Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 3
Vaubecourt e dì altri, camminava lunghesso la riva, seco traendo un cannone da campagna. I salice! stavano in guardia al monte, mentre i gallici cavalli teuevansi pronti a valicar 1 ’ Adda , quando loro fosse avvenuto indurre a battaglia il ne mico accovacciato in Mantello ; ma questo alla prima scarica di cannone, abbandonò prontamente anche quel postò. Arroge a ciò che il duca governatore istruendo il Pappenheim sitila qua lità det movimenti da operarsi, ave vagli, il dicemmo, ordinato <Tastenersi dal
tentare qualsiasi avvanzamento in Valtellina, perchè essendo ne' correnti giorni lo stato di Milano da più lati attaccato , trovato non sarebbesi in grado, di disporre forze ba stanti a continuare i progressi e ad assicurare gli acquisti. Do vesse perciò indietreggiare, abbandonando in tulio la Valle col ridursi alla Riva, ed ivi, in ogni modo, tenere dal nemico sicuro quel posto. Colle troppe scemate d' assai , si ridusse adunque il Pappeti- heira alla Riva e ai posti che ne dipendevano ; ma sia che
fatto potente, diede numerosa guarnigione a Colico e alla vicina Torretta onde im pedire agli alleati l’inoltrarsi da quella parte nel milanese, elu dendo il disegno formato dal Coeuvres, e da vari indizi svelato. Si valse poscia dei marrajuoli per costruire ridotti fin sulla som mità del monte sovrastante alla Riva, e ad eseguire altre opere, come squarci nello scoglio, onde vietare a nemici il riprendere quelle posizioni e riuscir molesti al presidio.