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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1836
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 3
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Pagina 457 di 499
Autore: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Luogo: Sondrio
Editore: Della Cagnoletta
Descrizione fisica: 487, VIII S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Veltlin ; z.Geschichte
Segnatura: II 101.215/3
ID interno: 118982
455 per avervi i protestanti tale estensione e quantità di possessi, e di tal prezzo, da rendersene ai cattolici impossibile 1’acquisto. "Venirne pertanto di certa conseguenza il continuo domicilio dei protestanti in provincia a esigere i frulli degli stabili c gli inte ressi de 1 capitali, esercitarvi ogni altro diritto di proprietà. Ecco , qui conchiude vasi, con pericolo della cattolica fede, andare in osservato l’articolo sulla emigrazione dei protestanti. Che per evi tare tale

inconveniente in materia tanto a cuore a S. M-, mezzo ottimo ed efficace, quello sarebbe d’impiegare li cinquanlaquatlro mila scudi offerti ai grigioni perchè cedessero ai valichi ni 1’ am ministrazione della giustizia, nella compera di tali beni, ritenuta la dichiarazione dei protestanti d' essere pronti a sfrattare ogni volta vengano pagati dei loro averi in provincia. E quest’atto, soggiungevasi, riguardato sarebbe quale distinto monumento di reale munificenza. IL Che anche nei capitoli di Monzone le due

avverrebbe con grave pericolo della cattolica fede, e farebbe di continuo trepidare per la propria vita e per le sostanze i di lei confessori. HI. Doversi precisare quali debbano essere quei tre mesi del- 1’ anno concessi ai protestanti di permanenza in Valtellina e nei contadi, perchè altrimenti, durante tutto 1’ anno sarebbonvi in - provincia assai persone di quella setta. Potrebbero diffatti alcuni scegliersi i tre mesi d' una stagione, altri quelli di un’ altra, chi un mese di una stagione

maestà, con ottimo accorgimento, avevano provveduto perchè a grigioni non solo fosse impedito introdurre armati in provincia , ma persino avvicinarli, mentre nei nuovi capitoli circa la reli gione, nessun provvedimento vedovasi a questo riguardo, e os serva vasi quindi che da tale difetto poteva indursene una con cessione da eludere le saggio viste di 8. M., e rimanere cosi autorizzati i grigioni a introdurre nella "V alle e nei contadi, quasi a presidio, quanti volessero protestanti armati, il che

e li rimanenti fra quelli di un’altra, e così va dicendoj sicché tutto 1’ anno, senza punto contravve nire ai capitoli, avrebbe la provincia protestanti nel proprio seno. IV. Doversi stabilire con ispeciale articolo, die da grigioni nulla pretendasi per la placìtazione delle istituzioni in beneficj e cure, essendosi provato che la tassa per tali atti, aveva pareggiati i redditi di due, tre e più annate. V. Che ad esempio dì altri paesi venuti in quella condizione, si ponga che ciascuno di Valtellina e dei

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1836
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 3
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Pagina 495 di 499
Autore: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Luogo: Sondrio
Editore: Della Cagnoletta
Descrizione fisica: 487, VIII S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Veltlin ; z.Geschichte
Segnatura: II 101.215/3
ID interno: 118982
v scrivere la storia di questa provincia, la quale provincia, lo dice aneli’ egli, » a ragione, può dirsi ne mancasse troppo mal sod- » disfacendo al bisogno quella di Pier-Angeìo Lavizzari , e le » dissertazioni sulla Valtellina del Quadrio ». Nella prefazione, non ho propriamente nominato altro scrittore della storia di quest! paesi ; ma come ha egli potuto il signor Gabba accordare, che, tranne il Lavizzari e il Quadrio, nessuno abbia scritta la storia di questa provincia, e poi soggiungere

: » Nella prefazione » parla tuttavia di me, » ci dà egli conto del disegno dell’opera » c degli autori che toccarono siffatta materia , fra ì quali farà » meraviglia il non veder nominati i recenti storici di Como e » della Valtellina Cesare Cantò e l’abate Monti, i quali non » sono neppure nominati per tutti questi cinque fascicoli ». La sciando da parte la stravaganza e la contraddizione che ne ri sulta, oso dire, che il signor professore manca della cognizione dei fatti, dì quella cognizione

, la quale avrebbe potuto agevol mente ottenere anche soltanto in leggendo la prefazione alla Storia della città e diocesi di Como dello stesso Cantò. E noto che il mio lavoro, in quanto a scrittura, di molto aveva pre ceduto il suo e quello di Monti, e sarebbe anche uscito stam pato prima, senza difficolta che lo stesso signor Cantò, gliene saprò sempre buon grado, ha contribuito a togliere, e senza la soverchia lentezza del mio tipografo. Il signor Cantò sa tutto questo, e in delta prefazione lo disse

Monti ? Le vidi poscia ; ma perchè non paresse quella lode a me data quale denaro ad usura , senza nominare gli autori , ho , come ho potuto , rese ad essi alcune parole di encomio stampate alla pagina seconda della pre fazione. Quanto è scritto a giusta lode e sincera, vorrà il signor Gabba stimarlo fatto e scrìtto a ingiuria o vitupero? E sarà d' al tronde riuscito ributtante o troppo infelice il mìo lavoro per ciò solo che da capo a fondo quello prima non lessi di Cantò e di Monti ? E che direbbe

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1836
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 3
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Pagina 362 di 499
Autore: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Luogo: Sondrio
Editore: Della Cagnoletta
Descrizione fisica: 487, VIII S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Veltlin ; z.Geschichte
Segnatura: II 101.215/3
ID interno: 118982
. u Folentissimo re! Le voci lamentose dei sudditi milanesi » volgonsi a \. M. giacche ai mali estremi della provincia » niente piu avanza che di invocare gli estremi rimedi della s divina e della reale provvidenza. Di tanti oggetti e di tante » speso militari c in sì ingente quantità, d’ ordine dell' eccellen- -, tissimo luogotenente di V. M. , fino a questo giorno, crebbe » a segno F esigenza, che ben venlisei mila lire giornaliere da ® questo angustissimo - ambito di dominio , non bastino alle v sole paghe

que’ propalerai F attesto de 9 piu riputati per ricchezze e per au torità ? e più in Bormio del podestà Giasone Fogliarli c del ca pitano Alberti Giovanni Francesco. Erano quest! i tempi nei quali il Robustelli doveva mostrarsi piu degno della Carica, un giorno sì ambita, di governatore ; errino questi i dì nei quali avrebbe dovuto spiegare tutta la costanza, la fermezza di chi tiene il grado supremo d' autorità nella patria ; ma egli rinunciava la carica stessa, non altrimenti il malaccorto

c timido pilota, che nella burrasca abbandona a se stessa la nave. Da questa sola rinuncia però nessun detrimento alla provincia, poiché il governatore,Robustelli vi esercitava tanta autorità quanta da ultimo i dogi in Genova e in Venezia, e attualmente il gon faloniere in S. Marino. Nè fecero, a dir vero, di megli© 1 co rifei, per il che la provincia condotta si vide a nuove e più grandi sventino; e fu allora diffattì che i veneti, in apprensione non prendessero largo verso quelle parti le truppe qui

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1836
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 3
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Pagina 476 di 499
Autore: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Luogo: Sondrio
Editore: Della Cagnoletta
Descrizione fisica: 487, VIII S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Veltlin ; z.Geschichte
Segnatura: II 101.215/3
ID interno: 118982
. . . . . « 112 II Gueffier protesta contro di esso • . . . » ivi I grìgioni rinunciano a quello di Madrid . » j v j I va Bellini procedono contro £ convertili so spetti di Brusio .e Poschiavo . . . n j j 5 CAPO V- Le compagnie della Valle rientrano assai scemate dal faro e dai morbi . . . . » n6 Nuovi e vani tentativi dei grìgioni a Milano per riavere la provincia » ivi 1 6 'a 5 . 1 q feb.Lega tra Francia, Venezia e Savoja . . » 11^ 26 aprile Altri disordini in Poschiavo per religione . »118 II papa dissente

dalla lega ... . • » 119 Spagna consente nel papa il deposito dei forti della provincia . . . ..... . » ivi

1622.22A6ii.à Milano si viene a trattato .... pag. cj<j I grìgioni strìngono alleanza col Feria per Spagna . . . . . . . . . » ivi Aspra condotta del Baici irono contro £ pro testanti grìgioni . . . . . . . . » ioo Insorgono e cacciano gli austriaci da tutto il paese », 102 CAPO IV. 5 maggio Altri articoli modificanti quelli di Madrid » 104 i'] giugno Altri fra £ grìgioni contro quelli della Grigia convenuti col Feria . . . . . . . v io~ Dieta in Bada . . » ivi Lettere inconcludenti del Feria

.. . . . « 108 14 luglio Qne’ di Valle S- Giacomo insorgono contro gli spagnuoli .. . . ... . ... . » ivi 16 dillo Sono repressi e puniti . . . . . . » 1 oc; IIarciduca desidera sei compagnie della prov, » no Si accordano a patti . . . . . . . . » ivi Con nuove forze 1’ arciduca è nella Rezia . », iti Colà muore combattendo il capitano Giaco mo Venosta di Grosotto . . . . , « i v j Si annunzia una dieta in Lindo . . . » Jyì 4 seti. II arciduca accorda ima tregua e la rinnova » ivi Canno del trattalo di Lindo

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1836
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 3
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Pagina 424 di 499
Autore: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Luogo: Sondrio
Editore: Della Cagnoletta
Descrizione fisica: 487, VIII S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Veltlin ; z.Geschichte
Segnatura: II 101.215/3
ID interno: 118982
che ii rifiutano. — Abbandonano dessi le partì di Francia. — Il Roano è costretto ad uscire dalla provincia e dalla Rezìa. — Jn odio alla corte, muore combattendo quale ventariere . ]3i fenlc ommotlcva il pontefice a pacificare le corti cattoliche , e avendo potuto far scegliere Colonia ad un congresso, vi.mandò legato a lettere il noto a noi Marzio Ginelti. Tacile istruzioni a questo inviato, si parla della nostra pro vincia, e dopo molto, proseguesi•. v Fatta questa premessa, dico c i iic gli

4a s i CAPO VI. SOMMARIO Congresso in Colonia; — Istruzioni del papa al cardinale Gi- ' netti ivi spedito. —■ / vahellini vi mandano Giacomo Ve nosta. — Gli svizzeri cattolici adopransi presso il governo di Milano e F imperatore perchè si restituisca la provincia ai * prigioni. — La corte di Francia lo ingiunge al Roano. — Cerca egli accomodarvi ì valtellinì f e i bormiesi. — Pro pone patti e non piacciono, pure sì accettano , — Si spedi scono in Francia. — Sì modificano a danno de ’ grigiorii

interessi de 5 principi, che non vorrebbero vedere avan zata la Casa d’Austria, .e che temo ne di quella , sono .gravissi- n simi , o fatti parere tali dalla manifattura, che sopra vi ha fallo la Repubblica di Venezia, imperocché riputando la suà „ debolezza in mano degli Spaglinoli, congiunge lo stato di » Milano con quelli della Casa d' Austria confinando da una „ p. irtR €0 i Tirolo , e dall’altra col Contado di Como, e rende i) facile lo scambievole soccorso potendosi con la comodità di « quella

Valle introdurre gente Alemanne in Italia e l'Italiana, •o e Spagini ola in Alemagna, come seguì due anni sono quando v vi passò il Duca di Feria, che diede occasione a Francesi di » dire che con quello s* era contravvenuto al trattato di Mon- i zone, ed anco di sollecitare V invasione della Valle per tor

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1836
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 3
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Pagina 213 di 499
Autore: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Luogo: Sondrio
Editore: Della Cagnoletta
Descrizione fisica: 487, VIII S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Veltlin ; z.Geschichte
Segnatura: II 101.215/3
ID interno: 118982
le stesse ragioni escludevansi an che i voltolimi dai posti che un giorno avevano in Roma nel collegio de propaganda. Eguali argomenti di soddisfazione non dava punto a quei po poli il Coeuvres, perchè, mentre conferiva al Du Laude il go verno del forte di Bormio , attribuì vagli anche autorità sopra i bormiesi, per il che ricorsero al generale non solo, ma anche ai principi della lega , invocando 1’ osservanza degli articoli conve nuti all’ingresso delle armi loro in provincia- E tali ricorsi erano

2l! dava notizia al contado con lettera da Traona * marzo di que st’ anno. Serbano quegli abitanti grata memoria dei benciatti da questo personaggio, il quale, oltre a tutto il narrato, mostrassi ttai sempre in faccia al generale francese caldo e fermo propu gnatore dei diritti e privilegi del contado, e a quei giovani che inviati furono a Padova, fu largo di paterni consigli non solo.; ma di ogni maniera di sussidi e di comodo ritiro, in occasione» massime della peste che due anni dopo

sm venne. Partito di Vai- tellina il \alaresso, arrivò in sua vece Giorgi Luigi, non meno del precessore a bonniesi proclive. È però vero che dopo alcun tratto abolissi da veneti quanto aveva il Valatesso ottenuto à- favore del contado nello studio di Padova, e qualunque stata ne sia la cagione, quella sola si adduce della vile condizione dei giovani che vi erano inviati, e della riprovevole dissipata con dotta che vi tenevano. Fu egli un pretesto? Non lo sappiamo ; ma sappiamo di certo che per

tanto piu vivi e prementi in quanto che il Dii Lande, non la sciando in ozio le avute facoltà, non rifiniva di pubblicare editti quasi da sovrano del paese, il che era cagione fra qne’ popoli di grandissima afflizione, anche perchè vedevano occuparsi dalla fabbrica di nuove fortificazioni, molta parte della, già per sé ti tessa, angusta campagna. Quest’ anno in giugno ricominciarono i grigioni a dare a Bormio il podestà in Giacomo Giovanni Paoli, coll’istruzione di rispet tare i privilegi

e le consuetudini del contado, e di giurare l’os servanza dogli statuti e dei recenti capitoli. Torniamo ora ai maneggi politici e militari concernenti l’intiera provincia. Sperandone il pontefice miglior partito di quello ottenuto dalla missione del Nari, spedì in Francia il proprio nipote cardinale- Francesco Barberini con Carlo fratello del cardinale Magalotti. Prese egli la via di Marsiglia, giunse in Avignone e poscia alla cortei Avevano gli spaglinoli fatto sperare che sarebbero intervenuti &

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1836
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 3
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Pagina 118 di 499
Autore: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Luogo: Sondrio
Editore: Della Cagnoletta
Descrizione fisica: 487, VIII S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Veltlin ; z.Geschichte
Segnatura: II 101.215/3
ID interno: 118982
l I fi CAPO V. SOMMARIO Le compagnie deila Valle rientrano assai scemate dal ferro e dai morii. —- Muovi e vani tentativi dei grigi ani a Milano per riavere la provincia. — Lega tra Francia, Venezia s Savoja. — Altri disordini in Po schiavo per religione. — Il papa dissente dalla lega. — La Spagna consente nel papa il deposito dei forti della provincia. — 1 valici lini rinnovano i loro magistrati. -— Loro sgomento alla notizia del deposito che è posto ad effetto. — Loro proteste. — Mala

dovettero alcun tempo rimanervi, perchè il Feria portava il negozio d oggi in domani, ora la morte della propria moglie in iscusa adducendo j ed ora volendo che venisse a lui anche Giacomo Ciodcr, che poi diffatli vi andò, Sorvcn- ncro in fine gli ambasciatori dell arciduca Leopoldo , i quali do mandarono quella parte di Valtellina e dei contadi, la quale doveva spettare alla bassa Engadina e alle Otto Diritture o Giu risdizioni. Ciò rese più spinoso Y affare, come parve, con gusto del Feria

j e lusingati da esso di vedere in maggio riaperte con auspici migliori le trattative, tornarono. E per verità il contegno del duca non era ornai senza giusta ragione. Quei deputati, dicesi, volevano la restituzione della Valle j ma come più prò-

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1836
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 3
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Pagina 203 di 499
Autore: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Luogo: Sondrio
Editore: Della Cagnoletta
Descrizione fisica: 487, VIII S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Veltlin ; z.Geschichte
Segnatura: II 101.215/3
ID interno: 118982
queste cose agitavamo, non perdevasi di vista il mas simo affare, quello cioè di comporre le vertenze tra valiellini e grigioni. Lavora vasi per questo e in Roma e in Parigi e al trove. Stava tuttavia in Parigi per la Valle il padre Ignazio, e pareva movesse quella corte a favorire le di lui commissioni. Venivano di nuovo in canapo i ripieghi di fare della provincia una quarta lega; quello d’incorporarla alle tre dei grigioni fon dendone un terriero in ciascuna; quello di farne un cantone elvetico

CAPO XI. UDÌ SOMMARIO Nuovi ripieghi proposti in Francia per comporre i valiellini coi grigioni. — il re accorda, vincolata a clausole, una tregua di due mesi. —> Gli alleali occupano Chiavenna e pongono I' assedio al castello. — Fazioni militari con vario evento per 1’ espugnazione dei forti alla Riva ed a Navate. — La tregua non ha effetto. — Il castello di Chiavenna cede alle armi della Lega. -— Nuove fazioni coll’ espugna zione del castello di Fodera per parie dei collegali. s i"Lenire

in confederazione a cantoni cattolici ; ed altro finalmente di soggettare il paese alla Santa Sede, a condizione però che i transiti ad ogn’ altro fossero chiusi fuor che al cristianissimo, in quei casi nei quali il pontefice giudicasse importare a servigio della religione, fossero aperti a qualunque principe italiano che concorrer potesse a tal scopo. E in questo partito insisteva ga gliardamente il nunzio, tali essendo le urgenti di lui commissioni. E per verità 1’ offerta che fatta aveva di se stessa

la provincia a papa Urbano, tanto solletico aveva in esso eccitato, che grandis simo gusto produsse nell’animo suo certa scrittura, colla quale, per ragioni politiche e canoniche, pretendeva!! mostrare non potere alcun principe, che nessuno aveva diritti sopra la Valtellina, nè il pontefice stesso, opporsi ad una donazione fatta in vantaggio

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1836
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 3
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Pagina 235 di 499
Autore: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Luogo: Sondrio
Editore: Della Cagnoletta
Descrizione fisica: 487, VIII S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Veltlin ; z.Geschichte
Segnatura: II 101.215/3
ID interno: 118982
20 3 propriamente (lotto, ne venissero trattati gli interessi in comune Colle medesime, e la provincia divenisse dia pure alleata della Francia, Veniva ancora dalla parte del legato altra proposta, a vero dire, per più riflessi strana alquanto e complicata, non ac cettabile, cioè che la Valle e i contadi aggiungessero! al vesco vato di Coira , facendo così rivivere le antiche pretensioni, quelle alle quali, per atto solenne, subentrale eran le leghe; pretensioni in conflitto colle massime

di governo e della Itczia, e troppo contrarie ai di lei interessi, Imperversava poi nel trovare partiti quando proponeva far prevalere nella Regia, pel numero, i catto- 1 ici ai protestanti, procurare i vantaggi di quelli colla depres sione dì questi: formare dei cattolici della Rezia e di quelli di Valtellina e dei contadi un corpo solo ed unirli confederati a cantoni cattolici svizzeri. Hon dissentiva dal sottoporre questi paesi ai grigiori! anche senza limitazione di autorità e di do minio , quando

i grigioni stessi sciegliessero di licenziare i pre dicanti e tornare alla fede romana. Onde far pompa di fecondità in ripieghi, proponeva ancora d’infeudare la provincia a qualche terzo stato cattolico e suggeriva i cantoni elvetici di questa re ligione, confortati dalla francese alleanza. Avanzava finalmente quanto non era punto per piacere a grigioni, nè conforme a principj tante volte espressi dal cristianissimo, e dai quali dichia ralo crasi mai sempre irremovibile, cioè che dovessero i valici- lini

stessi investirsi del dominio della patria loro con titolo di feudatari delie leghe, esenti però da servizio personale e tenuti invece a un censo in denaro, e tutto sempre a patto che ì vol tolimi non avessero a sentire molestia per fellonia. Bla perchè pareva a que’ ministri che il legato trascoressc i confini di sua missione alla sicurezza ristretti della religione, insinuatogli di non impacciarsi in affari di stato, anche perchè non polo vasi convenire in condizioni intaccanti la sovranità dei

grigioni sulla B'altellina e sui contadi, sovranità che era loro accordata dal trattalo di Madrid di consenso delle potenze, e per impegno speciale della Francia a favore dei propri alleali. E insistendo il legato che $• S. , per massima spiegata da più gravi teologi e desunta da canoni, dalle pontificie costituzioni e dai concili! ge nerali, non poteva aderire a riporre popoli cattolici in dominio de' protestanti, con rischio evidente, diceva egli, delle anime alla pontificia carità raccomandate

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1836
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 3
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Pagina 141 di 499
Autore: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Luogo: Sondrio
Editore: Della Cagnoletta
Descrizione fisica: 487, VIII S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Veltlin ; z.Geschichte
Segnatura: II 101.215/3
ID interno: 118982
, i quali credettero vedervi oltraggiati e vilipesi i cattolici della Rezia ben più che ì protestanti. Egli è però un fatto che lo scritto legale del dot tore Schcndtdi, e che vedemmo 'noi stessi ed ammirammo j soste neva e provava la libertà e il diritto all' indipendenza di quésta provincia, il che mosse il pontefice a rimetterlo all' esame c giu dizio dei più accreditati teologi. Risposero costoro non potérsi per modo alcuno sommettcre la provincia ai grigi oni senza pe ricolo delle anime come

persuadevano appunto i di lei deputali, il che doveva fare grande impressione sul papa. Il concorso di questi riflessi, parve operasse in Urbano qualche favorevole ef fetto. Diresse di fatti al governatore ed ai magistrati della pro vincia un breve col quale esprimeva la di lui stima per questi paesi, sì per l'opportunità dei luoghi, che per la virtù degli abitanti ; assicurava!! della somma sollecitudine che di essi fin dal principio di suo pontificato Siasi presa fino a non curare la propria salute nella

quale era travagliato. Lodava la pietà e lo zelo de’ valtellini quali propugnatori della religione, e promet teva loro il suo patrocinio, soggiungendo che gli stessi deputati residenti iti Roma, potrebbero attcstare essersi egli preso tutto Y impegno di conservarne la libertà e la religione, e che final mente la felicità di questi paesi era il suo principale desiderio ed affare (•). , (*J Dilecti Filii j, Salutem f et Apostolicam Benedictionem. —- Numquam conqueri poterunt se in preesenti rerum

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1836
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 3
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Pagina 439 di 499
Autore: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Luogo: Sondrio
Editore: Della Cagnoletta
Descrizione fisica: 487, VIII S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Veltlin ; z.Geschichte
Segnatura: II 101.215/3
ID interno: 118982
45 ? tellina. La lettera al re di Francia, e clic il Roano' volle dagli agenti vai teli ini, in uno al progetto, oravi giunta, e perchè meglio se ne vegga Y accoglimento, ecco il tenore della risposta che il re stesso da Fontaineblcau vi diede li i5 giugno. » Carissimi e ben amati ! a. » Provammo contentezza nel vedere dalla vostra lettera, che » abbiate presa, una buona risoluzione per dar fine alle dille- » renze che esistono tra voi e gli altri vostri alleati e confcde- » rati Grigioni, per

stabilire con questo mezzo un buono e co- » stante riposo dentro li vostri paesi; oltre di che la confidenza » che avete mostrata, volendo in queste faccende il nostro in- » tervento, è stata una prova grata della vostra affezione ed » osservanza verso di noi e di questa corona », » Noi terrena mano perchè possiate tranquillamente godere il » frutto che sperate dalla nostra intromessione, ed impiegheremo a » quest’effetto molto volentieri, Tutto quello che può essere spera- » lo da voi, il potrete senza

dubbio tenere sicuro dalla nostra buo- » na volontà reale ne’ vostri interessi, pregando sopra questo Dio, » che vi abbia, carissimi e ben amati, in sua santa custodia ». Questo rescritto ebbe anche il consiglio di Bormio benché in dirizzato soltanto » Alli carissimi e ben amati gli Agenti e gli » Gffiziali della "Valtellina ed abitanti del Contado di Cbiaven- » na ». S, M. poi modificando gli articoli del Roano, e che il legato pontificio a quella corte, gettandoli a terra, aveva detti stesi

da un eretico a favore di eretici ; accordava a grigioni in questi paesi vana ombra soltanto dì signorìa: in tutto vietava a protestanti lo stare nella provincia, e per tome pretesto od occa sione, dovevano alienare quanto vi avevano: con più gelose caute le , raffermava la cattolica religione ; voleva esente la provincia dal censo ai grigioni, e alla regia camera davano il peso. Indicava finalmente Chiavenna per la generale assemblea da tenersi circa gli articoli in tal maniera corretti, e per comporre

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1836
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 3
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Pagina 369 di 499
Autore: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Luogo: Sondrio
Editore: Della Cagnoletta
Descrizione fisica: 487, VIII S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Veltlin ; z.Geschichte
Segnatura: II 101.215/3
ID interno: 118982
Giunta, ai valtellmi e ai contadi la novella del ritorno del l'cria, senza pensare che questi non a por fine a mali della guerra, ma appunto a durarli era inviato, lev aro» si ìn grandi speranze. Non mancò egli per altro di meglio avvivarle, poiché, giunto appena a Milano, partecipotme alla provincia 1 ’ arrivo , aggiungendo le espressioni piò dolci e le piò confortevoli. A fronte dei maneggi del Feria, tornossi a trattali fra i mi nistri di Francia e Savoja col Galasso, frapponendosi sempre

colonnelli barone Fallante e dal Fe schi , e subordinato ad essi, comandava in Bormio il capitano Cristiano. Per liberarsi del nuovo aggravio, and a va usi propo nendo partiti, ma tutti erano rabbiosamente respinti con minaccia degli ultimi danni. Acquictaronsi quegli asprissimi sulla promessa di pagamento entro otto giorni, se prima della loro scadenza non ne venisse la provincia rilevata dal duca di Feria. A questo a- dunque spedironsi deputati, e i borniiesi, anche per discorrerla sulle loro vertenze

della rapacità fino allora seguite, ne pretesero ben ventisettemila fiorini. E perchè Bormio più vivamente oppone vasi al rateo di tremila, i comandanti stessi presero a ostaggi il sempre lagrinioso Geremia e insieme pazien tissimo Giobbe di quel paese , il podestà Giasone Fogliarli, piò Giovanni Francesco Alberti e il capitano Baitolomeo Quadrio, Avevano spedito per imprigionare Giovanni Battista Imeldi j ma era fuggito. Il comando principale delle truppe cesaree in pro vincia tenevasi dai tenenti

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1836
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 3
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Pagina 449 di 499
Autore: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Luogo: Sondrio
Editore: Della Cagnoletta
Descrizione fisica: 487, VIII S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Veltlin ; z.Geschichte
Segnatura: II 101.215/3
ID interno: 118982
ce usuari, clic dal i656 fino al i 645 durarono in L. 102. 18 |;cr ogni soldo di estimazione? Anzi il comune di Cajolo, per le spese cagionate dall’armala del Roano , pagò L. 29.5 al soldo ? Sgombra la provincia d’armi straniere, all’accordo finale pro lusero gli spagnuoli permettendo che centocinquanta grigiorii presidiassero il castello di Sondrio, così facendo alle Leghe,alcun che pregustare. Riclamarono i valtellini, riposero in campo For mai logoro e già vecchio manzoniano papele sfogarmi

si in proteste. Rimase fermo che da grigioni si tenesse il castellò, ma ( tempera mento illusorio ) in soli trenta, de' quali alcuni dello scheletro di questo popolo proponevano la strage, ma ne erano da prudenti distolti. Infelici ! allora dovevasi prender Farmi quando la provincia brulicava di gente e di tutto abbondava: allora combattere pei propri interessi e non per gli altrui : allora facile il vincere ; allora la provincia trattare essa stessa alleanze cogli esteri, ed essa go derne da sola i vantaggi

proprio e dell’ altrui ,> non osarono mai tentare F importante scoperta di loro forze, imitarono le piante, le quali hanno tutto soltanto dal suolo sul quale sorgono e dall’aria che le circonda; lordaronsi, per tradimento, le mani nel sangue, fornirono.- cagione di raccapriccio e vendetta a popoli bellicosi, e chiamarono braccio straniero a propria difesa; si scissero poscia in-fazioni, cangiarono la provincia in arena di gladiatori; si re sero a. tutti spregevoli. À che dunque tanta querela se ora

dis pone.'asi della loro sorte politica a grado di chi non senza sforzo aveva mostrato proteggerli ? Le pubbliche fisiche sciagure die toglievano, ora d'impugnar Farmi; vedersi i grigioni ormai iu buon accordo con tutti gli itati d' Europa, e che mentre legavansi a Spagna non scosta- vansi dall'amicizia c dall'alleanza francese ; F aver sempre avuta nemica Venezia, o almeno, avversa al dominante partito; il non sapersi da chi più invocare protezione o soccorso, tolse affatto F animo al nostri

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1836
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 3
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Pagina 475 di 499
Autore: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Luogo: Sondrio
Editore: Della Cagnoletta
Descrizione fisica: 487, VIII S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Veltlin ; z.Geschichte
Segnatura: II 101.215/3
ID interno: 118982
? ed altro ? tolgono effetto al trattato di Madrid . . . - - . . ... v ivi Lettere lusinghiere del Feria alle Leghe - » ivi Cessa alquanto nel papa il fervore per la re stituzione della Valle? e perchè v . . » 83 La dieta vuole la guerra dì Valtellina . » 84 Marcia dell’ esercito reto . . . ■ . . . v 85 l 3 ottob. Occupa Bormio . ' , , . . » , . . » 87 1 4 detto Ritirasi ? e perchè . . . » 88 detto Gli spagnuoli incendiano Bormio . ». » ivi Il Feria visita la Valle fino a Bormio . » 89 Di ritorno

? a Tirano? aduna marziale consiglio? che risolve V offensiva dal lato di Chiavenna. » 90 La si imprende . . » ivi I grigioni resistono, e cedono . . . » g r Bono cacciati di là e inseguiti in Pr e galli a » ivi capo in. Riflessi sul recente attentato dei grigioni contro la provincia . ... . - . . » §3 I regi danno al sacco e al fuoco alcune terre di Pregallia . . . .... . . . », g§ II più de* grigioni vuòte pace . ' . ,. . , » ivi Il Feria ne provoca deputati a trattare . » ivi Sono spediti

. . . . . . ... . . v 96 22 dice!«. Eccitatavi? anche la provincia fa altrettanto » 97 Vallellini e grigioni pubblicano nuove apologie » 98

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1836
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 3
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Pagina 252 di 499
Autore: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Luogo: Sondrio
Editore: Della Cagnoletta
Descrizione fisica: 487, VIII S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Veltlin ; z.Geschichte
Segnatura: II 101.215/3
ID interno: 118982
svizzeri e la Francia per modificazioni al trattato . —* Anche il Cocuvfcs adopra perchè si sospenda l’esecuzione del trattalo . — A ciò resìste il Gonzalez . — Sì dichiara la misura del censo da pagarsi dalla provincia ai grigioni* (Quando si avesse voluto intieramente passarsela sull’ artìcolo primo del recente trattato ove toro ansi le cose de’ grigioni 7 della Valtellina e dei contadi nello stato del 1617 senza nulla alterare o innovare 7 egli è certo die Spagna non poteva sperare pili onorevole

DLMWEXMrNTD» CAPO I. SOMMARIO Scontento degli alleati pel trattato di Monzon. — Il duca dì Feria è richiamato , e gli succede don Consalvo Fernando Gontalez di Cordova. — Ha termine la guerra pei posti della Riva ? Novale ecc. >— Gli ambasciatori di Francia, e i de-* palali grigioni convengono in Poschiavo, — Fi si pubblica il imitato di Monzon. -— Spiacciono quegli articoli ai grigioni e li ricusano . — Si accettano dai valtellini, bormiesi e chia- vennati. — Maneggi dei grigioni presso gli

condizione quanto quella nella quale era posta da tali capitoli. Veniva dessa nel negozio della Valtellina a conseguire tutto quello ne aveva preteso riguardo alla cattolica fede ed an che per lo stato politico di questi popoli i quali erano liberati

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