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DEL XI 1. SrE C O L <? . ^ L. *|«S. Ego Johannes facri Palatii Notarius hujus exemplutn vidi. <|iie in ipfo continebanrtìTf ita Iii ifto continentur. & me fubfcripli & fignum meutn appofui. vrf K K 0 T yj Z 1 0 N I. C«) |^\A qui pure apparifce l'antichità Domìni Epi cum armis ire ufque ad i(ovt- LJ de diritti della Chiefa di Tren- ram de i{acu. & ufque ad Lavinum de Orc io fopra Riva, il che fia detto in rifpofta na. & ufque ad Lavinum de Trant. & u f al Sig. Canonico de' Dionifì,che in Troern

, que ad Vondum. Ma a Pönale andar non icMpibus, Monte , & Falle Toenina &c. poteva la Soldatefca di Riva te non fe psg-44« avanzò.: Tridenti Comitatus nullum per il Lago predetto, e l'andata per ef- jìncerum Documentum ofiendit, quoi aut an- lo Lago informa militare, qual contraf fa/i«, aut mediis temporibus JXIF/£ jus ali- fegno ne fia, lafcicrù ad altri il giudi— quod Civitatem illam habuiße probet &c. care. Del diritto accordato alla Comu- (b) Giufta cofa era, che j Rivani con- nità di Riva

di fabbricar Barche , e di correndo in ajuto del Vescovo lungi dal locarle, pe'1 tragitto da Riva a Pönal» loro DiitrettOj non doveflero militare a ed a Torbole, parla una Carta del Ve- propne loro fpefe, ma a fpefe del mede- scovo Conrado del n pz. Tredifta Commu timi Vescovo. -Onde in altra Caria del nitas de Ripa poteflatem babeat Haves 1Z 1$> il Sindico di Riva riconofcendo je .conftituendi & locati di. que ad Tonale &Tur- obbligazioni de' iuoi Ri vani a lenaredella buie due an t & reducant

( o comeefprimo- quella parte di Lago. HO .altre Carte planum) fummi lacus inter- (e) Vegga fi il Sig. Muratori T. r. .An-, «reta -il Lago fupeiiore tra le colte Tren- .tìqùit. Med. JBvi Dijfert. 17. De Fi/co & Ca- tine, chi il piano : terj*eftre idi Riva ite fio mera Regum, Epifcoporum &c., ove leggo alle fpiaggie del Lago, ,e chi si l'uno,£he jcol.pip. „ Nemini Eruditorum ignotutn l'altro. Si rammenti quello dicemmo pag. „ eft, antiqniffimis temporibus, unis Re- ■261. not. h. Benc.hè all'incento n olirò

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(1761)

Pagina 546 di 828

efpreflìonifi ha,che lo dimoftran anzi fedele all'Imperio, ma II Carleflarw Veronese investito di Garda non però attaccato allo scisma. Anzi dal ■» era in debito in tutte le occorrenze del Ve- la Carta presente può arguirfi piuttosto ® OV K ^ T renl ? accorrere con le fue tanto allo scisma contrario, quanto unito Barene j e di venirefino a Riva, ed alle a Cattolici. Al più egli avrebbe peccato altre Riviere ; non già eh'egli, come in- cvntra fidem jure jkrando firmatam, qualor i veliito di Garda, acquistata

diritto alcu- la Corte Imperiale ; che però tra' teftimo- 310 fopra il Trentino. Lo scorrer dunque nj in una Carta di lui del n<5j. preffò di luì fino a Riva, ed alle altre riviere , il Sig.Muratori To. 1 . ^Antiqua. ned. Svi non era giurisdizione e diritto, ma fervitù. col. 475. vedefi comparire Carlafams Uà-, Islè sembra credibile , che in una Carta vocatus SatiBì Zenoris Cenobii. Si aggiunga, pubblicata in Riva fìenfi spogliati i Riva- ch'egli non più era iniftatodjfperare aju- m della loro ragione

fopra il Lago vicino to da Cesare per conservatamene ragioni alle loro riviere, per invertirne delle me- fopra il Feudo di Garda , mentre le fac- defime uno fttaniere , e lontano. Pare cende dello ftefto Cesare in Italia , anda tosi per lo contrario verisimile, che a' vano di giorno in giorno alla peggio , tempi del nortro B. Mdpreto confervafle e sembravano ali ultima disperazione ri- Riva per lo meno quel diritto e ragione, dotte, fino ad affermare fotta l'anno 1168. Volume Secondo. 1 1 1 Goti-

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(1761)

Pagina 148 di 828

fu della Famiglia de' Nobili di Caides in Val di Sole , Eflfendo poi il medefimo Rainoardo interve nuto al foprammenzionato Giudizio èl 993., in cui Oberto Vefcovo di Verona rimafe invertito de Cur te vna ( in loco ) qui nomìnatur Ripa, que jacet juxia Laco Benaco Riparien- ß* &c. z penso quindi poter infe rirli 5 che sopra Riva dovea aver qualche intercise, come pure sopra le pertinenze della medefima , il poftro Rainoardo , tàm in Lac 0 Be naco, quamque forisi altrimenti a che pro sarebbefi ricercata

na Cafales duos in Veronenfi Comi ta tù jacentes in Curte Regia, quae va catur Ripa , supponendo , che que« fta fìa Riva nei fine del Lago Be- nacenfe verso Trento, e che allo ra appartenere al Diftretto Vero nese ; ma so ancora , eh' egli fii di ciò rimafe dall' Ughelli ingan nato, atteso che, come ben avvera te il Sig. Canonico de' Dionisi tn Trogm. de ^Alpibus, Monte, & Vaile Toenim à. pag. 43. ac feq. „ Haec „ eft germana Documenti le&io , „ oculis quam infpexi fidelibus : „ lnfuper Cafaks duos

Tom. 5. pag. 753. fi no mina Zimpa , il qual luogo non ha punto che fare con Riva di Tren to. Quindi lì vede , eh errò al tresì il noftro Sig. Apologifta in pretendendo , che in. quelle parole del Privilegio di Enrico IH. Impe radore prcffb l'Ughelli To. V. pag. G 2 770.

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(1761)

Pagina 512 di 828

stella Carta ivi pag. 574. è no minato altresì un Bonufzeno 3 cui fi aggiun ge Cauftdicus. </) Similmente un Mrknus intitolato Msgifler. (?) Anche quefto Galileiano da Maderm forza è, che credali Cattolico, comeDio- AZIONI. celano del Cattolico Vefcovo di Brefcia ; (/;) Era dunque in Riva di Trento il nostro Vefcovo, e non già presto l'Impe- radore feifmatico. (i) Non potè chiamarli nè Santo , nè Beato, perchè era vivente. (k) In cafo dunque di neceflità di guer ra molto era egli lontano dal farla

, mercechè addi rizzate JID HONOREM DEI ET S^CTl FIGllll. (p) Se entro quefto anno udì. fu iti Riva a' 25. di Novembre, e fotto il Ca- fiel di Gardolo a' 16. di Dicembre, dun que < torno a dire h non potè startene SEMTHE J! FICCHI DELL' 1MVE- RaDORE CORTEGGIANDOLO SEMTRE, Quindi è, che non fi feorge il nome del nostro Vefcovo nel Diploma Imperiale ac cordalo a Conrado Vefcovo di Fasta via , pofeia Arcivefcovo di Salisburgo, in data da Corno a'ip. di Gennajò dello stesto an no 1161. ; nè pure nella

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(1761)

Pagina 553 di 828

45<5 D 0 C U M ENTI L. >■}■($. Anno Dom. MCCXV. Iradift, III. die IÌIX- infrante junge Ego Ercetus D. Fr. Rom. Imp. Notarius autenticutn hujus vidi. & legi, & exernplavi. & me fubferipfi. L. >f«S. Ego Ribaldus Sac. Pal, Not. &c. (n) annotazioni. (a) TN Riva dunque nel 117z; a' j; X d' Aprile il vostro Vescovo fi tro vava preferite, c possedeva Palazzo. In questo fteffo anno , e mele , mentre il medefimo nostro Vefcovo stava in Riva, Salomone Decano invertì io Trento un certo di nome Sunza

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(1761)

Pagina 249 di 828

Tridefit. XXV. ìibras Ver on. par- i-uìoritm. Ecclefie fa Stepbani de Ca- ft'fOiArtbi C. Ìibras Ver on. parliti, ér'c. Quefto Testamento però, contra la mente della pia Teftatrice, divenne il Seminario dì molte difeordie , e guerre , al riferir dell'Anonimo Tren tino pag. 2z 6. Due altre Carte del fioftró 'Vefcovo Egnone fonovi pre5- fo i© fteffo Ambrogio Franco pag. 55- ac feq. y tutte e due che riguar- ano la Muta di Riva, accordata ad orico Tanzera d'arco ; la prima, AZIONI che comincia: ^4nno Dfìi

a contemplazione del Sìg. xAt * rigo Soga d' lArco egli ricevette cer to Bomcurßo di Riva figliuolo del q. Wifcardino q. Tegola , che fu di Nago z pro gentili homìne & gentili Va [fallo , fino ad accordargli V esen zione , che folus Epus nel ejus Vice- dominus vel ^4'ffejfores Curie Tridenti- ne & non aliquis Gaflaldio r oel aliqua. per Jona de dì fio Bonacurfto Ac. cogno- feere debeat j e da altra Carta fotto il fuo Successore in data: girino 1275V IndiB. z. die Pom. 3, intran. Febr. in Bur go Ripe juxta

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(1761)

Pagina 254 di 828

Hierufalem a é* Imperator um zz pietate Locus immunis . „ Il noftro. Enrico , come Professore di tal Or» dine, forfè avrà foggiornato in que fto Luogo. E come appunto Pro- feffore di tal Ordine, non è più dif ficile a capire, come al celebre At to feguito in Riva a' 3. di Febbra io del 1275. (allorché confermò al Sig. Tanzeria d'Arco 1' indulto ac cordatogli da Egnone fuo Predecef- fore, di tener la cuftodia della Tor re e del Palazzo Vefcovile di Riva fino ad altra deliberazione ) volesse prefenti più

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(1761)

Pagina 497 di 828

: FU. Kal. 'Mart. Obit. .Comitìs jldelprcti de Tirol. (m) Apparendo da quefta Carta, come fopra dicemmo, indubitato , e certo il dirittó della Chiefa di Trento intorno a Riva , posseduto a' tempi del Vefeovo ^.Itemanno , c Ancor molto prima, quin di pud fofpettarfi , che il Diploma di Federigo I. Imp. accordato alla Chiefa Ve- ronefe lotto il Vefeovo Teobaldo nell'an no l 154. , in cui quell'Augufto confer mò prascepta & fir'mitates -Mteceßbrum, 1lo manorum videlicet, & Longobardorum, & Francor

, come fopra cola di certa ragione della fua Chiefa, cioè fopra Ri va Benacenfe verfo Trento , nelY anno 1155., quando essa Riva un anno pri ma, vai a dire nel 1154. fosse ftata ri- conofeiuca, e confermata per Imperiale Diploma , come anzi di certa ragione della Chiefa di Verona, e ciòfenza me- nomiffimo oftacolo di questa medefitua ? Si parla bensì nell'avvifata Confermale Gardenfibus Curtis, ma nulla v' ha de am- Bis Gardenßbus Curtis , fino A comprendere le fpiaggie Trentine, XXV. C one ambio

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(1761)

Pagina 825 di 828

143. b. 531. Ridolfo I. Re de Rom. 606. 60s. Riten i z6. a. 373. a. 670. Rito di dar a Bambini l'Eucariftia fu- bito dopo il Batte fimo, e la Confer mazione iv. Riva 51. a. 1x3. b. 2.6r. 2. 389. 39A. 616. 633. b. 637. di Ri va libertino 470. Alberto Spdeta 6<$q. Bonifacio 374. de' Robafadi Belioto 600. di Roccabruna Giacopino 495. Oluradim 95. a. 498. Rocbeler và/es 393. b. di Rodnec Arnoldo 483. Roroagnàno'. Sue Pietre xxx. a. di Romano Ezelino 14z. ^77. 589. 593. 636. ^Alberico 577. Romeno idz.b

,. a. di Sa vigna no Bernardo 6x6. a. di Sa viola ( Te trim ) Can. di Mane, ózj. b. di Savoja ( Amedeo ) Conte 644. de la Scala ^Alberto Capitano di Verona 161. b. Bxrtolommeo Capit. di Ver. 633. b. Federigo Conte della Val Pullicella 700. a» Scarta 413. b, 532,. Scar ins DD. Cmonicomm de Brentonico 5404 Scavini 40. de' SchogQzamom Ognibene 675. Schrech Geraldo 39 z. b. di Sckroveniìain Conrado 6%6. b. de' Scudelìi (Bonaventura) Vie. di Riva, e della Giudicaria 19 z. a. piccola Prio re degli Agoftin.. di Trento

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(1761)

Pagina 464 di 828

,fi conce- dimostra, che avea diritto, non che fo- deffe la podestà di mutar tali Avvocati , pra il piano terrestre d'i Riva, ma ben e di sostituirne migliori. Per ovviare a anche l'opra tal parte di Lago , mentre tutti i disordini fu decretato nel Concilio pifeium decipula allo stello Lago appartiene, di Magonza dell Anno 813. can. yo., che (i) Cioè Egna Borgo celebre nel Lun- fimili Avvocati foffero non crudeles, non cu- go dell'Adige tra Trento, e B igiano, pidi, non perduri, non falfitatum amante

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(1761)

Pagina 796 di 828

- deflra riva, del Torrente Ferfìna , vicino .a nio, ed a' Vefcovi lo fpirituale foltanto? Civezzano. Per altro anche a' tempi del nostro Ve- (0) Nominandoli qui il primo GiacopSt feovo F. Enrico era invai to pur troppo Arciprete di Svolano , o fia Fatano nella l'errore Arnaldistico , che dicea , qual- Valle di Lagaro , può quindi argomen- mente Ecclefia tempo-ralla habere non poteß ; tarli l'antichità di tal Chiesa. 'Parrocchia. errore dilfeminato da Marsiglio di Pado- antichijfima fi chiama nelle

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(1761)

Pagina 260 di 828

. , Contin. Cod. Wang. Nel 1287. feguì la pace (bienne mente giurata era le Città di Tren to , e di Brescia, giufta una Copia autentica rilevata sotto il Vefcovo TSartohmmeo nel 13 07. Fu trattata fai pace per parte della Comunità Brefcia da'Signori Lotto de ^leis Firenze Podeftà , e da VVi done ** bidoni di Modena Capo del Po- P°lo, e ^ e j Comune della Città, 0 del Diftretto di Brefcia, come pu- d «*l Sig. Framondo di Riva Silldi- UD<ALRlChAKO. 16$ co e Proccuratore della fleffa Città di Brefcia ; per

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(1761)

Pagina 288 di 828

^AL VITT ICO 3, coram Dino Fratre Conrado de Urzeftal Ord. Cifterrien. & Vi- cario Generali atque Procuratore feu Delegato -ejufdem Dni Epi. „ e che udranno 1322. fono fegui- te moke Invcilitnre rapporto affie ni di .Riva, e a* decimali diritti 3 in una delle quali fi legge prefen- te Fr. T.etrus <Ahbas Monaflerii San cii Laur.entii ^ in altra Dni Henrkus Tìebanus Ecdefie S. 'Stepbani de Vi- landres. Nicolaus de Lutemburg Tle- ■banus Tlebis S. Tetri Je To. Tresbi- ter F.rancifws Vicarius Tkbis

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(1761)

Pagina 652 di 828

in loco de Ravazono homi- Canuti* Feudi &c. Che nè tampoco i Ve- „ nibus Civitatis Tridentine & de fuo ronefi dominafiero in Riva, lo accertan „ Epifcopatu. qui vadunt& res fuas por- due Carte del 12.2.2.., l'una data a' iz. di „ tant leu portare faciumt & conducuut Luglio, c l'altra nel 1. di Settembre. „ perAticem in zofum & in fufum &c.„ (d) Qui pur rendefi manifesta la per- Che feBriano Caftrobarcenfe,per altro fe* fonai prefenza del nostro Vescovo in dele alla Chiefa di Trento, ufava firaili

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(1761)

Pagina 258 di 828

vArchidiaconi. Jacobi Tkbani Mezi Ca noni cor umT ri denti. Fratrum Uberti & Bertoldi de Ordine Tredicatorum juxta Tri dent um Nel 1278. il dì penultimo di Marzo rilasciò un Monitorio per far palesare i beni fpettanti alla Chie- fà di S. Tommafo tra Arco e Riva, giufta Je Memorie di quel Priorato. Nel 1279. pubblico un Editto rap portato al num. CCXLV. Con tin. Cod. Wang . per rompere la contuma cia di certo Federigo Volfele de No na Teutonica , il qual Editto venne lodato ed applaudito per Dnos Fri- fonem

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(1761)

Pagina 191 di 828

Epifcopi. Furono Teftimonj Botius de Stenego. Trenti- ' nus Ononis Ricbi. Tetarinus VValconi de Tridento. Fridericpts de Givezanò . 2 iliolus Carnet arius . Venne accorda ta per folenne Invcftitura alla Co munità di Riva non folamente ^0- t efl as galetas ponenàt if ìocandi per Suburbium Ripe ad refle menfurandum conftitutas , ma altresì poteflas Naves ' confi ituendi & locandi que ad Tonai & Turbule ducant & reducant ; a party però, che totttm lucrum per 'medium dÌDÌdatur &c. Sotto il medefimo venne

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(1761)

Pagina 216 di 828

di Trento , uopo c di fa- pere, eh effendofi in Riva di Tren to da alcuni eretta una Torre fen- za licenza del Vefcovo Federigo i 110 PredeceiTore, per la qual cola ufcì Ur * Laudo de^ VafTalJi della Curia, c he fi venifle rantolìo alla demoli zione z dimoftrato da quelli z che così l'aveano fabbricata, pentimen to del loro fallo, e rinunziato fo- P r a la fteffa ogni diritto , non fo- ™ ent:e demolita non venne , ma delia medefima furono con /ottima clemenza invefìiti dal noftro Vefco vo eletto

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(1761)

Pagina 214 di 828

ijL dittico UD^LRICI^NO , tum \ & ipfe Caefarius ali am ad Clerum hctbuit ; e che di ciò non contento', volle il buon Vefco- vo che relitti* ibi quatuor Sociis ( tra' quali il 'Pacifico $ il di cui facro Corpo fi venera in Riva di Trento j duo ad populum, duoque ad Clerum verbi mìnifterio & aedificationi plebis infiftennt è'c. Porta opinione il noftro Sig. Apo logià nelle Memorie ^Antiche di Ro~ uereto fag. 19., dove cita Torello Sa- raina, Gio. Francesco Tinto, Lodo« vico Moscardo , e Girolamo

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(1761)

Pagina 162 di 828

fi chiama Dtis ^Altemanus San te Tridentine Eccleße Dei gratia Ele~ Bus , dalla qual Carta puranchc apparisce il diritto eziandio tempo rale della Chiesa di Trento so pra Riva . Ne ritrovai un' altra che parmi effa pure ficura, ed è regiftrata nel To. 3. Metropolis Salii- burg, di VViguleo Hundio colic Note di Criftoforo Gevvoldo fag. m. 264. & feq. Comincia : <A. Dei gratia Tridentinus Epifcopus . Uni* verßs Cbrißi fuifque Fidelibus. Dì- etnie Vevitate : Date A dabiiur vobis, magnam habemus fiduciam

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(1761)

Pagina 502 di 828

Chiesa di 5. Michele di Riva a' 2.5. di Marzo del 1159., non fu dun que egli, nè uno degl'inviati poco pri ma a Milano per la creazion d'un 'Po* SECOLO. 405 deftà, e per 1' abolizione de* Confoli ; nè uno de' mandati a Crema pel disfa cimento delle mura, e per lo spianamen to delle fülle della medesima ; nè tam poco fi trovò a canto dell' Imperadore nel dì 2.1. di Marzo in Luzzara, Terra del distretto di Reggio , per di là eoa esso lui passare a Bologna a celebrar la Pasqua nel dì iz. d'Aprile

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(1761)

Pagina 824 di 828