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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1925
Sulla via del Brennero : Vipiteno e Colle Isarco.- (Collana di piccole guide locali dell'Alto Adige ; 15)
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Pagina 85 di 198
Autore: Viesi, Carlo / Carlo Viesi
Luogo: Roma
Editore: S.A.I. Industrie Graf.
Descrizione fisica: XII, 186 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturzerz. S. [181] - 182
Soggetto: g.Sterzing <Region> ; f.Führer ; <br />g.Gossensass <Region> ; f.Führer
Segnatura: I 119.191 ; I A-4.606
ID interno: 161448
vi si conservano varie cose antiche: così in un angolo una raccolta di vecchi modelli di pesi e misure, alle pareti diversi monumenti sepolcrali levati verso la metà del secolo scorso dalla cappella mortuaria vi cina alla parrocchiale. Tra questi uno dedi cato a Michele e Giovanni Geizkofier con un rilievo in legno rappresentante la Resurre zione dei morti, dedicato nel 1597 dai dodici tigli del detto Giovanni, un altro per Abramo Geizkofier e sua moglie Barbara con un ot timo rilievo del Y Incoronazione

scala inette al primo piano ove si apre una specie di cortile-lucernario, recinto in alto da Tina gallerìa a balaustrata, sulla quale mettono le singole camere. Questo tipo di cortile interno è comune nelle costruzioni dei palazzi italiani e da essi ne fu certo tratta l'ispirazione; anche l'albergo di Vi piteno (alla Rosa) ne ha uno di simili. Tuttavia lo stile del lavoro è gotico del xvi secolo, un po' freddo per la mancanza di colore, ma arioso e adatto per un pubblico edifìcio. Oggi

di Maria Ver gine, del 1600, dalla bella cornice del Rinasci mento. Il doppio monumento per Gaspare Pock e suo figlio Giovanni Battista, doganiere a Lurx, del 1620, è dello stesso tipo del pre cedente, ina meno fine. Sempre al primo piano c'è la sala del Con siglio comunale, che racchiude diverse opere interessanti raccolte da varie parti. Bella la porta dalle ricche ferrature. 11 locale non è molto grande; il rivestimento in legno è del Cinquecento; dal soffitto pende una mezza figura di donna

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1925
Sulla via del Brennero : Vipiteno e Colle Isarco.- (Collana di piccole guide locali dell'Alto Adige ; 15)
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Pagina 84 di 198
Autore: Viesi, Carlo / Carlo Viesi
Luogo: Roma
Editore: S.A.I. Industrie Graf.
Descrizione fisica: XII, 186 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturzerz. S. [181] - 182
Soggetto: g.Sterzing <Region> ; f.Führer ; <br />g.Gossensass <Region> ; f.Führer
Segnatura: I 119.191 ; I A-4.606
ID interno: 161448
'e in seguito più volte l'Assemblea; nel 1525 si preparò la resistenza contro i contadini insorti sotto la guida del vipitenese Michele Gaismair, figlio di mina tori; nel 1552 si fermò l'imperatore Carlo V e nel xvi secolo si tennero feste cittadine e rap presentazioni. Con l'andar del tempo il pilastro d'angolo, per il forte peso sovrapposto, divenne perico lali te e nel 1889 si dovette con abile opera sostituirlo con materiale nuovo. Interessante e degno di esser visitato è l'interno del Municipio

Lo sporto d'angolo reca esternamente nel parapetto del primo piano gli stemmi dell'Au stria, del Tirolo, di Vipiteno e della giurisdi zione feudale dei Freundsberg; in quello del secondo piano volute marmoree. Il progetto di uesti sporti è di Jörg Kol derer, architetto all'imperatore Massimiliano, il costruttore di altri pregevoli monumenti, quale, per esempio, il «tetto d'oro» di Innsbruck; si crede che que sto Kölderer sia stato di origine vipitenese. L'attuale Municipio appartiene alla città

dal 1468 e fu costruito e terminato nello stato in cui si vede oggi tra il 1468 e il 1473, contem poraneamente alla torre di città, all'epoca del l'arciduca Sigismondo. Lo sporto d 'angolo fu tuttavia finito solo nel 1524, L'intero edifìcio fu eretto a spese dei cittadini, sotto la guida di Leonardo Colle (Jöchl), ed ivi sempre rimase la sede della comunità, nonché fu il centro della vita civica e commerciale di Vipiteno, Qui si raccolse nel 1493, 1507, 1509, 1540 e 1:626 la Dieta tirolese

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1925
Sulla via del Brennero : Vipiteno e Colle Isarco.- (Collana di piccole guide locali dell'Alto Adige ; 15)
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Pagina 70 di 198
Autore: Viesi, Carlo / Carlo Viesi
Luogo: Roma
Editore: S.A.I. Industrie Graf.
Descrizione fisica: XII, 186 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturzerz. S. [181] - 182
Soggetto: g.Sterzing <Region> ; f.Führer ; <br />g.Gossensass <Region> ; f.Führer
Segnatura: I 119.191 ; I A-4.606
ID interno: 161448
inaila, ammettendo una assai antica conoscenza delle miniere- d'argento, o dal nome personale romano di Stertinius, o, come crede lo Steub, dal nome tedesco Starzo o da Sterz (giunco) che si riferirebbe alla natura paludosa del terreno, Rimane tuttavia il latto indiscutibile che il nome originario latino è Vipiteno; quindi la sua recente riesumazione nella topono mastica nostra è una restaurazione giustis sima e felicissima del passato romano di questa città. Col secolo XIII essa ebbe, col

crescere d'im portanza della via del Brennero, un certo sviluppo: in quell'epoca era unicamente co stituita dalla parte settentrionale, cioè quella a nord della Torre di Città (Zwölferthurm), che anche oggi è detta la città vecchia. AI 1233 risale il primo parroco, del 1234 è la Chiesa di S, Giovanni, del 1241 la fonda zione dell'ospedale. Allora, giusta una bolla di Papa Innocenzo IV del 1252, era semplice mente una villa, ma già in registri di gabelle verso la fine di quel secolo viene detta città

. È probabile che a questo titolo sia stata elevata dal conte Mainardo II del Tirolo (1258-1295) che vi ebbe a soggiornare più volte. Verso la fine del medioevo Vipiteno si svi luppò come centro commerciale di primissimo ordine sulla via del Brennero ed ebbe dai vari prìncipi privilegi e protezioni particolari. Cu rioso quello del Duca Ottone di Garin zi a, del 1304 che obbligava i viaggiatori a pernottare proprio a Vipiteno nel transito attraverso le Alpi. Speciale importanza ha il latto che il cam-

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Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1925
Sulla via del Brennero : Vipiteno e Colle Isarco.- (Collana di piccole guide locali dell'Alto Adige ; 15)
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Pagina 134 di 198
Autore: Viesi, Carlo / Carlo Viesi
Luogo: Roma
Editore: S.A.I. Industrie Graf.
Descrizione fisica: XII, 186 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturzerz. S. [181] - 182
Soggetto: g.Sterzing <Region> ; f.Führer ; <br />g.Gossensass <Region> ; f.Führer
Segnatura: I 119.191 ; I A-4.606
ID interno: 161448
attribuisce in genere alla scuola dei fratelli Michele e Federico Fächer di Brunico e per l'epoca si pensa sia stato costruito assieme alla cappella o poco dopo (1520 circa). Sullo stile varie sono le opinioni: mentre il Lübke vi trova « in flussi svevi », tanto il Riehl che il Weingartner rilevano « elementi del Rina scimento » ed il primo in special modo « un naturalismo non manierato, ma sopravissuto a quello medievale ». Tutto Faltare è certo molto caratteristico e merita d'essere osservato

con attenzione. La parte centrale contiene le tre statue di Santa Barbara, al centro, San Lorenzo con la grati cola del suo supplizio a sinistra, San Sebastiano in abito da gentiluomo con un berretto basso in capo a destra. Tutte e tre queste figure alquanto basse di statura hanno le vesti drap peggiate come si usava rappresentarle sulla fine del medioevo. La parte interna dei battenti laterali del l'altare ha degli altorilievi notevoli con scene della vita di Maria; quella esterna è dipinta

e rappresenta quattro momenti della infanzia di Gesù. Da notare i costumi dell'epoca. La predella che chiude il tabernacolo mostra le figure in mezzo busto di Santa Barbara e Santa Caterina sullo sfondo dorato: nell'in terno sono dipinte invece due rare e preziose scene dell'antica vita mineraria; il santo bene dicente, in abito ducale, con un pezzo di mi nerale nella mano sinistra, si crede rappresenti San Teodulo, patrono dei minatori. Queste scene riproducenti i sistemi di scavo e di lavo razione del

medioevo, sono particolarmente importanti per la storia del luogo e per l'arte

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1925
Sulla via del Brennero : Vipiteno e Colle Isarco.- (Collana di piccole guide locali dell'Alto Adige ; 15)
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Pagina 174 di 198
Autore: Viesi, Carlo / Carlo Viesi
Luogo: Roma
Editore: S.A.I. Industrie Graf.
Descrizione fisica: XII, 186 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturzerz. S. [181] - 182
Soggetto: g.Sterzing <Region> ; f.Führer ; <br />g.Gossensass <Region> ; f.Führer
Segnatura: I 119.191 ; I A-4.606
ID interno: 161448
delle Breonie sta a cavallo del Passo, che in tal modo denomina i due settori della Catena ter rain ale. LE ALPI BREONIE DI LEVANTE Occupano la parte Orientale dell'alto bacino deUTsarco e precisamente quella che sta a mat tina del valico del Brennero, Esse col loro crinale formano il nostro confine e presentano gli stessi caratteri delle Alpi Breonie di ponente, cioè mas sicci poderosi ricoperti da ampi ghiacciai. La massima elevazione è data dalla vetta del gruppo della Gerla (Kraxentrager

) detta Croda Alta (Hode Wand Spitze) a 3284 m. ad oriente del Brennero, mentre il Gran Pilastro {Hochpfeiler) a 3523 è già sul confine con le Alpi Aurine. Turisticamente ed alpinisticamente le Breonie di levante formano gruppi importanti, ma sono assai meno visitate delle Breonie di ponente per la lontananza dai centri abitati. Non mancano i rifugi, le vie ed i sentieri segnati. La valle eli Vizze sinterna profondamente per oltre venti chilometri e permette l'accesso alle cime più discoste. Come

centri di partenza per salite e traversate dal versante italiano notiamo oltre Vizze (Caminata e San Giacomo), Colle Isarco e Mules. Incominciando dal Passo del Brennero, trovia mo la Spina del Lupo (Wolfendorn) a 2775 ni., vetta che si sale in circa 4 ore per sentiero marcato da Malga Posta (Postalpe); in ore 3.30 da Terme del Brennero. Da questa cima, seguendo la cresta di confine in direzione nord -est, un bel sentiero porta, in 3 ore, al Rifugio La Gerla (Lands- huterliütte) a 2691 m. Dalla Spina

del Lupo (Wolfendorn) si stacca verso mezzogiorno la breve ma importante Ca tena di Cima Gallina (Hühnerspiel) che finisce

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Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1925
Sulla via del Brennero : Vipiteno e Colle Isarco.- (Collana di piccole guide locali dell'Alto Adige ; 15)
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Pagina 173 di 198
Autore: Viesi, Carlo / Carlo Viesi
Luogo: Roma
Editore: S.A.I. Industrie Graf.
Descrizione fisica: XII, 186 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturzerz. S. [181] - 182
Soggetto: g.Sterzing <Region> ; f.Führer ; <br />g.Gossensass <Region> ; f.Führer
Segnatura: I 119.191 ; I A-4.606
ID interno: 161448
1-61 - Forcella di Fleres (Pflerscher Pinkel) a 2603 ni. ed in ore 5-6 per la Bocchetta del Tribulaun a 2642 ad est del Tribulaun di dentro. * * * La nostra linea di confine segue rigorosamente il crinale della Catena spartimari e precisamente tocca i seguenti punti da ovest ad est nelle Alpi Breonie di ponente: Croda Nera (Schwarzwand- spitze) - Cima di Malavalle (Sonklar) — Cima del Prete (Wilder Pf ali') - Cima Libera (Wilder Freiger) - Forcella di Cima Libera (Freiger Scharte) — Montarso

(Feuerstein) - Monte della Neve (Schneespitze) - Cresta delle Pecore (Schaf- kämm) - Parete Bianca (Weisswandspitz (e Dente Alto (Holier Zahn) - Tribulaun e Tribu laun di dentro - Cima del Ferro (Eisenspitze) - Last a Gelata (Eisplattspitze) - Forcella di Porto (Port Jöchl) — Monte delle Cave (Geienskragen) - Passo del Santicolo (SantigjÖchl) o Sand jöchl) - Montecroce (Kreuzj och) - Monte Sella (Sattelberg) - Valico del Brennero, I monti dopo il dolomitico gruppo del Tri bulaun, ad oriente della Forcella

di Porto (Port Jöchl) hanno un carattere un po' meno impervio del resto fin qui descritto, cessando le roccie ed i ghiacciai. L'altitudine si mantiene tra i 2000- 2300 metri con larghi dossi. II Passo del Santicolo a 2158 m. è uno dei pochissimi passi che inter rompa la Catena: da Colle Isarco al villaggio d'oltre confine di Obernberg preesso il bel la ghetto dallo stesso nome, ore 4.30. Da Brennero si può seguire per ricognizione alpinistica la cresta di confine in direzione nord est fino alla

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Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1925
Sulla via del Brennero : Vipiteno e Colle Isarco.- (Collana di piccole guide locali dell'Alto Adige ; 15)
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Pagina 127 di 198
Autore: Viesi, Carlo / Carlo Viesi
Luogo: Roma
Editore: S.A.I. Industrie Graf.
Descrizione fisica: XII, 186 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturzerz. S. [181] - 182
Soggetto: g.Sterzing <Region> ; f.Führer ; <br />g.Gossensass <Region> ; f.Führer
Segnatura: I 119.191 ; I A-4.606
ID interno: 161448
dotto si aggiunsero le guerre feudali che tur barono l'economia del paese ed in special modo quella dei treni'anni. Le miniere ven nero un po' alla volta trascurate e dopo al terne vicende, sul principio del xix secolo, completamente abbandonate. Ora si ricordano appena e si indicano non senza difficoltà i pozzi - superficiali-^ verso-Fleres dove si scavava il materiale: una via di Colle Isarco è ancor detta «dell'argento» (Silbergasse). Il traffico della via del Brennero negli ultimi tre

secoli si ripercosse relativamente poco sul piccolo centro di Colle Isarco che non riuscì mai a diventare una stazione di qualche im portanza, ■ Notevole la continuazione at traverso lunghi periodi di piccole officine da fabbro per la riparazione di veicoli e carrozze necessarie al transito. Del resto la popola zione, limitata a poche centinaia d'abitanti, fu sempre dedita ai lavori dei campi, al taglio dei boschi e all'allevamento del be stiame. Le vicende di guerra del 1703, 1790, 1805 e 1809

passarono anche a Colle Isarco lasciando traccie poco f elici. In particolare, nella solle vazione atesina del 1809, l'u aprile, i terraz zani fecero prigioniera una pattuglia di 30 nemici nella casa Raiser; ma il giorno dopo i franco-bavaresi penetrati nell'abitato, in par te lo devastarono e bruciarono, uccidendo quattro cittadini tra i quali una bimba di due anni, come è ricordato in una lapide sulla casa Raiser stessa (accanto a quella dei mi natori). Col 1863 ebbero inizio i lavori del tronco

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Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1925
Sulla via del Brennero : Vipiteno e Colle Isarco.- (Collana di piccole guide locali dell'Alto Adige ; 15)
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Pagina 46 di 198
Autore: Viesi, Carlo / Carlo Viesi
Luogo: Roma
Editore: S.A.I. Industrie Graf.
Descrizione fisica: XII, 186 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturzerz. S. [181] - 182
Soggetto: g.Sterzing <Region> ; f.Führer ; <br />g.Gossensass <Region> ; f.Führer
Segnatura: I 119.191 ; I A-4.606
ID interno: 161448
Brennero; pochi anni dopo una terribile peste menò strage tra gli abitanti dell'alto Isarco, come nel resto d'Italia; del 1368 è una calata di Bavaresi fino a Vipiteno, da dove furono ri cacciati dai contadini accorsi, dopo aver però devastato spaventevoli mente la valle. La via del Brennero, che dopo il duecento per le larghe relazioni commerciali fra l'Italia e la Germania fu detta «la strada d'Italia », per iniziativa ed opera di un cittadino di Bolzano Enrico Cunter ebbe nel 13x4 mutato

il trac ciato nel tronco Bolzano-Bressanone, e, ab bandonata la vecchia strada romana sull'alti piano del Re non (Ritten), fu portata nel fondo valle dell'Isarco, seguendo appunto le strette del torrente. La cosi detta « Strada d'Aleinagna » che a t traversava il Cadore e l'Ampezzano recando buona parte del mercato veneto, sboccava dalla Pusteria nella « Strada d'Italia », dove oggi c'è Fortezza ed era unà linea frequenta ti ssima. Colla fine del quattrocento la penetrazione e l'espansione veneta

nelle terre atesine venne perdendo d'importanza e ricevette un fiero colpo con la rotta di Roberto Sanse veri no da vanti a Trento (1487), La via del Brennero che era stata all'epoca romana e co no mi co-militare, all'epoca barba rica di transito e d'invasione, dal X secolo in poi imperiale e quindi dì grande commercio con i mutamenti avvenuti, politici ed econo mici, cominciò a declinare verso l'evo moderno dal suo antico splendore: la vediamo invece percorsa con maggior frequenza da legati

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Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1925
Sulla via del Brennero : Vipiteno e Colle Isarco.- (Collana di piccole guide locali dell'Alto Adige ; 15)
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Pagina 140 di 198
Autore: Viesi, Carlo / Carlo Viesi
Luogo: Roma
Editore: S.A.I. Industrie Graf.
Descrizione fisica: XII, 186 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturzerz. S. [181] - 182
Soggetto: g.Sterzing <Region> ; f.Führer ; <br />g.Gossensass <Region> ; f.Führer
Segnatura: I 119.191 ; I A-4.606
ID interno: 161448
AH'estremità meridionale di Colle lsarco gra zioso il paggetto del Belvedere (1149 m.), che si tocca in pochi minuti dalla piazzetta di San Marco passando per la cappellina di Lourdes vi cino alla pensione Gudrun; dal Belvedere ot timo il panorama verso la vallata delFIsarco. È noto che in questa località sorgeva in passato il castello di Raspenstem. Dal ponte del rio Plazzola, proprio sotto il Belvedere, un bel sentiero porta in una mezz'ora al Castel di Strada (Strassberg) a 1155 metri, del

quale già si è parlato nel capitolo « Da Vi piteno a Colle lsarco », Il piccolo laghetto, la torre del castello, lo sfondo del bosco vicino e la corona di monti lontani rendono la località una delle più suggestive dei dintorni di Colle lsarco. Si può scendere quindi per i due abitati di Novale di sopra e di sotto (Unter-Ober Ried) fino alla ferrovia e al torrente e raggiungere la strada nazionale sia a Lurches (oltre un'ora) che ad un mulino sotto il castello. Prima di passare alla zona occidentale

più delizioso dell'ombra boschiva. La via d'accesso parte in tutta pros simità del ponte sul!'lsarco, vicino al negozio M. Gröbner' (fabbrica pettini), attraversa con un passaggio a livello la ferrovia e con un pic colo ponte di nuovo l'lsarco poco sotto la sua confluenza col Rio di Fl eres. Nascosto nel verde del bosco si incontra subito alla prima pendice

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Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1925
Sulla via del Brennero : Vipiteno e Colle Isarco.- (Collana di piccole guide locali dell'Alto Adige ; 15)
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Pagina 153 di 198
Autore: Viesi, Carlo / Carlo Viesi
Luogo: Roma
Editore: S.A.I. Industrie Graf.
Descrizione fisica: XII, 186 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturzerz. S. [181] - 182
Soggetto: g.Sterzing <Region> ; f.Führer ; <br />g.Gossensass <Region> ; f.Führer
Segnatura: I 119.191 ; I A-4.606
ID interno: 161448
effige, del Santo Volto di San Pietro in Roma. V'è l'antica osteria del Lupo con la relativa insegna. La strada continua ormai in lieve salita. S. Valentino al Brennero. ^ È questa la denominazione ufficiale dell'a bitato presso il Passo terminale d'Italia, All'entrata del paesello dalla costa occiden tale del monte balza in cascatella bellissima e rumorosa l'Isarco, il piccolo Isarco, nato poco più su al Monte Sella. Sulla strada v'è l'antico albergo alla* Posta con 170 letti, veranda e villa

annessa, molto frequentato. Bello il portale ad arco gotico del 1500. Accanto all'entrata, una lapide ri corda il passaggio di Volfango Goethe e in un marmo, opera dello scultore I. Kopf di Roma 1888, è inciso il profilo del Poeta. La scritta dice in tedesco: Qui pernottò il 9 settembre ij86 il principe dei poeti I. W. Goethe nel suo viaggio in Italia. Vi è inoltre una recente targa in bronzo con riscrizione: Il Club Alpino Italiano per la prima volta riunito sulle Alpi Tridentine dopo la Vittoria

liberatrice che alla Patria con questo valico restituì il suo n(durale confine, segna nel bronzo la data memoranda del suo XLIII Congresso t auspicando alla concordia perenne degli antichi e dei nuovi cittadini affra tellati nel santo nome d'Italia net ricordi gut riosi di Roma eterna. Questa targa fu solen nemente inaugurata il 20 settembre 1919. La chiesetta di San Valentino sorge accanto al monte: in antico aveva il suo portale verso

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Geografia, guide
Anno:
1925
Sulla via del Brennero : Vipiteno e Colle Isarco.- (Collana di piccole guide locali dell'Alto Adige ; 15)
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Pagina 47 di 198
Autore: Viesi, Carlo / Carlo Viesi
Luogo: Roma
Editore: S.A.I. Industrie Graf.
Descrizione fisica: XII, 186 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturzerz. S. [181] - 182
Soggetto: g.Sterzing <Region> ; f.Führer ; <br />g.Gossensass <Region> ; f.Führer
Segnatura: I 119.191 ; I A-4.606
ID interno: 161448
e studiosi che dell'Italia facevano la loro meta ideale. ultimi secoli ÀI tempo di Carlo V le soldatesche fecero stalla del Duomo di Vipiteno e depredarono la chiesetta di S. Valentino al Brennero (1546). Sei anni dopo {1552) passò l'imperatore fuggendo dai luterani, con 600 uomini a ca vallo, rubando e saccheggiando. Nel luglio 1566 passarono il Brennero, ve nendo dall'Italia, truppe che andavano alla guerra in Ungheria contro 1 Turchi, La calata degli imperiali in Italia nel 1635 fu un'orda

distruttrice, di cui il Manzoni ci ha dato un largo quadro storico con tutte le devastazioni e le atrocità. Anche la valle del l'Isar co provò queste delizie barbariche e la peste che le seguì. Nel seicento più volte passarono il Brennero le cavalcate dei principi e dei grandi. Il Granduca dei Medici l'aprile del 1628 con gran seguito per andar in Germania, l'arci duchessa di Toscana nell'ottobre del 1631, il marchese Francesco Riccardi., emissario del Granduca nel febbraio 1667, e molti altri, taluno dei

quali ci lasciò interessanti descrizioni dei suoi viaggi, come il Montaigne (1580), il Misson (1687), il Cardinale Pacca (1794), ecc. Sul principio del settecento il Brennero fu teatro di guerra tra gli insorti atesini e truppe tedesche del Principe Elettore di Baviera che erano scese alla chiusa di Bressanone, Ma esse furono ricacciate dai valligiani dell'Alto Adige guidati da Martino Sterzen e da Antonio de Cazan. I bavaresi furono vinti al Brennero

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Anno:
1925
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Pagina 156 di 198
Autore: Viesi, Carlo / Carlo Viesi
Luogo: Roma
Editore: S.A.I. Industrie Graf.
Descrizione fisica: XII, 186 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturzerz. S. [181] - 182
Soggetto: g.Sterzing <Region> ; f.Führer ; <br />g.Gossensass <Region> ; f.Führer
Segnatura: I 119.191 ; I A-4.606
ID interno: 161448
le difficoltà sono ancora maggiori perchè si è aggiunta l'opera dell'uomo con argini, riem pimenti, canali di scolo ed altro i quali dissi mulano ed alterano l'originaria Jìsonomia del terreno. Dobbiamo ad Ettore Tolomei, lo scrittore in faticato del poderoso Archivio per l'Alto Adige, un eccellente studio del problema fin dal 1913, studio severo e nello stesso tempo profetico che servì sopra tutto a far determinare l 'at tuale giusta linea di confine. È pubblicato nella Vili Annata

dell'Archivio nel paziente lavoro: La Grande Catena A l-pina di displuvio sopra l'Alio Adige. Riassumeremo quanto il Tolomei ha scritto perchè necessario al visitatore del nostro confine. Tanto chi arriva da mezzodì, quanto chi viene da nord, là dove la ferrovia e la strada parallele, cessando dì salire, s'inarcano e da un valloncello a ponente precipita la cascata dellMsarco, s'avvede senza difficoltà d'essere al sommo. E chi proseguirà verso Innsbruck vedrà, a qualche centinaio di metri dal valico

, il ruscello della Sili, proveniente dai monti del levante piegare a settentrione e declinare fra le selve. E chi invece discenderà nella Val d'Isarco verso Vipiteno e Bolzano, vedrà dopo la cascata piegarsi l'Isarco ricco d'acque a mez zodì, Ma alla stazione del Brennero non tro verà il particolare topografico preciso che a stento. Per chi viene percorrendo la strada maestra, il culmine è proprio davanti all'al bergo: si nota subito una leggera scesa dal l'albergo alla chiesetta. Onesto dislivello

è prodotto dal rotondeggiare del cono di deie-

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Anno:
1925
Sulla via del Brennero : Vipiteno e Colle Isarco.- (Collana di piccole guide locali dell'Alto Adige ; 15)
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Pagina 144 di 198
Autore: Viesi, Carlo / Carlo Viesi
Luogo: Roma
Editore: S.A.I. Industrie Graf.
Descrizione fisica: XII, 186 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturzerz. S. [181] - 182
Soggetto: g.Sterzing <Region> ; f.Führer ; <br />g.Gossensass <Region> ; f.Führer
Segnatura: I 119.191 ; I A-4.606
ID interno: 161448
(Kauner Gr.); è preferibile quindi seguire il sentiero più esterno sul costone che guarda Colle Isarco. Senza molta fatica si tocca quota 1915, sulla quale v'è il segnale trigonometrico, visibile da lungi. Per arrivare fin qui si impiegano circa due ore, ma lo spettacolo che vi si gode compensa largamente del piccolo sforzo fatto, perchè si domina un vastissimo orizzonte e se il cielo è favorevole si vedono centinaia di guglie in tutte le direzioni e grandi distese di ghiacciai. Su questa costa

vi sono ancora traccie di trincee costruite dagli austriaci durante la guerra con prigionieri russi per guarnirle a di fesa del passo del Brennero in caso di una pro fonda avanzata italiana. Il sentiero con segnavia prosegue fino al Passo del Santicolo (Santigl loch), ove è la nostra linea di confine: attenzione alle vigili pattuglie delle nostre Guardie di Finanza e attenersi alle loro eventuali istruzioni. Il Passo del Santicolo a 2116 metri dista tre ore dì cammino da Colle Isarco e vi si può

arrivare comodamente con una strada mulattiera praticabilissima nella buona stagione: per la borgata è questo il punto più vicino del confine con i bianchi cippi ter minali, ove si può chiaramente vedere tutta la nostra Catena displuviale con i due versanti delle Alpi il meridionale ed il settentrionale così diversi per caratteristiche e struttura. Al di là del confine in lontananza le montagne bavaresi, e subito sotto invece i due graziosi laghetti di Obernberg. Per non avere noie, si eviti di pas

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1925
Sulla via del Brennero : Vipiteno e Colle Isarco.- (Collana di piccole guide locali dell'Alto Adige ; 15)
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Pagina 169 di 198
Autore: Viesi, Carlo / Carlo Viesi
Luogo: Roma
Editore: S.A.I. Industrie Graf.
Descrizione fisica: XII, 186 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturzerz. S. [181] - 182
Soggetto: g.Sterzing <Region> ; f.Führer ; <br />g.Gossensass <Region> ; f.Führer
Segnatura: I 119.191 ; I A-4.606
ID interno: 161448
— 15.7 — deli'Inn, dei Karwendel verso la Baviera, fino alle Dolomiti. Al Moiitarso (Feuerstein) a 3272 ni. per la Vedretta Pendente ore 4. Tra le principali traversate che si possono compiere dal Rifugio del Bicchiere notiamo: al Rifugio Cima Libera (Wilder Freiger già Müller Hütte o Herzog Karl Franz Josef Hütte) a 3 139 m 20 minuti; al Rifugio della Stua (Magdeburger Hütte), passando per la Foce]Ira della Stua (Mag deburger Scharte), ore 5-6; al Rifugio Norim berga (Nürnberger Hütte) oltre

confine per la Cima Libera ore 3 .30; al Rifugio Brema (Bremer Hütte) per la Cima Libera, ore 6-7; a Sölden nella Val dell' Oetz oltre confine, ore 7-8; a Monte Ne voso (Schneeberg) per il Passo del Capro (Botzer), ore 4, facile per turisti pratici. JJal Rifugio del Bicchiere si può scendere per la Forcella di Croda Nera (Schwarzwandscharte) .in Val Pas si ria a Merano, in 9-10 ore di cammino. Circa mezz'ora a ovest del Rifugio del Bic chiere v'è il Rifugio di Cima Libera (Müller Hütte o Herzog Karl

Franz Josef Hütte) a 3139 metri, che è una solida costruzione in mura tura a tre piani della capacità di 24 letti e 20 pagliericci. Attualmente il Rifugio, che è pos sesso del Club Alpino Italiano, non ha esercizio ed è disarredato: chiavi presso il custode Giu seppe Rainer di Ridanna, dalla quale dista oltre 8 ore. Si nota che da questo Rifugio si possono fare le stesse salite e traversate che dal Rifugio del Bic chiere con un maggior o minor tempo di 30 minuti, a seconda che si va verso est

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1925
Sulla via del Brennero : Vipiteno e Colle Isarco.- (Collana di piccole guide locali dell'Alto Adige ; 15)
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Pagina 123 di 198
Autore: Viesi, Carlo / Carlo Viesi
Luogo: Roma
Editore: S.A.I. Industrie Graf.
Descrizione fisica: XII, 186 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturzerz. S. [181] - 182
Soggetto: g.Sterzing <Region> ; f.Führer ; <br />g.Gossensass <Region> ; f.Führer
Segnatura: I 119.191 ; I A-4.606
ID interno: 161448
Abbiamo già visto nel capitolo « La via del Brennero - Cenni storici » che le due stazioni romane a cavallo del valico erano Vipiienum al di qua e Maireium (Matrei) al di là, verso la valle dell'Inn. Doveva essere una. giornata circa di cammino (oltre 30 km.): non sappia mo a mezza via quali località abitate ci fossero, nè al passo del Brennero, nè prima. Ma che Colle Isarco a risalga fino a quell'epoca o sia comunque di assai antica data lo si può af fermare con certezza perchè vi si trovarono

monete degli imperatori Nerone e Traiano e nel 1900, scavando le fondamenta dell'attuale edificio scolastico vennero alla luce una pietra da mulino ed altri materiali d'epoca molto remota. Tuttavia manca ogni elemento storico per indagare sull'orìgine della località, che com pare effettivamente citata per la prima volta solo al principio del xni secolo; fra i testi di un atto del vescovo di Bressanone Bertoldo I del 5 agosto 1218 vi è un Conradus de Go- censaz. A questo proposito è interessante

la que stione del nome di Colle Isarco che in tedesco è Gossensass. Gli studiosi hanno manifestato sull'origine di questo toponimo opinioni va rie: gli uni (Steub e Dinkhauser) lo fanno derivare da Gotensitz (località dei Goti) e lo mettono quindi in relazione ad uno stanzia mento di quel popolo nel territorio alesino, il che non è provato in nessun modo, altri (Cr. Schneller) con più ragione pensano alla parola dialettale Goss che significa propria mente « derivazione d'acqua per mulino

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1925
Sulla via del Brennero : Vipiteno e Colle Isarco.- (Collana di piccole guide locali dell'Alto Adige ; 15)
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Pagina 96 di 198
Autore: Viesi, Carlo / Carlo Viesi
Luogo: Roma
Editore: S.A.I. Industrie Graf.
Descrizione fisica: XII, 186 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturzerz. S. [181] - 182
Soggetto: g.Sterzing <Region> ; f.Führer ; <br />g.Gossensass <Region> ; f.Führer
Segnatura: I 119.191 ; I A-4.606
ID interno: 161448
. Da Prati alla stretta della Difesa (In der Wöhr) quasi due ore. Da Vipiteno per vedere e dominare un tratto della Val di Vizze si salga da Flaines (Flams) alla soprastante frazione di Smudres (Schmuders), a 1270 metri, che si rag giunge in un'ora circa. Bella la vista sui monti di fronte del gruppo del Picco della Croce (Wilde Kreuz Spitze) e anche verso nord sulla Val del l 'I sarco fino a Colle Isarco. Verso settentrione si è già detto che appena fuori dalla città, si estende una piccola fitta

fo resta di conifere, intersecata da sentieri che in trenta minuti portano fino alla cappella e al nucleo di case di Ramignes (Ramings); di lì, in un quarto d'ora al paesetto di Ceves (Tschöfs) a m. 1037. Altre stradette vanno sopra Tunes (Thuins) 'O più in su verso le groppe del Monte Cavallo (Rosskopf). Una bella e comoda pas seggiata verso nord ci è data dalla via del Bren nero stessa che attraversa qui un varia tissim o paesaggio. Usciti dalla città, dopo circa venti minuti, si trova sulla destra

la chiesetta di Lo reto alla località Lurches (Lune), antico posto di gabellieri del vescovo di Augusta, di cui si vede ancora la vecchia casa. Di qui, portandosi sulla sinistra dell'Isarco si può salire in bre ve tempo ai doe paesi di Novale di sotto e di sopra (Unter- Öber-Kied). Troneggiano poco più su la stretta valle le rovine del Castel di Strada (Strassberg), raggiungibile tanto da Novale che da Colie

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1925
Sulla via del Brennero : Vipiteno e Colle Isarco.- (Collana di piccole guide locali dell'Alto Adige ; 15)
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Pagina 48 di 198
Autore: Viesi, Carlo / Carlo Viesi
Luogo: Roma
Editore: S.A.I. Industrie Graf.
Descrizione fisica: XII, 186 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturzerz. S. [181] - 182
Soggetto: g.Sterzing <Region> ; f.Führer ; <br />g.Gossensass <Region> ; f.Führer
Segnatura: I 119.191 ; I A-4.606
ID interno: 161448
e perdettero circa 1500 uomini . Anche nel 1761 la minaccia si ripetè e ancora una volta il va lico fu guarnito a difesa con successo. Ma inutile è il ricordare i frequentissimi transiti di truppe imperiali alla volta della Lombardia nelle guerra di quei secoli: il Bren nero era la porta aperta verso la terra del sole, la « janua barbarorum », Nel 1772 la strada del Brennero fu migliorata assai con varie opere» tanto da divenire forse la prima delle carrozzabili alpine d'allora. Tuttavia nei

tratti di maggior pendenza le diligenze dovevano sempre attaccare i quattro cavalli e speciali stazioni di posta si trovavano per questo scopo a determinate distanze lungo , il percorso. / Vittorio Alfieri passò il Brenneio nel maggio / 1769, poi nel 1784 e 1785 e finalmente nel l'ottobre del 1792 per ritornare con la contessa d'Albany in Italia. Goethe lo passò nel set tembre 1786, Heine e Kot zebu e nei primi anni del XIX secolo; ciascuno nei suoi diari lasciò qualche impressione su questo valico

, su questi luoghi, che come scrisse Heinrich -- v. Wörndle «hanno lo splendore del mezzo- giorno, hanno un abito di moltiforme vita ger- — manica sul limitare del mondo latino ». Nel periodo napoleonico le vicende guerre sche portarono più volte sul Brennero truppe e movimenti di eserciti e nell'insurrezione del 1809 le schiere dell'atesino Andrea Hof er avendo voluto scendere dal valico verso Innsbruck contro i francesi, ebbero luogo diversi combattimenti e quasi ogni paese fu teatro di episodi

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1925
Sulla via del Brennero : Vipiteno e Colle Isarco.- (Collana di piccole guide locali dell'Alto Adige ; 15)
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Pagina 136 di 198
Autore: Viesi, Carlo / Carlo Viesi
Luogo: Roma
Editore: S.A.I. Industrie Graf.
Descrizione fisica: XII, 186 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturzerz. S. [181] - 182
Soggetto: g.Sterzing <Region> ; f.Führer ; <br />g.Gossensass <Region> ; f.Führer
Segnatura: I 119.191 ; I A-4.606
ID interno: 161448
Colle Isarco: lo stesso è una copia del celebre Cristo del Dürer, mostra un grande sviluppo anatomico delle singole parti e risale al 1500 circa. Fu restaurato nel 1896. Si notinole due ciocche di capelli del Redentore che scendono fin sul petto e le bende che terminano in due svolazzi. Il cimitero che circonda tutt'attorno la parrocchiale, per quanto di antica data, ha monumenti soltanto dell'epoca moderna. Scendendo nella borgata troviamo numerose case che recano evidenti esempi dell'edilizia

, un portale ad arco rotondo con l'insegna dei martelli incrociati. Due af freschi esterni, l'uno con i minatori e stemma del XVI secolo, l'altro dell'Immacolata del 1700 circa, per i diversi rifacimenti cui fu soggetta anche recentemente la casa, sono appena vi sibili. All'interno l'atrio ha una bassa colonna che sostiene la volta: si dice che qui l'amminir stratore rendesse anche giustizia. Al primo piano l'entrata ha un soffitto a cassettoni del xvi secolo. La casa di fronte che reca scene della vita

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1925
Sulla via del Brennero : Vipiteno e Colle Isarco.- (Collana di piccole guide locali dell'Alto Adige ; 15)
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Pagina 129 di 198
Autore: Viesi, Carlo / Carlo Viesi
Luogo: Roma
Editore: S.A.I. Industrie Graf.
Descrizione fisica: XII, 186 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturzerz. S. [181] - 182
Soggetto: g.Sterzing <Region> ; f.Führer ; <br />g.Gossensass <Region> ; f.Führer
Segnatura: I 119.191 ; I A-4.606
ID interno: 161448
berg), il più difficile di tutta la linea Verona- Brennero con l'ardita galleria girante di Fle- res; moltissimi furono gli operai italiani im piegati in questi lavori, come pure italiani furono diversi impresari. Nel 1867 la lìnea del Brennero fu ufficial mente inaugurata e aperta al pubblico: Colle Isarco cessò quindi di essere il piccolo centro di transito della rotabile. Ma qualche anno dopo ecco già si profila il non lontano brillante avvenire della loca lità, come luogo di soggiorno

estivo: attorno al 1870 si contano i -primi dieci villeggianti •e si ricordano, tra i primi ospiti stranieri, la famiglia del gioielliere Ditmar di Amburgo, In breve tempo si stabilisce una regolare cor rente di forestieri, attratti dalla bontà del clima e dalla bellezza del paesaggio. Nel 1873 Colle Isarco è visitata dallo Scià di Persia, e poscia da altri regnanti d'Europa. Nel 1882 Luigi Gröbner costruisce il primo albergo, _ l'attuale parte vecchia del Grand Hotel; cinque anni dopo si costituisce

il Co mitato di cura e d'Abbelliniento, Eminenti personalità straniere (Noe, Gottschalk, Red witz, Penck ed^ altri) si occupano di propa gandare con articoli, studi e relazioni le favo revoli condizioni del soggiorno estivo e anche invernale a Colle Isarco. Dal 1899 esso fa parte della categoria delle stazioni di cura. Tra il 1900 e il 1904 si costruisce il Gran Hotel Gröbner dotato di ogni confort moderno ed altri alberghi minori. I forestieri si contano ormai a centinaia e •centinaia e Colle Isarco

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1925
Sulla via del Brennero : Vipiteno e Colle Isarco.- (Collana di piccole guide locali dell'Alto Adige ; 15)
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Pagina 151 di 198
Autore: Viesi, Carlo / Carlo Viesi
Luogo: Roma
Editore: S.A.I. Industrie Graf.
Descrizione fisica: XII, 186 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturzerz. S. [181] - 182
Soggetto: g.Sterzing <Region> ; f.Führer ; <br />g.Gossensass <Region> ; f.Führer
Segnatura: I 119.191 ; I A-4.606
ID interno: 161448
estate e d'inverno di 23° Celsio con proprietà radio-attive, contenendo calcio, magnesia ed altro; particolarmente indicate per cura in convalescenza di artriti e reumatismi, malattie nervose e del ricambio. La fonte salutare, forse nota ai Romani {proprio accanto alla sorgente si rinvennero due monete di bronzo dell'Impero), ricordata già in documenti del 1400, al principio del '600 fu raccolta e difesa dalla famiglia patrizia Geizkofler di Vipiteno. Nell'albergo più vi cino alla fonte che

porta tutt'ora il nome dei Geizkofler, si conserva una lapide fregiata di doppio stemma che ricorda appunto in latino l'opera poderosa fatta da Uri e] e e Zacaria Geizkofler. Da questa famiglia i bagni con lo stabili mento (nove camere e 20 tinozze) furono affidati con atto del 25 aprile 1608 alla tutela della città di Vipiteno, che col 1731 ne entrò in effettivo possesso. Le terme erano abba stanza conosciute nella regione e anche fuori: i bagnanti nel xvm secolo si aggiravano sul centinaio ogni

anno. L'era moderna delle Terme si può dire incominci alla metà del secolo scorso; nel 1852 la casa fa ampliata, nel 1866 s'ebbero 515 bagnanti a lunga dimora e nel 1867, compiuta la ferrovia, il Bagno in cominciò a fiorire. Nel 1872 fu costruito un albergo con 60 camere (Vipiteno); negli ultimi anni gli altri e il grande stabilimento. La città di Vipiteno ha poi ceduto l'azienda ad una so cietà con sede a Bressanone. Prima della guerra le Terme del Brennero erano molto frequentate e nei mesi

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