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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 403 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
für Geschichte, Kultur und Kunst" 3, Bolzano: Athesia Dassmann, Ernst (1993): Die Anfänge der Kirche in Deutschland. Von der Spätantike bis zur frühfränkischen Zeit. Stoccarda-Berlino-Colonia: Kohlhammer De Biasi, Mario L. (1999): II Sudtirolo nella storia. Le antiche radici della cultura tirolese. Athe sia Dellago, Edmund - Tarneller, Josef (1984): Eisacktaler Höfenamen. 7° ed., Tappeiner delle donne, giorgio (a cura di) (1994): Incontri sulla storia dell'Alto Adige. Provincia Auto noma di Bolzano

- Assessorato alla Scuola e Cultura in lingua italiana dematteis, luigi (1986): Case contadine del Sud-Tirolo. "Quaderni di cultura alpina”, Ivrea: Priuli e Verlucca di michele, Andrea (1999): I podestä italiani della provincia di Bolzano, in: Faschismus in der Provinz-Fascismo in provincia, "Geschichte und Region/Storia e regione”, anno VIII, Bolzano

Bibliografia albasini, Carlo (1966): Castelli e altri monumenti storici della zona di Bressanone. Rovereto: Manfrini andergassen, leo (2003): Sudtirolo. Arte e luoghi. Bolzano-Lana: Athesia-Tappeiner Andergassen, Leo - Stampfer, Helmut (2005), Stephan Kessler. Un pittore dell'eta di Rubens (1622-1700), catalogo mostra al Museo Diocesano di Bressanone, 1 giugno - 31 ottobre 2005 andergassen, leo (2007): Kunstraum Südtirol. Bolzano: Athesia Atz, Karl - neeb, Philipp (1879): Der deutsche Antheil

des Bisthums Trient. Dekanat Klausen. Vol.I, H.l, Bolzano Atz, Karl - schätz, adelgott (1905): Der deutsche Anteil des Bistums Trient. Topographisch historisch-statistisch und archäologisch beschrieben. Das Dekanat Sarntal, Klausen und Ka- stelrut. vol. III, Bolzano Atz, Karl (1909): Kunstgeschichte von Tirol und Vorarlberg. Innsbruck Augschöll, Annemarie (2004): La storia della scuola in Alto Adige. Merano: alpha beta Bainton, roland H. (1958): La Riforma Protestante. Torino: Einaudi Bertoncello

, Francesco (1993): Josef Schöpf e le sue opere in Alto Adige. Provincia Autonoma di Bolzano - Assessorato Istruzione e Cultura in lingua italiana Bierbrauer, Volker - nothdurfter, hans (1988): Die Ausgrabungen im spätantik-frühmitte lalterlichen Bischofssitz Sabiona-Säben, in "Schiern" 62, 5/6 bitschnau, MARTIN (1977): Säben, in O.Trapp (a cura di), Tiroler Burgenbuch. Eisacktal, vol. 4, Bolzano bonoldi, ANDREA - obermair, Hannes (a cura di) (2006): Tra Roma e Bolzano, nazione e pro vincia nel Ventennio

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 193 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
” (La storia sotto i nostri piedi, cit., foglio 2). 353 Nel piano degli scavi essa e rappresentata dai lacerti del corpo di fabbrica denominato "A”, emerso nel settore 1, quello meridionale, della piazza Mercato. "La struttura ... distrutta presumibilmente in epoca ottocentesca, sembra costruita mediante l'impiego di pietre flu- viali di grandi dimensioni legate con malta” (/ resti archeologici strutturali emersi nel can- tiere di Chiusa Piazza Mercato, testo non pubblicato, esposto durante la mostra

principale e all’ingresso del ponte sull’Isarco erano le tre porte cittadine: il "Bozner Tor” (Porta bolzanina), il "Brixner Tor” (Porta brissinese) e l'"Eisacktor” (Porta Isar- co). Quattro invece le torri a difesa delle mura: il "Krautturm” (anche "Kreideturm”), o "Torre delle Erbe”, sopra la Porta Bolzano; il "Mesnerturm” o "Torre del Sagresta- no”, sopra la porta sull'Isarco; lo "Schulturm” o "Torre della scuola”, a nord della Parrocchiale; e il "Turm vor dem oberen Tor”, la "Torre

di fronte alla Porta superiore” collegata alla Porta Bressanone o Superiore. Quest'ultima in particolare, unica apertura superstite dell’antico sistema murario, rappresenta ancora oggi l'accesso nord della cittä storica. I resti archeologici rin- venuti nel periodo 2005-2007 tra la casa Wegmacher (ex "Kalter Keller”) e il nuovo Ufficio delle Poste, tutti databili al XIII-XIV secolo, rivelerebbero perö sorprenden- temente una diversa collocazione della primitiva Porta Superiore non tra la Chiesa degli

Apostoli e l'odierno Municipio, ma poco piü a nord, dove essa si congiungeva direttamente alla cinta muraria per mezzo della Torre Superiore, 352 come appare anche nella celebre immagine del Merian. In questo modo la torre stessa 353 si doveva presentare come un raro esempio di torre annessa al portone ("Torturm"), 354 con muri non molto spessi, a rivelare piuttosto che uno scopo difensivo una funzione di controllo della strada e di sbarramento dell’accesso in cittä. Inoltre dalle indagini

ar- cheologiche, in correlazione con i resti della torre sono emerse tracce di una struttu- ra muraria dalla caratteristica forma a prua di nave, 355 come una sorta di frangiflut- ti addossato all'edificio per proteggerlo dal fiume, le cui acque all'epoca dovevano lambire le case dell'odierno centro storico. Il rinvenimento su un lato del frangiflutti di alcuni piani pavimentali e di tre mensole, poste forse a sostegno di una struttura lignea sospesa, fanno ritenere possibile l'esistenza di un passaggio

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 95 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
/Stufles, poi inglobato entro i confini della cittä vescovile. L'insediamento, difeso da valli fortificati, intorno al I secolo a.C. venne a far parte probabilmente del regno celtico del Noricum, il cui territorio spa- ziava dalla Pusteria alle regioni danubiane; e quando questo entro nell’orbita dei do- mini di Roma, prima per via di accordi politici poi per annessione pacifica aH’Impero come nuova Provincia oltralpina (45 d.C., sotto il regno di Claudio), Stufles divenne senz’altro il piü importante

vengono inclusi nella Raetia Secunda, la parte centro- orientale della vecchia provincia retica, prossima ai confini con l’Italia e in dipenden- za dal municipium di Augusta Vindelicorum, l’odierna cittä di Augsburg in Germania. Sotto la pressione delle invasioni barbariche (la “Völkerwanderung”, le migrazioni dei popoli germanici della storiografia tedesca e anglosassone) a metä del IV secolo d.C., le popolazioni della Val d'Isarco si ritirano sulle alture per difendersi. Il bastione naturale

mento significativo nell’epoca tardo-romana. 98 Probabilmente a metä del IV secolo d.C. si stabilisce sul pianoro tra l'attuale chiesa della Madonna e i sottostanti vigne- ti una piccola comunita di Reti romanizzati, dediti soprattutto a lavori artigianali, come comproverebbero i resti di attivitä metallurgiche e d’intaglio di ossa anima- li." L'ipotesi di alcuni studiosi - come accennato precedentemente - giunge a col- legare quest’insediamento retoromano (forse dotato di edificio militare

] con una sottostante stazione stradale di confine prowista di dogana, posta a controllo della strettoia naturale tra fiume e roccia e della sua strategica collocazione lungo Tasse viario nord-sud. 100 Nella piana dell'odierna Bressanone, intanto, almeno a partire dal V secolo a.C., quando la via del Brennero cominciö ad acquistare rilevanza come collegamento tra i due versanti delle Alpi, alla confluenza della Rienza nell’Isarco si era sviluppato un importante centro retico, Yoppidum di Stufeis

centro romano della Media Val d'Isarco con bagni ter- mali, ponti, strade ed edifici militari e produttivi, se si tengono in considerazione i cospicui ritrovamenti archeologici emersi dagli scavi del 1976-'82. Sul finire del III secolo d.C., con il riordino dell'Impero voluto da Diocleziano (284- 305), i territori ad est di Stufles confluiscono nel Noricum Mediterraneum, uno dei due distretti autonomi in cui viene suddiviso l'antico Noricum-, invece il borgo roma no di Stufles e Sabiona stessa

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2010
Pfalzen : Landschaft - Kultur - Geschichte ; auf dem schönsten Plateau
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Pagina 213 di 389
Autore: Lechner, Stefan [Hrsg.] / hrsg. von Stefan Lechner
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 382 S. : zahlr. Ill., Kt.
Lingua: Deutsch
Soggetto: g.Pfalzen <Pustertal> ; s.Heimatkunde ; z.Geschichte
Segnatura: III 282.305
ID interno: 524606
/JosefHARRASSER (Hg.), Pfalzen in Wort und Bild, Pfalzen 1987, S. 140-178, 188-236, 264-318, hier S. 223. 6 Jentsch, Das Brunecker Becken, S. 57. 7 Vgl. dazu die Angaben der Volkszählungen in den Statistischen Jahrbüchern Südtirols des Landesinstituts für Statistik (ASTAT). 8 Istituto Centrale di Statistica del Regno d’Italia, VIII Censimento generale della popolazione, 21 Aprile 1936 - XIV, Volume II: Province, Fascicolo 21: Provincia di Bolzano, Roma 1937 - Anno XV, Tav. n; Istituto Centrale di Sta tistica

, IX. Censimento della Popolazione, 4 Novembre 1951. Volume I: Dati sommari per comune, Fascicolo 17: Provincia di Bolzano, Roma 1955, Tav. 6; Istituto Centrale di Statistica, io° Censimento della Popolazione, 15 Ottobre 1961. Volume III: Dati sommari per comune, Fascicolo 21: Provincia di Bolzano/Provinz Bozen, Roma 1964, Tav. 6; Istituto Centrale di Statistica, 11° Censimento della Popolazione, 24 Ottobre 1971. Volume II: Dati per comune sulle caratteristiche strutturali della popolazione e delle abitazioni

, Fascicolo 17: Provincia di R Der Hochseilgarten 211 F: Pepi Hitthaler, Pfalzen Li Gasthaus Schöneck in Mühlen, L2 Gasthof Tänzer in Issing, frühe 1970er Jahre 1970er Jahre

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 106 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
Quellen, cit., p. 52. 123 Lunz 2005, pp. 297-299. 124 Ibd.,p. 297. 125 Andergassen 2007, p. 9. 126 Glaser 1996, pp. 83-100. Anche RGleirscher, Der Drei-Kapitel-Streit und seine baulichen Auswirkungen auf die Bischofskirchen im Patriarchat von Aquileia, in „Schiern" 74, 2000, pp. 9-17. 127 Tuttavia l’attuale Sovrintendente ai Beni Artistici della Provincia di Bolzano, Leo Ander gassen, nel suo Sudtirolo. Arte e luoghi (Athesia-Tappeiner 2003) parla esplicitamente di "battistero ariano” per quello

2.6. La cattedrale della diocesi di Sabiona Quella che oggi chiamiamo la Chiesa della Santa Croce ( Heilig-Kreuz-Kirche ) affonda perciö le sue radici nella costruzione altomedievale che la tradizione vuole inizia- ta proprio da Ingenuino, 121 per essere sede della cattedra episcopale. “Fundamenta eius in montibus sanctis", "le sue fondamenta sono sui monti santi” (Salmo 87, 1) si legge sulla parete sud della navata odierna. Le fondamenta storiche ed ideali della diocesi giacciono infatti

, a sinistra dell’entrata, segnala dal 1982 il luogo dove gli Stu diosi suppongono si potesse trovare il sepolcro prima che le reliquie ivi contenute venissero traslate, alla fine del X secolo, nell'erigendo “monasterium Sancti Stephani et Beati Ingenuini” di Bressanone. Le rilevazioni archeologiche datano la basilica doppia rinvenuta sotto la chiesa della S. Croce al tardo VI secolo 124 o, secondo studi piü recenti, ad un periodo non prece- dente alla prima meta del 700; 125 va citata perö anche la tesi

in uno dei due presbiteri e battezzava nel fonte della Chiesa della Madonna, ad imitazione delle due comunitä cristiane alternative, una romana e l’altra ariana, di Ravenna. 126 Ipotesi alquanto sug- gestiva, che perö non gode del sostegno unanime degli Studiosi. 127 Un’importante conferma della prestigiosa funzione di chiesa-madre del tempio so- 121 Atz 1909, p. 77. Inoltre: J. Weingartner, Die Kunstdenkmäler Südtirols, vol. 1, Vienna 1973, p. 174. 122 V.Bierbrauer-H.Nothdurfter, Die archäologischen

conservato nella chiesa della Madonna (p. 165); lo stesso dicasi per Gasser 2000, p. 173.

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 109 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
strut- ture sociali e politiche. Agli albori del 700, con l’inizio della predicazione evangelica tra le genti bavare ad opera di missionari come Ruperto, Emmeramo e Corbiniano, le distanze tra gli au- toctoni e i nuovi dominatori si assottigliarono ulteriormente. Con l'erezione al di lä delle Alpi di nuove diocesi (Salisburgo, Frisinga) o la riorganizzazione di quelle piü antiche (Passavia, Ratisbona) si creö l'amministrazione ecclesiastica della Provincia Baiovariorum. 133 Sabiona probabilmente

sinodi di vescovi bavari, essendo la sua diocesi parte dei territori del Ducato di Baviera. 134 Quando il 133 S. Bonifacio, l'apostolo della Germania, nella sua attivitä di riorganizzazione della Chiesa bavarese nel 739 non fa menzione dell’episcopato di Sabiona, a conferma del fatto che questo all’epoca doveva sottostare ancora al Patriarcato di Aquileia (Gelmi 2001, p. 30), oppure poteva essersi costituito in diocesi autonoma nell’attesa di essere incorporato in una nuova provincia ecclesiastica

, anche la cella benedettina di S. Candido passö sotto la giurisdizione della diocesi bavarese. Con- temporaneamente lo stesso episcopato sull'Isarco andava acquistando rilievo all'in- terno dell'ordinamento ecclesiastico dei Bavari: infatti, all'atto di sottoscrizione del diploma di fondazione del monastero di S. Candido, a Bolzano presenziö il vescovo Alim di Sabiona (769 - 800 circa), il primo ad essere documentato dopo due secoli di silenzio. Forse di origine anglosassone, Alim partecipö a diversi

(Riedmann 2005, p. 230), come infatti sarebbe awenuto. 134 Con Alim - fiduciario del duca Tassilone III, amico del segretario di Carlo Magno Alcuino, collaboratore dei vescovi di Frisinga, Salisburgo e Ratisbona - si va consumando l'ultimo atto della riorganizzazione ecclesiastica di Sabiona che, nella seconda metä deH'VIII secolo, non guarda a sud piuttosto a nord. Al riguardo, Riedmann parla di una vera e propria "Um polung", di un mutamento di polo di riferimento per la sede sabionense (Riedmann 2005

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 105 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
scavi della "Kirche im Weinberg". Nostra osservazione critica sui testi che sono esclusivamente in lingua tedesca: considerando la loro funzione di pubblica divulga- zione e tenendo conto dell'incremento dei visitatori italiani e anche di altre nazionalitä, sarebbe auspicabile corredarli di didascalie in lingua italiana e in inglese, come awiene per gli altri percorsi espositivi della nostra Provincia. 119 Gasser 2000, pp. 174-175. 120 H.Nothdurfter, Der Burgberg von Säben

della vecchia caserma nei pressi del battistero, e documentata dal ritrovamento di oggetti orna mentali in oro, ed e segno eloquente dell'appartenenza dell'episcopato di Sabiona, ancora per qualche tempo, aH'amministrazione pastorale romana. Sempre intorno al 600, infine, una frana abbatte il muro settentrionale della chiesa che viene di seguito rinforzato insieme a quello della cappella laterale. E forse in questo stesso periodo che si da inizio alla costruzione di un nuovo tempio sulla som- mitä

dell'arce, insieme ad alloggiamenti per il clero. Come conseguenza di questi radicali mutamenti e alla luce degli sviluppi storici sus- seguenti, in assenza di documenti per il periodo tra il VII secolo e la prima metä dell'VIII, si puö supporre parallelamente una tendenza allo spostamento insediativo verso valle con la successiva trasformazione dell'antico tempio battesimale (la me- dievale chiesa della Madonna) in chiesa plebana ("Gemeindekirche”) delle comunitä che si andavano costituendo nella piana

sottostante. 119 Resta da dimostrare quando e in quanto tempo questa mutazione possa essersi verificata. Sta di fatto che dopo il 700 non si effettuano piü inumazioni nella necropoli di Sabiona; 120 il dato puö contribuire a far ritenere che nei dintorni della rupe esistesse ormai un sufficiente numero di chiese con cimiteri propri, rendendo verosimile l'ipotesi della graduale formazione di un nuovo insediamento nell'area dell'odierna cittadina di Chiusa. 118 L’armamento dei Germani era molto ricco

1988, pp.243-300; oppure nel giä citato V.Bierbrauer-H.Nothdurfter, Die archäologischen Quellen, pp. 38-55 (ne esi- ste una sintesi in italiano, molto meno dettagliata: S. K. Moser, Sabiona, Tappeiner, Lana 1995, 13-20); ancora in K.Kromer, Das frühgeschichtliche Gräberfeld von Säben bei Klausen in Südtirol, in "Archaelogia Austriaca” 64, 1980, pp. 1-46. Inoltre, all'interno della Chiesa della Madonna interessanti pannelli esplicativi, con belle foto dei reperti e testi didascalici, documentano gli

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 86 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
la dedica ad Iside al periodo tra il 157 e il 180 d.C., imperante Marco Aurelio, e situa la stazione doganale proprio presso la chiusa naturale ai piedi di Sabiona. 78 Questa cer- tezza egli la mutua senz'altro da Karl M.Mayr il quäle, in uno scritto del 1926, 79 parla espressamente di una statio romana presso l'odierna Chiusa, dogana della provincia retica sulla strada del Brennero, equivocando sul toponimo che nella sua lectio em- blematicamente diviene Subsabione. 80 74 Kühebacher 1995, pp. 376-377

della collina di Sabiona. Un’altra ipotesi vedrebbe invece l’origine del nome in una radice SAB* retoromanza, con il significato fondamentale di "colonna, palo" in riferi- mento forse ad un sistema d’allarme e di segnalazione visiva usato dagli Isarci delle cronache romane, le antiche popolazioni retiche del corridoio fluviale omonimo. 74 A noi piace pensare che il rimando sia alla mole stessa dell’imponente rupe, una sorta di pilastro naturale emergente al di sopra della vallata, a custodire

la sottostante chiusa dell’Isarco: insomma una sacra fortezza d’altura, insieme bastione e sacello. Ancora fino a pochi decenni fa diversi autori consideravano plausibile la teoria se- condo la quäle sul "santo monte" fosse attivo in epoca romana un tempio dedica- to al culto di Iside, 75 e questo sulla base di presunte fonti rinascimentali in cui si racconterebbe del ritrovamento di una statuetta della dea, andata perduta in epoca imprecisata. A onor del vero non si puö escludere del tutto una antica

funzione cultuale della rupe: l’archeologo Reimo Lunz, ad esempio, collega ai numerosi rinvenimenti di mo- nete romane la possibilitä dell'esistenza a Sabiona di un luogo di culto in epoca im periale, connesso ad una qualche forma di insediamento. 76 Questo sospetto iniziö a profilarsi probabilmente dopo che l’umanista bavarese Johannes Turmair, detto Aventinus (1477-1534), nel suo viaggio italiano del 1515 documentö per la prima volta il ritrovamento di tre epigrafi romane della fine del II secolo d.C

., fatte murare alla fine del '500 da Engelhard von Wolkenstein in alcu- ni ambienti della sua residenza di Trostburg/Castel Forte. Di queste iscrizioni voti- ve 77 la piü celebre e ancora oggi quella dedicata a Iside Myrionyma, la dea benefica "dai mille nomi”, da un certo Festinus, servus arcarius ossia schiavo cassiere presso la dogana illirica, le cui competenze territoriali, in epoca imperiale, includevano le province della Rezia, del Norico e della Pannonia. Lo studioso Carlo Albasini data

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Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 276 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
sottoponeva i volontari al controllo dei Podestä e alla supervisione della Federazione dei Corpi Pompieri della Provincia diTrento. Cosi anche l'ammini- strazione comunale di Chiusa il 19 settembre 1925 dovette recepire il Nuovo ordinamento Servizio Polizia incendi, procedendo il 21 ottobre al formale scioglimento della FFWKlausen, i cui membri tuttavia continuarono ad essere operativi nella neonata squadra dei Pompieri di Chiusa. Nel secon- do Dopoguerra, con legge regionale del 2 ottobre 1955, veniva

locali gruppi di pompieri - si risolse di dar vita ad un'associazione "che avesse la fnalitä di addestrare degli abili vigili del fuoco" (Gasser 2001, p. 52). Fu cosi che, il 2 febbraio del 1876, si giunse all'atto di fondazione della Freiwillige Feuerwehr Klausen, il cui primo comandante fu Josef Vogl. Gli eventi bellici del '15-'18 videro partire per la guerra gli uomini piü validi tra i 20 ed i 42 anni d'etä; fu per questo motivo che a Chiusa come in altre localitä, ci si senti costretti

Ferruccio Bravi cita un sommario delle rendite della mensa vescovile brissinese, redatto in italiano nel 1666, che tra le altre giurisdizioni principesche nomina quella della cittä della Chiusa (Bravi 1986, p.63; Archivio di Stato di Bolzano, Arch. Vesc.Bress., LXV, 13 E). Riguardo alla denominazione italiana Gudön per Gufidaun, il Tolo- mei s'e richiamato - come in diversi altri casi - alla lingua ladina.

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Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 21 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
, intagliano in profonditä il letto dei torrenti, si arrampicano masi montani tra i piü impervi della provincia, fino alla conside- revole quota di m 1689 s.l.m. (maso Oberst - Sagschmöll)

sponde dell'Isar- co ai 2581 della piü alta cima dei Sarentini, la Kassianspitze/Cima di S. Cassiano, si adagia il territorio del comune di Chiusa, il quäle abbraccia, oltre alle frazioni cita- ia Pucherstrasse e la valle del Tinne Lo Pfundererberg o Monte di Villandro (anche M.Fondoli, m 1534) e dai tempi preistorici una frut- tuosa zona mineraria, il cui sfruttamento sistematico soprattutto tra i secoli XV e XVI ha portato a Chiusa notevole prosperitä. L'antico distretto delle miniere si estendeva

i m 2391 dello Jocherer Berg/Monte del Passo, i 2581 della Cima di S.Cassiano e i 2301 della Fortschellscharte/Forcella S.Cassiano. In fondo, tra le scure abetaie della gola corre la via Pucher, costruita dai minatori negli anni tra il 1844 e il 1845 per collegare rapidamente la cittä con la zona di lavorazione metallifera di Garnstein (Pucher e la deformazione dialettale del tedesco "Pochwerk", "frantoio per la ganga"); la strada oggi e asfaltata e percorsa dal traffico locale, malgrado i numerosi

tornanti e la ristrettezza della carreg- giata. Lungo il percorso si incontra il castel Garnstein (o Gerstein, in alcune carte viene indicato anche come castel Tina, con un artificioso italianismo di fatto non in uso), romanticamente ap- pollaiato in cima ad una rupe a picco sulla confluenza del rio Planken/Plankenbach con il Tinne, e ricostruito in forme storicistiche intorno al 1880 dal generale prussiano Friedrich von Gerstein- Hohenstein su rovine di un fortilizio del XIII secolo. Nel medioevo

la fortezza, feudo dei Principi- vescovi, ebbe funzione di controllo sui numerosi giacimenti minerari di rame, argento e pirite della zona; dal XIII secolo fino al 1415 fu anche sede del Giudizio di Lazfons o Gericht Gernstein. All'altezza del suggestivo maniero, dietro la locanda del "Mühlele"(m 850), la strada devia decisa- mente dal torrente Planken, che scende da ovest, e sale in diversi tornanti fino alla panoramica frazione di Lazfons. All'intorno, lungo le ripide pareti che, rieche di foreste

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 160 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
sa per l’appunto, ergo la firma apposta dal finanziatore del restauro, Matthias Jenner. 11 teatro sacro prosegue nel quadro successivo (che e perö il quadro di partenza), quello della drammatica scena della Deposizione dalla Croce. Ai piedi del Golgotha vuoto, il gruppo di persone piangenti che sorreggono il corpo di Gesü nel sudario della morte conducendolo al sepolcro: l'atto principale del dramma non e rappre- sentato in primo piano. Su di esso perö, ad accentuarne la tragica spettacolaritä

, convergono gli sguardi e i gesti concitati di coloro che osservano dall’alto della ba- laustra (e vengono in mente costruzioni prospettiche di Mantegna e di Giulio Roma no), mentre in basso, al centro del pavimento marmoreo, un putto rivolto a noi volge l’indice verso la straziante Pieta: "aspicite si est dolor sicut meus” 228 ... In mezzo alle colonne di marmo scuro stanno in agguato due minacciosi soldati in uniforme azzur- ra e cimieri cinquecenteschi, uno alabarda alla mano: piü che richiamare

le guardie romane dei Vangeli, ci fanno pensare a rudi lanzichenecchi dell'esercito imperiale. Ed ancora la ricchezza di elementi paesaggistici e di virtuosismi ornamentali quasi ci distoglie dalla contemplazione della scena della Passione. In continuitä tematica con gli affreschi della parete sinistra, i dipinti del soffitto re- alizzati su tela di juta appaiono tuttavia di fattura piü grossolana: figure dai tratti vigorosi rappresentano le varie stazioni della Via Dolorosa con brutale semplicitä

, immediatamente comprensibile per la devozione pietistica del popolo. 229 La narra- zione si srotola in sequenza tutt’intorno alla balconata dipinta che, come un unico palcoscenico lineare, percorre l'intero perimetro del soffitto della navata. I quadri, partendo dal centro verso destra, mostrano Gesü che prega nell'orto degli Ulivi, la Flagellazione, la Derisione, la Coronazione di spine, la Salita al Calvario ed infine la Crocifissione: la visione sacra deve spingere il fedele alla commozione ed alla com

- punzione del cuore, mentre la soluzione tematica e spaziale e nel cuore della compo- sizione, nella gloriola luminosa all'interno della quäle il Risorto ascende vittorioso in mezzo a nembi ed angeli trionfanti. Al di sotto della finta balaustrata del soffitto alcune "grisaille” rappresentano scene dellAntico Testamento, prefigurazioni della Passione di Cristo (il sacrificio di Isacco, il serpente nel deserto, la storia di Giona), alternate alle raffigurazioni degli Evangeli- sti e dei Padri della

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 311 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
5.2.3.1 due altari Nella chiesa romanica c'erano due altari, uno nell'abside inferiore e uno in quella superiore. Quello della cripta venne fortunatamente ritrovato nel corso della campa- gna di scavi del 1986-87, un semplice altare murato a forma di cofano che, in origine, sulla parte frontale presentava sopra i tre gradini un sepulcrum, un reliquiario ormai perso. Secondo la Cronica esso conteneva ben undici reliquie di diversa epoca e pro- venienza. 573 L'importanza dello scrigno delle

reliquie era riconducibile al fatto che anch'esso rappresentava un richiamo visibile alla realtä spirituale della presenza divina nel tempio: i resti mortali dei Santi erano eloquenti e dichiaravano “lo spazio circostante della chiesa celeste inabitazione dei Santi.“ 574 A rimarcare questo alto significato mistico l'altare stesso doveva essere intonacato e coperto di affreschi. Ad ogni modo, l'altare della chiesa da basso era stato consacrato il 28 ottobre 1208 in onore della SS. Trinitä, della Santa

Croce Vittoriosa, della Vergine Maria e dei Santi Apostoli. Vuole tradizione che campane e battistero li avesse procurati lo stesso ve- scovo Corrado, trasferendoli dalla chiesa di S. Giacomo di Lazfons. 575 Sulla base dei ritrovamenti archeologici e degli studi storico-artistici si evidenzia una maggiore importanza, e dal punto di vista architettonico e da quello pittorico, della chiesa inferiore rispetto a quella superiore, 576 anche se ai tempi della Cronica l'altare superiore veniva considerato

quello principale. 577 La mensa della "chiesa superiore” era stata consacrata cinque anni dopo quella in feriore, il 13 novembre del 1213, al patrocinio della Vergine Maria, dell'arcangelo S. Gabriele e di S. Nicola, quest'ultimo emblematico protettore dai pericoli dell’ac- qua. 578 La preoccupazione per la vicinanza dell’Isarco ritorna nella scelta delle nu- merose reliquie murate nell'altare, 579 tra le quali erano presenti anche quelle di santi 573 La cronaca del Brunner elenca le seguenti

reliquie: della colonna della flagellazione, di Gio vanni Battista, dei due apostoli Giacomo il Maggiore e il Minore, di Bartolomeo, Tommaso, Filippo, Marco, dei Santi Innocenti, di Lorenzo, Cassiano, Alessio, Celsio, Hermias, Inge- nuino, Alboino, Enrico, Giselar (proveniente da Salisburgo), di Maria Maddalena, Cristina, Radegonda, Cunegonda (la piü recente, moglie dell’imperatore Enrico, canonizzata appena nel 1200!), di Giustina, Anastasia , delle 11.000 Vergini del corteo di S. Orsola (CHC

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2010
Pfalzen : Landschaft - Kultur - Geschichte ; auf dem schönsten Plateau
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Pagina 214 di 389
Autore: Lechner, Stefan [Hrsg.] / hrsg. von Stefan Lechner
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 382 S. : zahlr. Ill., Kt.
Lingua: Deutsch
Soggetto: g.Pfalzen <Pustertal> ; s.Heimatkunde ; z.Geschichte
Segnatura: III 282.305
ID interno: 524606
Agrario 1929 - VIII. Compartimento della Venezia Tridentina, Provincia di Bolzano, Fascicolo 20, Roma 1934 - Anno XII, p. 39-10. Falzes; Jentsch, Das Brunecker Becken, S. 168; Josef Niedermair, Geschichtliche Streifzüge, in: Niedermair/Harrasser, Pfalzen, S. 40-178, hier S. 175; ASTAT, Landwirtschaftszählung 1982. Vorläufige Ergebnisse der Zählung des Nationalinstituts für Statistik (ISTAT): 3. Allg. Landwirtschaftszählung vom 24. Oktober 1982, Bozen 1984, S. 170; ASTAT

7 Die wirtschaftliche Entwicklung Helmut Alexander Bolzano/Provinz Bozen, Roma 1973, Tav. 7; Isti- tuto Centrale di Statistica, 12 0 Censimento della Popolazione, 25 Ottobre 1981. Volume II: Dati sulle caratteristiche strutturali della popolazione e delle abitazioni, Tomo I - Fascicolo Provinciali 21: Bolzano/Bozen, Roma 1983, Tav. 8; ASTAT, 13. Allgemeine Vollcszählung/13 0 Censimento generale della popolazione 1991. Auswertungen auf Gemeinde- und Bezirksebene/Elaborazione a livello comunale

, 4. Landwirtschaftszählung/4 0 Censimento generale dell’agricoltura 1990. Ausarbeitung des Landesinstituts für Statistik auf der Grund lage der vom ISTAT zur Verfügung gestellten Daten/Elaborazione dell’Istituto provincia- le di statistica su dati messi a disposizione dall’ISTAT, Bozen/Bolzano 1993, S. 286. Bei der 5. Landwirtschaftszählung 2000 wurden die Betriebsflächen der einzelnen Flöfe nicht erhoben. 13 Jentsch, Das Brunecker Becken, S. 114. 14 Die Zahlen sind übernommen oder Ergebnis se eigener Berechnungen und beruhen

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 235 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
della Francia meridionale. I Cappuccini a Chiusa continuarono ad esercitare il loro ministero pastorale per tre- cento anni, amati dal popolo anche per la loro proverbiale magnanimitä al confessio- nale. Il convento ospitö pure il Noviziato della provincia cappuccina tirolese fino al 1964, quando questo venne trasferito a Brunico. In quegli anni la comunitä religiosa si ridusse drasticamente di numero per cui, il 16 maggio del 1972, si arrivö alla de- cisione di vendere l'intero complesso dei

Gli eventi successivi risentirono dell’instabilitä politica dei tempi. Infatti, morto nel novembre del 1700 Carlo II senza lasciare eredi, il trono di Spagna era stato occu- pato dal duca Filippo d’Angiö, il quäle aveva assunto il nome di Filippo V ed aveva allontanato dalla Corte la regina Maria Anna ed il suo confessore, trasferendoli a Toledo. P. Gabriel dovette partire anche da 11 allo scoppio della Guerra di Successione spagnola, 444 essendo egli favorevole alla Corona asburgica. Dopo

il 1702 si tratten- ne diverso tempo a Roma come consigliere del Papa e suo inviato in varie missioni diplomatiche. Il 12 dicembre 1706, di ritorno da una visita al vescovo di Augusta Alexander Sigmund, fratello della regina Maria Anna, P. Gabriel Pontifeser si spense proprio nel convento di Chiusa, e in quel cenobio da lui fondato trovö l'ultimo riposo. La Regina che lo aveva accompagnato e sostenuto nella realizzazione del suo proget- to fini a sua volta i propri giorni nel 1740, in un castello

Cappuccini al Comune di Chiusa, che negli anni successivi vi trasferi alcune importanti istituzioni cittadine, tra le quali il Museo Civico, la Biblioteca Comunale e la Casa della Cultura. Ai giorni nostri l'ente museale si preoccupa di perpetuare la memoria storica della presenza cappuccina custoden- do il famoso "Tesoro di Loreto” e la bella chiesa di S. Felice. 4.16. L'invasione napoleonica e le guerre di liberazione Il registro dei decessi avvenuti a Chiusa nell’anno 1797 riguardo alla morte

della dinastia dei Borbone sul trono di Spagna, dopo due secoli di governo asburgico. 445 Cornet 1939, pp. 32 ss.

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 279 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
/ e stato inaugurato sopra Chiusa il nuovo tratto della trasferita Via Nazionale. Alla cerimonia ha preso parte il Sign.Prefetto della Provincia, Sua Eccellenza Mastromattei, accompagnato dal Sign.Segretario del Fascio, il Console Bellini. Alle 9 l'auto ha recato le Alte Signo- rie, le quali sono state ricevute dal Signor Podestä, dalle rappresentanze delle diverse autoritd e da numerosi cittadini, oltre che dalle scolaresche. Avevano preso posto anche le bande musicali di Chiusa , Lazfons e Velturno

di una strada di circonvallazione ad ovest della cittä che fosse in grado di smaltire il traffico in modo piü rapido e sicuro che non la Stretta viuzza cittadina, tralaltro disse- stata dalla recente alluvione. II 1 novembre di quell’anno il nuovo tracciato viario del Bren- nero, la galleria sotto castel Bran- zoll e l’ardito ponte stradale sul torrente Tinne erano giä pronti alla consegna. Il Volksbote, il giornale quotidiano sudtirolese, riferisce cosi della cerimonia di inaugurazione: '7er

cosi come i Vigili volontari di questi comuni. All’apparire del Sign.Prefetto la banda musicale di Chiusa ha intonato la Marcia Reale, cui ha fatto seguito il saluto del Signor Podestä Enrico Guerrieri a nome della Citta- dinanza. Dopo la benedizione impartita all’entrata del tunnel dal Sign.Decano Moser assistito da ministranti, Sua Eccellenza, tenuto un discorso, ha aperto al traffico la nuova strada." 509 "Coi tedeschi si mangiava bene" Negli anni del Primo Dopoguerra tra gli italiani che

ve- nivano a cercar lavoro in Alto Adige numerosi erano quelli nativi della Val di Non (Tn). Soprattutto le donne si spostavano di luogo in luogo andando a servizio dalle famiglie benestanti. Una di queste, F.C., nata a Bressanone nel 1912 da genitori nonesi, testimonia di un periodo trascorso a Chiusa a metä degli anni Ven- ti, e fornisce un quadro non proprio edificante della famiglia italiana presso cui si trovava a servizio: "Coi tedeschi si mangiava bene, perche si prendeva merenda a mezza mattina

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 144 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
chiese del Tirolo (Velturno, S.Candido, Sonnenburg, Salomo, Novale/Ried presso Vipiteno, Stams) e d'Austria (Maria Luggau, Graz, Salisburgo); numerose perö sono anche le committenze di carattere profano per il decoro di pareti e soffätti di residenze signorili. In una prima parte della sua carriera, Kessler sembra ispirarsi per Io piü alle incisioni tedesche ed olandesi del XVI secolo; in un secondo momento, si volge decisamente a modelli della cerchia di Pieter Paul Rubens. Per la chiesa della

Madonna nel chiostro di Bressanone, nel 1648 Kessler realizza quattro dipinti oggi conservati nel Museo Diocesano. Per il refettorio dell'abbazia di Novacella dipinge il Banchet- toacasa di Simone, tela di notevoli dimensioni (25 m. di superficie). Sue sono le 8 scene della vita della Madonna affrescate nella cupola della Liebfrauenkirche di Sabiona, caratterizzate da un uso assai vivace del colore (1658). Nel municipio di Vipiteno si conserva un suo dipinto raffigurante il Banchetto di Nabucodonosor

anche i figli Gabriel (1648-1719), Raphael (1656-1690) e Michael (1649-1706). Di Gabriel Kessler, forse il piü dotato dei fratelli, si conservano due tele nel Museo chiusano, raffiguranti I ’lncoronazionedispine e I 'Eccehomo. II notevole talento e la grande attivitä compositiva, che spazia dal Tardorinascimento al Manie- rismo, al primo Barocco facendo proprio il programma culturale della Controriforma, rendono Stephan Kessler, nell'arnbito della storia dell'arte locale, il massimo rappresentante

della pittura barocca nella seconda metä del Seicento. Nel 2005 il Museo Diocesano di Bressanone gli ha dedicato una grande mostra dal titolo " Stephan Kessler. Un pittore tirolese dell'eta di Rubens". La tipologia circolare in regione produsse rari esemplari in epoca romanica, richia- mandosi idealmente alla struttura della Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme: proprio ai piedi di Sabiona un esempio e costituito dalla chiesa degli Apostoli (XIII secolo), oggi isolata nei frutteti a nord

significati mistico-allegorici, dal concetto di eterni- tä a quello di creazione, dal simbolo dell'universalitä della Fede a quello dell'unita (la chiesa della Madonna di Sabiona, n.d.Af] funge da modello per numerosi edifici sacri a pianta centrale, tra cui la cappella della residenza Reinsberg ad Appiano (Andrea Delai, 1676) ..." (Conta 1991, p. 172). 187 Andergassen 2007, p. 25.

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 162 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
prostra ai piedi per adorarlo: "Come dunque per la colpa di uno solo si e riversata su tutti gli uomini la condanna, cosi anche per l'opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che da vita". 231 Alle spalle di Cristo, Satana ed i suoi angeli ribelli si danno scompostamente alla fuga sparendo dietro i pilastri del porticato. Ai lati della scena principe due dipinti piü piccoli narrano la visione delle ossa aride (Ezechiele 37] e il miracolo della manna nel

deserto (Esodo 16]: tipologica- mente rappresentano l'una la resurrezione di tutti i morti in virtü della Resurre- zione di Cristo, ed il Giudizio universale alla fine dei tempi; l'altra il valore salvifi- co dell'Eucarestia, perpetuazione nel tempo del Sacrificio e della Resurrezione di Gesü e nutrimento spirituale per la sua Chiesa in cammino nel mondo. Nella stessa parete sporge il sarcofago ligneo dei presuli brissinesi, di cui si e giä fatta menzione. Il programma pittorico raggiunge il culmine

tematico e stilistico nel presbiterio, dove scultura e pittura si sposano in vera unitä. Il grande Crocifisso gotico, au- tentico protagonista, domina lo spazio sopra l'altare ed e inscritto in una sorta di tempio all’interno del quäle si librano angioletti in adorazione. Si inseriscono perfettamente nel contesto le figure lignee della "Deesis" ai piedi della croce e, in una nicchia, della Madre e del Figlio nel dolore. Le allegorie sacre si sviluppano stavolta anche nell’uso sapiente dei particolari

architettonici e decorativi: mor bide tende infatti si aprono e si chiudono su scorci di cielo azzurro a significare il mistero dell'amore di Dio, nascosto neH'umanitä di Gesü e rivelato pienamente nel dono totale della sua vita sulla Croce. Non a caso il movimento di “velatio- revelatio" sembra culminare nelle grandi cortine purpuree che, al centro dello spazio absidale, si aprono come quinte teatrali a disvelare il vero vertice del mi stero divino, Gesü Cristo in croce. Sulla parete sinistra del

presbiterio una figura di donna, gli occhi rivolti al cie lo, siede di fronte ad un gallo, simbolo di vigilanza, di intelligenza che viene da Dio, 232 ma anche emblema del Cristo: forse un’allegoria della Sapientia Divina , 233 del dono spirituale della Scienza che permette al cristiano di scrutare i misteri profondi della Caritä di Dio. Dall’alto del soffitto la Trinita in gloria, in un tripudio di cherubini giubilanti, sigilla e ricapitola tutta la Storia della Salvezza. Il bei pulpito, anch'esso

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Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 79 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
medievali, delle rappresentazioni popolari della Passione di Cristo. Nei tre giorni che precedono la Pasqua ancora oggi in molte chiese tirolesi si allestiscono le grandiose quinte scenografiche degli “Heiliggräber”, dei “Santi Sepolcri” collocati o nel presbi- terio o su un altare secondario. A Chiusa fino a qualche decennio fa se ne costruiva uno monumentale nella cappella laterale della chiesa dei Cappuccini, a memoria del quäle permane attualmente, sotto l’altare, la statua giacente del

Cristo morto. Ecco la descrizione di un Santo Sepolcro: "Al centro della struttura c’era l’immagine di Gesü morto, deposta assieme alla pisside col Santissimo alla fine della liturgia del Venerdi Santo. Tutto attorno scene della Passione o delle guardie del sepolcro e molte lampade eterne o globi di Pasqua, sfere di vetro riempite di liquido colorato, dietro le quali ardeva un lumino. (...) Un tempo nelle chiese parrocchiali era stabilito un meccanismo per far apparire, al momento del Gloria cioe

della Resurrezione, il Cristo al di sopra del sepolcro.” 64 Le ultime tre giornate della Settimana Santa erano e, grazie a Dio, ancora oggi sono dedicate alla preghiera ed alla riflessione, almeno per chi si vuole avvalere di questo diritto e bisogno dell’anima. Nella Parrocchia di Chiusa, come in tante altre, si orga- nizzano i turni per la pia pratica delle Quarant’Ore, la preghiera perpetua davanti al Santissimo Sacramento. In passato, al Venerdi Santo si badava alle condizioni del cielo perche

, si diceva, "peg- giore il tempo, migliore il raccolto”; e le donne seminavano negli orti mentre il Signo re dormiva il sonno della morte nel ventre della terra: "se il seme caduto in terra ..." (Giovanni 12, 24) aveva sentenziato il Maestro tanto tempo prima. Il Sabato Santo, giorno di digiuno e di silenzio - quando il silenzio era ancora un amico degli umani - si portavano in chiesa i rami potati dalle viti per la benedizione; quei rami venivano poi bruciati e le loro ceneri, santificate, erano sparse

sui campi per fecondarne la resa. La grande Veglia della notte di Resurrezione, la "madre di tutte le veglie", celebra da due millenni il principale mistero della fede cristiana e lo rende visibile con la ricchezza dei segni liturgici, segni elementari come il fuoco e l'acqua, cosi vicini all'esperienza quotidiana di gente per secoli abituata a piegarsi sui solchi della terra e ad alzare lo sguardo, riconoscente, al di sopra delLorizzonte visibile. La mattina di Pasqua i cibi che si consumeranno

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 194 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
torre, che seguiva il senso della strada e sulla cui funzione permangono dubbi: forse una stalla, oppure una capanna per il deposito del sale o di altre merci destinate al dazio o al mercato. Un lungo muro a secco (la struttura "D”) posto ad Oriente del frangiflutti, con un andamento nord-sud, e senz’altro identificabile con un argine/ muro portante dell'antica strada. Dall'ambito murario settentrionale verosimilmente le vecchie mura si dipartivano in direzione di Branzoll, da dove forse

ridiscendevano verso la porta posta a sud, lo "Unteres Tor" o Porta Bolzano. Il condizionale e comunque d'obbligo, poiche "besät- to percorso e la struttura della cinta muraria di Chiusa rimangono una questione irrisolta". 356 Quanto al "Bozner Tor” esso si estendeva grosso modo tra l'angolo del vicolo per Sabiona e il vicolo Mulino, laddove oggigiorno la via principale sfocia nella piazza Tinne. Al di sopra si ergeva la Torre delle Erbe, caratteristica con il suo ripido tetto piramidale sormontato, dal 1559

, da un alloggiamento per la "Feuerglocke”, la cam- pana antincendi (quest’ultima dal 1859 risuona sul campanile della Chiesa di Nostra Signora a Sabiona). Che la costruzione potesse avere la funzione di torre civica e testimoniato anche dalla presenza in facciata, almeno dal 1495, di un grande orolo- gio pubblico (rivenduto nel XIX secolo) e, dal fatto che essa ospitava al primo piano il posto di guardia per le sentinelle con il "Bürgerkotter”, la prigione cittadina. Dal la Porta Bolzano un ponte levatoio

attraversava un fossato, alimentato dal torrente Tinne, che bagnava il lato meridionale del perimetro urbano, fungendo al contempo da roggia ("Mühlbach") per i numerosi molini delle botteghe artigiane della zona. Porta e torre, unitamente a quella settentrionale, furono abbattute nel 1835 per age- volare il transito dei mezzi di trasporto. Piü a nord della "Porta inferiore", la cinta muraria trovava un importante sbocco sul fiume con la Porta Isarco che si apriva nella "Torre del ponte" ("Turm auf der Brü

cke”), al cui pianterreno si trovava per l'appunto l'accesso al ponte ligneo sull'Isar- co 357 . Quest'ultimo giä nel 1600 doveva essere propriamente un ponte levatoio, con 356 La storia sotto i nostri piedi, cit., foglio 2. 357 Soprattutto a causa delle numerose piene del fiume, il ponte di legno dovette subire diver se riparazioni (ad esempio, negli anni 1483,1495 e 1496). Nel 1497 crollö addirittura, per essere poi ricostruito. Nel 1584 venne edificato un nuovo ponte di legno: un terzo dei

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 258 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
ll„Walthersaal" Un bei dipinto di Alexander Koester, oggi custodito al Museo Civico di Chiusa, ritrae Isabella Kan- tioler in un suggestivo angolo della Stube del "Lamm", la sala che per volere dell'oste suo padre dal 1874 porta il nome di Walther von der Vogelweide. Nel dettaglio si riconosce l'affresco che ancora oggi orna il margine sud della grande arcata centrale con una rappresentazione fittizia della Chiu sa medioevale, cosi come l'immaginarono Charles J.Palmie ed Ernst Loesch

nell'estate del 1890. In maniera particolare perö lavorö alla decorazione della sala Walther l'esuberante pittore di Dresda Charles Palmie, il quäle, sulla scorta della moda tedesca dell'epoca di ravvivare birrerie e taverne con suggestioni pittoriche medievaleggianti, si dette da fare a disegnare le sagome e a dipingere i muri. Addirittura gli riusci di trasformare una vecchia ruota di carro in un grande "Kronleuchter", il bello e poderoso lampadario in ferro battuto che si ammira ancora oggi nella parte

alta della sala e che, in buona parte, ha una copertura di solido cartone! Suddivisa in due vasti ambienti lunghi quanto tutto l'edificio, la Stube del "Lampl"ha nel complesso una dimensione di quasi 90 mq, ideale per ospitare grandi riunioni e banchetti celebrativi. Posta al primo piano, e non al pianoterra, essa rivela la sua originaria vocazione di locale rinomato e non di bettola. Inoltre la struttura tardogotica, risalente al XV secolo, mostra elementi architettonici tipici delle antiche

osterie tirolesi, come la galleria che corre tutt'intorno all'ambiente posteriore a due livelli, delimitata da un'elegante balaustra in pietra. Questa zona della sala un tempo costituiva una sorta di cortile interno fmo a quando, nel XVII secolo, tre finestre del piano superiore furono convertite in porte e rimase, quäle unica scarsa fonte di luce, Io stretto lucernario ancora oggi esistente. Alla stessa epoca dei rimaneggiamenti risalgono anche le delicate pitture parietali che ornano le architravi

. AI tempo della "Colonia artistica", il pittore locale Hans Rabensteiner dipinse per la sala Walther una Serie di quadri rappresentanti grandi personalitä della cultura tedesca (il von der Vogelweide, Dürer, Goethe, l'archeologo brissinese Fallmerayer, Io stesso Zingerle ed altri), dei quali resta oggi una ben minima traccia. Dopo la morte di Georg Kantioler, avvenuta nel 1903, ralbergo"AH'Agnello"passö ai suoi figli che Io gestirono ancora fmo al 1910, vendendolo poi al Bacher. Nel 2000

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Pagina 234 di 412
Autore: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Luogo: Brixen
Editore: Weger
Descrizione fisica: 406 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Commenti: Literaturverz. S. 401 - 406
Soggetto: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 274.911
ID interno: 510589
dell'epoca: “La mattina del 19 luglio 1701 si presentö il Principe-vescovo accompagna- to da diversi Canonici del Duomo e da unfolto seguito e procedette alla consacrazione della chiesa con i quattro altari. L’ex-Provinciale PStephan, uno zelante promotore del Convento, tenne la predica. A conclusione, il pranzo della festa nel refettorio del Con- vento lo offerse di nuovo il Principe-vescovo. Vi presero parte, insieme ai Canonici e a trenta preti, anche una ventina di Cappuccini. Musica

da tavola e scoppi di mortaretti ravvivarono l'allegria della festa. Verso la conclusione del pranzo il PTiburzio, venuto da Toledo, distribui certi doni della Regina al Vescovo, ai Canonici e ad altri. Infine il Principe-vescovo benedi i calici e di versi oggetti liturgici che erano stati inviati dalla Spagna. Inoltre conferi il sacramento della Confermazione a 600 persone .” 439 L’ultimo atto ufficiale fu compiuto qualche mese dopo, il 3 novembre, quando “i pri- mi Padri, scortati dal Parroco della

natale del Cappellano di Corte, e vi fece edificare un sacello in onore della Madonna di Loreto, cui il padre Gabriel era particolarmente devoto. Il retro della piccola cappella fu allora adibito a deposito del cosiddetto Loretoschatz, o "Tesoro dei Cappuccini”, derivante per lo piü dalle preziose donazioni di oggetti d’arte della corte madrilena: 442 il 9 settembre 1701 il riconfermato Provinciale dei Cappuccini, P. Stephan Melchiori, lo aveva preso in consegna per conto dei suoi con- fratelli

, riuniti nel Capitolo che lo aveva eletto. Il permesso era giunto dalla Santa Sede la quäle risultava ufficialmente titolare del patrimonio, mentre all'Ordine dei Cappuccini esso era affidato in sola custodia. 443 fratello laico tra i Cappuccini di Roma, fu esempio di umiltä e di caritä operosa, mistico e taumaturgo, una sorta di "Padre Pio" dell'epoca della Controriforma! Venne beatificato nel 1625 e canonizzato nel 1712. Pare che la scelta del patrocinio della chiesa di Chiusa corri- spondesse

ad un desiderio della Regina stessa, desiderosa di dare degli eredi al Re per in- tercessione del Beato cappuccino: "un desiderio che purtroppo non si realizzö” (G.Schraffl, cit., in Gasser 1999, p. 9). 439 Ibd., p. 12, Tr.d.A. 440 Ibd., Tr.d.A. 441 Ibd. 442 La regina Maria Anna dono al cenobio anche diversi incunaboli stampati tra il XVI ed il XVII secolo. Con la soppressione del convento (1972) la biblioteca, arricchitasi nel tempo, fu trasferita presso i Cappuccini di Bressanone. La biblioteca dei

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