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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 78 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE T0MMAS1 — CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — Pag. 28, Fig. 31 Pag. 28, Fig-. 32 Pag-. 28, Fig. 33 Pag. 29, Fig. 34 Pag-. 29, Fig. 35 Pag-. 29, Fig. 36 Pag. 31, Fig. 37 Iscrizione sul modiglione a sinistra entrando nel cortile mediocvale del Castello vecchio risguardante il Principe Vescovo Giovanni IV Hinderbach. Capitello primo del cortile del Castello vecchio, con iscrizione. Capitello secondo, con iscrizione e MCCCCLXXV. Capitello terzo d'angolo, con iscrizione. Capitello della

galleria laterale con iscrizione. Cortile del Castello vecchio, in prospettiva. Tabella di marmo a specchio colle iscrizioni greca e latina : Conoscite stesso; al terzo piano. Galleria con nove fori di finestre gotiche del Castello vecchio al terzo piano. Iscrizione risguardante l'acquedotto del Castello vecchio. Stemma con le imprese del Principe Vescovo Bernardo Clesio c sovrastante iscrizione della data del principio della parte del rinascimento, sull'angolo della rustica. Stemma del Principe

Vescovo Giovanni IV Hinderbach e sotto stante iscrizione sulla facciata della sporgenza a mezzo cerchio a sinistra della Figura 14. Stemma del Principe Vescovo Bernardo Clesio sull'angolo del cor nicione della parte del rinascimento sopra la Figura 14. Stemma del Cardinale Bernardo Clesio sul cornicione dell'angolo esterno della parte del rinascimento. Iscrizione nella cantina sopra un quadro di pietra, data di fabbrica con la medaglia di Bernardo Clesio. Medaglia di Bernardo Clesio dell'anno 1519

. Affreschi delle pareti e della volta del locale dell'assaggio dei vini davanti alla grande cantina. Portale d'entrata della parte del rinascimento. Primo piano della parte del rinascimento: Facciata della Grande Loggia nel Cortile dei Leoni. Vista in prospettiva della Grande Loggia con la scala che mette al secondo piano. Giuditta e Oloferne, affresco nella Grande Loggia. Damme e cavalieri che cantano al suono del Liuto. Porta coll'iscrizione che dal locale della scala No. 128 mette al bagno No. 129

differenti rami militari, locale di difficile accesso, e in special modo dei ritratti nominati nella descrizione della stessa, compreso l'interessante affresco, che rappresenta il Cardinale Clesio, la cui fotografia venne anche posta a disposizione dei Ministeri interessati. Arazzi nella cappella No. 142: La natività di Gesù Cristo. Gesù lava i piedi ai suoi discepoli. Gesù davanti a Caifa. Gesù davanti a Pilato. Gesù che porta la Croce e la Veronica. Gesù deposto dalla Croce. La risurrezione del Signore

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Libri
Categoria:
Religione, teologia
Anno:
1911
¬La¬ corrispondenza del Cardinal Cristoforo Madruzzo nell'Archivio di Stato di Innsbruck : coll'elenco delle lettere e documenti, un indice dei nomi e dei luoghi e una riproduzione del quadro del Cardinal Madruzzo del Tiziano, già esistente a Trento
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Pagina 10 di 53
Autore: Galante, Andrea / Andrea Galante
Luogo: Innsbruck
Editore: Libr. Acad. Wagneriana
Descrizione fisica: XII, 35 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: III 58.093
ID interno: 318469
Questa fu nota già al Cav. Carlo de Giuliani, che raccolse un preziosissimo e vastissimo materiale relativo all'epoca madruzziana, conservato ora alla Biblioteca civica di Trento 1 ), e da essa trasse diversi brevi estratti e alcune lettere il Friedensburg per illustrare i rapporti dei ìmnzii pontificii in Germania (Verallo, Sfondrato e Iiertano), da lui pubblicati nella grande raccolta dei „Xuntiaturberichte', edita dall'Istituto Prussiano di Roma 2 ). Della parte relativa alla lotta per

le temporalità fra il Capitolo di Trento e l'Arciduca Ferdinando del Tirolo, negli anni 1567—1578. si occupò con molta competenza l'Him, che della Corrispondenza madruz ziana si valse pure per la sua pregiata monografia su Ferdinando fi 3 ), e varii materiali ne trasse anche il Pastor 4 ) per il quarto volume della sua grande Storia dei Papi. Inoltre dall' archivio di Innsbruck attinse il Sickel per i suoi studi sulla storia del Concilio di Trento 5 ), ed ora la parte relativa al Concilio di Trento dovrà

venir pubblicata nella vasta raccolta della benemerita So cietà Gortesiana, che ha intrapresa la elaborazione del relativo materiale 11 ). Ma non ostante che la esistenza della Corrispondenza madruzziana fosse da tempo nota, essa non era stata finora studiata in modo adeguato alla vastità ed alla ricchezza del materiale in .essa contenuto, anche per la difficoltà degli studiosi di orientarsi nel vasto materiale, di cui man cava finora un elenco o repertorio qualsiasi. L'elenco della raccolta che

), ili cui sono anclie spogli di documenti di Innsbruck, uu volume di No'e sul Concilio di Trento (vol. XVIII), tre volami di Illustrazioni (vol. XIX—XXI). con indicazioni sai libri e poesie dedicati ai Madruzzo, stemmi, medaglie, ritratti, imprese, ecc., l' Iter Madrutianum (vol. XVIII), in cui si trovano indicati settantaduc luoghi dove si conservano, archivi, documenti e memorie mad razziane e la Jiiblio- leca Madruzziana (vol. XXIII). L' ultima parte della collezione e costituita dal manoscritto

la lettera di Trajano Mani al Card. Crist. Madruzzo da jSfórdlingen del 16 marzo 1 547, della Corrispondenza Madruzziana [228]); IDEM, Legation des Kardinals Sfondrato (1547 —1Ö4S); Berlin, 1907 (Nuntiaturberichte, vol. X), pag. 21, 94. 110, 122, 242, 380. 38S, 390, 445 (lettera del Card, di Coria al Card. Madruzzo del 27 die. 1 547, nella Corrispondenza madrazziana [239]), pag, 446 (lettera del Card. Corn aro, ibidem [243]; IDEM, Nuntiatur des Bischofs Pietro Bertana von Fano, Berlin 1910

2
Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Pagina 25 di 42
Luogo: Torino
Editore: Ute
Descrizione fisica: S. 163 - 202 : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Segnatura: III 215.967
ID interno: 359312
186 Appendice protettorato dell'Austria sul Trentino, col pretesto della comune difesa dei territori posseduti dal conte del Tiralo, dai principi-vescovi di Trento e da quelli di Bressanone. Durante il reggimento del cardinale Bernardo Clesio, cominciato nel 1514, Trento fu teatro di una nuova sommossa popolare contro i feudatari e l'alto clero ; sommossa che, essendosi estesa nel contado, prese il nome di Guerra Rustica. Fu domata dàlie forze •ve scovili unite a quelle del conte del Tiralo

ed i capi fi nirono o per mano del carnefice o nelle segrete del castello e della Tor Verde. Il punto culminante dello splendore, per il princi pato di Trento, fu durante il vescovado del cardinale Cristoforo Mad ruzzo, conosciuto più specialmente nella storia col nome di Cardinale del Concilio. Com'è noto il Concilio Ecumenico, che prese il nome di Trento dal luogo nel quale tenne il maggior nu mero delle sue sessioni, fu organizzato ed indetto per riformare e disciplinare

le istituzioni'ecclesiastiche e dichiarare i dommi della fede, a fine di fronteggiare il progresso clamoroso e rapido che in buona parte d'Eu ropa, contro la Chiesa romana, faceva la Riforma di Lutero. Per sottrarre il Concilio dalle influenze troppo dirette della Corte di Roma ed in pari tempo da quella della Germania, ove ardeva allora il maggior fervore riformista, per volere di Cario V e, secondo il Mura tori, anche per consiglio di Giovanni Morose, vescovo di Modena e nunzio pontificio alla Corte imperiale, si stabilì di fissare

munificenza ad ospi tare nel castello del Buon Consiglio, nella villa degli Alberi, nei principali palazzi della città pontefici, car dinali, vescovi, prelati d'ogni titolo, legati d'impera tori, re, principi, repubbliche che venivano a sotto mettere al Concilio questioni, reclami, desiderati. Ciò portò molto in alto il prestigio e la potenza di Casa Madruzzo ; sicché, alla morte del cardinale Cri stoforo, avvenuta in Tivoli presso Borna nel 1561, gli fa nominato successore nel principato vescovile il suo

congiunto Lodovico, che tenne il vescovado per tren tadue anni. A lui succedettero, come per diritto di eredità, altri membri della Casa Madruzzo fino al prin cipe Carlo Emanuele, col quale la nobile famiglia si spense. Colla morte dell'ultimo Madruzzo, il Capitolo dei canonici tridentini, nel quale risiedeva la potestà della elezione vescovile, cominciò ad inclinare verso l'ele mento straniero o, per meglio dire, austriaco. Il suc cessore di Carlo Emanuele Madruzzo fu Sigismondo d'Austria, figlio

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
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Pagina 24 di 481
Autore: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Xerokopie
Soggetto: g.Duino / Schloss
Segnatura: II A-1.623
ID interno: 137259
Questa paco trovava nel Monastero degli Eremitani in Aquila il Beato Antonio della Torre, disceso in quinta generazione da Corrado Mosca, figlio di Napo, Venuto alla luce in Milano nel 1424, dove vivevano i suoi genitori Francesco della Torre ed Agncso Contessa di Guastalla, Antonio corso per la via della santità con quel medesimo ardore, che spinse Ì suoi antenati per la via della gloria. In lui come in loro trovossi quella grandezza d’animo, che tutti ereditarono dal loro avo Martino

, il crociato ed il martire. Ma conscio che l’umiltà è fondamento d’ogni piu eccelsa virtù, Antonio tenne sempre studiosamente celate le opere straordinarie della sua santità, clic rifulsero sul candelabro soltanto alla sua morte, avve nuta nel 1494. Ond’ è che il Pontefice Clemente XIII per culto immemorabile lo ascrisse al catalogo dei Beati. Le suo reliquie si riposero nella Chiesa di Santa Lucia, presso il Monastero che fu per tanti anni la sede della sua operosa carità c dove Dio si rese mirabile nel

suo Santo per isiupendi prodigi. Voglia quello spirito eletto continuavo la sua protezione alla illustro Prosapia clic ha segnato la vita del Beato Antonio della Torre fra le più belle glorie della sua Casa Erede dell’umiltà di Antonio fu il Cardinale Michele della Torre , la cui effigio nella Sala dei Cavalieri non va dimenticata, Discese anch’egli dalla stirpe di Napo diffusasi in Udine, Vicenza, Padova, Cremona, Ascoli c Macerata. Mi duolo di non potermi disten der© a narrare per singolo

lo prestantissime qualità che l’adornavano, di cui furono testimonio per più anni l’alma Città, e quella di Peru gia, che Michele resse come legato; ma principalmente i segnalati servigi eh’ egli rese alla Gli iosa dopo che, assunto da Paolo IV al Vescovado di Con oda, sedotto fra i Padri del Concilio di Tronto e fu spedito alle Corti di Enrico II c di Carlo IX di Francia, finché da Gregorio XIII fu insignito della romana porpora. Un solo tratto della sua vita è sufficiente a mostrare chi era Mi chele della

Torre *. Morto Gregorio XIII, o conosciutosi clic sopra '* Vedi Giambattista Cotta — Vita del Beato Antonio della Torre — •Aquila J7B0, Non meno di cinquantaduc autori parlarono più o meno distesa mente di questo Beato. ; • . ’ ' v 1 Archivio di Duino, Carteggio di Raimondo Paolo della Torre ed Apogr. A. pag. 228 e segjr. Fa meraviglia che il dotto Barone de Hübner nella sua opera Sis.de- Quint, abbia omesso o, se si vuole, appena toccato di volo a pag. 203 del voi. I. questo importante episodio del

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
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Pagina 360 di 481
Autore: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Xerokopie
Soggetto: g.Duino / Schloss
Segnatura: II A-1.623
ID interno: 137259
nipote Gian Francesco Aldobrandini, elio io Ungheria trovava la morte Molto vantaggio può trarsi dalle relazioni diplomatiche di Raimondo per conoscere tutti i particolari delle questioni agitate in quel tempo, vuoi intorno alla Transilvania ed alla Valacchia, vuoi rispetto a quelle della Germania, vuoi finalmente per ciò che riguarda gli Uscoehi, scintilla funesta, da'c'iii scoppiò un incendio di guerra, che tanta devastazione portò anche nella provincia gori ziana. A tutto ciò si riferisce

sovrano, che presso le corti alle quali fu' spedito come ministro. Ma se non è possìbile addentrarci per minuto in tutti questi parti colari, ci sia almeno concesso notare clic forse anche la questiono degli Uscochi avrebbe presa altra piega, quando i consigli di ’ Questi soccorsi del Papa dovettero Implorarsi anche con mossi straordi nari!, quali furono il conio Sigismondo della Torre, perito miseramente nell’ Isonzo al suo ritorno (Vedi Epigr. 2G), e Giuseppe Rabatts, la vittima illustro della

ferocia degli Uscochi. 7 Una lettera, benché di tempo anteriore, giova qui riportare per di steso, perche <F altro Tornano già da noi mentovato porta alcuni particolari degni di nota e ci dipinge fin da principio l’indole vera di Sisto V. Essa è diretta da Giacomo Montanaro al conte Raimondo in data di Roma 27 aprile 1585 e dice: „Con quanta mala mia satisfatione con questa mìa do aviso a V. S.. Rima della creatione del nuovo Pontefice Sisto Quinto li 24 del presente. Poiché per mera negligenza vedo

l’Illmo Cardinale (Michele) della Torre ìiavcr perso questo luoco de gran Pastore. Iddio perdoni a chi è stato causa non sia venuto a Roma, che per cosa certa sederebbe nella Sede di Pietro, che non sede: ma non voglio a longo dirli particulari di questo, acciò non credesse #he V aifettione mi portasse a dir di sfinii cose; ma spero che d’altri inten derà meglio. Pacientia, non ha voluto lasciar questa grandezza a casa sua et gratificar li servitori della casa Ternana. „Questo Pontefice è Marchiano

altre è rigoroso nella giustizia che si farà sentire in ogni parte. Iddio lo con servi longhi anni per quiete et pace pubblica della Christianità“. In questo augurio però il Montanaro rimase deluso, :

5
Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 69 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMASI - CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — In questa si legge tra altro: A Renovar et meter in opera la fontana del Cortile. A Renovar la Capela Vecchia. Segue in fine l'ultima nota dei 15 gennaio 1536, la quale accenna ad alcuni creditori della fabbrica per importi non rilevanti. Per conseguenza deduciano che il Crivelli, vassallo del PrincipeVescovo Bernardo Clesio, aveva qualche mansione nella fabbrica, conforme la nota dei 13 novembre 1527, ma appena coi capitoli del dicembre

1531 venne incaricato di far parte della sovraintendenza della fabbrica. Siccome nella detta nota si accenna al suo viaggio a Verona insieme coli'Ingegnere Zaffran, non sarebbe certo fuori di luogo la supposizione che il Crivelli sia rimasto qualche tempo in Italia per studi e sia ritornato solo l'Ingegnere col maestro tagliapietra Polo; supposizione avvalorata dal fatto che il Crivelli dopo i lavori del Castello ha continuato la carriera di capomastro. Egli diresse nel 1537 alcuni lavori pel

Castel Toblino e, come risulta dagli atti dell'Archivio in Innsbruck, anche per un'altro fabbricato alle Sarche. Dal l'anno 1537 fino al 1539 troviamo il suo nome negli atti risguardanti i lavori di restauro del Palazzo Vescovile in Cavalese. Dal „Jahrbuch der Kunstsammlungen des aller höchsten Kaiserhauses', vol. 11 risulta, tra altro, che nel 1549, chiamato a Innsbruck per l'edificio della Chiesa di Corte, ne fece i progetti e che il Re Ferdinando ai 2 aprile 1553 approvò il progetto definitivo

in base alle proposte della Reggenza di Innsbruck. Crivelli quale capomastro diresse i lavori, incominciati nel 1553, fino a tutto il 1554, anno in cui fu mandato a Vienna con nuove proposte, disegni e modelli per spiegare tutto al Re. In questa fab brica era fra altri occupato anche il conosciuto Maestro Alessio (Alessandro Longhi milanese). I lavori della Chiesa di Corte vennero continuati e compiti dimodoché in essa venne celebrato il primo officio divino ai 24 giugno 1562; la consacrazione della

medesima ebbe però luogo appena ai 14 febbraio 1563 alla presenza dell'Imperatore Ferdinando I. Dagli stessi atti risulta inoltre, che il Crivelli in questo tempo era anche occupato nel fabbricato della Chiesa di S. Paolo in Eppan. Dalla relazione fatta da Andrea Crivelli al Cardinale Clesio a Innsbruck il giorno 31 dicembre 1531 risulta che i progetti per una fontana in bronzo e pietra (certamente quella del Cortile dei Leoni) vennero compilati da Dosso Dossi e da suo fratello. I lavori in pietra

6
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1875
Genealogia dei Conti de Welsperg discendenti dagli antichi Guelfi d'Altdorf : compilata in base a documenti
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Pagina 31 di 50
Autore: Racchini, Cosmo / Cosmo Racchini
Luogo: Pisa
Descrizione fisica: 40 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: Giornale araldico-genealogico diplomatico ; 2,8/9
Soggetto: p.Welsberg <Familie> ; z.Geschichte
Segnatura: III 102.494
ID interno: 236700
completata e ricevette quell’ estensione geografica elle conservò sin’all’anno 1818, Dall’anno lofio data la carica ereditaria dei Welsperg, quai Gran Cucinieri e Gran Scudieri del Tiralo, che venne conferita dall’Imperatore Massimiliano II a Cristoforo de Welsperg ed a tutti i suoi discendenti maschi in perpetuo, mediante diploma 20 Marzo 1368. Fu pure Massimiliano II il quale mediante diploma 2 Maggio 1371 re golò lo stemma della famiglia Welsperg, aggiungendovi un leone d'oro ed un elmo ornato con

di l classe. Bartolomeo Barone de 'Welsperg quarto figlio di Cristoforo IV si fece condottiere d’una truppa di soldati mcrccnarj colla quale si recò in Francia insieme con Ge rolamo conte di Lodron, Inveivano allora in Francia le guerre fra i Duchi, di Guisa ed i Principi della casa eli Borbone,J quali a- gognavano il trono della casa reafe dei Ya- lois. Bartolomeo prese parte con distinzione a tulle quelle guerre, e venne ucciso il 18 dicembre 1531 in una scaramuccia presso Narbona nella Linguadocca

. Giorgio V Barone de Welsperg terzo fi glio di Cristoforo IV, fu molto benemerito dell’Imperatore Rodolfo 11, il quale lo creò Governatore di Bellori, liohenrail, Roseneehs Tassisa nell’ Alsazia e poscia luogotenente di tutta quella provincia. Sposò nell’ anno 16I1T Maria de Sfórr-Stfirruberg-Wsserburg d’Alsazia, la quale gli portò in dote 10000(1 fiorini. Visse nel tempo in cui i Francesi co minciarono ari agognare la conquista del- l’Alsazia effettuala poscia sotto il cardinale Richelieu. Giorgio

di Bressanone, c morì il 27 marzo 1641, nell’ età di 66 an ni, dopo aver degnamente governalo il suo Vescovato, duranti i diffìcilissimi tempi della guerra dei trenl’anni (guerre svedesi). Ebbe inoltre Cristofoio V una figlia, Giovanna, la quale sposò Massimiliano Carlo conte de Wolkenstein e fu erede universale della sostanza di suo padre. Sigismondo IV Barone de Welsperg , Di nasta in Posteria, Valsugana e Primiero, Gran-Cuciniere e Scudiero del Tirol», Gran Ciambellano c consigliere intimo imperiale

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 36 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMAS] — CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO - sei cassettoni nella lunghezza e tre nella larghezza della sala. Ora la sola parete postica è libera per una tale de corazione, giacché quella davanti, verso la facciata princi pale, ha sei finestre e su quella d'entrata era dipinto uno stemma assai grande in mezzo a S. Girolamo e S. Ambro gio, sopra uno sfondo di tinte sfarzose paonazze. La pa rete verso mattina doveva avere la finestra murata, perchè sulla stessa era dipinto un grande

quadro rappresentante la Vergine in trono col Bambino, S.Vigilio e Bernardo Clesio inginocchiati e circondati da angeli con trombe. Ai lati del quadro si trovavano alcuni Padri della Chiesa latina: S. Agostino, S. Gregorio, S. Ambrogio e S. Giro lamo. I sei busti mancanti potrebbero dunque esser stati dipinti ugualmente su legno come gli altri ed incastonati nel fregio, ovvero dipinti sul muro. L'esistenza di pitture fu già constatata; ora le pareti sono imbiancate. Allorché si eseguiranno i ristauri

nel locale N. 154 e passare alla scala segreta a chiocciola (N.155), che serviva di comunicazione colle Sale Rotonde del primo e secondo piano. Sala Rotonda. La Sala Rotonda (N. 156) era riservata all'uso privato del Cardinale Clesio. Nella stessa per un certo spazio di tempo furono appesi i famosi arazzi dei quali parlammo altrove. Il suo soffitto, quantunque di forma rotonda, ha 20 cassettoni profondi ad angolo, dei quali otto sono quadri lunghi, gli altri seguono da un lato la linea della

pareti. Le modanature architettoniche e le decorazioni pitto riche sono di ricca composizione. Nel fregio della cornice erano dipinti i 58 stemmi dei Vassalli Vescovili, che accom pagnarono Bernardo Clesio a Bologna all'incoronazione di Carlo V, in occasione della quale egli ottenne il Cardi nalato. Presso la parete postica della sala era collocato un famoso camino di marmo, scomparso da lungo tempo. Tutt'intorno stavano tappeti di cuoio, con impresse orna mentazioni d'argento e colonne dorate, come

dimostralo spaccato traversale della Tav. X, che rappresenta la rico struzione artistica della sala. Ora la parete è fortemente incrostata di bianco di calce e sopra la stessa corrono cornicioni di stile barocco. Una parte di questi divide la circonferenza della parete in diversi riquadri. Il mobiglio consisteva in un grande letto intagliato e policromato, con fondo azzuro e tende di damasco cremisino, e in una Ornamenten, polychrom gemalt. In den Kassetten waren seinerzeit ebensoviele Büsten, auf Holz

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 31 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TO MM ASI - CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO Apollodoro colla grammatica, Gorgia colla rettorica, Cri- sippo colla dialettica, Pitagora coli' aritmetica, Archimede colla geometria, Beroso coli' astronomia, inoltre un uomo col martello in mano e un trombettiere. Sulle parti late rali della volta stanno gli stemmi del Cardinale Clesio e del Papa. Addobbavano le pareti sei arazzi colle figure della Musica, dell'Aritmetica, dell'Astrologia, della Geometria, di Cupido e della Prima vera

(vedi spaccato longi tudinale, Tav. IX). Secondo le descrizioni di quel tempo, il pavimento doveva essere di marmo a mosaico di ric chi colori. I dipinti sono di Dosso Dossi. I ristauri consistono nella radicale pulitura degli af freschi e degli stucchi, nel- l'apertura della finestra sulla parte postica, che in gran parte è murata. Il pavimento era di lastre di pietra. Esso va rifatto conforme il disegno. Le pareti sono da coprirsi con arazzi. Refettorio. Da questa sala si passa al grande

la parte centrale della volta, negli angoli stavano 1* arma della famiglia dei Clesi coi due leoni bianco e rosso, l'arma del Vescovado sormontata dal cappello cardinali zio, l'Aquila Trentina e l'Aquila Doppia. Infatti constatai nel centro della volta l'impresa del Clesio collesetteverghecolorite però a finto oro su fon do turchino chiaro, con iscrizioni latine in nero. Questo fondo è contor nato da una tinta d'ocra oscura, misto con colore di seppia, come ho segnato nelle piante dei soffitti (Tav

. IV). Riguardo alle quattro armi, che dovevano trovarsi negli angoli, potrebbe essere incorso uno scambio con quelle che abbiamo già descritte nei quattro angoli della volta nella Sala delle Udienze, dove la volta stessa venne costruita in modo adatto per il loro sviluppo, mentre in questa sala gli angoli della volta sono meno atti a simili pitture. Verweigerung des Opfers für Latona; Niobe in ihrem Hochmut; Jupiters Zorn; und die Tötung ihrer Kinder durch die Hand der Diana und des Apollo dargestellt. Ueber

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Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 43 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
in parentela; inoltre Francesco di Castelalto era Luogo tenente del Principe Vescovo Bernardo Clesio, il quale, quando nel 1525 si ritirò a Riva per la sollevazione dei rustici, affidò in modo speciale la difesa di Trento e del suo territorio al suddetto Luogotenente. Nel mezzo della facciata principale verso la città esisteva un affresco colla meridiana, che ora è quasi totalmente scomparso. Soltanto la parte superiore della torre appar tiene a Bernardo Clesio. Un largo fregio con finestre

in testate, decorato da stemmi ed imprese, una grande guscia e un tetto a poca scadenza formano l'estremità della torre. Si entra nella torre da una porta del secondo piano, che si apre nel corridoio posto sulle mura. Sopra questa porta è scolpito in pietra lo stemma del Cardinale Clesio. Dal locale segnato nella Tav. III col N. 56 si discende al primo e si ascende al terzo piano. Essendo provvisoriamente chiusa la porta della Torricella che mette nel corridoio sulle mura, si può entrare nella Torre

d'Aquila dal Gioco del Pallone per mezzo di una semplice scala di legno, e fu aperta una porta nel locale del primo piano della torre. La Torre d'Aquila ha quindi tre locali sovrapposti. Le stanze del primo e se condo piano misurano 7,85 X 6,10 m e quelle del terzo 7,85 X 6,21 m. Da questi locali era formato già in tempi antichi un appartemento signorile separato, dove talvolta si ritirava lo stesso Prin cipe Vescovo per godere la vista della città e dei dintorni, ed esaminare il movimento di quella

parte importante della città. Talvolta vi abitavano forse anche gli ospiti. E noto che più tardi questi locali furono riservati alle don zelle degli ospiti : sappiamo dal Mattioli che sotto Bernardo Clesio la Torre d'Aquila era „parata per ricever le donzelle della magna regina'. Difatti si usava assegnare agii ospiti locali ben decorati e addobbati. Nel locale del primo piano (Tav. III, N. 35) si apre nel mezzo una boccaporta che permette di controllare i passanti per la Port'Aquila. Da una parte

del locale sporge il cesso altrove menzionato, e si nota una porta murata, che metteva sulle mura della città. Nella parte verso il Castello rimangono gli avanzi di un ca mino. Nelle parti superiori delle pareti interne si vedono dipinte più volte le imprese del Cardinale Clesio. Il soffitto è di legno con policromia, ornato da rosette di legno sulle incrociature dei cassettoni. Si giunge al secondo piano mediante la scala a chioc ciola di legno, formata da scalini lavorati, ognuno d'un sol pezzo

10
Libri
Categoria:
Religione, teologia
Anno:
1911
¬La¬ corrispondenza del Cardinal Cristoforo Madruzzo nell'Archivio di Stato di Innsbruck : coll'elenco delle lettere e documenti, un indice dei nomi e dei luoghi e una riproduzione del quadro del Cardinal Madruzzo del Tiziano, già esistente a Trento
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Pagina 7 di 53
Autore: Galante, Andrea / Andrea Galante
Luogo: Innsbruck
Editore: Libr. Acad. Wagneriana
Descrizione fisica: XII, 35 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: III 58.093
ID interno: 318469
di amministratore della dio cesi di Bressanone 2 ), e al 29 aprile del 1546 gli veniva concessa una pensione di duemila ducati sulle rendite dell'arcivescovato di Compostella 3 ). Insignito così di alte cariche ecclesiastiche, fornito di una rendita cospicua, il Card. Cristo foro Madruzzo ebbe una parte principalissima nella grande opera del Concilio Tridentino (1542— 1563) 4 ), Nel Castello del Buon Consiglio che aveva arricchito di opere d'arte e nel Palazzo 5 ) delle Albere c ), da lui fatto costruire presso

Trento, continuava le tradizioni di splendida ospitalità del Clesio, riunendo principi e prelati a geniali convegni. In particolar modo, per la fiducia in lui riposta dalla Corte imperiale, il Madruzzo fu l'intermediario fra il partito imperiale al Con cilio, i Legati pontifici e la Curia romana, e il Diario del Massarelli, che fu segretario del Con cilio, ci informa minutamente e precisamente dei colloquii quotidiani col Cardinale e della parte da lui avuta nelle mille trattative diplomatiche, per

cui la figura del Madruzzo ne viene assai ef ficacemente lumeggiata 7 ). Nella discussione delle materie conciliari sostenne e propugnò i postu lati del partito imperiale, e fra gli altri la precedenza della riforma disciplinare, l'uso delle ver sioni della Bibbia nelle lingue nazionali e la concessione della comunione nelle due forme per la Germania 8 ). Coli'opera diplomatica vanno ricordati i viaggi del Madruzzo intrapresi a scopo politico. ! ) Vedansi in proposito il Brevo di Paolo III dol

più illustri pittori, scultori ecc., ed. MILANESI, Firenze, 1880, vol. V, pag. 137, dove 6 detto che Girolamo da Trevigi avrebbe lavorato a Trento pel Cardinale. Cfr. SCHMÖLZER, Die Fresken des Castello del Buon Con siglio und ihre Meister, Innsbruck, pag. 44 ; WÖZL, Il Castello del Buon Consiglio (trad, di C. T. POSTINGHER ) in Atti della i. r. Accademia degli Agiati, 1898, p. 208 sog., anche nelle Mitteilungen der Central-Commission für die Erforschung und Erhal tung der histor. Denkmale, 1898

. Per gli affreschi della facciata del Palazzo della Comunità di Cavalese fatti eseguire dal Card. Madruzzo, cfr. SCHMOLZER, Kunsttopographisches aus Südtirol, nelle Mitteil. der Central-Commission, cit. 1899, pag. 192. Cfr. anche G. ZOIIZI, Andrea Palladio a Trento, va Bollettino dell'Associaz. Trento—Trieste, Vicenza, 1909, dove si fa cenno del car teggio fra il Card. Madruzzo e l'Arcivescovo Lodovico Chiericati; IDEM, Di alcuni documenti inediti sul Concilio di Trento, nel Archivio Trentino, Vol

11
Libri
Anno:
1894
Scrittori ed artisti trentini
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Pagina 27 di 554
Autore: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: 553 S.. - 2. ed., notevolmente accresciuta e corretta
Lingua: Italienisch
Segnatura: II A-3.847
ID interno: 154518
niche di Trento , rzzv isterie contenenti le grandezze dei Duci Trentini etc. (Trento, Zanetti, 1648, in 4); ed è libro, nel quale l’autore fa il panegirico del Vescovo Principe Cardinale Ber nardo desio, suo benefattore e mecenate. Ebbe un figlio di nome Lucio Romolo che fu Canonico della Cattedrale di Trento, ed ebbe onori non pochi, tra cui quello della corona di alloro (1543) conferitagli nel castello di Canneto dall Impe ratore Carlo V ; ma nulla conosciamo della di lui morte, nè del tempo

in cui vìsse nel Trentino 1 ). Primo dei filosofi trentini fu Giacomo Conci 0 Aconcio di Ossana nella valle di Sole. Nacque a dì 17 settembre I49 2 » quando la riforma di Lutero avea scosso le menti degli uomini, e le traeva a pensare più liberamente, ad estendere la sfeia della ragione al dì là delle barriere dell’Autorità ritenute una volta intangibili. Suo padre Girolamo, figlio d’un Giacomo, morì l’anno 1553, lasciando in vita la moglie Oliana, e parecchi figliuoli, di cui il nostro filosofo

n’era il primogenito 3 ). Costui s’era dato agli studj legali, e divenuto notajo, s applicò ezian dio di controversie filosofico-religiose, c nella ricerca del mi gliore strumento per l’esame e 1’ acquisto delle umane cogni zioni Fu a Trento nell’anno 1548, quando il Concilio, quivi aperto, continuava le sue sessioni in Bologna ; ma 1 aria che vi spirava non tornava omogenea alle sue idee, c molti pericoli v’erano creati contro coloro che, dimorandovi, dissentivano dalle dottrine professate dalla

difesa romana. Penso quindi di an darsene, e fu in Isvìzzera, poi a Strasburgo, ed in fine in In ghilterra sotto la protezione della Regina Elisabetta, che lo '-) Volta (L.C.) Compendio della Storia di Montava, IH voi. p. 33 e _ pag. 84—85. 2 ) Atti notarili di Leonardo Colombino di Tertago rogati in Trento lugli ì tinnì 1552—53. Mss, della Bibl, di Trento, N. ioti, pag. 142.

12
Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
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Pagina 108 di 481
Autore: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Xerokopie
Soggetto: g.Duino / Schloss
Segnatura: II A-1.623
ID interno: 137259
Ma è da rammentare clic le rivalità fra l’Austria e la Repubblica veneta impedirono per secoli al Patriarca residente in Udine di metter piede nella sua vera sodo d’ Aquileia, posta noi territorio austriaco, L 1 arcidiacono, vicario patriarcale di Gorizia, c il clero della provincia trovavano mille difficoltà neP comunicavo col loro Ordinario, ond 1 è che il Nunzio vi esercitava la giurisdizione e per le funzioni vescovili, quale la consacrazione delle chiese, delegava or V uno or l’altro dei

Timmagine della santa vergine Valburga, Protettrice della Casa Torriana, e le reliquie che sì conservano nel sacrario in teche d’ argento di fino lavoro. Alla cappella mettono due tribuno ad uso ‘ della Famiglia e degli ospiti. Quattro scale principali danno 1’ adito dal cortile ai diversi corpi irregolari del castello; una è la nobile che conduco ai grandi appartamenti ed ai piani riservati della Famiglia; la seconda accede all’ ala destinata oggi ai forestieri, e che in antico formava l’appar tamento

. Compiono il quadro la Giustizia e la Religione, al di sopra delle quali cam peggia sotto forma di colomba lo Spirito Santo in atto d’illuminare coi raggi della sua luce il Pontefice. La prospettiva mostra cf.a lontano il Mare Adriatico.

13
Libri
Anno:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Pagina 580 di 633
Autore: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Luogo: Rovereto
Editore: Sottochiesa
Descrizione fisica: 317 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.611
ID interno: 350295
si. conveniva sono stati rinovati, qualmente noi abbiamo dato ogni piena podestà et autorità nostra alli Nob. nostri Fedeli diletti, Luca Renner Barone di Marech et Maynrburg Cons, e et Capitan nostro della provincia longo V Adice, et Burgravio di Tirol,- et a Christoforo Baron di Wolchenstein et Rodneg, Supremo Maestro di Stalla Here ditario, et Trinzante del nostro Contado di Tirol, nostro Consegliero' Secreto, et a Francesco Hendel da Goltrain nostro Consegliero et Supremo Maestro dell’Assenale

Et dappoi questo di Commissione dei prefatti IUmi Signori Com missari] fu -commesso, et imposto alli prefatti nobili et Magnifici Signori Consuli, et a tutti li Cittadini, et convicini delle Ville esteriori della Città di Trento, che debbano da qui in poi esser obedienti et pronti all’ Illmo Monsignor Cardinale come Suo Signore et Vescovo, cosi ancora prestargli il solito giuramento di fedeltà secondo che hanno «fibrato ad altri Vescovi però che si] reservato a Sua Ser. ma Altezza quelli

giuramenti, et obligationi con li quali essi sono tenuti a Sua Ser.’' 11 Altezza, Suoi Eredi Arciduchi d’Austria, Conti e Principi del Tirol secondo il tenore delle prefate compattationi fatte fra Tirol et. Trento. N. 18 . 1578. Lettera di procura rilasciata dall’arciduca Ferdinando ai Signori Remer, Wolcheristein e Hendel. (Dalla storia inedita cV Inn. a Prato) MSS. della B. di T. N. 4. Noi Ferdinando per 1’ Iddìo gratia Arciduca d'Austria, Duca di Borgmidia, Stiria, Carinthia, Carinola et Wirtemberg

, Conte d’ Habs-- purg et Tirol, confessiamo, eh’ essendo, che gli accordi, et obbligationi scritte celebrate tra li nostri antecessori Prencipi Regenti et Prencipi del nostro Contado de Tirol, et tra lo Vescovado di Trento, adesso per Noi et il Riho Prpe singoiar nostro diletto Amico il Domino Lodovico della Santa Romana Chiesa del titolo di Sant’ Honofrio Car dinale, et Vescovo di Trento ..nell’ ingresso di Sua Dsletione al detto Vescovado di Trento, et regimento di quello, come da esser fatto

et Munitioni della Superiore et Infe riore Austria, et sue Provincie, et Capitano dì Schlanders, dando alli prelibati la nostra detta potestà, et autorità in vigor della presente,- acciocché in nome, et per conto nostro per vigor del lì mandati di Sua Ces. Maestà nostro gratiosissimo Signore, et amantissimo Nepote a loro emanati, habbino da reassumere et pigliar nelle nostre mani il temporal . Dominio del Vescovado di Trento, et poi in nostro nome, chiedere dal Cardinale, et far prestare il conveniente

14
Libri
Categoria:
Religione, teologia
Anno:
1911
¬La¬ corrispondenza del Cardinal Cristoforo Madruzzo nell'Archivio di Stato di Innsbruck : coll'elenco delle lettere e documenti, un indice dei nomi e dei luoghi e una riproduzione del quadro del Cardinal Madruzzo del Tiziano, già esistente a Trento
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Pagina 6 di 53
Autore: Galante, Andrea / Andrea Galante
Luogo: Innsbruck
Editore: Libr. Acad. Wagneriana
Descrizione fisica: XII, 35 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: III 58.093
ID interno: 318469
castello situato presso Calavino nella Valle del Sarca, fra i laglii di Toblino e di Cavedine e il vero fondatore della grandezza di essa fu il Cardinale Cristoforo, a cui seguirono nella cattedra di S. Vigilio altri tre vescovi della famiglia Madruzzo e cioè Lodovico Madruzzo (1567—1600), Carlo Madruzzo (1600—1629) e Carlo Emanuele Madruzzo (1629—1658), con cui si spegne l'an tica prosapia dei Madruzzo. Cristoforo Madruzzo, nato al 5 luglio 1512 nel Castello di Madruzzo da Giovanni Gau denzio

Curia pontificia, e così si iniziava il vescovato del Madruzzo nella diocesi trentina, che egli doveva tenere per quasi un trentennio, appunto nell'epoca in cui a Trento si tenne il Concilio Ecumenico, e che fu la più celebre e la più importante della storia ecclesiastica trentina. Al 25 maggio 1542 il Madruzzo riceveva l'ordinazione a diacono dal vescovo di Bressanone, Cristoforo II Fuchs, al 27 dello stesso mese la consacrazione a prete, a cui seguiva nel giorno della Pentecoste quella a vescovo

Emanuele Madruzzo ecc., descritta con altre particolarità spettanti all' illustrissima Casa Madruzzo, Trento 1659; BONELLI, Monumenta occlesiae Triden- tinae. Tridenti 1796 seg. I. p. 102 seg. II p. 306 seg.; Declaratio de extinctione legitima de antiqua famìlia de Madrutio, 1766 edita, s. L; Sammler für Geschickte und Statistik von Tirol, Innsbruch, 1806—1808, Vol. V, pag. 174 seg.; BARBACOVI, Me morie storiche della città e territorio di Trento, Trento, 1821—1824, Vol. II. Cap. XIV, pag. 119 seg

.; AGOSTINO PERINI, I Castelli del Tirolo colla storia delle relative antiche potenti famiglie, Milano, 1834—1839, Vol. II. pag. 39 seg.; IDEM, Origine della Famiglia Madruzzo, nei Messaggere Tirolese, Eovereto, 1836, 10 giugno; BERGMANN, Medaillen auf berühmte und ausge zeichnete Männer des österreichischen Kaiserstaate» vom XII. bis zum XIX. Jahrhundert, 'Wien, 1858, I. pag. 14 seg. ; PONA, Della famiglia Madruzzi. Historia narrativa, ed. C. FESTI, Verona 1896; LITTA, Famiglie celebri d'Italia, Fase

quattro Principi Vescovi di Trento, Cristoforo, Carlo, Ludovico, Carlo e Carlo Emanuele, estratti dal l' opera inedita della Mazzettiana „Relazione delle cose di Trento e sue divendenze dal principio al 1665', Trento 185 7 ; AMBROSI, Commentari della storia trentina, Eovereto, 1887, I., pag. 260 seg.; WETZER—WELTE, Kirchenlexicon, Vili,(Freiburgi.Br.) 1S93), col. 426—29, s. v. Madruzz (Christoph),- GIULIANI, Cristoforo Madruzzo, Giovinezza e studi, sua elezione a Principe Vescovo di Trento

15
Libri
Categoria:
Religione, teologia
Anno:
1911
¬La¬ corrispondenza del Cardinal Cristoforo Madruzzo nell'Archivio di Stato di Innsbruck : coll'elenco delle lettere e documenti, un indice dei nomi e dei luoghi e una riproduzione del quadro del Cardinal Madruzzo del Tiziano, già esistente a Trento
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Pagina 12 di 53
Autore: Galante, Andrea / Andrea Galante
Luogo: Innsbruck
Editore: Libr. Acad. Wagneriana
Descrizione fisica: XII, 35 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: III 58.093
ID interno: 318469
Till Medici, i Costa della Trinità, i Pallavicino, i Marchesi di Pescara, i Molfetta, i Trissino, i T rival zio ed i Visconti. Una parte cospicua della Corrispondenza è costituita dalle relazioni degli agenti del Ma druzzo. che lo tenevano minutamente e costantemente informato delle vicende politiche dell'epoca. Fra questi va ricordato anzitutto Möns. Traiano Marii, di cui sono conservati oltre cento estesi rapporti, in gran parte da Augusta e da Bruxelles, assieme a Nicolò Secco, Ercole

Pagnano, Giov. Battista Schizzo ed Aurelio Cattaneo. Colle relazioni diplomatiche dann annoverate anche le lettere di An tonio Maria di Savoia del ramo di Collegno, che fu da varii luoghi in corrispondenza col Cardi nale. Per tal modo da l'orna, da Milano, da Venezia, da Bruxelles, da Gand, da Augusta, da Londra, e anche da Costantinopoli, all'epoca della prigionia del nipote Gian Federico Madruzzo, il Car dinale riceveva quelle dettagliate notizie politiche che dovevano essere il substrato della sua

numerose altre di persone umili e sconosciute, che si rivolgevano al Cardinale per suppliche, o per soccorsi, o che si raccomanda vano iu genere a lui. Esse costituiscono una parte non meno caratteristica della Corrispondenza e ci danno una vivida idea di quella che fosse la vita di una grande corte del Cinquecento 3 ). Per riguardo al luogo di provenienza delle lettere contenute nella Corrispondenza è da no tarsi che il maggior numero di esse è datato da Bruxelles (210), vengono poi Roma-con 126

, Augusta con 71, Trento con 69, Milano con 95, Venezia con 52, Vienna con 29, Londra con 17, ecc. La grande maggioranza delle lettere e documenti sono in lingua italiana, infatti dei 1742 numeri della raccolta circa 1184 sono in italiano, 416 in spagnuolo, 100 in latino, 30 in tedesco e 11 in francese. Le carie della Corrispondenza Madruzziaoa sono in generale in ottimo stato di conserva zione, e furono ora disposte in apposite cartelle, che ne assicurano la buona preservazione, facili tandone l'uso

. ') Corrispondenza Madruzziana num. ii5'2—iiiio. 2 ) Per le relazioni fra il Madruzzo e il lettorato vicentino Giangiorgio Trissino. Cfr. MOHHÖLJN, Hfondrati Francesco, MaOruzzi Cristoforo, e Perrenot Antonio. Lettere a 0bnì/jionjio Trissino, Vicenza 1881. 3 ) Interessante per la storia dei costumi tleir epoca è il „limilo di famiglia ilei Card, di Trento' contenuti» in un loglio della Corrispondenza Madruzziana, n. [ 1 642] (cfr. GALANTE. Un molo di famiglia del Card. (Cristoforo ^latinizzo, nella rivista

16
Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Pagina 68 di 91
Autore: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Luogo: Innsbruck
Editore: Selbstverl.
Descrizione fisica: [40] Bl., 11 Taf.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Text ital. und dt.
Soggetto: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Segnatura: IV 301.953
ID interno: 495368
NATALE TOMMASI - CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO - e benfacta et laudabilmente andando in logo honorevole et costando denarj asaj demeno chel m° venise a getarla qua in casa de fo del bombarderò perche dubita se ben se ge manda li desengni non li saperano condur ala sua perfectionemandemo desengni della figura et l'andava più presto el nudo chel vestito. In questo efecto il tuto se remete a V. R. S. avendo lo m°. dela fontana avenir a queste bande poderia far eciam questo efecto. Volendo

medesima che i relativi disegni furono spediti al Cardinale per l'approva zione a Innsbruck. Venendo nella seconda parte della lettera a parlare della forma per la figura di una fontana che era da eseguire da Dosso Dossi e suo fratello e dei disegni della figura pure mandati al Cardinale, non v'ha dubbio che tutto si riferisce al Dossi e che egli ha compilato anche i disegni per le pitture come pure dipinta questa sala, sic come era l'artista principale del Castello. Un tanto vale quindi a convalidare

la nostra dichiarazione: essere state realmente le importanti pitture della „Stua Grande' ese guite dal Dossi, come abbiamo già citato più sopra. Questa lettera confermerebbe inoltre la nostra dichiarazione che cioè la „Stua Grande' era adornata di decorazioni in legno. Quasi contemporaneamente alla precedente, cioè in data 30 dicembre 1531 venne indirizzata al Cardinale la lettera scritta e firmata dal Mgr. Domus Ant. Thesinus. Questa porta in calce un'aggiunta scritta e firmata da Jo. Ant. Pona

, il quale è identico col più sopra citato Zuan Antonio, supremo soprastante della fabbrica. Con questo scritto venivano spedite le copie dei capitoli risguardanti le mansioni di tutti gli addetti alla fabbrica. Un'altra lettera spedita pure a Bernardo Clesio ad Inns bruck in data 12 genn. 1532, firmata dal Mgr. domus Ant. Thesinus e da Andrea Crivelli, fra altro parla del m° Stefano Godi, di pagamenti e dei lavori di messa in opera della fontana, di cui si dice che non corrisponde, perchè i tubi sono

di un diametro troppo piccolo e non conducono acqua abbastanza ecc. Continua poi così: Et quanto al disegno del Camin dela Sala habiamo scripto a padoa al taiapreda qual repectemo e solicite- remo la execution a far. La lettera tratta quindi del pavimento della Grande Loggia, di m° Alexio di pavimenti di maiolica ecc. Una quarta lettera spedita al Cardinale ai 27 gennaio 1532 e firmata dal Mgr. Domus Thesinus e da Andrea Crivelli da specialmente relazione sull' andamento dei lavori. Concludendo diciamo che

17
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1805
Periodi istorici e topografia delle Valli di Non e Sole nel Tirolo Meridionale
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Pagina 8 di 159
Autore: Maffei, Giacomo Antonio ¬de¬ / Jac. Ant. di Maffei
Luogo: Roveredo
Editore: Marchesani
Descrizione fisica: X, 144 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte
Segnatura: III 102.554
ID interno: 255010
Tir elie appena sì può chiamare marmo . Sta un 3 abbondante miniera di- bianchis sima marinorina ne 3 monti della pieve di Arsio, che meriterebbe miglior destino . Nella- pieve-di Dambel sopra il Villaggio una miniera di pietre da falce, abbandonata atteso il poco-lucro-; e in Proves pieve diRevò una miniera di stucco-. Nella Val di Sole poi da- uaa miniera' dì Comasine si scava del ferro in pietrae nel forno si cola . J/ opportunità de'monti porta un. gran profitto alle Valli, che è quel

cògli esteri si è quello della se ta, che riesce a perfezione, atta a qualunque manifattura: si spedisce in Amburgo, in Londra, e altrove, e per essa entrano molte migliaja di fiorini .^Non c però universale; perchè in-luoghi troppo frigidi l'impianto de' gelsi non ha buona riuscita, e nella- pieve di Male si è tentato senza prohtto. Questo- albero siegue un clima- comune a quello della-vite . Quan do siasi qui introdotta 1' impiantagione de' gelsie- per conseguenza i ba chi della seta, noa è facile

il determinarlo. Certo è, che il Pineio scrit tore Mantovano, che pubblicò la sua-opera nel J546, quantunque faccia menzione de' prodotti della Val di Non, di questo non ne parla. Non do veva forse in allora essere di gran rimarco neppure nel distretto Trentino v La prefazione, ohe si premette al Concilio di Trento,, ove- si descrive la Città-, porta veramente, die vi si trovavano degli edifizj di Seta (a); ma edizione di Paolo Manuzio , che tiene I' Autore , dell'anno 3566, dedica ta al Cardinale Morono

legato del Concilio, mette- JEdificia silìcea , che sarebbe tutto diverso dalla seta. Fu il lusso 3 introdotto negli ultimi seco li j e T apertura del commercio, che rese preziosa, e ricercata questa mer ce, e però-diede anche qui la spinta alla piantagione de 5 gelsi, alla coltura de* bachi-,, e alla fabbrica della seta-. A tutto questo si aggiunge , com« cosa di molta importanza per utile «&-1 paese, che un gran numero della gente' di lavoro avvicinandosi l'inver no si spargono per 1* Italia

esercitandovi varj meccanici mestieri , e quelli della Valle di Sole l'arte, e il traffico di rami, finché ritornano in prima- vera a travagliare nelle lóro'terre', risparmiando in tal modo il vitto per il tempo della loro assenza,, e recando del danaio, frutto delle loro fati che: senza parlare di tanti, che nell' autunno, e nella primavera travaglia no nel tratto Attcsino , JE. molte anche delle persone di studio, oltre il Priri- (d) Il Vescovo Udalrico de Liechtenstein V anno 1499 concesse il privilegio

18
Libri
Anno:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Pagina 577 di 633
Autore: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Luogo: Rovereto
Editore: Sottochiesa
Descrizione fisica: 317 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.611
ID interno: 350295
sia osservato conforme al libello della Provincia fatto sotto l’anno 1511, et noi Cardinale Ludovico insieme col Vescovado di Trento, et Suoi pertinenti sudditi, dobbiamo, et vogliamo osservare, et eseguire.esso libello Provinciale del 1511, in quanto concerne runa, et T altra parte ledelmente, et sinceramente in fede et confirmatione di quel tutto noi predetto Cardinale Ludovico Vescovo di Trento habbiamo affisso qui il nostro sigillo, et espedito per noi in Roma àlli 2.0 d’Aprile dopo

habbiano prestato : et in caso che questa differenza nel predetto ter mine di un anno, doppoi che a Noi sarà dato il possesso della tenv poralità del Vescovado, et Castello di Buon Conseglio per amicabile, o giuridica pronuncia, o cognitione siccome ò sopra scritto in tutto non sarà decisa, et redutta a fine, nel che Noi, et non S. C, ML o Suoi Conseglieri, tardi fossimo, o che nelli predetti due termini avessimo tralasciato di proponer le nostre raggioni, et istessi causata la Mora, o tardanza, il che

però non debba succedere ali’ hora tutto quello che tra noi ambe parti è convenuto, sij totalmente levato, eh’a Sua Dile ttone et Altezza, et a noi, se Sua Dilettone et Altezza sarà colpe vole della mora, sia reservato, et admesso a ciascuna parte d’ usar quello haurà, facoltà, et ragione. 7. Quanto poi tocca 1 ’ articulo circa il prestare aiuto per un • Vescovo di Trento a Prencipe de Tirol, Sua Dilettone et Altezza intorno a ciò con noi, è convenuta et accordata in questo modo, che questo ponto

, volontà et saputa, promettemó, et affir- 'uiamo con il nostro corporale giuramento,• il quale per questo habbiamo con il tatto delle nostre mani sopra lo sacro Evangelio scientemente prestato, et ci obligamo noi di servare tutto quello fermamente et saldamente nel modo soprascritto fedelmente, in fede et corrobora tione di tutto ciò Noi predetto Capitolo della Cathcdrale Chiesa hab biamo affisso il nostro Sigillo a questa Lettera appresso quello del Gratioso Signore. Il che fu fatto, et espedito

19
Libri
Categoria:
Religione, teologia
Anno:
1911
¬La¬ corrispondenza del Cardinal Cristoforo Madruzzo nell'Archivio di Stato di Innsbruck : coll'elenco delle lettere e documenti, un indice dei nomi e dei luoghi e una riproduzione del quadro del Cardinal Madruzzo del Tiziano, già esistente a Trento
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Pagina 50 di 53
Autore: Galante, Andrea / Andrea Galante
Luogo: Innsbruck
Editore: Libr. Acad. Wagneriana
Descrizione fisica: XII, 35 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: III 58.093
ID interno: 318469
(Guglielmo). 1565. Siena (1 X Consiglieri della Libertà e Stato della Repubblica di —), 178: 235. Siimi (Fernando de —\ 903; 1402: 1517: 1520. Siluanyo (Bartolomeo'». 385. Simoncillo (Antonio). 1656. Simonetta (Giovanni), 219: 221): 767. Somayno (Pietro), 774. i Somenza (El barbero —). 899. Somietro (Paolo), 213. i Soria (Lope de —). 17: 47. Spagna (Re di —) v. Filippo IL; (Regina ; %li 502: 559. Spaur (Giov. Mieli. Ant. Conte di —». 1346; 1358. Spaurer (Jo. Thomas), 1011. Spedano, (Sacha), 192- Speron

(Giulio), 12. Spezzia (Giuliano della —), 82. Spinello.« (Gio. Batt.), 409. Spinola (Battista), 1098: (Bern.\ 46G : (Marco Ant.), 613 : 614 : 699 ; 765: 779. Splinterus ab Hargen, 131. Spor /Cater. Vedova Bar. di Spor e Valler\ 469. Stampa (Massimiliano). 69; 460: 1653. „Steuerokommissarien', 1737. Strozzi (Leone, priore di Capua). 631. Suzara (Massimiliano Conte di —;. 715. Triultio. 721; iCa.tal. Vescovo di Piacenza), 314; t Joh. Jacob.), 323 ;■ 1125 ; (Fran cesco), 1523: (Giulia,), 694. Trombone

(Francesco del —), 1027. Trotto (Alfonso). 265. Truchsess (Ottone —, Bar. di Waldburg, Cardinale. Arcivescovo di Augusta), 1, 161; 162: -163; 167: 170; 17.1 ; 199; 214: 281: 368: 590; 689; 742; 868. Tufo (Giov. Batt.), 252. Turco (Enrico). 1507. 1J. Urbino (IV Duca di—, Guido Ubaldo della Rovere'), 253; 362; 450; 860; 1111. Ursini (Camillo). 404. V. Raspo» is), 1538. 147. 1312: 1320: T. Tacconi (Santino), 86. Tapparelli (Nicolò). 332. Taxis (Giov. Antonio de - (Ludovico de —), 429. Tenda (Conte

di —), 1339: 1340. Tenno (Il Vicecapitano di —), 93 Termeno (Antonio da —), 2- \ Terzo (Agostino), 1596: (Antonio), 247 ; 248. Theiss (Hans), 1679: 1694: 1695. Thiene (Antonio e Ferando da —), 867. Thono (Sigismondo da —), 1699. Thun (Simone de —, Decano Capitolare di Trento), 1726; 1730. Ticinus (Antonio), 65. Todo [F. del —), 401- Toledo' (Antonio de —), 1704: (D. Fran— cesco de — ). 572; 574: 577; 603: 781: 851. ^ i Torbole (v. Nago). Torniello (Filippo Conte—), 193: 339: 405. Torre (Francesco Della

—), 22. Trauthson (Paolo Sisto), 236. Trenberg (Erasmo), 149. Trento (Il Capitano e i Luogotenenti di —). 93; (11 Capitolo di —), 1733: 1734; (Il Podestà di —). 1537: ili Pretore di —), 94. Trifone, 249: 271. Trincadino (Ludovico^, 1053. Trinità (Möns, della —'), 1315; 1316. Trissino; (Bonaventura), 769; (Cristoforo), 705; 711; 748; 752; 752; 1142: 1145; 1146; 1147; 1148: 1175; 1379. Trinisano (F. Gerolamo), 786. Vaina (Agniolo — t Vaino (G. B.), 424. Valenza (Il Con 1 e di —), Valfenera,. 1036. Valmarana (Juan

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1891
Brani di storia trentina
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Autore: Bottèa, Tommaso / offerti dal sacerdote Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: IV, 335 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Enth.: Cronaca di Folgaria. Memorie di Pergine e del Perginese. Storia della Val di Sole
Soggetto: g.Folgaria ; s.Heimatkunde ; <br />g.Pergine Valsugana ; s.Heimatkunde ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 102.539
ID interno: 336861
soffre la storia Trentina nell'epoca anteriore alla istituzione del Principato (1027); quindi neppure allo scrivente e dato allargare di più le notizie della Val di Sole: anche quei pochi che scris sero della Naunia, come Maffei e Barbacovi, nulla di più pote rono pubblicare di qualche importanza. L'ordine del tempo però richiede, che qui si faccia menzione della nobile famiglia dei Caldesio } la quale in questa prima e- poca si conosce aver fiorito nella nostra Valle, anzi è l'unica, di cui

siaci rimasta qualche memoria. Essa era certamente di stinta per. grado e per possanza, poiché diede nel 992 un Vesco vo alla Chiesa di Trento, Rainoaldo, e a parere degli eruditi, un Cardinale di Santa Chiesa, Ugo Càndido, del quale parlano Bo- nelli e Barbacovi ; deve, a mio giudizio, essere rimasta estinta ben presto, perchè gli Annali Principeschi non ne fanno alcuna men zione; la famiglia poi dei Caldesio, che vi occorre tre secoli do po, infeudata della Rocca sopra Caldès, rivela negli strani

nomi delle persone un'origine ben diversa. E che diremo del preteso passaggio per la nostra Valle del Re dei Franchi Carlo Magno negli ultimi anni del secolo ottavo? È questa per verità una tradizione popolare presso noi antica, e diffusa eziandio nelle limitrofe terre della Camonica e della Ren- dena; il fatto poi venne ricordato con pitture sui muri della chiesa (peccato che siasi imbianchita quella che stava sul muro esterno della chiesa di Pellizzano), e in un documento notarile del 1446

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