¬La¬ cultura nel secolo XVII nel mondo di lingua italiana e di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europeo : religione, filosofia, scienza, pedagogia, storia, politica, diritto, arte, letteratura ; atti del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1966 ; Vol. 1
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Autore:
Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <7, 1966, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano
Luogo:
Meran
Descrizione fisica:
LV, 502 S
Lingua:
Deutsch; Italienisch
Commenti:
Parallelsacht.: ¬Die¬ Kultur des XVII. Jahrhunderts im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit
Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto:
g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
Segnatura:
II Z 759/7(1968),1
ID interno:
116767
edizione, nel 1718, fu ripubblicato a San Gallo in una pomposa tradu- zione tedesca curata da Alessandro Octavio Dolcetti, e ancora nel 1941 rivide la luce in una graziosa edizione da bibliofilo, Tutto sommato, l’ameno volume che, nei suoi abbrivi, non esita a paragonare le istitu- zioni politiche a quelle «della Repubblica romana del tempo in cui non vi era ancora populata Tambitione d'ingrandirsi» non è del tutto in- degno della sua fortuna. Intanto esso fornisce una circostanziata
rievocazione della eostitu- zione politica della San Gallo d'allora, del suo ordine interno, della levatura intellettuale, della importanza economica. Di piü, il libro for- nisce, fra le righe, ma con suíficiente evidenza, un singolare ritratto d’uomo, quello del suo satollatissimo beato autore. II volumetto si divide in due parti. La prima va dalla lettura che tratta «Della Repubblica e Città in generale» a quella che parla «Della Biblioteca di San Gallo, di diversi huomini illustri, e altro». La seconda
parte va dalla lettera che disquisisce sul tema «Del commercio e sopr'al- tre particolari riflessioni» a quella in cui è detto «Delle slittate e altri leciti divertimenti, che servono per Carnovale ai Signori sangallesi». E se in queste epistole vi sono dati e cifre, insomma un'aria di effet- tiva documentazione che di lontano le accosta ai prosatori scientifici del Seicento, si trovano pure, e con accostamento ad altro aspetto della letteratura del secolo, intensificazioni ed esagerazioni, talvolta
) tante genti e contadini con cavalli carichi, che se ne ve- nivano a questa volta, ch'ebbi della gran pena a poter passare; e certo non è tale il concorso da noi ad una Chiesa quando vi è l'indulgenza». E si potrebbe poi ricordare come, nel suo generoso intento di attri- buire ogni bene alla città cui egli pensa come a una specie di paradiso terrestre, il Pazzaglia, conferendo alla pagina un brio tutto suo, non esiti un istante a mettersi in tasca le condizioni climatiche della re- gione, per lasciar
fiorire sotto la penna una gaudiosa San Gailo orto- frutticola, nella quale le frutta «si trovano in tant'abbondanza, ch'al certo ha dell'incredibile», e «son frutta cosi dolci, e delicate, e forse piü che quelle di Francia e d’Italia». E, scendendo ai particolari, che il suo scritto indagatore non trascura mai, rivela che «nei borghi della città e città medesima» crescono, oltre ai «cavolifiori» e agli «aslparghi», anche i «carciofoli». Alle quali dilettose notizie si è tentati di pensare che