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Libri
Categoria:
Tecnologia, matematica, statistica
Anno:
1925
¬La¬ navigazione sull'Adige in rapporto al commercio Veronese.- (Quaderno mensile ; 40) - .- (Bollettino dell'Istituto Statistico-Economico di Trieste ; 4. 1925, 4)
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Pagina 49 di 136
Autore: Zamboni, Carlofilippo / Carlofilippo Zamboni
Luogo: Venezia
Editore: Ferrari
Descrizione fisica: 108 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Etsch ; s.Binnenschifffahrt ; z.Geschichte
Segnatura: II 8.257
ID interno: 84057
istituzione del burchio di volta (1). Ogni arte navigabile per regolare il servizio di tra sporto, sìa delle merci, sia delle persone, aveva stabilito che per un dato numero di volte alla settimana, dovessero partire una o più barche, a seconda dell’importanza del centro ove detta arte sorgeva, per scendere o salire l’Adige. L istituzione così chiamata del burchio di volta spettava di turno ad ogni burchiero inscritto e serviva essenzialmente per le piccole spedizioni ; questo burchio, che

effet tuava detto servizio regolare, si fermava in ogni centro sull’Adige, che non fosse però sotto F influenza di altre arti, per raccogliere i colli di mercanzie da trasportare. Per i carichi di rilevante entità ( 2 ), lo speditore o il. mercante,, non potendo usare del burchio di volta, dovevano rivolgersi al gastaldo della corporazione per ottenere l’autorizzazione di farne partire uno particolare ; autorizzazione che pure doveva avere il burchiero stesso che effettuava il trasporto. Numerose

controversie sorgevano però sul servizio del burchio di volta fra gli stessi burchieri, tanto che questa istituzione fu più volte soppressa, ma poi nuovamente rimessa. Questa notizia ha, per la nostra trattazione, molta importanza per il fatto, anzitutto perchè già nel XVII secolo questa istituzione vigeva, poiché negli scritti dell’ epoca si paria sempre come usanza molto vecchia, ma anche perchè viene a dimostrare il grado elevato di organizzazione della navigazione, come si riscontra oggi nei servizi

di comunicazione. Abbiamo brevemente accennato all’influenza determinatasi dal predominio commer ciale olandese sul traffico fluviale; questo predominio che, iniziatosi verso la fine del XVI secolo dura per tutto il 1600 sull’Europa, ha una grande importanza sulla naviga zione sull’Adige perchè i registri dell’ Ufficio di Sanità di Verona, e i proclami da esso emanati (3), non fanno altro che stabilire norme per disciplinare la affluenza grandissima di queste mercanzie. È un gran danno per noi che non ci siano

; ne possediamo uno al proposito rinvenuto inedito nell’Arch. di Sanità di Verona, portante la data del 14 dicembre del 1596, e chequi riproduciamo(4): « Dà Anuersa si mandano le robbe ner Brusseies. Dà Brusseles per Maganza. Le Robbe di Colonia si mandano à Maganza. Dà Maganza si caricano sopra Carrette a drittura sino a Chempté che è Terra Franca: Et transitano le Carrette da Magäza per sopra Charistat, Eslinghem, Vlima, Ma- minghen, Ghempten. Dà Ghempten à Beitea doue principia il Contado del Tirolio

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Libri
Categoria:
Tecnologia, matematica, statistica
Anno:
1925
¬La¬ navigazione sull'Adige in rapporto al commercio Veronese.- (Quaderno mensile ; 40) - .- (Bollettino dell'Istituto Statistico-Economico di Trieste ; 4. 1925, 4)
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Pagina 89 di 136
Autore: Zamboni, Carlofilippo / Carlofilippo Zamboni
Luogo: Venezia
Editore: Ferrari
Descrizione fisica: 108 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Etsch ; s.Binnenschifffahrt ; z.Geschichte
Segnatura: II 8.257
ID interno: 84057
— 74 — / e le zattere che discendevano per l’Adige oltrepassato il romano Ponte della Pietra, volgendo la prora a sinistra imboccavano questo Canale e venivano ad approdare alla Dogana. Davanti al fabbricato vi era la Piazza ad uso dello scarico delle merci in Dogana provenienti dalla Giermania , le figure qui riprodotte da una pianta a colori esistente presso gli Antichi Archivi Veronesi, mostrano chiaramente tale luogo. La Dogana del Ponte delle Navi, quella adibita alle merci provenienti

da Venezia, era situata invece sulla riva destra dell’Adige, appena oltrepassato il ponte omonimo. Possedeva ampi magazzini per ii deposito delle merci e luoghi adatti per lo sboro. Dato però il grande movimento commerciale sul fiume sì era addivénuti nel XVIII sec. alla costituzione di un’altra Dogana, che prese poi il nome di Dogana di S. Fermo (1), pure essa sulla destra dell’Adige ed in prossimità a quella del Ponte delle Navi. La più importante tra queste era sempre però la Dogana dell’Isolo

, ed è di facile evidenza, essendo essa esclusivamente riservata alle merci provenienti dai paesi dell’ Eu ropa Centrale, mentre quella del Ponte delle Navi prima, di S. Fermo poi, riguardava le importazioni da Venezia, ed è forse per questa ragione che nei riguardi della Dogana dell’Isolo esistono tuttora numerosissimi documenti. Su dì essa alcune notizie ci sono state fornite dall’interessante studio del Marchési, nel quale si dice, come questa abbia vissuto per quasi tre secoli e sia stata la prima

a risentire dei tristi effetti della deca denza del traffico sull’Adige, come diretta conseguenza della politica degli imperatori d’Austria nei confronti del Porto di Trieste. Caduta la ftepubblica di Venezia, anche la Dogana dell’Isolo veniva meno alla sua esistenza. . Copiose informazioni esistono sul suo ordinamento e sul suo funzionamento (2) : a capo di questa istituzione stava il Doganiere, carica che si « prendeva in affitto » per un dato periodo di tempo dalla Repubblica. Aveva il compito

di riscuotere il dazio delle merci dì transito e di tener nota in un registro speciale del numero dei colli in arrivo e delle singole qualità. Addette alla Dogana v’erano anche altre persone con determi nate incombenze, quali lo Scaricatore ed i Facchini. Lo Scaricatore dipendeva in parte anche dall’Ufficio di Sanità e la sna particolare funzione era quella di assistere allo scarico delle zattere e dei burchi all’arrivo alla Dogana, sorvegliando l’opera dei fac chini. Per ii deposito delle merci esistevano

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Libri
Categoria:
Tecnologia, matematica, statistica
Anno:
1925
¬La¬ navigazione sull'Adige in rapporto al commercio Veronese.- (Quaderno mensile ; 40) - .- (Bollettino dell'Istituto Statistico-Economico di Trieste ; 4. 1925, 4)
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Pagina 46 di 136
Autore: Zamboni, Carlofilippo / Carlofilippo Zamboni
Luogo: Venezia
Editore: Ferrari
Descrizione fisica: 108 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Etsch ; s.Binnenschifffahrt ; z.Geschichte
Segnatura: II 8.257
ID interno: 84057
Con la istituzione di tutte queste arti, sorgeva anche fortissimo, come è evidente, un contrasto d’interessi, la vecchia Ars Nauteriorum di Verona, che già vedemmo, non poteva più godere del monopolio della navigazione, ma doveva permettere che anche le altre arti potessero esercitare questo genere di lavoro. I numerosi processi dell’Archivio di Ve rona (1) riportano ampiamente tutte le questioni sul percorso da navigare di ciascuna arte, perchè a quanto pare, all’ inizio tutte queste

corporazioni dovevano eseguire i ira- sporti in concorrenza fra loro e senza curarsi delle altre. À tutte queste controversie si potè porre riparo con lo stabilire per ciascuna il tratto di navigazione, sicché prima del 1635 il corso navigabile dell’Adige era suddivìso in tre parti (2). Per le comunicazioni fra Venezia e Badia, serviva l’Arte di Badia, per quelle con Verona, l’Arte di Verona; dal Ponte delle Navi di Verona fino a Trento, il compito del trasporto era esclusivamente riservato a quella

di Pescantiua. Si era giunti così ad una suddivisione dei tratti di navigazione, che oltre ad impedire la concorrenza nei trasporti, faceva sì che ogni arte potesse liberamente esercitare del suo diritto. Mal grado però questa stabilizzazione le controversie succedevano assai di sovente ( 3 ), perchè ogni corporazione tendeva ad ampliare la sua sfera d’influenza. La navigazione sul fiume stando ai documenti sì effettuava con barconi di grande portata, i burchi; infatti nel 1629 sappiamo come un burchio solo

questo fosse il porto d’imbarco per le mercanzie provenienti in questa città, perchè raramente in esse si caricavano) ; il secondo luogo era Igne o Igna (così chiamato in passato) oggi Egri a, situata prima di (1) Ant. Arcb. Ver. Archivio Burchieri, Processi. (2) -Ardi, dei Frari, Venezia. Cinque Savij alla Mercanzia , Serie diversorum B. 364, n. 31. (3) Antichi Archivi Veronesi. Archìvio Burchieri. Processi. (4) Ant. Arch. Ver. Ibidem. Sulla navigazione 7 del fiume Adige ecco quanto' scrive Carlo

Belviglieri nella Grande \ Illustrazione del Lombardo-Veneto ossia storia della Città dei Borghi, Comuni, castelli fino ai tempi moderni, per cura di C. Cantò. Voi. IV, pag. 574, Milano, 1859, « L’Adige è navigabile, e fu via fluviale importantissima, tanto per l’interno della Venezia, toccandone quattro pro- vincie, come pel Tirolo. Comincia a potersi navigare a Brancoli [Bronzolo], poco sotto Bol zano, con zattere e barche. Al di sopra di Verona il carico delle prime varia dalle 15 alle 17 tonnellate

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Libri
Categoria:
Tecnologia, matematica, statistica
Anno:
1925
¬La¬ navigazione sull'Adige in rapporto al commercio Veronese.- (Quaderno mensile ; 40) - .- (Bollettino dell'Istituto Statistico-Economico di Trieste ; 4. 1925, 4)
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Pagina 75 di 136
Autore: Zamboni, Carlofilippo / Carlofilippo Zamboni
Luogo: Venezia
Editore: Ferrari
Descrizione fisica: 108 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Etsch ; s.Binnenschifffahrt ; z.Geschichte
Segnatura: II 8.257
ID interno: 84057
via fluviale ( 1 ). Anche nella-seconda metà del 1500 si stabiliva l’itinerario dell’Adige, ma non era obbligatorio, come lo diviene poi in seguito, a quest’obbligo poi si aggiun geva la consuetudine sicché nel giugno del 1746 si dice «....uso antichissimo e salutare è che tutte le merci provenienti dal Nord destinate in Italia da Bolzano a Verona per la via reggia dell’Adige dovessero approdare alia Dogana d’Isolo » ( 2 ). È da notarsi, come vedremo in seguito, che la suddetta Dogana d’Isolo

, ora non più esistente, era situata sull’Adige ed era unicamente addetta per i trasporti fluviali. Ora uno dei motivi che induceva a far seguire questa via anziché le altre terrestri, era quello di favorire una maggiore sorveglianza da parte dell’Autorità Sanitaria sulle merci destinate a Verona e su quelle di transito per 1 ’ effettuazione delie disinfezioni, ma, anche dal lato doganale, ciò poteva interessare per una più facile e meno dispen diosa riscossione dei dazi. La terminazione infatti del

nella notte non fossero soggette-a furti. Era poi vietato a chiunque di portarsi sulle barche o zatte finché non fossero state completamente scaricate e se su esse vi erano arrivati anche passeggieri con vaHygie non potevano lasciarla se non previo permesso del Soprastante di Sanità. Per controllare poi che durante il viaggio non si fossero disperse delle merci, o sottratte in qualche modo all’ Ufficio di Sanità, i barcaiuoli o zatteri dovevano consegnare al suddetto Soprastante le note dei colli

sappiamo, avevano all’Isolo il loro approdo ed ai facchini, che per effettuare sollecitamente lo scarico nel giorno stesso del l’arrivo ed il trasporto in dogana fosse da essi tenuto sgombero dai legnami e da altre cose il « Canal della suddetta Dogana d’Isolo » e così pure il sottoportico che conduceva ad essa, ciò che però era d’incombenza dello Scaricatore, che doveva anche provvedere 11 numero necessario dei carri per lo immediato trasporto allo sborro e doveva sempre assistere fino al compimento

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Categoria:
Tecnologia, matematica, statistica
Anno:
1925
¬La¬ navigazione sull'Adige in rapporto al commercio Veronese.- (Quaderno mensile ; 40) - .- (Bollettino dell'Istituto Statistico-Economico di Trieste ; 4. 1925, 4)
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Pagina 10 di 136
Autore: Zamboni, Carlofilippo / Carlofilippo Zamboni
Luogo: Venezia
Editore: Ferrari
Descrizione fisica: 108 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Etsch ; s.Binnenschifffahrt ; z.Geschichte
Segnatura: II 8.257
ID interno: 84057
- dorf-St. Michael-Gmunden-Spital a D.) e una quarta era quella denominata: Altinate Germanica, battuta già nel 1311 dai mercanti viennesi (3), ad occidente di Villacco pas sando per la valle della Drava ed entrando in Tirolo nella Pusteria giungeva a Toblacco e di là s’innestava in quella di Ampezzo già citata (4). Altre strade erano la Via Gemina, la Via Postumia, la Via del Karst, Tutte le altre strade che più sopra abbiamo enunciato erano quelle seguite, come già si disse, dai mercanti tedeschi

dell’Austria, della Stiria, della Carinola etc. per arri vare a Venezia ; sembrerebbe quindi non avessero importanza con la nostra trattazione, ma noi le abbiamo volute indicare un po’ minutamente, inquantoehè, verso la prima metà del secolo XVIII, risulterebbe da un itinerario inedito (5) che le regioni sunnomi nate facevano affluire il traffico non più per le vie indicate, ma per 'l’Adige; tutte le mercanzie cioè provenienti da detti luoghi, erano trasportate mediante carretti e altri generi di trasporto

fino a Bronzolo (Branzoll, località sull’Adige sopra Bolzano) e di là su burchi o satte discendevano il fiume giungendo a Verona. Non esamineremo qui la ragione che invalse a far mutare cammino a queste mercanzie, perchè avremo occasione di parlarne più avanti ; ci basti spio sapere, come alcuni autori ammetterebbero, come una fra le cause, la guerra di successione d’Austria (6). Dato uno sguardo generale alla situazione del commercio mondiale nel Medio-Evo, esaminate le vie terrestri

di comunicazione fra Venezia e i paesi della Germania (7), ad dentriamoci ora nella trattazione della navigazione sull’Adige. L’argomento così interes sante e così importante per la Storia del Commercio, sembra quasi incredibile, non sia stato oggetto di alcun studio, nè abbia fatto parte di speciali capitoli in altri lavori dei genere ; al lettore quindi, allo studioso, chiediamo venia e delle inesattezze, e della espo sizione. ! (1) Schaìlk - Rapporti Commerciali tra Venezia e Vienna in Nuovo Archivio Veneto

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Categoria:
Tecnologia, matematica, statistica
Anno:
1925
¬La¬ navigazione sull'Adige in rapporto al commercio Veronese.- (Quaderno mensile ; 40) - .- (Bollettino dell'Istituto Statistico-Economico di Trieste ; 4. 1925, 4)
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Pagina 12 di 136
Autore: Zamboni, Carlofilippo / Carlofilippo Zamboni
Luogo: Venezia
Editore: Ferrari
Descrizione fisica: 108 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Etsch ; s.Binnenschifffahrt ; z.Geschichte
Segnatura: II 8.257
ID interno: 84057
cosicché potessero essere tratti a terra i molini e lasciare quindi libero il percorso (1). Così pure imponevano di scaricare e smuovere le zattere prima che fossero trascorsi otto giorni dal loro arrivo a Verona (2). Gli Statuti che si succedono, quelli cioè emanati da Gian Galeazzo Visconti (1391-93), che sono la copia dei precedenti con lievi modificazioni, e quelli pure della Repubblica Veneta della metà del 1400 trattano anch’essi di questa materia, riportando i già citati provvedimenti

quale si garantisce ai veneti libera la strada dei tronco dell’Adige presso la foce ; questo poi è confermato nell’ anno successivo (4). Nel 1274 vi è un altro .patto con Verona nel quale si imponeva che « la strada del l’Adige rimanesse libera e sicura (5), sicché fosse dato modo ad ogni veneziano di andare e tornare a suo piacimento senza alcun dazio o toioneo solo o con mercanzie, alle quali erano liberi transiti, importazioni ed esportazioni per la città ed il distretto dì Verona. 1 veronesi

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