, sebbene rifatto 0 rimaneggiafo in varie epoche, coperto in qualche parte da recenti costruzioni, vedesi. tuttavia l’antica quadrata torre in pietra -viva, ove risuona sempre lo storico campanone della Renga, chiamato oggidì alle modeste funzioni di indicatore delle, funzioni sacre e delle ore — lui, che nell’epoca comunale, chiamava a consiglio il Magistrato consolare: lui, che annunciava l’ingresso in città del principe vescovo e dei podestà, quando venivano per la prima volta lui, che aveva dato
il segnale della ribellione ai tempi di Rodolfo de’ Bellenzani, e dopo ancora della guerra rustica— lui, che aveva suonato per imperatori e papi — che aveva annunziato la ragunata del Concilio e la lettura delle sue decisioni — lui, che suonò a festa tanto per le vittorie dei Francesi, che per il ritorno degli Austriaci: per la proclamazione del Régno Italico e per la restaurazione definitiva del 1815 — lui insomma, che ebbe la sua parte, e non ultima, nella storia tridentina, se ne sta là dentro come
umiliato, ferito nella sua dignità di campana storica messa a riposo, e aspetta, per far sentire per tutta la valle Trentina, che la sua voce grave e sonora, di baritono sfogato fra le campane, non s’è ancora constimata nel suonar messe e benedizioni, mattutini e vespri, il giorno in cui potrà salutare, colla partenza delle truppe austriache, lo sventolare della bandiera tricolore, emblema della Patria e della libertà. Il palazzo del Pretorio era l’antica residenza dei principi vescovi, prima .che
facessero rimodernare il Castello del Buon Consiglio: ed il cronista tridentino Michelangelo Mariani lo ritiene tanto antico, da affermare, senza timore di sparare qualche grossa frottola, che in esso' « vi furono persino i predecessori di,San Vigilio ». All’autore del libro Trento con il Sacro Concilio et notabili, lascio l’intera responsabilità della sua affermazione. * Degli edifici pubblici moderni di Trento, il più notevole per la grandiosità, lo splendore, direi quasi, col quale venne costrutto
, é il Palazzo nuovo della Giustizia — sede dell’impe riale e reale Tribunale distrettuale, della Procura di stato e della Pretura urbana — eretto nella via nuova, che da piazza di Fiera va in piazza d’Armi. I primitivi disegni di questo maestoso e severo edificio furono dati dall’architetto trentino Ignazio Liberi: il Ministero dei lavori pubblici di Vienna li modificò, in molte parti, ed in ispecie nella tecnica, per quello che riguardava le annesse prigioni. Occupa la non piccola superficie di tredicimila