eli anfhus atumus ) è tenuto nei luoghi di poca considerazione, ovvero dietro gli orli dei .quadrati delle or taglie , ma il sapore troppo dolce della sua radice incontra a pochi. Esso per altro riusci rebbe assai bene , giacché in Yalstigana , al luogo così detto le Fontane, ha popolalo da se medesimo un jp-un tratto di terreno col mezzo

agricoltore, il che anche s’intenda delle altre. I nostri contadini sono nemici della novità, e ciò che fapno è diretto da un antiquato costume -e

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[ca. 1813]

Dell'agricoltura del dipartimento dell'Alto Adige o Tirolo italiano

Pagina 35 di 108

Autore: Cristofori, Pietro / memoria del sig. Pietro Cristofori

So colle sue varietà anche in autunno avanzato senza bisogno d’ altre tra piantagioni . L 1 en divia ( cicli orium endivia') che si semina in giugno , si trapianta in agosto , e si usa in inverno resa tenera e bianca col privar la della influenza della luce sotterrandola. 11 sclcno o sedano ( apium graveolens ) che si semina in primavera, si trapianta in luglio, e si usa per tutto l'autunno e l’inverno reso pure bianco anche questo col coprirlo in gran parte di terra . Egli fa bene anche

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[ca. 1813]

Dell'agricoltura del dipartimento dell'Alto Adige o Tirolo italiano

Pagina 23 di 108

Autore: Cristofori, Pietro / memoria del sig. Pietro Cristofori

staja di fermento invernengo p uno di fermento grosso , e di marzolo , uno di biada 5 uno di lente, uno d' erbe a , uno di formenfarro , uno di spelta , uno di scindei- la 5 uno di formentone . Una quarta di fomieti lazzo maggiore , una d’ orzo 5 una di ceci , una di fagliseli, una di miglio, una di pani zzo . ■Cinque' quarte di segala . Fa d ? uopo per altro avvertire 5 che la biada , la segala , il formenfarro , la spelta , la seandelìasono piante, che si coltivano in montagna al pari della lente

, dell' erbea 5 dei ceci, e della fava, f.ultima delle quali dà un entrata la più incerta, ed altresì è

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[ca. 1813]

Dell'agricoltura del dipartimento dell'Alto Adige o Tirolo italiano

Pagina 72 di 108

Autore: Cristofori, Pietro / memoria del sig. Pietro Cristofori

piantate noi intendiamo le linee delle viti , che costituiscono i diari, e que ste, quando sono F un’ all’ altra vicina segna no la divisione fra proprietario e proprietà- rio senza ammettere fra loro alberi, se non morari sulle leste, i quali, olire il segnare la fine della linea , o della fila delle viti ^ marcano anche le cavezaje o strade de’ cam pi, che servono tante volto di confine, e per lo più a chi deve portarsi in campagna. Fra gli alberi che ornano i campi il più frequente è il morato

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[ca. 1813]

Dell'agricoltura del dipartimento dell'Alto Adige o Tirolo italiano

Pagina 81 di 108

Autore: Cristofori, Pietro / memoria del sig. Pietro Cristofori

all’influenza della luce, la quale li rende e colorati e saporiti, Si va levando loro pu re il seccume, le parti cancrenate, e i rami che pullulano dalle radici, portando ben di frequente F occhio su tutta la loro estensione per liberarli--dagl'insetti' e loro nidi. Se so-» no carichi dì frutta si letamano da quelli che conoscono aver essi in tale caso d’ uopo di maggior nutrimento per mantenerli. Gli usati sono i seguenti : il Per segar®' y Pesco C Amygdalus persica ) s’ innesta in prima vera sul hrugnaro

, Pruno e armellinaro y ma riesce meglio sul rnandolaro , mandorlo. Si ha il frutto dai primi di agosto sino alla fine di ottobre per mezzo delle sue varietà ; cicè il giallo, della Maddalena, Farinelli no, il

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[ca. 1813]

Dell'agricoltura del dipartimento dell'Alto Adige o Tirolo italiano

Pagina 77 di 108

Autore: Cristofori, Pietro / memoria del sig. Pietro Cristofori

fibrose superficiali , obbligandole a ritrarre ri lor succo nutritivo da maggiori profonditi Questa pratica non offende la vite, fa essere più tarda 1’ epoca del raccolto, ma la rende quasi sicura nelle stagioni fervide e secche. Tolta l’uva dalle viti la si .schiaccia, o ir; ctmzaìi, vasi di legno della tenuta di quaran ta mosse, o in una mesa, piccola brenta fo rata , che si soprappone ad un gran bve;itone. Nelle prime si schiaccia V uva col mestaci ore, o mazza di legno , e nell’ altra

, la si copre esattamente , e si conduce a scaricarla in un brenionc , dal quale passa il mosto ad essere trasportato sul momento in botti poste in pie di , e della tenuta di tre in quattro castella rle h una 5 perchè quanto più trovasi di ma-

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[ca. 1813]

Dell'agricoltura del dipartimento dell'Alto Adige o Tirolo italiano

Pagina 78 di 108

Autore: Cristofori, Pietro / memoria del sig. Pietro Cristofori

anche sitnia , fatale alla respirazione , e pe ricoloso nc’ luoghi rinserrali , Nelle notti e giornate, che il mosto bolle, è necessario un attento custode, che vigili sopra esso 5 onde si vino non istravasì con notabile dan no della dì Ini quali!à , e elei proprietario. Quando il gran bollimento è frenato, il che succede in otto o dieci giorni , allora il cu stode chiude la botte esattamente , ed il mo sto segue a bollire sino a venti giorni, nel corso de’ quali il mosto si converte in vino

, schiarisce e sì perfeziona. A quest’epoca si separa il vino detto va sa dalle vinacce , ca vandolo fuori dal basso della botte , e tras portandolo in botti, u bolliceli! privi di qua lunque immondezza ed odore. In questi ni-

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[ca. 1813]

Dell'agricoltura del dipartimento dell'Alto Adige o Tirolo italiano

Pagina 85 di 108

Autore: Cristofori, Pietro / memoria del sig. Pietro Cristofori

rallegra le tavole dagli ultimi di agosto, a tutto settembre. Esso fa bene al piano e in collina , c pare l'ami co degli uomini, perchè abita sempre intor no alle case. Ogni terreno è buono per lui, ma preferisce il combinato colle ceneri pri vile della potassa carbonato alcalina per mez zo delia lissivazione . La varietà dei fichi so no , il nero, il verde, il bardollino, quello della marca , faraone , dalla goccia ed altri . li lazzarolo o lazzcruolo ( Crataegus azarolus ) che si può moltiplicare per

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[ca. 1813]

Dell'agricoltura del dipartimento dell'Alto Adige o Tirolo italiano

Pagina 30 di 108

Autore: Cristofori, Pietro / memoria del sig. Pietro Cristofori

perciò, ad onta dovesse esser vero 1’ abban dono della coltivazione dell tabacco nei no stri paesi, come pare a tutta F apparenza , io son di’ avviso , che essi non temeranno mai d’ introdurre cpialch’ altro genere, che in parte alti)eoo supplire potesse alla mancanza del soprascritto semplice, che una volta for mava la loro maggior occupazione, e interes se. Vi sarebbono il bombare ( Oospy piurt% hi r sul n m ) il Guado ( 1 sciti $ tintoria ) la gobbia ( B.ubici tinctonnn ) ed altre consi mili

, cui succedono ne’luoghi palustri alcuni ciperi , fra’ quali il così detto mandola della terra, o trasi ( Cy perus esculefltus }. aJPuso di fare il caffè , o estrarne olio , che al dire di Targhiti per la sua bontà eguaglierebbe quello di mandole dolci. 11 Guado poi fra 1* altre cose ad oggetto dì cavare da lui col- F arte Findaco , potrebbe allo stato portare non piccoli vantaggi giusta la memoria scritta dal sig. Puymavrin , e tradotta per ordine del »ostro saggio Governo, che cerca di facilita

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Scienze naturali, agricoltura, economia domestica

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[ca. 1813]

Dell'agricoltura del dipartimento dell'Alto Adige o Tirolo italiano

Pagina 56 di 108

Autore: Cristofori, Pietro / memoria del sig. Pietro Cristofori

99 razione die ha luogo in autunno , spar gendo loro sulla superficie , o letame ca vato dalle stalle , o la materia liquida del le latrine con indie altre immondezze com binate. Resta il concime per i prati io tal guisa disperso lutto l’inverno, e all’av vicinare della primavera lo si unisce col ra strello privo d ogni sostanza concimante, tras portandolo in luogo , ove nuove fermentazio ni dall’ timido promosse la rinnovino. E ben \ facile a comprendere die nel frattempo 3 in cui hanno

■ ed idrogeno. L’ ossigeno ( teimossi geno ) dell’acqua concorre ad animare alla nascita i semi che sono sopra il suolo por tati dal ventò , o dispersi sul medesimo da gli uccelli, i tpiaii li evacuano ben di sovente non digesti, e 1’idrogeno ( fiogogeno ) della

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Categoria:

Scienza del libro, biblioteconomia

Anno:

1858

Statuti, costituzioni, privilegi, ordini, consuetudini, capitoli, carte di regola dei comuni del principato di Trento dal secolo XII al XIX : esistenti in originale od in copia nella Biblioteca e nell'Archivio Municipale di Trento, e nella Biblioteca Tirolese del Ferdinandeo

Pagina 16 di 16

Autore: Gar, Tommaso / Tommaso Gar

Editore: [o.A.]