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Libri
Categoria:
Giurisprudenza, politica
Anno:
1905
Alla vetta d'Italia : prima ascensione della vetta più settentrionale della grande catena alpina spartiacque ; (cima nord del Monte Lana, o Glockenkaar K. della carta militare austriaca) ; (m. 2194)
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Pagina 46 di 48
Autore: Tolomei, Ettore / Ettore Tolomei
Luogo: Torino
Editore: Candeletti
Descrizione fisica: 46 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Tolomei, Ettore ; g.Klockerkarkopf ; f.Erlebnisbericht
Segnatura: 1174
ID interno: 184507
ALLA VETTA D'ITALIA 45 solitudine, quei silenzi austeri, non parlando, non sentendo par lare, quasi in adorazione davanti a un muto altare. E alzando gli occhi vi si rinnova perennemente lo stupore dell'enorme massa di ghiacci onde sgorgano di continuo i rivi e giunge, di tanto in tanto, quel fragor sordo che minaccia, mentre, verde e romita, scende la valle, e rosei monti segnano il puro orizzonte d'Italia. * * * Ma bisogna pensare al ritorno. Converrà scendere a pernottare a Casère, per

partirnc colla messaggiera del mattino. Abbiam tre ore di cammino. Zaino in spalla e Birliicke addio ! Il sentiero serpeggia per la scesa sotto lo scoglio del rifugio *, sentiero da venir giù a salti e balzelloni. Dopo la rapida calata vi trovate in un punto dove da più parti rumoreggiano i rivi e i torrenti usciti dai ghiacciai, che, con innumerevoli cascatelle, s'uniscono al fondo. I bei luoghi alpestri ! Trovammo là un ver dissimo breve piano di valle con le mandrie sparse, ch'era un quadro

di Segantini incantevole. Ma nel passare il bel prato, tenetevi lungo le acque correnti e pronti al guado, voi, cui la vista d'un torel fulvo dà il batticuore, se vi guarda fiso o d'un suo mite trotterello muovesi alla vostra volta. Però i pastori vi rassicurano sorridendo : egli è il più garbato torello di tutta la valle. Da indi in poi, il mal cammino è finito. È piacevole andare, in sulla sera, colFombra nella valle e il sole alle cime, Sonvi capanne dì pastori, e sulle due costiere riappariscono i pini

e gli abeti ; il piano s'allarga in pascoli declivi. Finalmente, nella dolce ora delle ultime luci, rivediamo l'abitato di Casòre, e, la sciando a sinistra la deserta chiesetta del Santo Spirito, pel sen- tieruccio tra i prati si rientra, festeggiati, all'aiberghetto. * « Non bis in idem ». Poiché la Valle di Dures s'è percorsa a piedi nel salire, è consigliabile di rifarla, alla discesa, in vettura ; o si può approfittare della posta, che parte da Casere il mattino di buon'ora. Nel primo tratto

, fino a Cadipietra, fa il servizio una carrozzetta minuscola, aperta ; e convien raccomandare di ravvilupparsi bene, perchè in quel tragitto mattiniero fa un freddo da gelare. A Cadipietra si cambia di posta ; in comitive più numerose si riempie tutta una grande giardiniera. Bello rivedere fuggendo le bianche vedrette della Gran Catena in cima ai vallon celli selvaggi, riattraversare quei lindi paeselli della Valle Aurina toccati nel venire, con liete fermate e sorridenti « Griiss Gott ».

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Libri
Categoria:
Giurisprudenza, politica
Anno:
1905
Alla vetta d'Italia : prima ascensione della vetta più settentrionale della grande catena alpina spartiacque ; (cima nord del Monte Lana, o Glockenkaar K. della carta militare austriaca) ; (m. 2194)
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Pagina 24 di 48
Autore: Tolomei, Ettore / Ettore Tolomei
Luogo: Torino
Editore: Candeletti
Descrizione fisica: 46 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Tolomei, Ettore ; g.Klockerkarkopf ; f.Erlebnisbericht
Segnatura: 1174
ID interno: 184507
ALLA VETTA D'ITALIA 23 # ifc * Ma ora è gran tempo che, rintracciata la nostra comitiva, ri prendiamo seco il cammino. Dalla Pieve in su, la Valle di Dures ha buona strada carroz zabile per l'Aurina, lunga quasi 15 chilometri, più disagevole, ma pur sempre rotabile per San Valentino (poco più di 13 chi lometri) fino all'ultimo villaggio, di Casère (ted. Käsern). Non dimeno è da consigliare di percorrere tutti a piedi questi bellis simi luoghi, ed appunto dalla Pieve alle Casère vale una buona

alla rocca mo strano i solchi degli strascinati massi — dall'altra mano il Rio, schiumante, questo cui per tutta la giornata di cammino avremo in compagnia * le sue cascate, le sue rapide, il suo alto e gio condo schiamazzo, danno un senso di forza e di freschezza che rende svelto il passo ed ilari i discorsi. Fra selva e torrente, per un'ora buona di cammino, Non più i campi che allietano la vista nel tratto da Brunico alla Pieve, ma qui la valle, più alpestre, ritrae la sua severa bellezza dai

boschi, o che v'accompagnino folti e quasi impenetrabili, o che s'aprano invitando in silenti praticelli ombrosi. Poi, dentro un largo di valle v'arridono i campi e le case di Lutago (m. 968), primo comune della Valle Aurina 4 ), la quale da questo punto piegando verso levante s'addentra, in direzione nord-est, paral lela alla gran giogaia centrale. Ad ogni passo il bel crinale s'avanza, s'avanza, guadagna di estensione, ed una dopo l'altra spuntano cime e vedrette. Sono le fulgide mura d'Italia

, di cui pur ora siamo giunti al piede: la nostra frontiera, la Gran Catena, l'Alpe vera (anche a rigore Ted. Ahyenthal, Ahmthal, Im Ahven, Ahven. Nei secoli ix e x Ani-ina vaUis. [Cfr. forcella Aurine sofra Agordo ; in Loml). Onno — come nel Valdadige Ora da Anria], In doc. mediev. JSurn. In (loc. 1225 </« Arem — 7,«. cagni Orlandini c Malfatti usano falle 'Overn: probaìjilm, da Valli* Tnhxris, Val d'Ooern. — Anche il flume della valle, -R<0 (li Dureg, ted. Ta tiferei- Bach fin vecchie carte del

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Categoria:
Giurisprudenza, politica
Anno:
1905
Alla vetta d'Italia : prima ascensione della vetta più settentrionale della grande catena alpina spartiacque ; (cima nord del Monte Lana, o Glockenkaar K. della carta militare austriaca) ; (m. 2194)
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Pagina 27 di 48
Autore: Tolomei, Ettore / Ettore Tolomei
Luogo: Torino
Editore: Candeletti
Descrizione fisica: 46 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Tolomei, Ettore ; g.Klockerkarkopf ; f.Erlebnisbericht
Segnatura: 1174
ID interno: 184507
, l'acqua tenne ancora per gran tempo questo canto di valle da un monte all'altro, sì che delle case emergevano solo i secondi piani e una strada provvisoria contornava, lungo l'erta, il luogo della catastrofe. Continuando il cammino entrate in un largo che alberga il più grosso comune di Dures: chiamasi San Giovanni. Consta, il più, di casali spàrsi 5 nell'abitato di mezzo, dove ancora si trova qualcuno di nostra lingua, v'è una chiesetta col campanile a pera all'italiana, colla facciata del solito

nostro settecento; è degno d'osservazione il bel dipinto della volta. Da qui si comincia a vedere, nel remoto sfondo, una vasta montagna tutta bianca di nevi, ch'è il Picco dei Tre Signori. Mandiamo un saluto al re della valle, e cerchiamo coll'occhio se a ponente d'esso scorgessimo il Monte Lana, il nostro polo... Ma l'impediscono i contrafforti stessi delle Aurine, lungo i quali verremo continuando il cammino. È piacevole, intanto, sostare all'ombra degli ontani, presso le chiare e fresche acque

del fiume, avendo ormai in vista, là nella vedretta del Picco, le loro prime scaturigini : fonti estreme onde si versino acque al nostro mare dell'Adria. Un'altr'ora di marcia, tra due coltivate costiere, e a mezzo giorno entriamo a Cadipietra, il paesello che ha il migliore al bergo in questo tratto di valle, e perciò e per essere quasi a metà cammino fra Dures e Casère sì presta opportunamente per la tappa più lunga del meriggio J ). Ha una piazzetta in pendìo, tra belle case, e la chiesa

un po' in alto, una cert'aria di ricchezza che gli viene dall'industria mineraria stata in fiore nella valle. Dice una grande iscrizione in sulla piazza, che per più di quattro secoli (dal 1470 al 1894) vi prosperò la bell'arte, e dava un metallo il più fino, quale dalla Spagna agli Uràli gli uomini mai ricavassero dalle vi scere della terra. ') Qui anche finisce il servizio postalo pei passeggeri con vettura e giardiniera, da indi in là adoperano biroccini da montagna.

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Categoria:
Giurisprudenza, politica
Anno:
1905
Alla vetta d'Italia : prima ascensione della vetta più settentrionale della grande catena alpina spartiacque ; (cima nord del Monte Lana, o Glockenkaar K. della carta militare austriaca) ; (m. 2194)
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Pagina 28 di 48
Autore: Tolomei, Ettore / Ettore Tolomei
Luogo: Torino
Editore: Candeletti
Descrizione fisica: 46 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Tolomei, Ettore ; g.Klockerkarkopf ; f.Erlebnisbericht
Segnatura: 1174
ID interno: 184507
Carena, animato da cascatelle candide fra lavine brulle. L'opposta costiera offre delizioso passeggio sul l'erba dei prati e per sentieri al limitare della foresta : (v'ha pan chette assai ben disposte per godere, riposando, la gioconda vista della verdissima conca) — di quei luoghi alpestri che danno al l'anima un sì vivo stimolo di gioia serena e di propositi buoni. Da Cadipietra la valle sorge in più forte salita, serpeggiando la strada fra selvette recenti che appena celano le congerie stra

scinate colà in mezzo dai torrentelli furiosi. Alle foci d'un d'essi passiamo il 47° parallelo. E qui si leva il bicchiere a un cla moroso battesimo della linea. Chi scrisse che il 47° rasenta il Picco dei Tre Signori dovrèbbe vedere che bel po' di passi ne restano, di qui alle sue lontanissime nevi. Nel largo d'un'altra terrazza della valle sono sparse le case del comune di Sant'Jacopo; ma il grosso del paesello, colla sua chiesetta, rimane sopra una collina isolata a sinistra, di là del fiume e d'un

suo largo letto di ghiaia. E qui ancora un dato geografico : siamo, ora, alla precisa la titudine del Brènnero : da questo punto, dunque, incomincia il cantuccio più boreale di tutta la cerchia alpina. * * * La via s'inoltra fra numerosi casolari, ed intorno, la valle, sempre più alpestre, sembra raccogliersi e chiudersi, in un folto di boschi, in mezzo ai quali, a sinistra in alto, guarda dal suo promontorio la chiesetta di San Pietro, ultimo comune dell'Au rina. Le selve si approssimano al piano

della valle, che non ha più campi. Ancora un breve sorriso di prati ci accompagna, poi la vìa si slancia nelle fauci della celebre stretta [Klamm) ch'è confine alle valli: Aurina fin qui, e dopo la chiusa prende nome di San Valentino. Certo è questa una tra le più ammirabili gole scavate dalla furia delle acque nelle nostre montagne ; orrida, angusta e pro fonda come pochissime altre. La strada che ora veniamo percorrendo, a piè d'alte rupi e di lavine minacciose, 0 tagliata nel vivo del sasso

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