, ed i Conti o loro vicarii dall’ altra esser solleciti ciascuno per il vantaggio dei proprii di pendenti. Da questa separazione, ove non si voglia tener maggior conto, come ci sembra, di quella fatta dal vescovo Egnone nel 1271, in ogni modo avvenuta pochi anni dopo, è, crediamo, da derivare la circostanza che presto di poi ci compare nei docu menti Mezo Antico per Mezo s. Pietro, e Mezo Nuòvo per Mezo Corona, antico cioè quello, perchè rimase sotto la dipendenza poli tica dell’ antico Principe, nuovo
no taio, il Sig. Girolamo notaio, Alberto di Quetta ed altri, ed avanti il notaio Ambrogio di Deano, vicario e giurisdicente degli uo mini e delle persone della villa di Mecio Corona e della villa della Nave per il nob. Odorino, vicario e capitano di detto luogo per l’illustre principe Ottone, duca di Carinzia, conte del Ti rolo ed avvocato della Chiesa dì Trento. Ottone, uno dei figli di Mainardo II, aveva quindi in Mezo Corona un vicario o capi tano ed un costui luogotenente. È chiaro da ciò che