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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Pagina 56 di 123
Autore: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: V, 106 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Segnatura: III A-21.499
ID interno: 96076
principale è naturalmente la valle dell’Adige, la quale ricevendo il tributo di due grossi torrenti, il Noce e 1’ Avisio, distende come le sue braccia principali verso le valli di Non e di Sole da un lato, e le valli di Cembra, Fiernme c Fassa dall’ altra. Ad occidente dell'Adige con sistema oro - idrografico proprio vi è il Sarca che manda ie sue acque nel lago di Garda, e percorre 1’ interessante regione delle (-indicarle: ad oriente nasce il Brenta, che dopo avere bagnata la valle Lugana corre

indipendente per la pianura Veneta. Tutte e tre queste regioni, che potrebbero sem brare slegate fra di loro, sono invece congiunte da certe spaccature traversali di rocce aperte nella catena delle montagne divisorie, che formano delle gole assai pittoresche d’ onde si transita con facilità d’ una ad altra valle. Sono il Buco di Vela, le Sarche, la Rocchetta, la gola di Ponte Alto, la gola di Loppio per non nominare che le prin cipali : vere porte laterali che danno accesso ed unità di paese ad un sistema

geogra fico così arruffato e bizzarro. ■k * * La valle dell’ Adige si alza solo insensibilmente dalla pianura Padana e dove ristretta da paurose rupi, presenta un aspetto quasi tetro : dove allargata in più ampi bacini, ascende gaia per le fertili pendici dei monti come a Rovereto, o si ondeggia in graziose ed amene colline come a Trento. Da per tutto il verdeggiante gelso dilaga per il piano, e la vite inghirlanda le vicine eminenze, onde guardando dall’ alto pare di ve dere un grande fiume

di verzura discendere giù per la valle e gettare le sue ondate su per le pendici spesso coronate di ville e rallegrate da numerosi paeselli. L’ alta valle dell’ Adige etnograficamente più non appartiene al Trentino, e si prolunga buon tratto fino quasi a Merano con lo stesso carattere di natura, per ascendere solo di lì grada tamente agli alti circhi alpini fra le montagne ghiacciate dell’ Ortler e dell’ Octzthal. •* * * Sopra Trento, alla borgata di Lavis entra nell’ Adige, per larghissima e ciotto losa

conoide, il principale suo affluente, 1’ Avisio. La valle dell’ Avisio, quantunque geo graficamente una, viene distinta da tre denominazioni diverse, essendo chiamata Cembra 1 inferiore, Fiernme la media, Fassa la superiore. Il torrente nel suo corso inferiore freme cupo in una profonda spaccatura di nereggianti rocce porfiriche : ma sulle sue sponde rilevate a terrazzo la vite scagliona i La Valle dell’Adige La Valle dell’ Avisio (Cembra, Fiernme,

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Libri
Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Pagina 58 di 123
Autore: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: V, 106 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Segnatura: III A-21.499
ID interno: 96076
IL PAESAGGIO TRENTINO ED I SUOI ABITANTI 47 da farlo apparire come una sola, grande e densa vigna. Varcando la soglia della Roc chetta, che 6 appunto la stretta di rupi d’onde esce il Noce, si prova una vera sor presa. Una regione nuova ed inaspettata si apre allo sguardo: non una valle come nelle altre regioni Trentine, bensì un grande bacino a foggia di circo digrada verso il fondo. Gli è che le montagne che verso Val d’Adige strampiombano dirupate, discen dono a larghe e dolci falde verso

distesi sofficemente su praticelli, ora fieramente adagiati al limitare d’ un bosco. Questa è la celebre Anaunia o valle di Non, una' terra che incanta special mente quando la primavera infiora prati e frutteti, ed in autunno quando la cadente stagione dipinge a mille colori i.pampini delle viti, le fronde degli alberi, le chiome dei boschi. - Ma proseguiamo per la valle di Sole, che non è altro che la valle superiore del Noce, irrigata dallo stesso torrente, adagiata alle stesse catene di montagna

, come 1’ Anaunia, ma da questa diversa di carattere, vegetazione ed aspetto. E infatti nell’ Anaunia il Noce quasi scompare inghiottito da un burrone che per lo più non si vede, sicché le due sponde sembrano unite in un solo altipiano. Ma ècco che il burrone si riapre: il torrente ricompare, l’altipiano sparisce, le montagne si ravvicinano, il suolo diventa valle davvero: le acque scorrono spumeggianti fra prati e boschetti : i villaggi non più appicciccati sulla china .siedono nel fondo alineati

1’ uno dopo 1’ altro : cessa la vite : i campetti si alternano coi prati : i boschi nereggiano .sulle spalle dei monti, e sopra a tutto alza la testa la Presaiiella, che spiegando il bianco padiglione delle eterne sue nevi, fa spiccare più vive tutte le gradazioni di verde di questa bella valle del Sole. E su su dove il Noce si dirama in due braccia, il móndo alpino si rivela in tutta la sua maestà: si aprono i circhi : si riversano le morene: scendono i ghiaccia) con le loro code gelate, e le vette

suprème o si nascondono sotto una cappa di neve, o rizzano un fascio di scogli lacerati dalle tempeste. -* * - / - Ed ora saltiamo alla regione del Sarca. E una valle di tipo affatto diverso. La Ivi le varie zone di clima è di vegetazione sono ancora più svariate e più rapidamen- Valle Sarca

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Categoria:
Arte, archeologia
Anno:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Pagina 57 di 123
Autore: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: V, 106 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Segnatura: III A-21.499
ID interno: 96076
La Valle del Noce (V alle di Non e di Sole). suoi filari e serra come in grandi orti i ridenti paeselli che vi si annidano. Ad . un tratto la valle cangia natura: le sponde pria allargate in pianori, si rinserrano: i boschi d’abete discendono dalle cime: la vite cede il campo a modesti campiceli! di grano: il Torrente mugge nei profondi burroni. Più si avanza e più il paese, si fa orrido. - Quando uscendo dal territorio di Ombra entriamo nel territorio di Fiemme a Capuana, magnifiche selve

di conifere irrompono quasi dalle valli laterali ed invadono tutta la conca. Gli è come se un esercito di abeti si fosse affrettato a serrare il passo : lo stesso Avisio si nasconde in un’ angusta strozzatura di rupi che a mala pena gli concedono il passo attraverso un’ orrida fessura. Ma eccoci a Castello, dove uscendo dalle selve ci si presenta un nuovo spettacolo: la valle si riapre ed allarga: un magni fico orizzonte si dischiude : le pareti dei monti digradando dolcemente mostrano da un lato le selve

, e troviamo Cavalese, una borgata che arieggia a citta della, Tèsero, Panchià, Ziano, Predazzo, la borgata risorgente per nuove industrie, Forno, Moena. Qui termina la valle dell’ Avisio mediana, Fiemme , e comincia 1’ ultima parte : Fassa , con un perfetto cangiamento di scena. Siamo di già nella regione delle dolomiti. Rupi bizzarre, brulle, bianche, ora slanciate come torri, ora merlate come spaldi, spuntano da tutti i lati, e giù dalla valle angusta prati e pascoli mor bidi e verdi, salgono intorno

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