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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 21 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
sponde dell'Isar- co ai 2581 della piü alta cima dei Sarentini, la Kassianspitze/Cima di S. Cassiano, si adagia il territorio del comune di Chiusa, il quäle abbraccia, oltre alle frazioni cita- ia Pucherstrasse e la valle del Tinne Lo Pfundererberg o Monte di Villandro (anche M.Fondoli, m 1534) e dai tempi preistorici una frut- tuosa zona mineraria, il cui sfruttamento sistematico soprattutto tra i secoli XV e XVI ha portato a Chiusa notevole prosperitä. L'antico distretto delle miniere si estendeva

sulla fiancata orientale del monte tra il "Rotlahn", il "Roßtal" e il torrente Tinne. Geologicamente questa profonda valle appar- tiene alla zona delle filladi quarzifere di Bressanone: i possenti Strati di paragneis e micascisti che la compongono sono inframmezzati da masse di rocce dioritiche, come la clausenite, e granitiche. Proprio le scure dioriti contengono feldspati, biotiti e quarzi in cui giacciono quei minerali di zinco, blenda, rame e argento che sono stati al centro dell'attivitä

estrattiva per secoli. La valle del Tinne/Tinnetal fu storica frontiera tra le Contee di Bolzano e del Norital prima, tra le diocesi di Bressanone e di Trento e tra il Principato vescovile brissinese e la Contea del Tirolo poi, ovvero tra i Giudizi di Lazfons e Chiusa e quello di Villandro. II lungo e stretto solco vallivo che si diparte dalla cittadina isarchese in direzione nord-ovest si sperde, a monte, tra le profonde forre e le alture boscose delle malghe di Villandro e di Lazfons, appena sotto

i m 2391 dello Jocherer Berg/Monte del Passo, i 2581 della Cima di S.Cassiano e i 2301 della Fortschellscharte/Forcella S.Cassiano. In fondo, tra le scure abetaie della gola corre la via Pucher, costruita dai minatori negli anni tra il 1844 e il 1845 per collegare rapidamente la cittä con la zona di lavorazione metallifera di Garnstein (Pucher e la deformazione dialettale del tedesco "Pochwerk", "frantoio per la ganga"); la strada oggi e asfaltata e percorsa dal traffico locale, malgrado i numerosi

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Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 202 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
4.10. II distretto minerario dello Pfunderer Berg (Monte Fondoli) La grande fioritura edilizia ed economica di Chiusa tra la metä del '300 ed il XVI secolo si deve ascrivere anche ai ricchi proventi dello sfruttamento delle miniere dello Pfunderer Berg (galena, blenda, pirite e calcopirite) e dell’Alpe di Villandro (ar- gento). Ed infatti, pur se "questa affermazione in veritä potrebbe riferirsi piuttosto a singole persone che non a tutta la cittä come tale", 369 in un codice illustrato del

1556 Chiusa e rappresentata come la sola "Bergbaustadt" ("cittä mineraria") del Tirolo meridionale. 370 Altrove abbiamo avuto modo di accennare al primo documento che con certezza testimonia dell’esistenza di miniere nella vallata del Tinne. Con uno scritto dell’anno 1141, il conte di Bolzano Arnold von Greifenstein-Morit e sua moglie Adelheid fa- cevano dono delle miniere del Monte di Villandro alla nuova fondazione monastica di Novacella, mentre successivamente, nel 1177 a Venezia, il Barbarossa

contrade. II "mito d'inaugurazione" dell'attivitä mineraria narra di un bue imbizzarrito, scappato dal maso Pfunder, che scavando il terreno forsennatamente con zoccoli e corna avrebbe portato alla luce una vena d'argento (secondo altre versioni, addirittura d'orol). Una delle numerosissime gallerie che furono scavate in seguito collegherebbe il monte Pfunder alla chiesa di Villandro; mentre si favoleggia di una massiccia vena aurea che dal Seeb, sulla malga di Villandro, giungerebbe fino a Sabiona

! Unältra leggenda racconta di dueabitanti di Chiusa i quali, vedendo dei"Venediger"(i"Venediger", o Veneziani, erano misteriosi nani, provenienti dalle Terre del Sud, che andavano alla continua ricerca di filoni d'oro tra le montagne) scendere dal Monte Fondoli carichi di pesanti sacchi, si of- frirono di aiutarli. I curiosi stranieri ringraziarono i due e dissero solennemente, prima di sparire:"A S.Giovanni levatevi di buon mattino e volgetevi verso le pareti del Tinne: dove il sole dell'alba farä

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Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 230 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
paragrafo che, nella genealogia degli Jenner, le figu- re dei fratelli Matthias e Michael emergono certamente come le piü fulgide, e non soltanto per il fatto che essi per qualche tempo dettero nuovo lustro al distretto minerario del Monte Fondoli. Michael, l'ultimo degli osti "am Pern” tra gli Jenner, ad esempio fu sindaco di Chiusa per ben due mandati nel 1670 e nel 1680. Insie- me a Matthias ed alle sorelle Margaret e Barbara, contribui ad abbellire la chiesa della Madonna a Sabiona, dotandola nel

1674 dei due preziosi altari laterali lignei. Ma soprattutto Matthias si distinse per la munifica volontä di ridonare splendore a Sabiona, di fare delle rovine dell’antico castello vescovile "una fortezza di Dio come Georgenberg", "un Partenone dell'acropoli di Chiusa", "un monte Sion del 432 La spaziosa sala delle feste, ornata alle pareti e sul soffitto con preziosi stucchi ed affreschi, presenta sul lato sud un sontuoso camino in stucco marmoreo con l’interessante rappre- sentazione pittorica

del lavoro nelle miniere del monte Pfunder. Il salone fu fatto realizzare nel 1733 da Josef Isaak Jenner zu Sebegg (1698-1782), probabilmente insieme al resto del palazzo, come recita il monogramma posto sotto il balconcino interno: "Hoc aulae splendor Seboeggium exornavit Josephus (1733)”.

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Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 85 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
2.Sabiona/Säben 2.1. L'Acropoli del Tirolo Verranno molte genti e diranno: "Venite, saliamo al monte del Signore e al tempio del Dio di Giacobbe; egli ci indiche- rä le sue vie” (Michea 4, 2). In tutte le grandi religioni le alture rappresentano il limite di contatto tra il Cielo e la Terra, i luoghi arcani deH’incontro con il fascino divino. In ogni epoca e in ogni luogo sensibilitä poetiche, come quella di Francesco Petrarca, lo hanno sancito nei loro versi: "Ciö che hai tante volte provato

oggi salendo su questo monte, si ripeterä, per te e per tanti altri che vogliono accostarsi alla beatitudine". 72 "Accostarsi alla beatitudine", awicinarsi allAssoluto: un desiderio di ineffabilitä, l'anelito ad una felicitä non ordinaria che da tempi immemori spinge gli uomini ad ascendere monti e colli per superare se stessi, per toccare il cielo "con un dito” ed innalzare, al di sotto di esso, altari sui quali le divinitä possano discendere a gustare i doni propiziatori, a largire la loro

la circonfonde ancora oggi (oltre ai segni antichissimi della presenza umana). Sara per questa suggestione che illustri Studiosi locali hanno ricondotto l’antico nome di Sabiona - Säben in tedesco - ad una radice indoeuropea SEB*, presente an- che nella parola germanica “sebun”, con il significato di "sacro, santo”. Ecco che cosi si confermerebbe anche nell’etimologia il carattere di "monte sacro”, di "heiliger Berg” 72 Francesco Petrarca, Epistoiae Familiäres, IV, 1. 73 P.G.Odifreddi-S. Valzania, La via

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