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Libri
Categoria:
Sport, gioco
Anno:
1915
Regione dell'Ortler.- (Guida dei monti d'Italia ; [31]).- (Alpi Centrali ; Vol. 2)
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Pagina 323 di 566
Autore: Bonacossa, Aldo / Aldo Bonacossa
Luogo: Milano
Editore: Tipo-Litografia Ripalta
Descrizione fisica: XVII, 482 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Ortlergruppe;s.Bergwandern;f.Führer
Segnatura: I 234.281
ID interno: 402496
258 REGIONE DELL'ORTLER — Sottogruppo Cevedale - S. Matteo guito alla costruzione della Capanna Vioz quasi in cima, permet tente pure di compier« comodamente due delle più belle traver sate per cresta del gruppo intero : quella dal Cevedale al Vioz e quella da questo al Tresero, facile la prima, meno questa, causa un breve tratto della Rocca S. Caterina. Da Peio alla vetta, sen tiero ; le altre vie sono lunghe e faticose ma senza gravi difficoltà. TOPOGRAFIA : Piuttosto complicata. Forma

il punto in cui la catena circon dante il bacino del Forno più s'inflette ad E. Dal pianoro della vetta che è alquanto spostata ad E. della linea spartiacque, si staccano le due creste di questa: una a N-O larga, 1' altra a S-O più affilata e sostenente, poco ad O. della vetta, un' al tra di circa 12-13 metri più bassa quotata 3619 sulla c. P. (che attribuisce m. 3631 alla culminante) e da Payer ritenuta 13 metri più bassa ; sulle carte recenti essa non viene invece indicata. La prima cresta cala

al Passo della Vedretta Rossa, l'altra al Col Vioz. Verso S-E scende, a separare dapprima il ghiacciato versante meridionale calante sulla piccola Vedretta Vioz (divisa da quella Saline più a S. da una morena terminante in un filone di roccia ; entrambe terminanti nella stretta Val Vioz) da quello N-E ammantato dalla crepacciata Vedretta Rossa, un largo dosso di neve e rocce, da cui presto si parte verso E-N-E un poco marcato contrafforte di sfasciumi, passante per le insignificanti elevazioni dei

Crozzi di Vallenaia (m. 3220 e 3164) e della Pala della Donzella (sulle carte la dizione di Palla è errata) (m. 2760, 2749 e 2747) e terminante poco sopra al Piano di Venezia nel corno roccioso del Tov di Male - quotato m. 2578 ma senza nome sulle carte it. -; limita esso il Iato meridionale della Vedretta Rossa e quello N. di quella minuscola di Vallenaia, che vien alla sua volta separata sui suo lato meridionale da una breve diramazione pure di rocce sfa sciate, staccantesi dalla cresta S-E del

Vioz circa al Punto 3518 e corrente ad E. fino alla Rocca Marcia - m. 2790 - indice della costituzione delle sue roccie, dalla ancor più minuscola Vedretta di Zampil, alla testata della Valle omonima, tributaria di quella della Mare. Proseguendo a S-E, la gran cresta-dosso del Vioz diventa di sola roccia, contrariamente alla maggior parte delle carte che danno qui la cresta nevosa - in estate la neve manca totalmente - come esattamente dà la c. P., e forma l'ardito Dente di Vioz (m. 2900) da cui

1
Libri
Categoria:
Geografia, guide , Sport, gioco
Anno:
1939
Ortles, Adamello, Brenta, Baldo e Adiacenze.- (Da rifugio a rifugio ; 3)
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Pagina 115 di 387
Autore: Club Alpino Italiano
Luogo: Milano
Editore: Arti grafiche E. Calamandrei
Descrizione fisica: 291 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Ortlergruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Adamellogruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Brentagruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Monte-Baldo-Gebiet;s.Schutzhütte;f.Führer
Segnatura: I 87.740/3
ID interno: 328724
88 Carte,pag. loie 40. ÓRTLES-CEVEDALE Ri f. Mantova. ASCENSIONI 242 M. VIOZ (m. 3644; ore 0.15). V. N.° 239. 243 PALON DELLA MARE (m. 3704; ore 2.15). - V. N.° 239. 244 M. ROSOLE (m. 3531; ore 4). -- V. N. 239. 245 CEVEDALE (m. 3774; ore 5). - V. N.° 239. 246 PUNTA S. MATTEO (m. 3684; ore 6). - Dalla vetta del Vioz (m. 3644) si percorre il crinale pia neggiante che corre in direzione O, si tocca Q. 3622 e si cala su una Belletta nevosa (m. 3422). Di 11 si passa su una roccia affiorante dalla

neve (m. 3471) e al Colle Vioz (m. 3337 ; ore 0.45). Si percorre la cresta in direzione SE, toccando Q. 3530, la Punta Taviela (m. 3615; ore 1-1.45), la Punta di Péio (m. 3549), la Rocca di S. Caterina (m. 3526; ore 1.15-3), il Col Codini (m. 3409; ore 0.30-3.30) e la Punta Codini (m. 3524 ; ore 0.30-4). Per la cresta, che ora volge in dire zione O, si cala sul Col degli Orsi (m. 3304; ore 0.30 -4.30) e si riprende la salita, girando così a N della Ve dretta degli Orsi, che occupa la te stata della

valle omonima, tributaria della V. del Noce. Si raggiunge la Punta Giumella (m. 3596; ore 0.45- 5.15) e, toccata una piccola sella ne vosa (m. 3529), si continua sul cri nale della lunga costiera che culmina a O nella larga calotta della Punta S. Matteo (m. 3684; ore 0.45-6), don de si gode un panorama grandioso che, nelle giornate limpide, arriva sino al Monviso, al Monte Rosa e al Monte Bianco. Si continua per la cresta corrente in direzione SO, ca lando per due balze rupestri con qualche

difficoltà, quindi percorrendo lo spigolo che mette sulla selletta (m. 3505; ore 0.30-6.30) aperta fra la Punta S. Matteo (m. 3684) e il M. Mantello (m. 3537). Si discende a de stra sulla Vedretta di Dosegìi, var- cando'alcuni larghi crepacci e portan dosi a S, sul tratto ghiacciato che scende a O fra lo sperone meridionale della Punta Pedr^nzini e il Pizzo di V. Umbrina. Raggiunto il lembo me ridionale della vedretta e la morena (ore 1.30-8), si esce dal vallone, gi rando a sinistra, oltre lo sperone

set tentrionale della Punta della Sfor- zellina. Passando in quota ai piedi delle falde rocciose del monte, si entra in V. di Gfàvia; con una serie di ripide serpentine, il sentiero scende per i pascoli al Rifugio Gàvia (m. 2541; ore 0.30-8.30). Traversata splendida, alquanto difficile, racco mandabile soltanto ad alpinisti resi stenti e provetti. Grandiosa vista, lungo il tragitto, della vasta Ve dretta del Forno. PUNTA GIUMELLA (m. 3596; 247 ore 5.15). - V. N.° 246. PUNTA CADINI (m. 3524 ; ore

2
Libri
Categoria:
Geografia, guide , Sport, gioco
Anno:
1939
Ortles, Adamello, Brenta, Baldo e Adiacenze.- (Da rifugio a rifugio ; 3)
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Pagina 253 di 387
Autore: Club Alpino Italiano
Luogo: Milano
Editore: Arti grafiche E. Calamandrei
Descrizione fisica: 291 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Ortlergruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Adamellogruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Brentagruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Monte-Baldo-Gebiet;s.Schutzhütte;f.Führer
Segnatura: I 87.740/3
ID interno: 328724
192 Carta, vag. 200. GRUPPO DI BRENTA Rif. C. Battuti. A N del paese di Zambana, all'imbocco della scoscesa V. Manara, è la stazione inferiore della funivia Zambana-Fai, lunga m. 2160, con dislivello di m. 785, con vagoncini per 14 persone, che compiono il tragitto in 15 minuti. La stazione -superiore è sulla strada che porta al Santel (m. 1000) e a circa 1 km. dal paese di Fai. Di fianco alla prima stazione, sta quella inferiore della funivia Fai-Paganella, linea lunga m. 900 e con stazione

intermedia a La Rocca (m. 1441), dove si tra sborda da un vagoncino all'altro (d'inverno cibi e bevande calde), e stazione terminale al Dosso dei Làtici (m. 1900), dove sorge un albergo al limite della vegetazione arborea. Durante il tragitto (ore 0.15 -0.30), interessanti, bellissimi panorami. Per la nuova mulattiera, che accede alla grande Caverna Césare Battisti e che più in alto si allaccia a quella proveniente dalla Malga di Fai (v. N. 664), si sale direttamente al Rifugio (m. 2108; ore 0.45 -1.15

). II) PER LA MULATTIERA (ore 5). 664 Di fronte alla chiesa di Zambana (m. 215) si diparte la mulattiera che percorre, in ripida faticosa salita, il fianco destro della scoscesa V. Manara , passando vicino alla sta zione superiore della Funivia Zambana-Fai e all'Aift. Dolo miti di Brenta e raggiungendo il Santel (m. 1000; ore 2), pic colo valico fra il Fausior a N e la Paganella a S. Di qui per la larga, sassosa mulattiera, attraverso la selva, ci si porta quasi sul ciglio orientale del monte, che

precipita verso l'ampia V. d'Adige. Ben presto la strada compie due forti svolte, dopo le quali si arriva in mezzo ai prati a q. 1380 (ore 0.45-3.45). Sulla destra della strada si trova una sorgente, l'unica che si incontra lungo il percorso. Si riprende la salita verso S, al quanto ripida, fino su una specie di pianoro poco alberato, alla sinistra del quale, a breve distanza sorge la Malga di Fai (m. 1665; ore 1 -3 .45). In alto, a destra, a quota 1805, sul Dosso dei Làrici, si vede la stazione

superiore della Funivia Fai-Paga nella. Si percorre la testata della valletta, giungendo come su una soglia; la mulattiera prosegue, tenendosi a destra, nell'im pluvio d'una caratteristica conca, alla fine della quale sale a si nistra in mezzo ai mughi e ai rododendri fin quasi (ore 0.45 -4.30) all'apertura nella cresta fra gli Staloti di Fai (m. 2005) a sini stra (N) e la Roda della Paganella a destra (S). È bene por tarsi fin sul ciglio, donde si gode una bella vista sulle praterie di Terlago, dette

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Libri
Categoria:
Sport, gioco
Anno:
1915
Regione dell'Ortler.- (Guida dei monti d'Italia ; [31]).- (Alpi Centrali ; Vol. 2)
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Pagina 329 di 566
Autore: Bonacossa, Aldo / Aldo Bonacossa
Luogo: Milano
Editore: Tipo-Litografia Ripalta
Descrizione fisica: XVII, 482 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Ortlergruppe;s.Bergwandern;f.Führer
Segnatura: I 234.281
ID interno: 402496
264 REGIONE DELL'ORTLER — Sottogruppo Cevedale - 5'. Matteo 155.) Crozzl Valien aia (m. 3220, 3 i6 4)- Si salgono per rocce sfasciate dalla Vedretta omonima raggiungibile comodamente dal sentiero della Capanna Vioz attraversando, dai pressi della quota 3224 (v. 152 «) la Vedretta Zampil, la costola che va alla Rocca Marcia e la Vedretta di Vallenaia; oppure anche dalla Vedretta Rossa (v. 152 f) Nata). ICONOGRAFIA: Vers. E.: Zeit. 1906 p. 248. 156.) Pala della Donzella (m. 2747, 2749 e 2760

). Si raggiunge tanto dalla coda della Vedretta Rossa per faticosissime chine di detriti che da S. per l'itinerario della Punta Cisa o per le due creste, entrambe di monotoni detriti. ICONOGRAFIA: Vers. E.: Zeit. 1907, p. 248. 157.) Cima Tov (m. 2578). Tov di Male della c. A. S. Al termine della cresta N-E precedente, si presenta dalla Malga la Mare quale erto corno roccioso. Accessibile facilmente da S. per rocce sfasciate. ICONOGRAFIA: Zeit. 1907 p. 248. 158.) Punta Cisa (m. 2362) (Punta Cioa delle Carte

). Insignificante altura dominante lo svolto della Val della Mare. Alla Punta Cisa si perviene dalla Malga la Mare - m. 2041 - (p. 48) scendendo a valicare il torrente e salendo a destra (S-O) per il sentiero segnato sulle carte al Baito Puzol (m. 2325) e da quello ad un colletto erboso da cui si sale comodamente per la cresta O. erbosa alla vetta - ore 1 114. Visitata il 9 sett. 1867 da Payer. 153.) Rocca Marcia (m. 2790). La Rocca Marcia sulla cresta E. del Monte Vioz (Corno della Rocca dei primi salitori del

Dente di Vioz) si può salire sia per l'itinerario precedente fino al colletto ad O della Punta Cisa - 1 ora dalla Malga la Mare - e di là per il versante N. di detriti - ore 1,10 dal colletto. Il versante S. verso Val Zampil è costituito da'mala gevoli morene: si raggiunge in circa 1 ora e i[2 dal sentiero della Capanna Vioz, abbandonandolo appena sotto al Dente. Prima salita turistica ricordata: Hans Hel- versen con Antonio Veneri - 31 agosto 1889 - traversata N-E S-E. 160.) Dente di Vallenaia

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Sport, gioco
Anno:
1939
Ortles, Adamello, Brenta, Baldo e Adiacenze.- (Da rifugio a rifugio ; 3)
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Pagina 383 di 387
Autore: Club Alpino Italiano
Luogo: Milano
Editore: Arti grafiche E. Calamandrei
Descrizione fisica: 291 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Ortlergruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Adamellogruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Brentagruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Monte-Baldo-Gebiet;s.Schutzhütte;f.Führer
Segnatura: I 87.740/3
ID interno: 328724
290 INDICE DELLE LOCALITÀ Vacca, Passo della 569 Vacche, M. delle 81 Vacche, Passo delle 544 Vacche, Ponte delle 357, 361 Vacorsa, Laghetto 510 Vacorsa, Passo di 510 Vadaione 712 Vagliana, Cima 759, 764 Vai, M. 938 Vai, V. di 919 Val Bona, Cima 550 Val Bona, Malga 547 Val Casera, Case 877, 878 Valcorvara, Maso di 434 Val d'Ägola, Cima di 717 Val d'Ägola, Laghetto di 715 Val d'Ägola, Piano di 715 Valdeforte 863 Valdene 139 Val di Fumo, Malghe 544, 545, 546 Vai di Ledeo, A lpi , pag. 261 Val

di Mazza, Bio 375 Val Dorizzo, Osteria 548 Valdritta, Cima di 869, 884, 901, 912 Val Finestra, Bocchetta 901, 902, Q1^ QK Qlfi Q17 Val Finestra, Cima di 868, 901, 913 Val Fredda, Bocchetta 561 Val Fredda, Malga 561 Valfredda-Crocetta 894 Valfurva 257 Val Ghilarda, Cima 582 Val Gelada, Passo di 765, 766 Vallassa, Rivo 376 Valla zza 736 Vallazza, Bocca della 755, 758, 769 Vallazza, Cima della 736, 768 Valle, La 139 Valle, Malga di 423 Valle, Passo di (o Térmen) 423, 429 Valle, Rivo di 422, 423 Valle

S. Felice 841 Valle Schinchea, Bocchetto della 937 Vallesinella 677, 684 Vallesinella, Bocca 743 Vallesinella, Campanile di 743 Vallesinella, cascata 677 Vallesinella, Rocca di 739 Vallesinella di sopra, Malga 751 VaDesinella di sotto, Malga 677, 733, 751 Valletta 363, 633, 642 Valletta, Passo della 453, 634 Valle Umbrina, Passo di 347 Valle Umbrina, Pizzo 347, 354, 370 Valli, V. delle 561 Vallina 546 Vallina, Cima 790 Vallina, Malga 546 Vallina d'Ämola, Malghe della 478 Vallon 713 Vallon, Cima del 713

, 724 Vallon, Passo ovest del 722, 723, 725 Val martello, Alb. 121, 143, 157, 208 Val Marza, Bocca della 941 Vai nera 423 ■ Valnera, Malga 423, 424 Valovera, C. 847 Val Rossa, Punto della 617 Val Salarno, Campanile di 576, 601 Val Stretta, Cima di 717, 729 Val Stretta, Passo 729 Valsura 425 Valsura, Rio 210 Valsura, T. 194, 423 Valugole 679 Vaneze, 798, 801, 806, 807, 817 Vaneze, Albergo 797 Vaneze, Alberghi delle 795, 797, 817 Varagna, M. 853, 905 Varano 841 Varello 421 Varignano 950 Varussone 539

Vason, Capanna 797 Vason, Malga 807 Vauclo, Malghe di 546 Vècchia, Corno della 576, 581 Vedei, Busa dei 493 Vedretta Rossa, Passo della 180, 226, 229, 239, 310 Vegàia, Rio di 378 Vela, Buco di 801 Vena, Ponte della 547 Venerócolo, Laghetto 591, 630, 631, 634, 591 Venerócolo, M. 634, 640, 661 Venerócolo, Ghiacciaio del 631 Venerócolo, Passo del 453, 634, 635, 639, 640 Venerócolo, V. 630 Venerócolo, Ved. 452, 591, 631 Venézia I, Cima 188, 214, 231 Venézia II, Cima 189, 214, 231 Venézia IH, Cima 189

5
Libri
Categoria:
Geografia, guide , Sport, gioco
Anno:
1929
Alpi pusteresi, aurine, breonie, passirie e venoste.- (Da rifugio a rifugio ; 1)
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Pagina 275 di 287
Autore: Club Alpino Italiano
Luogo: Milano
Editore: Arti grafiche E. Calamandrei
Descrizione fisica: 200 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Zillertaler Alpen;s.Schutzhütte;f.Führer<br>g.Stubaier Alpen;s.Schutzhütte;f.Führer<br>g.Ötztaler Alpen;s.Schutzhütte;f.Führer<br>g.Rieserfernergruppe;s.Schutzhütte;f.Führer
Segnatura: I 87.740/1
ID interno: 328719
REPERTORIO TOPONOMASTICO TEDESCO - ITALIANO 193 Eschbaum - Fràssino. Essenerhütte - Rif. Monte Re. Evisalpe - Malga Évis di sotto. Evisbach - Rio d'Évis. Evishutte - Capanna d'Évis. F Falginbach - Rio Valchina. Valgitijoch - Giogo di Valchina. Falser Alpe - Alpe dì Vals. Falsjoch - Giogo di Valle. Fanne Alpe - Malga Vana. Faulwand - Crodamärcia. Felsköpf I - Punta del Balzo. Fensterle Köfl - Cima Finestra. Ferner Köpf I - Pizzo delle Vedrette. Ferner Pleissen - Pàscolo della Vedretta

. Fernerspitze - Punta, della Vedretta. Feuchter - Pram olle. Feuerschicend - Radura. Feuerstein Ferner - Vedretta di Montarso. Finailspitze - Punta di Finale. Finele Bach - Rio Finale. Flanerivald - Selva di Flànes. Flans - Flànes. Fìatschspitze - Cima Vallàccia. Floitenjoch - Giogo di Flóite. Fohrer - Fora. Forra Trida - Foratrida. Frei Brunner Spitze - Cima della Fontana. Freienfeld - Campo di Trens. Freiger Scharte - Forcella di Cima Fritz Walde Hütte - Rif. al Lago della Pàusa. Fürtherhütte - Rifugio

Forcella Val- fredda. G Gaisòerg Joch - Giogo del Lago. Gaishòrndle - Cornetto Fana. Gaisswandspitze - Croda delia Capra. Gamp - Campo. Gamslahnernock - Cima dei Ca mosci. Gànsebichlscharte - Forcella di Val Fredda. Gamsburg - Rocca dei Camosci. Gasteig - Casatéia. Gatschitsch - Caslccia. Gedenktafel - La Làpide. Geltbach - Rio Freddo. Gelitalalpe - Malga di Val fredda. Gelttalkees - Vedretta di Val Fredda. Geìttalspitze - Cima di Val Fredda. Gepatsch - Vedretta della Croda. Gerstgras - Campo dell'Orzo

ferner - Vedretta della Grava. Graf seharte ~ Passo della Grava. Graftal - V. della Grava. Granaten Spitze - M. delle Granate. Graun - Curón. Graunock - M. Grigio. Grauplatten Tal - V. delle Laste Grigie. Greil - Novale. Grindler See (Sillweller See) - Lago Silvella. Gross Alpe - Alpe Grande. Grohmannhiitte - Rifugio Vedretta Piana. Grossbacheralpe - Alpe Rio Grande. Grossberg Alpe - Alpe di Monte Grande. Grossberg Bach - Rio di Monte Grande. Grossleiten Kofel - Cima di Campo- grande. Gross Löffler

Spitze - M. Lovelle. Gross Stall - Stalla Grande. Gross Stein - Sassogrande. Gross Tor - Gran Porta. Grosswegger - Stradagrande. Grübbach Alpe - Alpe delle Fosse. Grübbach - Rio delle Fosse. Grubl Alpe ~ Malga Fossa. Gruben ferner - Vedretta delle Fosse. Gruberspitze - Mompiccio. Gmherslenke - Costa Cava. Grüblscharte - Forcella della Fossa. Grubscharte (Zehner Scharte) - For cella della Fossa. Grün See - Lago Verde. Gruppach Spitze - M. Gruppo.

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Libri
Categoria:
Sport, gioco
Anno:
1915
Regione dell'Ortler.- (Guida dei monti d'Italia ; [31]).- (Alpi Centrali ; Vol. 2)
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Pagina 370 di 566
Autore: Bonacossa, Aldo / Aldo Bonacossa
Luogo: Milano
Editore: Tipo-Litografia Ripalta
Descrizione fisica: XVII, 482 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Ortlergruppe;s.Bergwandern;f.Führer
Segnatura: I 234.281
ID interno: 402496
REGIONE DELL'ORTLER - Sottogruppo Cevedale-S. Matteo 303 pressione (m. 3480) - qua e là sono alcune rocce affioranti - si con tinua di solito a S. della cresta, per il ripidissimo pendio di neve o ghiaccio - in quest' ultimo caso occorre un lungo lavoro di pic cozza - portante alla spalla nevosa quotata m. 3572 ove si raggiunge la via a) I al S. Matteo e per essa la vetta - 1 ora. VARIANTI: Con nebbia fitta il tratto della cresta S-E della Cima Dose gii riesce molto pericoloso non potendosi

scorgere ed evitare esattamente la cornice, per cui - e anche quando si voglia risparmiar qualche minuto ed una certa fatica, - vien Per lo più girata la cima sul fianco meridionale. Dalla depressione 3470 si scende per comode chine di neve - una crepaccio ! - stt quelle superiori della Vedretta Do- segù, di poca inclinazione e che si percorre comodamente mancando quasi le fendi ture, fino al piede della cresta N-O del S. Matteo, ove si incontra l'itinerario a) Idi quella montagna. Il girare anche

a S. la Punta Pedranzini non ha assolutamente alcun significato e non vien quindi neppur ricordato oltre. **Traversata Tresero - Cevedale ♦ ore n a 12 circa. Celeberrimo giro di cresta in cui si toccano le 13 vette circon danti il Bacino del Forno. Tranne che alla Rocca S. Caterina non offre punti veramente difficili, e richiede più che altro sicurezza di piede, velocità e resistenza. I ramponi sono utilissimi. Conviene partire dal Passo dell' Eissee data l'elevazione della capanna e po tendosi raggiungere

il Cevedale ancora a lume di lanterna. I tempi qui indicati sono per alpinisti all' altezza della gita. Dal Tresero (m. 3602) alla P. Pedranzini 1111.3396), 20' ♦ (v. itin. 177); alla C. Dosegù fra. 3558), altri 35' ♦ (v. it. 177); P. u S. Matteo (m. 3692), altri 60 ' + (v. 177); al M. Giumella (m. 3599), altri 25' (v. 170 e); al Col degli Orsi (m. 3304), altri 20' (v. 170 a) ; alla P. fc * Cadini (m. 3521), altri 50' (v. 165 a) ; al Colle Codini (m. 3406), altri 15' (166 e); alla R. a S. Caterina

(m. 3526), altri 45' + (vedi 164 b); alla P. u di Peio (m. 3554). altri 30' ♦ (v. 163 e) ; al P. Tavieia (m. 1621), altri 40' (v. 162 d)\ al Colle Vioz (m. 3337), altri 45' + (v. 162 6); al M. Vioz (m. 3644), altri 60 ' (v. 152 e) ; al Passo della Vedretta Rossa (m. 3405), altri 30' (v. 152 r) ; al Palon della Mare (m. 3707), altri 60' (v. 150 e); al Colle della Mare (ra. 3449), altri 20' (v. 150 «); al M. Rósole («n. 3531), altri 40' (v. 146 6); al Passo di Rósole (m. 3447), altri 15' (v. 146

7
Libri
Categoria:
Sport, gioco
Anno:
1915
Regione dell'Ortler.- (Guida dei monti d'Italia ; [31]).- (Alpi Centrali ; Vol. 2)
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Pagina 339 di 566
Autore: Bonacossa, Aldo / Aldo Bonacossa
Luogo: Milano
Editore: Tipo-Litografia Ripalta
Descrizione fisica: XVII, 482 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Ortlergruppe;s.Bergwandern;f.Führer
Segnatura: I 234.281
ID interno: 402496
dislivello di cui buona parte senza sentiero su chine di detriti. (V. sotto d). d) Dal Rifugio Mantova - ore 2 i\2 circa - o da Peio per la cresta S-E - ore 7 circa - all'anticima meridionale. Poco da raccomandare nel secondo caso causa la faticosa Val Taviela; altrimenti, come tutte le creste S-E delle vette dal Vioz al Giumella, senza difficoltà. Da Peio villaggio una mulattiera sale tra prati e boschi sul fianco settentrionale della Val del Monte passando vicino a numerosi casolari tra cui quelli alla

quota m. 1801 giacenti in una valletta e, girando attorno ad un costone della montagna, entra nella Val Taviela per biforcarsi presto: il ramo di destra (N.) sale alla vicina Malga Coel (m. 1854), sita in un bel piano prativo tra boschi, quello di sinistra si dirige a N-O e, accostandosi al torrente, porta al Baito Stabisorle (m. 2041) da dóve seguita lungo la sponda sinistra (orog.) del torrente Taviela, nella valle omonima. Questa va dive nendo presto desolata e pietrosa ; là ove si rinserra tra

1' erta costiera dei Crozzi Taviela e le ultime diramazioni della cresta S-E della Rocca S. Caterina si volge ad O. e si guadagnano lunghe chine di detrìti o neve dopo le quali, per un aggroviglio di larghe gole in parte rocciose sul lato meridionale, si raggiunge l'angolo S. della Vedretta Taviela. Percorrendola in direzione S-O per chine di neve di poca inclina zione, badando alle crepacce numerose specialmente nel primo tratto, si guadagna in comoda salita una larga sella nevosa della cresta

S-E della Rocca S. Caterina, da cui s'apre all' improvviso una bellissima vista sul tranquillo bacino della Vedretta Cadini, sulla Punta omonima e sulla Presanella. Partendo dal Riftigio Mantova si segue V itinerario e) e attraversando il ghiac ciaio quasi in piano al disopra della caduta di seracchi si perviene allo stessso punto. Si segue la cresta, di moderata inclinazione, in gran parte su rocce sfasciate interrotte da brevi tratti di neve, senza alcuna difficoltà ; presto la pendenza s'addol cisce

la parete 0. Senza notizie precise. Apparentemente non facile, date le rocce ripidissime. 165. Colle Cadini (m. 3406). Tra la Punta Cadini e l'anticima meridionale della Rocca S. Caterina. Seguendo la massima che ogni depressione tra due vette costi tuisce un passo, sarebbe da considerare quale un valico tra Val- furva e Val di Peio, ma come tale non venne forse ancora attra-

8
Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
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Pagina 207 di 335
Autore: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Luogo: Milano
Editore: Civelli
Descrizione fisica: XLVI, XIII, 278 S.
Lingua: Deutsch
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Segnatura: III 154.332
ID interno: 138326
ROC di Male, situato al confine Lombardo al l’origine del Noce, fra la M a,- e e 1° punta Viozzi, e fa parte delle ghiacciajc di Pejo. ROCCàPAGaNA. Monte situato a set tentrione da'Storo, nel distretto di Con- dino, fra le Giudicarle e Val dì Ledro. La rupe è calcarea, RQCCAPIANA. Monte del distretto di Mezzolombardo, situato presso la cima di Àrza, alla sinistra del Noce, sul passo della Rocchetta. La rupe è calcarea. ROCCHETTA. 'II monte di Mezzote desco, gigantesco. rupe die sorge quasi

verticale a settentrione del villaggio , e ■quello di Mezzolombardo che sta al mez zodì e adombra la borgata di questo no- me, coi loro fianchi'.si avvicinano verso l’ovest e lasciano un. varco che forma il celebre passo della Rocchetta pél quale si giunge nell’ÀHaunia. In'questa gola, dove spesso, fischia il vento anche quando tace nelle valli vicine la natura -è mesta, se vera e maestosBi II fiume Noce, precipita ' di rape in .rupe,-ed il viandante per quan to sin gajo quivi siconcentra ed affretta

e nèll'Anaunia formava co me una specie di' antico telegrafo per av visare i pre'sidj romani,-e fórse anche.re tici, stanziati nèll'Anaunia sulle mosse del nemico. Certo che nei primi secoli -del governo temporale dei principi dì Trento, questa torre er.a un feudo della- casa che si chiamava dallo stesso di Visione,' la quale apparisce nelle .carte. Hi quel tempo. L’unica erede di questa famiglia sposò Enrico di-Tono, il quale viveva nel 4230; e nelle successive investiture ! signori di Tono venivano anche

, detto anche Jlpinp, esisteva un ospì zio. Vi erano frati ospitalieri ed una chie setta,, che si trova registrata nel catalogo delle chiese trentine del -4309 ed è nomi nata Ecclesia S. Crislofori cum hospilali. ROCCHETTA, Morite delle Giudicarle, situato sopra l’alpe della .Tedesca a set tentrione della valle di Genova, e forma una continuazione Hella ghiacciaia di Pre- saneila. La rupe è granito. ROCCHETTA. Monte del comune di Borgo, che sta a mezzogiorno del paese; si congiunge dal lato

occidentale per mez zo di S- Giorgio eoll’Àrmenterra. Alle sue falde è coltivata la vite, è coperto di ar busti fino olia sua sommità, dove esistono ancora ’ le tracce della Rocca da cui il monte trae il suo nome. Vi si trova del calcare saccaroide, che potrebbe sommini strare una buon» qualità di mare ; vi sono degli scavi dì pietre da costruzione e si rinvengono dei pietrefatti. BOCCHETTE.' Monte del distretto di Primiero, situato fra il giogo di Cereda ed il.rivo di Canali: La rupe è dolomia. ROCCHETTI

9
Libri
Categoria:
Sport, gioco
Anno:
1915
Regione dell'Ortler.- (Guida dei monti d'Italia ; [31]).- (Alpi Centrali ; Vol. 2)
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Pagina 407 di 566
Autore: Bonacossa, Aldo / Aldo Bonacossa
Luogo: Milano
Editore: Tipo-Litografia Ripalta
Descrizione fisica: XVII, 482 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Ortlergruppe;s.Bergwandern;f.Führer
Segnatura: I 234.281
ID interno: 402496
REGIONE DELL' ORTLER — Sottogruppo Venezia -337 ultimo per qualche divertente roccia, alla vetta culminante della Venezia - 25 a 35 minuti - sormontata da un enorme triangolo trigonometrico. Variante : Si può, invece di percorrere tutto il filo fino alla Cima Marmotta, girarlo più comodamente e con qualche minuto di risparmio sulle chine di neve del l'Hohenferner ; un breve tratto alquanto ripido, rotto da una sola crepaccia, adduce quasi direttamente alla sommità. Qui si perviene anche dalla

l'alta valle del Lago Lungo ove si incontra la via precedente. Varianti : Attualmente senza alcun scopo sono le vie percorse da alcune delle prime comitive che raggiunsero la Vedretta Careser da Val della Mare : I) Dalla Malga Verdignana (m. 2068), a 3 ore da Cogolo (vedi pag. 47), traver sarono su un sentieruolo a grande altezza sul fianco occidentale della Cima Vedri- gnana e del Piz Cavaion verso N. fino a raggiungere il Passo della Rocca delle Lame, sul contrafforte che si stacca ad O. del Piz

Cavaion (m. 3119) - ore 2 - e di qui quasi in piano e facilmente la Vedretta di Careser. Attraversatola a N-O, raggiunsero in 2 ore la cresta S-O e per essa la vetta. II) Quasi identica è pure la seguente: Da Peio per uno stretto sentieruolo si percorre, tenendosi accanto e al disopra del limite superiore delle foreste, lo scosceso fianco orientale della valle a grande altezza al disopra di essa in direzione N. ; piegando attorno ad una diramazione occi dentale, detta Rocca delle Lame, per solchi

e valloncelli sul pendio settentrionale di essa diramazione si raggiunge il piccolo piano al piede della erta coda della Ve dretta Careser. Girandone la scoscesa lingua ci si porta sul versante meridionale della Cima Lago Lungo, si superano con facile arrampicata parecchie terrazze roc ciose attraversando valloncelli di roccia dal fondo occupato da piccoli laghetti e si riesce infine, su noiosi campi di sfasciumi, alla regione glaciale della Vedretta Careser - ore 5 114 da Peio. 3.) Da Rabbi o dal Rifugio

10
Libri
Anno:
[ca.1956]
Guida di Cavalese e di Carano, Daiano, Varena, Castello, Molina, Predaia, Stramentizzo
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Pagina 4 di 37
Autore: De Marchi, Giuseppe ; / Giuseppe De Marchi
Luogo: Rovereto
Editore: Manfrini
Descrizione fisica: 35 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: I 100.175
ID interno: 329331
POSIZIONE GEOGRAFICA Sul corso medio dell' Avisio, che scende dal ghiacciaio della Maxmolada all'Adige, si apre un'ampia zona a terrazze ondulate e pianeggianti, che dal massiccio della Rocca degradano sul torrente: è la VAL DI FIEMME in provincia di Trento, La conca, ad un'altezza variante dagli 800 ai 1100 metri s. m. è racchiusa da una splendida chiostra di monti e costellata di villaggi: Corano ~ Dai a no - Varena - Castello - Molina - altrettanti luoghi di quieto soggiorno estivo : nel

stazione di Ora. I biglietti per Cavalese od altro luogo in Val di Fiemme, si possono ottenere da tutte le stazioni, senza doverli prelevare ad Ora. Servizio bagagli per il trasbordo. Posto di ristoro nel Bar della Stazione. Albergo vicino. Spaccio giornali e tabacchi. La ferrovia fa capo a Predazzo. Durata del percorso fino a Cavalese ore 1 /% - Km. 36. Il servizio è disimpegnato dalla Società SASÀ di Bolzano. Durante la stagione estiva essa fa funzionare anche dei pullman diretti a Cavalese

- darese : la'catena delle Breonie, quella delle Venoste, della Mandola spiccano su di un cielo d'un profondo azzurro. Sì sfiora il massiccio Castel Montagna, già dimora dei Conti d'Enn, che tanta parte ebbero nella storia fìemmazza ed ora della veneziana famiglia Albrizzi. Poi il trenino sì sprofonda in galleria ed esce tra pinete, finché toccate le stazioni dì Pausa e Fontanefredde, raggiunge

11
Libri
Categoria:
Geografia, guide , Sport, gioco
Anno:
1929
Alpi pusteresi, aurine, breonie, passirie e venoste.- (Da rifugio a rifugio ; 1)
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Pagina 100 di 287
Autore: Club Alpino Italiano
Luogo: Milano
Editore: Arti grafiche E. Calamandrei
Descrizione fisica: 200 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Zillertaler Alpen;s.Schutzhütte;f.Führer<br>g.Stubaier Alpen;s.Schutzhütte;f.Führer<br>g.Ötztaler Alpen;s.Schutzhütte;f.Führer<br>g.Rieserfernergruppe;s.Schutzhütte;f.Führer
Segnatura: I 87.740/1
ID interno: 328719
la V. di Rio Bianco e la V. di Selva e Lappago; la seconda, lunga circa km. 15, è circa tre volte la prima. Si tratta di una grande cresta, che dalle propaggini meridionali della Cima di Campo e dal Passo di Néves si sviluppa in direzione S fino al Passo di V. dei Covoni; quindi volge decisamente verso E, andando a culminare nel M. Spico (m. 2523) e di là declinando verso la piana di Campo Tùres. La cresta presenta nel primo tratto una serie di vette aguzze e la più parte brulle, mentre più innanzi le cime

sono poco elevate sulla dorsale, dove ar rivano i pascoli. La vetta più alta della cresta è la Croda Bianca (m. 2718). Un comodo sentiero si snoda lungo la dorsale rinomata per i suoi numerosi belvederi. U nucleo centrale è più esteso del precedente ed è compreso fra la V. di Selva e Lappago e la V. di Fundres, fra la Pusteria — tratto da Vandóies di Sotto a Brunico — e la V. di Tùres. Aìfè limitato dalle ultime propag gini meridionali delle Punte Bianche. Il nucleo si estende a mezzodì del Passo

Ponte di Ghiaccio e si sviluppa in direzione S fino al M. del Passo (m. 2425), dopo il quale presenta un gruppetto di cime abbastanza elevate: M. Gruppo (m. 2809), Croda Rossa (m. 2757), M. Grigio (m. 2827) e Rocca dei Camosci (m. 2715), che formano la piccola conca occupata dal Lago della Pàusa, col rifugio omonimo. Al centro dell'unica cresta secondaria che, a questo punto, si dirama verso O, si eleva la Cima Terento (m. 2738). Il nucleo ora si sviluppa in direzione E ; qui però le cime sono meno

elevate ed hanno un'altezza media di m. 2400; il versante settentrionale è alquanto ripido, ma coperto abbondantemente di bosco; il meridionale declina più dolce mente e nelle plaghe inferiori ai m. 1500 è disseminato di casolari e di piccoli centri abitati. H nucleo occidentale è il più importante per estensione, complessità di massicci, bellezza ed elevazione di vette, fra le quali il Picco della Croce (m. 3155), la Cima di Valmala (m. 3018) e Cima Grava (m. 3058). Si distacca dalla catena

spartiacque a SO della Forcella Bassa della Punta Bianca. Nel primo tratto il nucleo volge in direzione O, formando la testata della V. di Fùndres. A mezzodì della C. Grava, dopo il Passo di Fùndres (m. 2574),

12
Libri
Categoria:
Sport, gioco
Anno:
1915
Regione dell'Ortler.- (Guida dei monti d'Italia ; [31]).- (Alpi Centrali ; Vol. 2)
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Pagina 338 di 566
Autore: Bonacossa, Aldo / Aldo Bonacossa
Luogo: Milano
Editore: Tipo-Litografia Ripalta
Descrizione fisica: XVII, 482 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Ortlergruppe;s.Bergwandern;f.Führer
Segnatura: I 234.281
ID interno: 402496
REGIONE DELL'ORTLER — Sottogruppo Cevedale - S. Matteo 273 neve quasi pianeggiante, poi con bella arrampicata, al piede della vetta maggiore, piccolo scosceso corno roccioso cadente verso la cresta S. con un gradino di circa io metri d'altezza, foggiato nell'alto a lastrone quasi verticale. Esso non è cosi arduo come parrebbe : una fessura solcante la placca offre appigli perfettamente sufficienti, sì che anche in discesa non occorre, per buoni arrampicatori, la corda doppia o, tutt'al più

, solo negli ultimi 4 metri verticali. Pochi metri ancora su una cresta rocciosa affilata e si tocca la vetta. Varianti : I) Onde girare questo passo, che da lungi pare molto peggiore di quanto sia realmente e per evitare le cornici, si scese già, dall'anticima meridionale, fino nelle rocce della parete S-E della montagna e arrampicandosi con difficoltà sull' er tissima parete, si raggiunse direttamente la vetta, allora coperta da una calotta di neve - ore 1,10 dal Colle, quindi non consigliabile

affatto. (Eduard Hahn con Alois Gumpold e Giovanni Compagnoni - 28 luglio 1894 - Mitt. 1895 p. 222). II) La comitiva Payer-Pinggera-Chiesa (vedi storia alp.) dal piede S. della vetta scivolò per un ampio pendio di 37 0 di neve fin sul piano della Vedretta Taviela, la traversò in direzione E. (attualmente si perviene cosi in breve al Rifugio Mantova), e dopo avere, con un brusco gomito a S., superato un aggroviglio di gole e di crestine, giunse sulla costa superiore delle pareti di Val Taviela

pendenza, da ultimo per chine più ripide che portano comodamente alla solitaria Vedretta Taviela, racchiusa tra le creste S-E del Taviela e dell'anticima meridionale della Rocca S. Caterina e precipitante con una bella caduta di seracchi in parte sospesi su alcune rupi nel mezzo di essa. Si tocca il ghiacciaio all'altezza circa dei seracchi e per un pendio di neve chiuso a mo' di canale di media inclinazione tra essi e la cresta S-E del Taviela si perviene alle chine superiori, sempre di media pendenza

e rotte da poche crepacce facilmente evitabili. Traversando ad O., da ultimo per pendii sempre più erti, si giunge alla base della parete in gran parte di rocce costituente il versante orientale della punta, ripidissimo e solcato da un paio di canali nevosi che ne permettono la salita. Per essi o sulle rocce, a seconda delle condizioni, e badando alle eventuali cadute di pietre, si rag-

13
Libri
Categoria:
Sport, gioco
Anno:
1915
Regione dell'Ortler.- (Guida dei monti d'Italia ; [31]).- (Alpi Centrali ; Vol. 2)
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Pagina 341 di 566
Autore: Bonacossa, Aldo / Aldo Bonacossa
Luogo: Milano
Editore: Tipo-Litografia Ripalta
Descrizione fisica: XVII, 482 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Ortlergruppe;s.Bergwandern;f.Führer
Segnatura: I 234.281
ID interno: 402496
276 REGIONE DELL'ORTI.ER — Sottogruppo Cevedale - S. Matteo Cadini, poi, al disopra del P. 2024 della Carta A. V., lungo quella sinistra, si tocca il Baito omonimo, dopo il quale la debole traccia di sentiero va perdendosi finché, verso i 2400 metri, scompare del tutto nel pianoro mediano della Valle Cadini. Si risale questa fati cosamente per estese chine di detriti con lievi tratti erbosi ; giunti così nello sfondo si rimonta l'antica morena frontale, poi quella laterale destra (N-E) fin

presso alle rocce della cresta S-E dell'an- ticima della Rocca S. Caterina ; guadagnata la Vedretta Cadini, innalzantesi per più di 400 metri (oggidì in ritiro), la si sale senza difficoltà per lente chine con poche fenditure in direzione N-O fino alla china di rocce sfasciate e neve su cui si perviene in breve al valico. 166.) Punta Cadini ♦ x m. 3521). La c. G. dà la quota 3524, la c. P. 3520. La rappresentazione topografica nelle varie carte lascia a desiderare. Bella ed interessante biforcuta

vetta, di ghiaccio sul lato del Forno; dirama a S-E una massiccia cresta di roccia dividente la Vedretta degli Orsi da quella Cadini indi le rispettive valli con un'informe dosso portante le elevazioni quotate della Cima Castello - m. 2986 - e Cima Fratta secca - m. 2728. - Non difficile e molto interessante, vien visitata nel giro per cresta del Forno e talvolta dalle comitive transitanti per il Colle degli Orsi. La costruzione fin progetto) di una capanna sulla cresta S-E farà di certo affluire

molti visitatori a questa montagna, che già ora ricompensa larga mente della fatica. PANORAMA: Per la prima volta dal Cevedale a qui si domina il tratto rima nente di cresta fino al Tresero. Ai piedi è la profonda larga sella del Col degli Orsi dal quale la cresta, visibile in tutta la sua lunghezza, s'eleva, passando per il Monte Giumella, alla Punta S. Matteo per correre poi poco articolata quale immane muro di ghiaccio, per la Cima Dosegù e la Punta Pedranzini, al Pizzo Tresero. STORIA

ALPINISTICA: i* ascens.: Julius Payer con Johann Pinggera e An tonio Chiesa - 12 settembre 1867 per la cresta O. — i.° percorso della cresta E.-. Gli stessi in discesa. — /.* ascens. turistica per la cresta S-E : Wilhelm Hammer (solo) - 23 luglio 1903. BIBLIOGRAFIA: Erschl. p. 166. — Zeit. 1907 p. 244. — Oe. A, Z. 1904 p. 129. ICONOGRAFIA: Fers. A'..* Sella , dal Lago della Manzina; id. dalle Cime del Forno. — Boll. Alp. 1907-8 p. 23. — Corti. — Silvestri. — Vers. S.: Sella (dalla Presa nella). a) Dal

14
Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1891
Brani di storia trentina
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Pagina 254 di 336
Autore: Bottèa, Tommaso / offerti dal sacerdote Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: IV, 335 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Enth.: Cronaca di Folgaria. Memorie di Pergine e del Perginese. Storia della Val di Sole
Soggetto: g.Folgaria ; s.Heimatkunde ; <br />g.Pergine Valsugana ; s.Heimatkunde ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 102.539
ID interno: 336861
soffre la storia Trentina nell'epoca anteriore alla istituzione del Principato (1027); quindi neppure allo scrivente e dato allargare di più le notizie della Val di Sole: anche quei pochi che scris sero della Naunia, come Maffei e Barbacovi, nulla di più pote rono pubblicare di qualche importanza. L'ordine del tempo però richiede, che qui si faccia menzione della nobile famiglia dei Caldesio } la quale in questa prima e- poca si conosce aver fiorito nella nostra Valle, anzi è l'unica, di cui

siaci rimasta qualche memoria. Essa era certamente di stinta per. grado e per possanza, poiché diede nel 992 un Vesco vo alla Chiesa di Trento, Rainoaldo, e a parere degli eruditi, un Cardinale di Santa Chiesa, Ugo Càndido, del quale parlano Bo- nelli e Barbacovi ; deve, a mio giudizio, essere rimasta estinta ben presto, perchè gli Annali Principeschi non ne fanno alcuna men zione; la famiglia poi dei Caldesio, che vi occorre tre secoli do po, infeudata della Rocca sopra Caldès, rivela negli strani

nomi delle persone un'origine ben diversa. E che diremo del preteso passaggio per la nostra Valle del Re dei Franchi Carlo Magno negli ultimi anni del secolo ottavo? È questa per verità una tradizione popolare presso noi antica, e diffusa eziandio nelle limitrofe terre della Camonica e della Ren- dena; il fatto poi venne ricordato con pitture sui muri della chiesa (peccato che siasi imbianchita quella che stava sul muro esterno della chiesa di Pellizzano), e in un documento notarile del 1446

15
Libri
Anno:
1890
Storia della Val di Sole
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Pagina 24 di 104
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 103 S.. - 2a ed.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 8.254
ID interno: 339179
soffre la storia- Trentina nell'epoca anteriore alla istituzione del Principato (1027); quindi neppure allo scrivente è ciato allargare di più le notizie della Val di Sole: anche quei pochi che scris sero della Naunia, come Maffei e Barbacovi, nulla di più pote rono pubblicare di qualche importanza. L 'ordine del tempo però richiede, che qui si faccia menzione della nobile famiglia dei Caldesio, la quale in questa prima e- poca si conosce aver fiorito nella nostra Yalle, anzi è l'unica, di cui

siaci rimasta qualche memoria. Essa era certamente di stinta per grado e per possanza, poiché diede nel 992 un Vesco vo alla Chiesa di Trento, Rainoaklo, e a parere degli eruditi, un Cardinale di Santa Chiesa, Ugo Candido, del quale parlano Bo- nelli e Barbacovi; deve, a mio giudizio, essere rimasta estinta ben presto, perchè gli Annali Principeschi non ne fanno alcuna men zione; la famiglia poi dei Caldesio, che vi occorre tre secoli do po, infeudata della Rocca sopra Caldès, rivela negli strani

nomi delle persone un'origine ben diversa, E che diremo del preteso passaggio per la nostra Valle del Re dei Franciii Carlo Magno negli ultimi anni del secolo ottavo? È questa per verità una tradizione popolare presso noi antica, e diffusa eziandio nelle limitrofe terre della Camonica e della Ren- dena; il fatto poi venne ricordato con pitture sui muri della chiesa (peccato che siasi imbianchita quella che stava sul muro esterno della chiesa di Pellizzano), e in un documento notarile del 1446

16
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1805
Periodi istorici e topografia delle Valli di Non e Sole nel Tirolo Meridionale
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Pagina 150 di 159
Autore: Maffei, Giacomo Antonio ¬de¬ / Jac. Ant. di Maffei
Luogo: Roveredo
Editore: Marchesani
Descrizione fisica: X, 144 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte
Segnatura: III 102.554
ID interno: 255010
ragguardevole con un castello delli Signori ('onti di Thunn della linea di .Castel JBrughiero : anticamente .esisteva in questo kio- ,go la cospicua famiglia .di Haides , «che si ritrova ascritta allja matricola ti rolese: tal casato si estinse, .e secondo il JBrandis pag. 50. venne a mancare circa l'anno 1579 ;-e ,1 J ultima di-questo ceppo passò in maritaggio con un ('onte di Thimn di castel Brughiero ,-„al quale venne a cadere tutta la ri guardevole eredità dell' estinta famiglia. Verso sera due' ore

distante da Malési apre la Valle di Rabbi ripiena di masi, e di .malghe . Questa è giurisdizione feudale della mensa di Trento, c già dall'anno 1491 appartiene ^1 li Signori Conti di Thunn di C. Brughi .ero che alternano la giurisdizione .colla linea di .C. .('aides : avendosi lasciato ad un masadore 1' antico giurisdizionale castello della Rocca ,(a) situato sopra im monte contiguo, >iu trasportata la giudicatura nello stesso castello di Caldès. Il prodotto della Valle è il burro ., che riesce ottimo

, e 1' allievo de' bestiami, ma manca quasi affatto di grani , .onde colli formaggi e c,o' vitelli conviene procacciategli a Trento, e ne' luoghi circonvicini. Il ■torrente Rabbiès divide la Valle questo trae la sua origine da di versi ruscelli, die scolano dalle Vetrette , i quali all' estremità .della Valle ■si uniscono in un solo, e formano un sólo torrente , il quale riceve gli al tri ruscelli da' monti , indi per il tratto di ben due ore rapidamente scor- 'rendo, a Po ndasS si precipitarci Noce

. Negl'escrescenze ricevendo tanti i;ub- bioni cagiona danni ragguardevoli : produce ottime trote con macchie gial lastre, ma in poca .quantità. La caccia è .11 divertimento maggiore. Vi.- (a) Il castello della Rocca fu fabbricato secondo il Brandis •.part. II. n. 219. nel secolo XIII. da .quelli .della famiglia di .Caldès , ed è probabile, essendo situato vicino a Samoclevo ,,el)e detto luogo portasse tal nome cangiandolo in Rocca dalla Torre poi fabbricata. Intorno a questo castello, ed ai feudi allo stesso

17
Libri
Categoria:
Geografia, guide , Sport, gioco
Anno:
1939
Ortles, Adamello, Brenta, Baldo e Adiacenze.- (Da rifugio a rifugio ; 3)
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Pagina 141 di 387
Autore: Club Alpino Italiano
Luogo: Milano
Editore: Arti grafiche E. Calamandrei
Descrizione fisica: 291 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Ortlergruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Adamellogruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Brentagruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Monte-Baldo-Gebiet;s.Schutzhütte;f.Führer
Segnatura: I 87.740/3
ID interno: 328724
Dosegù e raggiungere il Rifugio di Gdvia (ore 1.15 -7.15). Il giro classico della zona è la tra versata per cresta Presero, Pedran- zini, Dosegù, S. Matteo, Giumella, Cadmi, Rocca S. Caterina, Punta di Péio, Punta Taviela, Monte Vioz, Capanna Mantova, che può essere proseguita sino al Rifugio Gianni Casati attraverso il Palon de La Mare, il M. Rósole ed il M. Ce vedale. 27 - Rifugio Arnaldo Berni Sorge a m. 2541 al Passo di Gàvia, importante valico tra la Valfurva 355 e la Valcamónica, ora percorso

. È un edificio in muratura, a due piani, con garage, capace di 18 persone; funziona con servizio di aiberghetto dal 25 giugno al 22 set tembre. È di proprietà della sezione di Bréscia del C.A.I. Presso il rifugio, un piccolo monumento (1918) ricorda il cap. Arnaldo Berni, caduto alla difesa della Punta S. Matteo e sull'altra sponda del torrente il vecchio Rif. Gàvia, che può ospitare 26 persone, anch'esso di proprietà della se zione di Brescia del C.A.I. Verso la Valcamónica, sulla sponda di un la ghetto

è sorto invece un aiberghetto privato. ACCESSI a) Da BÓRMIO (ra. 1225; km. 23.5). Si segue la carrozzabile che percorre la Valfurva a 356 ritroso del T. Frodolfo, toccando, km. 2, Uzza (m. 1307), S. Nicolò (m. 1319), km. 4, S. Antonio (m. 1339), capoluogo del comune di Valfurva, allo sbocco della V. dello Zebrù, e km. 12.2, S. Caterina Valfurva (m. 1737), il più importante centro turistico e alpinistico della valle. La carrozzabile at traversa quindi, in forte salita e con numerose serpentine

(accorciatoie per i pedoni), il Bosco di Piagherà e i Prati di Rezzo; varca, km. 19,7, il Ponte dell'Alpe ed entra nella V. di Gàvia, offrendo panorami sempre più vasti e suggestivi. Al bivio, km. 23,5, si prende a sinistra per buona strada, che in breve porta al Rifugio (m. 2541). b) Da S. CATERINA VALFURVA (m. 1737) per la vec chia mulattiera (ore 2.45). Alla prima svolta della carrozzabile dopo S. Caterina Val- 357 furva (m. 1738), comincia la vecchia mulattiera, che sale ri-

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Libri
Categoria:
Sport, gioco
Anno:
1915
Regione dell'Ortler.- (Guida dei monti d'Italia ; [31]).- (Alpi Centrali ; Vol. 2)
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Pagina 340 di 566
Autore: Bonacossa, Aldo / Aldo Bonacossa
Luogo: Milano
Editore: Tipo-Litografia Ripalta
Descrizione fisica: XVII, 482 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Ortlergruppe;s.Bergwandern;f.Führer
Segnatura: I 234.281
ID interno: 402496
degli Orsi (vedi 169 b) si raggiunge la vastis sima conca del ghiacciaio compresa tra il costolone N-O della Punta di Peio e quello in gran parte nevoso corrente a N-E dalla Punta di S. Matteo e la cui diramazione rocciosa settentrionale ha la base quotata 2969 sulle carte italiane. Continuando verso S-E si risalgono chine nevose sempre più erte e rotte da un gran numero di fen diture in direzione della Rocca S. Caterina a non molta distanza dal costolone N-O della Punta di Peio. Il percorso non

è tecnica mente difficile ma richiede in chi guida una gran pratica, essendo le crepacce spesso insidiose e continue ; nelle ore calde la neve è di- solito in condizione pessima. Giunti al di sopra di un nodo di grandi fenditure sulla destra (S.), quasi a 3200 metri, la china si fa più unita e quindi molto più agevole ; lentamente si piega a destra ad arco di cerchio, indirizzandosi dapprima all'anticima me ridionale della Rocca S. Caterina che sovrasta con una candida parete, poi, pervenuti in una

parete settentrionale della Presanella, che da qui in avanti verso il S. Matteo è il punto che maggiormente desta meraviglia ed ammirazione. b) Da Peio per il versante S-E - ore 6. Dalle Acidule di Peio si sale a N-O per sassosi, poi scoscesi sentieri tra prati e boschi, verso il torrente Cadini, cui si perviene pure dal paese di Peio abbandonando l'itinerario 164 d) un centinaio di metri circa sotto al Baito Stabisorle e girando, dopo attraversata la Val Taviela, attorno al Corno Cornaccio (così

la Carta I. G. al 50.000, mentre le altre danno Cornaccio solamente), lungo dosso pianeggiante sul prolungamento della cresta S-E dell' anticima meridionale della Rocca S. Caterina, colle quote 2365 e 2343; per un buon sentiero si giunge all'imbocco dell'erta Val Cadini. - Dap prima lungo la sponda destra (salendo) su cui è sita la Casera di

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Libri
Categoria:
Sport, gioco
Anno:
1915
Regione dell'Ortler.- (Guida dei monti d'Italia ; [31]).- (Alpi Centrali ; Vol. 2)
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Pagina 328 di 566
Autore: Bonacossa, Aldo / Aldo Bonacossa
Luogo: Milano
Editore: Tipo-Litografia Ripalta
Descrizione fisica: XVII, 482 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Ortlergruppe;s.Bergwandern;f.Führer
Segnatura: I 234.281
ID interno: 402496
REGIONE DELL'ORTLER — Sottogruppo Cevedale - S. Matteo 263 Come per Va variante precedente si volge verso la base dello sperone di roccia principiante al Punto 2995 e, lasciandolo a destra, si risale il vasto ramo meridionale della Vedretta Rossa, di media inclinazione costante e rotto da grandi nodi di cre- pacce assumenti in alcuni luoghi l'aspetto di vere seraccate. Ci sì tiene di solito o decisamente a N. verso lo sperone di roccia predetto, badando alle teorie di crepacce che sconvolgono

difficile e da sconsigliare (si evitino le rocce troppo rischiose). La gran cor nice terminale si può di solito evitare : altrimenti potrà offrire un ostacolo anche insormontabile. NOTA: Qualora, giunti verso la base della parete terminale, ci si accorgesse che le sue condizioni la fanno sconsigliabile, converrà raggiungere la sella 3566 sulla cresta N-O per chine poco erte ed unite oppure - meno spiccio e consigliabile - piegare a sinistra (S.) e per chine di neve poco crepacciate ma da ultimo erte

, gua dagnare la cresta corrente ai Crozzi Vallenaia per i cui moderati pendii di neve e roccia la salita alla vetta non offre difficoltà. Semplici varianti alla cresta S-E sono gli itinerari svolgentisi sulla Vedretta Vallenaia o sulla Vedretta Zampil, ora affatto abbandonati perchè senza scopo al cuno ; cosi pure la via di discesa dei primi salitori alla montagna. Dall'anticima S-E scivolarono giù per gli erti pendi? di neve della Vedretta Vallenaia superiore, toccarono il crinale di quella

rovinosa costiera di roccia condu cente al Dente di Vioz (forse prima quella conducente alla Rocca Marcia) e scesero nel fondo di Val Vioz - ore 4 a Peio. 153.) Dente di Vioz (Vios in R. M. 1889, p. 354) (m. 2900). Ardito dente di roccia spiccante sul costolone che il Monte Vioz manda a S-E verso Val della Mare e terminante nella Cima Vioz. Da S-E appare alquanto imponente perchè con pareti a piombo di un centinaio di metri d'altezza ; visto invece dal sentiero al disopra di esso, perde molto della sua

arditezza, sicché è da considerarsi come semplice spuntone della cresta S-E del Vioz. Breve divertente scalata consiglia bile ai buoni arrampicatori che, salendo alla Capanna Vioz, vogliano divertirsi un'o retta sulla roccia. STORIA ALPINISTICA: ascerts.: Hans Helversen con Antonio Veneri - 31 agosto 1889, da N-E. ICONOGRAFIA : Boll. Alp. 1908 p. 17. Dal sentiero a monte di esso (v. 152 a) l'arrampicata per le rocce della faccia N-E richiede 20 minuti in tutto e non è difficile - 4 ore da Peio. Bella

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
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Pagina 192 di 335
Autore: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Luogo: Milano
Editore: Civelli
Descrizione fisica: XLVI, XIII, 278 S.
Lingua: Deutsch
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Segnatura: III 154.332
ID interno: 138326
armati comparvero a vista del porto, ponendosi verso Caliarole e ai Salto-della Capra; e non essendo la città presidiata^ furono i cittadini presi da terrore’; dia 1 per buona ventura .furono tratti alcuni colpi di cannone .dall’emiirenza della rocca •e dal castello Penede, e ì Francesi cré dendo che, la città fosse munita e -forte retrocedettero e i-leghi annali scompar vero dalla vista del porto. 11 2 agosto deh l’ anno seguènte essi vennero forti per terra e' per acqua ;. una colonna prese

la direzione della valle dì Cedro e scese pel ■ monte .Giumella, un’altra venne dal lago e le terza , comandata dal duca di Yan- dojne, sboccò da Montebaldo.. Nel la. riti rata i Francesi distrussero il forte‘del Ba stione cuna torre della Rocca e minaccia vano d’incendio Riva. Fu dùopo patteggia re a; danaro un riscattò e rieti’anno '4704 restava ancora da estinguere Timprèstìto fatto in quell’ineontfo.'La ritirata segui il 43 ottobre 47§3. Sotto il.governo vescovile risiedeva in Riva un capitano con

militi, a presidio della Rocca e a guàrdia del lago fin dove si estendevano le ragioni del principato. La.giurisdizione Citile e criminale, veniva amministrala da un pretore. La prelum, oltre al territorio di Riva,, si estendeva alta • valle ili Ledro, tolte le' cause civili, pér le quali, aveva on proprio vicario che veniva confermato dal principe.'If pretore, ch’era, podestà, aveva diritto di presièdere al con-' ' sijglio civico e teneva l’àmniinistruzione economica de! comune. Il Consiglio

-nè godere j privilegi della cittadinart^u; la quale si pprdea per intiero da chi per dieci anni contìuui non avesse sostenuto qualche pub blico ufficio (probabilmente s’intenderà c]ie non abbia almeno preso parte all' assem blea, generale). La elezione dei 'cittadini-fu sempre diritto esclusivo 'de’cjtfodini. Ven- ceslao rendei Romani fece cittadino di Riva ,cèrtd Antonio Quindi da Verónà, ma col tro tale nomili a avendo reclamato il pub blico, i delegati,di Sigismondo re' nel 1414 annullarono quel

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