Dell'origine e della natura dei dialetti comunemente chiamati romanici : messi a confronto coi dialetti consimili esistenti nel Tirolo
od ispettore de’cavalli. A motivo però che dal secolo dì Mezzo in poi colla voce maresciallo si qualificava una carica primaria, e non già subalterna della corte, della milizia, o dell' impero, perciò vi fu chi credeva, doverla derivare più tosto da maire, maitre, major, e da sai = aula, corte. Se- nonchè constando dalla storia, che quel principe, il quale al momento dell’elezione del supremo Capo dell’Impero ger manico dovea tener cura, e provvedere i foraggi pei cavalli, che in tale occasione
s’adoperavano a migliaia, portava ap punto il titolo di iMaresciallo dell’ Impero, e sapendosi inoltre, che gli attributi più comuni si sublimano, e si nobilitano per la nobiltà del soggetto, cui vanno annessi, sarà più espe diente investigare l’origine elim. della voce schalk, skalk, . schall, sciali. In origine questa voce indicava un servo, o per me glio dire quel personaggio qualunque, il quale avea un qualche incarico (carica fr. charge; led. Sorge); e non è che il solito cambiamento della liquida
r in I, che le fa fare una com parsa alquanto diversa. Dal verbo calere (aver cura) il La tino si formò la desinenza aggettiva di cialis od aiis, per in dicare, che il soggetto con essa segnato avea a sostenere o promuovere 1' affare, che s’esprimeva nell’altra parte della voce composta. P. e. Sencschalk, semsrhall, siniscalco = Mag giordomo alla corte dei successori di Clodovieo, re de’ Fran chi; Murescfiaffc, Maresciallo = Scudiere maggiore; Wittisca- lis = fiscalis, it. ufficiale del fisco; IHUmnlcì
servi gra zia!»; Barschalk — servo libero; Dageschalk = servo che la vora a giornata ecc. Cosi le nazioni alemanne combinarono con altre loro la detta voce celtica, la quale, comunque in origine non significasse che servo , coll'andare del tempo creb be io importanza, e partecipò della sorte della voce ministro, la quale parimente un dì non significava che servo : eppure a qual® dignità e quanta non salì in progresso di tempo que sto medesimo vocabolo, dapprima sì comune ed abbietto. Qui major est