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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1897
Benaco : notizie e appunti geografici e storici
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Pagina 301 di 785
Autore: Solitro, Giuseppe / Giuseppe Solitro
Luogo: Salò
Editore: Devoti
Descrizione fisica: XIII, 759 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Gardasee-Gebiet ; s.Landeskunde<br>g.Gardasee-Gebiet ; z.Geschichte
Segnatura: II 172.910
ID interno: 203700
nei nostri paesi sono tenute prigioniere, si mostrano inquie tissime, starnazzano le ali, tentano tutti i regoli della gab bia. battono il capo violentemente contro il tetto di essa, ■così da ferirsi e sconciarsi, se non sia coperta di tela, Nella regione arrivano solitamente alla metà del luglio e vi si fermano fino a settembre e anco più, ritornando poscia al luogo di loro origine a svernare. Propizi luoghi per pigliar quaglie sono qui le larghe e aperte campagne della Lugana e quelle

di Locato ed anco le più ristrette della Yaltenese. La quagliarci si pone in un campo in cui già alta e ben verde s’alzi in luglio la melica,, monda d 5 ogni erba straniera, con suoi solchi ben diritti e disposti così che quel di mezzo superi alquanto in lunghezza gli altri. Le reti si stendono lateralmente da una parte e dall’altra fer mate agli alberelli e alle macchie che fiancheggiano il campo, e si regolano in modo che lascino larga, l’entrata a un’estremità, e, restringendosi di mano, s’uniscano

ai- fi altra, così da formar un semicerchio, al quale s’attacca nuova rete a foggia di sacco che vada a terminare in una buca appositamente scavata. Così preparata la qua gliarci, fi uccellatore, che è sul posto avanti fi albeggiare, distribuisce qua e là a conveniente altezza, su antenne infisse al suolo, le gabbiette delle quaglie cmdaiuóle, che -servono di richiamo alle sorelle migranti, e le stuzzica a cantare. Allo spuntar del giorno le incaute quaglie che già si sono posate sul campo, nemiche coinè

sono della luce, si nascondono tra la melica, e allora il cacciatore con una verga batte il campo per intimorirle, non così perù che s’alzino a volo, e a poco a poco le caccia all’e stremità, spesseggiando i colpi quanto più s’avvicina alla buca fatale, nella quale cadono tutte le meschinelle. Di laute prese di quaglie parla il Grata volo nel libro 3°, fatte a Yenzago - nella campagna di Lunato -, del quale dice che è (piasi un bara) da quaglie tante che se ne pi gliano. Compagno delle quaglie

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1897
Benaco : notizie e appunti geografici e storici
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Pagina 499 di 785
Autore: Solitro, Giuseppe / Giuseppe Solitro
Luogo: Salò
Editore: Devoti
Descrizione fisica: XIII, 759 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Gardasee-Gebiet ; s.Landeskunde<br>g.Gardasee-Gebiet ; z.Geschichte
Segnatura: II 172.910
ID interno: 203700
Fucine di ferro, oltre che in Campione, erano a Gardone Riviera, con molte inciuli per ciascuna, sopra le giudi non pur gli komini, ma fino / fanciulli e le fiemine lavorano a far chiodi e Avocami d* ogni sorte, con tal rumore che a chi ne passa, e specialmente di notte, pare aponto di passar per Mongibc.llo, ed egualmente in Toscolano nella valle delle Camamte, nelle quali si fila il ferro e dove si forma il rame in diversi vasi . Così il Gratarolo nel libro 3° della stia Hislorki; il quale

in altro punto dice che le fermrezze infinite che qui si fabbricavano erano acconcio ad ogni uso 'dell 1 agricoltura, da campo, da fabrìche, e da altro . Nella vai Sabbia era l’industria del ferro largamente disseminata, favorita dai numerosi corsi d’acqua,, dalla vici nanza della vai Trompia da cui ritirava il minerale e dalla abbondanza del combustibile per la ricchezza dei suoi boschi. À Yobarno eravi forno fusorio, e nel 1553 vi fioriva la fabbricazione delle palle per artiglieria (b. A. Sabbio

, a Idre, in ogni più piccola terra erano fucine con buon nu mero di operai e abbondanza di lavoro : vi si producevano strumenti agricoli, chiodi e broccami d’ogni sorta. Quando e da chi sia stata introdotta nella Riviera di Salò la fabbricazione della carta, non si è potuto finora precisare. Probabilmente ai padri nostri insegnarono a ària i Veneziani - che coi Rivieraschi ebbero frequenti rapporti pel commercio del refe fino dal secolo XII 0 - se è vero che ormai ridotta ad assai misera cosa, e non

avrebbe potuto. ad. ogni modo continuare, una volta cessati, sotto i nuovi dominatori, quei privilegi che fino al 1796 Paveano tenuta in vita. {-•) Massimo Bonaudi « Il ferro bresciano » Brescia. 1889. - Forni fusori e fucine eranvi in vai Sabbia: a Festone, a Larghe, a Odalo, a Levrange, a Ono, a Livemmo, a Navone, a Malpaga e a Bagolino.

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1897
Benaco : notizie e appunti geografici e storici
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Pagina 641 di 785
Autore: Solitro, Giuseppe / Giuseppe Solitro
Luogo: Salò
Editore: Devoti
Descrizione fisica: XIII, 759 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Gardasee-Gebiet ; s.Landeskunde<br>g.Gardasee-Gebiet ; z.Geschichte
Segnatura: II 172.910
ID interno: 203700
Nfr La guerra per la successione di Mantova rumoreggiante: ai nostri confini meridionali, preparava nuove sventure alla regione (1528). Venezia - quasi per forza questa volta - era scesa in campo con dodici mila soldati, alleata al re di Francia (Luigi XIII 0 ) per sostener le ragioni del nuovo duca di. Mantova, Carlo di Nevers, succeduto all’ultimo dei Gonzaga, Vincenzo, contro Spagnuoli ed Austriaci e il duca di Savoia, Air assalto di Mantova calava dalla Valtellina un forte- corpo

di Tedeschi, piuttosto mostri che uomini, dice il Botta, comandati dal conte di Collalto duro al par elei soldati; Venezia avea introdotto soccorsi nella misera città, mentre di fuori, col grosso dell’esercito radunato in Vil leggio sul Mincio, agli ordini di Zaccaria Sa greci o, stava, a spiar T occasione di poter più efficacemente aiutarla. Ma non dormivano i Tedeschi, i quali, mentre s’approssimava il campo veneziano a Gotto per occuparlo, sì fattamente Furiarono che lo costrinsero a ripiegar su' Val

aggio. Qui .gl’indugi dei capitani radunati a consulta per decidere la ritirata a Peschiera, davano agio ai Tedeschi di avanzarsi, a nuovo e più furioso assalto, che malamente sostenuto, fu causa della rotta completa dell’esercito veneziano. Fino- sotto le mura di Peschiera i vincitori ebbri di sangue inse guirono i fuggitivi ('). Mantova cadde e fu saccheggiata da que’ feroci, più belve che uomini; orrende cose narrano gli storici dello strazio della misera città. Quando non trovarono più nulla

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Libri
Anno:
1897
Bibliografia del Trentino
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Pagina 7 di 131
Autore: Largaiolli, Filippo
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: XI, 115 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: 2.981
ID interno: 189884
altre genti italiane. I pangermanisti cercarono di contrapporre altre scoperte, altri fatti per distruggere le asserzioni dei Trentini che difendevano l'italianità della loro origine. E ci fu un periodo, dalla metà circa del nostro sa- colo fino a pochi anni or sono, in cui la lotta diventò accanita e le pubblicazioni furono assai numerose. I Tedeschi d’altra parte, popolo civile e perciò amante del sa pere, lasciato da parte codesto campo ingrato di voler contrastare ai Trentini la nazionalità

italiana, pur tenendo fermi alcuni loro postulati su certe oasi tedesche sparse nei Trentino, volge 1’ attività sua ad un campo più pratico, più pacifico, in cui, lasciate da banda le sterili e meschine controversie, si rivolsero allò studio serio, pratico ed acuto, conforme all’ indole loro, del paese tridentino sotto i suoi vari aspetti. Ed i Trentini perciò debbon esser grati ai Tedeschi che li aiutarono a far conoscere il loro paese, talché .oggi questo è visitato da migliaia e migliaia

, è ben difficile che raccolte di tal natura riescano senza lacune; e, nel caso mio, troppo vasto era il campo in cui dovetti mietere, e la fatica superiore — lo riconosco ora ■— alle mie sole forze e al tempo di cui potevo, disporre. Parte degli scr i tt i citati lessi per intero, altri sfogliai e di molti ebbi notizia o per citazioni trovate in altri libri o per comunicazione di egregie persone,; tra cui mi, piace qui ricordare e ringraziare lo studente sig. G. B. Trener di Trento. Feci lo spoglio

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1897
Benaco : notizie e appunti geografici e storici
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Pagina 130 di 785
Autore: Solitro, Giuseppe / Giuseppe Solitro
Luogo: Salò
Editore: Devoti
Descrizione fisica: XIII, 759 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Gardasee-Gebiet ; s.Landeskunde<br>g.Gardasee-Gebiet ; z.Geschichte
Segnatura: II 172.910
ID interno: 203700
scia. Roveredo, Trento e altri luoghi, e ne scarseggi Verona ». Oggi, gii antichi diritti, di pesca, dopo vicende e tramu ta menti vari, di cui interessante sarebbe ricercare la storia,, sono passati in parte al Demanio, in parte ai Comuni, in parte ai privati eliti hanno proprietà territoriale lungo le rive, in parte infine a Congregazioni o Società di famiglie ( 4 ). 11 diritto attuale è limitato alle rive fino a 200 od anche a 300 metri di distanza da esse, e a località speciali nel mezzo

riconosciute dallo Stato. È di loro proprietà il gran Vò, metà per ciascuna, e inoltre le spiaggia dal Castello di Torri fino al confine Casa, Bianca di Brè, quelle da Casa Bianca fino alla petraia del Cromer e dalla petraia Cromer fino a WAgugiol di Se accaglio, e di qui lino a VdÀgugiol della Rocca ; delle quali spiag gia, alcune sono promiscue alle due Società, altre esclusive alluma o all’altra; come pure su. parte del gran Vò (al palo grande) è diritto di quei di Garda la pesca di giorno, di quei

da esso sostenute, in. occasione di guerre; di più per una causa recentemente perduta contro quelli di Garda, hanno d’assai diminuito la quota a ciascuno d'essi spettante. ;2) 11 R. Demanio ha diritto esclusivo di pesca dall'entrata del Benaco nel Mincio fino a Salienze: diritto che appalta, e dal quale . ■

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1897
Benaco : notizie e appunti geografici e storici
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Pagina 16 di 785
Autore: Solitro, Giuseppe / Giuseppe Solitro
Luogo: Salò
Editore: Devoti
Descrizione fisica: XIII, 759 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Gardasee-Gebiet ; s.Landeskunde<br>g.Gardasee-Gebiet ; z.Geschichte
Segnatura: II 172.910
ID interno: 203700
La fronte esterna della catena che corre lungo il lag'O e ne forma la sponda occidentale, è in massima parte costi tuita di depositi morenici addossati ai rigidi monti più interni o con essi alternati. Questi depositi, che formano la parte più allegra e incantevole della sponda benacense, poco dopo Riva di Trento si stendono con rientrature e sporgenze e ondulazioni vaghe e bizzarre fino alle rive del Chiese, seguendo i capricci della catena montuosa a cui si appoggiano, o formando catena

di colline essi stessi, poi leggiadramente incurvandosi abbracciano il Renano fino intorno a Desenzano, In tutta l’ampia distesa, soli o aggrup pati, nelle foreste e nei prati, sui sentieri e nei burroni, da per tutto s’incontrano massi erratici di ogni forma e grandezza qui trasportati dall’Alpi più interne dalla po derosa forza delT antico ghiacciaio Retico, che un tempo coperse tutta la regione, e maestoso e tenibile si spinse fino nella pianura tra Brescia e Verona. Son questi massi di granito

, di marino, di breccia che destarono la mera viglia dei padri nostri, i quali altrimenti che colla forza delle impetuose correnti dei grandi fiumi alpini non sape vano spiegarsi come montagne di pietre proprie delle più interne regioni dell Alpi potessero trovarsi fin qui. La lunga e profonda costiera in ogni tratto presenta suoi caratteri speciali, e in armonia con essi la vegetazione e la bellezza del paesaggio. Da Riva di Trento fino quasi a Limone il monte dolomitico cinereo e triste con macchie

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