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Anno:
1858
Ricerche storiche riguardanti l'autorità e giurisdizione del magistrato consolare di Trento
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Pagina 74 di 98
Autore: Cresseri, Giangiacomo ; Gar, Tommaso / comp. da Giangiacomo Cresseri. riordinate e annotate da Tommaso Gar
Luogo: Trento
Editore: Monaui
Descrizione fisica: XXXI, 64 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 89.159
ID interno: 331652
proibire io stabilimento di delti padri, sia dentro, sia fuori delle mura della città. Nell’anno 1287 fu giurata solennemente la pace ira le città di Trento e di Brescia; e ne abbiamo au tentica copia, rilevata nel 1507. Fu trattata cotesta pace, per parte della città di Brescia, dal fiorentino Lotto degli Agli podestà, e dal modenese Guidone Guidoni, capo del popolo e del comune della città e distretto eli Brescia, come pure da Framondo di Biva, sindaco e procuratore della stessa città

di Brescia; e per parte del comune di Trento, da Àicbebono figlio di Sor Jacopo degli Aicheboni, sindaco e procuratore della città medesima. Ebbe parte eziandio nel trattato Mainardo Conte del Tirolo; dal che si raccoglie che lo stesso conte, che escluse intieramente dal governo della città di Trento il vescovo Enrico, e n’era allora in pieno possesso, riconobbe e rispettò nel Connine della città medesima un'autorità non indifferente. Rischiarati abbastanza, come mi lusingo , i principii sui quali posa

il sistema del governo trentino, potrei dispensarmi da ricerche ulteriori. Ma siccome in ma teria di gius pubblico è invalsa oggidì la massima, che alle cose molto vecchie poco o nulla delibasi at tendere, non sarà fuori di proposito il discendere an che a tempi da noi non molto lontani. Nel 1454, ebbe luogo un atto importante tra il Comune di Trento e il Principe Vescovo Alessandro di Mazovia; il quale, non contento di avere introdotte molte novità pregiudiziali ai Trentini, era giunto a sconvolgere

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Libri
Anno:
1858
Ricerche storiche riguardanti l'autorità e giurisdizione del magistrato consolare di Trento
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Pagina 39 di 98
Autore: Cresseri, Giangiacomo ; Gar, Tommaso / comp. da Giangiacomo Cresseri. riordinate e annotate da Tommaso Gar
Luogo: Trento
Editore: Monaui
Descrizione fisica: XXXI, 64 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 89.159
ID interno: 331652
città e del territorio interno di Modena fatta al vescovo dall’imperatore Corrado. 1106. Decreto di papa Pasquale a favore di alcuni vescovi d’Italia, per Y innanzi scismatici. 1159. Composizione tra il Vescovo dì Trento Adalpreto e gli uomini di Val di Ledro. 1161 . Investitura del castello Madruzzo. 1161. Conferma della donazione del Comitato Trentino, ac cordata ad istanza del vescovo Alberto dall’impe ratore Federigo I. 1162. Diploma dell’imperatore Federigo I. a. favore dei Con soli di Cremona

DOCUMENTI DEI QUALI SI È FATTO USO. ASSI DI CBISTO 924. Donazione di varie, terre fatta al vescovo di Cremona da Rodolfo re d’Italia. 942. Donazione della città di Reggio fatta al vescovo da Ugo e Lottario re d’Italia. 1004. Donazione della città di Parma fatta al vescovo daì- l’imperatore Enrico. 1027. Donazione del Comitato Trentino fatta al vescovo Udal- rico dall’ino pera toro Corrado. 1037. Donazione della città di Brescia fatta al vescovo dal- l’imperatore Corrado. 1039. Donazione della

. 1163. Investitura concessa a Bozone di Stenico. 1163. Sentenza dei vassalli della Curia Trentina. 1167, Donazione del castello di Garda e suo contado, satt al vescovo Alberto dall’ imperatore Federigo I.

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Libri
Anno:
1858
Ricerche storiche riguardanti l'autorità e giurisdizione del magistrato consolare di Trento
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Pagina 46 di 98
Autore: Cresseri, Giangiacomo ; Gar, Tommaso / comp. da Giangiacomo Cresseri. riordinate e annotate da Tommaso Gar
Luogo: Trento
Editore: Monaui
Descrizione fisica: XXXI, 64 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 89.159
ID interno: 331652
— lo Tebaldo eli Canossa, e il suo dominio era nelle vici nanze di Ferrara, senza che fosse padrone della città; di cui ìo divenne, al dire del Sigonio, solamente alcun tempo dopo. I vescovi di Brescia, non solo anticamente portavano i titoli di duca, marchese è conte, ma li portano ancora; eppure questi titoli non ebbero rela^ zione alcuna colla città. Bensì iiiia carta del 1220, ina soltanto dalla prima apparenza, potrebbe far credere che i vescovi di Trento, anche prima del 1182, ne avessero

esercitata la si gnoria; giacché vi si legge, che in detto anno 1220 Enrico della Bella era giudice nella Curia Trentina, per concessione del vescovo, e che tale carica era stata coperta da suo padre 5 ed anco dall’avot Per intelligenza di questo documento è da sa persi , che cosa fosse a quel derapo la Curia Triden tina, Essa era composta dai nobili vassalli del Vescovo, che nelle antiche carte ora si chiamano vassalli Curito judices (come appunto in questa) ora semplicemente vassalli Curile, come nella

carta del Codice Yanghiano N.° XXXI, in cui si legge: per laudum vassailorum Curim ; ora nobiles et ministeriales Cariai ; ora vassalli et pàres Curilo, Questi vassalli componenti la Curia Tridentina, sia perchè erano feudatarii del vescovo di Trento, sia perchè nella città solevano tenere le loro sessioni, oltre i laudi e le sentenze che proferivano per commissione del vescovo, cui dovevano accompagnare, quando gi- dava pel contado ad amministrare giustizia, avevano la loro giurisdizione ordinaria

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