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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Pagina 12 di 42
Luogo: Torino
Editore: Ute
Descrizione fisica: S. 163 - 202 : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Segnatura: III 215.967
ID interno: 359312
importante del distretto. Si trova sulla linea del Brennero, che vi fa stazione, e quasi di fronte all'imboccatura della valle di Non. Il paese è antico, ma si va rimodernando al soffio fecóndo delle industrie che vi prosperano evi portano un alito di benessere morale e materiale. A San Michele havvi un grandioso Istituto agrario per la provincia del Trentino, con podere modello, affinchè le nuove generazioni vi abbiano a trarre utili, pratici e moderni insegnamenti nella coltura delle loro terre e per

truppe repubblicane. L'altro fu un episodio della insurrezione del Tirolo, capitanata da Andrea Hofer, contro i Bavaresi ed i Francesi alleati e dominanti, nel Trentino e sul Tirolo propriamente rietto. Il 5 ot tobre 1809 i Tirolesi seguaci di Hofer, che presso Lavis difendevano il maggior ponte dell'Adige, assaliti con forze assai superiori dai Francesi, vennero ricac ciati nel paese ed inseguiti perfino nelle case, ove molti furono uccisi a colpi di baionetta. Dopo Lavis, San Michele è il paese più

la prosperità della regione. Sopra un poggio presso San Michele, ridotto ormai ad abitazioni rurali, trovansi gli avanzi del castello feu dale di Corona, celebre nelle vicende medioevali del Trentino, posseduto ab antiquo dai signori di Piano, poi dai conti del Tirolo, che in bisogno sempre di quattrini lo impegnarono a Bortolo e Pietro Zenobio, patrizi veneziani, dai quali passò alla famiglia dei conti Albrizzi, pure di Venezia. IV. Distretto di CIVEZZANO. — Il distretto di Civezzano, confinante con quello

modo ammirato il portale ed il tetto in istile neogotico lombardo. Vi si conservano quadri pregevoli, tra cui una Sacra Famiglia di Jacopo da Ponte, bassanese, una fra le glorie della scuola veneta nel secolo XVI. Civezzano è patria di Giambattista Borsieri, uno dei Kanifeld, illustrazione delle scienze mediche in Italia nella seconda metà del secolo XVIII. Visse gran parte della operosissima vita in Milano e Pavia. In questo distretto, non del tutto alpestre, si notano quattro laghetti, cioè

: di Pinè, della Serrala, di Piazze e di Lases. Nei non lontani colli di Sant'Agnese trovasi poi il laghetto detto Lago Santo, la cui singolare, per non dire assurda, leggenda fu raccolta dallo storico locale Mariani nell'opera Trento con il Concilio. Nei paesi rurali e montanini del distretto di Civezzano nulla havvi che, alFinfuori delle bellezze naturali dei luoghi, meriti rimarco. Solo nei pressi di Fornace, villaggio posto sulla destra del torrentello Siila, si trovano i ruderi dell'antico castello

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Libri
Anno:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Pagina 128 di 379
Autore: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Luogo: Milano
Editore: Aliprandi
Descrizione fisica: 374 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: III 79.502
ID interno: 333735
Si sa che in questa sta la parte più povera della popolazione tridentina: ma la più povera è anche la più densa, e un Municipio oculato come per molte prove ha dimostrato d’essere quello di Trento, non può, non deve tardare .nell’opera di salutare trasformazione cui tende la civile e gentile sua città, di volgere la sua attenzione sui sacrilegi igienici, edilizi, che ognuno può di leggieri riscontrare visitando il quartiere dei meno abbienti, massime quando la cattiva stagione fa trasudare

l’umido da quelle meschine casupole: ed un po’di pioggia cambia in torrentelli le stradicciuole in declivio, e le piccole piazze in gore stagnanti. Toltone questo inconveniente della parte bassa, che ci dà purtroppo un’idea della Trento del passato, quando ancora la chiudevano tutto all’intorno le alte mura di Teodorico, e. quando nessuna cura o ben poca si aveva dei precetti fondamentali dell’igiene pubblica — inconve niente del resto comune, ed in proporzioni ben più allarmanti e tristi, a tante

simpatia per il soggiorno di questa città attiva e laboriosa, nella quale- sentite d’essere in patria e fra . gente della vostra gente. E se il visitatore vuol convincersi meglio che qui tutto spira il sentimento della patria italiana, non - deve obliare di fare una breve visita al Municipio, ove tra il Museo, la Biblioteca e gli Archivi, sono raccolti quanti documenti si ponno desiderare sulla italianità non mai smentita di Trento e delle popolazioni e terre che la circondano. . Il palazzo municipale

di Trento, detto nuovo, perchè la prima sede del Comune fu da molti anni abbandonata e trasformata in istituto scolastico commerciale, sorge in via Larga, nella località ove un tempo sorgevano le case della famiglia Bellenzani — una fra le più illustri che siano rammentate nella storia tridentina, e dalla quale usci quel Rodolfo, già da noi menzionato, tribuno del popolo contro .la tirannide vescovile del Lichtenstein, proclamatore della repubblica trentina, eppoi vinto, decapitato sulla piazza maggiore

. — Fu dapprima pro prietà è residenza dei conti di Tono o Thunn, quando questi 'avevano parte nella storia della città e le diedero due principi vescovi. In questo palazzo ai tempi del Concilio abitarono i cardinali Ercole Gonzaga e Giovanni Morone. Nella grande sala delle adunanze della rappresentanza cittadina, si conserva un altro quadro del Concilio, simile a quello che non si può vedere in Santa Maria Maggiore, ed un altro -, rappresentante la Guardia Civica tridentina — istituzione francese — del 1801

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Libri
Anno:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Pagina 302 di 633
Autore: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Luogo: Rovereto
Editore: Sottochiesa
Descrizione fisica: 317 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.611
ID interno: 350295
302 Innocenzo a Prato, ed Ambrogio Franco, questo di Arco e . quello di Trento, scrissero latinamente di storia patria; il Franco, del castello, del comitato e della famiglia d’Arco, e 1 a Prato, una storia della città di Trento e dell’intero principato. Una monografia della guerra de’ Rustici nel 1525 ci fu data dal contemporaneo Gi rolamo Brezio Stelli mauro *) ; Rocco Bertelli di Preore in Giudicane ci descrisse il Contrasto e la guerra delle noch avvenuta tra Dasindo e Stumiaga nel 1579

consulti legali che ha la sciati, de’ quali due si trovano nella collezione del Ziletto 1 3 e. per avere aperta nella patria sua una scuola di giurisprudenza rt ). Antonio Ouetta, che fu oratore cesareo al Concilio e presso la repubblica di Venezia, ci ha lasciati i Centum consilia , che furon editi in Franco forte nel 1601 ; Antonio a Prato fece il trattato de secundis nuptus ■ (1515)? ed altri giureconsulti distinti furono Francesco Betta dal Toldo di Rovereto, Giambattista Vargnani di Arco ecc

. — Giacomo Aconcio 0 Conci di Ossami nella valle di Sole, giureconsulto ancor lui, attese alla ricerca del migliore strumento per 1 ’esame e 1 ’acquisto delle umane cognizioni, e con il suo libro De methodo (Basileae, 1558) meritò dì conseguire un posto distinto nella storia della filosofia 4 ). Negli studj sacri furon chiari i nomi dì Antonio da Revò, di Donato Fezzt da Termenago, di Paolo Guidelti di Trento, che medico, e, come pare, non insignito degli ordini sacerdotali, fu al Concìlio e vi lesse due

cit. pag. 81. 9 Mamiani : Rinnovamento della Filosofia antica Italiana. Fi renze, 1836, pag. 25. — Degebaudo : Histoire comparite des syslemes de Philosophie. Paris, 1847, II, pag. 1-11,

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
(1760)
Notizie istorico-critiche intorno al B. M. Adelpreto, vescovo e comprotettore della chiesa di Trento ed intorno ad altri vescovi della Germania, e dell' Italia a tempi dello scisma di Federigo I. imperadore ; Vol. 1
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Pagina 172 di 503
Autore: Bonelli, Benedetto / Benedetto Bonelli
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: XVII, 462 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: III 103.346/1
ID interno: 337105
Capo Ottavo* 13j thefe -, giorno di Sabbato, fi portò coir Imperadrice', e col Tuo Eserci to ia Pavia, e vi rimafe alcuni giorni; che per compiacerei Pavefi or dinò la diftruzione della Città di Tortona} che fece l'inverno in quel le parti ; che nelle calende d'Aprile, giorno di mercoledì, dell'anno ap- prelfo ne a. ritornò a Lodi; che nel proflìmo giovedì fi avviò a Pa via; che nel' predetto inverno fece riedificare il Caftello di S. Colom bano , e fabbricare un gran Sobborgo ; che in quefto

medefimo tem po i Veronefi, e Padovani, e Vicentini, ed altri di quella Marca fi ri bellarono contra di lui, eccettuati pochi, che rimafero fedeli all' Impc« rio; che nel mefe di Giugno marciò col fuo Efercito alla volta di Ve* rona, diftruggendo ville, e caftella, e trovando poi ne'collegati di quel* la Marca troppa forza*, e refiftenza , e confidermdo la fua foldatefca mancante e troppo inferiore di numero, fece-ritorno in Germania per raunar nuove truppe. Ma che ? della fu& andata nella Marca

d' Ancona non fallì parola , né menomiamo cenno ; anzi fupponefi , che non fi feoftò giammai dalla Lombardia in tutta l'invernata, primavera , ed eftatc del ìi 64. Come dunque nel Febbrajo di queft'anno medefimo rifiedette in Fano della Marca Anconitana col Vefcovo Albertino , o con quello di Trento, fuo Vicario? Come quivi potè penfar a rifolvere,e fentenziare fu la controverfia, tra'l Marchefe d'Ancona Guarniero, e Balignano Vefcovo di Fermo, i quali contendevano fui diritto del Caftello di Morro

di Val le? Come per dimorare foltanto qualche giorno in Fano per affari, poco nulla interelfanti la propria Coronapotè abbandonare il gran negozio della Lombardia, che infinitamente premevagli? Anche Sire Raul non fuppone già che.neir inverno dal 1163. al 1154. fiafi portato l'Impe- radore nella Marca Anconitana, ma lo fuppone anzi nelle parti della Lombardia per far edificar la Città Imperiale di S. Colombano, e per metter infìeme qualche Armata, onde poter in apprefio combattere con tra i Veronefi

ribellatifi in quel medefimo inverno. Quando ben altro non vi foffe, batterebbe quefto foltanto a render fofpetto lo ftefla pri mo Diploma, anche come riferito dal Sig. Muratori, il quale per altro negli ninnali d' Italia, ^Anno MCLXIV. non parla dell' andata di Cefare nella Marca Anconitana, ma anzi citando egli \Acerbo\ e Sire Raul, coti effo, loro lo fuppone rimafto nelle parti della Lombardia. Onde parlan do delle Città della Marca di Verona, e della Società e Lega loro con tra 1 Imperio, a motivo

4
Libri
Anno:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Pagina 130 di 379
Autore: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Luogo: Milano
Editore: Aliprandi
Descrizione fisica: 374 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: III 79.502
ID interno: 333735
notevoli le collezioni di minerali, tanto del Trentino che di fuori, nonché quelle delle con chiglie marittime, lacustri e terrestri. Nella sala attigua a questa, dedicata alla storia naturale della regione, sono raccolte le antichità etnische e romane, lasciate dal fondatore Giovanelli; quelle egiziane e medioevali del Tonelli: infine, parecchi oggetti preistorici rinvenuti nel Trentino e nelle stazioni lacustri di Lombardia, del Mantovano, del Modenese. Il più insigne fra questi acanzi

dell’età passata e di un effettivo valore storico, è la famosa lapide o tavola clesiana — rinvenuta nei Campi Neri di Cles, in valle di Non — della quale abbiamo fatto cenno, e che oltre aver fornito materia di studi'agli scienziati ed archeologi di Trento, meritò di essere illustrata da Teodoro Mommsen. Dopo vengono alcuni vasi e- stoviglie etrusche ben conservati: piatti di Faenza: vetri di Murano, ecc., ecc. La sala giapponese del Grazioli non manca d’interesse per molte particolarità: ma dopo

pel buon volere dei cittadini che concorsero ad istituirlo, ed il Municipio che costantemente si adopera per ordinarlo, arricchirlo di nuovi oggetti ed accrescerne il lustro. E giacché sono in argomento, non posso tenermi dallo spendere qualche parola intorno alla istituzione municipale di Trento, istituzione del tutto-italiana, la quale forma il presidio maggiore, che moralmente e materialmente lo spirito nazionale della cittadinanza possa opporre all’invadenza soverchiarne dello straniero. Per

quanto la legge austriaca multiforme e sospettosa abbia limitate le attribuzioni delle autorità municipali ad un minimum di funzioni ammini strative ed edilizie, pure bastò — sulle terre italiane soggette all’Austria — anche questa larva di autonomia lasciata Mal conquistatore ai Comuni, perchè intorno ad essi si raggrup passero sempre i migliori d’ogni paese: quelli‘cioè, che maggiormente sentono e soffrono della Patria oppressa: che non disperano del trionfo definitivo della nazionalità: che hanno

in cuore l’orgoglio della razza offesa, e sulle labbra la lingua della Patria: quei migliori insomma che senza nominarli, queste popolazioni conoscono e sanno, e dai quali, nella comune sventura, se non il meglio, sanno di potere sperare il meno peggio. 1 Comuni italiani del Trentino, ed in ispecie quelli maggiori di Trento e di Rovereto — i più cospicui della regione — divennero quasi istintivamente centro e focolare di quella resistenza or latente or attiva, che ne’ suoi atti di assimilazione trovò

5
Libri
Categoria:
Storia , Religione, teologia
Anno:
1897
Regesto cronologico dei documenti, delle carte, delle scritture del principato vescovile di Trento esistenti nell'I. R. archivio di corte e di stato in Vienna
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Pagina 12 di 201
Autore: Dominez, Guido / Guido Dominez
Luogo: Cividale
Editore: Strazzolini
Descrizione fisica: VIII, 192 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: c.Wien / Haus-, Hof- und Staatsarchiv ; g.Trient <Diözese> ; s.Regest ; f.Verzeichnis
Segnatura: II 102.538
ID interno: 87423
— o 9. — 1161 s. d. et I Diploma, dell' Imp. Federico I, il quale conferma al V.° ADELPRETO li la donazione della Conte;! di Trento fatta dall' Imp - Enrico al V, u Udalrico, eccezione na fatta di quella parte di territorio che è situata entro i con fini della Chiesa di Feltre, cioè fino al torrente Cismone lungo tutto il suo corso ; e stabilisce che chiunque — fosse duca, marchese, conte, visconte, gastaldo o di condizione qualsiasi — osasse molestare il Vescovo entro il suo ter ritorio

di questo documento è pressoché identica a quella del 31 Maggio 1027 (V. n. 2) toltone quello che riguarda la determinazione del confine. It quale era però illusorio, non meno che il preteso acquisto della Val Venosta del 1028 (V. n. 4). Meglio quindi si ammetta ehe nascesse con fusione nella competenza della sovranità territoriale della Val Sugana, ed é forse probabile che i Perginesi nel 1166, glauchi della tirannide di qualche dinasta ivi stabilitosi, non si dessero nè al Vescovo di Feltre

, nè a. quello di Trento, bensì piuttosto alla Città di Vicenza (V. B onbmj, Op. cit. vol. II. p. 433, doc. 13 Maggio 1166.) Nè è rimasto vestigio infatti il quale ricordi che la potestà temporale del Vescovo di Trento si estendesse realmente un tempo su tutta la Val Sugana tino al Cismoiie, (V. in Rink, Op. cit. il doc. 13 Agosto 1337, dove ii V.» Gorzia di Feltri-, parla espressamente della Val Sugana come di possedimento suo proprio). ( 2 ) A questa condizione pare non si tenesse il Vescovo, avendo egli

imi seguente anno affidata la custodia del castello di Garda a Carlessario di Verona con 60 uomini del suo seguilo. Ne! 1303 il castello passò ai Signori della Scala.

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1877
Guida alpina : Tirolo meridionale, Alpi Venete (Lago di Garda)
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Pagina 18 di 78
Autore: Ball, John / per John Ball
Luogo: Verona
Editore: Münster
Descrizione fisica: 77 S. : Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus dem Engl. übers. - Orig. Titel nicht feststellbar
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer<br />g.Venezianer Alpen ; f.Führer
Segnatura: I A-4.334
ID interno: 161212
po , Val Lagarina formava uno stato quasi indipendente, sotto la giurisdizione della potente famiglia dei Castel- barco, i discendenti della qua le vi hanno ancora dei vasti possedimenti. Il Castello, da cui. questa famiglia prende il nome, si vede sulla destra all’ incirca quattro miglia al N. di Roveredo. Dopo aver passato il villaggio e la sta zione di Calliano, dove una pittu ra nella Chiesa Parrocchiale ricorda la sanguinosa vitto ria riportata dal popolo di Trento sui Veneziani coman dati

). La crescente popolazione, che s’avvicina ora a quasi 9000 anime, deve la sua prospe rità al commercio della seta, il qual© crebbe d'importanza dopo che questa parte di Val Lagarina, passò dalla dipendenza della famiglia dei Castelbarco ai Veneziani nel secolo XV. Il primo opificio da tes sere seta, dicesi fondato da un Veneziano nel 1548. Hav- vi pure un numero grandis simo di filande dove i boz zoli sono dipanati e di filatoi dove la seta greggia vien la vorata. In questi opifici tro vava un occupazione

lucro sa quasi tutta F intera popo lazione, fino a che la malat tia dei bachi da seta dimi nuì notabilmente la produ zione della materia greggia durante gli ultimi anni. La popolazione di Roveredo go de di grande riputazione per intelligenza, attività, probi tà; e la sua aperta simpatia pel movimento nazionale in Italia, è senza dubbio au mentata dalla tradizione del- F antica prosperità goduta sotto il governo del Vene- neziani. La Chiesa di S. Marco, e la vicina piazza, meritano una visita

, ma l’aspetto generai© della città non s* accosta a quello di Trento. Dopo Roveredo la corrente del Leno, che muove una grande fabbrica di carta ed altri stabilimenti, esce da Val Arsa , e passa la bella strada che conduce a Vi cenza, descritta nel 158 stra da A. Attraverso una dira mazione orientale della stes«

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1921
¬Il¬ Tirolo, unità geografica? : studio di geografia politica
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Pagina 51 di 151
Autore: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Luogo: Firenze
Editore: Ed. "La Voce"
Descrizione fisica: 145 S. : zahlr. Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturangaben
Soggetto: g.Tirol ; z.Geschichte
Segnatura: II 88.776 ; II A-3.986
ID interno: 155047
penali ; mentre poi allargò le giurisdizioni e i possessi dei vescovadi contermini di Feltre, di Salisburgo e di Frisinga-, in modo che i valichi, gli sbocchi vallivi, i nodi stradali venivano in dominio di diretti vassalli dell' impero ; in questa guisa, per un concetto geografico-strategico, egli violava, non solo i limiti naturali della regione, ma anche quelli storici, stabiliti dai suoi predecessori. Il più importante di questi feudi ecclesiastici fu quello di Trento, posto nel cuore della

, di Bolzano e della Venosta ; ma i limiti non sono sempre sicuri, nè chiaramente individuati, almeno fino al sec, XII ? cosicché, nella determinazione dei confini, bisogna spesso riferirci a quest'ultima epoca. Con diploma del 31 maggio 1027, Corrado II concede ad Uldarico II, vescovo di Trento — fino allora soggetto alla Marea di Verona, dalla cui dipendenza veniva sciolto —- la parte della contea di Bolzano compresa nella « parrocchia della chiesa di Trento », contea già in possesso di fatto dei conti

di Appiano, e in quel tempo, sotto un certo Engel- berto conte della S'ori tal, che diveniva così diretto vassallo del vescovo (2). L'importanza politica della riunione di j t f (1) Cfr. T hunn (È.), Il Bucato di Trento, eli., pag. 14 ; e f anche E gger (J.), Geschichte' Tirols, eit., pag. 181. j (2) Cfr. E gegen (J.), Geschichte Tirols, eit.» pag. 182. j

8
Libri
Categoria:
Storia , Giurisprudenza, politica
Anno:
1858
Statuti della città di Trento : colla designazione dei beni del comune nella prima metà del secolo XIV.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 3 - 6 : Municipii e Comunità)
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Pagina 454 di 823
Autore: Gar, Tommaso [Vorredner] / con un introd. di Tommaso Gar
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: LXXI, 343 S.
Lingua: Lateinisch
Commenti: <br />Statuti della città di Rovereto : 1425 - 1610 / con un introd. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri, 1859. - 1859 - In: Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 7-9 : Municipii e Comunità
Soggetto: g.Trient / Stadtverfassung ; z.Geschichte 1500-1600 ; f.Quelle
Segnatura: II 103.173
ID interno: 219652
gressivi. Anche questa legislazione veste il medesimo carattere eli barbarie della trentina ; com' era cosa ben naturale, se si ponga mente ai lenti e appena sensibili progressi della civiltà. Perchè, quantunque posteriore di un secolo solo a quello di Trento, lo Statuto Ro- verelano si svolse in un'epoca di guerre e rovine, di cui rimangono traccio molto evidenti nelle pagine della storia. Anzi in queste più recenti leggi riscontriamo talvolta maggiore sevizie nelle pene, e specialmente nella

tortura, forse in gran parte reclamata dalla par ticolare posizione del paese. Rovereto, sebbene città già importante e per popolazione e pel continuo svi luppo del suo commercio, era ristretta a un territorio di pochi Comuni rurali e circondata a poca distanza da Stati estranei e da potenti feudatarii. Le frequenti irruzioni di questi, i bravi mantenuti da signorili fa miglie, la pubblica forza non ancora bene organizzata e diretta con energia. 1' arte della politica sorveglianza ancora imperfetta

; e d'altro canto, la facilità di porsi a riparo in estero territorio e nei molti asili e luoghi immuni, rendevano vacillante la comune sicurezza, e consigliavano di cercare un ajuto nell' eccessivo rigore delle condanne. Nondimeno è degno di nota un lieve progresso Evenuto nella scala delle pene, mediante l'applicazione del carcere più frequentemente adottato, e l'introdu zione di un nuovo genere intermedio di castigo, quello cioè della galera (triremes), dovuto in origine alla na tura e alle leggi della

9
Libri
Categoria:
Religione, teologia
Anno:
1860
Annali del principato ecclesiastico di Trento : dal 1022 al 1540.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 12 - 15 : Annali, Cronache, Diarii)
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Pagina 474 di 828
Autore: Degli Alberti, Francesco Felice ; Gar, Tommaso [Vorredner] / compilati sui documenti da Francesco Felice Degli Alberti. Reintegrati e annotati da Tommaso Gar
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: X, 550 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Statuti della città di Riva : 1274 - 1790 / con un introd. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri. - 1861
Soggetto: g.Trient <Hochstift> ; z.Geschichte 1022-1540
Segnatura: II 103.174
ID interno: 219661
della provincia ; alla lettura dei quali s'invitavano dopo il vespro del giorno seguente, nella casa del Comune, onde delibe rare ii bisognevole. Li 3 agosto l'arciduca Ferdinando scrive-al vescovo nostro, che, se le cose sono com poste, comandi il trasporto al loro luogo dei cannoni, che ora si trovano nel Castello di Trento ; i quali, se abbisognassero di riparazione, vengano tosto rimessi in buono slato a spese di esso arciduca. Li 6 del mese suddetto, Alessandro conte d'Arco fa noto a Bernardo

— Am — di Campo , vicario di Lovico. scrive al maestro di casa, avere i v ribelli, per rendere più costanti i loro segnaci, sparso che il vescovo di Bressanone fosse stato privato dall' arciduca della temporalità, e che il simile succe derebbe in breve con quello di Trento. Li 26 luglio, i Consoli di Trento comandarono ai comuni esteriori di allestire il loro contingente dei due terzi dei soldati in anniento dei cinquemila pedoni, in esecuzione degli ordini avuti dall'arciduca e dagli eletti

, che gli uomini di Cavedine, udito il comando vescovile, loro intimato dai suoi sudditi di Dro, avessero risposto di non riconoscere esso vescovo per loro signore, con altre parole ingiuriose; e che avrebbero uccisi tutti quelli uomini di Dro, che osassero ancora farsi vedere sul loro monte. Li 12 di agosto, l'arciduca, come avvocato della Chiesa di Trento, e il vescovo Bernardo Clesio nomi narono ìor commissari! Carlo Trapp, Francesco di Ca- stcllalto, Antonio Quella e Andrea Reggio, con autorità

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Libri
Categoria:
Sociologia , Linguistica
Anno:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Pagina 186 di 254
Autore: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Luogo: Roma
Editore: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Descrizione fisica: 252 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Segnatura: III A-14.025
ID interno: 103499
— 18G — si sia retta con gli ordini liberi che vigevano nelle citta lombarde della Lega, ordini liberi acquistati per le stesse cause e con gli stessi mezzi dei Comuni dell’alta Italia; come lo Statuto di Trento (1210, con riforme successive fino al 1528) abbia grande somiglianza nel civile e nel criminale con quello di Verona e di altre città della superiore e media Italia (*) ; come il libero allodio fosse oltremodo esteso nel Trentino e la proprietà oltremodo divisa; come anche il Comune

seguenti: Frapporti, Storia e con dizione del Trentino sollo la dominazione dei Goti, dei Franco-Dajoari e dei Longobardi. Trento, 1840. — Giuseppe Egger, Geschichte TiroVs. Innsbruck, 1872. — Alberti, Amali del Principato. — Malfatti, Gl'idiomi ecc. — Anche il Bonato diè gran peso, per la coloniz zazione del basso Trentino, alla supremazia dei conti del Tirolo, non che ai molti feudi dei signori bavaresi. — Ma quanto ai signori bavaresi ciò che resta assodato si restringe alla questione della nota

o in parte fosse un tempo tedesca la Valsngana, cioè la valle superiore del Brenta ; e può darsi che tale fosse anco una parte della valle dell’ Adige ad ostro di Trento, non foss’ altro per rimmediata vicinanza dei Cimbri veronesi ». —Ma il Gegani, chiuso dentro ilimiti di tre appendici di giornale, non ha potuto fornir prove dirette delle sue concessioni ; mentre da quello che noi si è detto fin qui o si,dovrà dire più. oltre risulta, che la Val d'Adige fino a Salurno e la Valsngana per tutta la parte

11
Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1859
Statuti della città di Rovereto : 1425 - 1610.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 7 - 9 : Municipii e Comunità)
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Pagina 17 di 409
Autore: Gar, Tommaso [Vorredner] ; Cresseri, Simone / con un introduz. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: XLVIII, 359 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Rovereto ; s.Satzung ; z.Geschichte 1425-1610 ; f.Quelle
Segnatura: II 173.697
ID interno: 206447
tare distesamente, allorché pubblicheremo riuniti in un solo corpo gli Statuti dei Quattro Vicariali della Valle Lagarina. M testo dello Statuto Trentino adottato dai Rove* retani, toslochc formarono una ordinata comunità, sulla fine dèi secolo decimoterzo , fu probabilmente il più an tico che si conosca, cioè quello composto dalla città di Trento sotto il vescovo principe Federico di Vanga, Ben poche mutazioni debbono essi avere introdotto in cotesto Codice ; giacché quello ehe presentarono

più d'un secolo dopo, divenuti sudditi di Venezia, atta conferma del Senato della Repubblica, pel confronto diligente che ne abbiam fatto, possiamo con fondamento asserire, essere identico ed tridentino f tanto nella sostanza, quanto nella barbara locuzione, e nelle sue varie riforme dal 4 «507 al 1425; meno l'ordine delle materie , che nel rove ntano è assai più scompiglialo, e una qualche diffe renza circa la denominazione e il valore delle monete, delle misure, dei pesi. E questa identità

risulta di una evidenza palmare specialmente nella prima sezione di esso Statuto, copiata alla lettera, o, come si direbbe, di pianta , da quello di Trento, e sottoposta così affret tatamente alla sanzione della Signoria di Venezia, da trovarmi ancora il nome della città nostra , del suo distretto, de' suoi magistrati, nei luoghi e nei casi in cui necessariamente si dovrebbe trovarci quello di Ro vereto, della sua costituzione municipale, e del suo cir condario. A tale trascuratezza è rimediato

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Libri
Categoria:
Storia , Giurisprudenza, politica
Anno:
1858
Statuti della città di Trento : colla designazione dei beni del comune nella prima metà del secolo XIV.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 3 - 6 : Municipii e Comunità)
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Pagina 429 di 823
Autore: Gar, Tommaso [Vorredner] / con un introd. di Tommaso Gar
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: LXXI, 343 S.
Lingua: Lateinisch
Commenti: <br />Statuti della città di Rovereto : 1425 - 1610 / con un introd. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri, 1859. - 1859 - In: Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 7-9 : Municipii e Comunità
Soggetto: g.Trient / Stadtverfassung ; z.Geschichte 1500-1600 ; f.Quelle
Segnatura: II 103.173
ID interno: 219652
lare distesamente, allorché pubblicheremo riuniti in un solo corpo gli Statuti dei Quattro Vicariati della Valle Lagarina. Il testo dello Statuto Trentino adottato dai Bove- Tetani, tostochè formarono una ordinata comunità, sulla fine del secolo decimoterzo, fu probabilmente il più an tico che si conosca, cioè quello composto dalla città di Trento sotto il vescovo principe Federico di Vanga. Ben poche mutazioni debbono essi avere introdotto in cotesto Codice; giacché quello che presentarono più

d'un secolo dopo, divenuti sudditi di Venezia ,• alla conferma del Senato della Repubblica , pel confronto diligente che ne abbi am fatto, possiamo con fondamento asserire, essere identico al tridentino, tanto nella sostanza, quanto nella barbara locuzione, e nelle sue varie rifórme dal 4507 al 1425; meno l'ordine delle materie, che nel rove- retano è assai più scompigliato, e una qualche diffc' renza circa la denominazione e il valore delle monete, delle misure, dei pesi. E questa identità risulta

di una evidenza palmare specialmente nella prima sezione di esso Statuto, copiata alla lettera, o. come si direbbe, di pianta, da quello di Trento, e sottoposta così affret tatamente alla sanzione della Signoria di Venezia, da travarvisi ancora il nome della città nostra , del suo distretto, de' suoi magistrali;, nei luoqhi e nei casi in cut necessariamente si dovrebbe trovarci quello di Ro vereto, della sua costituzione municipale, e del suo cir condario . A lede trascuratezza è rimediato in parte

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia
Anno:
1793
Notizie storiche, topografiche, e religiose della Valsugana e di Primiero
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Pagina 390 di 582
Autore: Montebello, Giuseppe A. / raccolte e compilate da Giuseppe Andrea Montebello
Luogo: Rovereto
Editore: Marchesani
Descrizione fisica: XII, 464, 104 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Val Sugana ; s.Landeskunde<br />g.Val Sugana ; z.Geschichte Anfänge-1793<br />g.Primör ; s.Landeskunde<br />g.Primör ; z.Geschichte Anfänge-1793
Segnatura: II A-2.370
ID interno: 107489
3?6 fa terminata a cagione dì una lunga difpendiofiffima i,-. te insorta fra due partiti nel feno iftetto della Comu nità . Chi è avvezzo a rettamente penfare , non fi me- ravlgìierà , che tra popolani nafcano dispareri e partiti per la divertita delle opinioni . Ma sentirà ben con rac capriccio , che da quelli , ai quali è da Dio affidata la decifione dì Umili centroverfie, con principi di ragione e di religione non fi tronchino fpeditamente fomiglìanti contese , ma anzi per cofe dell' filetto

regno della pace fi tollerino lunghe diffenfioni, e dispendiose liti. Verso i confini e' è un dazio Auftriaco per f e merci, che di qui vanno e vengono dal Vicentino « Pedemonti detto anche Brancafora retta nella Val le di Allego . C* è Parrocchia in una Chiefa » di cui c* è tradizione effere fiata anticamente de’ Monaci , e in appretto ci fono due Curati , uno in Luferna nel mon te , e V altro al Casotto in fondo la Valle verso fi confine. Quella Parrocchia fino al 1786. andò foggetta al Vescovato

di Padova , e nel detto anno fu unita a quello di Trento . Qui pure le afe fono per lo più disperse 9 e V origine della popolazione è 1’ filetta, eh© quella di Lavatone . ■■Fra .Lavatone e Pedemonti , come da Documento del 1276, c* era un feudo della Menta di Trento confi. Heute in un dazio di Muta con una selva ed una montagna : quello dazio era nel luogo detto Covolo difegnato. co»U qui Covalus jacet inter hafpitak de Lc^ varono , & hojpitaie de Branco/*> ro ( Ospitali di Mona ci ) * Uni parte

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1891
Brani di storia trentina
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Pagina 251 di 336
Autore: Bottèa, Tommaso / offerti dal sacerdote Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: IV, 335 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Enth.: Cronaca di Folgaria. Memorie di Pergine e del Perginese. Storia della Val di Sole
Soggetto: g.Folgaria ; s.Heimatkunde ; <br />g.Pergine Valsugana ; s.Heimatkunde ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 102.539
ID interno: 336861
godere. Anzi viene in essa altresì notato, che in tempo anteriore si aveano i medesimi acquistati meriti singolari coli' aver dato milizie nel corpo dei Pretoriani, condottieri di truppe, e perfino ufficiali della pubblica giustizia. Possiamo da questo congetturare, che anche nei secoli seguenti questo popolo abbia goduto particolari favori da parte degli Imperatori Romani, e ce ne porgono testimonianza le molte lapidi scoverte nella Nanni a. Fra queste poi è notabile la inci sione votiva dell

' anno 841 a Salvio Valerio, patrono e protettore dell'Emporio Naunitano, della quale discorre il Barbacovi, e che dimostra lo sviluppo e la prosperità già procacciatasi dai nostri Valligiani. Senza dubbio le saggi e discipline del governo Romano valsero molto a mitigare la ferocia dei costumi, e a introdurre fra noi buone regole di vita sociale, ma assai più a migliorare la condizione del nostro popolo giovò il Vangelo di Cristo, annun ziatovi ornai sullo scorcio del secolo quarto dal glorioso

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