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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1900
Trentino occidentale ; P. 1 : Valle del Sarca e del Chiese.- (Guida del Trentino ; Vol. 2)
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Pagina 25 di 377
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: IV, 357 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/2
ID interno: 334149
di Brentonico toccò a Giovanni figlio del suo pronipote Briano o sposo di Verde contessa Popoli, e capostipite della lìnea Castel barco che si dissero poi di Brentonico e Dosso fiore: dal che si comprende eli e il castello di Dosso maggiore era sino allora cosa del tutto distinta dal castello di Brentonico. Nel 1339, come si vede da un documento del Aprile di quell’anno, Giovanni dichiarava di tenere come tendi del vescovo di Trento : 1, 21 castello liavione nella valle di La sfaro. 2. Il castello Zeugulo

. 3. 11 casi 4. Il castello di.Palò di Brentonico..5. Il ctzM PMl 6. Il castello cF Albano. 7. Metà di Castelcorno. 8. La decima di Mori, 9. Metà del Castello di Dràglia. 10. La metà del dazio di Sacco. IL La metà del dazio di Marco. 12. La metà della torre di Castelbarco, 13. Meta del castello di Lizssana. 14 . Metà del castello d'Avio. 15. Metà del castello di Chizzola.... 16. La decima di Castelbarco, 17. li castello di Serra vai le (Bonelli, Monutìienta Lccl. 1 nd. , IV, p./o), Giovanni morì nel 1389

; e gli successe il figlio Azzone Fran cesco di Castelbarco di Bosso maggiore, che divenne poi capitano generale del vescovo, ed ebbe tìtolo di^ barone; _e che nel 1410 con suo testamento/atto nel castello di Avio stabilì che se il suo unico figlio Ettore avesse a morire senza figli, i suoi castelli, beni e giurisdizioni dovessero passare alla repubblica di Venezia. Morti.nel 1410 Azzone Francesco e nel 1411 Ettore, Venezia entrò in possesso dei vicariati di Ala, Avio e Brentonico, e il 18 Settembre

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1900
Trentino occidentale ; P. 1 : Valle del Sarca e del Chiese.- (Guida del Trentino ; Vol. 2)
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Pagina 261 di 377
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: IV, 357 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/2
ID interno: 334149
di Cirnego, più in alto, a */ 2 ora di distanza, è Castello (ni. 797 ; c, 66, ab. 690; curazia; scuola di 2 classi). La chiesetta di 8. Giorgio fu dichiarata curazia le il 25 Agosto 1867. Più io alto, sulla via che conduce ai Buoni prati, che si estendono a sera del Monte Melino (m. 1422) sorge la Cappella dei morti (in, 949). Traversate quelle vaste praterie, sparse di fienili, sì può scendere in Val di Paone. Il Gne sotti (p. 33) dice che la villa di Castello è « cosi denomi nate, per quanto corre voce

, dal Castello distrutto. » Altro castello, dì cui non resta traccia, era a Cimego, sopra la eli i osa]. La postale scende ancora. Verso N, in cima ad un col lctto, si scorge la chiesuola di 8. Martino (che è di qua da Cotogna) e più a N, e più in basso, Castel Romano. [ Il nome stesso del castello indica che esso è d' origine romana. Scrive il Gnesotti (o. c., p. 32) : « Non è troppo ardita là congettura, ritrovandovisi ivi sotto una Villa chia mata Bologna^ cosa ordinaria presso altri Castelli

di ere zione Romana. Anzi potrebbe supporsi che vi fosse stata nel piano della Valle una di quelle Chiuse da' Romani usata, sussistendo pur ora una Contrada nel piano dì Bono dirim petto al castello nominata elusone, forse indicando la Chiusa che tra lì monti e T fiume Chiesi intercludeva ogni passo. Entro la Casa parrocchiale a piano terra vi si scorge tutt'ora come la porta di una antica torre, e sopra un colle si all'in contro di Castel Romano, come sopra il Chiesi presso la Villa di Bersene

vi era altro Castello, o Fortezza chiamato Graailia ora appianato, ma di cui vi è memoria nell' archivio Pan-occhiale eli Bono. » 11 Castel Romano 1 (ora ridotto a fienile e casa di contadini), appartiene ancora alla famiglia dei conti di Godrone, che lo possedevano come feudo prin cipesco, ma però senza diritto della giurisdizione, che ap-

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1900
Trentino occidentale ; P. 1 : Valle del Sarca e del Chiese.- (Guida del Trentino ; Vol. 2)
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Pagina 258 di 377
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: IV, 357 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/2
ID interno: 334149
e con tutti gli altri onori, privilegi e immunità che spet tavano a quel castello o castellani a. La signoria dei conti cF Arco sul castello di Caramala durò per tutto il se e. XIV e per quasi tutta la prima metà del secolo successivo. I d’ Arco ebbero a sostenere continue guerre contro i conti di Lodrone. Le ultime investiture di Caramala ai d' Arco sono del 1390, 1391,. 1425, concesse ai fratelli Vinciguerra II ed Antonio ; e questa è anzi loro data solennemente dal vescovo Alessandro

,, di Mazovia in ricompensa del valido aiuto da essi prestatogli nel combattere Paride eli Lodrone 6 nel cacciarlo dalla Rocca di Breguzzo e da Castel Romano. Nel 1438, nella guerra tra i Veneziani ed i Visconti, tene vano per questi il vescovo di Trento ed i conti d' Arco, e per quelli il valoroso conte Paride di Lodrone che, cacciato da Castel Romano, se ne era poco dopo nuovamente impa dronito; ed egli, il 22 Gennaio 1439, vinse completamente le truppe che assediavano quel castello, facendo prigioniero

il conte Galeazzo d’Arco (v. p. 204). Nicolò Piccinino, ge nerale dei Visconti, mosse da Nozza sino a Castel Romano per vendicare la sconfìtta; ma dovette ritirarsi, e abban donar la valle, nella quale passarono ai Lodroni tutti i possessi dei conti d’Arco, compreso il castello di Caramala, che questi non riebbero mai più. Quello che i Lodroni ab biano fatto del castello di Caramala non si sa di preciso ; ina tutto induce a credere che essi lo abbiano lasciato cadere in rovina. In una carta del 1526

si parla ancora di luoghi posti de la dai castel Caramala ; in carta del 1534 sì parla di «no Iodio dito al dos de Caramala. Il castello doveva sin d" allora essere in rovina; nè è forse infondata la tradizione che narra essersene adoperate le pietre per la fabbrica dei campanile della parrocchiale, eretto appunto sul principio del sec. XVI. Un 1 altra leggenda, raccolta dalle bocche dei più vecchi del paese, è la seguente, cosi rac contata dal Papaleoni, il quale crede possa basare sopra un fatto vero

, che potrebbe essere avvenuto nel sec. Xlll: € Narrano che un tempo i Conti del castello e il popolo di Condì no vivessero in buona armonia, quando quelli sta bilirono che ogni fanciulla del villaggio, che prendesse ma rito, dovesse passare presso di loro la prima notte dopo le nozze. Il nuovo balzello non piacque, naturalmente ai po polani; tuttavia attesero 1 due o tre anni, nella speranza di esserne liberati, ma quando videro che ogni tentativo paci-

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Libri
Anno:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Pagina 102 di 169
Autore: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Luogo: Camerino
Editore: Savini
Descrizione fisica: 159 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.488
ID interno: 334400
fatto di pirotecnica, deve arguire quanto diffìcile riuscir dovea la sua presa. Per orizzontarci un po’ meglio è a sapere, che 1’ attuale strada postale, che da Rovereto mette a Pizzaua, non è già quella che era allora; la pub blica strada da Rovereto metteva al monte, su cui in appresso sorse il santuario dedicato a « Maria ' Vergine del Monte » di là passava vicino al castello di Lizzana, dal quale scende vasi poscia pe r quel discosceso paese e si veniva a Marco. Nessuna memoria, nessun

episodio ci fu tramandato dagli archivi relativamente al castello di Lizzana. Ne accenna solo la lettera del Gonzaga al Castelbarco di Avio (') nella quale notificavasi di non poter spedirò i ricercati soccorsi di fanti e cavalli per correre in aiuto del parente Guglielmo Castelbarco di Lizzana. Dalla let tera emerge, che l’assedio del castello dovette essersi in cominciato in luglio. Marin Sanitelo, esattissimo cronologo, racconta che « ai 15 settembre s’ebber lettere da Gherardo Dandolo prov- veditor

nostro in campo, come avevano avuto a patti Lizzana eh’ è un castello appresso Roverè, il qual luogo aveano assai bombardato ». I Veneziani dopo d’aver vinto il castello di Lizzana, che più pel momento ostava alle loro mire, abbandonarono a miglior momento il disfarsi delle altre rocche castrobar- censi, e solo nell’ aprile 1440 furono presi e demoliti i castelli di Albano e Nomesino. Tutti i beni di Guglielmo furono confiscati e messi a pubblica asta, e nei documenti che ci ricordano le con fische

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Libri
Anno:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Pagina 117 di 169
Autore: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Luogo: Camerino
Editore: Savini
Descrizione fisica: 159 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.488
ID interno: 334400
r -igr HO -se tolo di stipendio, col patto però che, pagando per una sola volta 2000 fiorini, non fosse più tenuto al pagamen to deirannuo stipendio. Ai 12 dicembre 1507 Massimiliano scriveva una let tera a Nicolò, Marcabruno e Federico figli di Antonio Castelbarco di Onesta, colla quale partecipava loro che ave a ordinato ai suoi commissari di provvedere di mu nizioni « da bocca e da guerra » il castello di Onesta, acciò non venisse occupato dai veneti; e che attesa la lo ro fede e devozione

all' impero, era disposto a ricevere il castello sotto la sua protezione, promettendo che fini ta la guerra 1' avrebbe restituito (’). La guerra scoppiava nel gennaio dell’anno 1508 ( 5 ). Venne descritta minutamente da Francesco Ferrenzio Zanchi Bergamasco nel suo commentario « De rebus a Giorgio Hemo praeclare gestis in primo ad versus Mas- similianum Regem bello a Venetiis suscepto ». Ecco in sunto la traduzione di ciò che si riferisce al Castelbarco di Cresta. Il castello di Cresta, situato

sopra Loppio, perchè alleato dell'imperatore, fu. preso di mira dai Veneziani. Giambattista Caracciolo, che avea ben condotto 1’ im presa di Galliano, superò le alture del monte di Cresta da una parte, mentre . Dionisio da Brentonico lo superava dall’altra. Emo, generale dei Veneziani, appuntate le arti glierie in breve tempo aperse una breccia nel castello, per la quale precipitò l'esercito assalitore. Il Castello restò in potere dei Veneziani, i quali, munitolo di presidio, lo abbandonarono per

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1900
Trentino occidentale ; P. 1 : Valle del Sarca e del Chiese.- (Guida del Trentino ; Vol. 2)
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Pagina 227 di 377
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: IV, 357 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/2
ID interno: 334149
maschi, Brianzuoli ; e per lasciar posto a questi, la colonna Longhena (coir avanguardia formata dai Bergamaschi del Bonoràndi) per Preore e Ragoli mosse verso Stonico (occu pato dagli Austriaci) mentre' i Bresciani del Molossi avan zavano per il Bleggio, Gli Austriaci si ritirarono alle Sarche; il tenente Spinelli entrò primo nel castello eli Stenico. Il Bonoràndi dispose i suoi posti a difesa di Stenico e delle Giudicane; e con lui si, unirono poi ì Bresciani del Ma tassi, la colonna Longhena

, i Valsabbini dell’ avvocato So• dab'oni, i : Cremonesi del Ti baldi, c la sera del 12 anche la colonna Arcioni,, Gli Austriaci avevano 100 uomini a! ponte delle Sarche, 300 nel castello di Tobi ino. La mattina elei 13 i volontari mossero da Stenico divisi in due brigate : la colonna-Longhena cogli uomini, dell’avvocato Bosco, e coi Bergamaschi all'avanguardia, sulla sinistra, per Villa di Banale, Tavodo e Ranzo ; la colonna Arcioni sulla destra, coi Bresciani all’ avanguardia, per Selenio. Quando i Ber

gamaschi giungevano a Ranzo, V Arcioni attaccava gli Au striaci: alle Sarche; ed allora i Bergamaschi scesero per in vestire Gastei Toblino, che fu circondato da ogni parte, ma validamente difeso dagli Austriaci,' Moriva sotto il castello, colpito in fronte, F avvocato Bosco. Durante la notte gli Austriaci abbandonarono il castello, e sì ritirarono verso Trento, I volontari s’ erano avanzati sino a Vezzano, ove 21 .volontari' furono fatti prigionieri e condotti a Trento, ove, per ordino 'del colonnello

Zobel, furono fucilati nella fossa del castello,' la mattina del 16 Aprile (v. p. 116). Era fra essi il : conte Luigi Blondel di Genova; degli altri non sì conoscono ì nomi; ma si sa che erano tutti lombardi., Gli Austri,aci cominciarono allora ad avanzare ; i ’volontari si concentrarono, in grande disordine, a ; Stenico ; il Lon ghena, accusato <F imperizia, fu richiamato a Brescia; ed il comando generale fu'assunto dall’ Arcioni .all 17 il Bono- randi coi Bergamaschi scese a Ballino donde andò

ad occu pare il castello di. Tonno, ed il Sedabóni' coi Bresciani con tinuò‘sino a, Varroné; * e, sconfitto'dagli Austriaci, riparò ad' Arco, ed il 18 si’ricongiunse a Tonno coi Bergamaschi ; ma fu allora abbandonato dai suoi,' che si sbandarono, e ritornarono alle loro case. L’ Arcioni,' saputo che gli Au striaci s’avanzavano', mandò a Tiene a chiedere aiuto al Man ara, che la notte dal 19 al 20'"giunse a Stenico coi suoi. Gii Austriaci, condotti dal maggiore Scìiaringer, avanza-

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1900
Trentino occidentale ; P. 1 : Valle del Sarca e del Chiese.- (Guida del Trentino ; Vol. 2)
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Pagina 257 di 377
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: IV, 357 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/2
ID interno: 334149
oranti; nello sfondo un fiume ed un castello; e lì sotto questi versi : Corre disarginato il Lieo fiume, Case, campagne rovinoso inonda; Corre a Gregorio il popolo, o alla sponda Dell’acque accorre il santo, e arresta il fiume, Col suo basino che in vero albero cresce Piantato in terra ; e il fiume più non esce, La stradina che porte dalla piazza di 8. Rocco, continuando a salire a svolte su per la montagna, in ore 1 1/4 da Condì no conduce a Brio ne sm. 803 ; c. 30 , ab. 202; curazia

, coperto, così chiamato perchè di là da esso, sopra un colle, era li Ca stello dei Conti eli Cararna]a. Su questo castello scrisse un'appendice nell' A Ito Adige di Trento Giuseppe Papaleoni ; e da esso togliamo le se guenti notizie: Il pìccolo dosso s eleva là ove si dipartono lo vie per i monti Dalguen e Rango. Sui fianchi del dosso è qualche avanzo eli muratura. Il nome è forse d’ origine gallica ; ma il popolo lo spiega narrando che uno dei conti del castello sposò una signorina di Mozza: alia

quale la madre, prima che partisse collo sposo, andava dicendo : Mi sei cara e amarai donde venne quel nome! La prima notizia certa di quel castello risale al 1298, nel quale anno inori Federico V tìglio eli Adalperio d’Arco e padrone del castello stesso; ma esso esisteva certamente anche prima; ed è forse fra i più antichi possedimenti dei conti d’Arco, e sorse proba bilmente prima del 1239. Grande importanza però non ebbe Mai ; 1* angustia del colle su cui sorgeva ne avrebbe in ogni Biodo impedito

lo sviluppo ; più che castello era una for tezza; e nei documenti viene indicato appunto coll’appel lativo di munitio. Nel documento eoa cui il vescovo di Trento Nicolò di Bruna investe di vari feudi i conti Nicolò e Gio vanni d'Arco, è fatta speciale menzione anche del Bosso 0 Castellania dì Caramala , con. tutte le sue prerogative e appartenenze, coi diritti di giurisdizione, di mero e misto impero, di decime, di vassallaggi, di masnade, di arimannie,

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1900
Trentino occidentale ; P. 1 : Valle del Sarca e del Chiese.- (Guida del Trentino ; Vol. 2)
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Pagina 132 di 377
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: IV, 357 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/2
ID interno: 334149
segna di due case e della torre del castello, che venne al lora'rifabbricato. La seconda famiglia Madruzzo è originaria da quella di Donno e Nano, venne qui a stabilirsi nel 1448,,. e solo nel 1500 cominciò' a chiamarsi col nuovo nome. Sono di questa famiglia i quattro principi vescovi di Trento e cardinali Cristoforo (1530-1507), Lodovico (1567-1600), Carlo Gaudenzio (1600-1629) e Carlo Emanuele (1629-1658), del quale narrai le avventure parlando' del vicino castello di l’oblino. Sul castello

di vedetta e riparo. Appresso ad esse sorse poi il vero castello del signorotto medioevale, il quale in seguito, dopo la scoperta della polvere, vi aggiunse nuove opere di difesa atte a collocarvi artiglierie, ed a resistere all* urto di quelle nemiche. Alla fine del secolo dccimosesto, quando i signori di Madruzzo divennero principi di Trento, proprietari di molte altre castella, e eli grandissime ric chezze, pensarono' a trasformare una parte dell* avito ina niero in palazzo ad uso di villa

, od a costruirvi una cap pella: e .fu forse in quell* epoca che venne cinto di muri lutto 1* esteso parco che lo attornia. « Spentasi poi nel 1658 la famiglia Matl.ruzzo, il castello omonimo per eredità femminile passo ai marchesi di Le- noncour, c poscia per eredita (1693) a Balestrino del Car retto del Finale, restando fino al 1877 in proprietà di si gnori lontani, che non avevano 1 ne V interesse, nè la pos sibilità di bene custodirlo, e clic lo lasciarono' nelle mani dì amministratori avidi ed ignoranti

: e tu questa la causa principale della sua rovina. Il decadimento deve essere in cominciato subito dopo .1 estinzione della famiglia Madruzzo, giacché il cronista Mariani, nella sua opera stampata nel 1073, dopo una pomposa descrizione di questo luogo, e delle armi od armature die narra essere esistite nel suo arsenale, finisce col dire: « Cosi un castello stato per tanti anni la

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Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1900
Trentino occidentale ; P. 1 : Valle del Sarca e del Chiese.- (Guida del Trentino ; Vol. 2)
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Pagina 83 di 377
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: IV, 357 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/2
ID interno: 334149
di Cura). Caffè: Trentino., aperto tutto l'anno; altri nella Casa di Cura, nel Casino di Cura e nell' IIÒLI Strasser. Qualcuno vorrebbe veliere nei. nomi di Arco e Surea un ricordo della Carrara o Sarraca, città posta da Tolomeo fra i popoli da lui eletti Sechimi; è probabile, come indica anche il nome latino di Arcw.v, e come proverebbe qualche resto qui scoperto, che il castello sia d' origine romana, e che il nome sia passato poi alla cittadina sorta ai suoi, piedi. Bartolo meo Malfatti (in. XIX

Annuario , p. 155) crede verosimile che il nome di .Arco derivi da arx. Di alcune antiche in scrizioni dintorni,, romane, m e conservate o terracotta, casa del fu in o ciotti. E* diedero notizia .Paolo Orsi (in Archeologische-epigraphische MUheiimtffen) e la direzione àeWArchicio Trentino (IV,-2., p. 270). Altri erede fondati castello e città dal goto Teodo rico. Il comune tenne per qualche tempo tale castello, e si resse indipendente; ma nel sec. 'XII, essendo vescovo di Trento A li emanile» (1124

-1.149), riuscirono ad introdursi nel castello dei signori venuti dalia Baviera, (e che, per una curiosa Arco% (Taro no combinazione, ju—chia mavano Sof/en^ e dal vescovo ‘furono’ i.n..jkeuclMi"EUà la dinastia nota col nome di Conti *1' significa-. ’“‘e fon- carta del 1124 è ricordato un Federico il 1 Arco (Bonetti, II, 382), che mori in Palestina nel. 1149. Fu. suo figlio Alberto, padre di Federico 1 ed Udalrico, che nel 1175 acquisti» dai. signori di Scjano il castello 1 e la giurisdizione di Drena

; nel. 1180 i due fratelli furono dal vescovo Alberto I .investiti del ca stello e giurisdizione di Arco; e nell'atto, Federico, quale primogenito, garantiva giuridicamente che il castello d' Arco ed il diritto di castcllania erano suoi, come furono di suo padre, dell’ avo c dei suoi progenitori (Perini, 1 Castelìi ■dei JYro/o, II, p. 022; Bottelli, II, 90). A tali in fondazioni il comune di Arco_ tentò sempre di fare n rio vosco vo^TìtTì < 011To' CorraJoTmn^eseno (1188-1205), il comune fece nuova

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Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1900
Trentino occidentale ; P. 1 : Valle del Sarca e del Chiese.- (Guida del Trentino ; Vol. 2)
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Pagina 298 di 377
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: IV, 357 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/2
ID interno: 334149
usurpazioni dei conti d’Arco e dì Lodrone, più difficile di ventava il tener queste valli col mezzo di capitani, il vescovo Adelprcto li nel 1103 e 1171 investì dì questo castello Moz zone di 8tonico (v. p. 201); cd Alberto figlio dì Bozzone, e Pellegrino figlio di Alberto tennero il castello in nome dei vescovi di Trento. Come siasi estinta tale famiglia, non si sa; ed il castello si trova tenuto ora a nome elei vescovo di Trento, ora a nome del conte, a secondo che prevaleva T uno o T altro

di essi, il castello è ben conservato, o la visita ne riesce interessante. Esso sorge sopra un alto pro montorio, unito al monte da uno stretto dosso no su cui è buona parte del paese. Si entra in un primo cortiletto, do minato da alte muraglie tutte di pietra, nelle quali s’aprono Ire belle bifore incorniciate di edera. A des, dì questo cor ti Le è la cappellina (ora legnaia) con altare con bel para petto e pala di 8. Martino. Dal primo si passa in un se condo cortile, sul quale guardano a sin. duo

, valli, anfiteatro di monti. Nel terzo cortile è l’ingresso nell'orto. Per una porticina si entra nella Torre della fame , che è illuminata da un solo finestrino, e sulla quale si raccontano molte leggende. Li presso è un ampio salone con resti di affreschi, fra i quali un medaglione rappresentante la Giu stizia. Dalle fon68tre, che guardano a N. si dominano i ba stioni del castello, il paese,, le cascate. In altri locali altri affreschi, fra i quali un fascione collo stemma del cardinale Clcsio. Nel

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Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1900
Trentino occidentale ; P. 1 : Valle del Sarca e del Chiese.- (Guida del Trentino ; Vol. 2)
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Pagina 127 di 377
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: IV, 357 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/2
ID interno: 334149
cosi, perchè non posso credere, che soli’ angustissima pe nisola dove trovasi oggidì il Castello e dove fu trovata la pietra, die nomina ì Tublinales potesse trovarsi un intero luogo romano di qualche importanza. Là do ve a anche tro varsi il tempietto sacro « Fatis Fatai)usrjuc » dalla pietra ricordato » (v. p. 1 10). Fra il 1885 ed il 1881), a 15 m. sopra il livello del lago, nello scavare la terra per fare un vigneto, furono trovati gli avanzi d" un bagno grandioso che doveva esistere

in quella località: una vasca grande ed una piccola, un pavi mento di 04 in. 2 , tubi eli piombo, pezzi di mosaici che copri vano il pavimento, pezzi di pareti dipinte ad encausto, resti di pareti marmoree, teste in terracotta, anfore, monete, li buie, mattoni, embrici, molti dei quali vennero poi uti lizzati nelle riparazioni fatte al castello. Questo appartenne in antico ad una famiglia comitale a cui diede il nome; ed in. carta del 1124 si ricorda p. e. un Odorino di Tobi ino, ed in. una del 1161

un Ottone eli To bi ino con suo nipote Federico, ed in altre dal .1204 al 1233 un Turriscndo di Tobi.ino. 11 castello passò poi alla casa dei Campo ccl a quella dei Madruzzo. E strano che al. tempo in cui erano di moda i romanzi, storici, nessuno no abbia scritto uno pei* illustrare gli amori del vescovo Mad ruzzo con Claudia Particella; amori dei quali fu in gran parte teatro questo castello. Carlo Ema nuele Al ad ruzzo, quarto ed ultimo elei principi vescovi di tal nome, nacque il 5 Novembre 1509 nel

castello d'Issognc in vai d'Aosta, da Emanuele Renato c da Fi li berta, dei marchesi di Chambre. Nel 1608 fu portato a Riva, ed affi dato al cugino colonnello Oiaiigaudenzio Madruzzo; o pro seguì poi i suoi, studi a Monaco presso i Ceso iti, In gol stadi e Perugia, ove ottenne la laurea. Più che per lo stato eccle siastico (al quale lo aveva destinato lo zio Carlo Gaudenzio Madruzzo,. principe vescovo di Trento e cardinale), sentiva amore per Claudia Particella (figlia eli 1,odo vico), colla quale

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Anno:
1900
Trentino occidentale ; P. 1 : Valle del Sarca e del Chiese.- (Guida del Trentino ; Vol. 2)
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Pagina 104 di 377
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: IV, 357 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/2
ID interno: 334149
Dalla piazza si piega tosto a sin., si passa il ponte a "{Rie ardii (uno grande ed uno piccolo) sul Sarca (in. 122), si gira, con una grande svolta, un piccolo dossetto (m. 154) tutto vestito di viti, gelsi ed olivi ; e di là dal Sarca, a piè del monte, si vede sorgere isolato un altro colletto, ai cui t piedi sono sparse le rovine d’un castello. [E quello il bosso dei Seism i , Quando Carlo Magno _ Re di Francia' scese” m TLMiaTave va fra i c^aìTèTr~deT'" suo seguito un valoroso guerriero

, il loro castello. Verso il 1050 i Sejani esten devano il loro dominio su Va ri guano, Chi arano, Vigne, Bolognano, Massone, Drò, Ceniga, Drena, Madruzzo, - valli -di Cavedine e Calavino. La famiglia giunse allora al suo apice, e da allora cominciò la decadenza, specialmente in causa del crescere della potenza dei conti d/Àreo ai quali i Sejani nel. 1175 (senza che se ne sappia la ragione) do vettero - cedere i castelli di Drena e Madruzzo. Dal 1175 al 1273 i Sejani, posti fra il vescovo e i d'Arco

(al vescovo fedeli), morsero il freno, sempre alleati dei nemici del ve scovo: Eeeiino, Scaligeri, Mai nardo conte del Tirolq. Il vescovo Egnone nel 1273 pubblicò una grida contro i Sejani, decretandone la strage. Od ori co di Se j ano, arcidiacono a Trento, avvertì del pericolo il fratello Durinazio, consiglian dolo ad armarsi e, resistere, e ad affidarsi alla protezione del -conte Main&rdo. Gli Archesi, condotti da Adalperio, Enrico s- Panceria, mossero contro il castello, e lo strinsero cl’ assedio

* Durinazio, quando seppe che in aiuto degli Ar chesì accorreva Tallo con 500 Giudicariesi, scese contro gli Archesi ; ma, .sopravvenuti a tempo i Giudicariesi.., fu. pie namente sconfitto, Enrico d’Arco ed il Tallo- inseguirono, facendone- strage, le truppe dei Sejani sino al lago ; Adal perio e Panceria strinsero d’assedio il castello; Durinazio restò morto sul campo, e la sua testa fu conficcata su di un palo sotto il castello.. La guarnigione si arrese ; il ea-

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Libri
Anno:
1900
¬I¬ Signori di Castelbarco : richerche storiche
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Pagina 18 di 169
Autore: Catterina, Rocco / Rocco Catterina
Luogo: Camerino
Editore: Savini
Descrizione fisica: 159 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.488
ID interno: 334400
) 11 Se i Signori di Castelbarco abbiano dato il nomo al fastello di Zapoo, e uieeuei^a - testimoniando di antichi storici sull' origine dei Castelbareo - Documenti e^ìl’ antichità del nobile casato. Nella stretta di Chiusole sulla destra dell'Adige al cuni anni sono, erano ancor cospicue le rovine di grossa muraglia, che movendo dalla riva del fiume per 1’ erta del monte giungeva fino ad un forte torrione e quinci difilando finiva in un castello detto poi « Barco », che torreggiante dal suo

duro macigno minacciava sterminio a chi avesse tentato il passaggio lungo la via del sotto posto fiume. Questo castello fu la prima residenza dei Signori di Castclbarco. La famiglia Castelbarco, dice un antico manoscrit to ('), « è nobilissima od antichissima nelle parti di Tren to, ove per lunghissima serie di anni tiene e possiedo molti feudi c castella ed ampie giurisdizioni, e fra gli altri il fondo di Castelbarco, il quale è cosi antico in questa casa, che non lascia memoria se da lei

ricevesse il nome, o s’ egli tributasse il cognoma ai Baroni di Castelbarco ». Adamo Chiusolo ( ? ), accennando al castello dì Barco, ripete nè più nè meno lo parole del manoscritto. Nessun (1) Archivio <li Loppio. (2) Notizie antiche c moderno della Valle Lagarinn, Verona 1787, pò». SS.

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1900
Trentino occidentale ; P. 1 : Valle del Sarca e del Chiese.- (Guida del Trentino ; Vol. 2)
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Pagina 287 di 377
Luogo: Bassano del Grappa
Editore: Pozzato
Descrizione fisica: IV, 357 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino ; f.Führer
Segnatura: I 101.436/2
ID interno: 334149
verso 8 à due torrioni rotondi, con fenestre difese da inferriate. Nel cortile (fontana) su due lati il ca stello s'alza a due piani, con logge ad ardii. Si sale per scala interna alla loggia del secondo piano, donde al terzo piano, ov'fe una loggia aperta, con fenestre, da ognuna delle quali si gode un diverso panorama, — Un'inscrizione ricorda che li coperti furono restaurati nel 1736. Nel 1800 il castello coir annessa proprietà fu venduto dalla famiglia dei conti Trapp al sig. Teodoro

liautenstrauch di Tre viri. Il nuovo proprietario incaricò l'ing. ardi, Girolamo Lizzo a compilare un completo progetto di restauro. Esso infatti venne ese guito ed il castello potè ridiventare comoda e signorile di mora. Vi furono introdotti notevoli cambiamenti fra i quali il principale è la costruzione della nuova scala (in sosti tuzione di quella esterna) nel torrione di sin, che prima era quasi interrato. — A sera del castello è un pìccolo brolo chiuso da muro. Della famiglia, .ora estinta, che

possedeva questo castello fu quell 1 Adriglietto di Campo che fu vescovo di Trento (1232*1247). Durante il vescovado di Giorgio IV Hinderbach morì 1’ ultimo rampollo di quel ramo della fa miglia Campo che godeva il feudo di Castel Campo; ed il vescovo nel 1470 lo concesse ai Trapp. Della famiglia Campo (i cui membri, dopo Cristoforo Galasso di Campo, morto nel 1500, premisero sempre al loro cognome il nome eli Galasso) fu pure Matteo Galasso conte di Castel Campo, Mattarello, Friedland, Ueichenbcrg

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