nei nostri paesi sono tenute prigioniere, si mostrano inquie tissime, starnazzano le ali, tentano tutti i regoli della gab bia. battono il capo violentemente contro il tetto di essa, ■così da ferirsi e sconciarsi, se non sia coperta di tela, Nella regione arrivano solitamente alla metà del luglio e vi si fermano fino a settembre e anco più, ritornando poscia al luogo di loro origine a svernare. Propizi luoghi per pigliar quaglie sono qui le larghe e aperte campagne della Lugana e quelle
di Locato ed anco le più ristrette della Yaltenese. La quagliarci si pone in un campo in cui già alta e ben verde s’alzi in luglio la melica,, monda d 5 ogni erba straniera, con suoi solchi ben diritti e disposti così che quel di mezzo superi alquanto in lunghezza gli altri. Le reti si stendono lateralmente da una parte e dall’altra fer mate agli alberelli e alle macchie che fiancheggiano il campo, e si regolano in modo che lascino larga, l’entrata a un’estremità, e, restringendosi di mano, s’uniscano
ai- fi altra, così da formar un semicerchio, al quale s’attacca nuova rete a foggia di sacco che vada a terminare in una buca appositamente scavata. Così preparata la qua gliarci, fi uccellatore, che è sul posto avanti fi albeggiare, distribuisce qua e là a conveniente altezza, su antenne infisse al suolo, le gabbiette delle quaglie cmdaiuóle, che -servono di richiamo alle sorelle migranti, e le stuzzica a cantare. Allo spuntar del giorno le incaute quaglie che già si sono posate sul campo, nemiche coinè
sono della luce, si nascondono tra la melica, e allora il cacciatore con una verga batte il campo per intimorirle, non così perù che s’alzino a volo, e a poco a poco le caccia all’e stremità, spesseggiando i colpi quanto più s’avvicina alla buca fatale, nella quale cadono tutte le meschinelle. Di laute prese di quaglie parla il Grata volo nel libro 3°, fatte a Yenzago - nella campagna di Lunato -, del quale dice che è (piasi un bara) da quaglie tante che se ne pi gliano. Compagno delle quaglie