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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 715 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
, gli produceva nausea. Egli passava le ore nel giardino della sua villa di Giove , dando con senile superstizione a mangiare alla sua serpe favorita, e chiamava sopra di sò la maledizione degli Dei, corno è scritto nella sua lettera al Senato : “ Possano gli Dei e le “ Dee farmi morire anello più miserabilmente di quel ch’io già ora mi sento giornalmente morire, se io.... „ E la maledizione fu adempiuta, e, come Augusto aveva ricevuto indizi! e saluti di pace, a lui manifestaronsi invece annunzi

sua vita. Egli arrivava, da Roma ; quando la sua nave passò veleggiando davanti al porto di Ro teali , dei marinai greci e alcuni viaggiatori d’ Alessandria lo riconobbero e celebrarono con liete offerte festive il protettore delle spiaggia a della navigazione, Allora nel tramonto della sua vita risplendette ancora un ultimo raggio di sole , ed egli se ne andò a Capri per continuare anche colà le gioconde solennità con giuochi ginnastici degli efebei, con banchetti coronati di rose, a cui erano

convitati anche gli abitatori della sua isola, con canti e liete facezie d’ogni maniera. II suo intelletto risplendette anco un’ultima volta lucido per guisa, odio egli stesso compose dei versi greci: quattro volte vide egli il sole alzarsi di dietro al Vesuvio ; poi , guidato già dalia mano della morte, egli fece ritorno sul continente. Ma a Nola l’ultima ora lo colse.... Passano dodici anni. Siamo nell’anno ventesimo sesto della nuova era, ed ecco approda a Capri un uomo dal torbido aspetto, uno

spirito in aperta rottura col mondo c cogli Dei. Egli è Tiberio, clic col suo astrologo Trasillo va a prender stanza nella villa di Giove. Egli era venuto a guisa di ragno , e da ragno aveva intessuto urna rete marmorea di splendidi luoghi di delizia sopra le dodici punto dall’isola. A guisa di ragno sedeva egli nel mezzo di codesta rete, i cui tentacoli stendevansi fino a Roma c per tutto il mondo conosciuto. Ma a ninna cosa prestava egli maggior attenzione che alle contrazioni della vittima, nulla

poteva recargli gioia più grande. La pace s’era dileguata dall’isola, e la oscura passione pose stanza negli appartamenti dorati. La nube della maledizione pesava grave su codeste rupi, c quando dal suo grembo luccicava un ba leno, c‘ era di sicuro qualcuno nell’ Impero condannato a morire. Questo baleno , ebe da Capri si sprigionava sul mondo, colpì da ultimo l’onnipotente Scjano. Così passarono altri undici anni : il cercbro dell’ imperatore vaneggiava nel delirio ; 1’ essere, che si chiama uomo

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 364 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
si arrischiano di rimanere a sfidare compatti i rigori della malaria; ma chi viaggi in co- desta regione durante l’estate v'incontra assai di frequente uomini dalla faccia ingiallita c magra, tormentati dalle febbri, inetti a qualsiasi lavoro - evidente riprova della maledizione che pesa an cora su coleste terre. Grosseto è l’unica città di qualche importanza, ohe si incontri in tutta la Maremma toscana. E fortificata e ha circa tremila abitanti ; b capoluogo della provincia e perciò sede di una prefet tura

e di tutti gli altri uffici amministrativi, clic'le sogliono far corona; tutte le altre località della Maremma sono per sò stesse insignificanti. Tanto più ricchi d’interesse sono gli avanzi etruschi, che qua e ià con una certa frequenza si trovano. Abbiamo già ricordato, di passaggio, le mura etnische di Volterra: qui incontriamo Po- pulonia, Rosolie, OrbeUllo, Cosa, e sopratutto Cornuto, povere cittadette o anche soltanto villaggi moderni , che vegetano sulle rovine di possenti città,, delle quali

si vedono ancora le mura pode rose o si discoprono i sepolcri antichissimi - che è tutto quanto ci resta dell’epoca etnisca. Sono specialmente notevoli i sepolcri di Corneto, che sorge presso alla antichissima Tarquinia, una delle dodici città della lega, e dove or fa' pochi anni vennero a caso scoperte moltissime camere mor tuarie etnische ricche di pitture murali, di vasi, di iscrizioni, di lampade, di ornamenti, ecc.; per modo che non v’ ha oggidì paesello , il quale in coleste parti non possegga

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 314 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
fu stabilita una colonia romana per tenere in rispetto i Liguri . audaci montanari delle Alpi Apuane ; a Lucca Cesare convocò Pompeo e Crasso per concertare il primo triumvirato. Sotto l’Impero, Lucca diventò il capoluogo ci lina provincia e si abbellì di un gran numero di monumenti. Quando tutto crollò e i Goti passarono gli Apennini, Odoacre vi si fermò. Il greco Narsete ne lo scacciò, ed avrebbe forse fatto della vecchia città romana una città neo greca come Ravenna, ma i Lombardi non gliene lasciarono

Mancava pelò uno dei compartimenti (il secondo a sinistra), sia che il disegno primitivo non com portasse clic sei storie, sia clic Andrea ed i suoi figli non avessero avuto il tempo di farlo. Solo nel 1584 si pensò a riempire quel vuoto, ma la famiglia dei Della Robbia era spenta, e fu il pit tore Filippo Paladini di Pistoia che ebbe l'incarico di quel lavoro. Rei secoli successivi, l’opera dei Della Robbia ebbe a soffrire dell’incuria di quelli che 1’ eb bero in loro balia. Solo nel 1826

fu intrapreso, non tanto il ristauro, quanto il consolidamento dei bassorilievi. Questa lunga cornice è divisa in sette compartimenti che rappresentano le sette opere della mi sericordia : vestir gli ignudi, dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, ricoverare i pellegrini, visitare i prigionieri, assistere gli infermi, seppellire i morti. Osservando la progressione dei sette bassorilievi della facciata del Ceppo, il visitatore di Pi stola sentirà crescere in lui l'ammirazione per i Della

archeologici di questa graziosa città che si vanta a buon dritto d'essere una delle piu an tiche città della Toscana. Firenze non era ancora emersa dalle paludi, clic Lucca era di già città antica, piena di moto, piena di ricordi etruschi, e la cui fondazione si perdeva nella notte dei tempi storici. Essa contò tra i principali municipi romani dellTtalia centrale, e ricorda ohe le sue mura furono allargate dal console Sempronio Longo, quello stesso che fu battuto da Annidale sulla Trebbia. Rei 577 a Lucca

il tempo. Quei barbari del Nord, tru cidati i principali abitanti, rovinarono gli altri impossessandosi dei loro beni e dividendoseli tra loro. La gran contessa Matilde, c dopo di lei gli imperatori d’AIcmagna cd i Marchesi della Toscana, concessero privilegi e diritti alla città di Lucca, che sotto l’autorità nominale dell alto dominio si governava da sfe. co’suoi consoli eletti. Nell’undeciino e nel dodicesimo secolo, il commercio vi prese

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 755 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
, ma poi la città si arrende, cade la forte Agrigento e le sorti dell'isola sono de cise ; essa diventa e rimane da allora in poi provincia romana , la prima , che i Romani aggiun gono al continente italico , e insieme la pietra fondamentale del colossale edificio , che venne poi innalzando nel mondo la potenza romana. Ciò accadeva nell’anno 210 avanti Cristo. Àvidi e rozzi governatori succhiarono in breve il nuovo e pingue paese in guisa crudele. Essi non si diedero pensiero dell’arte e della

delle libertà ; altrettanto fece il crudele Ag'atocle , il quale da vasaio aveva saputo levarsi a ti ranno della sua patria. E cosi Greci e Cartaginesi lottarono con varia fortuna. La'seconda guerra punica era già incominciata, quando il partito cartaginese dell’isola strinse alleanza con Annibaie, provocando cosi la spada di Roma, la quale aveva già messo l’occhio cu pido sulla Sicilia. Ed ecco apparire Marcello colle legioni romane ad assediare Siracusa. Egli dura due anni nella sua impresa

gentilezza ellenica , né degli antichissimi diritti di quelli che occupavano il paese prima di loro ; e per tal modo le splendide città , elie sedevano sulla spiaggia del mare, vennero in decadenza e il popolo fu ridotto a dura schiavitù, obbligato a riem piere di grano le navi onerarie del conquistatore , clic quotidianamente approdavano ne’loro porti. La Sicilia divenne il granaio della lontana Roma, e imi l’altro ; perocché il commercio, l’industria e le arti illanguidirono e disparvero. In breve

. La durezza dei Romani, i quali eolia spada spingevano al lavoro l’aratro siciliano, trascinò i tormentati alle crudeli guerre servili, in cui tre eserciti romani furono distrutti, ma insieme andò morta la maggior parte della originaria popolazione valida. Allora si fece la quiete in Sicilia , e il paese sprofondò più e più nella miseria; ne compirono la rovina i due rapaci Pretori, M. Emilio Lepido e 1’ anche più terribile Verro , il quale con mano sacrilega saccheggiò perfino gli antichi santuari

di un altro. Il turbine della trasmigrazione dei popoli infuriò devastatore sopra le sue terre: schiere di barbari la percorsero e le succhiarono il sangue senza tregua. La storia incominciò da capo il suo corso. Come già in passato ai Siculi s’ erano sovrapposti gli Elleni, i Cartaginesi e i Romani, cosi ora si sospinsero un dopò 1’ altro nelle sue terre Germani , Bizantini, Saraceni e Normanni. E sempre più rapida e varia si volse la ruota della storia, schiacciando popoli ed eroi, che

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 246 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
296 DALI,’ALPI ALL’ETNA. ma rimasto incompiuto, si conservano le Gallerie ducali, ora regie, e il Museo dì antichità, pre ziosissimi 1’ uno e le altre. Nelle gallerie si trovano numerosi i quadri di Correggio , del Parmi- gianino, de’Caracci, di Giulio Romano, e in genere della scuola bolognese, nonché qualche Murillo e Van Dyck. La Biblioteca, ricca di codici e di manoscritti, conserva una collezione completa delle opere edite dal celebre Pedoni, che fu per lunghi anni direttore della

), si gloria di aver dato i natali a Lo dovico Ariosto, ha un Duomo di belle proporzioni, eretto nel secolo XIV , e capi d’ arte sparsi nelle varie sue chiese. Il Museo, annesso alla Biblioteca, conserva le collezioni naturali del celebre Spallanzani, che era appunto reggiano. L’orgoglio maggiore della città sta però nel Teatro, opera moderna e splendida , superiore forse alla importanza di essa ; ma in generale codeste città del l’Emilia hanno una passione vivissima per i divertimenti scenici, c ciascuna

di esse, anche le più piccole, volle avere e ha infatti teatri, che altrove farebbero la gloria di centri assai più ricchi e popolosi. Da Reggio si può in brev’ora fare una rapida escursione a Correggio , piccola città , che nel 1491 vide nascere tra le sue mura Antonio Allegri, celebre, come abbinili detto, nella storia dei- fi arte col nome appunto della sua città nativa. Non ci si incontra però alcun lavoro del grande artista. Più interessante per gli amatori delle reminiscenze storiche

VII, ospite di lei in quel castello, ricevette colà nelfiinverno del 1077 fi imperatore Enrico IV chiedente perdono e lo costrinse a far per tre giorni penitenza colla corda al collo e i piè scalzi nella corte del ca stello, esposto a tutte le intemperie della rigidissima stagione ! E ora la ferrovia ci conduce , sempre traverso alla uniforme ma fertile pianura della grande valle del Po, a Modena, la Mulina dei Romani, altra città ricca di storia nel medio evo, sede di un minuscolo principato fino

a poco fa e ora discesa anclvessa alle modeste proporzioni di un ca poluogo di provincia. Ma il visitatore vi incontra ancora traode stupende di una mirabile flori dezza artistica : è impossibile, p. e., non soffermarsi davanti al Duomo , costruzione compiuta in più epoche, ma che risale alla Confessa Matilde ed è sommamente interessante nella sua bizzarria; impossibile non alzare gli occhi alla . Ghirlandino, campanile altissimo sorgente lì presso, celebre negli annali delle discordie cittadine

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 48 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
a stile gotico assai ele gante ; ma chi preferisce gli avanzi dell’epoca romana, trova prima di tutto le rovine dell’ antico teatro sulla sinistra dell'Adige, presso alle mura del castello 8. Pietro, per verità poche e quindi incomplete. Ma quale compenso non si ha nella vista della stupenda Arena in Piazza Bra ! la circondano . potevano e possono tuttora prendere posto circa 100.000 persone. Ma quanto non è essa mutata da quel di prima ! come a Roma si demolivano nel medio evo i monumenti antichi per

erigere i palazzi de’ nobili . onde il detto quoti non fecerunt barbari, fe- cerunt Barberini ; così a Verona si estrassero dall’Arena i materiali per alzare le mura della città; più tardi, nelle lotte cittadine. l’Arena era divenuta una specie di fortezza, in cui l’ima e l’altra fazione si rinchiudeva e sosteneva veri assedi ; oppure vi si rinnovavano le ferocie de’ tempi ro mani co’giudizi di Dio e coll'eseguirvi le condanne di morte. Via via che le condizioni del paese venivano peggiorando, anche

dalle celebri cave di marmo rosso di cui é ricca la provincia veronese, e i suoi prodotti venivano per l’Adige flottati in città. L’edificio mi sura esternamente 32 metri e mezzo in altezza, 166 in lunghezza e 133 in larghezza; l’arena interna é lunga 73 metri e larga 43. Nelle ampie scalee, che

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 196 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
restaurato, siede sovra un promontorio che si lancia arditamente in mare, ed è tutto cinto di folti boschi d’ olivi. Quivi si accentrano le autorità della provincia , che porta egual nome ; ma non è questo , clic dà importanza alla piccola città. Come San Eemo , come Monaco , come Nizza . esso deve alla sua pittoresca posizione, al suo clima saluberrimo una celebrità molto migliore, che va d’anno in anno crescendo; e diverrà anch’esso uno di qu R raggiorni rVinverno, che i medici consi gliano

quel piccolo borgo, in fondo a una gola, è Finale , cinto di mura mezzo diroccate, e li presso s'al zano le rovine del Castello Gavone, sede già dei marchesi Del Carretto, preso e distrutto da Ge nova. AIbenr/a, città die risale all’epoca romana, mostra ancora le sue torri medioevali ; Oiteglia, patria di Andrea Boria, il grande ammiraglio di Carlo V e riformatore della repubblica genovese, è celebre oggidì per un vasto penitenziario. l’arto Maurizio, fornito di un eccellente porto di fresco

la prima volta si incontrano palme in quantità, alcime delle quali misurano fin ottanta piedi di altezza ; e di qui si spediscono a Boma i rami che colà si richiedono nella Domenica delle Palme. Codesta usanza risale ai tempi di Sisto V, ed è privilegio della famiglia Bresca, clic si riannoda a un aneddoto molto conosciuto. Sisto V faceva alzare sulla piazza di San Pietro il celebre obelisco, che ne forma il maggiore ornamento , e la folla si accalcava da tutte le parti alla rischiosa operazione

per la salubrità della sua aria. La posizione sua è simile a quella di San Eemo, poiché la rada è dalle due parti cinta da due promontori, e a tergo le alte pareti delle Alpi Marittime la preservano dai freddi

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 676 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
tutte le muse, e anche i grandi, i signori del mondo vi venivano a cingere tra le sue mura la corona di rose: Augusto, Claudio, Verone. Ma venne un giorno, venne una notte, un triste giorno, una terribile notte: il monte disfogò con pazza violenza il suo rancore a lungo trattenuto. Vulcano geloso strozzò la bellissima sua Ve nere, che aveva trescato col Marte romano, e gettò il lenzuolo mortuario sopra il cadavere ancor bello di lei. Ed essa fe ora qui sepolta nello splendore della sua

giovinezza, che stava appunto per svolgersi a più matura bellezza. Il paese tutto dal mare al monte era divenuto un grigio deserto di ceneri, non un campo ver deggiante allegrava l'occhio dell'agricoltore. Impaurito quasi anch’esso, il mare s’era ritirato da quel luogo di spavento; - le navi non approdavano più a questa spiaggia. Gli abitanti, que’ pochi clic nella fuga avevano potuto trovare salvezza, si dispersero, mendicando per la provincia. Il nome di Pompei fu dimenticato, e nessuno seppe più

la mente colia fantasia, scendiamo giù in quelle vie, soffermandoci amorevolmente a consi derare i singoli oggetti e ricostruendo coll’occhio della mente quello che rovinò, completando quello che manca; e se vi ritorniamo più e più volte, quale copia di bellezze non si dischiude allora al nostro sguardo! Voi miriamo riflettersi come in uno specchio una civiltà, la quale, nata e cresciuta dal commercio di questa città con le nazioni d’ogni parte del mondo, che avevano un culto pel bello, figlia della

forza dominatrice di Roma c del sentimento artistico della Grecia, prodotta dalla fusione di tutte le virtù dei popoli più disparati, era prossima a dispiegare la sua più completa

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 736 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
eterno il vento. Col sole e col vento vi domina altresì la malaria, il mor tifero vipistrello del mezzodì ; ossia i sali prolifici del suolo , clic non avendo a sfogo il veicolo della vegetazione, nelle ore del vespertino crepuscolo, a somiglianza dì tutti i malfattori, si spri gionano in miasmi deleterii e si vendicano della fannullaggine, die li frustra, arrecando morte agli uomini per non poter dar vita alle piante. E l’amore, clic si tramuta in odio. “ E sotto il triplico flagello del sole , del

vento - e della malaria, vi dimora la pastorizia , die vuol diro l’antico, l’adnmit.ico, il preistorico. Anche Abele era pastore. Il pastore non ha bisogno di agricoltura, poiché il suo gregge trova di clic pascersi nei naturali germogli del suolo; non ha bisogno d’industrie, poiché la capra gli dà il latte e l’agnello la carne, onde alimentarsi, e la pe cora il villoso suo cuoio, onde vestirsi ; non ha bisogno di casa, poiché cercando sempre i tepori, la mula terra, gli serve di letto; non

ha, bisogno di patria, poiché uc ha una dovunque abbia pa scolo la sua marnila : non ha bisogno di famiglia, poiché fa senza patria, senza letto , senza cu cina, senza pomerio.... „ Tutte le provincia meridionali potrebbero, del resto, inquartavo nei loro stemmi arnesi di agri coltura, ovvero relativi alla pastorizia, perocché esse non vivono ohe dei prodotti del suolo e del pascolo. 11 piano offre dovunque il frumento c il frumentone, mentre sulle apriche colline matura un vino focoso, c nei giardini

lungo la spiaggia crescono in quantità sterminata le frutte meridio nali. Negli estesissimi pascoli della piumini, si raccoglie d’ inverno il bestiame che nella stagione pili calda emigra tra i monti, sugli altipiani guidato da quei pastori mezzo selvaggi, il cui strano

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 785 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
Osteria a Lugano Lago Maggiore con l’isola Bella o l’isola dei Pe- scatori Golfo di Pallanza 100 Rotonda d’Èrcole sull’isola Bella 197 Monte de’Cappuccini - - 199 Fontana nel Giardino Reale 200 Porta Palatina 201 Strada alla basilica di Superga 203 Moncalieri 201 Palazzo Madama 20.1 Palazzo del Talentino 200 L'Armeria reale di Torino 213 Fontana all’Acquasola 215 Porta vecchia della Lanterna 210 La sera sul molo 217 L’ora della confessione nel Duomo di San Lorenzo. 218 Porto di Genova 219 Sul

Nizza 245 Ventimiglia 248 Il casino di Montecarlo 249 Mentono 252 Mentono, veduto dal lato ovest. 253 Grandi Olivi a Montone 257 Raccolta delle olive a Montone 261 Dolceacqna (due disegni) 264 Villa mentonese. 265 Castello di Monaco 268 I pescatori a Mentono 269 Ritorno della pesca a Lavagna 271 Sulla penisola di Sestri Levante 272 Panorama della Spezia 274 Panorama di Porto Venere ivi Abbigliamento delle cittadine della Spezia . . . 276 Contadina di Brussa- . ivi Porto Venere nel golfo della Spezia

277 Perici, vicino alla Spezia 280 Veduta db Portovenere, presa dall’isola Palmaria . 281 Isola Palmaria nel golfo della Spezia 284 L’isola Palmaria e la Villa del marchese Pieri Nerli. ivi Spiaggia di Quinto 285 - Zezzano, nel golfo della Spezia ivi Siesta 287 Fontana delle Sirene, a Carrara 288 Cava di marmo presso Carrara 289 Giuoco delle bocce 292 Canossa . 293 La Piazza Maggiore con la fontana del Nettuno a Bologna 297 Le Torri Pendenti, a Bologna 301) PifFerrari 301 Tomba di Teodorico

, a Ravenna 304 La Pineta a Ravenna 305 Tomba di Galla Plachila 308 Sulla Piazza Maggiore, o Vittorio Emanuele (già Foro Senatorio) 909 Avanzi del palazzo di Teodorico, a Ravenna. . . 312 Interno di Sant'Apollinare Nuovo, a Ravenna . . 313 La basilica di Sant’Apollinare in Classe .... 316 11 chiostro di San Vitale 317 ’ Lhnperatore Giustiniano e la sua Corte ; Mosaico di San Vitale, a Ravenna 319 L’imperatrice Teodora: Mosaico in San Vitale, a Ravenna 320 Interno della basilica di San Vitale 321 Ponte

Vecchio 328 Cortile di Palazzo Vecchio a Firenze 329 Palazzo Pitti 332 Fontana di Nettuno sulla piazza della Signoria. . 333 Loggia dei Lanzi 336 Or San Michele 337 Davanti la Loggia dei Lanzi 340 La nuova facciata del Duomo a Firenze 341 Duomo di Santa Maria del Fiore, prima della co struzione della facciata 343 Loggia del Mercato Nuovo 344 Coro (li Santa‘Maria Novella 345 Fontana del Cinghiale sul Mercato Nuovo. . . . 347 Cortile del Palazzo del Bargello o del Podesià . . 348 Via degli Strozzi 349

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Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 265 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
montagne di San Marino ; il paese è piano , ma lui un carattere proprio ; a ciascun lato della strada scorrono due stretti canali, contornati d’iridi gialle, c le cui acque sono letteralmente nascoste dalle larghe foglie verdi de’nenufar dai bianchi calici picchiettati d’oro. Di tant’in tanto sorge una capanna coperta di stoppia, semplice ricovero per i contadini delle risaie, e un pino parasole rompe la monotonia della linea ; a sinistra, una lunga linea scura chiude tutto l’orizzonte dalla parto

di Ravenna fino al mare : ò la Pineta, la celebre selva illustrata da Dante. In fine, a cinque chilo metri dalla citta, in un campo a sinistra della strada, a un centinaio di metri, sorge la basilica di Classe, ultimo vestigio della città romana di Classis, o piuttosto del distretto di Chassis, distrutto interamente nell'almo 728 da Luitpnuido Longobardo. La basilica fu consacrata ne’primi dicci anni della conquista de’Greci. Esistono ancora l’iscri zione della fondazione e quella della consacrazione

: Jalianus Argentarmi l’ha ornata c dedicata; sali Massimo l’ha consacrata neU’anno 549. A destra della facciata, sfigurata e spogliata del por tico primitivo, fu eretto un convento; Sigismondo Malatcsta di Rimini, figlio di Landolfo, clic vo leva consacrare a Dio il magnifico Tempio Malatestiano , a Rimini, portò vìa i marmi de’ rivesti menti per ornarne la superba facciata della sua chiesa (1450). Il luogo è’ deserto, e, pare, non si popolerà mai; ma suonate la campana alla porta del convento

rappresentanti i vescovi, e, nella semi-eupola al disopra delì’altar maggiore, delle scene della Scrittura:! Sagrifici di Abele, di Melchisedecco e di Àbramo, e la consacrazione c dotazione della Chiesa fatta da Costantino. Una cripta contiene la tomba di Sant’Apollinare, con belle iscrizioni del quinto secolo. Nel centro della chiesa sorge un piccolo al tare antico , dedicato alla Vergine da san Massimo , e lungo i muri delle due piccole navi, una serie di magnifici sarcofagi del sesto, settimo e ottavo

secolo contiene i resti degli arcivescovi di Ravenna, sanctissimi ac ter beatissimi , dice l’iscrizione. Il quindicesimo e il sedicesimo secolo hanno lasciato qui le loro tracce in alcuni frammenti di scoltura di così straordinaria perfezione, da farei dubitare che appartenessero al più bel periodo della Grecia o al Rinascimento italiano : anche l’arte bizantina vi è rappresentata da un baldac chino d’altare del nono secolo, posto in un angolo, e ciré uno de’più mirabili modelli che esistano.

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 356 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
Chiesa, e fra essi, oltre Enea Silvio, nientemeno che Gregorio VII e Alessandro III, i due più fieri pontefici che sedessero sulla cattedra di San Pietro. Dietro al Duomo e sottoposto al coro di esso è il Battistero , ornato di una bella facciata go tica ; sul fonte battesimale s’innalza un tempietto esagono di bianco marmo con statuette di Do natello, elegantissima cosa. Dal Battistero si scende alla storica Piazza del Campo , centro della vita cittadina , di forma semicircolare

, e rassomigliante a una conchiglia arrovesciata. È una su perba accolta di monumenti : il Palazzo della repubblica che sta nella parte più bassa , la Torre del Mangia , il merlato Palazzo dei Sansedoni e la Fonte Gaja vi formano un insieme meravi glioso. In questa Piazza si adunava a’ tempi della repubblica il popolo sauese a tenervi le sue deliberazioni ; oggi ancora vi si celebra ogni anno nel mese d’ agosto la corsa del Pallio , nella quale gareggiano le diciassette contrade o rioni della città, e che altra

volta terminava spesso in zuffe sanguinose tra vincitori e vinti. Kff! m BAI ■UBI 4 fi] WW, -G WW L LA FONTE GAJA. Il Palazzo della repubblica, che sorge nel fondo, data dal 1309 e fu residenza del Podestà e della Signoria. L’interno è ricco di freschi dovuti ai migliori artisti della scuola sanese; bellissima sopra tutto la cappella del primo piano decorata da Taddeo Portoli, dal Sodoma, dal Turini e da altri. La Torre del Mangia , che s’innalza svelta ed elegante dal tetto del Palazzo

, fu disegnata nel 1325. Essa ha l’altezza di centodue metri, supera quindi quella di Palazzo Vecchio a Firenze. Ma uno de’ più notevoli monumenti della Piazza del Campo è senza dubbio la celebre Fonte Gaja disegnata da Giacomo della Quercia nel 1419. Il suo nome, clic può parere alquanto strano, provenne da ciò, che i bassorilievi scolpiti da Giacomo intorno a codesta fonte parvero tanto belli, che furono detti gaj e la fonte stessa gaja - tanta parte prendeva a quei tempi il popolo alle opere d’ arte

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 608 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
, il paese della pace e della letizia. Ma questo quadro vuol essere contem plato solo dal di fuori ; se tu gli passi dap presso rapidamente, te ne rimane nell'anima una simpatica ricordanza. Nell’interno della città l’amaro disinganno fe costretto a cam minare sulle punte de’piedi, e i letti degli alberghi non sono certo pieni di illusioni. Anche il prosciutto di codesto paese è squi sito , in compenso però chi lo fornisce do mina da padrone per le vie. Fuori della città si può nuovamente al lietarsi

della vita, poiché da ogni parte scorre in ruscelli e fiumi l'acqua cristallina del monte. Questa è la Lorda , che scatu risce sull’ altro versante del Monte Secco , qui il Cavaliere irriga la ben coltivata pianura di San Vito e parecchi allegri ru scelli corrono al suo soccorso. Dovunque l’uomo può impadronirsi dell’acqua verdeg giano e fioriscono i campi sotto codesto sole italiano meglio che in qualunque altro paese; dove invece essa precipita repentina dai monti denudati, come nelle pianure che

seguono a questa, coprendo il suolo di sterili detriti e i campi di mota, là crescono i cardi, e anche il fecondo sole di primavera non produce che inutili erbacce tra i sassi. Il diboscamento dei monti fe diventato la maledizione dell’ Italia , e non solo di lei , ma anche della Spagna, della Grecia, della Palestina e di molti altri paesi. Le colpe de’ padri si pagano oggi dai figli ad ogni temporale. Magnifici gruppi di monti se ne stanno ora tristamente denudati, e il nostro sguardo erra di cima

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 302 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
La cappella nella quale è deposta la sacra cintola, è la prima a sinistra entrando in chiesa. Un alto cancello di bronzo la separa della navata. Sopra un altare d'argento c’è la statuetta di una madonna graziosa, finamente e squisitamente lavorata, c coperta con una stoffa di seta ri camata in oro. È opera di Giovanni di Pisa clic la scolpi in Prato, mentre attendeva all’ingran dimento della navata ed alla costruzione del coro. Ma ciò elio merita ancor pili 1’ attenzione del visitatore sono gli

affreschi clic coprono le tre pareti della cappella, l'opera più notevole del fiorentino Agnolo Gaddi. finitimo per l’età, non per il merito, nella famiglia degli imitatori di Giotto. Angelo Gaddi non rinnegò le tradizioni di questa illustre scuola , ma la sua immaginazione naturalmente ridente lo portava a riprodurne esclusiva mente dei tipi graziosi. Questi affreschi rappresentanti la leggenda della cintola formano un poemetto grafico di caval leria gentile e'vaghissimo, visto il quale non si dà molta

importanza agli affreschi che un ignoto giottesco dipinse nelle cappelle laterali al coro. Stupenda opera di fonderia artistica è il cancello della seconda cappella a sinistra, lavoro di Tommaso di Bartolommeo. Filippo Lippi ha dietro al coro dell’ aitar maggiore degli affreschi attorno ai quali lavorò per sette anni. Tutti coloro che poco o molto si sono occupati delle Vite dei pittori fiorentini, ricor dano lo scandalo di Cui il nostro Lippi fu l’autore. 11 fatto successe a Prato. La giovane Lucrezia

, figlia di un nobile della città, faeea il suo noviziato nel convento di Santa Margherita che si può ancora vedere. Fra Filippo Lippi, clic avea allora cinquantanni, dovea fare per la cappella del convento un quadro, ora esistente in Parigi, e scelse , dieesi, per modella la giovane Lucrezia, della quale si innamorò. L’ annotatore del Vasari, il Milanesi, dice clic Lippi era cappellano del convento e che approfittò delle facilità che gli erano offerte dal sno ministero per sedurre la giovane novizia

. La tradizione soggiunge che il giorno nel quale si esponeva la cintola della Vergine alla ve nerazione dei fedeli, e nel quale le monache si trovavano in duomo, il Lippi rapi Lucrezia. Ma i do cumenti dell’epoca, accuratamente compulsati, ristabiliscono i fatti sotto il loro vero aspetto, c ci fanno sapere ebe la giovinetta Enti fuggi di pieno accordo col vecchio pittore, e die podi! giorni dopo , sua sorella e diverse altre monache imitarono il di lei esempio , fuggendo il convento con altri complici

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 624 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
LE COLONIE GRECHE. 751 speciale dalle deità . che prediligevano . o che per antica consuetudine onoravano. Così ei fu la fratria degli Artemisj, dei Chermalensi, degli Ebonioti, degli A risici, eco. A capo di ogni fratria Stava un demarca, l’amministrazione pubblica era affidata agli arconti eletti dal popolo. La costi tuzione dello Stato era repubblicana. I Greci non erano venuti a codeste «piaggio colla spada alla mano , ma colla mite insegna della coltura e del costume ellenico, e questa

insegna illuminò per lunghi secoli la crescente città del golfo. Ma la città del Tevere cresceva più rapidamente, e la potenza romana fu più forte della greca coltura. Il braccio di lei assoggettò un dopo 1’ altro i popoli fino allo estremo sprone della pcni- . sola, ove abitavano i rubesti e tenaci Bruzii, i Salantini, gli Iapigii e gli Àpulii. I Sanniti, stretti dappresso dai Romani , si gettarono nel 327 a. C. nella città di Neapolis , ma già nel 290 non c’era più resistenza possibile; era quello

il grand’anno di vittoria dei Romani, e nel 272 la pingue Magna Grecia era divenuta vassalla della repubblica romana. ■ Neapolis divenne città confederata : mandava tributo a Roma e conservava le sue antiche leggi, i suoi costumi, il suo linguaggio. Essa tenne fede costante a Roma, sostenendola in parecchi at tacchi, e però la dominazione di Roma fu mite; anzi questa la trattò sempre da beniamina, anche gli imperatori si allietarono della serenità e bellezza, che in Neapolis prevaleva; essi soggiorna vano

volentieri su codeste spiagge, celebrandovi con un popolo, che amava le gioie della vita, le splendide feste ordinate in loro onore. Come ci veniva volentieri Augusto , che tanto prediligeva l’elemento greco! Anche Tiberio amava codesto cielo e lì, presso a Napoli, nell’isola solitaria (Capri) egli trascorse molti anni della sua vita. Ci vennero del pari Caligola , Claudio , Nerone , Marco Aurelio: - a tutti furono negli splendidi templi di Cerere, di Diana, di Castore e Polluce offerti, secondo

anche la tomba di Partenope, e nobili dame della città celebravano ancora ogni anno le feste eleusine. Ma quando la nipote di Costantino, Patrizia, clic aveva dedicato sè stessa al dolente Salvatore, ebbe visitato quel santuario, fece colla mano il segno della croco sul marmo della muraglia e disse: Haec requies mea! Così narra la leggenda. Essa partì, ma la tempesta gettò la sua nave contro le recete degli antichi giardini di Lu- cullo, là dove oggi sorge il castello dell’ Uovo e una fontana

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 502 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
più altra luce olle quella della fiaccola rovesciata. Ciò accadeva nell’inverno 1594. La incipiente primavera già preparavasi a visitare i sette colli quando Tasso, stanco pellegrino, chiese asilo qua dentro. Cosi il figlio, die il giorno aveva affa ticato colla, sua luce e co’suoi rumori, rifugiavasi a sera in grembo della madre amorevole. Come SUL MERCATO DI PIAZZA NAVONA. era stato affannoso il suo giorno ! Una corsa di gara nella polverosa arena della vita ; il cuore martella, le guaneie

s’infiammano. L’ amore sorride dall’ eccelso balcone.... com’ è ardente il desi derio, l’orgogliosa aspirazione all’alloro concesso al vincitore. Gloria ! gloria ! Dietro al convento, verso mezzodì, sorge l’antica quercia, sotto la quale il Tasso sedeva spesso collo sguardo vagante sulla Campagna, attendendo la primavera. Qui il miracoloso san Filippo Neri, moderno apostolo di montagna, predicava a’suoi credenti le massime della rassegnazione cristiana, eccitandoli al disprezzo di sfe e a rinunziare

alle vanità della terra. Il fulmine danneggiò anni fa la quercia ; ma il luogo rimane sacro per tutti i tempi. Noi annodiamo volonticri le nostre reminiscenze agli alberi, “ eterni testimoni della eterna bel lezza della vita ; e se lunga è da qui la via, breve è invece il passaggio del pensiero dalla

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 306 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
nota nel lavoro degli ornati , lo stile die ricorda la chiesuola della Spina , potrebbero accreditare questa opinione. La statuetta che sta in cima alla cuspide della porta centrale non è indegna di tanto artefice ; solo quelle della lunetta . ohe staccano su un fonilo a mosaico e con due angeli formano il gruppo di San Paolo , sono tanto g-offamente scolpite che non si può comprendere die Giovanni da Pisa avesse a cuore la propria opera, c lasciasse metter là quelle tre figure. A Pistoia

vi sono cinque ospedali, che datano tutti dal medio evo, e sono fondazioni pie do vute alle principali famiglie della città, od a pubbliche collette. In quei tempi bicolli, i comuni non doveano difendersi soltanto dalle invasioni degli stranieri, 0 dai sollevamenti del popolo, ma contro nemici non meno formidabili, la peste e la carestia, clic più volte desolarono la Toscana. Alcuni secoli dopo, la Toscana fu la prima ad inaugurare la li berila del commercio dei grani ; ma nel decimoterzo

insufficiente e poco illuminata; ma la religione ed il sentimento della carità suscitavano dei generosi che si dedicavano interamente al bene comune. Tutti i cittadini della repubblica, di qualsiasi ceto, formati in confraternite, sotto il nome di Fra telli della Misericordia, andavano dì e notte a soccorrere gli ammalati, o a prenderli per por tarli all’ospedale. I capi della Chiesa davano-l’esempio. L’ospitale del Ceppo, una delle grandi curiosità artistiche dell’Italia, si trova a due passi dalla piazza

sempre sotto la forma artistica di un fregio sopra le arcate dell’ospitale, che gli abitanti di Pistoia ordinarono quest’opera grandiosa. A questo lungo bassorilievo si connette il nome dei Della Robbia dei quali è per così dire l’opera collettiva. In Toscana, come dappertutto altrove e in tutti i tempi, l’arte era combattuta tra due ten denze : l’idealismo ed il naturalismo; le quali, sempre in contrasto, senza che una vincesse l’altra, si alternavano prevalendo più o meno, nel favore del popolo

, secondo gli istinti dominanti della stirpo e del secolo. Nel quattordicesimo secolo, dopo il grande slancio dato dal genio di Brunel- lcschi a .tutti i rami dell’arte, il naturalismo, rappresentato prima in modo brillante da Donatello, fu tenuto in iscacco dall’idealismo di cui Gliiberti era il valente e fortunato campione. Se i mate rialisti, dell’arte furono protetti dai Medici, gli spiritualisti aveano un credito immenso presso il po-

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 232 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
come in una nube, le cui graziose pieghe sono smosse dal venticello. Questa foggia è leggiadris sima per le giovani ; ma non si adatta per nulla alle vecchie, delle quali questo velo leggiero, sim bolo della giovinezza avvizzita da un soffio, fa spiccare le fattezze angolose, la vita curva e le dimagrate forme. I dintorni della città sono rinomati per la loro bellezza; merita d’essere specialmente ricordato Porlo Venere sul fianco occidentale del golfo, da cui si gode una vista stupenda su l’ampio

rinchiuso Garibaldi dopo il tentativo d’Àspromonte; ci sarà di guida la prin cipessa Dora (Vistila, dal cui viaggio alla Spezia stralciamo due pagine. “ Il golfo della Spezia lia nove mila metri di lunghezza e sette mila c cento, di larghezza da Tclaro all’isola di Tinctto ; è circondato da due catene formate dall’ Apennino , che corrono quasi parallele l’una all’altra , dal sud-est al nord-ovest. Le tre isole Palmaria, Tino e ’l’inetto sono un avanzo della catena occidentale che s’ innalza

, gradatamente. Da Parodi , uno dei punti culminanti, discende una ramificazione clic chiude la pianura al nord della Spezia e da cui si staccano colline come speroni molto allungati. Uno di questi speroni, clic prende diversi nomi nelle diverse parti della sua estensione, fa capo al golfo incoronandosi di begli ulivi, in mezzo ai quali si erge il vecchio castello merlato di San Giorgio, fabbricato dai Genovesi, colla sua bastia, fortezza costrutta da Filippo Maria Visconti, c forma al disopra della strada

un ameno terrazzo cinto di cipressi, di viti , di elei e di agavi, chiamato Fiocca de’Cappuccini, perchè è occupato da un edilizio non ha guari abitato da quei frati. Pare clic questa rocca sia d’ima grande utilità alla città, perche le febbri di palude, che infieriscono nella pianura situata ad oriente del terrazzo (piano ili Migliarino, o degli Sicignoni ), risparmiano il piano della Spezia. — Un’altra ramificazione, clic parte dai monti compresi fra Pol- vcrala e Sorbolo , si dirigo verso il sud-est

c termina col promontorio di Vezzano che discende sulla Magra. Una rottura fra le montagne di Vezzano e quelle di Arcola serve di shocco alle valli del golfo nella valle della Magra, chiusa da un lato dalla catena orientale, appiè della quale scorre il fiume, dall’altro da colline che discendono dai monti di Fordinovo.

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Pagina 179 di 789
Autore: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Luogo: Milano
Editore: Treves
Descrizione fisica: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Italien ; f.Reisebericht
Segnatura: IV 68.484
ID interno: 218520
colossale pel tempo in cui fu eretta, per il luogo dove fu voluta erigere, con la sua maestosa fac ciata volta verso 'forino . s' impone al guaiolo di dii passeggia per le piazze di questa città e par clic inviti a se perpetuamente Torinesi e forestieri. Le tombe dei Reali di Savoia, sono a fianco della Basilica nei sotterranei elle furono costrutti da re Vittorio Amedeo III su disegno degli ardii tetti Martinez , Rovelli e Rana , e sono disposti a forma di croce latina a lunghe braccia

; al braccio di sinistra è annessa un altra camera mor tuaria ; a quel di destra va congiunta la stupenda sepoltura fatta fare dal duca Amedeo d’Aosta alla memoria della sposa Vittoria Maria Della Cisterna. Di fronte entrando, in capo alla croce, sta 1’ altare con un bassorilievo del Cornaccbini , rap presentante la Deposizione di Gesti Cristo. Nel centro della croce, innanzi all’altare, sorge la tomba destinata a raccogliere la salma dell’ultimo re defunto. Ed ultimo re defunto della Casa Sabauda riposa

oggi, nè forse sarà più levato mai, il magnanimo Carlo Alberto. Vi venne sepolto il 14 ot tobre 1849, e son trcntacinque anni clic la pietà e la riconoscenza degli Italiani ancora non si stan cano di accorrere in mesto e riconoscente pellegrinaggio alla tomba di dii elargiva lo Statuto ita liano, e per la redenzione della patria cimentò prima la vita, sui campi, sacrificò poi il trono degli avi. Tutto intorno son le tombe di Vittorio Amedeo TI e di Carlo Emanuele 111, sul cui mausoleo i fratelli

principessa Della Cisterna e sposa del duca Amedeo, e fu l’ultima a cui diedero ospitalità le tombe di Superga. Terminiamo con un cenno di L. Ohirtani sull’Armerm di Torino clic è, come tutti sanno, una delle più ricche armerie d’Europa. Creata da Carlo Alberto c messa in ordine da un Altieri, è collocata in una dipendenza della ex-reggia dei re di Sardegna, della quale non cessa d’ esser parte integrante, benché aperta alla pubblica curiosità. Due file di guerrieri, tutto ferro da capo a piedi, o per

meglio dire delle vuote larve di ferro di cavalieri antichi, montate sopra cavalli impagliati, coperti di ferro e else palmi vivi, si fanno fronte ai due lati maggiori della sala, come se stessero per aprire un torneo : il forestiere clic vi entra dopo aver visto il Museo di San Tommaso d’Aquino di Parigi, e le migliori armerie inglesi e germaniche , passa in ammirazione fra le due schiere , guardando quasi sospettoso di qua e di là, se quei terribili combattenti d’un’alti’epoca non abbassino

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