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Pagina 16 di 16
Data: 10.07.1961
Descrizione fisica: 16
Adige una com pietà autonomia, e che nessun impiegato italiano sarà mandato lassù a sabotare gli ordinamenti ammini strativi austriaci e a fare odiare l'Italia; — se fossimo sicuri, insomma, che il no stro Governo saprebbe fare dell’Alto Adi ge una specie di cantone svizzero, del tutto libero nell’amministrazione, nelle scuole, nella vita religiosa, con dieta pro pria del tutto indipendente dal Parla mento di Roma, esercitando su di esso solamente l’alta sovranità politica e il diritto

di passaggio militare; — se fossi mo, insomma, sicuri della intelligenza e del buon senso del nostro Parlamento, della nostra burocrazia e del nostro abo minevole giornalismo, — noi aderirem mo con assai minori esitazioni al confine del Brennero. Ma abbiamo dei dubbi. . . Troviamo nell’“Unità,, del 30 ottobre 1919 un lungo articolo di Piero Calaman drei, “Problemi dell’Alto Adige,, , in cui si polemizza contro notizie di fonte ro mana, secondo cui i circoli governativi avevano deciso che il Trentino

, compre so l’Alto Adige, costituisse una sola pro vincia perché “era parso più convenien te evitare la costituzione nel Regno di un raggruppamento amministrativo con differenze etniche ben distinte,,. Calamandrei ribatte: “Sarebbe un grave errore sanzionare nel definitivo assetto politico e ammini strativo delle terre redente qualsiasi cir coscrizione che facesse dipendere l’Alto Adige da Trento. D’altra parte, anche se non esistessero i rancori inveterati, sa rebbe assurdo voler amm inistrare con

iden tici metodi di governo due paesi come il Trentino e l’Alto Adige, che, se costi tuiscono dal lato geografico un’unità, so no profondamente distinti per tradizio ni, per razza, per orientamento spiritua le. Un governatore residente a Trento, attorniato e consigliato da trentini, non può rendersi conto dei veri bisogni del l’Alto Adige: e il vero modo di chiudere ogni via d’intesa cogli atesini sarebbe quello di unire artificiosamente l’Alto Adige col vero e proprio Trentino in una provincia

unica che perpetuerebbe gli inconvenienti dell’attuale governatora to,,. Forse che queste considerazioni di Ca lamandrei non possono anche applicarsi alla situazione che si è venula a creare dopo l’istituzione dell’unica regione Tren tino-Alto Adige nel 1948? Trascorse il “fatidico,, ventennio, du rante il quale i nazionalfascisti tentaro no una politica di snazionalizzazione dei tedeschi dell’Alto Adige col bel risulta to che conosciamo. Dopo il crollo del na zifascismo, l’Austria rivendicò

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Realtà sudtirolese
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Pagina 6 di 12
Data: 10.11.1960
Descrizione fisica: 12
Dimostrazioni e proteste Citiamo in.argomento dalla rassegna stampa della Giunta regionale n. 39 del 18 ottobre c.a. e dai giornali nazionali quanto segue: Il Messaggero di Roma, Roma, 7 ottobre: “La vertenza per l’Alto Adige —- Una protesta italiana per le manifestazioni in Tirolo,, ; Il Popolo, Roma, 10 ottobre: “Odorizzi deplora le manifestazioni di Innsbruck,,; Stampa Sera, Torino, 10 ottobre: “Manifestazione antiaustriaca a Roma inscenata da studenti delle medie — In cendiata una bandiera

in Piazza del Par lamento — Due arresti,,; Il Giorno, Milano, 11 ottobre: “Sono ancora razzisti in Alto Adige, dice Segni,,; Dayly Telegraph, Londra, 11 ottobre: “Gli italiani bruciano la bandiera au striaca,,. Numerose forze di polizia hanno circondato l’ambasciata austriaca di Roma mentre oltre mille giovani dimostravano nel centro della città contro l’Austria per la campagna a favore dell’Alto Adige. Una bandiera austriaca, fra alte grida, è stata bruciata sui gradini del Parla mento; Il Tempo, Roma

, 12 ottobre: “Manifestazione per l’Alto Adige pro mossa a Roma dalle Medaglie d’Oro,,; Il Messaggero, Roma, 12 ottobre “ . . . Mentre nella via dei Pontefici re gnava una certa confusione, dal gruppo dei dimostranti un giovane si è lanciato in avanti rapidamente riuscendo a supe rare il cordone degli agenti e a raggiun gere il cancello dell’ambasciata. Arram picandosi lungo le sbarre, il dimostrante è riuscito ad issarsi fino ad un balcone del primo piano, dove si è attaccato, cer cando di allungare

notevoli danni,,; La Voce Repubblicana, Roma, 12 ottobre: “Respinta la protesta austriaca per le chiassate studentesche,,; Il Resto del Carlino, Bologna, 13 ottobre: “Cortei a Roma per l’Alto Adige — Turbata da agitatori una manifestazione di studenti,,; Corriere della Sera, corrispondenza da Roma, 13 ottobre: “ ... La reazione del pubblico che gre miva gli automezzi obbligati lungamente a sostare, è stata vivacemente sfavorevole alla manifestazione. Dal canto suo, l’as sociazione “Giovane Italia

,, rivendica la iniziativa delle dimostrazioni e avverte che esse continueranno finché il Governo italiano non decreti lo scioglimento della Volkspartei e non tragga in arresto “gli austriacanti che tramano contro l’accordo Degasperi Gruber,,. “Il Tempo,, , (Roma) 15 ottobre 1960: “Domani mattina sciopero a Campo- “Alto Adige,, , 11 ottobre 1960: “. . . E’ stata una manfestazione com posta e ordinata, come del resto si addi ceva alla ragione della protesta: l’unico incidente si è verificato proprio sulla

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Pagina 2 di 12
Data: 10.10.1960
Descrizione fisica: 12
Il sonnifero Il quotidiano trentino "‘L’Adige,, , or gano della de trentina, commenta nel suo numero del 4 c.m. la discussione della questione sudtirolese davanti all’Onu co- II Sudtirolo all’ONU e la stampa regionale Visto dalla stampa regionale italiana (ci tando i titoli): “Alto Adige,, 23-9-1959: “L’Italia non permetterà un dibattito sull’Alto Adige,,. “Alto Adige,, 15-10-1959: “Non riguarda l’Onu la questione al toatesina,,. “ L’Adige„ 20-10-1959: “La realtà dello smacco (austriaco

) ammessa a denti stretti,,. “Alto Adige,, 20-3-1960: “Contrario all’accordo il ricorso al- l’Onu,,. “Alto Adige,, 11 6-1960: “Se l’Austria porterà all’Onu il pro blema dell’Alto Adige, gli occidentali di ranno no,,. “UAdige,, 26-6-1960: “Precisi ammonimenti americani con tro il ricorso dell’Austria all’Onu,,. “Alto Adige,, 5-9-1960: “Le delusioni austriache,,. “ L’Adige„ 6-9-1960: “Si prevede per l’Austria una pessima figura all’Onu,,. “L’Adige,, 8-9-1960: “Si comincia a capire che la politica

di Kreisky va verso il fallimento,,. “L’Adige,, 10-9-1960: “Segni sarà presente all’Onu per la di fesa dell’Alto Adige,,. 2 I REALTÀ SUDTIROLESE LUNEDI, 10 OTTOBRE 1960 . No. 3 de “L’Adige,, me finora si è svolta, dicendo tra l’altro quanto segue: “Il primo “scontro,, fra Italia e Austria nella questione altoatesina all’Onu si è risolta indiscutibilmente in favore delle tesi italiane,, . . . . . .“La posizione italiana, sostenuta con calma e pacatezza, e al tempo stesso con la ferma volontà di limitare

agli aspetti interpretativi e applicativi degli accordi già esistenti qualsiasi possibilità di dia logo, è indubbiamente buona e ha già maturato i primi frutti. Ma da essa non bisogna deflettere a nessun costo. Anche la più piccola concessione su questi aspet ti di principio, potrebbe compromettere la causa dell’Alto Adige,,. Invitiamo i nostri lettori ad esaminare ponderatamente l’ultima proposizione. Che, se le cose all’Onu avessero avuto uno (CONTINUAZIONE DALLA 1. PAGINA) mo per il fatto che

la diplomazia italia na riteneva dover insistere trattarsi nella questione del Sudtirolo di un problema di politica interna. Per questo, ancora nell’anno che corre e precisamente il 17 febbraio l’onorevole Pella nella veste di ministro degli esteri ebbe a dichiarare al Parlamento: “Il problema dell’Alto Adige è e resterà un problema interno italiano,, , vale a dire che la posizione del governo italiano non avrebbe subito né subirebbe mutamenti di sorta. In tale situazione e approssimandosi la scadenza del

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Pagina 10 di 12
Data: 10.10.1960
Descrizione fisica: 12
Rassegna della stampa L’ufficio stampa della presidenza del la Giunta regionale comunica tra l’altro quanto segue: Nel numero 35 del 20 settembre c.a.: “Gazzetta Economica,, , Firenze, 3 set tembre 1960: “Chimera e realtà alle Nazioni Unite,,. L’Onu soffermerà la sua attenzione su un problema che è di esclusiva compe tenza italiana: quello dell’Alto Adige. Ma l’Onu ha registrato una paurosa flessio ne del suo prestigio, anche a causa dei recenti avvenimenti congolesi. Nata con l’intento

ancora il caso di finanziare questa enorme tribuna di de magogia per l’esclusivo vantaggio delle genti di colore e della sovversione mon diale patrocinata dal comuniSmo. “UArena di Pola„ , Gorizia, 6 »settembre 1960: “Dopo la riacquistata indipendenza — il neo irredentismo austriaco su basi ar roganti ed irragionevoli — sulle carte stradali quasi tutti i nomi delle località dell’Alto Adige sono scritti esclusivamen te in lingua tedesca,,. Articolo da Vienna di Lino Vivoda. La firma del trattato

- No. 3 co che si manifesta in cento occasioni: dall’incontro casuale alla voluta falsifica zione della storia per cui Hofer, Walter von der Vogelweide e Sudtirol sono di ventati un trinomio indissolubile; si av valorano le leggende che denigrano gli italiani; si insiste nel creare la convin zione che il ricorso all’Onu altro non sia che il primo passo perché l’Alto Adige ritorni all’Austria. “La Provincia,, , Cremona, 8 settembre 1960: “A proposito dell’Alto Adige: Uno “slo gan sbagliato e pericoloso

,,. Si tratta della affermazione di Kreisky, che rivendica il diritto dell’autodecisione all’Alto Adige, dato che essa è concessa perfino ai negri: che offende anzitutto il prestigio delle popolazioni di colore. Lo slogan è poi in giustificato perché, mentre nel caso del le colonie si tratta di occupazioni, per la minoranza altoatesina si tratta di popola zioni che hanno a loro volta, sia pure in tempi lontani, occupato d’imperio terri tori che non appartenevano alla loro razza ed alla loro civiltà

ro che sarebbe follia negarlo. Nessuno pensa di allontanare dall’Italia i tedeschi: ma essi devono accettare la situazione in cui sono venuti trovandosi per l’im migrazione dei loro avi in territori sacro santamente italiani. “1 Vespri d'Italia,, , Palermo, 11 settembre: “L’Italia accetta la farsa dell’Onu per 1 Alto Adige:*,,, di Orazio Pedrazzi. Qual siasi popolo che non fosse in istato di col lasso morale e politico, avrebbe respinto ogni ingerenza dell’Onu nel problema al toatesino, che

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Pagina 4 di 12
Data: 10.09.1960
Descrizione fisica: 12
Bilinguità sulla carta SABATO, 10 SETTEMBRE 1 9 6 0 - No. 1 GH Schützen e il «latto di Laces» ovvero della libertà di stampa A proposito anche di una «lettera aperta» del giornale «Alto Adige» Col “fatto di Laces,, sono state create le premesse per gridare allo scandalo, per invocare provvedimenti, per incol pare non solo la SVP ma persino la Giun ta Provinciale di Bolzano nella persona del suo Presidente di calpestare la liber tà di stampa, minacciando l’incolumità personale di chi, quale giornalista

, è te nuto ad esplicare la sua attività profes sionale. Il “fatto di Laces,, è stato abbondante mente e con dovizia di particolari svilup pato. Basta ricordare i servizi in prima pagina in argomento, gli articoli di fon do, sempre sull’“Alto Adige,, , l’interpel lanza in Consiglio provinciale ecc. Come non può sorgere l’impressione della mon tatura, della soddisfazione perché final mente è stato creato il precedente, onde poter generalizzare su un fatto riprove vole sì ma d’altra parte unico nel Sud

’“Alto Adige,, da lungo tempo. Siamo per la libertà di stampa. Nello stesso tempo però protestiamo contro il tentativo chiaramente dimostrabile -—- nel caso di Laces — di montare un sin golo riprovevole, ma finora unico caso di intolleranza come se fosse un sistema perseguito da parte sudtirolese. Come si è svolto il fatto di Laces: Riunione mandamentale degli Schützen della Val Venosta a Laces il 17 luglio c. a. Con funzione religiosa all’aperto, con il benvenuto del Sindaco, con il di scorso

ufficiale del comandante degli Schützen, che riveste anche la carica di presidente della Giunta Provinciale ed — e perché no? — con sfilata e corteo e alla fine con una tradizionale festa cam pestre. Durante il discorso ufficiale, nel quale il comandante tra l’altro aveva protesta to — per noi infelicemente — contro la campagna denigratoria dell’“Alto Adige,, specie nella sua rubrica in lingua tede sca, è avvenuto il “fattaccio,,. Secondo la prosa dell’“Alto Adige,, le cose si sarebbero svolte così

: “Due Schützen, sotto 1 influsso dell in citamento proveniente dall’oratore uffi ciale della manifestazione- si sono getta ti addosso al corrispondente del nostro giornale che stava prendendo appunti sul discorso e dopo avergli dato un vio lento spintone, gli sottraevano il taccui no, allontanandosi sotto lo sguardo diver tito e compiaciuto degli astanti,,. (“Alto Adige,, del 22-7-1960). Trovandosi il corrispondente a qual che metro di distanza dal palco, ci sen tiamo autorizzati di formulare una

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Pagina 2 di 12
Data: 10.11.1960
Descrizione fisica: 12
Sdegni, Wlactiaa e l sudtìcotesi Riportiamo di seguito poche ma indi cative dichiarazioni fatte dal ministro degli esteri on. Antonio Segni e dal capo della delegazione italiana on. Gaetano Martino, dichiarazioni fatte all’Onu in oc casione del dibattito sulla questione del Sudtirolo: L’on. Segni ebbe a dichiarare: “. . . Il progetto di risoluzione austria co è una deformazione della verità sto rica e delle reali esigenze degli abitanti di lingua tedesca dell’Alto Adige. Non tende alla onesta

preponderante i desiderata e le manifestazioni di un piccolo gruppo di estremisti . . . .. . E Von. Martino di rincalzo: “.. . Sa questa assemblea che i bambini italiani non possono prendere la Comu nione insieme a bambini tedeschi in Al to Adige in seguito a questa campagna? Non dovremmo noi sentirci mortificati, semmai lo dovrebbe essere la diplomazia italiana per aver dovuto ricorrere ad ar gomentazioni fasulle di tal fatta. Ritorneremo in argomento. Felici i neofascisti, felice il governo . . . Citiamo

dall’articolo di fondo del quin dicinale dei neofascisti immigrati nel Sudtirolo “La Vetta d’Italia,, (n. 16 del • IN QUESTO NUMERO Il problema di fondo Segni e Martino e i sudtirolesi Il vicecommissario e le “dimostrazioni,, Il Sudtirolo nel giudizio della stampa La voce degli autonomisti trentini Magnago risponde a Piccoli “Dimostrazioni,, e proteste "La verità sull’Alto Adige,, REALTÀ SUDTIROLESE GIOVEDÌ, 10 NOVEMBRE 1 960 ■ No. 5 22 ottobre c.a.), a commento del discor so del ministro degli esteri

on. Antonio Segni davanti alla commissione politica speciale dell’Onu, tra l’altro, i seguenti passi: L’Austria ha violato da tempo i suoi impegni verso l’Italia, ha detto Segni, quelli derivanti dal Trattato di San Ger mano e dal Trattato di Stato; l’Austria minaccia apertamente la sovranità italia na sull’Alto Adige; l’Austria fomenta le agitazioni in Alto Adige; l’Austria ha permesso la costituzione di organizzazio ni, come il Berg-Isel-Bund, vietate da precisi impegni internazionali; l’Austria

, attraverso autorevoli membri del suo governo e la Südtiroler Volkspartei, persegue una politica di vero razzismo; i diritti delle minoranze, secondo la con cezione contenuta nella Carta dell’ONU, “non possono essere tali da permettere che si formino nell’ambito dello Stato se parate comunità capaci di mettere in pe ricolo la sua unità nazionale e la sua sicurezza,,, e tale pericolo in Alto Adige, specie attualmente, è in atto; la richiesta austriaca per una autonomia regionale dell’Alto Adige

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Giornali e riviste
Realtà sudtirolese
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Pagina 15 di 16
Data: 10.07.1961
Descrizione fisica: 16
Pronunciamenti degni di nota L’autorevole settimanale “Il Mondo,, pubblicava il 6 e il 13 giugno c. a. a fir ma di Enzo Tagliacozzo un interessante scambio di lettere fra Cesare Battisti, la sua vedova ed il loro amico Gaetano Sal vemini con istruttivo commento dell’au tore. Citiamo di seguito i passi più interes santi iniziando con il commento dell’au tore Enzo Tagliacozzo come segue: “Nella vertenza italo-austriaca circa l’Alto Adige noi scontiamo le conseguen ze di non aver dato retta

ai Battisti, Bis- solati e Salvemini, i quali ben compre sero che, annettendoci l’Alto Adige, sa remmo andati incontro ad un cumulo di irritanti difficoltà. Naturalmente, la que stione alto-atesina fu invelenita da un ventennio di follia snazionalizzatrice fa scista. Ma l’accordo Degasperi-Gruber del 5 settembre 1946, non ha affatto risolto la questione, soprattutto perché, dobbia mo ammetterlo, il nostro Parlamento non lo ha applicato integralmente, e col co stituire nel 1948 un’unica Regione Tren tino

-Alto Adige, ha dato agli alto-atesini di lingua tedesca la sensazione che, negli Constatazioni Il 18 giugno c.a. si tenne a Trento il congresso provinciale della democrazia cristiana trentina. Nel Trentino come in nessun’altra provincia italiana la De de tiene dal 1948 ad oggi una fortissima ege monia: tutti i parlamentari eletti nei collegi trentini sono democristiani e nel consiglio provinciale, dei 26 consiglieri, 17 appartengono alla De. Timoniere incontrastato dal 1948 al 1960 in Regione era

il presidente della Giunta regionale avv. Tullio Odorizzi. Riportiamo di seguito il brano saliente dell’intervento dell’avv. Tullio Odorizzi al congresso provinciale del suo partito nella versione fornita il 19 giugno dal giornale “L’Adige,, organo della De tren tina: “L’avv. Odorizzi ha quindi detto che da qualche parte si è indotti a stabilire un rapporto di causa ed effetto fra quan to non è stato fatto e la situazione oggi esistente in Alto Adige. La verità, ha detto ancora Odorizzi, è che ciò facendo

si orienta in maniera er rata il giudizio dell’opinione pubblica. Al fondo della questione altoatesina vi è soprattutto una questione psicologica ed una grande passione etnica. Fra i ti rolesi dell’Alto Adige, esistono diffidenza, sfiducia, incomprensione nei confronti del Governo, della popolazione italiana organi regionali, essi sarebbero perma nentemente rimasti in minoranza, e che, quindi, veniva loro negata la piena au tonomia amministrativa,,. Proseguendo riferisce ancora una tesi di Spinelli

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Realtà sudtirolese
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Pagina 11 di 12
Data: 25.12.1960
Descrizione fisica: 12
“L’Alto Adige, ossia la confusione,, Troppo eli rado si possono leggere nel la stampa italiana voci realistiche riguar danti la questione del Sudtirolo. Preve diamo, purtroppo, di non rendere oggi un servizio all’autore, poiché saranno i nazionalisti di tutte le tinte ad incolpar lo di lesa patria. Pazienza, perché giorno verrà in cui queste voci ancorsempre troppo solitarie saranno stimate come voci autenticamente patriottiche, nonché europee. E speriamo che tale scoperta non la si faccia

troppo tardivamente. Facciamo seguire, omettendo per esi genze di spazio qualche brano meno im portante, quanto Carlo Sarteschi diverse settimane fa ha scritto sulla autorevole rivista “Critica Sociale,, (Milano), sotto il titolo: “L’Alto Adige, ossia la confu sione,,. Ed ecco quanto in merito l’auto re ha detto: “. . . Gli accordi De Gasperi-Gruber del 6 settembre 1946 — che salvarono al l’Italia l’Alto Adige — fanno parte in tegrante del Trattato di Pace 10 feb braio 1947 e sono registrati

al Segreta riato delle Nazioni Unite (art. 102 dello Statuto dell’Onu); ma tutti gli uomini che si sono succeduti al governo hanno L’agenzia “Solidarismo,, (Roma), or gano di elementi nazionalisti de ha pub blicato in data 20 novembre c.a. quanto segue: “ALTO ADIGE E MANOVRE TEDESCHE,, Secondo quanto afferma un’agenzia di stampa, il nostro Ministero degli esteri avrebbe accertato che la mozione pre sentata all’Onu, in contrasto con quella dell’Argentina e dell’Uruguay, tendente ad evitare la sconfitta

delle tesi austria che, sarebbe stata appoggiata da alcuni potenti gruppi industriali tedeschi del settore chimico e siderurgico i quali, forti del peso che la loro presenza eco nomica esercita in alcuni paesi, li avreb bero convinti, con adeguate pressioni economiche, a presentare, d’accordo con Vienna, tale mozione,,. Di ogni calunnia anche della più scioc ca si può farne un fascio. Conosciamo ormai l’impostazione scio- concordemente sostenuto invece che la autonomia dell’Alto Adige fosse questio

ne interna, fra lo Stato italiano e i suoi... sudditi: sofisma che non ha retto al pri mo soffio d’aria, e cioè al ricorso austria co alla Società delle Nazioni, costringen do il governo Fanfani a fare una disin volta piroetta. Se si fosse applicato lealmente lo Statuto Speciale per il Trentino - Alto Adige, che accorda un’autonomia assai meno larga di quella concessa alla Regione Siciliana, si sarebbe evitato di finire aH’ONU sul ban co degli imputati. Tutti gli italiani conoscono ed apprez zano — come

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Pagina 3 di 16
Data: 10.07.1961
Descrizione fisica: 16
La situazione sudtirolese nel commento della stampa Riportiamo di seguito alcuni stralci stampa che si occupano della critica si tuazione creatasi nel Sudtirolo: “DIE WELT,, , Essen, 21 giugno: “Grande indignazione in Alto Adige,,. Nella popolazione altoatesina di lingua tedesca regna grande indignazione per la sparatoria che ha provocato la morte di due giovani altoatesini. Essi sono stati le vittime di una irresponsabile facilo neria nell’usare le armi delle forze di vi gilanza italiane

. I rappresentanti degli altoatesini pretendono un’inchiesta seve ra contro i responsabili. “Colloqui sull’Alto Adige con Schrö der — Discusse le affermazioni della stampa italiana,,. — Il Ministro degli In terni italiano Sceiba e il Ministro degli Interni federale Schröder, attualmente in visita all’Istituto di cultura tedesco di Roma, hanno discusso lunedì e martedì scorso tutti i punti di vista della crisi altoatesina che riguardano le relazioni italo-tedesche. Il retroscena dei colloqui sull’Alto Adi

ge svoltisi tra i due Ministri degli Inter ni è costituito dalle indiscrezioni e affer mazioni sempre più aspre della stampa italiana, secondo cui dietro le azioni ter roristiche in Alto Adige starebbero forze tedesche. — Il fatto che Sceiba, durante i suoi colloqui con Schröder abbia senza indu gi affrontato il problema altoatesino (per cui si può affermare con difficoltà che si sia trattato di una “visita di cortesia,,), lascia senza dubbio supporre: 1) il Go verno italiano considera la situazione

esistente fra il Brennero e Salorno dav vero così seria da mettere in ombra ai suoi occhi tutti gli altri problemi. 2) Ro ma non considera completamente campa te in aria le indiscrezioni e le affermazio ni della stampa italiana su possibili in terventi tedeschi in Alto Adige. — “Ad un certo punto tuonò Silvius Magnago ... — Nella sala cinematogra fica di Bolzano il Presidente della Volks partei altoatesina si è scontrato con gli estremisti,,. Chi ama le situazioni drammatiche nel la politica avrebbe

l’autodeterminazio- ne per l’Alto Adige, la Svp sarebbe stata messa al bando entro poche ore. Il Pre sidente ha lottato con il coraggio della convinzione per il mantenimento in vita del partito, l’unica rappresentanza poli tica degli altoatesini. Da anni ambienti estremisti italiani e giornali chiedono la messa al bando della Svp. Alle orecchie italiane l’invocazione al- l’autodeterminazione per l’Alto Adige suona come “distacco da Roma,, e annes sione all’Austria. “SALZBURGER NACHRICHTEN,,, Sa lisburgo

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Pagina 11 di 12
Data: 10.10.1960
Descrizione fisica: 12
tenutosi sabato 24 e do menica 25 settembre, alla fine dei lavori era stato approvato un telegramma da in viare al capo della delegazione italiana alFOnu così concepito: TELEGRAMMA “Dirigenti associazione reduci prigio nia, riuniti convegno Bolzano, presente presidente nazionale, interpretando ansie et sentimenti nostra collettività residen te Alto Adige et intero popolo italiano, ardentemente auspicano ferma et decisa azione delegazione italiana difesa sacro santi diritti Italia, respingendo tentativi

, si denuncia la campagna di odio e la pro paganda antiitaliana che ambienti ester ni alimentano in Alto Adige e quindi, in terpretando l’unanime indignazione che questo stato di cose determina presso l’in tero popolo italiano, si esprime “l’augu rio che la futura azione del governo, ri spettando gli unanimi sentimenti della Nazione ormai stanca degli abusi che im punemente si commettono in Alto Adige, venga improntata alla più energica di fesa degli interessi del nostro Paese, e si auspica che vengano

Alto Adige. Presidente provinciale ANCR Roncador,,. UN ALTRO TELEGRAMMA dell’Associazione nazionale mutilati di guerra alla delegazione italiana all’Onu, nell’imminenza della discussione del ri corso austriaco sull’Alto Adige: “Delegazione italiana Onu New York. Mutilati guerra italiani auspicano preci so chiarimento reale situazione Alto Adi ge confidando illuminata et energica di fesa dignità et interessi nazionali et in viano delegazione italiana Onu fervido augurio pieno successo — Pietro Ricci

,,. cessione di una effettiva autonomia re gionale al Sudtirolo. Gli osservatori no minati dalla svp per seguire sul posto lo svolgimento del dibattito, sono i due vi cepresidenti della svp dott. Friedl Volg- ger e dott. Alfons Benedikter, nonché il senatore dott. Luis Sand. E’ stata la stampa regionale di lingua italiana e precisamente i quotidiani “Al to Adige,, e “L’Adige„ a gridare allo scandalo, a parlare di tradimento e a in vocare provvedimenti. In sede nazionale Veco non si fece attendere. Iniziava

edizioni regionali,,. Citiamo qualche brano interessante del testo della “denuncia popolare,, del gior nale romano “Il Tempo,,: “Premesso che la popolazione di lingua tedesca dell’Alto Adige volesse sottrarre la pro- REALTÀ SUDTIROLESE 11 LUNEDI, 10 OTTOBRE 1960 - No. 3 Telegrammi e manifesti Ni ON E’ QUINDI NE’ GIUSTIFICATO NE’ ONESTO considerare i rap presentanti eletti come nemici dello Stato e come irredentisti per il fatto che essi chiedono la realizzazione di quanto di buon diritto spetta

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Realtà sudtirolese
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Pagina 10 di 12
Data: 10.03.1961
Descrizione fisica: 12
mai in tese adottare provvedimenti contro im piegati od altri che ad ogni costo voleva no italianizzare il nome della città. E men che meno si sognò di applicare del le sanzioni a coloro che scrivevano, co me di converso fece il governo italiano, che a partire dall’agosto 1923 intese pu nire coloro che al posto di “Alto Adige,, avessero scritto, magari per isbaglio o per ignoranza, “Südtirol,, o “Deutschti rol,, con delle pene che andavano dalle 2000 Lire ai tre mesi di carcere. Chi non ricorda

c.a. sul citato giornale nel quale, tra l ai- Visto controluce Sotto il titolo “L’incendio in Alto Adige,, il giornale “La Provincia,, di Cre mona ha pubblicato recentemente nella rubrica “Controluce,, tra l’altro quanto segue: “ L’incendio appiccato in Val Pusteria in un autoreparto della Brigata Tridenti na viene a confermare e rafforzare le vi vissime preoccupazioni che si nutrono nei circoli italiani dell’Alto Adige sulle di mensioni e sugli obiettivi dell’offensiva scatenata dagli estremisti

di lingua tede sca. Elementi qualificati e responsabili del nucleo italiano non nascondono il ti more che, nei prossimi mesi, la situazio ne in Alto Adige possa precipitare a cau sa di una serie di attentati che — nelle intenzioni degli oltranzisti — dovrebbe ro trasformare la nostra pacifica regio ne di confine in una nuova Cipro . .. „ “La struttura geografica della regione, coi suoi pascoli, coi suoi mezzi boschi, con le sue vaste zone scarsamente abita te, è tale che uno sparuto gruppo di esal tati

l’articolo di fondo dal ti tolo “In vista di Klagenfurt — Le pre tese sull’autonomia,, , pubblicato sul gior nale “Alto Adige,, in data 5 c.m., civis (Renato Cajoli), giungeva però a con clusioni opposte scrivendo: “. .. Col nome involontariamente ironi co di autonomia, si instaurerebbe in real tà la dittatura di un piccolissimo gruppo di invasati, di neonazisti e di razzisti sull’intera popolazione dell’Alto Adige; si soffocherebbe l’economia, V avvenire dell’Alto Adige sarebbe irrimediabilmen

alla conclu sione che la risposta globale può essere una sola: NO. Anche nell’interesse del gruppo linguistico tedesco,,. Confrontando la prosa del titolare del giornale “Alto Adige,, con quella di ci vis, suo esperto giuridico per eccellenza nella questione del Sudtirolo, ci duole dover concludere che la coerenza lascia molto a desiderare. Un po’ di luce in questa confusione non farebbe quindi male.

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Pagina 12 di 12
Data: 25.10.1960
Descrizione fisica: 12
Civis profeta di malaugurio Pontifica civis sul giornale “Alto Adi ge,, il 1. ottobre c.a., con riferimento al la discussione del problema sudtirolese davanti alle Nazioni Unite: “Sulla questione dell’Alto Adige, l’Au stria ha costruito un castello di carte che non resiste al primo soffio della criti ca . . . “Questa è, in sostanza, la posizione dell’Italia: una rocca di cemento armato di fronte al castello di carte dell’Au stria . . . „ E’ stato lo stesso giornale “Alto Adi ge,, e nello stesso

numero a smentire so lennemente civis, dovendo esso dare — a denti stretti — comunicazione che era stata investita dell’esame della questione sudtirolese la commissione politica spe ciale dell’Onu ... I fedeli lettori dello “Alto Adige,, sono per intanto serviti. Per civis la cosiddetta questióne alto atesina è giuridica, esclusivamente giuri dica. Grazie alla larga ospitalità conces sagli dal comm. Servilio Cavazzani, pre sidente della SETA, editrice del giornale “Alto Adige,, , civis fa nei suoi

dentemente dalle conclusioni alle quali perverrà la commissione politica speciale dell’Onu. E diamo infine a civis una seconda vol ta la parola come profeta di malaugurio. Egli conclude l’articolo surriferito (“Al to Adige,, 7. 8. 1960) come segue: “. . . non è neppure immaginabile che si potrebbe comunque arrivare, oggi, ad una sistemazione più favorevole di quel la del 1946 per l’Austria e per la mino ranza di lingua tedesca in Italia,,. Senza commento da parte nostra: Cre diamo di percepire cosa

in argomento pensano i nostri concittadini italiani nonché gli autentici autonomisti trentini. Ma chi è poi il signor civis, che ponti fica da lunghi anni sulle spaziose colon ne dell’“Alto Adige,,? Se non andiamo errati civis è lo pseu donimo di Renato Cajoli. Chi è poi Re nato Cajoli? A noi sudtirolesi interessa in questo caso più il passato che non il presente. Renato Cajoli era il braccio de stro del consigliere di Stato Innocenti, il defunto capo dell’ex ufficio zone di con fine presso la presidenza

pure civis a pontificare dalle colonne dell’“Alto Adige,, , e Roma continui pure a prestargli fede. Non sarà — tirate le somme — a danno degli in teressi del popolo sudtirolese. Gli ita liani di Bolzano e gli autentici auto nomisti trentini giudichino essi stessi, se le profezie di civis erano e sono foriere di vicende feraci o infelici. Ormai a quota 517° e passa Ritenevamo che nonostante la forzata immigrazione di elementi italiani in pro vincia di Bolzano — forzata immigrazio ne che va anche

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Realtà sudtirolese
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Pagina 11 di 16
Data: 10.07.1961
Descrizione fisica: 16
| La voce degli autonomisti trentini f =11111111111111 iiiiiiiitini mi in li 11111111111 il 111 ■ mi 11 ninnili iiiiiiiiimiimiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiii imi timi ALTO ADIGE: problema della "buona volontà Il Ministro Sceiba, nella risposta data alla C amera alle interpellanze ed inter rogazioni sull’Alto Adige, ha fatto, tra il resto, una affermazione che ha sempli cemente dello sbalorditivo. Infatti disse: “Mf piacerebbe di poter dire che non esiste un problema altoatesino, ma se og gi un uomo

di governo ripetesse una sif fatta dichiarazione dimostrerebbe quan to meno di essere fuori della realtà po litica. Per quanto la cosa possa essere spiacevole, esiste un problema dell’Alto Adige ed esiste come problema interna zionale e come problema interno,,. Mi rifiuto di pensare che il Ministro prima d’ora non si sia reso conto della situazione reale —- sarebbe semplicemen te inconcepibile, irrazionale, mostruoso. A meno che Roma non viva di illusioni e caparbiamente voglia tenere e orec chie

ciale per la Regione Trentino-Alto Adige, varato con legge costituzionale 26 feb braio 1946, non è stato ancora compieta- mente attuato, anzi nelle sue parti prin cipali è ancora quasi lettera morta: nor me e disposizioni rimaste inerti sulla carta. Da parte della Svp e nostra si era tentato infinite volte di dar vita e con cretezza a tutti i dettati dello Statuto, ma invariabilmente si verificava la col lisione e si trovava il veto del partito di maggioranza, o quanto meno il suo per tinace

si discute se creato artificialmente o meno — di elementi esterni ed estranei che si immettono e trapiantano nella Provincia. Un tanto do vrebbe essere scontato, rientrando nello spirito dell’Accordo di Parigi. Ma da parte governativa si obbietta Molta stampa nazionale sembra aver già da tempo trovato il sistema per risol vere e definitivamente liquidare il pro blema dell’Alto Adige. Si suggeriscono soluzioni, metodi infallibili in verità sbrigativi, ma che — affermano loro — porteranno in poco tempo

sull’“Avvisatore„ del 10 maggio u. se., edito a Palermo, dal titolo “Alto Adige - Paroline amarognole,,. Testual mente: “. . . La colpa di quanto accade è an che nostra: per il nostro atteggiamento di sopportazione e di tolleranza, che fa sì che non ci ribelliamo quando la gente te desca cafonescamente invade le gradina te delle nostre Chiese, dei nostri teatri ed i resti dei nostri monumenti e scate na per le nostre vie una tribù seminuda come se si trovasse fra selvaggi; per il nostro

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Pagina 5 di 12
Data: 10.09.1960
Descrizione fisica: 12
Julian de Kassel: iiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimmiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiliiiiiiiiiiiiiiiiii L'Alto Adige minaccia per l'Europa libera? «Il Giornale d’Italia» e il suo alleato - Pressioni sulla NATO L’Agenzia “Italia,, ha pubblicato il 2 agosto 1960 nel suo servizio edito in lin gua tedesca la seguente informazione: “Sotto il titolo “L’Austria, gli interessi etnici e un misterioso memorandum allo ONU,, , “Il Giornale d’Italia,, scrive che

l’Austria continua, servendosi di una gamma di metodi, che non occorre elen care, a tener in agitazione la questione dell’Alto Adige. Il Governo di Vienna rischia senz’altro di compromettere gli amichevoli rapporti con il Governo di Roma e di compromettere la pace — se di pace può ancora parlarsi. Sorge perciò la preoccupazione che l’Austria vuole, d’intesa con la Russia, tenere aperta la “questione,,. Fatto è che così agendo l’Austria fa, più o meno scientemente, gli interessi della Russia, perché

, quanto si pubblica nella rubrica in lin gua tedesca dell’“Alto Adige,,. b) Il comm. Cavazzani cita un alto en comio per la rubrica tedesca pervenuto gli da parte di una “personalità politica di grande prestigio ed esperienza della SVP„ che ebbe a dirgli testualmente: “Leggo con grande interesse dalla pri ma all’ultima parola quanto si scrive nel la rubrica. Continuate e cercate di arri vare presto alla pagina giornaliera,,. Ci sentiamo in venia di dare buoni consigli: perché non accapparrarsi

“la personalità politica di grande prestigio ed esperienza della SVP„ quale collabo ratore (naturalmente collaboratore ano nimo, perché il pericolo di rappresaglie nel Sudtirolo è grande!!) e le si diano da svolgere argomenti che potrebbero inte ressare gli affezionati lettori sudtirolesi della rubrica tedesca dell’“Alto Adige,, come per esempio: Come la SVP intendeva nel 1948 a conclusione delle cosiddette “consultazio ni,, l’attuazione degli articoli 13, 14, 70, 73 dello statuto d’autonomia, dell’auto nomia

scolastica, dell’edilizia popolare, un giornalista inglese, Julian de Kassel, che si è interessato dell’argomento con cludendo il studio con una pubblicazio ne uscita di recente. Questo studio ha avuto attento esame da parte degli am bienti della NATO. E’ ad ogni modo sin tomatico, continua il giornale, che la ri schiosa decisione austriaca di accedere all’ONU per ottenere dagli Stati membri di questo la risoluzione della questione dell’Alto Adige, è stata presa dal Gover no austriaco pochi giorni dopo

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Pagina 6 di 12
Data: 25.10.1960
Descrizione fisica: 12
popola zione laboriosa, onesta e . .. paziente. Rotocalco “Le ore,, 11 ottobre 1960 L’Alto Adige prepara la rivoluzione “Il “Volkspartei,, semina fra la popola zione dell’Alto Adige odio contro gli ita liani e svolge una politica di estremismo razzista. Molti giovani cittadini italiani ricevono dal “Volkspartei,, istruzione militare in Austria e si preparano a for mare i quadri dell’“armata di liberazio ne,, dal giogo italiano. Oltre settemila ita liani addestrati dal “Volkspartei,, si propongono

, comandati da tenenti, capitani, maggiori. Sono settemila uomini magnificamente addestrati al tiro con il fucile ed agli spo stamenti in montagna. Tutti gli uomini di lingua tedesca del l’Alto Adige fanno parte o degli Schüt zen — che sono circa settemila, come abbiamo già detto — oppure dei pompie ri, un’altra organizzazione paramilitare del Volkspartei. Così pure esistono or ganizzazioni femminili e giovanili. Il cle ro, in ispiecie il basso clero, è aperta mente filo-austriaco e conferisce al parti

politici e del clero, chiedono in tedesco a Dio il nuovo An schluß, pudicamente definito “autono mia dell’Alto Adige,,. Bisogna aver assi stito a questa scena per rendersi conto che è reale, che non è sogno . . . Tra l’in differenza dell’opinione pubblica italiana in Alto Adige stanno maturando gravi eventi. .. Nelle osterie del villaggio, il vino e la birra scorrono a fiotti. Le orchestrine suo nano arie tirolesi. Quando calerà la sera, centinaia dei convenuti saranno sbronzi. Ritorniamo a Bolzano

nazione. E’ chiaro che questo partito è un pericolo internazionale. I numerosi portavoce della popolazio ne di lingua italiana che abbiamo avvi cinato come per esempio il direttore del giornale “Alto Adige,, ci hanno parlato a lungo dell’angoscia di questi 115.000 uomini e donne che sono essi la vera mi noranza oppressa del paese. Il direttore del giornale italiano “Alto Adige,, ebbe a dirci: “Occorre che gli italiani sappia no bene quale grave pericolo stiamo cor rendo . . . „ Jacques Kermoal

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Pagina 4 di 12
Data: 10.11.1960
Descrizione fisica: 12
Il vicecommissario del governo e le gazzarre studentesche In data 22 c.m. i giornali della regione pubblicavano il seguente comunicato del vicecommissario del governo di Bolzano: “Questa mattina circa 300 studenti dei maggiori istituti cittadini di lingua italia na hanno effettuato una dimostrazione per l’italianità dell’Alto Adige. Dopo aver percorso in ordinato corteo con ban diere e cartelli le vie cittadine, essi si so no portati innanzi alla sede del vicecom missario del governo, ove hanno

intona to inni patriottici. Una commissione di 4 studenti è stata quindi ricevuta dal vicecommissario del governo, al quale ha manifestato senti menti di riaffermazione della italianità dell’Alto Adige, in nome di tutti i dimo stranti. Il dott. Puglisi ha loro risposto che gli interessi dell’Italia in Alto Adige sono validamente difesi innanzi alle Na- proposito dichiarare, che non abbiamo nulla in contrario acché le garanzie per tali gruppi e quindi pure per quello di lingua italiana vengano ancora

di gover no. Gli studenti hanno sollecitamente ade rito all’invito loro rivolto e disciplinata mente hanno raggiunto le rispettive se di scolastiche,,. Nel comunicato sopra riportato si par la di “dimostrazione per l’italianità del l’Alto Adige,, e di “ordinato corteo con bandiere e cartelli,, , nonché di inni pa triottici che sarebbero stati intonati di nanzi alla sede del vicecommissario del governo. di impressionare i giovani Stati africani e per privarci delle loro simpatie. Il mi nistro degli

di studenti, che preferivano marinare la scuola adducen- do un comportamento ormai da troppo tempo tradizionale di pessimo gusto. A dimostrazione citiamo quanto tra l’altro in argomento ebbe a riferire il giornale “L’Adige„ in data 22 ottobre: “Trecentocinquanta studenti, dei vari istituti cittadini, hanno manifestato ieri mattina per l’Alto Adige, sfilando per le strade del centro della città. Ondeggianti sulle loro teste alcuni cartelli: “Kreisky chiede a noi l’Alto Adige; forse te Io da remo (un bel

randello in testa),,; “Alto Adige e non Südtirol,,; “I deputati au striacanti li vogliamo tutti a Gaeta,,; “Brennero è Italia,,. Completava la se rie, un cartello su cui era disegnato un grosso fiasco accanto alle scritte “ONU- l’AJA,, di facile interpretazione allego rica in relazione alle ultime battute, non certo favorevoli alla tesi austriaca, al su premo consesso delle Nazioni Unite. Un lugubre trofeo, costituito da una cassa da morto dipinta in nero con una croce e la scritta Austria, è stata

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Pagina 3 di 12
Data: 10.03.1961
Descrizione fisica: 12
...modello di democrazia? Attualmente il citato partito è retto in modo commissariale ed il “leader,, del partito sembra essere della tempra forte di un commissario politico. Almeno leg gendo i suoi comunicati. Citiamo a ripro va il comunicato stampa pubblicato sul giornale “Alto Adige,, in data 1. c. m.: “Il partito socialista sudtirolese ha dif fuso ieri il seguente comunicato: “Il sottoscritto nella sua qualità di presidente del Partito Socialista Sudti rolese rende noto di aver disposto

piuttosto impacciati di fronte a un partito socialista sudtirolese, il quale do vrebbe essere fratello gemello del psi, quando cioè questo partito seguirà prin cipi tutt’altro che ortodossi in democra zia. Di fronte a ordini perentori da com missario politico del cosiddetto partito socialista sudtirolese, il partito del po- Sotto questo titolo il settimanale locale di ispirazione europea “Vita Sociale,, scri ve, con riferimento alla fasulla notizia fornita dal giornale “Alto Adige,, in me rito alla

asserita “nascita,, del partito “Tiroler Volksverband,, , tra l’altro quan to segue: (“Vita Sociale,, , n. 7-8 del 19 febbraio c.a.). . . Domenica 12 febbraio in settima pagina del quotidiano “Alto Adige,, leg giamo una sensazionale notizia in lingua tedesca e per giunta ben messa in evi denza. Si tratta di un nuovo partito co stituitosi in provincia di Bolzano. Fin qui nulla da obiettare poiché ormai sia mo abituati in Italia a tollerare centinaia di ideologie “pro nobis,,. Quello che in vece

nulla e vorrem mo sapere chi si è permesso di fare i nostri nomi. Si vede che la reazione degli interessati è stata immediata ed ecco che il quoti diano “Alto Adige,, sul numero di lune dì 13 febbraio, questa volta in lingua ita liana, ha precisato che l’elenco pubblica to del comitato direttivo del nuovo par tito “Tiroler Volksverband,, si riferisce ad un elenco di nominativi di un analogo raggruppamento politico sorto nel 1956. Qui casca l’asino. Molti invece di quei nominativi pubblicati non

,, affisso a centinaia di copie a Bolzano e successiva mente in larga messe in provincia. Nella sua edizione dello stesso giorno 12 febbraio c.a. il giornale “Alto Adige,, poteva uscire nella sua rubrica in lingua tedesca con una bomba sensazionale: non solo fu pubblicato il manifesto, non solo il telegramma spedito dal dott. Ot to Vinatzer del “Tiroler Volksverband,, a nome dell’asserito comitato direttivo al presidente del Consiglio on. Amintore Fanfani, ma il giornale poteva rendere di ragione

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Pagina 10 di 12
Data: 10.05.1961
Descrizione fisica: 12
SUDTIROLO 0 MIO ADIGE particolare attenzione è dato dall’asten sione dei socialisti: d’altra parte, poiché questa si è avuta come puro silenzio, non è facile darne una convincente interpre tazione; essa sembra comunque ulterio re sintomo della confusione e della scar sa chiarezza di idee che da lungo tempo travaglia il socialismo italiano, anche nel campo della politica estera; dalle posi zioni antiaustriache di Nenni al tempo delle elezioni amministrative, agli at- teggiamenti filo

-europeistici ripresi in un recente fondo dell’ 44 Avanti!,,, molto cam mino sembra essere stato fatto sulla via di una progressiva sprovincializzazione del PSI; la realtà di una sua presa di co scienza del problema europeo verrà alla prova nel prossimo dibattito sulla politi ca estera al Parlamento: vedremo allora se l’astensione anzidetta è stata un bene volo tacito appoggio, o se ha invece avu to un significato più preciso. SEGNALAZIONE Nell’edizione del 20 aprile il quoti diano '‘Alto Adige,, ha dato

versi? Teme per la pace. E infatti è stato un buon profeta. Il Tirolo, paese più paci fico del mondo, non lo è più da quando vi sono immigrati le migliaia di italiani, tra cui più d’un elemento turbolento! Ci riflettano tutti coloro che si sento no responsabili della pace nel Tirolo, nel l’Europa ed altrove. Chi turba la pace? I dinamitardi? Sono anch’essi nati con la situazione attuale di lotta contro la lingua e la estinzione di tutto quanto è tedesco in Alto Adige cioè di quanto di sudtirolese

esteso la lettera del lettore e il commento di “Popolo Eu ropeo,,: SUI) TIROLO 0 ALTO ADIGE Quale abbonato, ho letto nell 9 ultimo numero di febbraio gli articoli pubblica li a favore della tesi autonomistica desi derata, per l’Alto Adige, dal Sud-Tiroler Volks-Partei. Mi permetto di rilevare che l’articolo di E. Calvi, equilibrato nel tono seppur politicamente ingenuo, è viziato d’un fondamentale errore geografico, perché intitolato “Sud Tirolo,,. La denominazione Sud Tirolo è una molto recente

trovata dei pangermanisti; la dizione Alto Adige è geograficamente giusta ed indica una zona dove solo par zialmente (dintorni di Merano) i germa nici sono stabiliti da molti anni, mentre nel resto del paese è sempre esistito un miscuglio di ladini ed italiani aumentato recentemente, e cioè negli ultimi cento anni, da sloveni carinziani (Windisch) ungheresi, boemi ed altri di stirpe non germanica, aventi in comune solo la lin gua ufficiale del defunto impero. Gli europeisti che sostengono l’autono

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Pagina 6 di 12
Data: 25.05.1961
Descrizione fisica: 12
,, (Taranto) ha riportato in pri ma pagina e vistosamente Particolo “La associazione dei combattenti e FAlto Adige,, , a firma della “Medaglia d’Oro al V.M. Gen. Antonio Cerbino, Vicepre sidente Nazionale dell’A.N.C.R.,,. A di mostrazione del come si continua da par te di rappresentanti qualificati di asso ciazioni combattentistiche la campagna contro i sudtirolesi, riportiamo per i no stri lettori qualche brano significativo: .. L’italianità dell’Alto Adige è sta ta da sempre. L’ha proclamata Dante

e l’hanno suggellata recentemente i gran di sacrifici di sangue e di lavoro di tutto il popolo italiano. Oggi i cittadini italia ni dimoranti nella provincia di Bolzano, godono del più elevato reddito medio pro-capite che si registri in Italia . . . „. “. . . Nel respingere, parecchi anni fa, il ricorso austriaco per l’annessione del l’Alto Adige, L’Onu raccomandò, è vero , che le due parti avessero avuto contatti ed intese dirette; ma non è chi non veda il valore puramente diplomatico di una tale

cambiate. Oggi noi possiamo imparare dagli afri cani; occorre che impariamo una cosa anzitutto: è necessario subire molte umi liazioni. Bisogna subire molte umiliazio ni per riuscire alla fine vittoriosi contro chi apparentemente è più potente. Roma ci insegna abbondantemente essere que sta l’unica strada. sistono a dar fastidio e tengono in agita zione l’Alto Adige, l’italianissimo Alto Adige e l’opinione pubblica italiana, i Combattenti e gli studenti come sempre in prima linea . . . E far posto

, simultaneamente, sempre in Alto Adige, agli italiani profughi dalla Tunisia, dall’Egitto ecc. affinché abbiano, essi che ne sono degni, lo stesso posto indegnamente occupato da codesti ospiti indesiderati e ormai insopportabili. Basta con le debolezze. Si agisca fer mamente! Questo chiedono i Combattenti d’Italia. E che il Parlamento italiano, nel discutere simili problemi non veda più riuniti nell’aula di Montecitorio appena 313 deputati, come nella seduta del 3 febbraio. Se ne vadano dall’Alto Adige, cioè

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Pagina 1 di 12
Data: 10.10.1960
Descrizione fisica: 12
ad una conclusione positiva. Le trattative di rette peraltro naufragarono, non per ulti- (SEGUE IN 2. PAGINA) Visto dalla stampa nazionale (dalla rassegna dell’ufficio stampa della presidenza della Giunta regionale nume ro 35 del 20 settembre 1960). “Gazzetta di Mantova,, , Mantova: “L’invito dell’Onu a spedire truppe nel Congo ha posto in serio imbarazzo il governo austriaco — ciò potrebbe essere diplpmaticamente utile in vista del pros simo dibattito sull’Alto Adige,,. “Il Piccolo,, , Trieste

: “L’artificiosa gonfiatura della questio ne altoatesina — Gli austriaci all’Onu senza eccessive illusioni,,. “Il Secolo d’Italia,, , Roma: “La delegazione italiana non si oppor rà al ricorso austriaco all’Onu — In gra ve pericolo l’Alto Adige per l’atteggia mento rinunciatario del governo,,. “Gazzetta del Sud,, , Messina: “Fermi propositi di difendere l’Alto Adige. L’on. Segni il 25 settembre a New York per fronteggiare gli austriaci al l’Onu,,. “Corriere Lombardo,, , Milano: “Nubi all’orizzonte della

politica este ra — Complicazioni per l’Alto Adige — Un giornale tedesco, che di solito è por tavoce di Adenauer, prende posizione per l’Austria,,. “Corriere di Informazione,, , Milano: “Il governo riunito per la difesa del l’Alto Adige,,. REALTA SUDTIROLESE esce il 10 e 25 del mese Direttore e responsabile: HANS DIETL Autorizzazione del Tribunale di Bolzano ST. No. 5/60 in data 24 agosto 1960 Spedizione in abbonamento ppstale (Gruppo II) autorizzato dalla Direzione P. T. di Bolzano N. 35962/3 in data

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Pagina 5 di 12
Data: 10.03.1961
Descrizione fisica: 12
il deputato Mitterdorfer fa rebbe parte. L'ex presidente democristia no del Consiglio dei ministri, Tambroni, aveva finanche affermato che per VItalia non esisteva alcuna questione altoatesina, Per i lettori del giornale “Alto Adige,, civis — ovvero Renato Cajoli, a suo tem po magna pars dell’ufficio zone di con fine presso la presidenza del Consiglio dovrebbe essere persona notissima, es sendo egli il grande giuresperto nelle vi cende sudtirolesi del citato giornale. Ciò naturalmente sotto la visuale

degli ultras e, conseguentemente, con le relative ri ritirate strategiche in diretta relazione con la internazionalizzazione del proble ma sudtirolese. Così anche civis ha do vuto mescere non poca acqua nel pro gramma massimalista degli ultras no strani. Come i nostri lettori forse ricorderan no abbiamo già dovuto occuparci di civis e di quanto egli sulle colonne dell’“Alto Adige,, andava esponendo. Da modesto periodico che siamo ed agli occhi di ci vis per giunta profani in materia, non potevamo

attenderci risposta alcuna. E mai poi abbiamo avuta risposta. Eppure, ci pare, che gli diamo sui nervi. Abbiamo difatti sott’occhio un elaborato di Rena to Cajoli (civis dell’“Alto Adige,,), pub blicato recentemente dall’autorevole rivi sta “Amministrazione civile,, (Roma) dal titolo “La tutela della minoranza italia na dell’Alto Adige,,. ma al massimo una questione di interpre tazione dell’accordo austro-italiano sul Sudtirolo. Il puntino sulla “i„ l’aveva voluto mettere però il neo fascista Nico sia

- Ci limitiamo, per ora, a pubblicare della prosa di Renato Cajoli alias civis quanto segue: “. . . Oggi siamo all’assurdo che la SVP dispone di un periodico in lingua italiana destinato a propagandare nel gruppo italiano le idee e le aspirazioni (opportunamente purgate) del partito unico tedesco, mentre nessun altra azio ne viene in senso inverso . . . „ Se Renato Cajoli lamenta che “ nes- sun’altra azione viene in senso inverso,, , allora possiamo girare il suo lamento al titolare del giornale “Alto Adige

,,. Se non altro perché Renato Cajoli con il suo lamento conferma che la rubrica te desca dell’“Alto Adige,, non risulta es sere strumento idoneo. Egli dovrebbe poi ammettere “in senso inverso,, come ope ra in aggiunta alla rubrica in lingua tede sca ilei giornale “Alto Adige,,, pure la edizione in lingua tedesca del servizio dell’agenzia “Italia,, , ecc. Il tutto con non poca larghezza. Che queste operazioni “in senso inver so,, non ottengano il risultato auspicato, ciò è un’altra cosa. Renato Cajoli

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