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Libri
Categoria:
Giurisprudenza, politica
Anno:
1905
Alla vetta d'Italia : prima ascensione della vetta più settentrionale della grande catena alpina spartiacque ; (cima nord del Monte Lana, o Glockenkaar K. della carta militare austriaca) ; (m. 2194)
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Pagina 19 di 48
Autore: Tolomei, Ettore / Ettore Tolomei
Luogo: Torino
Editore: Candeletti
Descrizione fisica: 46 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Tolomei, Ettore ; g.Klockerkarkopf ; f.Erlebnisbericht
Segnatura: 1174
ID interno: 184507
18 ALLA VETTA D'ITALIA Ài Castello andiamo in 20 o 25 minuti di passeggiata, pren dendo da capo all'abitato, da dove ci si presenta di fronte quella gran mole diroccata di sì imponente aspetto. Per lo stradale di Valle Aurina, varcato s'un ponticello il furioso torrente candido di schiume, venite a pie' dell'alto scoglio che porta le vecchie mura; dove, o inerpicandosi per l'erta, ovvero più comodamente, per un tratto seguendo la strada entro la gola contro il torrente e pai per sentieri

girando il rocchione a spalle, giungete ai po derosi bastioni del maniero, che fu anticamente dei più forti e famosi nel Principato : si può ben dire che la valle non ebbe altra storia che quella di queste mura. Entrate e vi sorprende lo spettacolo del più pittoresco cortile che sia dato imaginäre. Risalite ad un tratto di più secoli nella vita degli uomini e vi è presente l'anima d'altri tempi. Le linee architettoniche danno una viva impressione di forza e di grazia, e d'italianità ; gradinate

esterne e balconi, quadrate finestre, a crociera di pietra, ed altre abbinate leggiadramente ad arco ro tondo, nello spessore delle robuste mura, mentre un androne a volta, buio e misterioso, sprofondasi nel vivo della rupe e mette al portone che risponde a valle. Parte è abitato, parte in rovina. Sopra una torretta del cor tile v'è un curioso vecchio orologio, il cui pendolo enorme tace dentro un cassone, ch'è lungo quarut' è alta la torretta stessa. Accanto alle muraglie pur più antiche di tanto

, quell'arnese di sconnesso dà una strana impressione di vecchiezza e di morte. Ma nell'affacciarvi alla finestra godete una veduta superba sopra la valle profonda — da settentrione cupa e selvaggia e coronata d'irte vedrette, per contrario da mezzodì tutta lieta di biade e di pascoli e delle umane dimore. Con un po' di fantasia senti mentale vien spontaneo di rappresentarsi a quel davanzale la malinconiosa Agnese, unica figlia d'Ugo ed ultima dei Dures a guardar la valle che fu. dei suoi e gli spaldi già

venduti a re Arrigo conte di Tiralo. Dall'androne buio balza e scalpita il cavallo da battaglia d'Ugo VI, quegli che molte volte andò fa moso nelle guerre d'Italia. E ai balconi del cortile s'affaccia un gaio sciame di gentildonne, della casa italiana dei conti Ferraris, che, venuti in possesso del castello nel seicento, l'ebbero per sog giorno di delizia. Piace l'andar così raffigurando gli antichi, e raccogliere contrassegni d'italianità in questa remotissima valle, la più nordica in cui echeggiasse

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Libri
Categoria:
Giurisprudenza, politica
Anno:
1905
Alla vetta d'Italia : prima ascensione della vetta più settentrionale della grande catena alpina spartiacque ; (cima nord del Monte Lana, o Glockenkaar K. della carta militare austriaca) ; (m. 2194)
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Pagina 20 di 48
Autore: Tolomei, Ettore / Ettore Tolomei
Luogo: Torino
Editore: Candeletti
Descrizione fisica: 46 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Tolomei, Ettore ; g.Klockerkarkopf ; f.Erlebnisbericht
Segnatura: 1174
ID interno: 184507
lontana, alla più terribile antichità della terra. Le sue pareti s'aprirono in quella giogaia granitica dello Spartiacque Alpino che emerse dai mari primitivi, come la spina dorsale della futura Europa. Durò te stimonio al succedersi d'ere geologiche in cui i giorni furono millenni ; provò gli alterni climi, i torridi e i gelidi, le immani vicende. Nell'era glaciale la valle fu tutta un enorme fiume di ghiaccio, e i massi erratici (quasi tutti di gneiss), che trovansi per le co stiere a 500 metri

sopra il fondo della valle, attestano di quale spessore fosse e di qual massa l'antico ghiacciaio di Dures. Dopo che si ritirò, e i terreni alluvionali vennero coprendosi di fo reste, le genti umane, salite dalle pianure italiche, penetrarono fin qua dentro, benché per secoli le condizioni di questi monti dovettero essere avverse alla vita. Ma certo al tempo del Ro mano Impero, allorché la popolazione crebbe dappertutto nelle Alpi, propagandosi fin nei recessi più inospiti, anche Dures accolse

coloni. Anche Dures fu per secoli, e rimase fin bene avanti nel medio evo, come le altre intorno, una valle latina. Poi, dalla Pusterìa v'entrarono le genti tedesche. Intorno al mille la popolazione, ch'era povera e scarsa, obbediva a famiglie dinastiche annidate in castelli dei quali il più importante fu appunto quello sorto alle fauci della Valle Aurina, sul « Campo » ; nido dei Tuvers o Dures. La romita valle non ebbe del resto vicende d'importanza. Segui le sorti del paese : appartenne

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Libri
Categoria:
Storia , Giurisprudenza, politica
Anno:
1858
Statuti della città di Trento : colla designazione dei beni del comune nella prima metà del secolo XIV.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 3 - 6 : Municipii e Comunità)
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Pagina 421 di 823
Autore: Gar, Tommaso [Vorredner] / con un introd. di Tommaso Gar
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: LXXI, 343 S.
Lingua: Lateinisch
Commenti: <br />Statuti della città di Rovereto : 1425 - 1610 / con un introd. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri, 1859. - 1859 - In: Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 7-9 : Municipii e Comunità
Soggetto: g.Trient / Stadtverfassung ; z.Geschichte 1500-1600 ; f.Quelle
Segnatura: II 103.173
ID interno: 219652
che Dilanio aveva ollcmUa dal Castelbarco una formale cessione de J suoi diritti su Rovereto, in quest'anno me desimo poterono i Veneziani aggiungere stabilmente quella grossa borgata e le terre contigue agli altri loro possedimenti nella Valle La gar ina , che andarono di mano in mano o per compera o per conquista aumen tando; e segnatamente nel 1439, coi castelli e colle giurisdizioni di Guglielmo di Castelbarco, a lor ribel latosi; e l'anno dopo, con quasi tutte le terre appar tenenti

famiglie da lungo tempo investite di feudi considerevoli nella Valle Lag arimi e in quella del Sarca, e col dar passo più libero alle ambizioni dei Conti del Tiro lo, loro avvocati; i quali, cogliendone il destro, o per usur pazione o per atti spontanei di vassallaggio da parte di alcuni feudatarii intolleranti della signoria vescovile e della veneziana, si andavano acquistando anche su quelle regioni meridionali del Principato Trentino una prevalenza sempre maggiore. Ciò avvenne particolar mente

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