fratelli de Metz (sono detti ancora de Liscio nel documento latino) per sè ed eredi i feudi di famiglia in Mays, Eppan, Terni eno, Cortaccia, Magrè, Corone, Bugnana, Caoria, Cortina, Grumès, Cembra, in pieve di Mecio, in Uscio s. Pietro, e Uscio Corona, in Baselga di Livo sotto Altavarda, in Corano, tutte le decime ed i feudi di cui erano stati investiti dal vescovo Giorgio nel 1391 (Codice Cles. Ili, 142). Ciò fu nel 1424. Nello stesso anno con fermò (ivi, p. 21) il feudo al connine di Mecio
Corona nella per sona di Ulrico Kinder der Kirchen, sindaco comunale, che lo pre gava d’ esser investito del feudo di cui Giorgio aveva investito i nobili e la Comunità nel 1391. Svicherio, marito di Margherita di castel Campo delle Giudicane, ebbe nello stesso anno, come procuratore di lei, l'infeudamene di una parte di castel Campo e Merlino (ivi, p. 41 ed Hippoliti cit., I, 405, ed altrove). Un documento importante, specialmente per lo sviluppo del commercio di Mezo s. Pietro, ci conferma delle
rovine cagionate in questi dintorni dalla guerra accennata. È un privilegio che il vescovo Alessandro concede a quelli di Mezo s. Pietro nel 1420, e confermato loro dal vescovo successivo Giorgio II nel 1447. È riportato dal Benelli (III, p. 254). La comunità di Mezo s. Pietro (Metzinm s. Petri) pregava il Vescovo a provvedere ai danni prodotti dalla guerra. “ Nei tempi recentissimi delle guerre in quelle parti (dice il docu mento specificando propriamente i luoghi in cui per opera di Pietro di Sporo