.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 40 - 41. 1995 - 1996)
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Luogo:
Bozen
Editore:
Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Descrizione fisica:
Getr. Zählung
Lingua:
Deutsch
Commenti:
Enth.: 1995, Nr. 1/2 - 3/4 ; 1996, Nr. 1/2 - 3/4<br />Universität in Südtirol : Vortragsreihe und Podiumsdiskussion = Università in Alto Adige. - 1995<br />Frauenhaus zwischen Autonomie und Anpassung : Tagung, Bozen 17. 9. 1994 = Casa delle donne tra autonomia e adattamento. - 1995<br />50: unvergessen = 50: dimenticare mai. - 1995
Soggetto:
g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Segnatura:
III Z 342/40-41(1995-96)
ID interno:
319184
ed i procedimenti legali. La “metodologia dell’accoglienza”, elaborata in questi anni dall’Associazione, è la sintesi della teoria e della pratica quotidiana. È stata elaborata ed approfondita nei momenti di riflessione e di progettualità collettiva ed oggi è il cardine su cui le attività ruotano, ha prodotto anche un insieme di vincoli basilari per tutte: la segretezza assoluta e l’anonimato, il consenso della donna per ogni iniziativa, la non valutazione delle donne e dei loro percorsi, l’utiliz
lavoro ha avuto negli anni. L’ipotesi iniziale era molto complessa, e nasceva da un dubbio: è possibile coniugare la pratica politica di relazio ne con i bisogni di donne in gravi difficoltà? È possibile costruire un luogo di forza a partire da situazioni in cui le donne sì trovano in condizione di dipendenza, subordina zione, pericolo grave? Quanto della nostra pratica, esperienza, passione per le donne può essere utile? Quali le forme, quali le risorse da utilizzare, da cercare, da mettere in rete
ai suoi obiettivi ai suoi tempi di decisione, al suo consenso, pur esprimendo il nostro parere, il possi bile progetto che insieme possiamo costruire.Sui suoi im prescindibili bisogni abbiamo costruito la nostra organiz zazione, il modo dì cercare risorse e di entrare in relazione con ii mondo dei servizi sociali, delle istituzioni. Il Centro dì Accoglienza è una struttura complessa che offre collo qui di accoglienza e consulenze specialistiche (legali, psi cologiche, di orientamento) con una equipe
fra mattina, pomerig gio e sera con ruoli di coordinamento e di affiancamento alle donne. In quattro mesi, dopo una prima fase di rassi curazione e riposo, è possibile fare un esame di fattibilità del progetto iniziale, avviare soluzioni e mettere in gioco tutte le risorse, possibili della donna e nostre per recupera re casa, lavoro, tranquillità per ì figli, relazioni familiari ed amicali perse. Tornare a pensare al futuro. È anche il tempo in cui si avviano il sostegno o la terapia psicologica
zo in positivo delle loro strategìe dì sopravvivenza, il ri spetto dei loro valori fondamentali, anche quando sono molto lontani dai nostri. Alcuni anni fa la parola servizio ci metteva in difficoltà, ci sentivamo come espropriate dalla nostra unicità, assi milate ai consultori e alle assistenti sociali. Oggi ci sem bra giusto definire parti del nostro lavoro come servizi. Servizi propositivi ed innovativi, che si collocano nell’a rea della sperimentazione sui nuovi bisogni e soggetti so ciali. Il fenomeno