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Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1970
¬La¬ cultura nel secolo XVII nel mondo di lingua italiana e di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europeo : religione, filosofia, scienza, pedagogia, storia, politica, diritto, arte, letteratura ; atti del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1966 ; Vol. 1
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Pagina 455 di 580
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <7, 1966, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LV, 502 S
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Kultur des XVII. Jahrhunderts im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
Segnatura: II Z 759/7(1968),1
ID interno: 116767
, di rado falso»), E poiché verum et factum in idem convertuntur, il sapere storico costituisce il sapere per eccellenza in quanto in esso il soggetto artefice della realtà è tutt'uno col soggetto che la ripensa; e perció mito, poesia ed arte, costituendo il primo grado della riflessione storica, vanno pienamente accolti, e non trascurati o spregiati, sul piano educativo. (La poesia va rivalutata in modo particolare: «i poeti trascu- rano la natura incerta per seguire la natura costante; seguono

il falso per essere piú veritieri».) II Vico rivaluta in tal modo le istanze pedagogiche dell'Umanesi- mo. II suo Umanesimo non è però quello tradizionale, rivolto al culto estetizzante delle lettere, ma è l'umanesimo della storia e della civiltà, che ha nella passionalità e nell'immaginazione il suo momento eterno di vitalità, nella filosofia lo strumento metodologico adeguato alla me- diazione di irrazionalità e razionalità, nell’eloquenza l'arma piü valida per la persuasione e quindi per

la formazione civile delle coscienze, nel diritto la forma maestra per la sua concretezza storico-sociale. La validità della critica vichiana al cartesianesimo pedagogico non è certamente diminuita dalla contestazione della scarsa diffusione di quest'ultimo in Italia, almeno per quanto concerne gli insegnamenti svolti nei collegi gesuiti, che costituivano, come è noto, l'istituto sco- lastico formativo per eccellenza. Né è diminuita la validità della sua implicita critica ad ogni tipo di antiumanesimo

scientificizzante dalla constatazione che in realtà l'umanesimo costituiva, sia pure nella for- ma in cui era accetto ai Gesuiti, una possente struttura educativa che non aveva certo bisogno di protezione e difesa: giacché, se tale critica sembra conservatrice, ad esempio, nei riguardi delle istanze avanzate dal Campanella, essa in realtà rifiuta l'astrattezza di un universo cul- turale e pedagogico, propugnabile e possibile in ogni tempo, in cui gli aspetti irrazionali di arte e poesia, nonché i valori della

tradizione e l'apporto della storia, anziché essere valorizzati da una prospettiva d'integrazione razionale, siano rifiutati quali errori, pregiudizi, infan- tilismi. Che nel mondo della cultura, e quindi dell'educazione e della scuola, scienza e tecnica debbano avere un posto di eminente rilievo; che la matematica abbia validità differente e superiore rispetto a quel- la compresa nell'ambito cartesiano; che l'istanza della ragione abbia una sua formulazione ben piu ricca di quella espressa da Cartesio

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Libri
Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1970
¬La¬ cultura nel secolo XVII nel mondo di lingua italiana e di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europeo : religione, filosofia, scienza, pedagogia, storia, politica, diritto, arte, letteratura ; atti del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1966 ; Vol. 1
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Pagina 498 di 580
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <7, 1966, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LV, 502 S
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Kultur des XVII. Jahrhunderts im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
Segnatura: II Z 759/7(1968),1
ID interno: 116767
pacità intellettuali delle donne erano allora molto espliciti e spetta al Comenio il merito di aver intuito questo aspetto positivo della psico- logia femminile. Un principio costantemente sostenuto dal Comenio e dal Locke, che può ricondursi al «seguire la natura e non forzarla» è quello di non affalicare i bambini anticipando i tempi della loro applicazione allo studio. Ai nostri giorni anche i Governi hanno compréso questa neces- sità e non permettono la frequenza della Scuola elementare

è la necessità che l'istruzione serva soprattutto ai fini della edu- cazione: il primo sosteneva che le «buone maniere» valgono piü della istruzione (Pens. 188 e seg.), il secondo aveva ammesso fin dall'inizio della Didactica che lo scopo della istruzione era quello di avviare l'uo- mo alla conquista della Vita Eterna. Lo scopo dei due autori era quello di non perdere l'uomo per il letterato o lo scienziato ed il consiglio è particolarmente valido oggi che l'umanità, dominata dalla civiltà della macchina

rischia di perdere il senso dei suoi autentici valori per cadere sotto l'incanto delle forme, delle apparenze, della esteriorità. II Locke è cosi attuale in alcune sue affermazioni che lo si potrebbe ritenere un precursore del «tempo libero». Ai paragrafi 205—6 dei suoi Pensieri di- chiara che dopo lo studio sono necessari «diversivi o svaghi» come il giardinaggio od altre forme di lavoro manuale, oggi li diremmo hobbies, da considerarsi come passatempi, evasione dalle «cure» quotidiane. II Locke non

si limita ad enunciare il problema, vi aggiunge delle consi- derazioni psicologiche che potrebbero riassumersi nel bisogno, da parte del fanciullo, di esercitarsi in qualche cosa di materiale oltre che di mentale. La prima parte dei Pensieri del Locke, quella che tratta del corpo, e della sua salute, potrebbe dirsi un trattatello di Pediatria ante litte- ram: è naturale che date le cognizioni mediche del tempo molto sia da scartare, ma i consigli dati dal pensiero 23 al 28 potrebbero costi- tuire una

anticipazione della teoria dei «riflessi condizionati» del Pawlov e della loro applicazione per «regolare le funzioni fisiologiche del corpo». Comenio e Locke, con gli spunti psicoiogici inseriti nelle loro opere, hanno lasciato in eredità alla Pedagogia contemporanea una grande se- rie di principi e di suggerimenti, ma mi pare che Comenio in particolare, abbia messo in luce un principio che solo ai nostri giorni ha ricevuto un pieno riconoscimento: «II senso evolutivo, storicistico dell'individuo». L'uomo

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Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1970
¬La¬ cultura nel secolo XVII nel mondo di lingua italiana e di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europeo : religione, filosofia, scienza, pedagogia, storia, politica, diritto, arte, letteratura ; atti del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1966 ; Vol. 1
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Pagina 91 di 580
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <7, 1966, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LV, 502 S
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Kultur des XVII. Jahrhunderts im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
Segnatura: II Z 759/7(1968),1
ID interno: 116767
con varie opere, e specialmente con la sintesi «Generalità sulle scienze occidentali» (1623), fece conoscere le linee generali della íilosofia aristotelica e della teologia tomista, e come il padre Luigi Buglio che tradusse la Summa theologica di San Tommaso (1654— 1678). Si può dire che sino alla fine del secolo XIX la cultura occidentale in Cina fu rappresentata esclusivamente dalle traduzioni e dalle opere originali dei Gesuiti italiani (52). Lo scambio fra pensiero cinese e occidentale

diede origine a un sincretismo culturale, che ebbe le sue ripercussioni in Europa. La documentazione missionaria offri motivi di discussione a tutti, a credenti e a increduli, circa i problemi della religione naturale e soprannaturale, la ragione e la fede, circa i problemi della salvezza degli infedeli, portando alle conclusioni opposte di una teologia della salvezza sempre piü profonda e comprensiva e di una reli- gione illuministica nei limiti della sola ragione. — 6 — Fra i maggiori pensatori

del Seicento, quello che piti di tutti tentó una nuova sintesi fra religione e cultura fu certamente Tom- maso Campanella (1568—1639). Della sua complessa personalità, del suo pensiero, della sua azione furono date varie interpreta- zioni: alcuni enunciarono l'ipotesi della simulazione (Amabile), altri della coesistenza delle due prospettive trascendente e imma- nente (Gentile) e i piü recenti, come l'Amerio, hanno infine pro- spettato la tesi di una interpretazione evolutiva dalla religione della

natura dell'età giovanile alla sintesi religiosa di natura e sopranna- tura nell'età adulta (53). Della teologia di Tommaso Campanella tracceremo ora qualche linea fondamentale. Durante i primi studi filosofici e teologici il giovane domenicano calabrese apprese dai suoi maestri tomisti la concorde ricerca delle verità di ragione e di fede; ma l'opposi- zione alla filosofia aristotelica, suscitata in lui dalle nuove scienze della natura, lo orientó soprattutto verso gli studi filosofici, sulle orme

della filosofia naturale di Telesio; è dei suoi vent'anni, del 1588, la Philosophia sensibus demonstrata. II primitivo interesse filosofico non lo determinò peró ad assumere una posizione anti- tetica verso la teologia: sin dall’inizio della prigionia Campanella 29

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Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1970
¬La¬ cultura nel secolo XVII nel mondo di lingua italiana e di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europeo : religione, filosofia, scienza, pedagogia, storia, politica, diritto, arte, letteratura ; atti del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1966 ; Vol. 1
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Pagina 548 di 580
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <7, 1966, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LV, 502 S
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Kultur des XVII. Jahrhunderts im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
Segnatura: II Z 759/7(1968),1
ID interno: 116767
espressione soggettiva deve per forza raffreddarsi nello stento della composizione. Si aggiunga poi il desiderio di uniformarsi a determinati modelli come Orazio, Lucano, Stazio, Seneca che lo obbligano a scegliere fra i suoi sentimenti ed argomenti solo quelli che abbiano già un pre- cedente in questi modelli., II primo effetto di tale veste artistiea da lui scelta è la repressione di tutto ció che sia intimamente personale. Non vi sono nella sua poesia ricordi di avvenimenti della sua vita che lo avvi

- cinino sia pur lontanamente a poeti come Celtis o Frischlin. Che egli taccia di sua nonna arsa viva come strega puó essere anche dovuto al desiderio di nascondere questa macchia familiare. Ma della sua vita intima ben poco sappiamo, anche per effetto del suo monacato, ove si eccettuino il grande patos con cui rappresenta la rovina della patria ed una entusiastica esaltazione della vita. Le sorti della sua terra occu- pano molta parte della sua attenzione e numerosi eventi della guerra dei Trentanni

vengono da lui ricordati e di molte città tedesche egli piange la rovina. La patria, insomma, a cui egli dedica tutto un libro delle Silvae, è presente nel suo spirito come in nessun poeta protestante del suo tempo. E tuttavia anche i fatti drammatici che ricorda diventano in lui oggetto di descrizione e non di rappresentazione, pretesto di con- siderazioni morali e non fine a se stesso (23). Ogni fatto concreto si ge- neralizza nelle forme riflesse dell'astrazione, della preghiera religiosa e della

predica morale, atteggiandosi facilmente nei modi linguistici delle sentenze, massime e ammonimenti, La riflessione dunque prevale sulla intuizione e l'alterità sull’ego- centrismo. Sono presenti cioé gli elementi essenziali di una mentalità oggettiva tutta impostata sul dualismo io-mondo e rivolta verso l'alte- rità della trascendenza che è Dio o piíi astrattamente l'eternità. Non po- trebbe essere piü chiaro l'effetto di due forze convergenti nello stesso senso: cioé il cristianesimo ravvivato dalla

disciplina della Controrifor- ma e la tradizione latina. Quanto sia forte questo effetto lo si vede del resto anche confrontando Balde con un altro poeta gesuita che peró scriveva in tedesco, cioé Friedrich von Spee. II Trutz-Nachtigal di Spee lascia indubbiamente trasparire, pur nella veste tedesca, il medesimo fondo culturale e la medesima impostazione mentale di Balde, Eppure, sarà forse a causa di un diverso temperamento personale e meno della lingua adoperata, certo è però che esso è molto piü

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Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1970
¬La¬ cultura nel secolo XVII nel mondo di lingua italiana e di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europeo : religione, filosofia, scienza, pedagogia, storia, politica, diritto, arte, letteratura ; atti del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1966 ; Vol. 1
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Pagina 461 di 580
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <7, 1966, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LV, 502 S
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Kultur des XVII. Jahrhunderts im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
Segnatura: II Z 759/7(1968),1
ID interno: 116767
dualità, mentre il riferimento cosmico si allarga in quello teologico e vi indica il senso del nostro essere. Ció si consegue nel terzo grado, nell'intuizione compiuta del valore della propria individuazione, di sé come mente e corpo, nella Sostanza. II processo si conclude e con es- so una disciplina che è essenzialmente richiesta di verità e rispetto di verità di ogni grado. Nesso quindi è necessità metafisicamente parlando, ma eticamente, e pubblicisticamente, è libertà; nessun «modo» puó

pre- tendere di erigersi a parametro di altri e condizionarne lo sviluppo e la vita. La filosofia che chiede il massimo di impegno dell'uomo, la disci- plina piu rigida di sé, si propone come quella che intende accogliere e rispettare ogni aspetto della realtà, onde l'ordine di noi stessi sia con- sapevolezza di totalità, celebrazione del cosmo e della Sostanza. II dominio di sé, che pur parrebbe cosi naturale indicare nella prospetti- va spinoziana e che effettivamente ritorna in alcuni punti

(cfr. Etica P. IV, Prop. XXVII) — come già è presente in Cartesio nella ripresa della condanna stoica di ciò che non è dominio razionale e distacco dall'abbandono all'evento casuale —, non si rivela centrale; e non già l'autocontrollo, ma, alla fine, il canto, appare il termine della faticosa ascesa dell'uomo. Non già conosciamo ma sentiamo in qualche modo di essere eterni (Etica, P. V. Propr. XXIII). La disciplina appare sapere e impegno sempre piü profondo di sapere, in cui è impegnato tutto l'es

- sere, ma non per un’anticipazione saporosa della verità nella pratica ma per l'adeguazione totale di sé alla realtà che è profondissima ra- zionalità. La concentrazione moderna sul tema della libertà come re- sponsabilità di razionalità si fa palese e viene chiarendo i fondamenti e le ragioni dell'accezione dinamica che il concetto di disciplina è ve- nuto sempre piii assumendo nella coscienza moderna. La capacità di guida e di comando che i genitori — e non solo il padre — hanno sui figli, nasce

, per Locke, dalla responsabilità della libertà che il figlio in quanto uomo, in quanto coscienza, ha e che non può per la sua gracilità ancora portare. Non é, filmerianamente, tra- smissione di un potere costituito all’inizio della creazione nell'autorità conferita ad Adamo in quanto padre del genere umano, ma è assicura- zione e tutela di una dignità costitutiva. Indubbiamente i Pensieri sull educazione danno tutta una tecnica dell'indurimento e propongono una disciplina in cui l'esecuzione

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Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1970
¬La¬ cultura nel secolo XVII nel mondo di lingua italiana e di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europeo : religione, filosofia, scienza, pedagogia, storia, politica, diritto, arte, letteratura ; atti del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1966 ; Vol. 1
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Pagina 554 di 580
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <7, 1966, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LV, 502 S
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Kultur des XVII. Jahrhunderts im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
Segnatura: II Z 759/7(1968),1
ID interno: 116767
edizione, nel 1718, fu ripubblicato a San Gallo in una pomposa tradu- zione tedesca curata da Alessandro Octavio Dolcetti, e ancora nel 1941 rivide la luce in una graziosa edizione da bibliofilo, Tutto sommato, l’ameno volume che, nei suoi abbrivi, non esita a paragonare le istitu- zioni politiche a quelle «della Repubblica romana del tempo in cui non vi era ancora populata Tambitione d'ingrandirsi» non è del tutto in- degno della sua fortuna. Intanto esso fornisce una circostanziata

rievocazione della eostitu- zione politica della San Gallo d'allora, del suo ordine interno, della levatura intellettuale, della importanza economica. Di piü, il libro for- nisce, fra le righe, ma con suíficiente evidenza, un singolare ritratto d’uomo, quello del suo satollatissimo beato autore. II volumetto si divide in due parti. La prima va dalla lettura che tratta «Della Repubblica e Città in generale» a quella che parla «Della Biblioteca di San Gallo, di diversi huomini illustri, e altro». La seconda

parte va dalla lettera che disquisisce sul tema «Del commercio e sopr'al- tre particolari riflessioni» a quella in cui è detto «Delle slittate e altri leciti divertimenti, che servono per Carnovale ai Signori sangallesi». E se in queste epistole vi sono dati e cifre, insomma un'aria di effet- tiva documentazione che di lontano le accosta ai prosatori scientifici del Seicento, si trovano pure, e con accostamento ad altro aspetto della letteratura del secolo, intensificazioni ed esagerazioni, talvolta

) tante genti e contadini con cavalli carichi, che se ne ve- nivano a questa volta, ch'ebbi della gran pena a poter passare; e certo non è tale il concorso da noi ad una Chiesa quando vi è l'indulgenza». E si potrebbe poi ricordare come, nel suo generoso intento di attri- buire ogni bene alla città cui egli pensa come a una specie di paradiso terrestre, il Pazzaglia, conferendo alla pagina un brio tutto suo, non esiti un istante a mettersi in tasca le condizioni climatiche della re- gione, per lasciar

fiorire sotto la penna una gaudiosa San Gailo orto- frutticola, nella quale le frutta «si trovano in tant'abbondanza, ch'al certo ha dell'incredibile», e «son frutta cosi dolci, e delicate, e forse piü che quelle di Francia e d’Italia». E, scendendo ai particolari, che il suo scritto indagatore non trascura mai, rivela che «nei borghi della città e città medesima» crescono, oltre ai «cavolifiori» e agli «aslparghi», anche i «carciofoli». Alle quali dilettose notizie si è tentati di pensare che

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Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1970
¬La¬ cultura nel secolo XVII nel mondo di lingua italiana e di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europeo : religione, filosofia, scienza, pedagogia, storia, politica, diritto, arte, letteratura ; atti del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1966 ; Vol. 1
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Pagina 156 di 580
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <7, 1966, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LV, 502 S
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Kultur des XVII. Jahrhunderts im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
Segnatura: II Z 759/7(1968),1
ID interno: 116767
tedesca, hanno avuto la loro origine a Roma; secondo, Vimportanza che tra le forze religiúse del sec. XVII in Germania ha avuto la congiun- zione se non proprio della scolastica medievaie, della scolastica in ge- nere con l’umanesimo, nelle scuole promosse soprattutto dalla Compa- gnia di Gesü. E’ opportuno rilevare che anche nei paesi di iingua ita- liana lo scotismo ha avuto nel secolo XVII e nei decenni immediata- mente successivi una prevaienza in confronto al tomismo nel campo della

; ma il rispetto per la sua personalità non porta necessariamente alla conclusione che egli avesse piena chiarezza intellettuale, né per quello che riguarda la costruzione della filosofia, né per Vaccoglimento dei risultati della scienza moderna della natura, e nemmeno per quel che si riferisce ai suoi atteggiamenti pratici. Le mie parole hanno per premessa il rispetto di un destino tragico; ma i documenti pubblicati vent’anni fa intorno àl processo veneziano mo- strano ancora di piu quanto fosse tormentata

e insieme confusa la fi- gura di Giordano Bruno. Debbo dire infine che Vanalisi fatta della spi- ritualità barocca suscita anche altri elementi di considerazione. Mi li- mito ad indicarne uno tra i moltissimi: quel senso che dà la chiesa ba- rocca di essere nello stesso tempo raccolta e spalancata verso Vinfinito, è ottenuto oltre a tutto con uno degli strumenti piii caratteristici della scienza e della tecnica moderne: gli studi della prospettiva. I gesuiti, oltre ad andare ad insegnare il modo

di fondere i cannoni e di gover- nare i popoli, sono stati anche maestri di prospettiva nella rappresenta- zione. Quindi anche questo elemento si inserisce nella magnifica sintesi della spiritualità barocca che ha fatto Mons. Schmaus». Secondo il Prof. WERNER HAGER «il XVII secolo costituisce per i francesi il loro "grand siécle” e fu per gli italiani il tempo in cui essi raggiunsero il vertice del loro sviluppo spirituale ed artistico. Ma in Germania il cratere della guerra dei trent’anni divide

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¬La¬ cultura nel secolo XVII nel mondo di lingua italiana e di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europeo : religione, filosofia, scienza, pedagogia, storia, politica, diritto, arte, letteratura ; atti del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1966 ; Vol. 1
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Pagina 272 di 580
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <7, 1966, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LV, 502 S
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Kultur des XVII. Jahrhunderts im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
Segnatura: II Z 759/7(1968),1
ID interno: 116767
l'organizzazione deila comunità statuale, e che pertanto l'essenza della ragion di stato non deve essere ritro- vata in una definizione meramente concettuale, ma che deve es- sere rapportata alla storia dell'incivilimento della società umana. In questa prospettiva, nell'aver cioé collegato intimamente il pro- blema dei rapporti fra politica e morale con quello della individua- zione dell'origine della ragion di stato e nell'aver poi connesso questo stesso problema alla storia, l'Ammirato propone una solu

- zione che dimostra, a quanto ci sembra, che il problema della ra- gion di stato, il problema cioé di rendersi conto del rapporto che sussiste tra la politica e la morale puó essere risolto solamente nella prospettiva della filosofia politica di Giovan Battista Vico. Infatti sia nel De nostri temporis studiorum ratione, sia nel Diritto uni- versale, sia nella Scienza nuova Vico ha insistito nel presentare la politica come intimamente connessa alla genesi storica della so- cietà civile, la quale puó

essere intesa nei suoi principi costitutivi, per l'appunto, con riferimento alla teoria della ragion di stato. L'impegno a risolvere il problema fondamentale che nasceva, come si è visto, dal pensiero politico machiavelliano, quello cioé dei rapporti fra politica e morale, caratterizza il pensiero politico di Tommaso Campanella. La sua posizione nei confronti della po- litica machiavelliana è nota: essa ha come sua immediata premessa una concezione della realtà politica che deve dipendere da una com

- prensione totale della realtà naturale ed umana: nel Machiavelli, invece, precisa Campanella, tutta questa realtà è ridotta, con in- genuo semplicismo, a tecnica del potere politico, pervenendo in tal modo alla formulazione di una teoria della ragion di stato per la quale religione, morale e filosofia debbono essere subordinate ai supremi interessi di chi comanda. Quel che piü sdegna Campanella è che una siffatta definizione della scienza politica conduce alla necessaria conseguenza di ridurre

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¬La¬ cultura nel secolo XVII nel mondo di lingua italiana e di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europeo : religione, filosofia, scienza, pedagogia, storia, politica, diritto, arte, letteratura ; atti del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1966 ; Vol. 1
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Pagina 52 di 580
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <7, 1966, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LV, 502 S
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Kultur des XVII. Jahrhunderts im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
Segnatura: II Z 759/7(1968),1
ID interno: 116767
non solo ai già noti frequentatori e partecipanti dei nostri congressi, ma anche ai nuovi ospiti e nuovi oratori, esponenti di relazioni principali, o di comunicazioni. Sono sicuro che, al termine di questo congresso, ve ne andrete contenti cosi come ora siete intervenuti pieni di speranza. Da parte mia l'augurio di poter ottenere da questi lavori un buon profitto e altrettanta soddisfazione. ROBERTO BISCARDO: Provveditore agli Studi della Provincia di Bolzano. Porgo ai signori congressisti

mi sembra il compito culturale di questa provincia. L'apporto alla cultura è stato qui in questi ultimi anni no- tevole — e tra questi apporti spicca quello fornito annualmente per i valori della cultura e dello spirito da questo eminente con- XLVI

, la teologia e le scienze. Anche la storia dell'arte e della let- teratura verranno trattate. Abbiamo peró dovuto tralasciare la musica — faccio solo il nome di Bach e ricordo i grandi maestri che hanno operato in Italia nel Seicento — ed altre discipline. Tuttavia sono del parere che il programma presentato sia ben riu- scito e devo ringraziare gli infaticabili dirigenti di questo Istituto, il Prof. Cotteri e il Prof. Kurz, per essersi dati molto da fare. Mi rallegro ancora di poter porgere il benvenuto

il saluto delle scuole di questa pro- vincia. In questa terra, ricca di tradizioni culturali, tutto ci parla di un grande passato: dai castelli sui monti ai dipinti nelle chiese, dall'epica di Teodorico di Verona alle leggende del re Laurino, dalla lirica dei «Minnesànger» alle «Passioni» drammatiche, dalla storia dei conti di Tirolo al pensiero del Cusano, vescovo di Bres- sanone. Coltivare questa tradizione, inserendola in un mondo piú aperto alle varie correnti della storia e del pensiero, questo

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Libri
Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1970
¬La¬ cultura nel secolo XVII nel mondo di lingua italiana e di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europeo : religione, filosofia, scienza, pedagogia, storia, politica, diritto, arte, letteratura ; atti del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1966 ; Vol. 1
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Pagina 454 di 580
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <7, 1966, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LV, 502 S
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Kultur des XVII. Jahrhunderts im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
Segnatura: II Z 759/7(1968),1
ID interno: 116767
sa tutte le scienze, e in particolare quelle matematiche e naturali (Campanella riafferma in direzione scientifica l’esigenza enciclopedica formulata da Rabe- lais e Comenio). L’apprendimento deve escludere il verbalismo ed avere carattere intuitivo (si svolge mediante pitture sulle mura del- la città, che illustrano le nozioni della matematica, della botanica e della zoologia, della medicina, delle arti meccaniche), esclude lo sfor- zo («il fastidio») e si svolge come per gioco. c) Educazione fisica

ed educazione religiosa differiscono notevolmente da quelle impartite nel Rinascimento, giacché la prima è rivolta soprattutto all'irrobustimento del corpo, l'altra ha un'implicita in- tonazione teista (e vuole combattuti gli «abusi» della religione cri- stiana si da renderla «signora del mondo»). E' facile osservare che le teorie pedagogiche del Campanella la- sciano cadere l'ideale dell'armonica formazione della personalità voluta dall'Umanesimo e che la loro attuazione effettiva strumentalizzerebbe

il singolo a beneficio del collettivo in quella direzione che oggi defini- remmo direzione di alienazione. Ma se le consideriamo, come è dove- roso, in rapporto al momento storico in cui furono enunciate, per la decisa condanna che esse espressero contro la degenerazione dell’uma- nesimo devoto nel culto della parola ornata e della vuota eloquenza, ed in genere per la denuncia della profonda decadenza dell’Italia del tempo, dominata dalla Spagna e dallo spagnolismo, popolata da plebi miserabili

ed incolte, asservite a un patriziato ozioso ed insolente, pos- siamo intendere a pieno il loro vero significato. Esse contengono, inol- tre, un’ispirazione pedagogica che andrà di là dall'epoca senza scivolare nell’utopia, ed anticipano concezioni tutt'oggi valide, purtroppo non an- cora pienamente tradotte nella realtà educativa: il rifiuto del verba- lismo e il rilievo in rapporto ad esso del momento dell'intuizione sul piano metodologico, la valorizzazione della scienza e del lavoro sul pia- no dei

contenuti, l'uguaglianza del «punto di partenza» sul piano della vita politico-sociale dell'educazione. In G. B. Vico è netta e decisa la critica ad un'educazione intellet- tuale orientata unilateralmente nel senso dell'evidenza cartesiana, L'uo- mo è un essere storico, chiamato a risolvere neila storia problemi di carattere morale, giuridico e politico, per la soluzione dei quali non è sufficiente il potere dell'analisi, ma è necessaria la prudenza, e cioé una capacità di giudizio in cui non

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Libri
Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1970
¬La¬ cultura nel secolo XVII nel mondo di lingua italiana e di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europeo : religione, filosofia, scienza, pedagogia, storia, politica, diritto, arte, letteratura ; atti del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1966 ; Vol. 1
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Pagina 281 di 580
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <7, 1966, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LV, 502 S
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Kultur des XVII. Jahrhunderts im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
Segnatura: II Z 759/7(1968),1
ID interno: 116767
che determina le continue mutazioni che si riscontrano nella storia. Da questa radicale, fondamentale corruzione umana derivano per Machiavelli tutti i problemi propri della vita politica: e perció Funità dello Stato si esprime, alla fine, nella forza che unifica il mondo degli uomini, che altrimenti tenderebbe ad una naturale dispersione, e quindi al disordine e all’anarchia. Ma una volta ac- certati gli effetti della fondamentale struttura psicologica dell'uomo, nel che potrebbe riconoscersi

il momento «scientifico» della poli- tica machiavelliana, occorre rendersi conto che la stessa dinamica della vita politica determina di continuo delle situazioni comple- tamente nuove che pongono al politico il problema di ritrovare dei nuovi accorgimenti, delle nuove tattiche, infine delle nuove solu- zioni onde perseguire il suo programma: in questa prospettiva, la politica non si esprime certamente sul piano della «scienza», cioé di una sicura conoscenza «preordinata», ma solamente sul piano

dell’intuizione, cioé della vitale comprensione di una determinata situazione, quale ci è consigliata, suggerita, esclusivamente dalla passione per il potere: i politici, alla fine, sono solamente coioro nei quali tutta la vita è pressoché dominata ed orientata da questa fondamentale passione. Sono pienamente d’accordo con il Prof. Caramella per quanto riguarda il problema dei rapporti fra politica e morale in Machia- velli: in effetti occorre riferirsi a Vico per intendere in che modo possa essere

, che tertde verso l’assolutezza. 11 principe di Machiavelli, pertanto, non puó essere in alcun modo avvicinato al monarca universale di Dante, che, per non avere piü nulla da desiderare, puó farsi veramente garante dell’attuazione del principio della giustizia. II Prof. Caramella ha xnoltre giustamente accennato all’impor- tanza fondamentale, per il pensiero politico italiano del Seicento, dei commentatori di Tacito: non ne ho accennato esplicitamente, in quanto l'argomento era stato già accennato

dal collega Titone ed a motivo dei limiti della mia relazione. ed anche perché mi sono riferito nella stessa relazione e al problema della ragion di Stato in Scipione Ammirato che fu uno dei piii autorevoli commentatori di Tacito e a quello della caratteristica tipica dell’atto politico, che consiste, come si è detto, nella segretezza: orbene, come è noto, questo specifico problema venne ripreso, dai teorici della ragion di stato, proprio da Tacito, quale storico che piü di ogni altro

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Libri
Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1970
¬La¬ cultura nel secolo XVII nel mondo di lingua italiana e di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europeo : religione, filosofia, scienza, pedagogia, storia, politica, diritto, arte, letteratura ; atti del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1966 ; Vol. 1
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Pagina 56 di 580
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <7, 1966, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LV, 502 S
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Kultur des XVII. Jahrhunderts im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
Segnatura: II Z 759/7(1968),1
ID interno: 116767
Convegno passa quindi ad interpretare il tema generale e ad illustrare il programma compilato: «II tema di questo Convegno è il Seicento tedesco e italiano; ma quest'anno ricorre il 250.mo anniversario della morte di Goffredo Guglielmo Leibniz, al quale sarà dedicata una giomata, come è stato fatto, in simili ricorrenze, con Gaiilei e Dante. Abbiamo celebrato due italiani negli anni passati, celebriamo quest'anno un tedesco; o meglio: abbiamo celebrato ieri e celebriamo oggi tre geni della cultura, non

importa se italiani o tedeschi; rendiamo omaggio alla cultura che, quando non è partitaria, e la vera cultura non lo è mai, rappresenta il mondo della libertà. E noi nel Leibniz e in altri scrittori o pensatori che celebreremo in seguito, celebrando in loro la cultura, vogliamo celebrare anche la libertà. L'omaggio a Leibniz è particolarmente significativo, essendo egli uno dei sosteni- tori della pace e della tolleranza, non in nome d'interessi pratici ma in nome dei valori culturali e anche

religiosi. Da questo «ecu- menismo» seicentesco, credo che molti impegnati e ecumenici d'oggi abbiano molto da imparare, precisamente che cosa sono tolleranza, cultura, libertà. Accanto a Leibniz, il congresso cercherà di illuminare, come ha fatto per altri secoli, tutti gli aspetti culturali di questo Seicento esaltato o denigrato, che ha conosciuto interpretazioni discordanti e che forse in molti settori aspetta ancora di essere esplorato. Ilconvegno — che comprende il problema della religione, quelli

della filosofia, della pedagogia, della scienza, della storia, della politica, del diritto, dell'arte, della letteratura — non ha la pretesa di esaurire l’argomento ma nutre la speranza di portare una nuova luce nella valutazione di questo secolo e soprattutto di attingervi — il Seicento comincia a vagheggiare ideali non solo europeistici ma anche universalistici — elementi che ancora oggi possono es- sere validi. Una preghiera che non puó non essere esaudita perché è una necessità: abbiamo piü

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Libri
Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1970
¬La¬ cultura nel secolo XVII nel mondo di lingua italiana e di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europeo : religione, filosofia, scienza, pedagogia, storia, politica, diritto, arte, letteratura ; atti del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1966 ; Vol. 1
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Pagina 398 di 580
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <7, 1966, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LV, 502 S
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Kultur des XVII. Jahrhunderts im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
Segnatura: II Z 759/7(1968),1
ID interno: 116767
cultura nazionale sorta nel medioevo e fecondata dal Rinascimento; ma dopo la guerra si deve ricominciare a costruire sul- le macerie facendo appello a forze straniere. Gli italiani, francesi ed olandesi che lavorano in Germania non appartengono peró all’élite dei loro paesi e per decenni si adeguano al gusto arretrato dei loro com- missionari, fornendo loro opere che sono frutto di un'arte provincia- le. Come prima della guerra l’arte delle città imperiali era stata pro- mossa dalle corti

Zusammenfassung in italienischer Sprache Riassunto in lingua italiana WERNER HAGER LINEAMENTI DELL'ARTE TEDESCA DEL SECOLO XVII La storia dell'arte tedesca del secolo XVII al pari della storia ge- nerale è divisa in due parti dalla guerra dei trenta anni, Mentre Tlta- lia tocca lo zenit della sua orbita, la Francia e l’Olanda si awicinano alla loro piena fioritura, la Germania per un mezzo secolo è spinta in- dietro da questa catastrofe. Prima della guerra anche qui giunse a ma- turazione una

principesche, cosi la sua ripresa avviene sotto il se- gno dell'assolutismo. II piü grande architetto intorno al 1620 è Elias Holl che, co- struendo il municipio di Augusta, accentuó il tipo della costruzione a spioventi, richiamandosi alla stereometria del Palladio ed innalzando un corpo centrale monumentale che s’impone nella fisionomia di tutta la città. La scultura fiorisce alla corte di Monaco. Hubert Gerhard, un olandese educatosi presso il Giambologna, e i tedeschi Krumper e Reichel ci hanno

e Rottenhammer, muoiono prima del 1630 senza aver formato una scuola. Dopo la guerra il ben dotato eclettico Sandrat con la sua opera autobiografica «Teutsche Akademie» (1675) risollevó dal suo smarrimento la coscienza dell’arte tedesca. Quando, dopo la vittoria sui Turchi davanti a Vienna, Tautorità imperiale absburgica consigliata da Leibniz si accinge, nel 1690, a venire incontro alle pretese di Luigi XIV, che intendeva far da gui- da anche nel campo della rappresentazione artistica, essa si appoggia

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Libri
Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1970
¬La¬ cultura nel secolo XVII nel mondo di lingua italiana e di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europeo : religione, filosofia, scienza, pedagogia, storia, politica, diritto, arte, letteratura ; atti del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1966 ; Vol. 1
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Pagina 463 di 580
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <7, 1966, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LV, 502 S
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Kultur des XVII. Jahrhunderts im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
Segnatura: II Z 759/7(1968),1
ID interno: 116767
po- vero di quella linfa etica e religiosa che sosteneva i cristiani delle di- verse eonfessioni. L'investimento riformato della grazia, cosi come quel- 10 giansenistico, era impegno continuo di verifica di sé nell'accoglimento dell’indicazione e dell’ispirazione divina, cosi come la severa disciplina cattolica era, nel suo piü alto cielo, assicurazione di validità di naturale operare e di fiducioso compimento di fine per gli uomini tutti. Da que- sto profondo travaglio matura, con la coscienza della

libertà, 11 senso moderno del carattere propriamente formativo della disciplina, che accoglie via via le indicazioni che dalle nuove espe- rienze cristiane e dalle proposte dei pensatori da noi rapidamente per- corse venivano avanzate. Significativi a questo proposito possono essere i criteri pedagogici che ispirano il fondatore dei Fratelli delle Scuole cristiane nel venir meno di ogni criterio umanistico e retorico e nell'accoglimento, se pur limitato, del valore di una formazione tecnica per

l'attuarsi dell'uomo. Bossuet guarderà e vorrà lo stesso insegnamento della lingua come stm- mento di pensiero chiaro, di connessioni evidenti, quale propedeutica sicura al possesso di quella ragione che consentirà al Delfino di reg- gere bene lo Stato, perché come egli dice, «Se ora vi esprimete contro I'ordine della grammatica, domani disprezzerete i precetti della ragione» (Bossuet, De la connaissance de Dieu et de soi~même t e in: Oeuvres philosophiques, a cura di J. Simon, Parigi, 1853 e, pag

. 61). E la stessa indagine pascaliana, nella lucidità delle analisi e della scelta cui vuol portare, non ci pare trattenga dal riconoscere come la verifica prenda il posto della esecuzione e la responsabilità piü sofferta sostituisca la fi- dente pacificazione nell'applicazione e nella realizzazione del modelio, In questi lontani prodromi, densi di pensiero e di umanità, si chia- riscono a nostro awiso le origini della mobilità che, sia in campo pe- dagogico che etico, trova oggi il concetto di disciplina

, la ricerca della natura e delie forme della sua capacità educatrice. — 393

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Libri
Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1970
¬La¬ cultura nel secolo XVII nel mondo di lingua italiana e di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europeo : religione, filosofia, scienza, pedagogia, storia, politica, diritto, arte, letteratura ; atti del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1966 ; Vol. 1
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Pagina 407 di 580
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <7, 1966, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LV, 502 S
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Kultur des XVII. Jahrhunderts im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
Segnatura: II Z 759/7(1968),1
ID interno: 116767
riguardi del poeta il vantaggio di darci i fatti e quindi la verità diretta, immediata, d'altra parte però è sempre legato ai fatti par- ticolari. E quindi non puó mai toccare le corde dell'aspettazione del futuro, cosi come invece puó fare il poeta, che ci dà l'interpre- tazione della verità. Perché, dandoci l'interpretazione della verità, egli non è legato al fatto particolare, ma puó parlare in maniera tale da andare anche dal di là del semplice fatto hic et nunc. La seconda conseguenza

è che Campanella puó affermare la forza magica della poesia; egli parla addirittura del valore della poesia come «instrumentum magiae», tema caro alla problematica del Cinquecento, senza con questo negare il valore intellettuale del- ' la poesia. Mentre Giordano Bruno, in un noto brano degli Eroici Furori, insisteva sul valore magico della poesia, ma perché negava il suo valore intellettuale, invece Campanella insiste sul valore che oggi si direbbe para-psicologico della poesia. Sul fatto cioé che

la poesia operi non solo sulla sfera cosciente degli ascoltatori, ma proprio, come oggi si direbbe, sull'inconscio dell'ascoltatore. Ma questa virtü magica della poesia non è ottenuta per via mistica, per una specie di congiunzione con spiriti o anime superiori o na- scoste del mondo, come volevano i neoplatonici, bensi è ottenuta attraverso delle forze, e delle modalità esclusivamente umane. Que- ste forze sono essenzialmente la meraviglia e la sorpresa. Cito qui una frase di Campanella molto

significativa a questo proposito: «Grande è la vis magica delle opere poetiche». Infatti per virtu loro quelli che non vorrebbero ascoltare ascoltano, mentre si pone in- nanzi a loro, attraverso un discorso figurato, qualcosa di diverso da quello che immaginavano che si dovesse dire. Cioé la potenza ma- gica della poesia sta nel fatto che, mentre l'ascoltatore si aspetta di trovarsi davanti la realtà di tutti i giorni, quella che è abituato a vedere fuori della poesia, il poeta gli dà insieme colla realtà

il significato della realtà, una sua interpretazione della realtà. E qui in una poetica evidentemente realistica come quella di Campanella, si afferma un principio che è molto importante, e direi che è una questione attualissima ancora al giorno d'oggi. La realtà dei fatti di per sé è priva di forza, non parla, anche quando sia una realtà che di per sé sarebbe drammatica. La realtà ha bisogno di mera- vigliare attraverso una iniezione di significato umano, che deve effettuare il poeta. Nel campo

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Libri
Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1970
¬La¬ cultura nel secolo XVII nel mondo di lingua italiana e di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europeo : religione, filosofia, scienza, pedagogia, storia, politica, diritto, arte, letteratura ; atti del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1966 ; Vol. 1
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Pagina 531 di 580
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <7, 1966, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LV, 502 S
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Kultur des XVII. Jahrhunderts im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
Segnatura: II Z 759/7(1968),1
ID interno: 116767
MARIO PENSA IL CLASSICISMO NELLA POESIA BAROCCA TEDESCA La Controriforma, a parte tutti i suoi aspetti teologici, liturgici ed organizzativi, significa approfondimento del sentimento religioso, cioè approfondimento di qualcosa che non puó essere imposto e che, se dato dalla grazia divina, deve essere educato e coltivato. Perció la Controriforma fu soprattutto disciplina, E che cosa fosse questa di- sciplina ce lo dice la regola della Compagnia di Gesü che, approvata nel 1540 da papa Paolo III

, codifica il concetto della Ecclesia militans rinnovandone la vitalità e la carica dinamica in modo da informarne tutta la riforma della Chiesa uscita dal Concilio di Trento. Prendiamo gli esercizi spirituali prescritti da S. Ignazio di Loyola. Essi hanno lo scopo di trasformare la rappresentazione religiosa in una intuizione sensibile la quale, elaborata dalla fantasia, susciti uno stato d'animo corrispondente. Le quattro settimane della loro durata, in luogo segregato e chiuso, sono dedicate alla

evocazione spirituale, psichica e corporea delle pene dellTnferno e delle gioie del Paradiso, della passione di Cristo, della resurrezione e della gloria celeste mediante un'intima partecipazione che deve far rivivere questi tormenti e godi- menti religiosi come se essi fossero reali. Le cose, le persone e i fatti evocati i'n fantasia debbono assumere i caratteri piü concreti e tangi- bili che sia possibile in modo da parer presenti. Dice un passo dello Institutum Societatis Jesu che si deve «... per

internum tactum attrec- tare, ac deosculari vestimenta, loca, vestigia ceteraque personis tali- bus conjuncta, unde fiat nobis devotionis, vel boni ejuslibet spiritualis major accessio». (1) La norma degli esercizi spirituali gesuitici è caratteristica della Controriforma e in generale dell'epoca, e questa norma dice: sensibiliz- zare il linguaggio razionale della teologia. Rispetto all'Umanesimo il rapporto di conoscenza fra l'uomo e Dio è invertito. Mentre nell’Uma- nesimo il regno della terra

è visto come riflesso di quello celeste e perció si parte da esso per risalire a Dio, nella Controriforma invece si parte dall'idea di Dio per ridiscendere in terra cercando la sua presen- za sensibile nelle immagini piü appropriate. Nel Trattato deila Pittura e Scultura, uso ed abuso loro composto da un theologo e da un pittore (Firenze, 1652, p. 62) si dice che le immagini sono uno strumento di edificazione religiosa molto piü efficace della parola scritta o parlata — 461

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Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1970
¬La¬ cultura nel secolo XVII nel mondo di lingua italiana e di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europeo : religione, filosofia, scienza, pedagogia, storia, politica, diritto, arte, letteratura ; atti del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1966 ; Vol. 1
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Pagina 275 di 580
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <7, 1966, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LV, 502 S
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Kultur des XVII. Jahrhunderts im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
Segnatura: II Z 759/7(1968),1
ID interno: 116767
me voi, e faranno ogni sforzo per mutare, ché al villano ogni mu- tanza par miglioranza». (11) In tal modo anche nel Campanella si ripropone il problema di ritrovare la giusta collocazione della politica nei confronti della morale dato che anche nella sua opera coesiste la radicale opposi- zione di politica e morale. E' vero che nella politica campanelliana questa opposizione deve essere risolta sul piano filosofico, cioé pervenendo ad una considerazione totale dell'ordine umano che rie- sca

ad individuare i rapporti che sussistono tra l’ordine della na- tura, l’uomo e l'ordine divino. I trattatisti della ragion di stato non si pongono né il problema centrale di Machiavelli, cioé comprendere il vero significato della realtà effettuale e avviarsi ad intendere il problema della storia, né sostanzialmente accolgono l'invito di Campanella di approfon- dire i rapporti fra politica e filosofia. Essi rimangono, alla fine, legati all'impegno iniziale di risolvere sul piano meramente concet- tuale

si rendono altresi con- to che la stessa ragion di stato deve esprimersi nelle concrete isti- tuzioni della comunità civile. In questa prospettiva possiamo dire che i trattatisti della ragion di stato avviano a soluzione il proble- ma di intendere il processo mediante il quale la politica si realizza nelle istituzioni giuridiche positive dello stato: è perciò che questi scrittori, ormai, considerano la politica come la concezione unitaria di tutte le istituzioni civili dello stato. Essi, in definitiva

, perven- g°no alia critica consapevolezza che è possibile, nell’ambito della collettività politicamente organizzata, unificare tutta l'esperienza e 1 attività mediante la quale si realizza l'ordine politico in un unico principio e di servirsi poi di questo stesso principio, onde interpre- tare le leggi e le norme di cui si serve il potere politico nella sua at- tività di governo. Posto in tal modo il problema della politica, i trattatisti della ragion di stato dovevano necessariamente incontrare

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Libri
Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1970
¬La¬ cultura nel secolo XVII nel mondo di lingua italiana e di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europeo : religione, filosofia, scienza, pedagogia, storia, politica, diritto, arte, letteratura ; atti del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1966 ; Vol. 1
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Pagina 406 di 580
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <7, 1966, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LV, 502 S
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Kultur des XVII. Jahrhunderts im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
Segnatura: II Z 759/7(1968),1
ID interno: 116767
in quanto è indizio della po- tenza dell'uomo». E non perché si apprendano le cose raffigurate, come invece insegnava Aristotele. Da questa sua teoria Campanella comincia col trarre due conseguenze. La prima è appunto la riva- lutazione del carattere intellettuale della poesia. A proposito della annosa questione se la poesia allontani dal vero oppure no, in quanto che la poesia invece di darci delle verità ci dà delle finzioni (questione secolare nella storia dell'estetica) Campanella applica appunto

questa sua teoria della virtualità poetica: cioé la finzione poetica non è il contrario della verità, ma è una imitazione della verità. E' la maniera con cui l'uomo fa umana la verità della realtà. E quindi anziché allontanarci dalla verità, ci garantisce la possibi- lità di renderci significativa la verità, di renderla importante per noi e non soltanto importante di per sé. Cioè non è vero per Cam- panella che la poesia emozioni perché mette tra parentesi la ra- gione come volevano i neoplatonici

- lettuale e quindi il significato concettuale della poesia doveva scom- parire; oppure si ammetteva un valore intellettuale della poesia, come gli aristotelici, ma sembrava dover essere costretti a rico- noscere nella intellettualità poetica un gradino inferiore, rispetto alla intellettualità filosofica o scientifica. Per Campanelia invece il ragionamento della poesia è un tipo diverso di ragionamento, è un ragionamento di imitazione del vero, è un ragionamento di attri- buzione di significato umano

alla verità, e quindi di interpretazione della verità. Perció da un lato, dice Campanella, l'oratore ha nei 336

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Libri
Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1970
¬La¬ cultura nel secolo XVII nel mondo di lingua italiana e di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europeo : religione, filosofia, scienza, pedagogia, storia, politica, diritto, arte, letteratura ; atti del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1966 ; Vol. 1
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Pagina 468 di 580
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <7, 1966, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LV, 502 S
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Kultur des XVII. Jahrhunderts im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
Segnatura: II Z 759/7(1968),1
ID interno: 116767
ed il Vico. Tanto il Leibniz che il Vico muovevano da un concetto della giustizia come totalità della perfezione etica, ricordandosi, da filosofi, della concezione generale platonico-aristotelica, e, da giurisperiti, spe- cialmente di Ulpiano; «Ulpianum certe credibile est» — scrisse il Leib- niz — «Jurisprudentiam divinarum ac humanarum rerum notitiam ap- pellavisse». II Leibniz dunque non esitava ad includere nel concetto della giu- stizia la totalità della perfezione etica, salvo a procedere poi con

gra- duali suddistinzioni, distinguendo innanzitutto la Giurisprudenza ln «Jurisprudentia divina, humana, civilis». (8) Muovendo dalla stessa concezione Giambattista Vico domandava in sede giuridiea: «Non ergo a praetoris, ut plerique nunc, neque a duo- decim abulis, ut superiores, sed penitus ex intima philosophia haurien- dam juris disciplinam putas?». Per il Vico la vicenda della storia corre fra la «barbarie del senso e la barbarie della ragione»; la barbarie della riflessione riconduee alla

barbarie del senso, donde puó avere inizio un nuovo ciclo. Questa fa- mosa dottrina del ricorso si atteggia a legge del divenire storico, ma è ben lungi dall’equivalere a una legge dell'eterno ritorno, perché non induce a una necessità, e non induce ad una ripetizione dei sin- goli eventi, non riguarda il contenuto della storia e non riguarda i fatti, ma soltanto la forma e la morfologia della storia e la mentalità che la «verifica». Non ricorrono i fatti, ricorre solo la forma, nella quale possono 398

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Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1970
¬La¬ cultura nel secolo XVII nel mondo di lingua italiana e di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europeo : religione, filosofia, scienza, pedagogia, storia, politica, diritto, arte, letteratura ; atti del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1966 ; Vol. 1
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Pagina 269 di 580
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <7, 1966, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LV, 502 S
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Kultur des XVII. Jahrhunderts im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
Segnatura: II Z 759/7(1968),1
ID interno: 116767
si era operata una netta distinzione fra politica e morale e la poli- tica era stata presentata come la scienza del comportamento atto a conquistare e a conservare il potere. Ma si è già osservato che quel che colpisce i teorici della ragion di stato è il particolare spi- rito con il auale Machiavelli propone la riduzione della moiale alla politica: perció il loro grande problema rimane sostanzialmente quello di ricomporre in una armonica unità le esigenze proprie della morale con quelle della

politica. Si puó dire che lo stesso termine «ragion di stato» vuole indicare, per lappunto, che l'im- pegno fondamentale del politico consiste nel ritrovare i principi che giustificano l'autonomia del comportamento che viene seguito dal reggitore politico o dal monarca e, nel contempo, nell’indicare il modo mediante il quale quella stessa autonomia deve alla fine riconoscere i principí che si definiscono sul piano della morale. Dob- biamo dire subito che questo tentativo, quale è stato seguito dai

teorici della ragion di stato, è sostanzialmente fallito, proprio perché essi, come ha già osservato il Prof. Titone, hanno cercato di operare l'unificazione della morale e della politica su di un piano meramente intellettuale, cercando cioé di elaborare una precettistica che si ponesse come ponte fra il male e il bene, il male rappresentato per l’appunto dalla politica. Questi scrittori, in effetti, non si sono resi conto che il rapporto politica-morale in Machiavelli deve es- sere necessariamente

integrato dal successivo rapporto politica- -storia. Non si sono accorti, cioé, che Machiavelli aveva si parlato della religione come «instrumentum regni» ma che, soprattutto nei Discorsi, aveva particolarmente insistito nell'affermare che la religione costituisce il vincolo fondamentale sul quale si fonda la società politica e che quindi la religione è la condizione prima per- ché la stessa società politica possa pervenire all'ordine e alla sta- bilità: la storia ne dava una dimostrazione quanto mai

evidente. II problema pertanto dei rapporti fra politica e morale poteva essere risolto solamente quando ci si fosse resi conto che questo stesso rapporto si chiarisce e si precisa nell'ambito di una nuova dimensione della politica, che è costituita, per l’appunto, dalla di- mensione storica. Basterà ricordare a questo proposito l’opera veramente inte- ressante di Scipione Ammirato (5), nella quale noi possiamo ren- derci conto di come vengano sostanziaimente accettate alcune tesi fondamentali

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Categoria:
Storia , Storia culturale, folclore, musica, teatro
Anno:
1970
¬La¬ cultura nel secolo XVII nel mondo di lingua italiana e di lingua tedesca nel quadro dell'unità culturale europeo : religione, filosofia, scienza, pedagogia, storia, politica, diritto, arte, letteratura ; atti del VII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 21 - 26 aprile 1966 ; Vol. 1
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Pagina 418 di 580
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <7, 1966, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LV, 502 S
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Kultur des XVII. Jahrhunderts im deutschen und italienischen Sprachraum im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1600-1700 ; f.Kongress ; g.Meran <1966>
Segnatura: II Z 759/7(1968),1
ID interno: 116767
non mi accorgo piü che è una me- tafora, e quindi non mi stimola per nulla); peró d'altra parte, se la metafora è cosi oscura d'aver bisogno della nota dell’interprete sotto, allora si perde lo stesso filo del discorso del poeta. La mi- gliore metafora è quella che si ha, quando si dice ad esempio che la giovinezza è il fiore della vita, dove I'ascoltatore deve un momen- to riflettere che cosa possa essere il fiore della vita (o la primavera della vita), e allora, dopo averci un po' riflettuto

, comprende, sen- za bisogno della nota a calce, che si tratta della giovinezza. In questo Aristotele poteva dire che la parziale oscurità della metafora è una funzione della chiarezza, e questo non è un paradosso, perché, pro- prio stimolando a soffermarsi un momento col pensiero, ottiene chiarezza e non oscurità. Concluderó dunque dicendo che chi voglia ricercare nella este- tica del Seicento, puó ritrovare gran parte proprio delle questioni piü vive del giomo d’oggi. Realismo descrittivo o realismo con

Seicento. Se invece noi inco- minciamo ad affacciarci alle soglie del Settecento, del secolo di Vico, nel 1708 incontriamo il Trattato della ragion poetica di Vin- cenzo Gravina, dove alla domanda che cosa siano gli artisti, si risponde che gli artisti sono gli uomini che sognano con gli occhi aperti; e comincia qui quella lunga parentesi dell'estetica preroman- tica, romantica e tardo-romantica che fa dell'artista una sorta di uomo fuori della realtà e puramente sognante. Per concludere con una

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