. La Chiesa delle catacombe. Pref.), ma devesi ritenere, ciò essere di certo avvenuto, tanto più che il fatto successe in un’ epoca, in cui un martirio era già cosa rarissima. 8. Vigilio, da quanto si sa, notificò quell’awenimento a S. Giovanni Crisostomo, a 8. Simpliciano e a qualche altro vescovo d’Italia : non è noto però ch’egli ne desse notizia anche, al papa a Roma. Sarebbe assai difficile rendersi ragione d’im tal pro cedere da parte del vescovo Trento (giacche il.papa evidentemente avrebbe dovuto
venirne informato a preferenza d’ogni altra persona), se non supponendo, che ciò sia avvenuto, perchè il papa ne avesse avuta già esauriente relazione dai relativi Atti comunicatigli. In seguito poi alle terribili devastazioni operate dai barbari, i quali subito dopo quel fatto incominciarono ad invadere ed a mettere a soq quadro l’Italia ed il mondo civile, quegli Atti prìmigenei conservati a Roma e anche quelli che forse si trovavano a Trento, dovrebbero, come avvenne anche di gran parte di quelli
d’epoche anteriori, essere andati distrutti. Già il papa Gregorio magno (epist. 29, lib. 7.) — 590-604 — la mentava la perdita della massima parte di quei preziosi documenti, non potendo essi venir riperiti nè nelle biblioteche d’Alessandria, nè in quelle di Roma, per il die si diede poi ordini rigorosi, onde venissero rintrac ciati o compilati di bel nuovo, servendosi all’uopo di sicure memorie. È naturale che per la ricostruzione degli Atti dei nostri martiri il do cumento più sicuro ed idoneo doveva
