— 54 — derni di comunicazione, esse andarono sparendo di fronte alla con correnza dei manufatti importati dal di fuori. Tuttavia rimangono an cora fabbriche di tessuti nel tratto atesino, a Salome, a Làives ed una notevole a Bolzano, dove pure si avevano numerose filande di seta ora in decadenza. Piccoli lanifìci sussistono ancora in 1'listeria, specie a Brunice, dove si tessono le rinomate stoffe impermeabili dette «Loden», che oggi però subiscono la concorrenza delle grandi fabbriche della
Boemia. A queste industrie si aggiungono quella di carburo di calce e dei prodotti elettrochimici di Merano, nonché le industrie dei succe danei del legno e dei cartonaggi a Mezzaselva (Mittewald) in Val d'Isareo, e la cartiera di Làives. A Bressanone si hanno fabbriche di mobili, e la birra si prepara a Yilpiano, Foresta (Forst), Prato al l'Isa-reo (Blumau) e Bressanone; mentre l'industria delle conserve ali mentari e delle frutta conservate è fiorentissima nel tratto fra Merano e Bolzano
le piccole industrie del ferro, una volta svilup- patissime per l'apprestamento degli strumenti agricoli ad uso locale, sopraffatte come furono dalle importazioni dai grandi centri metal lurgici. Secondo il censimento del 1900 nell'Alto Adige (Circolo della Camera di Commercio di Bolzano) le industrie occupavano il 18,0 °/ 0 della popolazione, mentre il 7,9 % era addetto ai commerci, il 13,0% alle professioni libere e il 61,1 all'agricoltura, Kelle industrie poi il 9 °/o erano addetti all'economia