Annali del principato ecclesiastico di Trento : dal 1022 al 1540.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 12 - 15 : Annali, Cronache, Diarii)
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Autore:
Degli Alberti, Francesco Felice ; Gar, Tommaso [Vorredner] / compilati sui documenti da Francesco Felice Degli Alberti. Reintegrati e annotati da Tommaso Gar
Luogo:
Trento
Editore:
Monauni
Descrizione fisica:
X, 550 S.
Lingua:
Italienisch
Commenti:
Statuti della città di Riva : 1274 - 1790 / con un introd. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri. - 1861
Soggetto:
g.Trient <Hochstift> ; z.Geschichte 1022-1540
Segnatura:
II 103.174
ID interno:
219661
Correggio, amministratore del sopradetto monastero di S, Benedetto, rimise il monastero di S. Cipriano in possesso della simimentovata chiesa di S. Elena (i). Assunto alla cattedra di S. Pietro Gelestino V, li 17 luglio 1294, il vescovo Filippo non lardò a por- lare al tribunale del novello papa le giuste sue que rimonie contro il Conte del Tiroio, implorando i mezzi opportuni onde ricuperare i beni della sua Chiesa, Mainardo , dal canto suo, chiese al papa d'esser pro sciolto dalle censure
, dimostrandosi pronto a restituire al vescovo ciò che a lui si spettava. 11 papa Celestino, ben ponderate le coso, rilasciò nel medesimo anno, ad istanza del duca, una delegazione nelle persone dei ve scovi di Augusta e di Frisi nga, con Corrado abbate di Wiltau, in qualità di giudici apostolici, per definire le vertenze fra il Conte ed il Vescovo. Difatti, Volfango vescovo d'Augusta e Corrado abbate di Wiltau, nel mese di gennajo 1295 , comandarono al decano della cattedrale di Trento e al proposito
di S. Michele che citassero il Conte ed il Vescovo a comparire nella cat tedrale di Trento nel giorno decimoquinlo dalla data della citazione. Comparve realmente il conte Mainardo nel luogo destinalo, li 12 febbrajo dello stess'anno; ma non se no cavò altro che una protesta di ubbidienza ai comandamenti apostolici, e la promessa di conse gnare ai delegati della Santa Sede le terre, i castelli ed i boni spéllanli ai vescovado di Trento, da lui in giustamente posseduti; obbligandosi anche i suoi figli