Tre specie di pannila ni - secondo il Maffei - si fabbriea- vano nel Veronese nei secoli XII" e XIII 0 , una grossa e da strapazzo detta da navigare, altra, più sottile per calze, la terza fina dilaniata ir eli; za di grandissima durata. Sulla riva opposta il lanifizio - probabilmente introdotto, o certo diffuso da frati - prosperava in più luoghi e occu pava molte braccia, protetto pure dagli Statuti, che severa mente proibivano di mescolare alla lana peli di bue, di cane, dì capra, di becco
, d’asino o d’altro animale, c/(fjus piììus non sii consnetus in pannis poni, o in qualsiasi altro modo adulterarne la fabbricazione j 1 ). Celebri erano i panni detti èereiini che si lavoravano a Sabbio Chiese, i quali trova vano pronto smercio in tutto il territorio bresciano e al trove, sopra gli altri apprezzati per la resistenza. Più fiorente dell’ arte della- lana nella, Riviera dì Salò era l’industria del refe, antichissima. Già nell’undecinio secolo il refe di Riviera viaggiava a Venezia, dove