II fatto poi j che ivi e non altróve si radiitiässefö iti quell'anno i Gastaldi del Perginese a trattare lo sfratto del feroce CrùtìdibaMo, Bigiìóre dèi Castellò, e ehe àtozi si chiami lüogo sòlito delle loro radunante, ci fa suppóifrìà éh r e il Monastero abbia goduto il privilegio di itìajntìriiità^ Ne ritorna menzione liella darla del 1215; e dà rileviàmo per di più, che quel Monastero posseèeva M orto attiguo alla éasa, un mttlino, e un ^éizo di terì-à re 1 * céfttemente da loro ridótto
a coltura iieìte perìmeMé di Zivi gii ago appi edi del monte di Falesia a ; il che rende assai probàbile V opinioué, avere quei mònaci àpparteniifó ali 1 ordine dì S. Benedetfcó, cotanto be'-n e meritò del dissoda^ mento dei terreni e dell'agricoltura. Dòpo il 1215 nisstiti documento di qui ricorda mai più. quel Monastero; e noi sappiami) appena designare il luògo y. óve era piantato. Alcuni opinano col Montibeller, che sor gesse nel sito medesimo, ove ora si vede il Convento dei Padri Francescani
. Siccome pero F attuale Convènto fu eretto solamente nel primo decennio ' del sècolo decimoset timo, riesce affatto inverosimile, che nel lasso di quattri intieri secoli, e nell'abbondanza di tante Carte, che ci ri 4 - ma.ngono, non se ne trovi mai pili ripetuta la menzione,, quando pure avessero sopravvissuto solo poche mine. Dietro poi la scòrta del precitato documento dèi 1215 risulta evidentemente , che il Monastero di Valdo giaceva, alquanto al disotto della cappella di B. Margarita verso la valle
di Susà; e, a mio credere, poggiava sul termine estremo di quel colle, che dalle Spolverine, ove oggi pur comparisce, proluoga,vasi sempre più, abbassando verso, quella direzione, e sul quale ergevasi la antica chiesa, paro'cehiale, e la stessa 'cappella di S. Margarita. Le de vastazioni del Fersina, che di continuò venivano alzando il bacino perginese^ come più sopra fu narrato, giunsero a. nascondere sotto le ghiaie quél colle e quella fabbrica,, che non venne più restaurata. Forse allo scopo
di trovare uno scampo all'è minaccie- di quel torrente si avea.no i monaci provveduto altro luogo a Zivignago, al quale allude il documento del 1215; ed è rimarcabile, che in una Carta del 1502 tra i confinatiti ad. uno stabile pressò Zivignago si citano i diritti del Óòn- vento di 8. Francesco in Trento, citazione, che collima pre cisamente a quel fondo, che nel primo documento è dettò« proprietà dei monaci di Yaldo, In questo sito medesimo^