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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Pagina 17 di 42
Luogo: Torino
Editore: Ute
Descrizione fisica: S. 163 - 202 : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Segnatura: III 215.967
ID interno: 359312
178 Appendice impronte. Michelangelo Mariani, nella sua opera Trento con il Sacro Concilio ed altri notabili, edita net 1672, parla di queste pitture cosi: « Sono le pitture di questi luoghi di città assai lodevoli, ma cedono a quelle « che stanno in faccia della torre del Duomo su la « piazza, dove in gran varietà portano le figure a s scurcio, motto e geroglifico, rispondendo quelle che « si veggono nella Torre stessa e dirimpetto ». Delle pitture della Torre non si hanno più tracce; queste

servato in questa Chiesa è quello nel secondo altare a sinistra, opera sempre attribuita al Moretto, ma che recentemente si volle attribuire al Morone. Questa storica chiesa venne ora ristaurata ; la fac ciata fu quasi per intiero modificata su disegno del l'architetto Emilio Paor. In essa tennero le loro sessioni i Padri del Concilio, ed un gran quadro, che, coperto da un tendile, si mostra solo dietro speciale richiesta, nel coro, rappresenta una seduta del Concilio stesso, nel l'ordine

e disposizione a cui pei loro gradi avevano diritto. L'organo, grandiosa opera del lombardo Bartolomeo Amtegnate, aveva 2180 canne : fu distrutto da un in cendio causato dal fulmine nel 1819. La cantoria, in marmo di Carrara, ha belle scolture attribuite a Tullio Lombardo. * * * Chiese di minore importanza, non prive di merito architettonico, sono: la Chiesa dell'A rinunziato, eretta nel 1719 su disegno di Antonio Brusinello, con bella cupola.dipinta da Francesco Fontebasso da Venezia; — la Chiesa del

di Augusto, è evidentemente opera dei secoli di mezzo, nei quali tempi il castello di Trento, circoscritto alla sola parte superiore, raggruppantesi intorno alla torre rotonda, più che altro fu una rocca di presidio, un ar nese di guerra e dai feudatari, prima della venuta di Corrado Jl Salico, e dai principi-vescovi poscia vólto contro i nemici esterni ed anche contro i cittadini. Questa parte del forte, resistente all'urto di tanti eventi, serbò.per molto tempo il nome di Castello Vecchio. Verso

la metà del secolo XV i principi-vescovi di Trento pensarono di fare del castello Vecchio la re sidenza della loro Corte. Primo fu il vescovo Giorgio di Hach, che munì di torri e di propugnacoli il ca stello Vecchio ; continuò l'opera sua Giovanni di Hin- derbach (1165-86), che continuò i lavori del castello Nuovo; ma il merito di avere avviata vigorosamente la grande opera e condottala a termine spetta al prin cipe-vescovo cardinale Bernardo Clesio, il quale si affidò per i disegni al celebre

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