no dedicasse alla dea Speranza; stima perciò che quel fabbricato quadrangolare segnato dalla tavola Peutìngeriana presso al Timavo sia la chiostra appartenente al santuario della Speranza Augusta, ove trovavano ricetto i concorrenti alla vicina termale, potendo essi passare in barca dall’ uno all’ altro di quei luoghi 1 * Certo è che quando i Cristiani poterono uscire dalle cata combe e professare liberamente la loro religione, sul luogo del tempio pagano presso il Timavo surse un tempio
cristiano; e dopo che S. Benedetto ebbe introdotto in occidente la vita monastica, ebbevi là un cenobio, che contasi fra i piti antichi e venerandi del Friuli. Vogliono che il santuario sorgesse fino dal secolo quarto dell’Era volgare; ma notizie non se ne cominciano ad avere che nel sesto o nci settimo, come vedremo più innanzi. Gli scavi fatti pochi anni addietro per allargare il presente cimitero, inducono a credere, il convento essere stato nella parte meridionale della chiesa non sopra il Ninfeo
, dove fu collocato dal Kandier. Altri ruderi che il medesimo dotto archeologo asserisce aver veduti nella sua giovinezza *, gli diedero occasione a congetturare dalla loro forma esagono, che oltre la chiesa esistesse un battistero. Pur troppo un incendio dei secoli scorsi, che distrusse l’archivio della parec chia, non lasciando indietro che un libro mezzo abbrustolito, ci ha sottratti preziosi documenti, i quali avrebbero gettato gran luce sopra questo punto. L’archivio di Duino conserva una
semplice copia, tratta, come vi è notato, da un corale della chiesa del Timavo, su cui S. Giovanni Damasceno avrebbe scritto di sua mano un avve nimento da ricordarsi più innanzi. Il documento, mancante d’au tenticità, serve più a confondere che a rischiarare le idee; ciò non di memo di ogni indizio che si rinviene deve tenersi conto, lasciando al dimani la cura di spiegare ciò che non comprendcsi oggi. Stando a questo scritto, al tempo del Damasceno, cioè nell’ottavo secolo, la chiesa al Timavo
vè'uxttg tv&Vi tii; ri;r dd/.axxm ìxnintorxos;, Tri.axet /.ai flaOni T/oXaiiM. s Yi si rinvennero le spartizioni delle celle; et! è il medesimo sito, dove stava anche la casa arcidiaconale. ' 3 Vedi il Giornale u ISIstria„ nel quale il Kandier parla con grande predilezione più volte della chiesa di S. Giovanni al Timavo.