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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Sport, gioco
Anno:
1939
Ortles, Adamello, Brenta, Baldo e Adiacenze.- (Da rifugio a rifugio ; 3)
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Pagina 11 di 387
Autore: Club Alpino Italiano
Luogo: Milano
Editore: Arti grafiche E. Calamandrei
Descrizione fisica: 291 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Ortlergruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Adamellogruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Brentagruppe;s.Schutzhütte;f.Führer g.Monte-Baldo-Gebiet;s.Schutzhütte;f.Führer
Segnatura: I 87.740/3
ID interno: 328724
INDICE ANALITICO 9 Vermiglio e di Péio, pag. 104. — Gruppo delTAdamello con l'Alta Val Cà- monica, pag. 120. — Gruppo della Presanella con la Valle di Genova, pag. 136. — Gruppo dell'Adamello con la Val Gludicàrie, pag. 152. — Gruppo di Brenta 'sottogruppi centrale e meridionale) col sottogruppo della Paganella, pag, 200. — Gruppo di Brenta (parte meridionale) coi mas sicci della Cima Brenta e della Cima Tosa, pag. 216. — Le Alpi di Val di Non e il Gruppo di Brenta (parte settentrionale), pag

di Mezzocorona. — XXVIII. Rif. G. e C. Lanfranchi. — XXIX. Rif. Denza. — XXX. Rif. Segantini in Val d'Ämola. — XXXI. Rif. della Pre sanella. — XXXII. Alberghetto di Fontana Bona nel Pian di Génova. — XXXIII. Rif. Gabriele Rosa al Lago della Vacca. — XXXIV. Rif. Bré- scia al Passo Dernal. — XXXV. Rif. Paolo Prudenzini in Val Salarno. — XXXVI. Rif. Fianco Tonolini al Battone. — XXXVII. La Conca del Baitone. — XXXVIII. Rif. Garibaldi al Lago di Venerócolo. — XXXIX L'Adamello, parete Nord. — XL. Il Corno Bianco

e la Vedretta del Man- drone.— XLI. Rif. « Ai Caduti dell'Adamello » alla Lòbbia Alta.— XLII. La Seraccata della Lòbbia e del Mandrone col Grozzon di Làres. — XLIII. Rif. Cesare Battisti alla Paganella. — XLIV. Rif. Pedrotti (in alto) e Rif. della Tosa (in basso). — XLV. Cima Tosa e Cima Margherita, da Pozza Tra montana. — XXVI. Campanile Basso e Brenta Alta. — XLVII. La Punta Campiglio col Rifugio dei Brentei. — XLVIII. Cima XII Apòstoli col ri fugio omonimo. — XLIX. Rif. Tucket e Sella col panorama

dell'Adamello. — L. Cima Sella, Bocca di Tucket e Cima Brenta. — LI. Busa di Castelaz con la Bàita del Pastore. — LII. Cima di Brenta (dalla Cima Sella). — LUI. Cima di Vallon. — LIV. Il Gruppo centrale di Brentafdalla Capanna dello Spinale. — LV. Rif. Antonio Stoppani con la Pietra Grande. — LVI. Rif. Péller. — LVII. Rif. Candriai. — LVIII. Rif. alle Vaneze. — LIX. Rif. Bondione alle Viotte. — LX. Alb. al Lago di Cei. — LXI. Rif. Damiano Chiesa sull'Altissimo. — LXII. Alb. Madonna della Neve in Val

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Sport, gioco
Anno:
1929
Alpi pusteresi, aurine, breonie, passirie e venoste.- (Da rifugio a rifugio ; 1)
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Pagina 104 di 287
Autore: Club Alpino Italiano
Luogo: Milano
Editore: Arti grafiche E. Calamandrei
Descrizione fisica: 200 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Zillertaler Alpen;s.Schutzhütte;f.Führer<br>g.Stubaier Alpen;s.Schutzhütte;f.Führer<br>g.Ötztaler Alpen;s.Schutzhütte;f.Führer<br>g.Rieserfernergruppe;s.Schutzhütte;f.Führer
Segnatura: I 87.740/1
ID interno: 328719
Generalità. GRUPPO DI FÜNDRES Carta, qui contro. 69 si sviluppa in direzione S, solcato nel mezzo dalla lunga e pittoresca V. di Vàlles. Le due catene si mantengono abbastanza elevate; nella orientale spicca la Cima di Valmala (m. 3018) ; nella occidentale il Picco della Croce (m. 3155). Quest'ultima è la parte più pittoresca del nucleo e vanta nel Lago Selvaggio (m. 2536), il maggiore specchio d'acqua della plaga. rifugi. Rifugio M. Spico (m. 2423); Rifugio al Lago della Pàusa (m. 2312); 154

Rifugio di Valles (m. 2309); Rifugio al Picco della Croce (m. 2344). vie di accesso. Si accede ai vari rifugi del gruppo dalle seguenti stazioni ferroviarie 155 a) della linea Yerona-Brénnero: Vipiteno (m. 948); Miiles (m. 984); Campo Trens (m. 941); b) della linea Fortezza-Dobbiaco ; Riomolino di Pusteria (m. 777); Vandói£s di Sotto (m. 756); S. Sigismondo di Punteria (m. 786); Brunico (m. 835); c ) della linea Brunico-Campo Tures: Campo Türes (m. 867). Punti di partenza dal fondovalle: Littago

, a mezzodì e sotto la vetta del M. Spico (m. 2523), 157 uno dei più interessanti e più facilmente accessibili belvederi della plaga. Si trova all'estremo lembo della stupenda giogaia, chiamata comune mente Cresta di Val di Pel va, che si distacca verso S dal Passo di Néves, formando un grande arco e andando a dominare la larga amena piana di Campo Türes. La cresta separa la V. di Rio Bianco dalla V. di Selva. Il Rifugio fu distrutto, ma è in via di ricostruzione (1929). ACCESSI. a) Da CAMPO TÜRES (m. 874

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Sport, gioco
Anno:
1929
Alpi pusteresi, aurine, breonie, passirie e venoste.- (Da rifugio a rifugio ; 1)
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Pagina 204 di 287
Autore: Club Alpino Italiano
Luogo: Milano
Editore: Arti grafiche E. Calamandrei
Descrizione fisica: 200 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Zillertaler Alpen;s.Schutzhütte;f.Führer<br>g.Stubaier Alpen;s.Schutzhütte;f.Führer<br>g.Ötztaler Alpen;s.Schutzhütte;f.Führer<br>g.Rieserfernergruppe;s.Schutzhütte;f.Führer
Segnatura: I 87.740/1
ID interno: 328719
(m. 2970, 86 a) il confine passa poco sotto la Punta della Gallina (cippo 82 a) ; di qui piega verso SO, lungo le Crode delle Galline (cippo 81 e 80 a), piega decisamente in direzione O, toccando il Passo della Cappella (m. 2871, 78 a); per M. Cantone (m. 3042), per la Forcella delle Capre (2805, 75 a), sale alla Cima delle Pècore (m. 2999), passa sulla Punta del Lupo (m. 2894, 69 a), sul Passo di Sàlez (m. 2799, 68 a), su Cima Matàun e sul Pian dei Morti (m. 2981, 61 a), giungendo sul Piz Clopai

(m. 2917, 60 a). Di qui volge per breve tratto verso NO, lungo la cresta, poi piega bruscamente verso NE sino a Q. 2882, (59 a bis), quindi taglia direttamente, in direzione NO, la testata della Gola delle Capre, passando su Cima Castello (m. 2911, 59 a). Per oltre mezzo km. la linea di confine segue la cresta in direzione NO sino a M. di Mezzo (ni. 2748, 58 a ) poi abbandona di nuovo la cresta per ritagliare la Gola del le Capre, scendendo verso O attraverso i pascoli e gli acquitrini (m. 2034

e la Croda Rimes; piega verso SE fino alla Punta della Vedretta; passa sotto la vetta del Mompiccio (m. 3161); tocca il Foratrida (m. 3136); passa a mattina del Piz Sesvenna donde raggiunge dritto il Murterel, poi il M. San Lorenzo (m. 3020), lo Sterlex (m. 3066), la Fórcola di Sterlex e FUrtirola (m. 2911). La linea dì confine ora abban dona la displuviale, scendendo, in direzione E, nella V. d'Avigna, che se gue fino alla confluenza della Y. di Monastero; passa per Pontevilla, sale al Cavallàccio

« Ve rona » (m. 2769); Rifugio di Màzia (m. 2702); Rifugio della Palla Bianca (m. 2554); Rifugio di Rassass (m. 2256). In territorio austriaco; Hochjochhospiz (m. 2422); Sammoarhiitie (m. 2525); Brandenburgerhaus (m. 3251); Gepatschhaus; Rauhekopfhütte (m. 2731) VIE DI ACCESSO. Si accede ai rifugi delle Alpi Venoste dalle seguenti stazioni della 388 linea ferroviaria Merano-Màlles : Merano (m. 323); Tel (m. 510); Senates (m. 553); Silandro (m. 721;; Sluderno (m. 921); Màlles (m. 1051).

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Sport, gioco
Anno:
1929
Alpi pusteresi, aurine, breonie, passirie e venoste.- (Da rifugio a rifugio ; 1)
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Pagina 86 di 287
Autore: Club Alpino Italiano
Luogo: Milano
Editore: Arti grafiche E. Calamandrei
Descrizione fisica: 200 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Zillertaler Alpen;s.Schutzhütte;f.Führer<br>g.Stubaier Alpen;s.Schutzhütte;f.Führer<br>g.Ötztaler Alpen;s.Schutzhütte;f.Führer<br>g.Rieserfernergruppe;s.Schutzhütte;f.Führer
Segnatura: I 87.740/1
ID interno: 328719
, con creste seghettate, precipitantesi sui due ghiacciai di Riotorbo e di Flótte con nere pareti : 1) dal Rifugio del Sasso Nero, itinerario piuttosto difficile; ore 4. Si scende sulla Ve dretta di Riotorbo, la si attraversa varcando i molti crepacci, in direzio ne NE, fin sotto i fianchi sud-orientali della vetta. Di qui, per canalone di neve, chiuso da ogni parte, alquanto erto, poi, per ripide rocce, alla cima; 2) dalla Greizerhütte, itinerario più facile, ore 4.30, indicato per chi volesse

completare l'ascensione con la traversata. 8i va per il Floitenkees, fino allo sperone roccioso, scendente dal Sasso Nero. Qui, piegando decisa mente a sinistra, ci si dirige verso il ghiacciato fianco N della Cima Or. di Flóite. A sinistra di uno spigolo roccioso, sporgente dal ghiacciaio, che discende dalla cima, si attraversa la crepaccia terminale; poi, per ri pido pendio ghiacciato, si ascende per rocce alla cresta, vicinissima alla cima; 3) dal Giogo di Flóite ; ore 2. Difficile. - Traversata fra

le due cime ; ore 3.30. Piuttosto difficile ed esposta. M. LOVELLO (m. 3378; ore: 4). 123 Dalla Forcella di Riotorbo si passa a N della Cima Flóite Occidentale, var cando i numerosi crepacci e dirigen dosi verso il Floitenkees, ma tenendosi nella parte superiore dello stesso. Si attraversano i pendii settentrionali della Cima Flóite ; si supera una gob ba nevosa, dirigendosi verso il Giogo di Flóite. Si passa sotto la Punta Riotorbo ; si raggiunge la cresta meri dionale e si punta, per macigni

Bianco e di Lappago, bagnate da corsi d'acqua abbastanza svi luppati, è formato da un profondo intaglio aperto nella lunga giogaia che dalla Cima di Campo si spinge, a guisa di arco, dapprima verso S, poi verso E, fin sopra Campo Ttìres, separando le due valli. Dominano il Rifugio, a N, la Cima dei Camosci (m. 2869) e, a S, la Cima delle Pecore (m. 2703). A O del Passo, e al di là della valle, si estendono le erte vedrette della Punta Bianca e del Ghiacciaio Occidentale di Néves, dominate dalla

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Libri
Categoria:
Sociologia , Linguistica
Anno:
1885
¬I¬ Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi : ricerche storiche
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Pagina 28 di 254
Autore: Galanti, Arturo / del Prof. Arturo Galanti
Luogo: Roma
Editore: Tip. della R. Accademia dei Lincei
Descrizione fisica: 252 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Deutsche ; s.Nationale Minderheit ; g.Südalpen ; z.Geschichte
Segnatura: III A-14.025
ID interno: 103499
— 28 — V per superare in seguito altre difficoltà, non avessi creduto necessario dimo strare che neppure il nome, non che la lingua dei Cimbri, potè sopravvi vere sulle Alpi (v. cap. YIII). — Al mio fine giova anzitutto aver provato che le Alpi Yenete e Tridentine per offrire ai Cimbri un pronto e sicuro rifugio erano troppo lontane dal luogo della battaglia. Porrò termine alla confutazione del Maffei discutendo brevemente intorno ai nomi del castèllo o villaggio di Cembra e della Yal Cembra

’ si romanizzò come gli altri, qual fu appunto quello dei Symbri. Nè è lecito d’altronde sospettare che i Cimbri e i Symbri di Strabene fossero lo stesso popolo (Da Schio, Dei Cimbri primi e secondi Parte li, c. 2), in quanto che il geografo d’Amasia narra chiaramente che prima della guerra d’Ànnibale i Yeneti e i Cenomani strinsero lega coi Romani contro i Symbri e i Boi (irgòg Boiovg xal 2vpßc>tovg). A quei tempi dei Cimbri non se ne parlava ancora. — Io credo anzi che i Symbri non fossero nemmeno Celti

al cuni nomi locali della Yal Cembra e del Trentino offrono con quelli della Liguria. Per darne un esempio, tona in Yal Cembra richiama le numerose ione (caverne) delle montagne liguri. Cade così anche il dubbio da taluni manifestato, che i Symbri di Strabone altro non fossero che glTnsub.res ( 3 ). (') Che i Carni e i Medoaci o Ausuganei abitassero sopra i Veneti è fuor di dubbio. I Caini, popolo celtico, lasciarono il loro nome alla Carnia ; i Medoaci erano stanziati at torno al Brenta (Medoacus

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