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Libri
Anno:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Pagina 145 di 379
Autore: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Luogo: Milano
Editore: Aliprandi
Descrizione fisica: 374 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: III 79.502
ID interno: 333735
famiglia ed al suolo della patria che nel pensiero, per quante sieno state le delusioni degli ultimi anni e le pressioni del domi natore austriaco, non può disgiungere dalla gran patria italiana: e sospira ad essa come ad un bene che si sa proprio, che si vede lì a portata della mano e non si può, trattenuti dalla possanza di un inesorabile destino, toccare. Amministrativamente il circondario di Trento è diviso nei distretti seguenti: il distretto capitanale di Trento: ed i distretti giudiziali

di Panté, Gabiolo, Oltrecastello, Sprè e Salè, tutti sui colli che si innalzano ad oriente di Trento, sulle estreme falde della cupa Maranza. La strada di Val Sugana corre fra questi colli, fiancheggiando il Fersina, e prima di arrivare ad Oltrecastello, la vallata passa sul famoso Pontalto (346 metri) da cui si gode completo 10 spettacolo della bolgia nella quale, con spaventoso ribollimento e spumeggiante, si. precipita 11 Fersina,. per uscirne azzurro e limpido a valle, nella piana detta il Deserto

, prima di per dersi in Adige. La speculazione s’è impossessata della cascata: una birraria è sorta ai piedi di essa: ed una gradinata, costrutta dal proprietario della birraria, permette ai visitatori, nume rosissimi nella state, di aggirarsi nelle spaccature del burrone per ; osservare la cascata sotto k i. vari suoi aspetti. Avviso agli amatori degli orridi non disgiunti dai'comodi della vita: alla rispettabile categoria, cioè, dei touri'stes da salotto e da carrozza. Dirimpetto alla cascata

è un’antica magnifica villa dei Madruzzo, già. minata, ora rimessa a nuovo dal proprietario appartenente ad una delle piu cospicue famiglie della Trento moderna. Cagnola, Villazzano, Ravina e Romagnano: sono paeselli sorgenti qua e colà nei dintorni di Trento) costellati tutti di villette e meta di continue escursioni. Mattarello, sulla strada di Rovereto di fronte alla Sconuppia, è interessante per la gita

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1877
Guida alpina : Tirolo meridionale, Alpi Venete (Lago di Garda)
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Pagina 16 di 78
Autore: Ball, John / per John Ball
Luogo: Verona
Editore: Münster
Descrizione fisica: 77 S. : Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus dem Engl. übers. - Orig. Titel nicht feststellbar
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer<br />g.Venezianer Alpen ; f.Führer
Segnatura: I A-4.334
ID interno: 161212
lissimo Organo, ornato di cu riose sculture. Il Castello del Buon consiglio, altra Tolta residenza del Principe Ve scovo, è un grande e strano edilìzio, tramutato oggidì in caserma fortificata. Alcuna fra le sue camere contiene dei curiosi affre schi. Un altro Castello an tico è fuori della città. Una bella collezione d’antichità e d’oggetti d’arte, legata dal conte GiovaneIli, è conser vata nella pubblica biblio teca della città. Durante gii ultimi anni un nuovo canale è stato scavato per

servire di letto all’Adige che for mava un grande giro sopra sé stesso, precisamente fuori della città, ed il vecchio fondo presentemente è pres soché asciutto. Quest’impor tante lavoro che si vede in parte, da chi corre la fer rovia, ha reso facile il dre naggio di qualche' porzione di terreno al di sopra di Trento, ma si dice che abbia accresciuto il pericolo d'al lagamento per la parte in feriore della vallata. Trento è solamente 628 piedi sopra il livello del mare, e nelle 17 m. che seguono

versa la vallata dell’Adige, due grandi strade fanno capo a Trento. Quella che conduce a Riva descritta nella strada B, e la strada di Padova per la Val Sagana e Bassano, co me nella § 59, strada A. Gli omnibus per Riva e Borgo di Val Sagana partono due volte al giorno dal Rebec chino. Nel centro della val lata vicino alla città s’erge una roccia ^notevole, cono sciuta come Dos Trento , e chiamata anche la Verruca , frequentata altre volte amo- tivo della bella vista che vi si gode. Dopo il 1857

venne fortificata, ed il permesso di salirvi sopra si ottiene, difficilmente. I dintorni di Trento of frono delle circostanze ec cellenti per lo studio della maggior parte delle roccic sedimentari delle Alpi orien tali, che è facilitato dai ta gli eseguiti nella costruzione delle nuove strade per Riva, e Val Sugana, e dalle cave di pietre aperte da presso alla città. Al N. e N.-E. nelle

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Sport, gioco
Anno:
1939
Ortles, Adamello, Brenta, Baldo e Adiacenze.- (Da rifugio a rifugio ; 3)
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Pagina 164 di 387
Autore: Club Alpino Italiano
Luogo: Milano
Editore: Arti grafiche E. Calamandrei
Descrizione fisica: 291 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Ortlergruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Adamellogruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Brentagruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Monte-Baldo-Gebiet;s.Schutzhütte;f.Führer
Segnatura: I 87.740/3
ID interno: 328724
Marcena. ALPI DI VAL DI NON Carta, pag. 232. 123 ASCENSIONI. 128 M. PIN (m. 2419; ore 4 .30). - Da Marcena, oltrepassato Mocenigo, si risale un poco la V. di Lavacè; al bivio delle Fontane, si prende ä si nistra, si varca il torrente che si ri sale lnngo la sponda destra per breve tratto, poi si piega a sinistra e si sale per i boschi fitti ai pascoli della Malga Stablei (m. 1734; ore 2.30). Di qui. per i pascoli, ci si porta sulla cresta a Q. 2132 (ore 1 -3.30), che si percorre in direzione

O, toccando 2'anticima e, dopo una lieve depres sione, la cima. Splendido punto pa noramico sull'Anàunia e sulla Y. di Sole e sui monti che le incoronano. Nella discesa è bene percorrere la conca che s'apre a NO, verso il L. Pin, a breve distanza da Q. 2216. Di qui, per buon sentiero, in leggera pendenza, si gira la testata della valle, toccando la Malga Massa Mu rata (m. 2044), donde per la buona mulattiera si scende a Mocenigo (ore 2.30). Ascensione facilissima e . interessante. CIMA DEGLI OLMI (m. 2656

, sulle Dolo miti. sul Gr. di Brenta, sulla Presa- nella e sul Gr. dell'Órtles. La discesa si può effettuare lungo la cresta me ridionale, costituita da massi acca tastati fino alla forcella (Q. 2405; ore 0.30). Di qui, a sinistra, in dire zione SO, alla testata della valletta bagnata dal R. Tomes, toccando due laghettini. Per tracce di sentiero, si arriva alla Malga di Cemiglio di dentro (m. 1842; ore 0.45 -1.15). Di qui, una mulattiera cala nella V. di Lavacè per la quale si ritorna a Mocenigo

il ripidissimo fianco orientale della montagna, domi nando la V. d'Adige. Il Rifugio in muratura, piccolo, ma di aspetto massiccio, con sassi a vista, occupa lo stretto rialto. Ha un piano solo e sottotetto; può ospitare 13 persone. È aperto d'estate; d'inverno solo nei giorni festivi. Appar tiene alla sezione di Bolzano del CXI. Cat. A. ACCESSI. a) Dal PASSO DELLA MÉNDOLA (m. 1363; ore 2). Dai pressi della stazione si sale per l'abetaia, in direzione 432 S, per comoda strada (segnavia) che, tenendosi poco

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Libri
Categoria:
Scienze naturali, agricoltura, economia domestica
Anno:
1924
¬L'¬economia agraria nel Trentino : saggio economico-sociale.- (Quaderno mensile ; 12)
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Pagina 31 di 113
Autore: Ruatti, Giuseppe / Giuseppe Ruatti
Luogo: Venezia
Editore: Ferrari
Descrizione fisica: 88 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino;s.Landwirtschaft
Segnatura: II 214.199
ID interno: 351985
la piccola .possidenza a sfóndo eminentemente proletario ; non si conoscono i multiformi fenomeni del parassitismo lati fon distico nè le contese fra lavoro e capitale, come succede in qualche provincia settentrionale o media d’Italia : il ceto agricolo lavora lontano da ogni 'infram mettenza politica, desioso di tranquillità e geloso della propria terra.

rilevanti di terreni a coltura. Del resto in un ventennio la situazione s’ è mutata considerevolmente : avvennero nel frattempo molte divisioni accompagnate da nuove formazioni di aziende ; 1’ epoca bellica e postbellica aumentò il trapasso della proprietà dai possidenti urbani nelle mani degli agricoltori diretti ; nella zona devastata le terre sconvolte dovettero frequentemente essere alienate a basso prezzo ai contadini, che non badando a fatiche rimisero a coltura e frazionarono a lor voltai

precedenti possessi. In tal modo diminuirono di numero le aziende condotte a mezzadria o concesse in affittanza ; crebbero viceversa quelle degli agricoltori indipendenti. Sebbene manchino i dati sii questi fenomeni, tuttavia, avendo seguito nei singoli bacini con attenzione lo svolgersi dei fatti, non sono alieno dal presupporre che attualmente il numero delle aziende s’ aggira su 90 mila, con una media ampiezza perciò di 1 ettaro. Ovunque, data la struttura agrario-sociale della regione, esiste perciò

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Libri
Categoria:
Scienze naturali, agricoltura, economia domestica , Linguistica
Anno:
1936
Vocabolarietto dialettale degli arnesi rurali della val d'Adige e delle altre valli trentine.- (Collana di monografie regionali ; 8)
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Pagina 59 di 110
Autore: Pedrotti, Giovanni / Giovanni Pedrotti
Luogo: Trento
Editore: Società per gli Studi Trentini
Descrizione fisica: 106 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: s.Landwirtschaftliches Gerät;g.Trentino;s.Mundart;f.Wörterbuch
Segnatura: II 103.202 ; II 5.567
ID interno: 87637
Nei dint. di Trento e nel Trentino in genere il nome dia lettale è zapa o zapon. (In Primiero: sapa). In Badia è chia^ mata sapa da suts; a Livinallongo zapa da cosi. PARTI DELLA ZAPPA La zappa si compone del manico di legno (dial mànegh), e del ferro che a sua volta va diviso nella pala od ascia (a) ed in vai di Non lassa; nell’occHio in dial. odo (parte della zappa in cui s’incastra il manico; b) della figura) e nella punta (parte della zappa tagliata a cuore; c) della figura) in dial. ponta

. La MARRA; specie di zappa con il ferro fatto a lingua da una sola parte. Serve a rincalzare il grano e chiamasi per ciò nei dintorni di Trento zap'm (z aspro) da ledrar ossia zappa da ricalzare. In Giudicarie la marra è chiamata anche zaponeta (z aspro). Il SARCHIELLO o sarchio è una piccola zappa che si usa per lavori di giardino e per estirpare le erbacce. Nei dintorni di Trento ed in vai d’Adige è chiamato zapet o zapeta (z aspro); sàrcol nella campagna di Riva. In della figura) che nel dial. dei

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Libri
Categoria:
Scienze naturali, agricoltura, economia domestica , Linguistica
Anno:
1936
Vocabolarietto dialettale degli arnesi rurali della val d'Adige e delle altre valli trentine.- (Collana di monografie regionali ; 8)
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Pagina 47 di 110
Autore: Pedrotti, Giovanni / Giovanni Pedrotti
Luogo: Trento
Editore: Società per gli Studi Trentini
Descrizione fisica: 106 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: s.Landwirtschaftliches Gerät;g.Trentino;s.Mundart;f.Wörterbuch
Segnatura: II 103.202 ; II 5.567
ID interno: 87637
Esiste qua e la anche la slitta trainata da cavalli (slitta da corsa) la quale in Primiero ha il nome di slìta, mentre nelle valli ladine si conosce sotto il nome di leza (vai di Fassa), luosa (Livinallongo), löza (Badia). PARTI DELLA SLITTA E LORO NOMI DIALETTALI I pattini ossia i legni su cui poggia la slitta 1 ). Nei din torni di Trento si chiamano spare; slitini o slinzolèri a Vigo- 10 ed Aldeno; slìzoleri a Livo; spare de la siila o slitini ad Andalo; lisoleri a Mezzana in vai di Sole

; piàntoi (dint. di Trento), cavicie (Sopramonte, Sardagna, Vigolo); gambete Andalo); sii a Fiavé (Giudicarle); poncioei plur. a Pinzolo in Rendena; omenèc a Tione (anche omèc) ; colonete a Rabbi. La parte anteriore della slitta e precisamente dei due le gni laterali o pattini è leggermente incurvata in alto. Porta 11 nome di manete o manecie (dint. di Trento, Giudicarie) o di corni (valli del Leno), coni plur. (Livinallongo). Per di piu in alcuni luoghi per trascinare e dirigere la slitta si usano due

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Libri
Categoria:
Scienze naturali, agricoltura, economia domestica , Linguistica
Anno:
1936
Vocabolarietto dialettale degli arnesi rurali della val d'Adige e delle altre valli trentine.- (Collana di monografie regionali ; 8)
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Pagina 69 di 110
Autore: Pedrotti, Giovanni / Giovanni Pedrotti
Luogo: Trento
Editore: Società per gli Studi Trentini
Descrizione fisica: 106 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: s.Landwirtschaftliches Gerät;g.Trentino;s.Mundart;f.Wörterbuch
Segnatura: II 103.202 ; II 5.567
ID interno: 87637
Questo tappo ha, nei dintorni di Trento, il nome dialet tale di cocón o spóni. In uno dei fondi della botte poi è pra ticata un’altra apertura quadrangolare o semicircolare, chia mata mezzuLe, la quale si chiude con uno sportello di legno fermato da una spranga di ferro che a sua volta è fissata la teralmente con due guide. Nei dintorni di Trento si da il nome di bacava tanto al MEZZTj le, quanto allo sportello di legno che lo chiude. Alla spranga di ferro si da il nome di fer de la bocara

. In fondo al mezzale si trova un buco, in dial. bus de la spina, chiuso con un tappo di legno appuntito chiamato spina tanto in lin gua che in dialetto. Al buco della spina si può accomodare la cannella, le gno grosso internamente forato che si chiude con una chiave o con lo zipolo. Nel dialetto di Trento e dei dintorni: pipa de la hot . 1 ), La cannella serve per estrarre dalla botte una piccola quantità di vino. La canella a chiave di recente introduzione in qualche luogo è conosciuta sotto il nome

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