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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Pagina 109 di 404
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Luogo: Bolzano
Editore: Casa Ed.Athesia
Descrizione fisica: 395 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: 1 Karte
Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: II 122.101
ID interno: 134910
e che terminano nella costolatura della spalla. Al loro posto compaiono ora comunemente appena sotto l'ansa le liste decorative, che corrono in diagonale verso il basso; una lista verticale puö partire anche dalla parte infe riore a spigolo dell'ansa. Queste anse del tardo Luco con attacchi a lista sono attestate, oltre che a Vadena 433 , anche a Collalbo sul Renon 434 e nella provincia periferica di Luco dell'Engadina inferiore 435 . Li, sul Kirchhügel di Scuol, vennero ritrovati, in un contesto

stratigrafico, frammenti di un simile boccale tipo Luco, prodotto sicuramente in loco, in un periodo che potrebbe corrispondere in certo quäl modo alla nostra fase Le Ha o al passaggio da Le I a Le Ha. - Da menzionare come ulteriore caratteristica dei boccali del «tardo» Luco e la decorazione a bugnette gemi- nate, eseguita dalla parte del versatoio sotto la curvatura della spalla, che e marginata da una o piü ghirlande in rilievo. Nei pezzi tipologicamente piü antichi queste ghirlande sono sempre legate

l'una all'altra - o attra- verso un arco o tramite una traversina - e terminano in un cordone orizzontale, nei pezzi piü recenti le ghir lande pendono separate come archi e si attaccano direttamente all'altezza della curvatura della spalla. Le ghirlande del primo gruppo vengono talvolta incomiciate da una linea incisa ad arco 436 , cosi come possono presentare trattini obliqui e a zig-zag impressi 437 . La zona stessa della spalla mostra per lo piü un motivo a fasci di linee impresse contrapposte

438 ; allo stesso tempo compaiono - almeno nei periodo piü antico della fase Fe Ha - bande a rami di pino e tacche angolari contrapposte 439 . Incontriamo lo stesso motivo ornamenta le sui «beccucci», le appendici triangolari, caratteristiche ed inconfondibili per i boccali tipo Luco e Meluno, posti dalla parte del versatoio, proprio di fronte all'ansa. Anche qui la decorazione e in parte impressa, in parte incisa, ma per lo piü impressa. Tra i motivi prevalgono tacche angolari orizzontali

o verticali 440 , che possono ricoprire la superficie oppure restare limitate al centro; a queste si accompagnano trattini obliqui semplici o simmetrici, che si riconducono, senza eccezione, al centro; semplici motivi impressi a zig-zag e tacche angolari sono rari e da riferire verosimilmente alla fase Fe I. In un tardo momento della fase Fe Ha compaiono a poco a poco sui beccucci protuberanze a forma di naso, che trovano poi la massima diffusione nella fase antica di Meluno. Rispetto alla fase I dell'etä

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Pagina 102 di 404
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Luogo: Bolzano
Editore: Casa Ed.Athesia
Descrizione fisica: 395 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: 1 Karte
Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: II 122.101
ID interno: 134910
tomba 55 (Tav. XV.3) 346 . La decorazione a gruppi di trattini opposti dell'uma della tomba 32 347 potrebbe esse- re valutata per lo piü come indice della possibile sopravvivenza di questa forma nella fase Fe Ha. Le urne delle tombe 55, 142 e 56 sono legate da un ulteriore elemento in comune, e cioe uno Strato nero, catramoso, che copre parti della superficie esterna dei vasi. II profilo dell'urna della tomba 5Ö 348 e senz'altro paragonabi- le a quello dell'urna della tomba 55, anche

se li il fondo e piü largo e la spalla piü pronunciata e piatta. Sembra che anche questa forma abbia avuto un ulteriore sviluppo nel periodo successivo, cosa che risulta da un confronto con l'urna della tomba 11 di Rasun di Sotto 349 . Anche il profilo del boccale ansato della tomba 56 di Vadena 350 si puö collegare con i vasi di corredo della fase Fe Ha (ad es. tomba 79 351 , tomba 59 352 ), cosi come con le forme un po' piü tarde (ad es. Rasun di Sotto, tomba 71 3S3 , Meluno 354 ). In base ai corredi

di bronzo (rasoi lunati e spilloni a doppio disco) anche le urne decorate a gruppi contrappo- sti di trattini o con linee a zig-zag delle tombe 34 (Tav. XIV. 12) 355 , 67 356 e 123 possono essere attribuite alla fase Fe Ha. AH'urna a bocca larga della tomba 34 bisogna aggiungere quella della tomba 35 357 , anche se in questo caso la curvatura della spalla si trova piü al centro dell'altezza del vaso. L'urna panciuta risp. situliforme della tomba 67 358 e affine formalmente al gruppo piü antico delle

urne 81 359 e 19 360 . In base al profilo l'urna - incompleta - della tomba 123 e piü vicina a quella della tomba 34. Infine anche la semplice uma a forma di botte della tomba 92 361 e da collocare, in base al frammento di raso- io rinvenuto insieme, nella fase Fe Ha. Allo stesso periodo potrebbe appartenere anche l'urna decorata a bande di trattini a zig-zag della tomba 147 362 , che trova una buona corrispondenza tipologica nell'uma di Vadena decorata a cordoni ondulati 363 . Sebbene lo spillone

bronzeo con testa a doppio trapezio, rinvenuto nella tomba 147, sia cronologicamente poco significativo 364 , i vasi di corredo, che si possono collegare con una ciotola a spalla rialzata della tomba 79 365 , indicano la medesima direzione. Anche l'urna della tomba 103 (Tav. XIV.5) 366 con quattro bugnette da presa, contrapposte sulla curvatura della spalla, appartiene, per grandezza e profilo delle pareti, allo stesso gruppo di vasi di quelli della tomba 147. Anche qui compare, come vaso di corredo

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Pagina 103 di 404
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Luogo: Bolzano
Editore: Casa Ed.Athesia
Descrizione fisica: 395 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: 1 Karte
Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: II 122.101
ID interno: 134910
giä in relazione alla fase I dell'etä del ferro 376 , a Vadena lo spillone a doppio disco, ritrovato insieme nella tomba 91 rimanda alla fase Fe Ha. Vasi di conedo della fase Fe 11a I vasi accessori appartenenti alle tombe di Vadena della fase Fe Ha, - come ciotole, vasetti, coppe ansate, tazze ansate e boccaletti - sono da ricondurre tipologicamente a cinque essenziali forme di base, di cui la maggior parte aveva fatto la sua prima comparsa giä nella precedente fase Fe I. Ad esempio, questo

vale per la ciotola carenate a scanalatura obliqua, corrispondente alla tomba 85 377 riconducibile ad influssi dell'area alpina norditalica, cosi come per le semplici ciotole con parete espansa a tronco di cono o a parete rientran- te. Per la ciotola carenata della tomba 85, il ritrovamento di uno spillone a doppio disco, di un rasoio con estre- mitä rialzata e di un pendaglio a 8, riporta la datazione alla fase Fe Ha. Affine a questo gruppo di ciotole e anche la ciotola aniconica con profilo

a z della tomba 92 378 , la cui assegnazione alla fase Fe Ha viene sottoli- neata dal frammento di rasoio, rinvenuto assieme. Tra le ciotole con orlo rientrante solo quelle delle tombe 129 379 e 68 si possono datare chiaramente, in base ai tipi di rasoio qui ritrovati, alla fase Fe Ha. Entrambe le ciotole rappresentano forme relativamente tarde con orlo rientrante solo leggermente; la ciotola della tomba 129 presenta sulla parte superiore due bugnette plastiche decorative 380 , quella della tomba

68 e decorata vicino all'orlo da una banda impressa a due file di zig-zag. La decorazione impressa lega anche la ciotola con orlo rientrante ad angolo e decoro a linee contrapposte, proveniente dai dintorni della tomba 144 381 , alla fase Fe Ha dell'etä del ferro. Puö essere associata a questo gruppo cronologico anche la tazzina con orlo rientrante, della stessa tomba, per mezzo di un'urna analoga- mente decorata della tomba 6 382 Delle rimanenti ciotole non decorate con orlo rientrante - per lo piü

ad angolo -, la maggior parte sembra appartenere - come ad esempio quella della tomba 106 383 , quella della tomba 99 384 e quella della tomba 128 385 - ancora alla fase I dell'etä del ferro, cosi che si ha l'impressione che a Vadena questa forma di ciotole, nel corso della fase Fe Ha, sia stata sostituita dai cosiddetti vasetti a spalla. Uno sguardo alla necropoli di Rasun di Sotto 386 , perö, mostra che ciotole con orlo rientrante giungono fino alla prima etä del ferro inoltrata; per- ciö anche per

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Libri
Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro , Linguistica
Anno:
1991
¬Il¬ contributo alla storia nel mondo di lingua italiana e in quello di lingua tedesca negli ultimi venticinque anni (1945-1970) : istituzioni sociali, politiche, giuridiche ; atti dell'XI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11. - 15. 10. 1971
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Pagina 97 di 148
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <11, 1971, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Descrizione fisica: XIII, 128 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsachtitel: Der Beitrag zur Geschichte im deutschen und italienischen Sprachraum in den letzten fünfundzwanzig Jahren (1945-1970) Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; z.Geschichte 1945-1970 ; f.Kongress ; g.Meran <1971> g.Italienisches Sprachgebiet ; z.Geschichte 1945-1970 ; f.Kongress ; g.Meran <1971>
Segnatura: II Z 759/11(1971)
ID interno: 62126
positi altrove in modo magndoquente proclamati, cosi da awolgersi in contraddizioni tanto gravi, che solo si possono spiegare con l’ottuso livore da loro nutrito contro la Monarchia, nonché con l’istinto di prepotenza e di arroganza che li animava. Come è possibile infatti conciliare l’art. XIII delle “Norme Transitorie e finali” con í’art. 16 della Costituzione secondo cui “ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della repubblica e di rientrarvi salvo gli obblighi di legge”?. Non

si puó pensare d’altra parte che il perpetuo esilio cui il Re ed i suoi discendenti sono stati condannati per via della loro qualitàpersonale (la regalità) abbia fatto loro perdere la cittadinanza italiana, non solo per- ché per l’art. 1 della costituzione “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti aiia legge senza distinzioni di sesso, cii razza, di lin- gua, di religione, di opinioni politiche di condizioni personali e sociali”, ma anche perché l’art. 22 recita che “nessuno

puó essere privato permotivo politico della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome”. Le contracldizioni riguardanti la casa Reale non si fermano qui, perché, mentre l’art. 49 stabilisce che “sono elettori tutti i cittadini uomini e donne che “abbiano raggiunto la maggiore età”, l’art. XIII, 1 cpv. delle “Norme Transitorie” dichiara che “i membri ed i discendenti di Casa Savoia - non solamente quindi i discendenti maschi del Re e le loro Consorti! - non sono elettori e non possono

territorio nazionale degli ex-Re di Casa Savoia, delle loro consorti e dei loro discen- denti maschi sono avocati allo Stato”: e cosi, ignorando che da che mondo è mondo in ogni Stato monarchico altro sono i beni privati ed altro i beni della Corona, la repubblica ha spogliato la Famiglia Reale anche di quanto era suo personale. Infausto presagio per tutti gli italiani! La verità infatti è che la repubblica non solo ha spogliato la Famiglia Reale dei suoi beni ma, cosa ancor piú grave, ha spogliato

il popolo italia- no della libertà del suo volere. La soperchieria comincia già all’inizio della costituzione, quando l’art. 1 recita che l’Italia è una “repubblica democratica” il che dovrebbe dire che essa si fonda sulla volontà popolare. La “democrazia” e con essa la volontà popolare è mandata tuttavia subi- to a quel paese, perché l’art. 139 dispone:”la forma repubblicana non puó essere oggetto di revisione costituzionale”: il che significa che, se domani la volontà popolare volesse di nuovo

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Pagina 79 di 404
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Luogo: Bolzano
Editore: Casa Ed.Athesia
Descrizione fisica: 395 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
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Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: II 122.101
ID interno: 134910
del ferro della necropoli di Garda 154 . Come possibili modelli formali dell'uma della tomba 101 di Vadena si puö pensare ai vasi biconici di Angarano, con analogo orlo leggermente esoverso 155 . Almeno in parte, sono da collegare con il gruppo 1° delle tombe di Vadena anche le tazze carenate con scanalature oblique o verticali sulla spalla, relative alle tombe 140, 141, 70 e 23. Tipologicamente queste tazze riportano con chiarezza a forme norditaliche del bronzo finale e della prima etä del

- con scanalature oblique e verticali e in un caso con scanalature oblique e una banda ondulata a piü linee. Riguardo alla provenienza di questo motivo a onde, bisogna richiamare l'attenzione su analoghe apparizioni nei gruppi culturali della recente etä dei campi di urne dell'area alpina sudorientale (Maria Rast, Haidin, Marburg) 168 sebbene questo decoro compaia anche nel territorio atesino in contesti di ritrovamento del bronzo finale e della prima etä del ferro 169 . Per una valutazione

delle tombe 140 e 141 di Vadena alla nostra fase I a (ca. 9° sec.a.C.). Un po' piü recenti (forse Fe Ib) potrebbero essere le forme delle tombe 70 e 23 e la tazza con spalla quasi ad angolo della tomba 85, data la contempora- nea presenza di uno spillone a doppio disco e di un rasoio con dorso appuntito, appartenenti giä alla fase Fe Ha 170 . Owiamente da collegare con il gruppo 1° delle tombe di Vadena sono anche alcuni vasi funerari situliformi, che furono rinvenuti - quasi sempre senza corredo

di metalli - nella parte centrale della necropoli. Riguardo all'origine tipologica di queste grandi urne slanciate, non vi e alcun dubbio che si tratti di imitazioni di situ- le in lamina bronzea; soprattutto i vasi di terracotta delle tombe 141, 15 (Tav. XIII. 12) e 41 evidenziano la connessione con situle del tipo Kurd 171 . Non si puö ricavare molto, perö, da questo confronto, poiche situle in bronzo con spalla costolata compaiono dalla fase Hallstatt A2 172 dei campi di urne fino alla prima etä del

ferro inoltrata. In ogni caso, la spalla erta delle urne di Vadena 173 rimanda ad una datazione relativamente antica (Fe I) di queste situle. Ciö potrebbe valere anche per le grandi situle di terracotta senza cordoni deco- rativi 174 relative alle tombe 46, 23, 58 e 52. Tipologicamente un po' piü recente sembra essere la situla della tomba 52. In base ai risultati della "stratigrafia orizzontale" della necropoli di Vadena, si potrebbe collocare quest'uma, cosi come quella della tomba 63, nel

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Pagina 130 di 404
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Luogo: Bolzano
Editore: Casa Ed.Athesia
Descrizione fisica: 395 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
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Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: II 122.101
ID interno: 134910
di Vadena dell'etä del ferro, da collegarsi alla necropoli, era del tutto sconosciuto fino a tredici fa 674 . Solo nell'estate del 1977 durante i lavori di scavo per la costru- zione di una nuova ala della scuola, si rinvennero resti di vecchi muri 675 , che ad un'attenta osservazione risultarono appartenere all'etä del ferro (6°-5° sec.a.C.). Le ricerche sistematiche condotte negli anni succes- sivi (1980, 1985/86) dalla Soprintendenza ai BB.CC. della Provincia di Bolzano portarono - in sintesi 676

Riassumendo, possiamo dire, dunque, che il deposito di Vadena/Caldaro contiene principalmente forme di oggetti che si inseriscono neH'ambito della fase antica di Hallstatt; come data della deposizione dei reperti si puö pensare alla metä o meglio alla seconda metä del 7° sec.a.C. (Hallstatt C2). Non sapremo mai come si sia formata questa raccolta di oggetti di bronzo - se come deposito di un mercan- te oppure come nascondiglio di oggetti preziosi in tempi poco tranquilli - e perche

stato sfruttato per lavori agricoli. Gli edifici (in legno), sepolti dagli smottamenti e distrutti, dovevano essere sempre ricostruiti per intero, solo nelle ultime fasi di insediamento (intorno al 6°-5° sec.a.C.) si iniziarono a rendere sicure le case (ora costruite in pietra) con poderosi argini in blocchi di porfido. Evidentemente anche nei nuovi progressi dell'edilizia entrano quegli stessi influssi meridionali, che infine porteranno allo sviluppo della cosiddetta «casa retica» 678 . Carotaggi

Bronzo finale. Quindi la colonizzazione ha inizio, al piü presto, con la fase Hallstatt Bl (inizi del 9° sec.a.C. circa). Negli strati di frequentazione piü bassi compaiono alcune forme e decorazio- ni, che conosciamo anche dalla necropoli, come grandi vasi biconici, non decorati o dotati di listelli al collo 681 ; e inoltre piccoli boccali biconici della tradizione di Luco 682 , in parte decorati con bugnette accompa- gnate da motivi ad angoli; ciotole con fondo piatto ed orlo rientrante ad angolo

683 ; insieme a queste forme Tav. XXL Fibule in bronzo della seconda etä del ferro provenienti dalla necropoli di Vadena-Maso Stadio: 1 con arco massiccio e staffa desinente in testa di drago; 2 con arco fortemente costolato e staffa desinente in testa di guerriero; 3 con arco massiccio e staffa desinente in dischettO; 4 con solco mediano sull'arco e decorazione a occhi di dado e linee-, 5 con arco lievemente costolato 6 , 7 con arco a tre nodi; 8 con arco lie- vemente costolato e staffa piatta

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Pagina 80 di 404
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Luogo: Bolzano
Editore: Casa Ed.Athesia
Descrizione fisica: 395 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
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Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: II 122.101
ID interno: 134910
descrizione, perö, potrebbe adattarsi ad una delle antiche tazze con orlo rientrante e motivi lineari relative alla tomba 100. I frammenti di un vaso della tomba 119 sono ben paragonabili all'uma della tomba 7. La struttura dell'uma e anche in questo caso biconica, il fondo e piatto, l'inclinazione delle pareti e di ca. 65 gradi, sulla spalla sono fissate delle prese a bugnetta, che qui si trasformano in un cordone, li in anse a nastro arcuate; l'orlo e leggermente esoverso con breve tesa

interna. L'urna della tomba 7 riporta un cordone sulla zona del collo, quella della tomba 119 due cordoni. Sebbene non si possano mostrare parallelismi diret- ti per questo tipo di vaso, la forma biconica, perö, sembra rimandare a prototipi italici del tardo bronzo e del bronzo finale 179 . Tipologicamente e cronologicamente piü vicine sono, ad ogni modo, alcune urne biconiche con spalla aggettante e decorazione a bugnette provenienti dalla necropoli di Angarano 180 ; proprio queste potrebbero essere

i modelli delle urne di Vadena. A Vadena l'urna della tomba 119 puö essere eventualmente datata dal contesto di ritrovamento. Questa tomba conteneva, come corredo, oggetti in bronzo, tra cui un anello spiraliforme, frammenti di strisce di lamina bronzea con costolatura mediana 181 e frammenti di un vaso di bronzo (?) con solchi decorativi. Purtroppo, perö, nessuno di questi oggetti si puö datare con sicurezza. Non si puö rispondere univocamente alla domanda sulla prima comparsa della ceramica a falsa

cordicella, cosi caratteristica per Vadena, solo sulla scorta dei corredi in bronzo. Questa decorazione, risultato della pressione di un anello di bronzo ritorto sulla ceramica non ancora indurita, compare, nei complessi dell'Italia settentrionale 182 ed anche in quelli delle valli alpine dell'Adige 183 , giä in connessione al bronzo finale (10°-9° sec.a.C.), ma raggiunge la sua massima popolaritä senza dubbio in una fase tarda della antica etä del ferro 184 . Anche i ritrovamenti delle tombe di Vadena

con ceramica impressa sono da collegare, in massima parte, a questo periodo dell'etä del ferro (Fe IP - corrisp. Hallstatt B3 - 8° sec.a.C.). Un po' piü anti ca (Fe Ib) potrebbe, perö, essere - come giä sopra accennato (pag. 64) - l'urna della tomba 156, che tanto nella forma 185 quanto nella decorazione 184 mostra tratti di maggior antichitä; anche la ciotola decorata, rinve- nutavi insieme, con orlo rientrante, non ö piü comune nelle tombe di Vadena del periodo Fe IP. Sarebbe importante

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Pagina 100 di 404
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Luogo: Bolzano
Editore: Casa Ed.Athesia
Descrizione fisica: 395 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
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Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: II 122.101
ID interno: 134910
le, che a Vadena compare una sola volta (tomba 27) 328 , ma nella zona del Lago di Como si incontra piü spesso 329 , potrebbe piü facilmente rimandare ancora ad un influsso della cultura di Golasecca. L'urna della tomba 27 di Vadena, perö, appare come creazione particolare, anche a causa delle due anse contrapposte a bastoncello orizzontale, nella quäle confluiscono elementi formali e decorativi provenienti da diverse dire- zioni. Mentre il profilo a S delle pareti e la decorazione a tacche

angolari sono caratteristici della ceramica di Vadena, la forma dell'ansa sembra ripresa dall'Italia settentrionale, dove compare principalmente nell'area bolognese 330 ; ma anche nella cultura di Este,- alla cultura norditalica di Villanova sarä da far risalire anche il motivo a meandri - malamente interpretato - dell'uma della tomba 132 di Vadena 332 . Il semplice meandro rettangolare, riempito da trattini obliqui, compare del resto anche su un rasoio lunato della necro- poli di Vadena 333

. Sconosciuta alla zona di Villanova e, invece, la decorazione della zona contigua al fondo di vasi, che si trova talvolta nella ceramica di Golasecca 334 ; vi e, perö, anche da ricordare che motivi impressi, analoghi all'omamentazione dei fondi di Vadena, ritornano su tazze con pieduccio della cultura d'Este 335 , senza che esista una relazione sotto l'aspetto formale. Decori del fondo sono, del resto, estranei anche al gruppo alpino sudorientale di «Maria Rast» - ricco di motivi ad impressione. Accanto

alle tipiche «urne di Vadena», appena trattate, si potranno assegnare - in base all'omamentazione o ai reperti di corredo - alla fase Fe Ha anche alcune altre forme ceramiche. A questo proposito sarebbe da menzionare, dapprima, l'urna della tomba 1, con decorazione impressa a bande orizzontali e a zig-zag, che corrisponde ampiamente nel profilo alle forme tipiche a partire dal fondo fino alle spalle (ad es. tomba 26) (Tav. XV.4), ma che si differen- zia da queste per un breve orlo verticale. Modelli per

questi vasi potrebbero essere, eventualmente, forme come quelle rappresentate nella tomba 101 (Tav. XIII. 10). Lo spillone a doppio disco, di corredo alla tomba 1, fissa la datazione alla fase Fe Ha dell'etä del ferro. Parimenti un po' fuori dell'ordinario e l'urna panciuta con orlo fortemente aggettante della tomba 18 (Tav. XV.8). L'urna che ricorda ceramica di Pianello 336 rivela piuttosto, attraverso il fondo leggermente rialzato, l'orlo pareggiato in orizzontale e la decorazione impressa

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Pagina 112 di 404
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Luogo: Bolzano
Editore: Casa Ed.Athesia
Descrizione fisica: 395 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: 1 Karte
Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: II 122.101
ID interno: 134910
della frequentazione dell'area cimiteriale di Meluno si amplia verso l'alto nel periodo del medio Latene 465 , verso il basso all'inizio del periodo di Hallstatt. Ai reperti ceramici tipologicamente piü antichi di Meluno appartengono ovviamente i vasetti, provenienti da un sondaggio di Adrian Egger, con profilo allungato a S e spalla rialzata arrotondata, decorata con gruppi contrapposti di trattini. Questi vasetti si collegano tipologi camente ad un gruppo di vasi di corredo della necropoli

di Vadena, che sono in parte ansati (ad es. tomba 56), in parte senza ansa (ad es. tomba 24) (Tav. XV. 2), da parte loro, perö, si ricollegano sempre a modelli di ume (ad es. tombe 55, 56, 116) della stessa necropoli. Se ora si parte dal fatto che l'urna della tomba 55, in base al boccaletto di corredo con ricca decorazione impressa «a falsa cordicella», appartiene alla fase Fe Ila dell'etä del ferro, non se ne poträ scostare molto neppure l'urna dal profilo del tutto corrispondente, solo con la forma

della spalla un po' piü accentuata, della tomba 56 - tanto piü che anche i due vasi concordano ampiamente per foggia, colore di cottura e nella superficie nerastra e catramosa del vaso. Perciö, anche il vasetto ansato della medesima tomba 56 si poträ assegnare a questa fase, cosa che del resto viene suggerita anche dalla sezione dell'ansa. Il vasetto con spalla accentuata della tomba 24 (Tav. XV. 2) di Vadena 4 “ e molto simile, nel profilo, a questo vaso ansato. Sebbene in questo caso dal contesto

lo piü decorato con gruppi di trattini o incisioni di puntini, con parete erta e beccuccio schiacciato rialzato ed un boccale piü recente, sempre senza decorazione con profilo arcuato e beccuccio relativamente piccolo, triangolare, espanso e traforo in orizzontale della bugnetta al centro sommitale delle ghirlande. Le ghirlande sono per lo piü triplici, la piü bassa puö terminare a forma di becco. Accanto a questa e testimoniata una forma intermedia, che presenta allo stesso modo ghirlande triplici

, ma la cui suddivisione orizzontale del listello del beccuccio - come in pezzi piü antichi - ein genere piü grande e la quäle porta spesso all'attacco della seconda o terza lista della ghirlanda un bottone ornamentale roton- do ; la ghirlanda piü interna puö anche essere lavorata come un anello in rilievo (Tav. XVI. 23). Se e sempre apparsa abbastanza evidente per la forma di boccale del «Meluno antico« - sopra descritta - una datazione al periodo di Hallstatt (Hallstatt C o Fe Ilb-c), per il tipo

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Pagina 280 di 404
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Luogo: Bolzano
Editore: Casa Ed.Athesia
Descrizione fisica: 395 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: 1 Karte
Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: II 122.101
ID interno: 134910
il comando dei Carabinieri ed oggi e adibito ad abitazioni. L'infelice destino della scuola tedesca nella nostra provincia durante il Fascismo non fu risparmiato neanche agli alunni di Vadena,- fino al 1943 essa fu di nuovo solo italiana. Fu quindi la volta del maestro Josef Turini di rifondare la scuola tedesca e di tenerla fino al 1945. Dopo la fine della guerra e fino al 1946 la scuola tede sca sopravvisse solo per iniziativa privata e ad essa si dedicö il maestro ausiliario Josef Meßner di Funes. Dal

Nel 1900 la Lega nazionale italiana riapri una piccola scuola a Piccolongo, una seconda nel 1903 a Vadena e nel 1908 un asilo. Nel 1896 nel cortile della curazia fu aperto un asilo tedesco. Per questo asilo (p.ed. 34) il Deutscher Schulverein diede alla curazia un credito di 2000 corone, senza interessi e non revocabile fino a quando nel edificio avrebbe trovato posto l'asilo tedesco con il. tedesco come unica lingua d’insegnamento. Dopo la prima guerra mondiale e lo scioglimento di questo

asilo si svolse un lungo processo. L'asilo e stato condan- nato con sentenza del 15 ottobre 1926 alla restituzione del credito. Il parroco Zambiosi commentava:«Dopo ulteriori reclamazioni il caso fu archiviato.» Nel 1910, essendo stato sopraelevato l'edificio che giä la ospita- va, la scuola elementare ottenne una nuova sede. 5 Nel 1915 le scuole italiane di Vadena e di Piccollongo furono chiuse. Nel 1918 l'asilo tedesco venne occupato dalle suore della scuola italiana, dal 1935 al 1943 ospitö

1946 entrambi i gruppi etnici dispongono di una propria scuola e a partire dal 1959 sono tutte due ospi- tate in un unico edificio comune. 6 Note ' Archivio provinciale:Archivio comunale di Caldaro XXII, Registri contabili della chiesa, 1598 2 Zani, Karl Franz: Von der Schule im Gericht Altenburg, in: Kultur des Etschlandes, Bolzano 1949. 3 Archivio parrocchiale di Vadena, Registri contabili della chiesa 1677, 1692 4 Archivio comunale di Vadena III/3 5 Archivio comunale di Vadena Dr. Riccardo

Ferrari: Storia della Scuola della Lega nazionale di Vadena, Vadena 1928. In merito alla scuola e ai conflitti nazionalistici vedasi anche: Sanin Erika: Deutsche und Italiener in Pfatten - Vadena, tesi di laurea, Innsbruck 1986; Zambiasi, Marino: Cronaca 1925-1945, in APV

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Pagina 386 di 404
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Luogo: Bolzano
Editore: Casa Ed.Athesia
Descrizione fisica: 395 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
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Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: II 122.101
ID interno: 134910
Helmut Stampfer I due preziosi dipinti ad olio della chiesa parrocchiale di Vadena L'altare maggiore della chiesa parocchiale di Vadena e sormontato da un dipinto ad olio raffigurante la patro- na S. Maddalena. Josef Weingartner ritenne che esso sia stato realizzato nel corso della prima metä del secolo scorso 1 mentre Adelheid von Zallinger-Thurn lo faceva risalire al XVII secolo, pur risultando sovradipinto completamente nel XVIII secolo 2 . Il restauro cui fu sottoposto nel 1984 a cura dei

fratelli Pescolderung di Bru- nico risolse la controversia 3 . I tentativi di pulirlo, intrapresi all'inizio dei lavori, chiarirono che il volto, le mani e i capelli della Santa, la veste di color grigio con le sue rozze pieghe, il paesaggio campestre e i tre angeli a semicerchio sullo sfondo erano stati completamente ridipinti. Dopo aver rimosso l'inqualificabile rifacimento del secolo scorso, si e scoperta una sottostante composizione identica nello Stile ma di differente grandezza. I considerevoli

danni causati al dipinto originale poterono in parte essere limitati mediante un attenta opera di ritocco che consente ora una lettura unitaria dell'opera. Inginocchiata accanto ad un tavolo c'e la Santa peccatrice in contempla- zione della croce e del volto del Cristo. La scena, come si evince dallo scorcio campestre e dagli angeli al di- sopra delle nuvole sovrastanti il Santissimo, e colta alla debole luce del giorno che volge al termine. Al posto della uniforme illuminazione frontale della

sovradipintura che appiattiva ogni forma di tensione e di profon- ditä, l'attuale luce obliqua che rischiara le vesti, i capelli ed il volto del Cristo morto, dona alla figura della donna una sorprendente plasticitä. Il movimento delle pieghe delle vesti, ora solo di color giallo, il leggiadro volto della Santa e soprattutto il contrasto fra l'illuminazione diretta del Cristo in primo piano e la penombra dello sfondo ne fanno un'opera barocca di pregevole qualitä. La segnatura rinvenuta casualmente, PM 1705

ca- ratteristiche barocche. «<Le figure principali emergono da aggregazioni di colore giallo-marrone e verde-azzur- ro. Talvolta la calda tonalitä della luce della sera conferisce un'atmosfera elegiaca.» 4 Questa caratterizzazione fatta da Irma Kustatscher-Pernter, che al nostro artista ha dedicato uno Studio monografico, si attaglia parti- colarmente bene al dipinto di Vadena. Quest'ultimo puö considerarsi come un nuovo prezioso prodotto dell'attivitä di Pußjäger, il quäle nel corso della sua lunga vita

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Pagina 104 di 404
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Luogo: Bolzano
Editore: Casa Ed.Athesia
Descrizione fisica: 395 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
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Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: II 122.101
ID interno: 134910
nologica di sicure variazioni tipologiche e omamentali, che accompagnano il «boccale ansato di Luco» dalla antica etä del ferro (ca. 9° sec.a.C.) fino alla fase recente della prima etä del ferro (ca. 5°-4° sec.a.C.) 39 *. Dopo aver determinato a sufficienza l'inizio e la fine di questo sviluppo, e necessario raggruppare il materiale rin- venuto in base a collegamenti trasversali tra patrimonio ceramico della necropoli di Vadena e altri comples- si archeologici dell'area alpina. Ostacola, perö

, questo lavoro il fatto che la ceramica ci sia pervenuta a pic- coli frammenti e solo in rari casi permetta una ricostruzione della forma complessiva del vaso e dell'ansa. Se ora osserviamo la ceramica di Luco proveniente da Vadena, secondo i criteri indicati, si potrebbe delinea- re il seguente quadro: - ai pezzi tipologicamente piü antichi, appartiene - come giä menzionato - il fram- mento d'orlo decorato (Tav. XII. 1), ora nella raccolta del Ginnasio francescano di Bolzano 397 . Tanto l'orlo

inclinato verso l'interno, l'attacco di un'ansa ovale, i rostri su entrambi i lati dell'ansa, quanto anche il motivo, relativo alla zona dell'ansa, a scanalature rispettivamente a spina di pesce o a trattini obliqui, colle- gano questo frammento con i «recenti» boccali ansati di Luco, come li conosciamo ad esempio dai Montesei di Serso 398 , ma anche, con decorazione analoga, dagli Strati superiori di Luco del Montlingerberg a San Gallo nella Valle del Reno 399 . La decorazione della ciotola con orlo

rientrante ad angolo della tomba 104 400 come l'urna della tomba 42 (Tav. XIV. I) 401 si puö paragonare a motivi a spina di pesce incisi su questo boccale tipo Luco. Entrambe le tombe appartengono alla prima fase di Vadena (Fe I). Lo stesso motivo ritoma anche su un frammento d'orlo tipo Luco dai Montesei di Serso 402 . Come mostrano gli esempi ceramici del Monte Ozol in Val di Non 403 , di Scena-Castel Goyen 404 , di Castel- firmiano 405 e di Corces in Val Venosta 40 *, il motivo a spina di pesce era

d'ansa proveniente dalle vecchie ricerche di Vadena 411 , che ricorda fortemente, in base alla sua sezione pentagonale con costolatura centrale, ««classiche» anse del tipo Luco 412 . Ad un gruppo di forme un po' piü recente (Fe Ib-ca. seconda metä del 9° sec.a.C.) sembra appartenere il pic- colo boccale tipo Luco - conservatosi quasi interamente - della tomba 8 di Vadena (Tav. XIII.8); caratteristi- ca di questo boccaletto e una forma di poculo con breve tesa ad angolo dell'orlo, una spalla poco

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Pagina 34 di 404
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Luogo: Bolzano
Editore: Casa Ed.Athesia
Descrizione fisica: 395 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
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Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: II 122.101
ID interno: 134910
Note 1 Limitatamente ai tempi documentati da reperti paleon- tologici, la storia della Terra si articola in tre ere ; la paleozoica, la mesozoica e la cenozoica. L'era paleozoi- ca a sua volta si suddivide nei periodi Cambrico, Ordoviciano, Silurico, Devonico, Carbonico e Permico; la mesozoica in: Triassico, Giurassico e Cretacico; la cenozoica in Terziario e Quatemario. Nel territorio del comune di Vadena sono sviluppati solo terreni dei periodi Permico e Quatemario. 2 Le rocce eruttive

o vulcaniti derivano da processi che hanno portato il materiale roccioso fuso a emergere dalla crosta e a consolidare in superficie. Costituiscono, con le rocce intrusive o plutoniti che si sono consolidate aU'intemo della crosta terrestre, il grande complesso delle rocce magmatiche o magmati- ti. 3 Le rocce sedimentarie derivano dalla deposizione dei prodotti dell'erosione trasportati dalle acque correnti, dai ghiacciai e dal vento, nonche dalla precipitazione di sostanze chimiche e dall'accumulo

di resti di orga- nismi. 4 Le rocce metamorfiche o metamorfiti derivano da rocce magmatiche e sedimentarie attraverso processi connessi con l'aumento della pressione e della tempe- ratura. 5 I materiali rocciosi fusi vengono suddivisi in base al loro contenuto di SiÜ 2 in basici con meno del 52%, intermedi o neutri col 52-65% e acidi con contenuto di SiOi superiore al 65%. 6 II serbatoio magmatico e la zona all'interno della crosta terrestre o nella parte alta del mantello, dove il materiale litoide

fonde dando origine a un fuso ricco di gas, il magma. 7 Lava e la massa fusa degassata che fuoriesce nel corso di processi effusivi. 8 Dal latino ignis = fuoco e imber = pioggia. 9 I tufi derivano dalla cementazione di materiali solidi espulsi nel corso di processi effusivi. 10 Secondo la modema classificazione chimico-petrografi- ca la serie inferiore comprende andesiti e daciti; quella intermedia in prevalenza riodaciti, e la superiore esclusivamente rioliti. Dall'abbinamento della classi

sensibili movimenti di volumi rocciosi. Sono in prevalenza di origine tettoni- ca, prodotte cioe da sollecitazioni meccaniche. Nelle rocce magmatiche si generano delle fessure di contra- zione per raffreddamento della massa fusa in fase di consolidamento. Le fessure sono caratterizzate dalla loro posizione spaziale, frequenza ed estensione. 13 La serie comprende terreni che vanno dal Permico medio al Terziario antico: l'Arenaria di Val Gardena del Permico medio che e costituita dallo sfasciume

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Pagina 114 di 404
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Luogo: Bolzano
Editore: Casa Ed.Athesia
Descrizione fisica: 395 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
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Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: II 122.101
ID interno: 134910
PRIMA ETÄ DEL FERRO (fasi Fe Ilb-c) In rapporto alle prime due fasi, ancora relative all'etä dei «campi di urne», della necropoli di Vadena (Fe I e Fe II*), i corredi tombali, che si possono attribuire al periodo «hallstattiano» (Fe Ilb-c e Fe III), costituiscono una parte molto piccola. Noi non sappiamo come spiegare questo fenomeno: se e da mettere in relazione con una graduale interruzione della frequentazione nel 6° sec.a.C. ed un «nuovo inizio» nel 5°-4° sec.a.C., se ebbe luogo una

parziale emigrazione della popolazione e per questo le tombe non sono piü cosi numerose, oppure se semplicemente l'esplorazione della necropoli non e stata sufficiente a colmare le lacune. Ci si deve attendere chiarimenti a questa domanda piü che dai reperti della necropoli dall'interpretazione dei risultati di scavo nel vicino insediamento di Vadena 482 . Se, perö, ai corredi tombali ben definiti si aggiungono anche gli oggetti sporadici dei periodo di Hallstatt pro- venienti dall'area della necropoli

- sia dagli scavi di Pescosta e Neurauter, sia da quelli di Ghislanzoni e dalle ricerche piü recenti -, si ha l'impressione che la frequentazione sia stata piü scarsa nel 6° sec.a.C., ma non sia stata mai interrotta. Si deve, piuttosto, valutare come una certa interruzione nella continuitä della necropoli lo spostamento delle tombe nell'«area sud» («sepolcreto gallo-romano») durante il 5°^4-° sec.a.C. Per lo scarso numero di corredi tombali ben definiti dei «periodo di Hallstatt», una esatta

suddivisione cro- nologica dei materiale sembra fin dall'inizio poco promettente. Perciö dobbiamo accontentarci, sulla base di complessi di ritrovamento meglio databili, di assegnare le corrispondenti tombe di Vadena ed i singoli reper ti ad un contesto antico o medio oppure recente dell'etä di Hallstatt. Si potranno assegnare alla fase antica forse le tombe 17, 21, 30, 138 e 149, a quella media le tombe 65, 137 e 150, mentre non sono documentati corredi tombali della fase recente. Sorprendentemente

, le tombe hallstattiane di Vadena si concentrano in una striscia di terreno relativamente stretta nella parte meridionale dell'area cimiteriale, dove si trovano anche numerose tombe della fase Fe II a . In questo caso non esiste dubbio su una continuitä della occupazione dei sito. Sebbene sia difficile collegare in maniera diretta il nostro gruppo a quello dei piü recente periodo delle necropoli ad uma (Fe El“), tuttavia tutte le tombe dei periodo hallstattiano presentano un'impronta relativamente

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Pagina 252 di 404
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Luogo: Bolzano
Editore: Casa Ed.Athesia
Descrizione fisica: 395 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
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Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: II 122.101
ID interno: 134910
paludi comuni e per l'uso della stalla e della casera (vedasi il capitolo dedicato al maso Monte). Quest'ultime, alquanto discoste dal maso, si trovavano piü verso la palude di Caldaro. Nel 1745 un pastore fiemmese addisse le vie legali per vedersi riconoscere a titolo di usucapione il diritto di ospitalitä per 100 capre, dai primi di marzo fino a Pentecoste presso il maso Greit. 16 Riguardo alla soppressione di tali diritti non sono riuscito a reperire alcu- na notizia sicura,- presumibilmente perö

essi - al pari di quelli dei Fiemmesi da Bronzolo fino ad Ora - sono stati eliminati solo nel corso di questo secolo (1927-1947). I diritti in argomento hanno sempre dato luogo a contese. Giä nel 1459 ebbe luogo una causa presso il giudice di Caldaro e il Giudizio di Laimburg perche quelli della Val di Fiemme facevano pascolare i loro ovini lungo l'Adige a sud di Monte su terreno paludoso di proprietä dei Caldaresi. 17 In tempi non molto remoti alcuni contadini hanno tentato di liberarsi di queste

pecore ricorrendo a mezzi illeciti, cioe cospargendo sale e facendo in tal guisa morire molte di esse. 18 I Fiemmesi per contro molto spesso esacerbavano anch'essi gli animi col loro comportamento, lasciando pas colare le pecore durante le ore notturne nei campi coltivati, dove la pastura era piü abbondante. 19 Pesca, caccia e uccellagione Grazie alla sua vicinanza al fiume Adige e alla presenza di numerosi fossi e stagni, il territorio si prestava molto bene anche alla pratica della pesca. Numerosi

loro qualitä di proprietari del suddetto maniero, risultarono titolari di diritti di pesca in quel di Vadena fino ah'anno 1911 .“In occasione della vendita del maso in localitä Auelein (vedasi maso Quercia), avvenuta nel 1371, assieme ad esso furono alienati anche i rispettivi diritti di pesca. Quelli in posseso del convento «in der Au» presso Bolzano, in base aha concessione principesca del 1327, si estendevano fino a Monte (vedasi capitolo dedicato al maso Monte). All'atto del passaggio del

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Pagina 62 di 404
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Luogo: Bolzano
Editore: Casa Ed.Athesia
Descrizione fisica: 395 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
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Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: II 122.101
ID interno: 134910
il largo elemento intermedio, che si conclude con un rigonfiamento finale, posto tra lingua da presa e l'inizio della lama e il dorso slanciato leggermente serpeggiante. La lingua da presa ha solitamente un unico foro per ribattino vicino alla parte intermedia, ma sono testimoniati anche esemplari fino a quattro fori. Il pezzo intermedio puö presentare una sezione roton- da, arrotondata oppure a spigoli. Non rara e la sua decorazione con gruppi di linee incise di contorno o sim- metriche. Come elementi

decorativi della lama compaiono essenzialmente file di archetti, festoni e cer- chietti. Come ha giä rilevato Hermann Müller-Karpe, bisogna distinguere per questi coltelli una «Variante di parten- za mediodanubiana» e «una Variante secondaria tirolese«. Soprattutto nei campi di urne del Nordtirolo e comune un coltello con elemento intermedio a torciglione e rigonfiamento, lama larga e arcuata e caratteri- stica decorazione di linee, ghirlande e cerchietti paralleli al dorso. Per l'area sudalpina

si possono mettere a confronto con questo tipo di coltelli i ritrovamenti di Borgo- S.Pietro, Calceranica e «Trentino» 26 , in cui alcuni particolari tipologici, come la forma dell'elemento inter medio, fanno presupporre l'esistenza per lo meno di una fabbrica nordalpina e di una sudalpina. Anche il coltello di Vadena, che ha dato il nome «tipo di Vadena», sarä certamente stato fuso in un'officina di bronzi della Valle dell'Adige. In questo caso la forma semplice dell'elemento intermedio

ed il rigonfiamento tras- versale ricordano ancora fortemente la forma di partenza dell'area danubiana 27 . La decorazione della lama a cerchietti e sottostanti linee a zig-zag tratteggiate con (presumibili) protomi di uccelli e certamente singola- re, ma puö essere paragonata a simili motivi decorativi di coltelli nordtirolesi 28 del »tipo di Vadena«. Relativamente all'origine ed alla collocazione cronologica Müller-Karpe ha giä rilevato certe relazioni di parentela di questo coltello con i «tardi coltelli

di Matrei». Nella composizione della decorazione saltano all'occhio soprattutto le somiglianze tra «tardi coltelli di Matrei», precisamente di Grünwald 29 e di Cles 30 , e la «Variante nordtirolese» del «coltello di Vadena». Anche alcune altre peculiaritä, che si trovano occasio- nalmente in coltelli nordtirolesi con elemento intermedio, come la sezione della lama, la parte arcuata all'attaccatura della lama di un coltello del tipo di Vadena da Volders 31 , la «tarda decorazione di Matrei della lama

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Pagina 106 di 404
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Luogo: Bolzano
Editore: Casa Ed.Athesia
Descrizione fisica: 395 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
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Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: II 122.101
ID interno: 134910
coppelle-tacche angolari impresse cosi come i tratti tipologici arcaici quali l'orlo con tesa ad angolo, le bu gnette geminate orlate da coppelle ed il riquadro ornamentale marginato da un cordone piegato ad angolo. Ultima peculiaritä, che si puö ricondurre - come qualche altro elemento - a motivi decorativi della fase «classica» di Luco 415 , compare in modo analogo su un coccio impresso e coppellato, che proviene da Missiano-Fuchsberg 416 . Agli stessi contesti storico-culturali e cronologici

con linee orizzontali impresse e tacche angolari, della collina Caschlin presso Stelvio in Val Venosta potrebbe appartenere ad un boccale ansato tipo Luco «recente» con breve tesa interna ad ango lo. Parecchi frammenti di boccali tipo Luco provenienti da Vadena si contrappongono a questo gruppo con decorazione impressa a tacche angolari; compaiono su questi vasi motivi come Serie di coppelle, linee a zig- zag e bande di trattini obliqui. Gruppi di trattini obliqui e tacche angolari costituiscono

anche il riquadro decorativo, marginato da una lista arcuata, incisa obliquamente, di un boccaletto tipo Luco «recente» della tomba 151 di Vadena. (Tav. XIII.5) Il cordone ad angoli che esce dal rialzo dell'orlo, la tesa angolare e l'attacco di un'ansa a bastoncello ovale collega questo vaso con il boccaletto della tomba 8. Purtroppo manca, in questo come nell'altro pezzo, il vero e proprio beccuccio, cosi che la ricostruzione complessiva resta alquanto lacunosa. Se si cercasse, perö, di ricostruire

la forma in base al boccaletto della tomba 9, si otterebbe probabilmente un beccuccio relativa- mente semplice, triangolare con un cordone verticale nell'apice,- le parti a fianco del beccuccio del pezzo della tomba 8 potrebbero essere state decorate con un motivo a tacche angolari, eseguito in verticale, corris- pondente al frammento nr. 141. La presenza di questi cordoni sul beccuccio e sempre associata ai boccali del tipo Luco recente o tardo e del tipo Meluno, al contrario questo elemento non

si trova mai nella «classica» fase della ceramica di Luco. L'origine tipologica di questo cordone ornamentale e di rinforzo, che evidentemente nel corso del tempo e stato traforato orizzontalmente, e ancora piuttosto oscura. Si potrebbe, forse, supporre che essa sia stata ripresa da forme analoghe alle appendici di orli cornute («rostri»), ma in ogni caso triangolari, del periodo di Luco 420 . Poco verosimile, invece, sembra il tentativo di Walter Leitner 421 di riconoscere come prototipo del cordone

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Pagina 358 di 404
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Luogo: Bolzano
Editore: Casa Ed.Athesia
Descrizione fisica: 395 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
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Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: II 122.101
ID interno: 134910
1775 essa viene cosi descritta: «Una piccola chiesetta, nella quäle si celebra la santa messa ogni domenica e festa comandata; a tal scopo una donazione aveva messo a disposizione del parroco di Termeno la somma an- nua di 107 fiorini per la manutenzione della costruzione e per la conservazione dei paramenti sacri.» Faceva parte della dotazione della chiesa anche un poderetto, detto per l'appunto il «prato della chiesa». Piccolongo faceva infatti parte della parrocchia di Termeno. L'appellativo

. Nell'inventario dei beni mobili che lo riguardano troviamo elencato oltre al vino e ai cereali anche il granoturco. Alla morte di Daniel Feigenputz, i suoi eredi, proprietari del maso, si dimostraro- no scontenti del Faschan. Questi aveva infatti trascurato la manutenzione della casa e del tetto di scandole, non aveva, inoltre, pagato il canone d'affitto, pari ad un quarto dei cereali, granoturco escluso. Doveva loro anche fieno, foraggio sotto forma di piante di mais 26 ,vinacce e letame 27 ; per contro egli

aveva regolarmente consegnato 40 kg di burro e riparato il torchio. Peter Faschan, figlio del defunto fittavolo, all'atto del recesso dovette versare 490 fiorini e 14 Kreuzer a titolo di ripristino della dotazione ricevuta. 28 Il Pfraumerhof nel 1682 fu affittato dal suo omonimo proprietario ad Antoni Tamäsch (= Tomasi) per un quin- quennio. 29 Il Rochenhof fu rilevato nel 1697 per tre anni da Georg Wenzer di Selva di Molini in Valle Aurina e da Jacob Schöpfer di Mazon. 30 Facevano parte del maso

: la casa colonica, il magazzino , il fienile, il granaio, la stalla, l'aia, il cortile, il ripostiglio, il torchio, la cantina, la cantina sotterranea, il fomo e la camera del pane. Tutto questo, ad eccezione della sola cameretta del pane, veniva utilizzato in comune dai due. 31 Al Rochenhof apparteneva anche un podere rivierasco di 12 iugeri, a quel tempo invaso dalle acque dell'Adige. Ai locatari non era permesso fare legna, per venderla, nel bosco sito a valle del fienile, ma abbatterne solo quel

tanto che serviva all'uso domestico e per i vigneti; venivano invece esortati a piantare castagni. Il maso possedeva 124 filari di viti, suddivisi fra vari poderi; uno di questi si chiamava «Neustuck» e prima ancora si era chiamato «Teilwiese». Questo nome risale probabilmente al tempo della divisione del maso in due parti. I fittavoli erano autorizzati a tagliare i salici lungo i fossi. Ciascuno, in proporzione della propria quota, doveva pagare il censo, le imposte e fornire corve. La vita nel

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Libri
Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro , Linguistica
Anno:
1991
¬Il¬ contributo alla storia nel mondo di lingua italiana e in quello di lingua tedesca negli ultimi venticinque anni (1945-1970) : istituzioni sociali, politiche, giuridiche ; atti dell'XI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11. - 15. 10. 1971
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Pagina 135 di 148
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <11, 1971, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Descrizione fisica: XIII, 128 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsachtitel: Der Beitrag zur Geschichte im deutschen und italienischen Sprachraum in den letzten fünfundzwanzig Jahren (1945-1970) Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; z.Geschichte 1945-1970 ; f.Kongress ; g.Meran <1971> g.Italienisches Sprachgebiet ; z.Geschichte 1945-1970 ; f.Kongress ; g.Meran <1971>
Segnatura: II Z 759/11(1971)
ID interno: 62126
di vedute per cui lo studente non subiva controlli di frequenza e assai raramente disciplinari non era forse un altro lato positivo e perfetto del rispetto della libertà accademica? Qualcuno potrebbe credere a questo punto che definendo perfetta la vecchia e tuttora non del tutto abrogata legge universitaria noi abbiamo fatto un uso troppo largo, quasi un abuso, del diritto di fare dell’ironia. E invece teniamo subito ad af- fermare che la nostra intenzione era ed è tutt’altro che ironica

. E infatti gli abusi, le inefficienze e deficienze, le ingiustizie che soprattutto negli ultimi decenni si so- no avuti a lamentare nelle Università italiane non sono, nella grande maggioranza dei casi, un portato della legislazione, ma piuttosto della sua cattiva applicazione sia per colpa di chi deteneva il potere accademico, sia, e ancor piu, cii chi deteneva quello politico. Si pensi soprattutto al punto forse piu vulnerabile della legislazio- ne universitaria (tuttora vigente), ossia al famoso

sistema della terna, che, si è detto e ripetuto non senza fondamento, dava e dà luogo ad abusi, ad accordi preclusivi di alternative, e perciò a ingiustizieana nessuno si è mai chiesto perché la classe politica riducesse gli stanziamenti a favore dell’Università fino al punto cii rendere difficilissima per i non privilegiati la semplice richiesta del bando di un concorso. Insomma, se i concorsi si fossero banditi con regolarità annuale per anni ed anni, perfino il sistema della terna non avrebbe dato

luogo ad inconvenienti di qualche rilievo. L’avarizia ministeriale, oggi improwisamente diventata demagogica prodi- galità, era un ottimo pretesto per la lunga attesa o addirittura per l’esclusione dalle terne di quanti non risultavano graditi all’establisbment accademico. Quindi, non la legge come tale ma il malcostume ha prodotto i mali che siamo e non da oggi i primi a lamentare. Un ragionamento analogo si potrebbe fare per tutti gli altri lati della vecchia legislazione accademica: gli esami

fatti male o non fatti dai tito- lari, gli assistenti scelti per meriti servili, gl’incaricati portati avanti per motivi ex- trascientifici, magari per pietà (si è sentito anche questo), il lungo disinteresse della massa studentesca per i problemi universitari, la titolografia, i favoritismi di tipo feudale - tutto questo non lo si deve alla legge vigente, ma al costume imperante. Intendiamoci; col nostro discorso non abbiamo inteso né intendiamo sostenere che, dunque, è inutile o dannoso redigere

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Libri
Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro , Linguistica
Anno:
1991
¬Il¬ contributo alla storia nel mondo di lingua italiana e in quello di lingua tedesca negli ultimi venticinque anni (1945-1970) : istituzioni sociali, politiche, giuridiche ; atti dell'XI convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11. - 15. 10. 1971
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Pagina 92 di 148
Autore: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <11, 1971, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Descrizione fisica: XIII, 128 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsachtitel: Der Beitrag zur Geschichte im deutschen und italienischen Sprachraum in den letzten fünfundzwanzig Jahren (1945-1970) Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; z.Geschichte 1945-1970 ; f.Kongress ; g.Meran <1971> g.Italienisches Sprachgebiet ; z.Geschichte 1945-1970 ; f.Kongress ; g.Meran <1971>
Segnatura: II Z 759/11(1971)
ID interno: 62126
Riassunto in lingua italiana WERNER KÀGI LO SVILUPPO DELLE ISTITUZIONI POLITICHE E GIURIDICHE IN SVIZZERA NEGLI ULTIMI 25 ANNI In confronto agli altri Stati, di cui si riferisce in questa sede, la Svizzera, sotto vari aspetti, occupa un posto particolare. La permanente neutralità ha subordinato la politica del nostro Paese al «primato della politica interna». La molteplicità lin- guistica, etnica e confessionale, unita alla configurazione geografica del Paese, ha comportato le forme autonome

e autarchiche della «democrazia del piccolo grup- po». Un lungo periodo di pace ci ha consentito di perfezionare gradualmente l’or- dine democratico. Ecco in breve sintesi i grandi compiti: 1) Libertà e dignità della persona umana: Meta suprema di ogni politica è la «comunità libera degli uomini liberi» e compito preminente è la garanzia della pie- na libertà giuridica. Orbene, il «Paese della libertà» in questo campo è rimasto in- dietro sotto vari profili: la discriminazione della donna in uno «Stato

degli uomini», affermato con testardaggine; gli «articoli sui gesuiti e sui conventi», relitti del «Kul- turkampf» dell’ultimo secolo; la mancata garanzia dello «habeas corpus» in alcuni Cantoni, cosi da non esser piú al livello dello Stato di diritto europeo. Piú impor- tante di ogni riforma legislativa, però, è Íl continuo rinnovamento dell’etica dei di- ritti umani, oggi nuovamente messi in pericolo da varie parti. 2) l’ordine democratico: Già prima della seconda guerra mondiale la Svizzera aveva

raggiunto un alto grado di democratizzazione. Uno dei primi compiti dopo la guerra è stato quello di ristabilire l’ordine normale mediante l’abolizione dello stato di emergenza del periodo di guerra. Nel febbraio 1971, dopo lunghe lotte, il suffragio universale degli adulti è stato finalmente introdotto anche nella «de- mocrazia piú antica». Problema delicato - singolare preoccupazione della «felice Svizzera» - è quello della parziale riduzione della democrazia per amore della de- mocrazia

(«essenzializzazione della democrazia»)! 3) La giustizia sociale: Pur salvaguardando il sistema dell’economia libera, an- che la Svizzera ha dovuto, a favore degli strati sociali economicamente piú deboli, estendere il campo dell’intervento statale, creando e sviiuppando opere di assi- stenza sociale dello Stato. Iniziative dirette ad una socializzazione estrema sono state ripetutamente respinte dalla popolazione. La realizzazione piú originale e si- gnificativa della recente politica sociale svizzera

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
1991
Vadena : paesaggio e storia
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Pagina 179 di 404
Autore: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Con saggi di: Maria Luise Kiem ... Ed. a cura del "Comitato per la realizzazione di una monografia su Vadena"
Luogo: Bolzano
Editore: Casa Ed.Athesia
Descrizione fisica: 395 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: 1 Karte
Soggetto: g.Pfatten ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung
Segnatura: II 122.101
ID interno: 134910
schichtliche Haus in Ranggen. «Schlern-Schriften» 116, 1953, tav. 8.36 731 Cfr. R. Lunz, Scavi archeologici sul Doss dei Pigui in Val di Fassa. «Beni culturali nel Trentino» 4, Contri- buti all'archeologia. 1983, 76, fig. 9.17-20 732 Tazze con pieduccio e orlo rientrante ad angolo, anche se per lo piü non accentuato, compaiono nelle culture di Este e Golasecca dal 5° -4° sec.a.C. Da li potrebbe essere uscito un determinato impulso alla creazione della nostra forma di tazzine 733 R. Lunz, Neue

6°- 5° sec.a.C. 735 Manca soltanto la parte anteriore dell'ago della fibu- la ; le spirali sono state evidentemente piegate di pro- posito e spezzate (distruzione rituale?), eppure i due pezzi si trovavano vicini 736 Cfr. infine per questo problema St. Demetz, Spätlate- ne - und frührömerzeitliche Fibeln im Alpenbe reich. Studien zu Almgren 65-67. Magisterarbeit Univ. München. 1986 737 St. Demetz, ibid., 29 sg., elenco 7 738 Leggermente differente 739 R. Lunz, v. nota 698, tav. 136.2 740 Cfr. la sonda

di Pautasso: 152 (Pavia), 348 (Zuri- go), 409-410 (coli, privata), 411 (Bema), 414 (Como), 416 (Verona), 420 (Bema). La maggior parte di queste monete dovrebbe provenire dalla stessa zecca e cor- rispondere ampiamente anche nella cronologia 748 Ad es. Castel Sottosengia e Monte Loffa (L. Salzani, id., 101, 123) 749 Ma non sarebbe da escludere del tutto anche la pre- senza temporanea di individui della Valpolicella (pel- legrini?) 750 In confronto ai 3,80 g delle dramme di Massalia, documentabili dal 400

. «Cultura Atesina» 6, 1952, 8, fig. 27.2 758 Nel Museo d'antichitä di Berlino. Cfr. R. Lunz, v. nota 698, 212 759 R. Perini, Il cacciatore della Busa Brodeghera (Nago- Torbole Trento). «Studi Trentini d. Sc. Stör., Sez. II», 1980, 187 segg.; R. Perini, L'Alto Garda nella preisto- ria. 1988, fig. 43 (carta della diffusione) 760 J. Nothdurfter, v. nota 706, tav. 2.25 761 Cfr. Katalog Ergrabene Geschichte. Die archäologi schen Ausgrabungen im Fürstentum Liechtenstein 1977-1984 (1985), Frontespizio 762

K. Sinnhuber, Die Altertümer vom «Himmelreich» bei Wattens. «Schlern-Schriften» 60, 1949, tav. 7.5 763 F. Zorzi, Necropoli della Civiltä Atestina a Cä del Ferro di Oppeano. «Atti d. Accad. d. Agricolt., Sc. e Lettere di Verona» 3, 1951-52 (1953), 30, tav. 7.6 764 Ad es. Padova-Ognissanti, tomba 46. Catalogo della mostra Padova Preromana 1976, tav. 68. 36, 37; Este- Casa Alfonsi. A.Rieth, Die Eisentechnik der Hall stattzeit. «Mannus-Bücherei» 70, 1972, fig. 27.6 765 K. Kromer, v. nota 489, tav. 133.1 766

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