¬La¬ famiglia Lodron di Castelnuovo e Castellano.- (Famiglie nobili trentine ; 17)
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Autore:
Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Luogo:
Rovereto
Editore:
Ugo Grandi
Descrizione fisica:
56 S. : Ill.
Lingua:
Italienisch
Commenti:
Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 15, 1909, fasc. 1
Soggetto:
g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Segnatura:
II 89.169/17
ID interno:
165296
Nell’anno seguente fu nominato canonico di Passavia. Era già in vestito con bolla di Pio II, come si è narrato, della parrocchia di Villa di cui pigliò possesso ai 3 di gennaio 1562. Ma il cardinale Madruzzo non volle cedere sul juspatronato della chiesa di Villa, così che il conte Felice fu più volte obbligato a recarsi a Roma, senza che la questione potesse fare un passo avanti verso la so luzione definitiva. Il conte Pesti asserì, che fu stabilito l’accordo fra j Lodron e il vescovo
di Trento ai 14 febbraio 1581, giorno, nel quale fu nominato parroco di Villa il conte Antonio mediante bolla di papa Gregorio in data 14 febbraio 1581; ma ciò non corrisponde al vero, Antonio fu nominato parroco dopo la morte del conte d’Arco dal cardinale Cristoforo Madruzzo in data 22 oprile 1561 ( x ) e continuò ad esserlo fino al 1612. Antonio s’era recato a Roma, dove ebbe un’udienza dal papa Gregorio XIII, come risulta da una lettera dello stesso scritta al fratello Felice in data, Roma
5 settembre 1580 : Sono staio a S. S. e gli parlai della pieve di Villa. S. S. non vi fece dificultà ed disse, la potete tenere, fate che sia ben governata, come più a longo a bocca narrerò a V. S. Di poi. ringraziato di ciò Stia Santità la supplicai per un aitar privilegiato per ì morti. S. S. mi rispose : non soliamo dare questi altari se non in qualche collegiata o monastero dove ordinariamente, vi sono ogni giorfto più mese, ma vi daremo più presto altre indulgenze (-). E tenne la parola; chè il conte
Antonio ritornando da Roma nel febbraio 1581 portò seco oltre a molte indulgenze anche per Castellano, un breve che dichiarava priviieggiati per tutti i giorni dell’ottava dei morti gli altari della parrocchiale. Antonio fece in cidere sulla pietra questo breve, che si può vedere tuttora sulla parete esterna della chiesa di Villa. Di qui ebbe origine quel legato di messe, che s’intitola in octava mortuorum, messe che vengono celebrate anche al presente. In pari tempo ottenne la bolla pon tificia, che
dispensava Antonio dalla residenza e gli accordava la facoltà di reggere la parrocchia di Villa col mezzo di un vicario, godendone egli stesso i proventi. In data 28 febbraio 1580 Antonio nominava don Vicenzo (b Repertorio dell’archivio vescovile I 48 fol. 233. (-) Archivio parrocchiale di Villa,