in baraccopoli o insediamenti ai margini dei centri abitati. Gran parte di essi fece ri- torno in Alto Adige a guerra finita in virtü dell’Accordo De Gasperi - Gruber. L’ 8 settembre del 1943 anche Brunico fu occupata dall’esercito tedesco. Nel corso del conflitto la nostra cittä subi i bombardamenti alleati e diversi edifici, soprat- tutto nelle vicinanze della linea ferroviaria, rimasero danneggiati. Al cimitero di guerra, accanto alle tombe dei 92 brunicensi caduti sui vari fronti ed a quelle che
ricordano i 22 dispersi, si trovano anche le sepolture di una ventina di civili, morti in cittä o nei dintorni a causa dei bombardamenti. Durante l’occupazione nazista l’Alto Adige, insieme al Trentino ed al Bellunese, entrö a far parte della zona d’ operazioni denominata "Alpenvorland” (Prealpi). A Bolzano, nell’attuale zona di Via Resia, fu istituito un campo di concentramen- to in cui furono rinchiusi numerosi oppositori ed alcuni di essi vi trovarono la morte. Da Brunico gli Ultimi soldati tedeschi
fuggirono il 3 maggio del 1945 ed il giorno dopo le truppe americane, provenienti dall’Alta Pusteria, fecero il loro ingresso in cittä. FONTI: AA.VV., Tedeschi, Partigiani e Popolazioni nell’Alpenvorland (1943-1945), Venezia, Marsilio, 1984. AMONN Walther, Die Optionszeit erlebt, Bozen, 1982. CNR - Comitato per l’ingegneria, L’attivitä svolta dallo Stato Italiano per le opere pubbliche della Regione Tridentina restituita alla Patria, Venezia, 1930. FAUSTINI Gianni, L’economia dell’Alto Adige fra le due
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