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Libri
Anno:
1880
Memorie sui fatti di guerra dal 1508 al 1516 registrate nel libro dei sacristi della Cattedrale di Belluno da Giacomo Giampiccoli e ora pubblicate con note e documenti da Francesco Pellegrini
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Pagina 23 di 90
Autore: Giampiccoli, Giacomo / Giacomo Giampiccoli
Luogo: Belluno
Editore: Tipogr. Cavessago
Descrizione fisica: 86 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 89.166
ID interno: 316575
i nomi degli eroici zattieri ricompensati: Bartolomeo ed An tonio Agnella, Matteo Pela, Antonio Navasa, Gianandrea Vedestone, Bartolomeo Olivotto, Michele da San Michele, Donato da Bes, Giovanni da Campo, Bartolomeo da Cortina e Lorenzo di Marco. A questi si deve aggiungere Battista Agnella (Vedi Doc. 45); 1) : Appartenevano alla compagnia del Commissario d’Aubigny. Vedi per il primo il Doc. 43. La casa degli Stewart di Scozia o Stuard possedeva la signoria di Lome nella contea di Argyle; e questo

et Frussedae pro eorum fidelitate de anno 1511, sub regimine domini Nicolai Balbi’, die 22 septembris (octobris 1511). Fot. 45 in Canediaria praetoria . 2 ) . quella roba fu caricata su 26 zattere o foderi, ma durante il viaggio sui fiume i zattieri vi appic carono il fuoco ed arsero ogni cosa’ colla morte dei guardiani tedeschi e di molti di loro : soltanto li si salvarono di quei generosi. Il fatto avvenne prima della meta di ottobre del 1511 ; e l’eser cito nemico privo del materiale di assedio, dovette

Alessandro qui è detto Galius forse perchè militava coi francesi. 2) Questa nota è del Piloni e non del Giampiccoli : ma la data del 22 settembre non si accorda col giorno in che furono incendiale le zattere; giorno che doveva essere vicino al 10 ottobre. 1 zat tieri ebbero 15 campi ciascuno (Doc. 43) di beni comunali. Molti altri cittadini furono ricompen sati dal Senato,' cioè Paolo e Giovanni Dogiioni con 50 campi ognuno : Bartolomeo Corte ebbe dal Mocenigo la carica di capitano di Agordo per 10 anni

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Libri
Anno:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Pagina 33 di 95
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 91 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.574
ID interno: 339177
comune corresse nei secoli andati sciolta e libera dalie- difficoltà e dai sacrifici, che ora cotanto si paventano e si esagerano. Imperocché la custodia e la difesa del patrio statuto, la conservazione del patrimonio e dei privilegi comunali, le differenze inevitabili colle gastaldie, la sorve glianza del buon ordine intèrno in un paese ognor più. popolato da estranee famiglie, erano certamente oggetti,, che a ben trattarli, e decorosamente sostenerli si richie deva dal governo del paese

e assennata oculatezza, e pru dente gagliardi a. Per nulla dire di tant' altre molestie, da. cui veniva inceppato il buon governo comunale, basta leg gere nelle Carte del municipio quelle senza numero, che- insorgevano per causa dei forestieri qui dimoranti, col no me di camerlenghi, .0 di camberlini, ogni qualvolta si trat tava della concorrenza ai pubblici pesi, o si volea di vi derer fra i cittadini qualche porzione dei beni comuni. Merita eziandio lodevole rimarco la riserbatezza, che nei tempi

addietro si adoperava nella accettazione di nuove- famiglie ai diritti della perginese cittadinanza. Si preten devano chiare testimonianze di buona moralità, e di zelo* pel pubblico bene da parte del petente, e solo dopo un accurato esame, e col consenso dell' intiera vicinia veniva, esaudito; pagando però una somma in denaro, che si vede variare dai sessanta sino ai trecento ragnesi, oltre il re galo di un paio di guanti a ciascuno dei consiglieri. Le spese ordinarie del comune erano sopportate

me diante i ricavi da boschi, da pascoli affittati, e talvolta da tasse personali ; ma di frequente convenne imporre sa crifici più pesanti per sopperire a imprevveduti e straor dinari bisogni. Funesti incendi desolarono ripetutamente il paese • si ha memoria di quello avvenuto circa il 1480j: di un altro nel 1672; di un altro dei 6 aprile 16*3, e finalmente di quello dei 24 giugno 1713, che distrusse molti fabbricati, fra cui la casa del Municipio, del Mon tè- santo, la contrada di Borgo nuovo

, e il tetto perfino delia- chiesa parocchiale. Che diremo poi delle incessanti spese che occorrevano per far argine alle devastazioni del Fersina, e salvarne almeno i fabbricati della borgata? Sono segnalate nelle Carte del comune le gravi mine operate nel 1627 e nel 1692- poi quelle del 1748, del Ì750 e del 1757. Selve in tiere vennero abbattute per formar ripari contro la furia, del torrente, e gravissimi dispendi si dovettero sostenere:

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Libri
Anno:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Pagina 29 di 95
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 91 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.574
ID interno: 339177
— i 7 — feudi, di denunziare i malfattori al giudice del Castello, e di implorarne 1' assistenza. Do ve ano poi essi in segno di sudditanza pagare al signore del Castello ogni anno un -bue del valore di ragnesi ventiquattro: così rileviamo da una carta del 1477. DÌ queste nobili famiglie o piccoli dinasti un docu mento del 1314 ce ne dà a conoscere cinque, postate a modo di aiuto pel Castello nelle località di Vigalzano, di •Casaline, e della Costa; un'altra esisteva a Yak!urbano ; e furono

occasione di frequenti collisioni colle gastaldie. ia questione colla famiglia Cerra venne per cura del Ve scovo di Trento amichevolmente appianata nel 1393. Le cose eamininavaao più pacifiche, dopoché il dominio giurisdizionale di questo castaido passò in mano dei Vescovi eli Trento, benché di quando in quando si ripetessero dif ferenze col comune di Trento a motivo del commercio dei vini, e dalla fattura delle Serre, che si volevano erigere lungo i burroni del Fers ina per scemare l'impeto del tor

rente sopra la città; del che si quistionò alla lunga nel .1600 e di nuovo nel 1770. Ma abbondarono invece le discordie interne fra le 'varie gastaldie del distretto, cagionandosi vicendevolmente ostinate molestie e gravosissime spese. Ne porgeva oc casione o pretesto la divisione dei beni fra comune e co mune, il mantenimento dei ponti e delle strade erariali, o consortali, le servitù dovute al Castello, la manutenzione della chiesa e della casa parocchiale, la azienda della -dogana e del pubblico

macello, i diritti di compatronato, e simili. L' archivio comunale ribocca di queste intestine questioni, sempre moleste e sempre dannose, le quali ve nivano di solito tirate assai in lungo, e poi finite, o, a meglio dire, sospese mediante arbitrali sentence. In generale le gastaldie esteriori nel trattamento di -queste cause si dimostrano dominate da odiosa diffidenza, non so se a ragione o a torto, contro la comunità di Pergine quasiché questa malmenasse gli affari del distretto, e abusasse

pd proprio interesse della povertà e dell'igno ranza altrui. È poi curioso il memoriale presentato dai castaidi nel 1568 all'arciduca d'Austria e conte del Tirolo, -contenente dieciotto gravami, dei quali i tre primi sono a carico di questa canonica, e gli altri contro il comune di Pergine, e contro il capitano del Castello. Ti saranno, come è facile presumere, esagerate le cose, ma ci mani-

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Libri
Anno:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Pagina 49 di 95
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 91 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.574
ID interno: 339177
que fiorini, E opera del medesimo son pure i due altari laterali posti negli angoli del corpo della chiesa;, 1' uno a, onore di S. Giovanni, F altro di 8. Lucia, ora di Maria. Addolorata, rifatti in pietra nel 1758. I due altari minori prossimi al presbiterio vi vennero- trasportati dalle due chiesette attigue, sostituendogli agli antichi di S. Michele e S. Barbara. Il vecchio altare del Crocifisso fu donato alla nuova chiesa di Zivi gn ago, pi an tan do vene un nuovo nel 1860 tutto di marmo

, e a spese dei fratelli Montel di Pergine, dimoranti a Trieste; e presta dopo anche quello della Cintura cedette il posto ad un nuovo di bei marmi, mediante offerte dei privati, e l'uno e l'altro lavoro del maestro Warner di Trento, Questi altari portano anche pitture o pale di qualche- pregio ; si distingue sopratutte quella dei santi Antonio e Valentino, della scuola del Bassa no ; si lodano eziandio- la pala dell' aitar maggiore, rappresentante la Natività di Maria, titolare di questa chiesa, pittura

del veronese Ugo- lini, eseguita nel 1805, e quelle degli altari della Cintura- e di 8. Giovanni. Le stazioni dela via Crucis, dipinte sul legno dall'aba te Longhi di Tarena, siccome di formato troppo angusto, vennero nel 1871 sostitute da nuovi quadri dipinti dal signor Alessandro Miller di Bassano. Si vede pure appeso- alle pareti qualche altro quadro di non ispregevole pennello. Già nel 1590 si ave a decorata la chiesa con un buon organo, al quale nel 1622 fu aggiunta l'orchestra eoa ringhiera

elegantemente lavorata in legno da Giovan ni Orazio Giainbenedetti, Yicentino, con fregi dorati r e con buone pitture di Lorenzo Fiorentini. Nel 1737* l'organo fu ampliato dai maestri Giuseppe e Angelo Bonati di Deeenzano; e nel 1870 di nuovo ingrandito dal maestro Bergomi, Bresciano, con rinnovazione de 1- P orchestra e della cantoria, giusta il disegno del maestro Koch di Trento 1 . Abbonda eziandio la chiesa di sacre reliquie, le qua li ehinee in eleganter tecche di legno, si espongono in certe solennità

4
Libri
Anno:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Pagina 30 di 95
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 91 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.574
ID interno: 339177
festano altresì la non invidiabile condizione di quel tempo»' Ognuno però può comprendere a quanto scapito della fratellevole convivenza dovessero tornare cotali do mesti elio scissure, e capire l'origine di quello spirito di diffidenza,, di gelosia, e di vendetta, che ancor vediamo mantenersi fra questi comuni. Sciolte poi ani primordi del presente secolo le antiche gastaldie, e sostituite parecchie comunità ira loro indipen denti, le relazioni vicendevoli si limitano ornai a pochis simi

affari, che vengono trattati da una speciale depu tazione. § 6. Governo del paese. I gastaldi assistiti da due ufficiali o giurati ammini stravano gli interessi del proprio territorio, e uniti insieme proteggevano il benessere di tutta la giurisdizione, sempre però subordinati alla supremazia del signore del .-Castello- Questa forma di governo, antica per vero quanto la casa scenza di questo popolo, venne poi espressa e regolata in modo solenne nello statuto perginese, il quale per ben tre continui

secoli costituì quasi il Palladio dèlia patria, e- provocò poderosi reclami da parte del patrio governo, ogniqualvolta si vedesse da chichessia ingiustamente violato- Le cause civili e criminali erano giudicate dal vicario, detto anche giudice o commissario del Castello; questi te- nea la sua sede in Porgine sul Marcatello. Dalle sue sentenze poteva appellarsi all' ufficio del capitano, da questo poi alla Camera principesca del Ve scovo di Trento, e finalmente all'eccelso Consiglio .arcidu cale

, residente a Innsbruck, e talora a Bolzano. Per gli affari di minore importanza, come diritti di servitù globali o boschive, manutenzioni di ponti e strade, violazione di privati confini ecc. si prestava il Regolano;: veniva egli eletto in pubblica Regola, e, previo giuramento, confermato dal capitano del Castello ; avea un proprio uf ficio; ed estendeva la sua autorità su tutta la giurisdizione;; riceveva anche quale delegato del Castello il giuramento- dei nuovi ufficiali nelle gastaldie. Gli affari

amministrativi del comune di Pergine ve nivano trattati dal sindaco coli' assistenza del suo consiglio. Il sindaco, chiamato per titolo di onore sindaco maggiore,, «ra eletto annualmente nella Regola grande, cioè in ge-

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Libri
Anno:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Pagina 27 di 95
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 91 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.574
ID interno: 339177
L' audace tentativo dei porgi nesi non fu coronato dall'esito che si aspettava, e le nostre carte non ne ri cordano i motivi.* Porse la città di 'Vicenza non si tenne in caso di compiere F impresa, e rifiutò 1' offerta; e forse- i Véscovi dì Trento e di Feltre con altri castellani di quel tempo si sono intromessi per ottenere un'amichevole com posizione delle discordie, E certo diffatti, che per alcun, tempo ancora la signoria del Castello perdurò nella fami glia di Gundibaldò, della quale

si trova menzione sino> air anno 1274, e che probabilmente sussistette anche più- tardi in più bassa condizione sotto altro cognome, come- verrà occasione di notare più sotto, Nell'anno 1305 troviamo nuovi signori di Castel Por gine i conti del Tirolo Ottone ed Enrico, i quali lasciando- ai V e scovo di Trento alcuni diritti di collette sui fuochi e sulle terre, si dichiararono essi medesimi vassalli del Ve scovo ' e protettori della Chiesa tridentina. Cadde poi il Castello in potere dei signori

di Carrara che lo tennero tra. gli'anni 1349—1356; in questo anno fu ricuperato dalie- armi di Lodovico marchese di Brandeburgo, capitanate da. Enrico decano del Tirolo, a condizioni vantaggiose pei Forginosi, dei quali nel documento si loda la fedeltà.. Presto dopo, cioè nel 1363 la contea del Tirolo, e eoa essa la signoria di Porgine passò, per donazione di Mar gherita di Brandeburgo, nei duchi d'Austria, finche poi nell'anno ,1531, mediante permuta di altri doipini, fu ce duta questa signoria

ai Vescovi, principi di Trento. Durante queste varie signorie la condizione politica- dei paese si era mano a mano migliorata; continuavano- bensì le prestazioni personali e reali dovute per antichi patti al Castello, ma erano cessate le esorbitanze e le fe rocie dei primi signori. Anzi in questo tratto di tempo si. avea replicatamente ottenuta la ricognizione delle patrie- consuetudini,, e per di più il favore di peculiari privilegi, riguardanti-.il governo del paese, il valore delle monete, il diritto

di fiere e di mercati, l' esenzione dei dazi, e simili,, come risulta dai documenti del 1376, del 1401 e del 1407.. Poterono persino i singoli paesi della giurisdizione- formularsi un proprio statuto, o capo di regole pel buoü: règgi ri e dei loro affari; si cita quello di Madrano del 1300;; rimane quello di Vigalzano e Casalino del 1419, e qual che frammento di quello di Viarago. Bui principio poi del secolo decimosesto fu, col consenso dei signori del Castello,,

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Libri
Anno:
1880
¬Il¬ Trentino : appunti e impressioni di viaggio ; volume unico
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Pagina 257 di 297
Autore: Gambillo, Carlo / di C. Gambillo
Luogo: Firenze
Editore: Barbèra
Descrizione fisica: XII, 277 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. [265] - 274
Segnatura: II 74.459 ; II A-3.889
ID interno: 154750
Capitolo Nono. TRENTINO E TIROLO. SOMMAKIO. Il confine del Trentino, — Il confine etnografico. — Questioni di politica e di etnografia. — Trentini e Tirolesi. — Un Sonetto del Pannelli. — I Gabanotti. — 11 confine strategico e politico, — Usi, costumi e tradizioni. — Condizioni economiche dei Trentino. — Il Governo austriaco e la crisi economica. — Popolazione. — La nobiltà. — Il clero, — La borghesia. — il soldato trentino. — Coltura intellettuale. — Conclusione. Alla Chiusa di San Michele

convergono le due lari correnti fra gli avvallamenti del Noce e dell 5 Adige da una parte, dell’ Eisack e dell’ A visio dall’ altra, che formano l’odierno confine linguistico fra il Tren tino, cosiddetto Tiroìo italiano, ed il Tiralo tedesco. La Chiusa dell 5 Adige, occupata in. gran parte dalle ghiaie del fiume, è larga pochi chilometri, e va longitudinalmente da Salorno e Kurtinig, ultimi vil laggi tedeschi, a San Michele e Iloverè della Luna, ultimi villaggi italiani. La valle sopra Salorno si allarga

di bel nuovo fino a Bolzano, dove si accostano le valli dell 5 Adige superiore e dell’ Eisack. Le due lari che partono dalla Chiusa di Salorno si protendono V una ad oriente, fino al piede della Marmolada e del Sasso Lungo ; F altra corre a nord

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Libri
Anno:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Pagina 12 di 95
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 91 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.574
ID interno: 339177
lungo questa linea, che era l'ultima difésa del paese contro le furie del Fersina, Tenne a formarsi il punto più elevato ■dell'altipiano, in modo che da qui le acque volgono eg a al-, mente a mezzodì verso il lago, e a sera verso la valle del l'Adige. Il Fersina però ad ogni piena di acque continuava a -devastare l'altipiano da lui formato, abbattendo i ripari che vi si opponevano, e minacciando seriamente lo stesso paese, posto coinè è in linea retta del suo corso. Dopo «pese immense sostenute

dal Comune per argini e paliz zate, nelle quali furono consumate intere selve, e che ve nivano facilmente rovinate dal torrente, si comprese il bi* -sogno di applicarvi una migliore difesa, mediante un robusto muro di grosse pietre (rosta), che obbligasse il Tersina appena sortito dalla chiusa (Gius) sopra Zivignago a piegare il suo ìmpeto verso le alture di Berso. Nel 1780 la rosta principale — al mulino del Becco — era com piuta; e negli anni successivi fu prolungata sul lato sinistro in sotto

al ponte erariale. Per tale provvedimento fu guarentito dai capricci del Fersina 1' ampio tratto di terra, «he a forma di triangolo dalla strada postale si spinge sino al Gius; e mentre esso non presentava in prima, che un ingombro eli ghiaie e di inutili' arbusti, ora lo vediamo adorno della più ridente coltura. Badi però là privata e pubblica sorveglianza alla solida manutenzione della rosta al Mulino, che esposta al fiero impeto del torrente addi- zoanda frequenti e ben intesi ristauri

. Fu'recentemente progettato ed esteso un bellissimo piano di irrigazione, mediante le acque del Fersina, op- portunissìme come sono alla coltura del prato. Quando ^arà posto in esecuzione quel progetto, immènso vantaggio »e deriverà al perginese per F aumento della pastorecoia. Un altro singolare miglioramento ottenne il paese, mediante F asciugamento del vasto palude, che dalla cap pella di S. Rocco si estendeva sino a quella di 9. Cristo faro; vai© a dire, dall' estremità della borgata sino al lago

di Caldonazzo. Le fetide esalazioni del palude ammorbavano Faria di micidiali' mare ; gli abitatori di Porgine e dei bassi dintorni erano malmenati da febbri ostinate, e peri tano poco oltre i cinquant' anni' di vita. Lo ricordano e lo •dicono ì più attempati del paese, e lo attestano i registri parecchia]! Cotale malsania poi fu la causa, per cui fediamo stranamente inceppalo sino al presente secolo

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Libri
Anno:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Pagina 24 di 95
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 91 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.574
ID interno: 339177
Diffatto già nel 1428 è posto il fondamento al civico spitale; designato il luogo al pubblico macello ed al Mer cato (1518); introdotta nel paese la salubre acqua della Ciomba (1544); rifabbricata a gran costo la bella chiesa paroccMaJe (1510-1540); eretto il Monte di Pietà (1610); sostenuta per lunghi secoli granosissime spese per salvare la borgata dalle devastazioni del Fersina. ; provveduto sempre con legati di beneficenza ai bisogni del povero, e con molteplici fondazioni al decoro del

culto ecclesiastico; erette molte altre istituzioni di questa fatta, delle quali noi ammiriamo la saviezza e godiamo i vantaggi. E qui non posso a meno di lamentare la perdita di un utilissimo provvedimento dei nostri antenati, voglio -dire, del pubblico bagno. La sua esistenza in Pergine sino alla metà del secolo decimosesto è attestata da irrefraga bili documenti. Frequente occorre la menzione di quel- 1' uomo, che preparava o sopraintendeva al bagno, col nome Balneator •—bagnarono; e nel 1538

il comune com pra per ragnesi cento e venti un pezzo di terra di circa uno staio di semenza alla scopo di ampliare la piazza del Bagno; segno evidente, che l' uso del medesimo era esteso a notevole quantità di persone. Dove poi stasse quel ba gno, e qua! fort di acqua vi venisse adoperata, non mi fu dato raccogliere dalle nostre memorie. Da qualche cenno parerebbe, che il bagno dovesse trovarsi appresso P attuai casa comunale ; ma altre indicazioni rendono pro babile, che fosse collocato nella parte

superiore del paese,, attiguo alla roggia dei mulini, e forse entro quello spazio, che nei vecchi catastri è denominato — Stua del bagno. — Restò poi quella fabbrica certamente rovinata e sepolta, insieme a tant' altre, sotto le ghiaie del Fersina, colla sorgente di acqua minerale, che ivi forse sgorgava; e a noi Don rimane che la memoria della cosa, e il vivo deside rio, che il benefico provvedimento venga in un modo o mein altro ripristinato a protezione della pubblica pulizìa e sanità. Molti

di questa gente ai approfittano adesso del bagno nel lago di S, Cristoforo; ma ognun vcde ; con quanto rischio delle persone, e con quanto scapito della morale decenza, § 5. Cenno politico, Hon è intendimento di chi scrive queste memorie esporre dettagliatamente la costituzione interna del popolo

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Libri
Anno:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Pagina 48 di 95
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 91 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.574
ID interno: 339177
l'ottava, cioè il campanone, ridueendole tette ad u.u esatto 6 fragoroso -concerto. ÀI vecchio orologio della torre fu sostituito il nuovo nel 1766, lavoro del famoso fabbricatore Mezzanotte di Tesino li tetto della chiesa restò fatalmente consumato dalle fiamme li 24 giugno 1713, essendovi penetrato dal .per-' tngio nella fronte un tizzone acceso, trasportatovi dal Tento nelP incendio, che devastava a quell 'oca la casa lei Comune, quella del Monte Santo, e buona parte di Borgo- nuovo

. Ti fu rimessa una nuova copertura con lamine di rame, ma riuscì così male,-che ancor prima del 1780 si dovette rifare con assi. Tra gli anni poi 1810 e Ì820 T appianate molte difficoltà coi comuni esteriori, vi fu ripo sta la copertura di rame, che ancor si mantiene in buona, condizione. Nò minore fu la premura di questi parocchiani per procuraro un decente addobbo ali 1 interno iella chiesa. Conosciamo da un inventario del 1499, che scarso assai era il capitale di mobili e di sacri arredi, posseduto dalla

vecchia chiesa ; ma la pietà religiosa prese largo campo per donare al nuovo tempio un conveniente decoro. Era le altre viene ricordata la offerta del nobil uomo Gian Gia como a Prato, il quale nel 15B6 ordinò al suo erede di erigere un altare ad onore di S. Cattarina, e di consegnare alla chiesa cinque lampade d' argento, del valore di cinque ducati ciascuna: e quella della nobil famiglia dei Crivelli, la quale fece erigere l'altare di 8. Giovanni Battista. Mei secolo vegnente la casa Todeschini

innalzò un bell'altare di legno al Santo Crocifisso, e la casa. Mottesrun sàiltro in onore a S. Lucia. Anche le confraternite nel frattempo istituite vollero avere un proprio altare, in modo che la chiesa, comparve adorna di altari, di sacre imagini, e la. ;sacristia. provveduta sufficientemente di calici e di -sacri arredi. Attualmente gli altari sono sette e tutti di .marmo,, essendo stati levati via gli antichi che «erano di lagno. L'aitar maggiore poggiava al fondo del coro, e nella sua. parte

superiore rappresentava i quindici misteri del {Rosario,, lavoro di Francesco Ambrosi ni di Mori, che lo compiva, nel 1599 al prezzo di oltre cinquecento.ragliasi. Nel 1758 venne elevato il pavimento del presbiterio e del coro, e il mezzo alle due prime colonne fu piantato il nuovo ai tare -.opera del maestro Giuseppe Antonio Sartori di Bren- tonico, con una spesa di due mila trecento e quaranta ein-

11
Libri
Anno:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Pagina 58 di 95
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 91 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.574
ID interno: 339177
II fatto poi j che ivi e non altróve si radiitiässefö iti quell'anno i Gastaldi del Perginese a trattare lo sfratto del feroce CrùtìdibaMo, Bigiìóre dèi Castellò, e ehe àtozi si chiami lüogo sòlito delle loro radunante, ci fa suppóifrìà éh r e il Monastero abbia goduto il privilegio di itìajntìriiità^ Ne ritorna menzione liella darla del 1215; e dà rileviàmo per di più, che quel Monastero posseèeva M orto attiguo alla éasa, un mttlino, e un ^éizo di terì-à re 1 * céfttemente da loro ridótto

a coltura iieìte perìmeMé di Zivi gii ago appi edi del monte di Falesia a ; il che rende assai probàbile V opinioué, avere quei mònaci àpparteniifó ali 1 ordine dì S. Benedetfcó, cotanto be'-n e meritò del dissoda^ mento dei terreni e dell'agricoltura. Dòpo il 1215 nisstiti documento di qui ricorda mai più. quel Monastero; e noi sappiami) appena designare il luògo y. óve era piantato. Alcuni opinano col Montibeller, che sor gesse nel sito medesimo, ove ora si vede il Convento dei Padri Francescani

. Siccome pero F attuale Convènto fu eretto solamente nel primo decennio ' del sècolo decimoset timo, riesce affatto inverosimile, che nel lasso di quattri intieri secoli, e nell'abbondanza di tante Carte, che ci ri 4 - ma.ngono, non se ne trovi mai pili ripetuta la menzione,, quando pure avessero sopravvissuto solo poche mine. Dietro poi la scòrta del precitato documento dèi 1215 risulta evidentemente , che il Monastero di Valdo giaceva, alquanto al disotto della cappella di B. Margarita verso la valle

di Susà; e, a mio credere, poggiava sul termine estremo di quel colle, che dalle Spolverine, ove oggi pur comparisce, proluoga,vasi sempre più, abbassando verso, quella direzione, e sul quale ergevasi la antica chiesa, paro'cehiale, e la stessa 'cappella di S. Margarita. Le de vastazioni del Fersina, che di continuò venivano alzando il bacino perginese^ come più sopra fu narrato, giunsero a. nascondere sotto le ghiaie quél colle e quella fabbrica,, che non venne più restaurata. Forse allo scopo

di trovare uno scampo all'è minaccie- di quel torrente si avea.no i monaci provveduto altro luogo a Zivignago, al quale allude il documento del 1215; ed è rimarcabile, che in una Carta del 1502 tra i confinatiti ad. uno stabile pressò Zivignago si citano i diritti del Óòn- vento di 8. Francesco in Trento, citazione, che collima pre cisamente a quel fondo, che nel primo documento è dettò« proprietà dei monaci di Yaldo, In questo sito medesimo^

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Libri
Anno:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Pagina 62 di 95
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 91 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.574
ID interno: 339177
cappella, piantatavi »ei secolo decfnioqrtarto per divoro»# dei Confratelli della Bu«otta movte^ detti anche ili queste carte fratelli Battuti, o Disciplinanti —- e pel colore del l'abito ehe indossavano -— i Bianchi, ad onore di &. M©o!è^ •da Tolentino. Nel 1615 venne poi ampliata in buona foriti a^ e dedicata a S, Carlo Borromeo; e nel 1696 vi fu istituito un altro pio sodalizio con pròprio altare in sonore di Maria- Addolorata detto — della Pietà. Qui pure fu fondato nel 1640 un beneficio

manuale da certo Domenico dal Sabion, e nel 1732 ti si aggi«tì£& un' altra pia fondazione perpetua di' Giovanili Moiiarettì» Ma liei 1821, ad onta dei reclami del paroeo locale^ il patrimonio Sabion fu levato e concèsso alla Primis sari a. di Hadrano. Il legato Monarctti invece fu nel 1830 aggre gato al vecchio beneficio di S. Antonio. La. chiesetta ha un bell'altare di marmo, e viel prov vista ne' suoi bisogni dalla parocchiale, a cui fu dato il primiero suo patrimònio ; avea anche un piccolo organo

, che recentemente venne distrutto. Serve anche questa pef raccoglierti la gioventù al catechismo, e per riporvi varife suppellettili della parocchiale ; ma ornai sprovvista dalle su# fondazioni, potrebbe essere senza alcun danno abbattuta $ tanto più che il suo esterno non presenta decente prospettiva., 7. Cappèllo di S. Pietro e di S. Michele. Le nostre Carte fanno menzione di queste due chiesette,, ed io qui ne conservo memoria, perchè più non esistono^ Quella di S, Pietro, accennata

in un documento del 1374, stava sulle pendici del Castello nella linea che ri guarda Berso, Dà una nota del 1543 apparisce, che essa, apparteneva alla società dei fratelli Alemani in Trento,, insieme con diritti di livelli nei luoghi vicini. Venne poi in proprietà della famiglia Gulielmi di Tesino, qui trapiantata», verso il 1540, la quale nel secolo posteriore vi èré 'SBè- efei audio una perpetua fond azione di messe* Se ti oli che- l'ultimo suo rampollo, prevalendosi delle nuove leggi du^ rante il Governo

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Libri
Anno:
1880
¬Il¬ Trentino : appunti e impressioni di viaggio ; volume unico
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Pagina 291 di 297
Autore: Gambillo, Carlo / di C. Gambillo
Luogo: Firenze
Editore: Barbèra
Descrizione fisica: XII, 277 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. [265] - 274
Segnatura: II 74.459 ; II A-3.889
ID interno: 154750
272. SAGGIO 1 DI BIBLIOGRAFIA, TRENTINA, Sarpi Fra Paolo. - Storia 'del Concilio Tridentino, Scfaaiibach. ~ Die deutschen Alpen. Scherer. - Geographie imd Geschichte von Tyrol. Schneller CJi , - Mährehen und Sagen aus Wälsch-Tyrol. (Innsbruck, 1867.) — Deutschen und Romanen an Süd-Tyrol und Yenetien. Fase. X delle Mittheüungen di Petermann. (Gotha, 1877.) — Die wälschtyrolische Frage, Erörterungen und Ansichten. (Innsbruck, 1866.) Simo Cammillo. - Memorie della famiglia Sizzo De Noris. (Milano

, 1843.) . — Cenni della Raccolta patria legata da S. E. B. Mazzetti. (Rovereto, 1843,) — Industria dei Distretti trentini e ròveretani. (Padova, 1848.) — Della vita e degli scritti del conte Benedetto Giovalielli. Società Alpina del Trentino. - Annuario del 1874. (Arco, 1874.) — Annuario del 1875. (Arco, 1875.) — Annuario del 1876. (Milano, 1877.) Società degli Alpinisti tridentini. - Annuario del 1877. (Mi lano, 1878.) — Annuario del 1878. (Borgo, 1879.) Sordina G. B. - Guida alle Acque minerali

di Levico nel Trentino. (Milano, 1869.) Stoff ella ab. Bartolommeo. - Sopra una statuetta in bronzo trovata in Cavedine. (Rovereto, 1825.) — Saggio sopra i confini del territorio veronese e trentino. (Milano, 1826.) — Esame di alcuni scritti del conte Benedetto Giovanelli. (Verona, 1827.) — Dissertazione sopra i Sepolcri romani scoperti a Rove reto Panno 1819. (Rovereto, 1828.) — Descrizione e storia della strada nuova di Vaiarsa. (Ro vereto, 1826.) Snlzer Giuseppe. - Dell 1 origine e della natura dei

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Libri
Anno:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Pagina 11 di 95
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 91 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.574
ID interno: 339177
di suolo for mato dalle materie scondotte e depositate dal rivo di Ti gnola, e ora ridotto a coltura, nel documento del 1215 è chiamato Arsi-cium, ora gli Arsizzi, e corrottamente AssizL È pero gravemente minacciato da quell' acqua, grossa in certe stagioni ed impetuosa, sicché di spesso vi vengono devastate le fatiche dei proprietari ; anzi nella state del 1864 vi perirono miseramente quattro persone, restando- abbattuta dalla furia del torrente la casa, ove si erano ricoverate. Anche lo stradone

imperiale, che percorre quel luogo,, riesce in qualche tempo assai pericoloso; ed è perciò-co mune desiderio, che venga aperto per altro sito, come- comodamente si può effettuare. Le esposte mie congetture circa la trasformazione del bacino perginese alla figura attuale, vengono confermate-, non solo dall' attenta ispezione dei luoghi, ma anche dal fatto a tutti palese, che per quanti scavi si an si fin qui praticati anche a notevole profondità e in Porgine e noi suoi dintorni, mai si rinvenne vestigio

di terreno coltivato» ma solo ciottoli e ghiaia del Fersina. Da qui si comprende altresì il motivo, per cui il paese o borgo di Pergine trovasi sino innanzi a pochi secoli ristretto a alquante case, collocate fuori di pericolo o sul pendio del Tegazzo, o sulla cresta di qualche colle, che ancora spuntava sopra la superficie. Altre fabbriche, che per avventura sieno state erette in antico qua e là nelle vicinanze del paese, restarono da molto tempo sepolte sotto le ghiaie del torrente. Scomparve quasi del

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Libri
Anno:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Pagina 54 di 95
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 91 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.574
ID interno: 339177
- -SI - Alcune però vennero salvaste-; e se me vede una po stata alla base esterna del campanile a memoria dell'arci prete Cristoforo Clamer, morto nel luglio 1521, con iscri zione ora illeggibile, ma che si può teovare nel libro .del M:ontibelle.r. Entro la chiesa si trova quella del .pareeo Molesini, da Valtellina, morto nel 1580, Bell' età di ai»i 24; e di rimpe.tto un' altra, che uiooaeda Giorgio Fkmian barone e feudatario del Castello; sul presbiterio apparisce la tomba della nobilissima

famiglia Certa, ora estinta ; nel coro poi son© collocati due bellissimi Monumenti, Y uno a casa Firmian, F altro a Giorgio Pichler de 'Widenesgg, .capi-: tano del Castello d' Ivano e morto in Pergine ntìl 15(23, Consta inoltre da sicure memorie, che nel meiao del la chi es a dappresso alla balaustrata .-a tassa il .sepolcro dei sacerdoti, e di fianco appiè dell' altare di S. Barbara quel lo dei beneficiati di tal nome; innanzi a quello di S. 'Gfio- vanni giaceva il tumulo della nob.il famigli

» Crivelli, e alla parte opposta quello di casa Mottesi presso 1' altare di S. Lucia, e finalmente presso F altare del Crocifisso quello di casa Todeschini. La famiglia Scarpa, orionda da Gandino, avea il suo al limitare esterno della posta mag giore, e vicino ad esso stava quello ài casa Romeno, orionda dal Milanese. Le famiglie iHyppoliti, Leporini e Grulielmi si ave an procurato proprio tumulo nella chiesetta di S. Nicolò, ora di S. Carlo;; mentre le case Albetti, Lener, a Prato e Valdagni tenevano

il proprio nella chieda del nostro convento, ove tuttora si conservano le isoriàiopi sepolcrali. I due moderni e .graziosi monum,enti, poäti a fianco della porta maggiore nell' interno della chiesa paroccbiale furono eretti nel i860 dal municipio di Pergine a perenne ricordanza di mons. Te ci ni, arciprète di qui per ben cin quantasei anni, e canonico onorario di Trento, e dell' illu stre e benemerito cittadino Giuseppe Maria dei Gentili. La antica cappella delle Anime, quasi sepolta dal --pro gressivo

alzamento del suolo cagionato dal JFersina, restò un sotterraneo aperto alla pubblica divozione; ina sopra di essa si - eresse già avanti trecento e «nquant'anni una altra cappella ad onore di S. Antonio abate, ingrandita, più tardi alla forma attuale. Quando poi si abbandonò il vecchio cimitero, e si abbasiò la supeificie di esso, le Oissa raccolte furono depositate nel suddetto sotterraneo, e-ne fu chiuso l' ingresso, che mediante -lina »ala .fi : si età

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Libri
Anno:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Pagina 18 di 95
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 91 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.574
ID interno: 339177
Iß — « del Perginese. Ecco la schietta verità. Prevalse perà sempre ì' elemento italiano, e la lingua italiana fu sempre neir uso comune dei Borghigiani, e del popolo abitante le ■ville circostanti. He fanno fede i documenti, e segnatamente il lungo esame di testimoni nella lite fra Roneogno e Povo <lel 1339 e 1397. Hella lingua italiana fu sempre imparttita la pubblica istruzione, sì nella chiesa come nella scuola, •e furono trattati pure gli affari comunali e civili; in ma niera che

le famiglie tedesche, le quali successivamente presero domicilio a Pergìne, dovettero presto adottare l'uso della italiana favella; e lo stesso avveniva per le medesime cause anche nelle ville del circondario, e per fino in quelle poche che pur conservano il tedesco dialetto. In quei tempi però, nei quali il lavoro nelle miniere radunava qui molto numero di operai tedeschi, si provve deva, che vi fosse almeno un sacerdote pratico della loro lìngua per potergli assistere; anzi sino alla metà del secolo

ultimo decorso, sì tenevano nella chiesetta di S. Carlo alcune prediche, durante la quaresima, in tedesco, a ri guardo dei molti che non per anco intendevano il volgare italiano. Gli stessi minatori poi, ornai sul principio del secolo <ìecimosesto, aveaoo eretto un beneficio ecclesiastico — detto <ém Canopi -— per avere un sacerdote che gli aiutasse. Sembra per altro, che l'eccelso Governo voglia ora rido nare all'antica nazionalità gli abitanti sulla sponda sinistra - / «del Persina, introducendovi

sacerdoti e, maestri tedeschi.; / ! ina avvi ben ragione di temere che assai poco comspon- r. «3era Y effetto, finche quelle famìglie rimangano sul suolo fi perginese, il quale per posizione, per clima, per costumi ; -e per lingua è affatto italiano. Del resto questa diversità di origine, questo raccozza- mento di famiglie tra sè forestiere, merita serio rimarco per ben conoscere il popolo perginese. Imperocché, sebbene la lunga comune dimora e le vicendevoli patente ab biano assai avvicinato

le differenti razze, tuttavia non è per anno cessato il genio proprio dell' una e dell' altra : e in frequenti circostanze si manifestano le prove, con danno del pubblico e del privato benessere, § 3. Incpiiriento della popolazione. Si è già accennato alle cause, che nei secoli decorsi impedivano un regolare aumento, di questa popolazione;

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Libri
Anno:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Pagina 45 di 95
Autore: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 91 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.574
ID interno: 339177
eli conservazione, perirono per incuria dei parrochi locali, l 'archivio è adesso alquanto ordinato, ma si vorrebbe a ciò an locale guarentito dagli incendi; contiene anche una piccola biblioteca donata alla canonica dal Vescovo Gio vanni Nepomuceno, di sempre cara e santa memoria. Tetto questo e quant*-altro riguarda il patrimonio be neficiale del parroco di Porgine, fu dallo scrivente con -esattezza decifrato nel nuovo Urbano ad usò della cano nica, ove son pure specificati i vari oneri

, da cui è ag gravato. E poi degno di essere anche qui notato il diritto an tichissimo, che godeva il parroco, di pescare intorno al •colle di S. Cristoforo pel tratto di una freccia. Se ne fa parola ih una Carta del 1363, e pare anzi che in quel l'anno istesso gli sia stato accordato dal Capitano del •Castello Federico di Grciffenstein ; e viene ripetuta nel l'investitura. del 1373. Convertito a livello, prestava alla ■canonica quattro libre di pesce grosso per ogni settimana 4al mese di maggio sino

a tutto novembre ; fu poi anche ■questo ridotto a danaro, e affrancato. Possedeva pure il parroco di Pergine la cappella eretta per antica divozione dei pescatori sul colle anzidetto, ora avvilita a uso profano, ina tuttora munita del suo vecchio «campanile; più sotto si parlerà di nuovo della medesima, § 11. Chiesa parocchiale. Per quanto emerge dall'esame dei nostri documenti, •e dalla ispezione del luogo, pare certo, che la prima ■chiesa eretta per questa cura d'anime sorgesse nel luogo medesimo

, in cui pur oggi esiste. Rammentisi quanto fu .sopra osservato circa J' enorme alzamento del suolo ad essa '•circostante, in seguito alle invasioni del Persi ria ; ed è fa cile comprendere, che in sul principio ella era postata ■»«Ila cresta di un colle, ora coperto dalle ghiaie del tor rente, meno la porzione più elevata, che ancora si scorge poco sopra alla medesima chiesa. Non è adunque da in colparne i nostri vecchi, se oggi ella giace a basso livello, -anzi inferiore alla vicina superficie

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Libri
Anno:
1880
¬Il¬ Trentino : appunti e impressioni di viaggio ; volume unico
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Pagina 94 di 297
Autore: Gambillo, Carlo / di C. Gambillo
Luogo: Firenze
Editore: Barbèra
Descrizione fisica: XII, 277 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. [265] - 274
Segnatura: II 74.459 ; II A-3.889
ID interno: 154750
J/AN ARNIA. SOMMARIO. Mezzotedesco e Mezzo] ombardo.— La lesrgenda del Basilisco. — La Rocchetta. — L’Armonia. — Castel Braghiero. — Corredo e le Streghe. — San Romedio. — San Zeno.— Fondo, —I Te deschi della Val dì Non. — Cristoforo Bucei.ti. — Il colto di Saturno. — Ponte Alto. — Cles. — La Tavola Clesiana. — Bernardo CI e sio. — La Guerra Rustica. — 1 bagni di Cresimo. Pochi chilometri sopra la stazione di Lavis si trova quella di San Michele posta al confluente del- F Adige e del torrente

Noce, il cui bacino 'è detto Valle di Non o con nome più classico Anaunia. Due borghi ne guardali V entrata: 1’ uno, alla sinistra del Noce, è Mejssotedesco (Deutsch Metz); l’altro, sulla destra, Meisgólombardo (Walseli Metz), che anticamente segnavano il confine fra il Regno longobardico ed il teutonico : Meta longobardica e Meta teutonica. Non molti anni addietro Mezzotedesco avea ancora diritto al nome anticamente impostogli, ma essendo stato il primo paese che subì l’influenza dell 5 espansione

del- P elemento italiano di là dal confine trentino, ora esso non conserva più traccia nè della lingua nè del costume germanico. Talché oggidì, quasi ad evitare

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