(Venezia, 1766J; opere che unite a quella dell' Esistenza delia legge naturale y urtarono i nervi ai devoti della vecchia scuola, ai nemici dell’ umano progresso. Una guerra spietata si fece al lora contro di lui, onde il Pilati, pubblicato in sua difesa il libro, che, col proprio nome anagrammatizzato di Papi Coraliti, s’intitola Judicium de duobus P. Joanms de Dea Stezdelu libri s, quorum alter lex naturalis propugnala , aller encliiridium theo logiae inscriptus est (Lugani 1766), abbandonò
l'insegnamento, e uscì di paese per non ammorbarsi in un’atmosfera pregna dei pregiuclizj che vi avea lasciati il secolo susseguito al Concilio. Avea spirito di riforma, e di quella riforma eh’era consentanea ai tempi, i quali tendevano ad emancipare la scienza dalle pa- stoje della Scolastica. Tornò alla scuola dei viaggi, e fu in Olanda, in Inghilterra, in Ispagua e in Isvizzera, dove, a Coira, fondò una tipografia italiana (1768Ì insieme con Pantaleone Dante e Baldassare Zini, uno valente artista della