Passati a corte alcuni anni, la sua dimora a Duino e più spesso a Sagrarlo ereditato dal padre, fu 1’ occasione che mosse gli Eggeubcrg, a commettere al loro maresciallo ereditario 1 anche il capitanato della contea di Gradisca, 2 ; e non andò molto, eh’essi ebbero motivo a convincersi di non averno potuto affidare il reggi mento a mani migliori, Di ciò fu non meno contento l’Imperatore, giacché, essendosi egli nella vendita di Gradisca riservato il diritto di provvedere da sè a quanto
risguardava la difesa del territorio ceduto, troppo gli stava a cuore veder preposto al governo di Gra disca un uomo di cui potesse pienamente fidarsi, attese lo abituali assenze dei Principi d’ Eggenberg. Tutti gli scrittori delle cose goriziane sono concordi nel lodare la reggenza d 5 Uldarico come la più benefica, non che per la contea di Gradisca, per quella altresì di Gorizia, nella quale si esteso la sua influenza. Ricordano quindi come, seguendo lo orme del suo illustre antenato Nicolò della Torre
, continuò secondo i progress del tempo a munire Gradisca, tanto importante per essere fortezza di confino fra Austria e Venezia 3 ; commendano i pubblici granai eretti da Uldarico per i nobili e per il popolo; parlano par ticolarmente di quel monte di pietà ideato, promosso e condotto ad effetto da lui, per liberare la provincia dai tanti usurai che la dissanguavano; omV è che in gratitudine i cittadini gli vollero eretta una lapide, la quale tramandasse ai posteri 1’ ottenuto be neficio 4 ; lodano
grandemente l’ esempio dato dal conto Uldarico, e tanto più degno d’encomio, quanto più raro a quel tempo, nel diffondere T istruzione fra le varie classi della società; e di vero a lui la città fu debitrice dell’ erezione di parecchie scuole e d’un collegio, chiamato seminario, in cui molti, massimamente della no biltà meno agiata, ricevevano l’educazione gratuitamente s * si estendono a magnificare i vantaggi portati al paese, introducendo così là come nel goriziano ed a Duino F importante industria
della seta, con opificii di trattura, tintura e tessitura della medesima; rammentano aver egli chiamato dall’estero gran numero di maestri in ogni genere d’arti e mestieri, che servirono ad arricchire la 1 Ardi, il} Duino, diploma di Graz, 15 marzo 1655. * Ivi, diploma del 1G65. 3 Vedi audio l’Epigrafe N. 31. 4 Vedi Epigrafi, N. 32. — L’ effigie, ossia la statua, di cui parla il .suo biografo, non è «Pindarico, ma del Principe Cristiano d’ Eggenberg. 5 Ne fa parola egli stesso in una sua difesa