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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Pagina 65 di 105
Autore: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Luogo: Novara [u.a.]
Editore: De Agostini
Descrizione fisica: 74 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Segnatura: II 87.677 ; 1.088
ID interno: 88598
Predazzo, e Gardena fino a Piano (Pian), costruite durante le ostilità dall'Austria a solo scopo militare. Indice della buona viabilità ferroviaria dell'Alto Adige avanti la guerra, è il dato di 4,8 km. di ferrovia- ogni 100 kmq. di superficie, mentre il Trentino non ne aveva eliti 3,9; e 4,2 l'intera provincia austriaca del Tirolo. La massima densità, di ferrovia risulta per il Capitanato di Bolzano, a questa città confluendo tutto il movimento ferroviario della regione (km. 7,1 ogni 100 kmq

da ferrovia. Fra le linee ferroviarie in progetto, oltre quella della Passiria, sono da ricordare la ferrovia del Porno, che partendo da Malles, do vrebbe penetrare in Val Monastero e sotto il passo del Forno con giungersi colla rete svizzera; nonché la ferrovia che dovrebbe unire Cortina d'Ampezzo al Cadore, e la rete tram vi ari a allacciente Livi- nallongo all'Agordino e alla Val Gardena, e la Val di Hon nel Trentino al Meranese attraverso il Passo di Senale. 2. LINK li AUTOMOBILISTICHE. — In attesa

che questi pro getti ferroviari si realizzino, la zona dolomitica dell'Alto Adige a con fine col Trentino. - che come vedemmo mancava, di ferrovie e tram vi e - prima della guerra era servita da linee automobilistiche esercitate in gran parte dallo Stato, per una lunghezza complessiva di km. 231 e che avevano un. forte traffico, specie nella stagione estiva per l'affluenza dei turisti. Le principali linee erano: Dobbiàco-Cortina d'Ampezzo . . . Km. 32 Egli a-Preda zzo . . . . » 38 Bolzano-Egna

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Pagina 42 di 105
Autore: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Luogo: Novara [u.a.]
Editore: De Agostini
Descrizione fisica: 74 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Segnatura: II 87.677 ; 1.088
ID interno: 88598
a quella del Trentino (47.3 °/ 0 )- Si comprende come la massima esten sione si abbia nei comuni del tratto più meridionale dell'Alto Adige, dove i versanti montuosi sono in gran parte al di sotto del limite dei boschi. Così il capitanato di Bolzano ha metà della sua superficie coperta dalla foresta (49,9 %) e i comuni del pianoro porfirico di. vai d'Ega (Eggentlial) oltre il 70 °/ 0 - In simili condizioni si trovano i comuni degli stretti ed ombrosi fianchi della valle Pusteria e della vai

d'Isarco, con. una media su periore al 48 °/ 0 dell'area produttiva. Glie poi l'esposizione dei versanti abbia notevole influenza sull'e- tensione del bosco è confermato dalle percentuali di alcuni comuni del versante ad ombrìa della Val Venosta, che pur non essendo nel com plesso notevolmente boscosa (capitanato di Silandro 25,4 °/ 0 ), lianno invece fin 1' 82,0 °/o della loro area coperta da bosco (Montefranco = Freiberg). Relativamente scarsi di boschi (meno del 40 °/ 0 ) sono invece molti comuni

della regione dolomitica, per la grande estensione che vi as sumono i terreni incolti e i pascoli. Il reddito delle foreste è assai notevole, giacché nell'Alto Adige, sono sfruttate con norme razionali, che hanno preservato il paese dai. diboscamenti deplorati nel Trentino; pur nocendo allo sviluppo del bosco il taglio dei rami degli abeti fin quasi alla cima, come si. usa in Pusteria. La sorveglianza forestale è mantenuta da appositi organi pubblici, ma è coadiuvata, in modo soddisfacente dalla

popolazione. - 4. PRATI E PASCOLI ( Tav . IX). — L' estensione dei prati e dei pascoli è di kmq. 2816,05 (37,4 °/ 0 dell'area totale) con una per centuale assai maggiore di quella del vicino Trentino (31,0 °/ 0 ) ed eguale a quella del Tirol o transalpino. La distribuzione, nei vari territori comunali, è poi complementare a quella della foresta (che ha una su perficie assai simile), prevalendo le associazioni erbacee nelle zone su periori al limite del bosco. Così la massima estensione prativa si ha verso

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Pagina 61 di 105
Autore: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Luogo: Novara [u.a.]
Editore: De Agostini
Descrizione fisica: 74 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Segnatura: II 87.677 ; 1.088
ID interno: 88598
(Suldental) fra il 1820 e il 1825, per assicurarsi il dominio della Lom bardia attraverso la Valtellina, vincendo grandi difficoltà tecniche e salendo con 38 serpentine al Giogo fino a in. 2758, con una. pendenza media del 10 %• Essa è oggi la più alta carrozzabile «1 ! Europa ma non è libera, dalle nevi che dopo la seconda metà, di giugno e solo per 130 giorni dell' anno. Altre strade d'interesse militare, ma in gran parte anclie turi stico, costruite di recente sono: La via della Méndola che

da Bolzano va a Caldaro e di qui con svolgi mei ito arditissimo sale al passo della Méndola (m. 1360) per scendere a Fondo in Va,] di Non ; la via di Val d'Ega che unisce Bolzano con Vigo di Fassa per il passo di Oostalunga, scavata nel suo tratto inferiore, entro la stretta gola del l'Ega incisa nelle roccie porfìriche : la via di Gardena, che unisce la Val d'Isarco alla Val di Fassa, molto nota ai turisti perchè attraversa, i maggiori centri dolomitici della regione, via che a, S. Cristina., si dirama

a Canazéi (m. 1463) in Val dì Fassa,, dove prosegue fino a Predazzo. Oltre alle arterie sopra elencate di grande comunicazione, si hanno pure numerose altre carrozzabili e carreggiabili, che fiancheggiano le grandi valli della regione, che intersecano gli ampi pianori, che ri salgono molto addentro le valli affilienti e che costituiscono una rete stradale, che si calcola complessivamente superiore ai 1500 km,, entro il confine amministrativo dell' Alto Adige, ciò che darebbe più di 20 km. di strada ogni

100 kmq. di superficie e circa 63 km. ogni 10 000 ab., il che rappresenta un valore assai elevato sopratutto ri spetto ad altre regioni contermini e al carattere alpino dell'Alto Adige, 11 quale ha estese superflui disabitate. 4. B-IFUGI ALPINI. — Nel cuore delle Alpi, coli'attrattiva in superabile delle sue vaste vedrette e dei meravigliosi paesaggi della zona dolomitica, l'Alto Adige è uno dei primissimi teatri di turismo alpinistico di fama mondiale, con una rete sviluppatissima, e perfetto

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Pagina 41 di 105
Autore: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Luogo: Novara [u.a.]
Editore: De Agostini
Descrizione fisica: 74 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Segnatura: II 87.677 ; 1.088
ID interno: 88598
frutta, coltivati razionalmente, e il cui prodotto si asportava in grande quantità, con accurato la,voro d'imballaggio. Nel 1918 dalla sola sta zione di Bolzano vennero spediti 1300 carri ferroviari di frutta, oltre quelle adoperate nelle fabbriche di conserva di Bolzano. Seminativi. I campi coltivati nell'Alto Adige misurano kmq. 367,72, il 4,9 °/ 0 dell'intera superficie. Naturalmente essi si stendono di prefe renza nelle zone meno elevate della regione e sulle costiere a solatio; così nel

capitanato di Bolzano, il quale ha la- massima estensione dei terreni seminativi (6,6 °/ 0 della sua area), seguito da quello di Bres sanone (5,2 °/ 0 ). Sul fondo di Val d'Adige attualmente predomina la coltura mista,, cli'e in questi ultimi anni si è fatta sempre più razio nalmente intensiva, cosicché è sufficiente a,Ila vita, elei coltivatori. No tevole è l'estensione data alla coltura del mais o granoturco (7,5 °/ 0 ) nei terreni irrigui del tratto atesino (kmq. 1.4); né manca quella del gelso

, sebbene in forte decadenza, in gran parte curato da contadini italiani. Il prodotto dei bozzoli per un terzo veniva lavorato nel Tren tino, il resto esportato nel 1 legno. Anche in Pusteria, ad onta della altitudine, si ha una, estesa zona a coltura (5,8 °/ 0 iire.a totale) in gran parte promiscua e nella quale prevaleva la coltivazione della segala (25,9 °/ 0 della coltura), dell'orzo (13,5 7 0 )j e del frumento (11,5 °/ 0 ) j mentre assai più subordinata era quella del mais (1,4 °/ 0 )- Nella

°/ 0 dell'intera superficie della regione; per centuale superiore a quella del Tirolo transalpino (34,2 # / 0 ), ma, inferiore

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Pagina 11 di 105
Autore: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Luogo: Novara [u.a.]
Editore: De Agostini
Descrizione fisica: 74 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Segnatura: II 87.677 ; 1.088
ID interno: 88598
si estendevano ad occidente oltre tutta la Val Venosta, tino a Ponte Alto dell'Imi, e ad oriente fino alla Chiusa. Quando nel .1363 si es ti use la famiglia dei Mainardi, conti di Tirolo, avvocati del Principe vescovo di Trento, la contea princi pesca del Tirolo passò ai duchi d'Austria, che favorirono con ogni mezzo la germanizzazióne della regione, ed estesero detta Contea alla Pusteria e oltre Brennero. L'Ampezza.no invece vi venne incluso sol tanto dopo le guerre combattute, fra il 1508 e il 1516, coi

Vene ziani. Nel 1531 al principato ecclesiastico di Trento veniva sottratto il territorio di Bolzano, restando invece la diocesi a.i vecchi limiti, cioè ormai più estesa del principato. Ad ogni modo esso durò, con una certa autonomia, fino al 1802, anno della secolarizzazione dei prin cipati ecclesiastici all' epoca della conquista francese, conservando inalterati i suoi confini fino a Rovere della Luna e lungo lo spar tiacque del Noce e dell'Avisio. Nel 1803 i principati vescovili di Trento

e Bressanone, e con essi tutto l'Alto Adige, perdevano il resto della loro autonomia, per passare sotto il governo dell 'Austria. Dal 1805 al 1S09 furono sotto il dominio bavarese e dal 1810 al 1813 il Trentino fu da Napoleone unito al Regno Italico a costituire il Dipartimento dell'Alto Adige, il quale però, oltre il Trentino, comprendeva solo il territorio di Bol zano, ma non Merano e le valli Venosta e Passiria, perchè il contine tagliava la Val. d'Adige a. mezzo corso fra Bolzano e Merano, stac candosi

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Pagina 44 di 105
Autore: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Luogo: Novara [u.a.]
Editore: De Agostini
Descrizione fisica: 74 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Segnatura: II 87.677 ; 1.088
ID interno: 88598
dove prevalgono la razza grigia da lavoro e da latte della Val Venosta, nonché la razza grande rossa da ingrasso della Pu steri a. Xon altrettanto progredita è invece l'industria, del buri-o e dei formaggi, perchè esercitata poco razionalmente e con metodi antiquati, cosicché il prodotto caseario serve solo al consumo locale; recentemente però andarono diffondendosi caseifìci sociali e migliorando il tipo e la conduzione delle malghe per la monticazione estiva. I migliori malgari provenivano

, anche prima, dal Regno e dal Trentino. G-li ovini (36,3 ogni 100 ab.) sono in una proporzione assai mag giore che nel Eegno (S,0 ogni 100 ab.), ma essi prevalgono sui coiti imi d'alta montagna dove si Iranno i prati magri, come nel capitanato di Silandro (93,3 ogni 100 ab.), pur essendo numerosi anche in Posteria e nell'Ampezzano dove si ha il pascolo sterile della zona dolomitica (Bru nice 58,6, Ampezzo 4<S,1 ogni 100 ab.). L'allevamento dei mini, molto meno esteso (9,7 maiali ogni 100

ab.), ha un rappòrto simile a quello medio del Regno (7,3), ma molto infe riore a quello dell'Austria (22,5). Esso si lia specialmente nell'alta Val Venosta (24,6 capi ogni 100 ab.) e nelle valli Sarentina e Passiria, mentre è scarsissimo nell'Ampezzano (4,4). Gli equini, data la montuosità della regione, sono abbastanza nu merosi (3,5 ogni 100 ab.) a confronto del Tirolo transalpino (2,8), ma l'allevamento non avviene che sul fondo delle grandi vallate, come la Pusterfa e la Venosta (capitanato di Brunico 4,8

statistica della Camera di Commercio di Bolzano, sarebbero di 61,1 ogTii 100 ab. residenti; contro 66,0 del Trentino e 49,3 del Tirolo transalpino. Di questi agricoltori molti sono piccoli proprietari, sebbene qui la proprietà non sia così suddivisa come nel Trentino. Nella parte settentrionale dell'Alto Adige (Pusteria, conca di Bressanone, bacino di Vipiteno) solo 0,1 °/ 0 del possesso fondiario appartiene a proprietari con meno di mezzo ettaro, il 2,3 °/ 0 a quelli con 0,5-5,0 ett., mentre il 24,0

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Pagina 50 di 105
Autore: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Luogo: Novara [u.a.]
Editore: De Agostini
Descrizione fisica: 74 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Segnatura: II 87.677 ; 1.088
ID interno: 88598
Le cifre percentuali dell'incremento naturale dimostrano un con tinuo accrescersi della popolazione non solo complessivamente nell'Alto Adige, ma anche nei singoli capitanati, salvo che per quello alpestre di Ampezzo. Ciò è dovuto sopratutto alla forte natalità della regione; massima^ nel capitanato agxicolo di Bolzano, abitato da italiani, dove raggiunse, nel decennio 1900-1910, la media annua del 32,9 per mille ab., seguita poi dal quoziente dei capitanati alpestri di Brunìco e Silandro (30,0

, anche dal capitanato di Brunìco (8,1 %o) P er minima mortalità. Meno uniforme andamento ha il fenomeno migratorio nei vari capitanati e in periodi successivi. Mentre l'emigrazione permanente o temporanea al di fuori dell'Alto Adige, può dirsi quasi sconosciuta come fenomeno normale, presenta invece importanza l'immigrazione, permanente o temporanea, degli ita liani del Trentino o del Begno, nonché gli spostamenti interni della popolazione fra i vari capitanati. Se noi escludiamo le città di Merano

e Bolzano - che per il loro progressivo sviluppo, specie nell'ultimo decennio, hanno attirato sempre una notevole immigrazione -, i movimenti migratori negli altri capi tanati hanno avuto sorti diverse nei vari decenni, a seconda delle variabili condizioni economiche della nostra regione, dovute al vario grado e valore dello sfruttamento agricolo; ciò che ha portato, come risultato ultimo, all'esodo della popolazione dalle alte vallate alpine sature di abitanti, e all'addensamento sui larghi fondi delle

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Pagina 56 di 105
Autore: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Luogo: Novara [u.a.]
Editore: De Agostini
Descrizione fisica: 74 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Segnatura: II 87.677 ; 1.088
ID interno: 88598
— 54 — derni di comunicazione, esse andarono sparendo di fronte alla con correnza dei manufatti importati dal di fuori. Tuttavia rimangono an cora fabbriche di tessuti nel tratto atesino, a Salome, a Làives ed una notevole a Bolzano, dove pure si avevano numerose filande di seta ora in decadenza. Piccoli lanifìci sussistono ancora in 1'listeria, specie a Brunice, dove si tessono le rinomate stoffe impermeabili dette «Loden», che oggi però subiscono la concorrenza delle grandi fabbriche della

le piccole industrie del ferro, una volta svilup- patissime per l'apprestamento degli strumenti agricoli ad uso locale, sopraffatte come furono dalle importazioni dai grandi centri metal lurgici. Secondo il censimento del 1900 nell'Alto Adige (Circolo della Camera di Commercio di Bolzano) le industrie occupavano il 18,0 °/ 0 della popolazione, mentre il 7,9 % era addetto ai commerci, il 13,0% alle professioni libere e il 61,1 all'agricoltura, Kelle industrie poi il 9 °/o erano addetti all'economia

forestale, il 2 °/ 0 erano minatori, il 19 °/o occupati nell' industria del legname, il 18 °/ 0 in quelle tessili, il 20 °/o nella metallurgia, il 31 % nei trasporti. In questi ultimi decenni si ebbe anzi un notevole incremento nella popolazione industriale dell'Alto Adige, ma esso non avrà forse un grande seguito, anche con nna più estesa utilizzazione delle forze idro-elettriche, data la facilità di trasporto della energia elettrica verso le regioni periferiche alpine industrialmente più redditizie

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Pagina 69 di 105
Autore: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Luogo: Novara [u.a.]
Editore: De Agostini
Descrizione fisica: 74 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Segnatura: II 87.677 ; 1.088
ID interno: 88598
il nuovo Municipio e un interessante museo' di cose locali, nonché i giardini pubblici lungo i muraglioni del Tàlvera. Al di là del nuovo grande ponte sul 1 Vi! vera si stende il sob borgo aristocratico di Gries, ricco di sontuosi alberghi e di ville, uno dei soggiorni preferiti d'Europa, ma i cui edifìci sono nel complicato e banale stile moderno. Ad oriente della vecchia città, si addossa alle pendici del Monte Tondo (Krummeck) il sobborgo di Dodi civili e di origine romana, il cui nome

raggiunge le Ville di Bolzano (Oberbozen m. 1220) da cui si gode un vastissimo pano rama, e da dove si visitano i noti fenomeni d'erosione meteorica detti « piramidi di terra di Bolzano »; la tram via si inoltra poi fino a Col iambo (Klobstein). Un'altra ferrovia economica a. vapore conduce a Caldaro siti colli dell'Oltradige, e di qui una funicolare sale fra il bosco d'abeti al celebre Passo della Méndola, da dove si scende in Val di Non. 2. MERANO. — Questa, bianca e linda città, riparata all'ingiro

da una cornice di monti, ai piedi del Monte Benedetto (Segenbiihel), lussureggiante di viti e di frutta, sulla destra del T. Passìrio non lon tano dalla sua confluenza coll'Àdige, è città medioevale, il cui nome appare in tempi relativamente recenti ( Forum Meranum nell'anno 1239), sorta presso il Castrum. Maieme (Ùntermais) dove la Via. Claudia Au gusta si divideva in due rami, per la Venosta, e per Yipitennm. Fin dal sec. xin vi risiedettero numerosi italiani, quali cambia valute ed operai della

zecca ivi esistente, ma l'intedescamento della città, sebbene ritardato Ano al sec. xvr, vi fu più facile e completo che a Bolzano, per l'imposizione dei Conti di Tirolo, di cui Merano fu capitale nel «paese dell'Adige» fino al 3 490, che risiedevano nel celebre vicino castello, e i cui domini, dopo esser passati nel 1253 ai Conti di Gorizia, nel 1303 vennero in possesso degli Asburgo. Oggi Merano è grandemente germanizzata, per essere come Bol zano, stazione dei forestieri d'oltralpe, che vengono

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Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Pagina 53 di 105
Autore: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Luogo: Novara [u.a.]
Editore: De Agostini
Descrizione fisica: 74 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Segnatura: II 87.677 ; 1.088
ID interno: 88598
1. FORZE IDRO-ELETTRICHE. — Manca per l'Alto Adige, come per gran parte delle zone alpine, un esatto preventivo delle forze idroelettriche utilizzabili; tuttavia da. calcoli sommari basati sull'esten sione dei singoli bacini idrografici, sulla permeabilità, del loro suolo, sulla quantità inedia di pioggia e di evaporazione e sulle caratteri stiche idrauliche dei principali corsi d'acqua, si può stimare che nel l'insieme della regione fìsica vi siano circa 308 000 HP teorici utiliz zabili, cioè

43,1 HP per kmq. ; quantitativo medio superiore non solo a quello del Regno d'Italia (17 HP per kmq.) ma a quello stesso della Svizzera (36 HP per kmq.). Il maggiore dei bacini idraulici dell'Alto Adige è quello veno- stano, che comprende, oltre il tratto superiore dell'Adige, anche la Val Passi ri a fino a Merano e la Yal d'Ültiino fino a Lana, le quali pre sentano caratteristiche idrografiche simili a quelle della Val Venosta. In tale bacino si calcolano complessivamente 120 000 HP teorici (49,7

per kmq.) uno dei più alti valori della zona alpina.; dei quali oggi è usufruito solo il 24,3 °/ 0 (HP 29 200) con 12 centrali idro-elettriche, fra cui le due massime di tutto l'Alto Adige, quelle di iSTaturno (11 000 HP) e quelle di Télles presso Merano (15 000 IIP), che alimentano le tramvie di Merano e Bolzano, la ferrovia elettrica di Lana e parecchie industrie, fra le quali massima quella del carburo presso Mera.no. Gli impianti inferiori a 50 HP producono complessivamente 38ö HP di forza.

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Pagina 34 di 105
Autore: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Luogo: Novara [u.a.]
Editore: De Agostini
Descrizione fisica: 74 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Segnatura: II 87.677 ; 1.088
ID interno: 88598
dal confronto dei dati complessivi di ogni decennio, dal 1869 al 1910, i quali mostrano come il rapporto degli italiani sull'intera popolazione, sia un dato oscillante; e precisamente si passi da una percentuale ( _X W \ dell'11,2 nel 1869 al 10,7 nel 1880, per risalire all'11,7 nel 1890 e calare poi progressivamente al 10,8 e al 9,3 nel 1900 e 1910; con trariamente a quanto risulta dall'incremento naturale e migratorio della popolazione italiana. Dall'esame comparativo delle cifre dei vari

capitanati in succes sivi censimenti, risulta poi che tali alterazioni di cifre avvennero sopra tutto colà dove la massa degli italiani risultò predominante, o appena assai numerosa e compatta; così sopratutto in molte località del capi tanato di Bolzano, il quale nel suo complesso vide variare il numero degli italiani, nei successivi censimenti, in modo tutt'affatto opposto a quello della popolazione. Fella impossibilità di prestar fede alle cifre ufficiali dei censi menti, si è cercato dì ricostruire

, con lunghi calcoli lo stato proba bile delle nazionalità nella nostra regione, sulla base di altre cifre di controllo, prese però sempre dagli stessi censimenti ufficiali austriaci; e cioè, si è tenuto confo, così per gli italiani che per i tedeschi, del l'aumento aritmetico della popolazione per ogni decennio, a- partire dal 1880, sia per quanto riguarda l'incremento naturale (differenze fra le nascite e le morti) sia per il fenomeno migratorio (differenze fra immigrati ed emigrati) riuscendo

a risultati che sono riassunti, per ogni unità amministrativa, nella seguente tabella, che esclude però i sudditi stranieri (1): (1) Per il metodo segnUo e per l'analisi critica degli clementi dolili Latolla, vedi : A. E. T okiolo, Gli italiani nell'Alto Adige, loro distribuzione ed espansione in rapporto alle condizioni geografiche della re gione, « Archivio per l'Alto Adige», anno XI-19I6, Roma, 1317, pagg. 151 e Seg.

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Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Pagina 54 di 105
Autore: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Luogo: Novara [u.a.]
Editore: De Agostini
Descrizione fisica: 74 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Segnatura: II 87.677 ; 1.088
ID interno: 88598
Simile valore teorico medio (48,3 HP per kmq.) .si ha per il bacino dell'Isarco clie comprende anche la Val Sarentina, con corsi d'acqua a. pirofilo più accidentato, cosicché si può ritenere vicini a 95 000 i HP complessivi utilizzabili. Di questi se ne usufruiscono oggi solo 4900 (5,1 °/ 0 ) con 5 centrali superiori ai 100 HP (fra le quali quella di Dodi ci ville presso Bolzano di 2250 HP) ed altri piccoli impianti di complessivi 440 HP. Il bacino della Riénza, fino a Bressanone, per la natura

HP fra, 100-500 HP, 6400 fra 500 e 2000 HP e 28 250 in centrali supe riori ai 2000 HP. Tali forze rappresentano una media di 17,9 HP ogni 100 abit., il che è quasi sufficente ai bisogni odierni della popolazione; ma anche raddoppiando con altri impianti la disponibilità delle forze idro-elet triche per gli usi locali, rimarrebbe ancora un margine di oltre 228 000 HP disponibili, che uniti ai 120 000 HP non ancora usufruiti nel Tren tino, danno oltre 340000 HP elettrici, utilizzabili sia per

la elettri ficazione delle ferrovie della Venezia Tridentina, sia per l'esportazione nell'Alta Italia. Per il regime pluviometrico dell'Alto Adige, la sua potenza idro elettrica si calcola ridotta a poco più di un quarto nel periodo inver nale dal dicembre al marzo, mentre negli altri mesi essa, conserva una intensità normale e costante. Sell'Ampezzano i bacini superiori del Bóite e del Oordévole danno oggi 200 HP elettrici, divisi fra 4 centrali-solo l'I,8 % di quelli uti lizzabili, che si calcolano

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬L'¬Alto Adige : cenni geografici e statistici
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Pagina 40 di 105
Autore: Toniolo, Antonio Renato / Antonio Renato Toniolo
Luogo: Novara [u.a.]
Editore: De Agostini
Descrizione fisica: 74 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Südtirol ; s.Landeskunde
Segnatura: II 87.677 ; 1.088
ID interno: 88598
62,3 °/o) e c ^ a alcuni tratti paludosi della valle atesina (comune di Ora 39,2 %. 2. COLTURE INTENSIVE (Tav . YII). — Complessivamente le aree agricole coltivate (seminativi, orti, vigneti) rappresentano il 5,9 % dell'intera superfìcie: rapporto notevolmente superiore a quello delle regioni vicine (Alpi Tirolesi 4,0 °/ 0 , Alpi Erètiche 1,0 °/ 0 , Tàuri 2,5 °/o); ma di fatto le zone coltivate si restringono in massima parte sui larglii fondi vallivi, specialmente nella conca di Bressanone

della vite raggiungeva in Yal d'Adige la media di 22 etto!,, la maggiore dei distretti vinicoli dell'Austria (media ettol. 17) dopo il Goriziano (ettol. 25); la produzione vinicola, nel decennio 1902-1911 essendo stata in media di ettol. 328000 all'anno, con un massimo di 525000 ettol, nel 1913 (1). I vigneti, che si coltivano di solito a pergola sulle costiere e sui ripiani soleggiati, sono specialmente delle qualità, di uva negrara e rossa,ra di grande produzione in tutto il tratto atesino

, Bolzano e Bres sanone; dove il clima mite favorisce la coltivazione di prugni, peschi, fichi, ciliegi, melagrani, limoni; rinomate poi sono le mele e le pere di Merano e Bolzano. La frutticoltura del Trentino e Alto Adige occupava il primo posto nell'impero austriaco, avendosi nell'insieme 1860 000 alberi da (1) I prezzi del vino, prima della guerra, si aggiravano attorno alle corone 20 e 22 all'ottol. 6 per le qualità migliori fino a corone 40.

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