Andrea Hofer ossia il General Barbone : racconto storico ; Vol. 1/2
si" ili una mezz'ora erano talli sopiti in o-n sonno tranquillo, intanto che Hofer a S. Leonardo', «enz* aver '.fi emme no vedalo, il" letto, messa ogni «osa in ordine,, si ■ disponeva a-partire. Fu egli il primo . a recarsi alla mura del sagrato, ecl-, ■aspettò finatlantochè ri convennero lutti i suoi- compagni* La era una bella notte j non, tirava on alito di vento, e la. luna batteva i suoi raggi d 1 argento- sopra, la terra dalla, volta del cielo. Senza bisogno di lista, Andrea col favore
di una buona memoria, rie fece*la chiamata generale; ■trovalo che non ce ne mancava uno, comandò,, la mòssa, e" senza, far chiassi,sì posero io mar-, «la. Quasi tutti aveano in-bocca la loro pipetta, « sì. fumando, e contandosela toccarono a . . . . ove li abbatterono' in altri corpi, che d' intesa venuti ’ dai paeselli dc’contoriii; ..si avviavano allo «lesso'tèrmine. Quell 1 oste ch'era, gran amico e "compare di Hofer,, fece portare su. la strada una ▼éggi alcun" paga in e,rito, ne, foce dispensare
un bicchie re a ciasehedu no,• formando r; una spezie- di. tri- pudictto, -e dolendosi assai di' non poter essere, un eh* egli- dèlia partita, a motivo delle _ febbri, che da un anno e - piu lo perseguitavano, ad onta di tante' decozioni, e - sdoppi, che avea in- 'gugiati ' per isgatigliarscne. ■« Ah, ci vuole pa zienza, disse verso Hofer, che attendeva che la, capi ì, filerà.- in una a sua - comare, c ad altra fresca ,«' 'rugiadosa giovinetta terminassero 'la dispensar ci vuole pazienza. I a me "tocca