Ricerche storiche riguardanti l'autorità e giurisdizione del magistrato consolare di Trento
— lo Tebaldo eli Canossa, e il suo dominio era nelle vici nanze di Ferrara, senza che fosse padrone della città; di cui ìo divenne, al dire del Sigonio, solamente alcun tempo dopo. I vescovi di Brescia, non solo anticamente portavano i titoli di duca, marchese è conte, ma li portano ancora; eppure questi titoli non ebbero rela^ zione alcuna colla città. Bensì iiiia carta del 1220, ina soltanto dalla prima apparenza, potrebbe far credere che i vescovi di Trento, anche prima del 1182, ne avessero
esercitata la si gnoria; giacché vi si legge, che in detto anno 1220 Enrico della Bella era giudice nella Curia Trentina, per concessione del vescovo, e che tale carica era stata coperta da suo padre 5 ed anco dall’avot Per intelligenza di questo documento è da sa persi , che cosa fosse a quel derapo la Curia Triden tina, Essa era composta dai nobili vassalli del Vescovo, che nelle antiche carte ora si chiamano vassalli Curito judices (come appunto in questa) ora semplicemente vassalli Curile, come nella
carta del Codice Yanghiano N.° XXXI, in cui si legge: per laudum vassailorum Curim ; ora nobiles et ministeriales Cariai ; ora vassalli et pàres Curilo, Questi vassalli componenti la Curia Tridentina, sia perchè erano feudatarii del vescovo di Trento, sia perchè nella città solevano tenere le loro sessioni, oltre i laudi e le sentenze che proferivano per commissione del vescovo, cui dovevano accompagnare, quando gi- dava pel contado ad amministrare giustizia, avevano la loro giurisdizione ordinaria