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232 REGIONE DKl.L'ORTI.ER — Sottogruppo Vertain - Angelus Valle di Rosim e prendendo poi un'altro sentiero salente trasver salmente per bosco a valicare nell'alto il torrente della Valle Rosim al di là del quale si è presto al casolare. Continuando lungo la sponda sinistra (orog.) della valle per pendii erbosi ci si avvicina un poco al torrente - sorgente ! - per allontanarsene poi e salire da ultimo per estese chine di blocchi nel fondo della valle; rocce corrose, faticose ma senza difficoltà

visitata, offre una bella veduta da ogni lato, specialmente sulla vedretta e valle di Laas, al cui sbocco si scorge il paese omonimo. STORIA ALPINISTICA: i* ascens.: Hans Lorenz, Robert Lenk, Theodor e Marian von Smoluchowski - 27 luglio 1892 - per cresta N-E. — i.° percorso della cresta S-O : gli stessi, in discesa. BIBLIOGRAFIA : Mitt. 1893 p. 93. — Zeit. 1905 p. 296. a) Dalla Schluderspitze per la cresta N-E ♦ 314 d'ora. Di poca difficoltà. La cresta rocciosa o con brevi tratti di neve è facile fino

campi di neve e detriti nella Valle di Rosim (Martello), ove si in contra la via della Laaserscharte - ore 2 i|2 alla Capanna Zufritt.

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sarebbe la deno minazione di Schluderwand. Dilettevole veduta, specialmente sull'arditissimo acuto dente dello Schluderzahn. Dalla vetta si staccano due contrafforti : uno, poco importante, verso N-O nella Valle di Laas, l'altro, di molto maggior conto, verso S-E a dividere le Valli di Schiuder e di Rosim ; esso sostiene due elevazioni secondarie, la Lorhenwand e lo Schluderhorn. Attraversata per cresta dallo Schluderzahn alla Schluderscharte. STORIA ALPINISTICA: /. a .ascens. ricordata : Topografo

facile camino tornarono in cresta e per 1' anticima passarono alla vetta. Questa variante non è affatto consigliabile. c) Dalla Capanna Zufritt per il versante S. - ore 4. Giunti nello sfondo della Valle di Rosim (vedi 129 6) si sale a N. per detriti, blocchi e campi di neve senza alcuna difficoltà direttamente alla vetta. Questa via è consigliabile a chi voglia calare alla Capanna Zufritt essendo la più spedita. Si può seguire pure l'ultimo tratto della cresta S-E, elementare, di neve e sfasciumi

. NOTA: Nulla si sa dei due versanti E. e N. : il primo, certamente facile, si può salire dalla media Valle di Schiuder per detriti, blocchi ed un minuscolo ghiacciaio- nevaio ; l'altro scende roccioso per parecchie centinaia di metri sul sentiero dalla Capanna Troppau alla Schluderscharte. 132.) Lorhenwand o Lochenwand (v. Carte D. O. A. V.) - (m. 3092). Prominenza sulla lunga cresta S-E della Schluderspitze ; piomba con grandi pareti di molte centinaia di metri di altezza nella Valle di Schiuder

. Accessibile facilmente dal versante meridionale, dalla Valle di Rosim, per chine erbose e di detriti. Facili sono probabilmente anche le creste S-E e N-O. 9. C. A. I. — Regione deWOrtler.

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, senza ombra di difficoltà, è la via più diretta dalla Valle di Schiuder alla vetta : consigliabile specialmente in discesa. b) Da Gand per la Göfler Schartl e la cresta N -E - ore 6. Dal villaggio si risale il fianco sinistro della valle tra ripidi prati e boschi fino ai casolari Stocka dai quali il sentiero, fattosi più incerto, risale su pascoli il lato destro (orog.) della valletta racchiusa tra il contrafforte del Saugberg e la cresta N-E della Laaserspitze, entro cui si perde. Rimontato

superiore è ripieno di detriti e sfasciumi ; per essa senza difficoltà alcuna si perviene alla cresta. e) Da Laas o da Göflan per la cresta N. - ore 7 a 8. Poco consigliabile perchè troppo forte è il dislivello. Dal villaggio si va a varcare il torrente uscente dalla valle omonima presso ai cantieri di marmo e per una buona mulattiera si sale trasversalmente nel boscoso fianco meridionale della Val Venosta fino a raggiungere, varcato il torrente uscente dal Göfler See, il punto detto Hinterberg, ove

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corre a S-E - due quote: 3226 e 3223 - fino alla Cima Marmotta da cui piega a N-E e per una sella (m. 3313) sale alla vetta culminante, poi passa alla Seconda Cima Venezia (m. 3367) senza nome sulle Carte e così denominata dai primi salitori, indi, sempre quasi in piano, alla Terza Cima Venezia - m. 3359 c. A. V. - pure senza nome (così detta giustamente da Niepmann per analogia colle tre Pederspitzen sulla catena settentrionale della Valle di Martello) ; s' abbassa ad una sella e dopo la prominenza

di verzura, la Capanna Zufall colla lunga valle di Martello e al di là l'imboccatura della Valle Venosta ; l'imponente Cevedale ad occidente col- l'immane fiumana di ghiaccio della Vedrettta Zufall; a mezzodì, in basso, il Rifugio del Cevedale e le grandi vette e le vedrette che scendono ad esso maestose. a) Dall'Hohenfernerjoch per la cresta S-O - 314 d'ora a 1 ora. Dal valico la cresta affilata ma ben percorribile, di rocce affatto inoffensive, sale con media inclinazione alla vetta della Cima Mar

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220 REGIONE DELL' ORTLER — Sottogruppo Vertain - Angelus Tschenglser Hochwand. Di qui non merita affatto l'appellativo di punta a sè; solo dalla Valle di Laas appare qual fiera torre. Il nome più appropriato sarebbe Saurüssel, e come tale comparve già in alcune pubblicazioni ; essendo esso però già applicato ad una delle elevazioni più settentrio nali di questa catena (vedi 118), è miglior cosa il non cambiarlo onde non ingenerare confusioni. BIBLIOGRAFIA: Zeit. 1905 p. 287. ICONOGRAFIA: Vers

di altezza, strapiombante nel basso e ostruito nel l'alto da un grosso blocco liscio, offre rilevanti difficoltà. La cresta O., che si raggiunge come per l'itinerario 105 f) e che s'innalza in media pendenza dalla sella, venne già salita prima dell'agosto 1896. 105.) *Tschenglser Hochwand x m. 3378). Dal villaggio di Tschengels o Tschengls (anche Schengels o Schengls) e dall'o monima valle sottostante a N. Cfr. Croda di Cengel dei trentini. Lunga cresta dentellata e orlata di molti torri, in parte

affilata, corrente verso O. dallo Schafberg, dal quale è separata da una de pressione - circa 3200 metri. Dal punto culminante - ad occidente - si staccano due creste: una ad O. (O-N-O) e una a S-O più importante collegandosi alla costiera del Schöneck ; tra le due è compresa la Valle di Razoi, affluente di quella di Sulden. Ultima cospicua elevazione settentrionale del gruppo Yertain-Angelus e punto d'incontro di tre valli: di Tschengls a N., di Razoi ad O. e di Zay a S., è importante orograficamente

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(v. 265 a) fino al ghiacciaio e poi come sotto: La comitiva Christomannos-Krafft-Schmitt scese dalla vetta attraversando diago nalmente il Nonnenferner, per scivolare poi sull' Unterer Zufrittferner ; raggiuntane la morena laterale sinistra ne attraversò la coda, scoperta, e si portò sul sentiero che dalla Valle di Zufritt cala alla Capanna Zufritt, cui pervenne in ore 2 1^4 dalla vetta. No fa : Traversando dal Passo di Saent al Weissbrunnerjoch, la via più breve è. dopo girata a S. la Cima di Saent

. L'unica importanza di questa in forme montagna è topografica, in quanto che, poco più a N. di essa, il crinale spartiacque tra Martello e Rabbi si biforca : un ramo corre a N-E al Weissbrunnerjoch a dividere la Valle di Martello da quella di Ulten, un altro a S-É a separare quest'ultima da quella di Rabbi. La vetta vien non di rado attraversata da comitive salenti alla Cima Sternai dal Weissbrunnerjoch o passanti per cresta al Passo di Saent.

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per il sentiero verso la valle (vedi 402 a), lo si abbandona poco prima di giungere al Ponte di Pietra - m. 2415 - e piegando ad E. per un pendio di detriti si è in breve alla coda della maestosa Vedretta Dosegù, rinserrata tra alte sponde di rocce e di sfasciumi. La lingua, poco ripida e di solito scoperta, è solcata da crepacce facilmente evitabili, sì che la si rimonta dapprima nel mezzo, poi piegando man mano a destra onde portarsi lontano da quella parte che comincia a diventar rotta. Con

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REGIONE DELL' ORTLER — Sottogruppo Ortler-Königsspitze 145 Ripete il nome dalla importante valle omonima, che domina coll'enorme sua mole. Poderosa montagna dalle larghe solide basi, a foggia di lunga dentellata cresta di roccia e neve, culminante in due vette di quasi eguale altezza e precipitante in una superba ampia parete per buona parte ghiacciata sul Suldenferner : da questo lato essa rivaleggia quasi colla König. Vista dall * Ortlerpass ha la forma di una sottile cresta biancheggiante

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REGIONE DELL'ORTLER — Sottogruppo Cevedale - S. Matteo 279 Oppure dalla Baita Fratta secca (m. 2182) - (vedi sotto a), salendo a N. per chine ripide e faticose di erba o detriti. ICONOGRAFIA: Sella (dalla Presauella). 169.) *Col degli Orsi t (m. 3304). Prende il nome dalla valle sottostante verso Peio, in tempi non lontani frequentata da una razza di piccoli orsi. Tra la Punta Cadini e il Monte Giumella. La più bassa depres sione tra il Cevedale ed il Tresero ; assieme al Col Vioz l'unica che

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Capanna Zufritt - ore 4 i[2 - o dalla Zufall - ore 4 - per la cresta 0. Raggiunta la larga sella glaciale tra la Hintere Schranspitze e la Cima Rossa (Hintere Rothspitze) (Passo Martello), si sale a quest'ultima per la larga cresta formante una dolce china di neve dapprima, poi sui blocchi ben disposti e scaglionati, senza alcuna difficoltà in circa i[2 ora - 314 d'ora dalla Hintere Schranspitze. NOTA: Dalla Valle di Martello conviene raggiunger la vetta direttamente per il versante N-O, specialmente

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aperto un sentiero e sul ghiacciaio corra di solito una larga traccia per cui è accessibile a quasi tutti, è da sconsigliarne 1' ascensione senza guide a chi non abbia una discreta pratica dell' alta montagna. Dalla Capanna Payer volgendo a S. per comodo sentiero su per il dosso di rottami si è presto al minuscolo Ghiacciaio di Tabaretta scendente dalla punta omo nima nella Valle Tabaretta; abbandonata la cresta, per un pendio piuttosto erto - a volte occorrono gradini che però nell'estate si trovano

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(m. 2525 . È un'insignificante passeggiata in Val Zampil. 161.) *Col Vioz (m. 3337 - c. A. e c. I.). Detto pure col del Vioz. Tra il Monte Vioz e la Punta Taviela. Breve e comodo pas saggio fra la Val del Forno e quella di Peio, il più facile e conve niente di tutti, presentando minori difficoltà del Colle degli Orsi ed essendo ora molto agevolato, per chi sale dal Trentino dal Ri fugio Mantova. La salita per le due vedrette del Forno e Saline è ripida ma non ardua. Bella veduta sulla Valle di Peio

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depressione, continua poi verso valle a divi dere il bacino del Trafoier Ferner dal ramo occidentale dell'Unterer Ortler Ferner terminando alla congiunzione delle morene del due ghiacciai in una parete rocciosa, che da Trafoi si mostra imponente: la Nashornspitze. Niepmann e l'Hochtourist af fermano : « Le carte attribuiscono al punto d'incontro della cresta O. col Nashorn kamm la quota 3419 (3413 Baedeker), che invece si riferisce alla Grosse Schneeglocke»; trattasi invece di due quote riferite a punti

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REGIONE DELL' ORTLER — Sottogruppo Thurwieser 91 22.) ^Vordere Madatschspitze (m. 3200 - c. A.) Le carte riferiscono alla vetta la quota 3101 (c. A.) che va invece attribuita all'ami- cima settentrionale; il punto culminante è il 3200. Offre, delle tre Madatschspitzen, il maggiore interesse turistico. La sua imponente piramide forma l'oggetto più spiccato di Trafoi e le sue nere pareti di roccia conferiscono allo sfondo della valle presso le Heiligen drei Brunnen un carattere di severa

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discesa a S-O, poi esattamente a S. verso la Punta di Pejo (v. 163). PANORAMA : Uno dei più belli delle vette che circondano il bacino del Forno. Splendida la veduta giù sulla Valle di Peio colle sue due diramazioni ; poi tutta la catena dell'Ortler-Cevedale e uno sconfinato anfiteatro di monti, tra cui attirano sovratutto l'attenzione le bizzarre guglie e torri del Brenta contrastanti, colle loro sfumature bruno-rossastre, coli'abbagliante biancore delle nevi eterne. Da nessun'altra vetta del gruppo

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difficili rocce. Noia : L'enorme costola rocciosa che dalla vetta scende a tuffarsi, ottocento metri più in basso, nel ghiacciaio del Forno, non ha ancora una storia alpinistica, sebbene sia il più sviluppato sperone roccioso della valle intera. e) Dalla Rocca S. Caterina per la cresta S. ♦ - i[2 ora circa. Non sempre facile ma molto interessante.

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