, nulla si offre di speciale allo sguardo del visitatore. Ma imboccata la via San Benedetto, una fra le più fre quentate, immettente nell’arteria di via Lunga, si presenta subito la massa grandiosa e severa del palazzo Tabarelli, il più notevole fra gli edifici antichi, privati. Fu costrutto da un canonico, Antonio Tabarelli, sui disegni del Bramante: ed è opera che non fa certo torto a quel grande artista del risorgimento, creatore d’uno stile proprio, sì armonizzante coll’indole, col pensiero, col
nella storia e nell’arte trentina del palazzo Tabarelli ■— col quale divide il primato fra le costruzioni signorili dei secoli, passati. II. palazzo Galasso, che una leggenda popolare — ancora incarnata nella mente delle donnicciuole, le quali quando vi passano davanti non mancano di farsi il segno della croce o di biascicare qualche giaculatoria — vuol fatto sorgere in una sola notte per opera diabolica da un certo Fugger, banchiere di Augusta,, che volle darlo premio d’amore ad una fanciulla della