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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
[1857]
¬Il¬ viaggio imperiale
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Pagina 31 di 37
Luogo: Lipsia
Editore: Weber
Descrizione fisica: 32 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Commenti: Enth.: N. 1: Venezia, N. 2: Milano
Soggetto: p.Franz Joseph <Österreich, Kaiser, I.> ; g.Italien ; s.Reise ; z.Geschichte 1856-1857
Segnatura: IV 1.107
ID interno: 209509
Milano. I IL VIAGGIO IMPERIALE. 27 Dna Depntasione di Mantova ad odierna Imperiale. — 11 A 2 vennero presentati all' augusto Sire da Sua Ecc. il Sigr. Dr. Burger i Deputati della città di Mantova, i quali, offerti a Sua Maestà i loro omaggi, Lo pregarono nel Suo viaggio benefico d'una visita. Sua Maestà in tale occa sione s'informò a puntino dell' accaduto spiacevole di Mantova e disse loro, che nell' esame e nella condanna de'complici deve venir esercitata la più severa giustizia

u cavallo anche il valoroso Sovrano col semplice seguito di pochi Ajutanti e dopo di Lui vi giunse in car rozza l'amabilissima Regina colla piccola Arciduchessa Sofìa. Finita la mensa, le Maestà Imperiali portaronsi al Teatro della Scala per sentire «gli Ugonotti», opera interessantissima, che riscosse i più forti applausi. ie-17 Febbraio. Udienze imperiali. ~ Persone di differenti classi for micolavano già di buon mattino nel Palazzo della Resì- denzaJ Tutti si disponevano, alti e bassi, a presentarsi

, vedere a ca.- valcare-là giovane Imperatrice. L'eccelsa Dama maneg gia il destriero coli' abilità più maschia e vi siede si cura , facendo di tratto in tratto una galoppata, un volo senza punto scomporsi un poco. Durò quella gita un' ora e mezzo, e se le Loro Maestà abbiano avuto seguito, tèi- puoi immaginare. Elleno furono sempre in mezzo. . ad un nembo di popolo, che nella giovane Coppia im parò a conoscere un Padre ed una Madre 'della più be nevola sollecitudine. * 18 Febbrajo.. Francesco Giuseppe

I. k in Monca. — Ballo alla Scala. — Il popolo di Monza tutto beato nella nuova dignità non tralasciò , mezzo ed occasione di palesare al grazioso Monarca la sua gratitudine;. Ä Sua Maestà l'Imperatore piacque d'altro canto sempre albergare fra le mura della : vetusta Residenza di Teodolinda, ed il 18 la visitò nuo vamente e vi si trattenne molte ore. . Que' cittadini ac colsero il Principe munificentissiuio colle più calde ma nifestazioni, ed Egli in contraccambio vi visitò gli Ufficj primari!. il Ginnasio

devote della Nobiltà. L'accoglimento vi fu strepitosissimo, e non meno entu siastici risuotìarono i saluti della folla alla partenza dal Teatro dell'amatissima Coppia. ZO-24 Febbrajo. Decreto dell' I. R. Governo. — Rivista militare. — Scritti Sovrani. — Gita artistica dell' Imperatore. — Sua Maestà l'imperatrice in pü istituti. — i Milanesi amano quanto- mai andare nel Carnevale qua e là mascherati, poter far liberamente sulle vie i lóro spassi, e ne' giórni del Corso si divertono gettare a larga

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
[1857]
¬Il¬ viaggio imperiale
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Pagina 16 di 37
Luogo: Lipsia
Editore: Weber
Descrizione fisica: 32 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Commenti: Enth.: N. 1: Venezia, N. 2: Milano
Soggetto: p.Franz Joseph <Österreich, Kaiser, I.> ; g.Italien ; s.Reise ; z.Geschichte 1856-1857
Segnatura: IV 1.107
ID interno: 209509
u IL VIAGGIO IMPERIALE. [M 1. Chiaramente e con forza il sole risplendeva su quella scena animata e sulle fabbriche di marina or nate a festa dall' Ammiraglio di porlo Cavaliere ile Polli. Sua Ecc. il Governatore e Maresciallo Bar. Mertens, le Autorità civili ed ecclesiastiche della Città, il Corpo degli Ufficiali di terra e di mare accolsero con pro fondo rispetto la Coppia Imperiale, che subito, pas sando frammezzo una Spalliera di soldati di marina, re cossi all' Arsenale, al cui ingresso

splendore antico. A quest* atto solenne seguirono salve da tutte le parti e poi fu cantato il Tedeum. L'ispezione delle truppe, dei neo-compiuti lavori e delle navi di lìnea giacenti sul vascello del cantiere oc cuparono grandemente e per lunga pezza l'attenzione del Monarca, che si compiacque di tutto ciò che vide, e che negli affari del più alto momento-pel bene de* Suoi Stati è sempre instancabile. Non meno si rallegrò l'eccelso Imperatore dello stato della Sua flotta. La fregatta «Schwarzenberg

; e l'Evviva, che Francesco Giuseppe I. innalzò al prosperamento della forza navale dell' Austria, infuse brio e allegrezza nel cuore di tutti. Eccoti, o lettore, il Sovrano più potente d'Europa vivere da amico, da fratello iti mezzo ni Suoi Servi più fedeli e piti forti. Volgi i tuoi occhi e vedrai bellissime fiamme variopinte, archi trionfali eretti sopra le macerie di secoli e secoli, clic risplendono; tutto il portò piace volmente illuminato, e così tutti i vapori da guerra. La città stessa' senza

l'eccezione della più misera capanna lia quantità di lumi, e s'ella non t'offre traspaventi e begli scherzi.come hai veduto ultimamente a Venezia ed a Trieste, offre però abbastanza, perchè ha fatto il possi bile. Allorché le Loro Maestà sedute entro piccolo, ele gante palischermo passarono il porto, uscirono da tutte le bocche delle navi da guerra non palle, ma fuochi del Bengalo, che le circondarono d'una vampa come fos sero state in preda alle fiamme. Lo spettacolo fu ma gnifico, e certamente di grande

interessò ad ognuno, che pensi al passato; al presente ed al futuro (li quello spazio illuminato. La Coppia Imperiale e tutti gli altri illustri Perso naggi di seguito recaronsi frolle acclamazioni della mol titudine all' arco trionfale, che segnava l'ingresso in Pola; attraversarono a piedi la città raggiante di luci e di gioja ed onorarono poi della Loro presenza ed atten zione due rappresentazioni cornicilo nel Teatrino civico sostenute con vera maestria da varii Ufficiali, e dallo mogli e figlie

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
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Pagina 420 di 481
Autore: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Xerokopie
Soggetto: g.Duino / Schloss
Segnatura: II A-1.623
ID interno: 137259
a fermarsi a Trieste per più d’ un mese a cagione del mal tempo soxn’avvenuto; ehi piangeva la sua barca perita; chi la sua are nata o presa dai Veneziani. E in fine gli ufficiali stessi di S. Gio vanni dimostravano il danno immenso che ne soffrivano la camera cesarea e la provincia per le diminuite gabelle^ e lo sviato com mercio. Pel porto di S. Giovanni siffatta questione era vitale: venne quindi nel 1715 agitato un processo '; ma le coso rimasero in decise, finché sopravvenne il nuovo colpo

che, quanto favoriva Trieste, altrettanto fu pernicioso al porto di S. Giovanni; d’allora in poi esso andò- sempre più decadendo. Sotto Maria Teresa la dogana venne trasportata nel porto di Duino e questo, secondo le condizioni mutate, potè dirsi abbastanza fiorente, finché, come altrove osservai, l’attivazione della strada ferrata gli tolse ogni importanza. Meglio che nelle questioni marittime, il conto Luigi della Torre, che non desiderava di venire ad aperta rottura co’ suoi vicini, giunse

ad intendersi con quei di Trieste nello questioni ter restri. Il confine fra la signoria dui uose e V agro triestino, che aveva offerto motivi a piato pel corso di tanti secoli con immenso dispendio e danno delle due parti c dei loro sudditi, s’ ora rin novato anche al principio del settecento. Questa volta però essen dosi interposto il barone Giulio do Fin, e »considerando Trieste i favori ottenuti da S. E. il conte Francesco Uldarico della Torre o la buona disposizione dell’Eccellentissimo conte Luigi

«, si venne ad un amichevole accordo, pel quale i confini furono rettificati e segnati accuratamente con pietre e piloni portanti da una parte 1’ armeggio della casa della Torre, dall’ altra quello della città di Trieste. Rimase libero alle parti di erigere anche un muro da confine a confine. Questi piloni cominciavano sotto la sommità del Mominsperg, discendevano alla strada carraria verso Opchiena fino a Proseco, Santa Croce e Nahresina, e dividevano lo proprietà per modo, che la parte risguardante

3
Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
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Pagina 300 di 335
Autore: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Luogo: Milano
Editore: Civelli
Descrizione fisica: XLVI, XIII, 278 S.
Lingua: Deutsch
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Segnatura: III 154.332
ID interno: 138326
244 TRE I mezzi d'istruzione attualmente esi stenti presso quest’istituto sono pochi e di poco conto, e solo è da lodarsi il ga binetto di fisica ben fornito di quanto ri chiede Tinsegnamento della ^scienza, cu stodito e promosso per cura principal mente del professore Luneili. Del resto non vi si trova nessuna biblioteca, tranne alcuni autori classici latini e greci, legali all’istituto dal defunto predetto Lochi, i quali ebbero nelle passate vicende poli tiche la inala ventura di esser stati

, detrarre‘dalla mensa ve scovile e capitolare e dai'frutti di tutti i i beneficj per somministrare,a) seminario, coine si premette,in questo mezzo tempo, il venerato e nobile Gerolamo Roccabrunn canonico ed arcidiacono, l’onorevole sa cerdote Poihpèo Arnoldo beneficialo della chiesa di S. Vigilio , i quali doveano 'de cidere insieme col cardinale , icol vicàrio generale Silvio de Prato, per il capitolò, e col sacerdote Bartolomeo de Bonetti,, per il clero. Quale sia stato il primo abbozzo dì que sto seminario

non apparisce chiaramente nè rispetto al luogo;, bè.rispetto ol suo re golamento disciplinare ed instruttivo. Dal Bone Ili si sa, che al cardinole fu sì a cuore quest’opera già divisata nel suo animo, e tanta cura si diede di istituire il medesimo seminario, che negli atti della visita fatta il 1580, parlando del dovere del 1 sommo- scolastico ebbe a dire: « Vegga che i chie rici del seminario, finché si potrà stabilire di quello secondo il prescritto dej concilio di Trento, vengano instruiti neh

l'insegnamento, non sia stato nitro che lingua Ialina, canto e qualche cosa, di 1 morale. Rispetto poi al resto ' della morale ed altre cognizioni teologiche pare che facessero capo a qual che sacerdote privato, a qualche parroco almeno quelli che dimoravano nei villag gi', ò a qualche padre dei molli camenii religiosi, come si praticavo anche poco

4
Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
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Pagina 306 di 335
Autore: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Luogo: Milano
Editore: Civelli
Descrizione fisica: XLVI, XIII, 278 S.
Lingua: Deutsch
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Segnatura: III 154.332
ID interno: 138326
. Quelle cariche sono d’ onore e gratuite, obbligatorie pel- quattro anni. Il suo ufficio amministrativo, il quale ogni'mino rende tonto della siiti gestione e della integrità 'del patiunonio dei singoli istituti, alla superiorità, è com posto di un amministratore, di un aggiunto, ambedue con cauzione, di un attuario, di un caneellista e di un servo. La congre gazione dirige 1’ ospitale, 1 orfanotrofio femminile, l’orfanotrofio masahile, la casa di ricovero, i fondi pii elemosinieri, le fondazioni [pie

laici, ossia dei Flagel lanti, la quale fondò la Casa di Dio collo scopo di soccorrere i poverelli e di curare gl’infermi, e nell'ospizio ed a domicilio. Ä' questa., nello stesso secolo o poco più lordi, tenne dietro 1’ ospizio, ossia la con fraternita di Maria in S, Pietro, laiquale avea pure aperte alcune sale per i poveri infermi. , Anche il sodalizio di Santa Maria della Misericordia, : eretto nel Ì440 circa , . si propose di accogliere e curare gli infermi. Vi avea ancora un ospitale polacco

, fon dato neh XV secolo dal principe dii Trento Alessandro I, destinato ad ospitare i po veri pellegrini della sua nazione che nel loro passaggio per Roma tra .via infer massero. Soppresse queste società .p sot tomessi i fondi pii ad una centrale ammi nistrazione,. anche .tutti questi spedali si concentrarono in un solo, cioè neU’ediflziö dell abolito convento delle mònache di Santa Chiaro , da cui il presente ospitale generale ricevette il nome. TRE In quesVospitale vengono trattate tulle

le malattie mediche e chirùrgiche, meno le croniche che non hanno bisogno di cura, e quelle degli infanti della età mi nore di tré anni, e vengono fatte tutte le operazioni di ulta e bassa chirurgia. Per la manìa l'ospitale offre solo un usilo e trattamento momentaneo. Il personale sanitario è composto di un medico pri mario, che è.anche direttore ,'di Un suo sostituto, che è. il mèdico de’poveri dell« città, di'un chirurgo primario operatóre e di un chirurgo maggiore assistente e supplente. . ‘ Dal

4Ö giugno 4846 è fatto partecipe questo luogp i pio del beneficio delle Suol e di r CàrÌtà deU’iiisigne religioso istituto di Dovere sotto I« protezione di S. Vincenzo de’Paoli, cui è confidalo l’ordine internò, il servizio vittuario, delle infermerie e della guardaroba. Il servizio farmaceutico viene’ dato ad impresa temporaria ad una farmacia della città. L’assisienza religiosa è prestata da un cappellano stabile. L’ospitale tiene 240 letti circa. Vi sono introdotte le sale de'convalescenti, i quali

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
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Pagina 237 di 335
Autore: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Luogo: Milano
Editore: Civelli
Descrizione fisica: XLVI, XIII, 278 S.
Lingua: Deutsch
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Segnatura: III 154.332
ID interno: 138326
SEL Sgomberata Ia Valsugana dalle schiere di Eccellilo il castello di Selva fu ritornato ai discendenti della casa di Caldonazzo. Nel 4285 lo tenevano Leone e Rizzando e nel 4340 Guglielmo, figlio di Rizzardo, lo rinunziò a Nicolò di Bruna, vescovo di Trento, colla ferma fiducia che i vescovi di Trento fossero per aver' cura di lui e 'della sua posterità nei loro bisogni in con siderazione della fedeltà e divozione sua e de’suoi 'antenati n quella chiesa. Questa linea di Caldonazzo si chiamava

stanze, tutte di pinte-e messe ad oro fabbricato , ed ac concio dal cardinale passato, di buona me moria, Bernardo Clesio. Ha tre apparta menti assai comodi con sue stoffe, camere e anticamere. In uno sta il cardinale Santa Croce, che fa la prima parte al salir della prima scala a man- dritta;, nel secondo sta il cardinale d’Inghilterra, che fu quella alla loggia a man sinistra della scala prima. Nel terzo sta il cardinale di Trento, che fa quel di sopra, in capo a quella bella scaletta. Vi è ancora

castello e per le rendite del principato, ed un. vicario pei le cose di giustizia. Il fabbricato ondò poi sempre più in deperimento e fa com perato dalla comunità diLe vico poco prima, che seguisse la- permuta della giurisdizione sotto Timperatrice Maria Teresa nell anno 4779. Esso fu lasciato poi de! tutto in ab bandono. ’ I! villaggio di Selva ha un’ espòsitura eretta nell’anno 4796, filiale della paroe- ehia e decanato di Levito.. SE.LVOT. Monte der distretto di Levico, .situato sopra il lago

6
Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1882
¬Il¬ castello di Duino : memorie
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Pagina 14 di 481
Autore: Pichler, Rodolfo / di Rodolfo Pichler
Luogo: Trento
Editore: Seiser
Descrizione fisica: VIII, 469 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Commenti: Xerokopie
Soggetto: g.Duino / Schloss
Segnatura: II A-1.623
ID interno: 137259
pendono dallo pareti delle sue sale, richiamano alla memoria l’an tichissima e fra 1’ altre nobilissima ' Casa dei della Torre dì Val- sassina, Signori un tempo di Milano, che trasportarono col Patriarca Raimondo la loro sede anche in queste regioni. Superfluo è per me, che non mi sono proposto di scrivere per disteso la loro storia, l’addurre e.vagliare tutto quello che dicono i cronisti intorno alla origine della Prosapia Torriana, seguendo il vezzo di tessere fan tastiche genealogie, non

nomine Tatius dominabatur, cui erant duo filiae nubiles , quas istis duobus tradidit in uxores. Glorino Tatio, hi, licet essent Comites ratione uxorum, nomen tamen suum, scilicet de la Turre, semper redimierunt. Su questo tema seguono le varianti dei diversi autori Fra i documenti più antichi della famiglia devono annove rarsi quelli scolpiti in marino o coniati in metallo; e sono gli avanzi degli editicii sparsi per la Yakassina, i monumenti non integri di Chiaravallc presso Milano, lo tombe

esistite nelle chiese milanesi, le cui memorie ci vengono tramandato dagli scrittori; il sarcofago del Patriarca Gastone eretto in Santa Croce a Firenze c poi tra sportato nell’ atrio attiguo; il muto 1 sepolcreto di St. Ambrogio nella basilica d’Aquiloia; in fino le monete dei Patriarchi Ternani ’. Tutte queste prove storiche non risalgono più in su del secolo XIII, salvo forse gli avanzi degli stemmi Torrioni della Valsassina, che si tengono per anteriori. Anche i documenti scritti dell’ Archivio

di Duino, per ciò che spetta ai della Torre, cominciano soltanto nel 1200. Con tutto ciò 1* araldica ha motivi d’ ammettere -che le 1 Muto, perchè senza inscrizioni, ma parlano gli emblemi e la me moria postavi dal canonico conte Michele della Torre; vedi Epigrafi, N. 11 e 42. Il Sig. Alessandro Cianciai illustrò ultimamente (Gorizia 1879) un gemiflessorio Tornano in legno venuto d’Aquilcia, che dovrebbe aneli’ esso appartenere ad iitf età molto remota. ■ . . . ! batr. Gastone però non se ne trovano

, e neppure dei Torriani Signori di Milano. Una medaglia in bronzo colla epigrafe Ecclesia restituta ex alto, dal Yalvasone e dal Palladio si ascrive al Patr. Lodovico della Torre, ma altri con più fondamento ja credono del Patr. Lodovico Mezzarota.

7
Libri
Categoria:
Storia , Giurisprudenza, politica
Anno:
1858
Statuti della città di Trento : colla designazione dei beni del comune nella prima metà del secolo XIV.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 3 - 6 : Municipii e Comunità)
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Pagina 439 di 823
Autore: Gar, Tommaso [Vorredner] / con un introd. di Tommaso Gar
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: LXXI, 343 S.
Lingua: Lateinisch
Commenti: <br />Statuti della città di Rovereto : 1425 - 1610 / con un introd. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri, 1859. - 1859 - In: Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 7-9 : Municipii e Comunità
Soggetto: g.Trient / Stadtverfassung ; z.Geschichte 1500-1600 ; f.Quelle
Segnatura: II 103.173
ID interno: 219652
sindaco, diversi edili, distrcttori (districtores) e cinque saltuari. Componevasi il consiglio generale di no membro di ogni famiglia di cittadini portante i pubblici pesi, e precisamente del capo della famiglia, o, in caso d'impotenza del medesimo, del suo figlio maggiore, che avesse però passata l'età d' anni ventuno. Radunavasi questo consiglio sotto la presidenza del pretore a giorno fisso » cioè ogni anno nel pom- meriggio della festa della Santa Croce ( 5 Moggio ) nel palazzo pretorio

, previo invito nel dì precedente per opera degli officiali del Comune, ed al suono della campana, all' ora stabilita. L' assenza non legittimata portava la multa di tre lire. Oggetto della riunione era la scelta del minore consiglio, di quello cioè dei trentuno. Ciascuno dei cittadini comparsi proponeva separatamente (ad aures) le persone da esso ritenute più meritevoli della pub blica confidenza; ed era di regola che i quattro prov veditori fossero gli ultimi ad esternare il loro avviso. Si passava

quindi allo squittinio segreto , mediante palle bianche e nere ( per balloltas ) sopra tutte le persone proposte, scegliendone a maggioranza di suf fragi ventisette, onde, assieme ai quattro provvedito ri, formare il Collegio. Escludevansi dalla votazione rispettiva tutti i parenti delle persone proposte; ed il massaro stava alla porta della sala per constatare chi usciva e controllare chi si asteneva dal voto. Si am metteva la tribuna e la libertà della parola. Il cancel liere redigeva il protocollo

8
Libri
Categoria:
Letteratura
Anno:
1777
Saggio della biblioteca tirolese o sia notizie istoriche degli scrittori della provincia del Tirolo : [... di Giunte e Note molto accresciuto ; Scanzia prima]
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Pagina 196 di 304
Autore: Tartarotti, Giacopo ; Todeschini, Domenico F. / G. Tartarotti ; D. F. Todeschini
Luogo: Venezia
Descrizione fisica: VIII, 291 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Tirol ; s.Schriftsteller ; z.Geschichte Anfänge-1770
Segnatura: II A-3.835
ID interno: 154489
ö IS L T f R Ö L Ö. Ii$ fjfande riufcitaj.che nella via della perfezione, e della San tità era per fare. Nella fua gioventù quanti fanti efercizi, quante opere di pietà folle folita di fare, non è da quello luogo il difenderne racconto . Chiamata da Dio fin da Gio vane a ritirarli dal Secolo è incredibile l’ardente desiderio , cne nutriva di fecondare quella lauta ispirazione. Con Taju- to della Conteifa Anna Sibilla di Lodrone nata Fuchera fece tanto, abbenchc non lievi intoppi

vi fi frapponelfero fu fab bricato il Moni fiero presto la Ghiefa di San Carlo, nella qual Opera fpefe tutto quello che aveva di Gafa fua, che non era. poco j perchè, era rimasta unica erede per la morte dì Gio vanni suo Fratello, e della Moglie di elfo. Distese, e rifor mò la Costituzione della feconda Regola di Santa Chiara , che furono poi confermate, dalla Sagra Congregazione in Roma. E poscia l’anno 165c. agli Z. di Maggio vestito P abito Mo nacale* entrò nel Monastero, prendendo il nome di Giovan na Maria

della Croce j in li eroe con le seguenti, alcune del le quali èrano state per molto tempo in fua compagnia nella ‘ Caia, che poi fi ridusse in Convento , ed erano tutte d’esem plarissima vita: cioè la suddetta Contessa di Lodrone, che ve sti l’abito del Terzo Ordine di San Francefilo, la Signora Ca terina Ferrari, la Signora Eleonora Fra porti , la Signora Ca terina Giordani, la Signora Veronica Malanotti Trentina, la Signora Caterina Filippi, la Signora Anna Zanoni di Tren to, la Signora Giovanna

Rizzi pur di Trento , la Signora Gr iti ina Esiterà, Cristina Perghera, ed altre, le quali vesti rono 1 ’ abito di Santa Chiara , e prefero poi tutte altri' no mi, facendo professione Panno 1651* agli 8, di Maggio * Est fendo in questo stato la Ven, Madre Giovanna Maria, ? io volesti pormi a raccontare quanto, e come operasse, non rie I verrei sì presto a capo, Ballerà dire, che tanta era la fama I fparfa della Santità de’Cuoi costumi, che Fanno 1666, passan do per

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1859
Statuti della città di Rovereto : 1425 - 1610.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 7 - 9 : Municipii e Comunità)
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Pagina 27 di 409
Autore: Gar, Tommaso [Vorredner] ; Cresseri, Simone / con un introduz. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: XLVIII, 359 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Rovereto ; s.Satzung ; z.Geschichte 1425-1610 ; f.Quelle
Segnatura: II 173.697
ID interno: 206447
sindaco, diversi edilidislrettori (districtores) e cinque saltuari. Componessi il consiglio generale di un membro di ogni famiglia di cittadini portante i pubblici pesi, e precisamente del capo della famiglia, o, in caso d'impotenza del medesimo, del suo figlio maggioro, clic avesse però passata 1' età .d' anni ventuno. Radunavasi questo consiglio sotto la presidenza del pretore a giorno fisso, cioè ogni anno nel poni- meriggio della festa della Santa Croce ( 3 Maggio ) nel palazzo pretorio

, previo invito nel dì precedente per opera degli officiali del Comune, ed al suono della campano, all'ora stabilita. L'assenza non legittimata portava la inulta di tre lire.; Oggetto della riunione era la scelta del minore consiglio, di quello cioè dei trentuno. Ciascuno dei cittadini comparsi proponeva separatamente [ad aurcs) le persone da esso ritenute più meritevoli della pub blica confidenza; ed era di regola che i quattro prov veditori fossero gli ultimi ad esternare il loro avviso. Si passava

quindi allo squittirne segreto, mediante palle bianche e nere (per ballottas ) sopra tutte le persone proposte, scegliendone a 'maggioranza di suf fragi ventisette, onde, assieme ai quattro provvedito ri, formare il Collegio. Escludevansi dalla votazione rispettiva tutti i parenti delle persone proposte; ed il massaro stava alla porta della sala per constatare chi usciva e controllare chi si asteneva dal voto. Si am metteva la tribuna e la libertà« dilla parola. Il cancel liere redigeva il protocollo

10
Libri
Categoria:
Letteratura
Anno:
1881
Proverbi, tradizioni ed anneddoti delle valli Ladine orientali : con versione italiana
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Pagina 83 di 151
Autore: Alton, Johann / Giovanni Alton
Luogo: Innsbruck
Editore: Wagner
Descrizione fisica: 146 S.
Lingua: Italienisch; Ladinisch
Commenti: Text ladin. und ital.
Soggetto: g.Ladiner;s.Sprichwort;f.Anthologie
Segnatura: II 102.752
ID interno: 93659
Xa santa Crùge de Badia. Pura Badia dalla pert ollaque scrédi leva, sott n gran crep èl iia bèlla piceradlisa, ollaque 110 solmenter asqués diìt' i Lad ins mo indie tre ce Pusteri va a rin grazi è 1 Signor del begn, qu' el i a fatt, o a prie de vai grazia ten gran bisogn. Dan più que 800 an' fól tla Carenti» n ^érto conte Ofcbiri, que fora di gran 1 lüs, qu'el ava in quella provincia commanna incile in gran pért stira Piister, propi quel qu' a fonde 1 convent de Sonnenburg. Àn conta, qu'el

se poclèssi salve l'anima. Insci èl indie pro ques. El stéva inzan La Santa Croce di Badia. Sopra Badia dalla parte ove il sole si alza al pie d'un monte dirupato sorge una bella chie setta, ove si recano in pellegri naggio non solamente quasi tutti i Ladini , ma anche molti della Pusteria per ringraziare il Sig nore del bene fatto a loro o per pregar di qualche grazia in un gran frangente. Avanti più di 800 anni c'era in Carinzia un certo conte Ofc- vino, il quale oltre ai possedi menti che avea

in questa pro vincia comandava anche su gran parte della Pusteria ed è pro priamente colui che fondò il convento di Sonnenburg. Si rac conta, che egli si sia ritirato nelle montagne de' Ladini, onde far penitenza dei suoi travia menti commessi contro la santa fede ed i buoni costumi; un tempo già erano così questi si- . gnori: cattivi come il diavolo colla povera gente; finché erano gio vani commettevano ogni stra nezza immaginabile; ina più tardi, quando invecchiavano e non erano più atti a nulla, sen

tivano i rimorsi della coscienza, cosichè fabbricavano chiese, con venti ed altre cose prestando fede ai preti, i quali diccvan loro, che

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Libri
Categoria:
Letteratura
Anno:
1777
Saggio della biblioteca tirolese o sia notizie istoriche degli scrittori della provincia del Tirolo : [... di Giunte e Note molto accresciuto ; Scanzia prima]
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Pagina 198 di 304
Autore: Tartarotti, Giacopo ; Todeschini, Domenico F. / G. Tartarotti ; D. F. Todeschini
Luogo: Venezia
Descrizione fisica: VIII, 291 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Tirol ; s.Schriftsteller ; z.Geschichte Anfänge-1770
Segnatura: II A-3.835
ID interno: 154489
bel T I R 0 L O, Jif Carlo in Rovereto. il Moniftero di Sant’ Anna dei Borgo di V al fuga«a (qa) con le Helfe regole, e riforma da fé fatta,» Quello, come diremo, col fuo Capitale } e per la maggior parte con quello della Conteffa di Lodrone, e quello con 1 elemofine , che ella pfaccuro da diverfi, e in particolare dall * Impera dorè Leopoldo. Indù fife il Generale, e Conte Mattia 'GalalFo dì Trento (HI.) a fabbricare il Convento alle La-? ile fuori di Trento per li Padri Carmeli taniScalzi

: e di mill 3 altre opere degne fu ind e fella promotrice . Morì li 2.6. Mar- 30 ( giorno da essa molto prima pronofticato. ) fanno 1673.» nell’età d’anni 70 .. Nella fua agonia le furono fonate tutte le Campane delle Chiese di Rovereto, cosa, che non fi fa ceva inai allora, che per la morte de’Sommi Pontefici, .Ve?- scovi della Dlocefi, Imperadorl, Arciduchi, è Pro veditori del le Città, e le furono fatte solenni esequie in S. Marco con Panegirico . Essendo ancora al Secolo ferisse (IV.) sopra gli

Evangeli delle Domeniche dopo Ha Ventecoße , e d’altre Feße > ,è sopra la Cantica ( V. ),, è diftefe le confi Suzioni per la Ri- forma della feconda Regola M Santa Chiara Compose poi pii Libri C ff > Di quella fondazione così laido fcritto il JLrtondeHi in fi ne alla fua fioria di Feltre s „ Monfig* Muftrifs.,-« Reverend- Bartc- ,, lomio Giera Vdcovo di Pel tre , e Conte, tuiUo zelo nel culto »> Divino , eilen dogli fiata preferita« la Bolla Pontifìcia del Som- „ mo Pontefice Ctemente IX. data in Roma

1Luglio 1668. di ji fondare, ed eriggere la nuova Chiefa , e Monailero di Monache „ nella Terra del Borgo A , ad ifttnza della Molto Re- ,, verenda Madre Giovanna Maria della Croce del’ Serafico-ordine -» di Sa ntaCfiiara» AbbaddTa nel MoWàro di Saft Orlo''nella Cit- it -là di Rove-redo, Madre• d*efiatpbridwM , e candida Vita, che j, bramando dilatare la fua Religione ricercò il Pubblico Borgheie », del fuo allen fo , .che prontamente diede , come dalla feri mira 3, pubblica de Ili 20. Gennaro 166

?. appare. Al che applaudendo la j, S. C. Madia ci Leopoldo Primo, non folo diede il fuoclemen- j» tlMmo placet , ma con ì tratti della fua naturai .clemenza per » msjpormente inalare tanta opera pia, alla medefima Madre Ab- »> dina dopò fei mille fiorini , con i quali acquico li Palazzo del- at li Signori Crifioforo, Sigismondo , c Carlo Armibaie Fratelli n hdom del Belfpergg, e Primiero» per ivi fabbricare la Chiefa”,.

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
[1857]
¬Il¬ viaggio imperiale
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Pagina 32 di 37
Luogo: Lipsia
Editore: Weber
Descrizione fisica: 32 S. : Ill.. - 2. ed.
Lingua: Italienisch
Commenti: Enth.: N. 1: Venezia, N. 2: Milano
Soggetto: p.Franz Joseph <Österreich, Kaiser, I.> ; g.Italien ; s.Reise ; z.Geschichte 1856-1857
Segnatura: IV 1.107
ID interno: 209509
IL VIAGGIO IMPERIALE. annota od a Generale in Capo nel Regno Lombardo-Vencto,' nella Carjnzia, Carinola e nel Littoralc. Radctzky, Ferdinando Massimiliano, e Gyulai son ire Personaggi, le cui rare iloti ben si conoscono noli' oriie: maggior prcimo non potò aver il prode Veterano dal suo Imperatore per le Iungile, feconde sue pres tazioni tanto sui campi di battaglia come in tempi di pace: i Lombardo - Veneti possono poi gloriarsi d'es sere stati rimpiazzati della perdita dei loro vecchio Pa dre

so a che dar la prefe renza, perche tanto da parte della popolazione di Milano,- quanto da quella dell' au gustissimo Imperatore fu fat to in questi ultimi di assai; gli - uni per testificar la ri conoscenza e la giovialità clic provavano ne' loro ctiori, e l'eccelso, magnanimo-,l'riii- Pubblicn ieuuru d'una poesia popolari» in ringraziniiiomo .dell' anitiistia in Milano il ( JG ficnnnjo. \M 2. cipe per aumentar a tal punto le Sue prove d'amore, e di riconciliazione, da restare • sempre grata ed eterna

la memoria del Suo lungo sog giorno in Milano. Francesco Giuseppe J. già in sul punto di partire sparse beneficenze. onori e grazie a larga mano. Per gli Istituti di beneficenza del Milanese degnossi graziosis simamente accordare altro 30,000 Lire, 1000 per un ricovero di poveri ragazzi, 3000 per la Chiesa di Santa Maria della Passione, 1500 pei più bisognosi di Pavia, 0 -18,905 per la '■ nascente Casa de' poveri in -Treviso. ' Se gli spazii di questo foglio mei; permettessero, vorrei pur notare.ad uno

ari uno gli altri atti moltipli'ci di clemenza dell' amorosissimo Padre e quelli della pia, ge nerosissima Imperatrice, che destinò mólti sussidii. ».di versi Asili di carità ed a set ole per l'infanzia; nemmeno posso darti, o Lettore, la .lista dei tanti Signori,.clic in queste ultime, ore vennero premiati ed onorati (Iella -'di gnità di Consiglici' intiniò.o 'di Ciambellano, e di qua molli, che' ottennero .rOrdine dcll.-i Corona, ferrea, ,o quello 'di Leopoldo, l'aurea Croce del merito

, ,o quella dell' ordine di Francesco Giuseppe.' Non posso però oinmet-r tere le nomine di -due Per sonaggi distintissimi, \ .qui nomi in tutta la- Lombardia O .Venezia, ancor più nella slessaMilano.i'isuonaiioama- —» i ì V } \ li r -Il li' 1 i i 'Vi 1,1 ''V 1 ' ' *Vo't.'Aliali.' ; ■ V ; 'JUn/M-i-. S > - W 'i' 'V„' 'ti ' '-.'A*' • ■wm : »»»MMWW WW •• 11 r ' J - PiiUi T ' , :i itjM (Ü« i||B ' Illuminazione della l'iajz.i del Duomo ili Milano il 211 Cnninjo.

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Libri
Anno:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Pagina 297 di 633
Autore: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Luogo: Rovereto
Editore: Sottochiesa
Descrizione fisica: 317 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.611
ID interno: 350295
Cappuccini, che ci vennero T anno 1598 3 ), e vi rimasero sino al 1842, sino all’ erezione del nuovo convento posto in colle, a vista della città : in luogo più sano e più acconcio alle mistiche con templazioni della vita claustrale. Il Tirolo alla morte di Ferdinando (1595) ricadeva a Rodolfo II. L’Arciduca non avea lasciati figliuoli capaci -di successione ; n ebbe due da Filippina Welser di Augusta ; ma T imparità del grado faceva loro ostacolo a succedere al padre. Morta questa sua prima moglie

, ne sposò una della casa ducale di Mantova, Anna Caterina, la quale non gli portò prole alcuna. L’ Imperatore era perciò il solo che avesse diritto a quella contea, ed egli, ottenuto per mezzo di suo fratello, l’ arciduca Mattia, dai nuovi sudditi, il giuramento di fedeltà, com mise T amministrazione del paese al governo dell’Austria superiore; cosa che non piacque ai Tirolesi e li indusse a tumultuare, sicché ci volle la forza ad acchetarli. Ridotti all'ubbidienza, chiesero un proprio principe

, e T ottennero più tardi (1607) nella persona dell'ar ciduca Massimiliano, Gran Mastro dell’Ordine teutonico, e generalis simo delle annate imperiali. Il nostro Vescovo era affetto di podagra, e dicono i nostri cronisti, che Filippo II volea innalzarlo alla dignità di viceré di Na poli, eh’ ei se ne ritrasse, adducendo per iscusa T infermità che lo trava gliava, e io rendeva inètto ai pubblici affari. E fu per la stessa ragione, che con il consenso di papa Clemente Vili, e del Capitolo della sua .cattedrale

, stimolato dall’,imperatore Rodolfo, rimise nelle mani di suo nipote Carlo Madruzzo gli affari'del, vescovato e principato tren tino, creandolo coadiutore ed amministratore con futura successione (1595) ; ingegnosa politica, inventata dai Madruzzo a sfogo d’ una vana ambizione, ch’ebbe poi a finire con la totale estinzione della loro famiglia. Il vescovo Lodovico passa allora in Roma, e vi muore il giorno '2 aprile ìóoo ; ). Fu sepolto con grandi onori accanto allo ff Reich: Notizie e documenti intorno

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Pagina 39 di 42
Luogo: Torino
Editore: Ute
Descrizione fisica: S. 163 - 202 : Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Soggetto: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Segnatura: III 215.967
ID interno: 359312
200 Appendice Valle, con 507 abitanti, è il capoluogo delle valli di Gresta e di Gardumo, tribu tarie della valle di Loppio, ed ha una chiesa parrocchiale notevole con buoni dipinti. Essa ha giurisdizione sulle chiese curaziali dei comunelli alpestri completanti il distretto di Mori, cioè: Ghienis , con 414 abitanti, a 974 metri; Parinone, con 529 abitanti a 753 metri; Nomen svio, con 258 abitanti e Marnano. Questo territorio fu anticamente soggetto ai signori o baroni di Gresta, ai quali

, a 240 metri sul livello del mare. È luogo antico, ricordato nelle cronache della valle e del Trentino. È quivi che fu iniziato quel famoso processo per stregoneria che, nel 1647, costò la vita a cinque disgraziate donne. Nelle vicinanze di Nogaredo si trova ancora, ben conservato il Castel Nuovo, che fu feudo dei Castelbarco: subì sempre le sorti del non lontano Castellano — origine di gravi discordie fra i Castelbarco ed i Lodrone — dei quali è ancora oggidì in possesso. Altro castello storico nel

territorio di questo distretto è quello di Nomi, vicino al paese omonimo, ove pure trovasi la chiesa di San Zanone, antichissima, già esistente nel 1185.11 castello di Nomi è ricordato nei documenti della Chiesa tridentina risa lenti al 1188. Fu feudo di Pietro da Nomi e dei suoi successori fino al 1424, nel quale anno questa famiglia si spense. Il feudo passò al principe-vescovo di Trento, che lo cedette ai Castelbarco. Nel 1511 il castello di Nomi fu impegnato e poscia venduto dall'imperatore

. IV. Distretto di ALA. — Il distretto del Giudizio distrettuale di Ala occupa tutta la parte inferiore della valle Lagarina verso Verona e forma confine tra l'Impero Austro- Ungarico ed il Regno d'Italia. Esso ha una popolazione di circa 10.000 abitanti, divisi nei Comuni di Ala, Avio, Borghetto, Chizzola, Santa Margherita, Pilcante e Serravalle,

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Libri
Anno:
1858
Vita di Alessandro Vittoria, sculture trentino composta dal Conte Benedetto Dei Giovanelli.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; 1)
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Pagina 71 di 145
Autore: Giovanelli, Benedetto ; Gar, Tommaso [Vorredner] ; / rif. e accresciuta da Tommaso Gar
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 139 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 103.172
ID interno: 330382
per cui si entra tìcI cortile de! monastero del Santo Se polcro sulle rive degli Scliiavoni ; e fece anche gli or nati di sottilissimo intaglio, e la stallia che vi sia so pra, di cui non si può dire quanto sia bella. Edificò la facciata della scuola del Corpus Domini, dirimpetto a Santa Croce sul Canai grande : fabbrica maestosa in cui campeggia l'ordine jonico. Della quale però non taceremo, che da taluno la non vuole esser lodata ne gli ornati della porla e nel ricingimento delle finestre

dei Veneziani, unita a quelle del Pontefice e del Re di Spagna, ottenne il di 7 Otto- lire 1571, nelle acque delle Curzolari, compieta vit toria contro la formidabile armala navale degli Otto mani, il Sonato, conforme il pio costume dei maggiori, ne rote pubbliche grazie a Dio ed alla Vergine del Uosa rio, noi giorno della cui festa si era condotta a si felice esilo quella impresa. La confraternita del Ro sario, eretta in una cappella aderente alla chiesa dei Domenicani, per f affluenza dei doni

fatti alla Madonna in quella occasione, fu posta in grado di estendere rambito della cappella e ornarla di oggetti d'arte. Di

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