¬La¬ cultura nel secolo XVII nel mondo di lingua italiana e di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europeo : religione, filosofia, scienza, pedagogia, storia, politica, diritto, arte, letteratura ; atti del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1966 ; Vol. 1
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Autore:
Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <7, 1966, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano
Luogo:
Meran
Descrizione fisica:
LV, 502 S
Lingua:
Deutsch; Italienisch
Commenti:
Parallelsacht.: ¬Die¬ Kultur des XVII. Jahrhunderts im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto:
g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
Segnatura:
II Z 759/7(1968),1
ID interno:
116767
litti comuni, e che Papa Paolo V volle sottrarre al foro civile, per farli giudicare dal tribunale ecclesiastico, secondo le leggi cano- niche. II 17 aprile 1606 Paolo V emanava un breve col quale in- timava il rilascio entro ventiquattro giorni dei due detenuti, pena la scomunica e l'interdetto. Venezia respingeva il breve pontificio e lo dichiarava nullo. Si apriva cosi — analoga alla «guerra dei libri» in Francia, fra gallicani o ultramontani — la guerra detta delle «scritture», nella quale
orgogliosissimo e acremente critico, quando per tre volte furono respinte a Roma le proposte venute da Venezia per la sua promozione a una sede episcopale: ostavano a tale nomina i rapporti del servita con gli ambienti riformati esistenti a Venezia, specialmente attomo alle ambasciate d’Inghilterra e dei Paesi Bassi (11). Quando Venezia fu colpita dall'interdetto, il Sarpi scrisse le Considerazioni sopra le censure, VApologia, il Trattato dell inter- detto, e auspicó un Concilio generale o nazionale, che
condannasse le esorbitanti pretese papali, tanto nell'ordine spirituale quanto in quello temporale. La lotta asprissima fra Venezia e il Papa si chiuse il 21 aprile 1607, per la mediazione del Cardinale de Joyeuse, fiduciario del re di Francia. La pace fu firmata con onore di entrambe le parti sul terreno giuridico-canonico, ma parve al Sarpi un cedimento della Repubblica, rispetto a quell'impegno di lotta religiosa che egli aveva voluto conferire alla contesa. Nell'/síoria delVinterdetto, con forte
accento polemico, e quindi con un angusto limite storio- grafico, racconterà piú tardi le vicende di quella controversia. Fra Paolo Sarpi è il piú forte e tenace rappresentante in Italia della lotta contro il Pontificato romano. Ci si è chiesto come mai, a malgrado della dimestichezza coi protestanti di Venezia e d’Eu- ropa, non abbia mai compiuto un atto di adesione formale alle Chiese riformate, e non solo alla luterana, per la quale aveva molte — 11