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Libri
Categoria:
Giurisprudenza, politica
Anno:
1919
Trentino.- (Guida dei campi di battaglia ; 4)
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Pagina 231 di 268
Descrizione fisica: VIII, S. 711 - 958 : zahlr. Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Trentino;s.Italienfront <1915-1918>;f.Führer
Segnatura: II 219.331/4
ID interno: 370979
ro del cristianesimo, trascorsero qualche anno di pace; indi subirono le invasioni dei Goti, dei Longobardi, dei Franchi. Il centro giuridico ed amministrativo della valle passò in questo tempo da Cividate a Breno. La decadenza di Cividate coincide con la perdita dell'autonomia della valle Camonica. Sorsero in questo tempo in tutta la valle, dal Tonale in giù, ospizi per i pellegrini che scendevano di Germania e si reca vano a Roma. Con la calata degli Ungari, i paesi di vai Camonica sentirono

il bi- sogno di difendersi e si eressero allora castelli e fortilizi nei principali paesi della valle. Con la pace di Costanza del 25 giugno 1183 fra l'imperatore Barbarossa, il Papa e le città della valle del Po, gli abitanti della valle cominciarono a godere una relativa tranquillità. Dal 1312 al 1428 trascorsero anni fortunosissimi per i pic coli comuni. Incendi, demolizioni, stragi: la valle Camonica non ebbe un'ora di be ne. Sorgevano liti sanguinose tra paese e paese, anche per confini di pascoli

e di bo schi. Conclusosi il 1 ° luglio 1428 un trattato di dedizione alla Repubblica Veneta, i Camoni provvidero sollecitamente ad ordinare in un corpo armonico gli statuti e le consuetudini, dei quali, peraltro, non giunsero a noi nè frammenti generali nè parti colari. Durante la dominazione veneta, i paesi di vai Camonica si arricchirono e migliorarono. Breno costruì la sua chiesa di Sant'Antonio e così Pisogne ed altri paesi della regione. La valle Camonica fu sempre fedelissima a Venezia. Caduta questa

repubblica, i paesi della valle resistettero alla pressione dei tempi nuovi, spe-

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Libri
Categoria:
Giurisprudenza, politica
Anno:
1905
Alla vetta d'Italia : prima ascensione della vetta più settentrionale della grande catena alpina spartiacque ; (cima nord del Monte Lana, o Glockenkaar K. della carta militare austriaca) ; (m. 2194)
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Pagina 15 di 48
Autore: Tolomei, Ettore / Ettore Tolomei
Luogo: Torino
Editore: Candeletti
Descrizione fisica: 46 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Tolomei, Ettore ; g.Klockerkarkopf ; f.Erlebnisbericht
Segnatura: 1174
ID interno: 184507
ALL A VETTA D'ITALIA le due ■ costiere-dappertutto in ripido pendìo, il fondo spesso de vastato e desolato dalle inondazioni. Nevai e ghiacciai occupano circa la decima parte dell'intera superficie della valle. Valanghe e turbini le arrecano di sovente danni gravissimi. Il bacino di Dures è da natura distinto in tre consecutivi tratti di diverso aspetto, chiamati con tre diversi nomi. Il tratto inferiore si chiama Dukes q Valle di Dures nel senso più stretto (ted. Taufererthal) ; a partire

dalla foce del Rio di Dures ( Tauferer Bach) nella Rienza (a m. 810), ossia da quella ampia imboccatura contornata di poggi che Brunico ha di pro spetto; monta in salita lieve, quasi insensibile, quasi dritto da mezzodì verso settentrione, infino alla Pieve di Dures, capoluogo, (ted. Sand o Taufers) e alla sovrastante stretta del Castello. (Altri estendono il primo bacino fino a Lutago). Dalla stretta ch'è tra Castello e Lutago (ted. Luttach ) (o da Lutago in là), la valle piglia il nome, dai

tedeschi, di Ahm e il suo antico nome è Valle Aueina . Piega a levante, seguendo la direzione dalla gran giogaia centrale (Alpi Aurine) a pie dei suoi giganteschi contrafforti; cangiata d'aspetto, assai più alpestre che nel primo tratto, molto men larga, profonda, scom partita in diverse terrazze, dove ridente, dove selvaggia, in più luoghi angusta in modo da non dar posto che alla via e al tor rente, finché, dopo il comune di San Pietro, fa una gola orrida e famosa ed ivi cessa di chiamarsi Valle

Aurina. Infine, l'ultimo tratto dicesi la Valle di Sax Valentino (ed in ted. anche Prettau ); segue un'egual direzione, verso settentrione- mattina, sempre con divario grande tra il piano della valle, pro fondo, e la giogaia altissima, però con nuovo aspetto di terrazze susseguenti, o quasi gradini, onde, tutta alpina, si viene di mano in mano elevando, fino al fondo, non più silvestre ma brullo, dei Tauri, dominato dal Picco dei Tre Signori, ed ivi presso ha termine, appunto nella conca deserta

sottostante alla nevosa Forcella del Picco (m. 2672). Bel nome, di suono latino, e vivente, e dell'uso, Dures è chiamata la valle dai finitimi montanari ladini. Fra gli studi più opportunamente raccomandati al dilettantismo scientifico dell'alpinista, uno dei più importanti è quello della toponoma stica ; e particolarmente nell'Alto Adige, dove la nomenclatura italica originale è offuscata o coperta sotto la caligine germa nica, queste ricerche hanno tanto maggiore importanza; poiché è gran tempo che

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Libri
Categoria:
Giurisprudenza, politica
Anno:
1905
Alla vetta d'Italia : prima ascensione della vetta più settentrionale della grande catena alpina spartiacque ; (cima nord del Monte Lana, o Glockenkaar K. della carta militare austriaca) ; (m. 2194)
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Pagina 19 di 48
Autore: Tolomei, Ettore / Ettore Tolomei
Luogo: Torino
Editore: Candeletti
Descrizione fisica: 46 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Tolomei, Ettore ; g.Klockerkarkopf ; f.Erlebnisbericht
Segnatura: 1174
ID interno: 184507
18 ALLA VETTA D'ITALIA Ài Castello andiamo in 20 o 25 minuti di passeggiata, pren dendo da capo all'abitato, da dove ci si presenta di fronte quella gran mole diroccata di sì imponente aspetto. Per lo stradale di Valle Aurina, varcato s'un ponticello il furioso torrente candido di schiume, venite a pie' dell'alto scoglio che porta le vecchie mura; dove, o inerpicandosi per l'erta, ovvero più comodamente, per un tratto seguendo la strada entro la gola contro il torrente e pai per sentieri

girando il rocchione a spalle, giungete ai po derosi bastioni del maniero, che fu anticamente dei più forti e famosi nel Principato : si può ben dire che la valle non ebbe altra storia che quella di queste mura. Entrate e vi sorprende lo spettacolo del più pittoresco cortile che sia dato imaginäre. Risalite ad un tratto di più secoli nella vita degli uomini e vi è presente l'anima d'altri tempi. Le linee architettoniche danno una viva impressione di forza e di grazia, e d'italianità ; gradinate

esterne e balconi, quadrate finestre, a crociera di pietra, ed altre abbinate leggiadramente ad arco ro tondo, nello spessore delle robuste mura, mentre un androne a volta, buio e misterioso, sprofondasi nel vivo della rupe e mette al portone che risponde a valle. Parte è abitato, parte in rovina. Sopra una torretta del cor tile v'è un curioso vecchio orologio, il cui pendolo enorme tace dentro un cassone, ch'è lungo quarut' è alta la torretta stessa. Accanto alle muraglie pur più antiche di tanto

, quell'arnese di sconnesso dà una strana impressione di vecchiezza e di morte. Ma nell'affacciarvi alla finestra godete una veduta superba sopra la valle profonda — da settentrione cupa e selvaggia e coronata d'irte vedrette, per contrario da mezzodì tutta lieta di biade e di pascoli e delle umane dimore. Con un po' di fantasia senti mentale vien spontaneo di rappresentarsi a quel davanzale la malinconiosa Agnese, unica figlia d'Ugo ed ultima dei Dures a guardar la valle che fu. dei suoi e gli spaldi già

venduti a re Arrigo conte di Tiralo. Dall'androne buio balza e scalpita il cavallo da battaglia d'Ugo VI, quegli che molte volte andò fa moso nelle guerre d'Italia. E ai balconi del cortile s'affaccia un gaio sciame di gentildonne, della casa italiana dei conti Ferraris, che, venuti in possesso del castello nel seicento, l'ebbero per sog giorno di delizia. Piace l'andar così raffigurando gli antichi, e raccogliere contrassegni d'italianità in questa remotissima valle, la più nordica in cui echeggiasse

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Libri
Categoria:
Giurisprudenza, politica
Anno:
1894
Österreichische Reichs- und Rechtsgeschichte : ein Lehr- und Handbuch
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Pagina 284 di 598
Autore: Werunsky, Emil / von Emil Werunsky
Luogo: Wien
Editore: Manz
Descrizione fisica: VII, 989 S.
Lingua: Deutsch
Commenti: In Fraktur
Soggetto: g.Österreich;s.Recht;z.Geschichte Anfänge-1894
Segnatura: II 109.498/1
ID interno: 132993
Caldesio o de Caldés nella valle di Sole, in: A. Tr. XVIII. — Papaleoni, Varietà giudicariesi: La chiesa di S. Maria in Condino. Per la genealogia dei Signori di Campo, in: A. Tr. IV. — Suster, Francesco di Castellalo (con albero genealo gico della nobile famiglia di Castellalto), in:' A. Tr. XX. — Derselbe, Bricciche di storia trentino-veneta, in: Atti dell'Accademia Veneto- Trentino-Istriana, Classe ài scienze storiche, Nuova Serie, Anni III e IV. Padova 1907 (Handelt über die Beziehungen der Herren

— castello di Caramala (in: Valle del Chiese), Trento 1887. — G. Jnama, Antichi dinasti di Castel Coredo, in: Riv. Trid. IX. - Äußerer, Die Herren von Schloß und Gericht Castelcorno im Lagertal (Vallagarina) in: Jahrbuch der heraldischen Gesellschaft Adler, N. F. XXI. Besp. von Neugebduer in: FMGTV. VIII, 260f. Ins Italienische übersetzt von Perini und Tamdnini in: San Marco III. — Jndma, Il castello e la giurisdizione di Castelfondo nella Valle di Non, in: A. Tr. XV. — Papaleoni, Le vicende del paese

e castello di Mer lino (in: Valle del Chiese), Trento 1888. — de Festi, Genealogia Clesiana, in: A. Tr. XV. — Ladurner, Die Edlen von Enn, in: ZFTB. III. F., 13. H. — de Festi, Genealogia dei nobili dinasti d'Egna (Enn, Neumarkt), in: A. A. A. Serie III, v. 10. Unter dem- / selben Titel auch in: Alto Adige V. Besp. von Neugebauer in: FMGTV. IX, 154f. — Alberti d'Enno, I Signori di Enno ora Conti degli Alberti d'Enno, in: Trid. IX und X. — de Festi, Me morie-genealogiche della nobile casa Pesti nel

. A. Serie III, v. XV. — Papaleoni, Studi Lodroniani, in: Archivio storico italiano Serie V, t. 47, p. 414f. — Giuliani, La storia dei Madruzzo, in: Trid. VII. — Menapace, Malgoio nella pieve di Torra, castello, signori, villaggio e territorio dello stesso nome, in; A. Tr. VIII. — Juama, Famiglie e castelli de' Malosco e de' Vasio nella Valle di Non, iti: A. Tr. XIX. — De Vigili, La famiglia Metz e il significato di questa parola nei documenti medie vali, in: A. Tr. VIII. — Reich, Castelli della vecchia

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Libri
Categoria:
Giurisprudenza, politica
Anno:
1905
Alla vetta d'Italia : prima ascensione della vetta più settentrionale della grande catena alpina spartiacque ; (cima nord del Monte Lana, o Glockenkaar K. della carta militare austriaca) ; (m. 2194)
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Pagina 46 di 48
Autore: Tolomei, Ettore / Ettore Tolomei
Luogo: Torino
Editore: Candeletti
Descrizione fisica: 46 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Tolomei, Ettore ; g.Klockerkarkopf ; f.Erlebnisbericht
Segnatura: 1174
ID interno: 184507
ALLA VETTA D'ITALIA 45 solitudine, quei silenzi austeri, non parlando, non sentendo par lare, quasi in adorazione davanti a un muto altare. E alzando gli occhi vi si rinnova perennemente lo stupore dell'enorme massa di ghiacci onde sgorgano di continuo i rivi e giunge, di tanto in tanto, quel fragor sordo che minaccia, mentre, verde e romita, scende la valle, e rosei monti segnano il puro orizzonte d'Italia. * * * Ma bisogna pensare al ritorno. Converrà scendere a pernottare a Casère, per

partirnc colla messaggiera del mattino. Abbiam tre ore di cammino. Zaino in spalla e Birliicke addio ! Il sentiero serpeggia per la scesa sotto lo scoglio del rifugio *, sentiero da venir giù a salti e balzelloni. Dopo la rapida calata vi trovate in un punto dove da più parti rumoreggiano i rivi e i torrenti usciti dai ghiacciai, che, con innumerevoli cascatelle, s'uniscono al fondo. I bei luoghi alpestri ! Trovammo là un ver dissimo breve piano di valle con le mandrie sparse, ch'era un quadro

di Segantini incantevole. Ma nel passare il bel prato, tenetevi lungo le acque correnti e pronti al guado, voi, cui la vista d'un torel fulvo dà il batticuore, se vi guarda fiso o d'un suo mite trotterello muovesi alla vostra volta. Però i pastori vi rassicurano sorridendo : egli è il più garbato torello di tutta la valle. Da indi in poi, il mal cammino è finito. È piacevole andare, in sulla sera, colFombra nella valle e il sole alle cime, Sonvi capanne dì pastori, e sulle due costiere riappariscono i pini

e gli abeti ; il piano s'allarga in pascoli declivi. Finalmente, nella dolce ora delle ultime luci, rivediamo l'abitato di Casòre, e, la sciando a sinistra la deserta chiesetta del Santo Spirito, pel sen- tieruccio tra i prati si rientra, festeggiati, all'aiberghetto. * « Non bis in idem ». Poiché la Valle di Dures s'è percorsa a piedi nel salire, è consigliabile di rifarla, alla discesa, in vettura ; o si può approfittare della posta, che parte da Casere il mattino di buon'ora. Nel primo tratto

, fino a Cadipietra, fa il servizio una carrozzetta minuscola, aperta ; e convien raccomandare di ravvilupparsi bene, perchè in quel tragitto mattiniero fa un freddo da gelare. A Cadipietra si cambia di posta ; in comitive più numerose si riempie tutta una grande giardiniera. Bello rivedere fuggendo le bianche vedrette della Gran Catena in cima ai vallon celli selvaggi, riattraversare quei lindi paeselli della Valle Aurina toccati nel venire, con liete fermate e sorridenti « Griiss Gott ».

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Libri
Categoria:
Giurisprudenza, politica
Anno:
1905
Alla vetta d'Italia : prima ascensione della vetta più settentrionale della grande catena alpina spartiacque ; (cima nord del Monte Lana, o Glockenkaar K. della carta militare austriaca) ; (m. 2194)
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Pagina 23 di 48
Autore: Tolomei, Ettore / Ettore Tolomei
Luogo: Torino
Editore: Candeletti
Descrizione fisica: 46 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Tolomei, Ettore ; g.Klockerkarkopf ; f.Erlebnisbericht
Segnatura: 1174
ID interno: 184507
ALLA VETTA D'ITALIA landa fra le corna, e una pesante campana al collo, la mandria entra nei villaggi, cui i giovani del paese si fanno incontro e 1 accolgono con vivacissime dimostrazioni di gioia. Giuoco usuale le bocce e i birilli e preferito esercizio il tiro a segno. Di con tinuo fucilate rintronano nella valle, fucilate usano nelle pro cessioni sacre e nelle feste famigliari 5 in ogni solennità è d'ob bligo lo sparo dei mortaretti. Il commercio principale è degli armenti e del legname

: legname da fuoco, tronchi, tavole, trementina e resina, carbone. V'è l'in dustria dei merletti al tombolo che fu già in fiore, nella quale tuttora s'occupano le donne, producendo lavori assai graziosi che nei villaggi vengono offerti agli ospiti estivi. Molti uomini emigrano, parte dell'anno, boscaiuoli 0 minatori. Le miniere della Valle Aurina, già famose, danno minerale scarso, ma il rame puro ricavato è di qualità ricercata e pregiatissima per certi assai fini lavori 1 ). Ai nostri giorni una delle

« angolo tranquillo » del suolo italiano sono ben rari, spiace il dirlo, anzi rarissimi gli Italiani. Fino alla Pieve di Dures i registri dei forestieri con tengono ancora qualche nome nostrano ; nell'alta valle nemmea uno. Suonano nella piccola cosmopolis delle « verande » tutte le lingue d'Europa, eccetto però l'italiana, fino ad ora. Del nostro popolo, invece, non mancano rappresentanti in dustri e operosi nei maggiori luoghi della valle. Qui, come in tutta la Pusterìa, l'afflusso dei nostri sarebbe

delia valle. Il minerale, estratto dalle cave di San Valentino e condotto giù sui carri, veniva poi sottoposto al lavoro di fucina. La fon deria andò distrutta neil'inondazione del 18'S.

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Libri
Categoria:
Giurisprudenza, politica
Anno:
1905
Alla vetta d'Italia : prima ascensione della vetta più settentrionale della grande catena alpina spartiacque ; (cima nord del Monte Lana, o Glockenkaar K. della carta militare austriaca) ; (m. 2194)
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Pagina 24 di 48
Autore: Tolomei, Ettore / Ettore Tolomei
Luogo: Torino
Editore: Candeletti
Descrizione fisica: 46 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Tolomei, Ettore ; g.Klockerkarkopf ; f.Erlebnisbericht
Segnatura: 1174
ID interno: 184507
ALLA VETTA D'ITALIA 23 # ifc * Ma ora è gran tempo che, rintracciata la nostra comitiva, ri prendiamo seco il cammino. Dalla Pieve in su, la Valle di Dures ha buona strada carroz zabile per l'Aurina, lunga quasi 15 chilometri, più disagevole, ma pur sempre rotabile per San Valentino (poco più di 13 chi lometri) fino all'ultimo villaggio, di Casère (ted. Käsern). Non dimeno è da consigliare di percorrere tutti a piedi questi bellis simi luoghi, ed appunto dalla Pieve alle Casère vale una buona

alla rocca mo strano i solchi degli strascinati massi — dall'altra mano il Rio, schiumante, questo cui per tutta la giornata di cammino avremo in compagnia * le sue cascate, le sue rapide, il suo alto e gio condo schiamazzo, danno un senso di forza e di freschezza che rende svelto il passo ed ilari i discorsi. Fra selva e torrente, per un'ora buona di cammino, Non più i campi che allietano la vista nel tratto da Brunico alla Pieve, ma qui la valle, più alpestre, ritrae la sua severa bellezza dai

boschi, o che v'accompagnino folti e quasi impenetrabili, o che s'aprano invitando in silenti praticelli ombrosi. Poi, dentro un largo di valle v'arridono i campi e le case di Lutago (m. 968), primo comune della Valle Aurina 4 ), la quale da questo punto piegando verso levante s'addentra, in direzione nord-est, paral lela alla gran giogaia centrale. Ad ogni passo il bel crinale s'avanza, s'avanza, guadagna di estensione, ed una dopo l'altra spuntano cime e vedrette. Sono le fulgide mura d'Italia

, di cui pur ora siamo giunti al piede: la nostra frontiera, la Gran Catena, l'Alpe vera (anche a rigore Ted. Ahyenthal, Ahmthal, Im Ahven, Ahven. Nei secoli ix e x Ani-ina vaUis. [Cfr. forcella Aurine sofra Agordo ; in Loml). Onno — come nel Valdadige Ora da Anria], In doc. mediev. JSurn. In (loc. 1225 </« Arem — 7,«. cagni Orlandini c Malfatti usano falle 'Overn: probaìjilm, da Valli* Tnhxris, Val d'Ooern. — Anche il flume della valle, -R<0 (li Dureg, ted. Ta tiferei- Bach fin vecchie carte del

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Libri
Categoria:
Giurisprudenza, politica
Anno:
1905
Alla vetta d'Italia : prima ascensione della vetta più settentrionale della grande catena alpina spartiacque ; (cima nord del Monte Lana, o Glockenkaar K. della carta militare austriaca) ; (m. 2194)
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Pagina 20 di 48
Autore: Tolomei, Ettore / Ettore Tolomei
Luogo: Torino
Editore: Candeletti
Descrizione fisica: 46 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Tolomei, Ettore ; g.Klockerkarkopf ; f.Erlebnisbericht
Segnatura: 1174
ID interno: 184507
lontana, alla più terribile antichità della terra. Le sue pareti s'aprirono in quella giogaia granitica dello Spartiacque Alpino che emerse dai mari primitivi, come la spina dorsale della futura Europa. Durò te stimonio al succedersi d'ere geologiche in cui i giorni furono millenni ; provò gli alterni climi, i torridi e i gelidi, le immani vicende. Nell'era glaciale la valle fu tutta un enorme fiume di ghiaccio, e i massi erratici (quasi tutti di gneiss), che trovansi per le co stiere a 500 metri

sopra il fondo della valle, attestano di quale spessore fosse e di qual massa l'antico ghiacciaio di Dures. Dopo che si ritirò, e i terreni alluvionali vennero coprendosi di fo reste, le genti umane, salite dalle pianure italiche, penetrarono fin qua dentro, benché per secoli le condizioni di questi monti dovettero essere avverse alla vita. Ma certo al tempo del Ro mano Impero, allorché la popolazione crebbe dappertutto nelle Alpi, propagandosi fin nei recessi più inospiti, anche Dures accolse

coloni. Anche Dures fu per secoli, e rimase fin bene avanti nel medio evo, come le altre intorno, una valle latina. Poi, dalla Pusterìa v'entrarono le genti tedesche. Intorno al mille la popolazione, ch'era povera e scarsa, obbediva a famiglie dinastiche annidate in castelli dei quali il più importante fu appunto quello sorto alle fauci della Valle Aurina, sul « Campo » ; nido dei Tuvers o Dures. La romita valle non ebbe del resto vicende d'importanza. Segui le sorti del paese : appartenne

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Categoria:
Giurisprudenza, politica
Anno:
1905
Alla vetta d'Italia : prima ascensione della vetta più settentrionale della grande catena alpina spartiacque ; (cima nord del Monte Lana, o Glockenkaar K. della carta militare austriaca) ; (m. 2194)
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Pagina 14 di 48
Autore: Tolomei, Ettore / Ettore Tolomei
Luogo: Torino
Editore: Candeletti
Descrizione fisica: 46 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Tolomei, Ettore ; g.Klockerkarkopf ; f.Erlebnisbericht
Segnatura: 1174
ID interno: 184507
ALLA VETTA DÌTAIJA 13 corsa per arrestarsi a Bruni co, da lassù ci saluta, splendida , una bianca vedretta delle Alpi Centrali *). Siamo a poco più d'ottocento metri, tocchiamo ancora da mez zodì alle belle montagne del territorio ladino, — montagne che i Tedeschi chiamano Waeische Boden , cioè Sitolo Italiano —■ e già il confine naturale d'Italia, che altri crede sì remoto dal confine linguistico, è là davanti ai nostri sguardi, nè altro ci resta che di risalire questa valle di Dures per

giungere al piede delle sue mura. Grli italiani residenti in questo 'borgo, sommandovi quelli dei circostanti villaggi e la copiosa immigrazione temporanea (che per la massima parte dell'anno si può pure calcolare statile) formano già un considerevole nucleo. Fra i residenti i più sono contadini, operai, persone di servizio, ma non mancano gli arti giani, i mereiai, i possidenti, la piccola borghesia. Di quelle donne del Comèlìco e del Bellunese, che i lavori campestri chiamano nella valle, ne trovammo

dei quali somiglia a un letamaio, e ]à dentro nel buio s'odono fin tardi quelle voci giovanili unite in cori, e le canzoni venete nel silenzio del piccolo borgo tedesco. Eccola, infine questa valle di Dures, la valle più settentrio nale di tutta la regione italica! Essa è la più profonda delle la terali della Posterìa: lunga 13 ore di cammino, più di 46 km. da Brunico alla Forcella del Picco (ted. Birlucke). Se non per la massa, per la lunghezza il corso delle sue acque, dalle sor genti, nei Tauri

, fino al bacino di Bolzano, rivaleggia con quello dell'Adige, fiume regale. Ed oltre che la maggiore in tal senso, è poi la sola alquanto ampia e popolata di coteste valli che scendono alla Plisteria di tra i massicci contrafforti della Catena centrale. Popolata rela tivamente, ma non popolosa, giacche per natura è assai povera, È la g-iog-aia delle Alpi Aurine che copre la Valle Aurina (irà. Ahvntlnd). AeIJe carte tedesche questa catena si chiama Zfflerthaler Alpen, perchè, sull'altro versante

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Libri
Categoria:
Giurisprudenza, politica
Anno:
1905
Alla vetta d'Italia : prima ascensione della vetta più settentrionale della grande catena alpina spartiacque ; (cima nord del Monte Lana, o Glockenkaar K. della carta militare austriaca) ; (m. 2194)
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Pagina 31 di 48
Autore: Tolomei, Ettore / Ettore Tolomei
Luogo: Torino
Editore: Candeletti
Descrizione fisica: 46 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Tolomei, Ettore ; g.Klockerkarkopf ; f.Erlebnisbericht
Segnatura: 1174
ID interno: 184507
no minate Tattrisane t . Cfr, Taurinorum (Torino), e Tannino, Taurasi, Taurisano, Montauro, ecc 2) Toponomastica. — Monte Lana, in vecchie carte della provincia : Lana Wand. — Waurl, pareana {Schneller Nf. p. 187), parete. — Lana, Jan e loti fre quenti in nomi locali dell'Alto Adige, di paesi presso un declivio di ghiaie, latrina, dal lat. lahina Schneller). Le valanghe, nella Valle Aurina, chiamate lane |Baiiner p. 26). lanstriche , le traccio delie valanghe. Laneralpe una delle malghe fra la Casère

e la For cella, Lambach casale di Pusteria all'ingresso della Valle di Bures. Lambach o Lawi- nenhach in Val del Reno, Lawinenthal ivi; LanebachgpUg una delle cime di Monte Fumo, Cima Lan in Primiero, [Lana, grosso villaggio in Val d'Adige, deriva da Leoniannm; il nome indica che fu un praedium, un fondo rurale romano ; Egger, Gesch. Tir. I. 36], Glocken ka ari eenkafel. Kofeì = cima, in altre carte Kopf (= testa). Appellativo di monte (frane. Tòte). Kees. Nella Valle Aurina quest'antico appellativo

, d'ignota origine risale almeno al xiii secolo) = ghiacciaio, vedretta (ted. Gletscher, Ferner). [Zesen, on braccio di valle laterale a Dures, in doc. mediev. chiamato Keesen - Vedrette]. Kaar, o Kar. Un generico ted. Kar — conca di roccie. Ma nel significato di piano, ripiano, h'ar o car o quar, in molti nomi alpini, ö da quader (Schneller ST. p. 39) = quadro, parte di campo. Cosi lo Schöpf: Kar, generico comune dei Ted. cisalpini, = il ripiano accanto alle malghe, da quader. Franc, cam, queyre, guaimi

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Giurisprudenza, politica
Anno:
1937
¬Il¬ Monte Grappa : guida storico-turistica.- (Sui campi di battaglia ; 2)
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Pagina 75 di 172
Autore: Touring Club Italiano / Touring Club Italiano
Luogo: Milano
Editore: Touring Club Italiano
Descrizione fisica: 123 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Monte Grappa;s.Historische Stätte;s.Weltkrieg <1914-1918>;f.Führer
Segnatura: II 213.265
ID interno: 350243
! 49 IL JMONfE qRATTA 49 Si piega a sinistra, e sorpassata la frazione di Marchi, dopo cir ca un km. la strada descrive, presso lo sbocco della Valle di S. Fe licita, il primo dei suoi undici grandiosi risvolti, imposti dalla ne cessità di mantenerla defilata dal tiro e di superare 850 m. di disli vello, inerpicandosi dapprima sul costone del M. La Gusella, e svol gendosi quindi quasi in cresta lungo la dorsale di Col Cavraro, M. Noselari - Colle Averto fino a raggiungere il Campo di Solagna

spicca assai bene nelle giornate chia re), costituiscono un panorama di suprema bellezza. Alla vista della pianura, si alterna, alle svolte orientali della strada, quella sulla profonda valle di S. Felicita, dalle pareti scoscese e dal largo letto ghiaioso. Alla terza svolta che si sporge sulla dirupata valle ora detta — chiusa sullo sfondo dal M. Oro, e cosi denominata dalla bianca cappella sorgente sul greto — già cominciano ad apparire i primi lavori di guerra rappresentati da alcuni ricoveri

da baracche di guerra. All'8 1 svolta sfiora la vetta di M. La Gusella (816): merita sof fermarsi quale punto panoramico di grande interesse. E' possibi le da essa spaziare largamente con lo sguardo, oltreché sulla pia nura e sul fondo della valle del Brenta, anche sull'altipiano dei Sette Comuni (di cui si distinguono bene Sasso Rosso, Croce di

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