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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1909
Guida delle Giudicarie
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Pagina 149 di 384
Autore: Battisti, Cesare / Cesare Battisti
Luogo: Trento
Editore: Società Tip. Ed. Trentina
Descrizione fisica: 280 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Judikarien ; f.Führer
Segnatura: I A-4.342
ID interno: 124377
— 127 - palina ili mano. Nell'interno vi è di notevole un quadro attri buito a Palma il vecchio, un organo in legno dorato, alcuni altari di marmo, argenterie e paramenti di vsilore. Il campanile è tutto in pietra . Bai pia /.scaletto della chiesa si domina la valle del Chiese; dietro scendono a strapiombo le pendici della Bocca Pagana. Dietro la chiesa attuale c'è una cappelletto dedicata a S. An tonio, In alto, su una spianata della Rocca Pagana si vede la chiesetta di S. Lorenzo, che s'apre

solo in qualche speciale solen nità, Vi è inoltre a Storo un'antica chiesa abbandonata. E' quella di S, Floriano. Attorno ad essa v'è il cimitero. Il borgo è illuminato a luce elettrica. Ha una propria centra- le elettrica sul torrente Palvico della potenza di 50 kilovatt. Assai caratteristiche sono in molte case le belle inferriate ; nelle case rustiche si notano certe grandi esimicele che servono a tirare le messi nei solai. Per la strada da Storo in Val di' Ledro, a Riva vedasi la de scrizione

in senso inverso a pag. 60. Da Storo a Bondozie e in Val Vestino. Sulla sinistra del Chiese, a mezzogiorno della borgata si diparte una povera strada che lungo le falde della montagna conci uce (km, 4) ai Baitoni (Bai ton i Superiore, ab. 1.12; Bai toni Inferiore, ab. 68) frazione di Rondóne, 17 sedo di una guardia di finanza. Con rapide svolti' la strada sale (un'ora circa) al villaggio di Jloiidonc, dominata dal Castel h'. Giovanni ridotto ora a poche rovine. Questo castello detto anche la Rocca del

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1919
¬La¬ Valle di Fassa e le sue Dolomiti
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Pagina 20 di 172
Autore: DeLuca, Romedio / Romedio De Luca
Luogo: Trento
Editore: Tridentum
Descrizione fisica: 155 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Fassatal;f.Führer
Segnatura: II 226.586
ID interno: 387715
conserva in Fassa; ed il voler vedere negli odierni Fassani i di scendenti più puri dei Reti, ossia dei più antichi abitatori delle nostri Alpi, di cui fa cenno la storia, non è certo, a mio parere, quella delle probabilità storiche che più regge alla critica. In ogni modo fra le tante supposizioni una cosa resta pro vata ed è che, se pure'Fassa fu abitata in epoche preistoriche, 10 fu certo in proporzioni affatto minime ed il vero popolamento della valle, come ho più avanti ragionato, deve

essere seguito per opera di gente latina, pur volendosi lasciare impregiudicati il tempo ed il modo. La valle di Fassa viene menzionata assai tardi nella storia. 11 primo documento che ce ne parli è del 1050 ed in forza di esso, per la divisione avvenuta tra il vescovo di Trento e quello di Bressanone, la valle rimase sotto la giurisdizione spirituale del secondo. In detto documento non si fa però ancora alcun cenno diretto della valle, indicandosi solo come confini parecchi dei monti che la dividono

dalla vicina Fiemme. Da altri documenti posteriori al 1000 si rileva, che la po polazione non era allora divisa in villaggi, ma in masserie o casali posti sui due versanti della valle, mentre il piano di que sta era tutto occupato da prati e campi. La piccola comunità fassana si reggeva a forma di repubblica e la amministrazione della giustizia spettava ora all'una ora all'altra delle masserie esistenti. Risulta ancora che la valle veniva di frequente assalita dai signorotti di Castelrotto, di Fie

e di Selva, nessuno dei quali riesci però mai a debellarla o ad ottenere in essa delle terre o dei privilegi. In tali loro azioni di difesa i Fassani strin gevano alleanza colle popolazioni vicine, coi Bellunesi, coi Tre visani e più ancora con quelli di Livinallongo. Altre volte essi andarono in rotta anche con questi loro vicini e, come vuole la leggenda, su di un pianoro fra il paese di Penìa e Fedaia vi fu uno scontro con quelli della Marca Trevigiana in seguito a que stioni di pascolo fra loro

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1898
Repetita juvant : a proposito di nuovi spropositi ultramontani
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Pagina 10 di 71
Luogo: Trento
Editore: Scotoni e Vitti
Descrizione fisica: 85 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Aus: L'Alto Adige ; 1898
Soggetto: g.Trentino ; g.Deutsche
Segnatura: II 302.520
ID interno: 499647
si sono arrestati ad un certo grado del loro sviluppo (ladini), non è cosa nuova, e la fece anche l'Ascoli. Ma- non fu an cora pronunciata- la sentenza se quest'ul timo fenomeno si debba a- particolari vi cende storiche o di coltura, ovvero al carattere proprio della lingua dei popoli originari, che dovrebbero essere i lieti. Ognun vede che le conseguenze sarebbero troppo diverse. Ma si capisce clie per 1' A. l'elemento ladino ha carattere affatto diverso dal l'italiano. Questo è attivo e vitale

; e, pm facendo mostra di compatire l'affetto dei Ladini per la loro lingua, s'afi retta a- sog giungere, con l'autorità del ladino Mo- roder « che nella vita dei popoli le circo stanze esterne sono spesso più forti dei loro giusti desideri » ! Ma come conciliare queste concupì- scenze con la teoria sciorinata dall'alber gatore (Jhristomanos al congresso di Bol zano (per il Christomanos è ladina an che Fiennne!) per cui i Tedeschi sai eb bero investiti dal loro iddio della sacra- missioue di difendere

l'integrità dei La dini? Roi crediamo die il Oliristomanos si è soffermato al primo atto della com media, E il dottore è già al secondo. Ma perchè la commedia riesca a buon fine, ciò che più importa è di conficcai bene addentro nelle zucche degli interes sati questo chiodo : clic i Ladini non sono — 12 — — 13 —

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Libri
Categoria:
Religione, teologia
Anno:
1860
Annali del principato ecclesiastico di Trento : dal 1022 al 1540.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 12 - 15 : Annali, Cronache, Diarii)
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Pagina 220 di 828
Autore: Degli Alberti, Francesco Felice ; Gar, Tommaso [Vorredner] / compilati sui documenti da Francesco Felice Degli Alberti. Reintegrati e annotati da Tommaso Gar
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: X, 550 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Statuti della città di Riva : 1274 - 1790 / con un introd. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri. - 1861
Soggetto: g.Trient <Hochstift> ; z.Geschichte 1022-1540
Segnatura: II 103.174
ID interno: 219661
Benti; e il vicario asseriva aspettarsi al vescovo tutta k giurisdizione del Clero. Per sedare lo scandalo, ad istanza di mediatori, il vicario promise che soprasede rebbe nel giudicare iti quelle chiese sino che avesse nuovo ordinò o dal vescovo stesso o da altro superiore; obbligandosi egualmente il decano di non turbare il vicario nell' esercizio di sua giurisdizione (1). Nell' anno medesimo il vescovo Filippo, onde provvedere ai bi sogni della sua Chièsa, impose una colletta universale

lire 6666, soldi 15 e denari 4 a Bar tolomeo della Scala capitano di 'Verona; che formavano la terza parte di ventimila lire a lui dovute per la re denzione di Riva e di Tenno. Del restante denaro parte fu consegnata ai duchi di Carintin, onde pagare i sol dati che servirono la Chiesa intorno alla festa del Na tale sì in Trento che nelle Gitidicarie; e parte data in isconto degli stipendi dei capitani dei castelli e di esso Qdorìco (2). Di questo stesso anno abbiamo un diploma (1) Miscellanc

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Libri
Categoria:
Religione, teologia
Anno:
1860
Annali del principato ecclesiastico di Trento : dal 1022 al 1540.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 12 - 15 : Annali, Cronache, Diarii)
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Pagina 100 di 828
Autore: Degli Alberti, Francesco Felice ; Gar, Tommaso [Vorredner] / compilati sui documenti da Francesco Felice Degli Alberti. Reintegrati e annotati da Tommaso Gar
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: X, 550 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Statuti della città di Riva : 1274 - 1790 / con un introd. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri. - 1861
Soggetto: g.Trient <Hochstift> ; z.Geschichte 1022-1540
Segnatura: II 103.174
ID interno: 219661
Agli ultimi di luglio 1221, il vescovo Alberto in vestì Regenzio, figlio di Baldrico giudice di Toscolano, a titolo di feudo, di venti imperiali die si ricavavano in Ledro da un fodro di ragion vescovile (1). Il nostro vescovo è pur sottoscritta al privilegio della contea, concesso in questo medesimo anno dal l' imperatore a Federico di Arco e ad Àdelperio e Ri- prandino di lui nipoti (2), Per ordine del vescovo Al berto, l'anno seguente, fu fatta la designazione o descri zione dei beni

comunali della città di Trento (5). Nel mese di luglio 1222, Albertino Salvagna e Arcbibono Garbegno di Riva rifiutarono nelle mani vescovili la loro casa e torre situate nella borgata di Riva. (4), Nel medesimo mese ed anno, il vescovo Alberto pose cura a l'istaurare il borgo di Egna, distrutto Bella sua parte più bassa dall' inondazione del fiume Adige. Affinchè gli Egnani potessero ampliarlo nella parte superiore con nuovi ed Hi ci i, locò loro perpctualrncnlc certa por zione di terreno, su cui

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Libri
Categoria:
Scienze naturali, agricoltura, economia domestica , Linguistica
Anno:
1936
Vocabolarietto dialettale degli arnesi rurali della val d'Adige e delle altre valli trentine.- (Collana di monografie regionali ; 8)
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Pagina 52 di 110
Autore: Pedrotti, Giovanni / Giovanni Pedrotti
Luogo: Trento
Editore: Società per gli Studi Trentini
Descrizione fisica: 106 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: s.Landwirtschaftliches Gerät;g.Trentino;s.Mundart;f.Wörterbuch
Segnatura: II 103.202 ; II 5.567
ID interno: 87637
- 50 - E’ detta funi (la) in tutta la regione. Se è di canapa viene comunemente detta soga. (In vai di PHmiero: corda) B Alla fune da carro vanno unite: A) La NAVETTA o spola: pezzo di legno ricurvo con ferro in mezzo entro cui passa la fune. E’ chiamata spòla o spòla in gran parte del Trentino. E con leggiere varianti spòra in più luoghi della vai di Non (Andalo, Molveno, Livo), spora nella vai di Primiero, spaòla in vai di Ledro. Nelle Giudicarle interiori invece ha il nome di glava

. B) II RANDELLO o cavicchio della spola: pezzo di le gno col quale si serra la fune assicurandola alla spola o navetta. NOMI DIALETTALI Il randello: réghel din!, di Trento, Povo, Sardagna, Madrano, Pergine, Miola di Pinéj Cemhra, Aldeno; réghem dint. di Rovereto e vai Lagarina; sgmuzza Cimone, sgiavizza Serrada. réghel Termon, Campo Benno '(vai di Non); rìéghel Sarnonico (vai di Non); ràghel Molveno; ràghiel Livo (vai di Non); calcia Tione, Bolbeno (Giudi- carie); gavèla Fiavé (Giudicane); iga; giavàgola

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