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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Pagina 239 di 248
Autore: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Luogo: Roma
Editore: Loescher
Descrizione fisica: 237, 14 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Segnatura: III A-2.230
ID interno: 166664
Entro i confini della provincia delle Alpi Marittime sono segnate le tribù ricor dato dall’iscrizione della Turbia, cioè i Nenia,turi, nella valle del Paglione; gli 0- ratelli, presso Uteile (Ornici far), nella valle della Vesnbia; i Trini lati, nell’alta valle del Cians e in quella del Varo, fino al confluente della Tinca (non come per ommis- sione tipografica fu stampato a pag. 134, nella, valle del Cians confluente della Tinca,); gli Eguiluri (non Equi e Turi), presso Entrevaux (Eguislurum

), nella valle dell’ E- steron; i Nerusi presso Venne (Vini,inni), loro capoluogo ; i Vela,uni intorno a Veve- lause, S.t, Vallier, Comps c nella valle del .labro» ; i Verymmi presso Vergons (Ver- gunnum) lungo il Verdon ; i Gallila,e nell’alta valle dal Varo; gli Eetini nella valle della Tinea; i Suetirì presso Castellane (Salinae Snettriormn), nella valle superiore del Verdon; i Nemaloni presso Muoiane (Nenmlannm), nella bassa valle dell’Ubayo; gli Emiliani nell’alta valle dello stesso fiume (Embìa

); gli Edenatcs nella valle della Legno; e finalmente i Brodi,orni presso Pigne (Dima), ed i Soyionzi al di là dalla Durancc, fra la montagna de Chambre e quella de Pure. Benché questi ultimi figurino, nell’iscrizione del trofeo, fra i popoli vinti da Augusto, pure sembra che non fossero uniti alla provincia delle Alpi .Marittime, ma, come i Voconzi, de’ quali, come ci dimostra la flessione del nome e la testimonianza degli antichi scrittori, e- rano una tribù, fossero invece uniti alla provincia

, si staccavano due rami: uno portava a Ccmenelnm e di là nell’interno della provincia, dove, diramandosi in due vie, una perla valle della Tinea, l’altra per quella del Varo o del Verdon, si congiungeva coll’altra via princi pale, che da Pedona (Borgo 8. Dalmazzo), per la valle della Stura, conduceva al passo dell’Argenterà e di lì nella valle delI’Ubaye e della Dura irne e del Rodano fino a Mar siglia. Un altro ramo costeggiava il litorale, passando per i principali empori commer ciali come Nizza, Frejus

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Pagina 85 di 248
Autore: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Luogo: Roma
Editore: Loescher
Descrizione fisica: 237, 14 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Segnatura: III A-2.230
ID interno: 166664
dessero oltre che sulla riva occidentale del Garda anche nella valle del Sarca, dove sarebbe stata la Sàggay.a o 2àgy.a che, oltre al Sarca, ricorderebbe Arco ; ma riesce poi oltre modo difficile situare le altre comunità, Oiawin , Bnhrjva, Avcónov (i) Avavnov). per le quali furono proposte le più disparate ipotesi. Varie ragioni però m'inducono a non ritenere estesa la pertica di Brescia su tutta la valle del Sarca. Prima di tutto le iscrizioni, dov’è ricordata la tribù Fabia, si riferiscono

esclu sivamente alla parte inferiore della valle, a mezzodì delle Sarche; coni’è pur vero che, se è giusto quanto riferisce il Pinci o, fu Carlo magno colui che assegnò Rivnm oppidum et vallem ludicariar-um alla diocesi di Trento. Non credo però che questo si riferisca anche alla superiore valle delle Sarche presso Tione, e meno ancora alla valle di Rendena. Il fatto che questa valle fu nel 404 evangelizzata da 8. Vigilio, vescovo di Trento, mi pare già una prova che essa fino all’epoca romana

di Trento deve di necessità aver apparte nuto la valle che da Tione conduce a Vezzano e di .lì alla valle dell’Adige. Nulla quindi vieta che questa fosse la sede dei Tulliassi della tavola Clesiana, come sup pose if Kiepertrche avrebbero lasciato ricordo del loro nome nel villaggio di Boi aso. Il rivo Finale, che scende dal monte Marzo e, presso Verdesina, entra nel Sarca, come indica il suo nome, pare segnasse da quella parte appunto il confine tra la pertica di Brescia e quella di Trento. Di questi

torrenti che segnavano il confine, e conservarono il fatto nel loro stesso nome, ne abbiamo altri esempi. Anche all’imboccatura della valle Passeier vi è un torrentello che si chiama Fin eie, e che il Roschmann suppone essere stato un antico rivum Finale-m 2 , perchè segnava il confine tra il tenere dei Triden tini e la provincia retica. È anche notevole che la causa del martirio di 8. Vigilio fu che egli gettò a terra 1’ idolo di Saturno, che quei montanari adoravano. Si sa essere Saturno una divinità

tutta locale trentina, onde anche questa sarebbe una prova-dei legami che stringevano quella valle col territorio tridentino.. Essendo infine la valle di Rendena unita per il passo di Campiglio colla valle di Sole, si comprende benissimo come i Tulliassi fossero nominati nell’editto di Claudio presso i Sindnni, che, come vedremo più innanzi, erano probabilmente gli abitatori della valle di Sole, e quindi anche presso gli Anauni, tutti ascritti al municipio di Trento. L’essere appunto i Tulliassi

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Pagina 51 di 377
Autore: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Segnatura: II 102.606
ID interno: 272018
sopratutto importanza quelli che servivano di passaggio, attraverso la valle, per mettere in co municazione ìa pianura del Pò coi paesi, abitati ancora’da popoli barbari, al di là delle Alpi. Giacche 1’ Ànaunia trovavasi appunto sulla linea non solo più breve, ma anche più facile che congiun geva, attraverso la catena centrale alpina, l'Alta Italia coi paesi d' oltralpe. Poiché la valle dell’Adige per le molte paludi che allora v’ esistevano, sopratutto nel lungo fratto che corre fra Trento e Merano

, e pei grossi torrenti che l’attraversano, a destra e a sinistra del fiume, era sempre assai difficile a per correre e spesso pel frequente e quasi periodico ingrossamento delle acque, era del tutto impraticabile. Più frequentati quindi dai viandanti che dal? Italia passavano alla Germania, o da questa a quella, erano i sentieri della Valle di Non che non quelli della valle dell’Adige, prima che fossero costruite strade ad arte, il che non fu fatto, che dai Romani. Per tre vie diverse si poteva

entrare dalle pianure di Bre scia e di Bergamo nelle Valli del Noce, e in tre punti diversi si scendeva da queste, per ripidi sentieri, nella valle del? Adige per proseguire più oltre sia lungo la valle del? Isarco (Eisach), sia lungo la Venosta verso le contrade d’oltralpe. Una via pro veniente dal paese de Camuni (valle Camonica) vi penetrava dal Tonale, un’altra, rimontando la Valle del Chiese e la Rendena, vi entrava per la selva di Campiglio, una terza, attraversata la valle del Sarca

, vi giungeva costeggiando i laghi di Molvèno e . di Andato. Le due prime scendevano per la Valle di Sole e attraver sando, riunite in una, il Mezzalune, giungevano a Bevo e a Ro-

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Pagina 8 di 377
Autore: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Segnatura: II 102.606
ID interno: 272018
INTRODUZIONE LE VALLI DEL NOCE Lo Valli di Non e di Sole, elio anticamente furono coni- prese sotto 1' unico nome di Anaunict, sono costituite dal bacino del torrente Noce. Giaciono sulla destra dell’Adige, in quel punto ov’ esso, dopo avere percorsa la Valle Venosta (Vintsch- gau ') da occidente ad oriente, piega repentinamente verso mezzogiorno, e per la lunga valle, che da esso prende il nome di Atesina (da Alhesìs), giunge, bagnando la città di Trento, alla Chiusa di Verona. Sono poste fra

il grado 46, 12, e 46, 34 di latitudine, e il grado 28, 15 e 28, 50 di longitudine (dall' isola del Ferro). La Valle di Sole volge da occidente ad oriente, piegando al quanto verso nord-est, la Valle di Non invece è diretta da nord a sud-est, cosicché la linea direttiva della prima è quasi nor male a quella della seconda. Lo creste dei monti , die tutto all' intorno da ogni parte le cingono, ne formano il naturale confine e le separano dalle valli Canonica e Tellina a occidente, dalla valle di Ulten

e dalla Venosta a settentrione, dalle Giudicane a mezzogiorno e dalia valle dell’Adige a mattina. In un punto solo questo giro di monti è, per cosi dire, tagliato da una profonda incisione dalla stretta gola della Rocchetta, per la quale il Noce, raccolte in sé le acque tutte delle due valli, esce nella valle dell’ Adige, ') JI nomo 1 ('desco Yiìiiscìt</nu deriva da Yca{o).\-/-f/rn/.

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
[ca. 1900]
Saggio sullo stato e costituzione politico-civile-amministrativa della Val di Fiemme dagli antichi tempi fino al XIX secolo
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Pagina 15 di 50
Autore: Del Vai, Giorgio / [Giorgio Delvai]
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 46 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Fleimstal ; z.Geschichte
Segnatura: I 101.891
ID interno: 229904
• 13 Ministero del 1872. Però .anche in esso col tem po furono introdotti dei parziali cambiamenti, ed aggiunte nuove disposizioni, secondo-le mu tate circostanze e i bisogni della Valle Un e- 86 m pi are autentico fu riposto nell’Archivio della Comunità, mentre molte copie corsero e corrono ancora fra le mani del nostro popolo; ed era un dolce passatempo dei nostri vecchi nelle giornate invernali trascrivere „le Consuetudini“', discorrere degli affari della Valle, e notarne gli avvenimenti del

giorno, la cronaca. Nei casi dallo Statuto o dal jus consuetu- -dinarium non contemplati, se si trattava di cose di economia, si appellava allo Scario od ai Co mizi generali della Valle; se di cause civili o •delitti criminali, si ricorreva al libro primo e terzo dello Statuto di Trento, ed in difetto di questo al Codice comune ed alle leggi del- V Impero. Premesse le quali cose veniamo ora a par lare in particolare della Costituzione di Pie lu me, quale era stata determinata dallo Statuto del 1613

. Magistrati ossia Rettori delia Valle e personale subalterno. ’ a) Scarto e lìcgolani di Commi. Capo supremo della Valle sotto ogni ri guardo'era lo Scario. Al suo fianco stavano ■alcuni uomini chiamati RegolanUdi Comun, i •quali lo dovevano assistere col consiglio e eoi- F opera, formando con esso lui nel governo della, 'Valle una specie di Senato nel quale risiedeva

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Pagina 135 di 248
Autore: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Luogo: Roma
Editore: Loescher
Descrizione fisica: 237, 14 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Segnatura: III A-2.230
ID interno: 166664
134 MURO QUARTO oordemente nella valle della Vestibia presso Utelle. Più contestata è la sede dei No- matun; ma seguendo immediatamente dopo gli Oratelli, procedendo nell’iscrizione in ordine inverso, par giusto che si debbano porre ad oriente di essi, nella regione de l’Escarène, cioè nella valle del Pardon, confinando quindi, come ultimi de’ Vedianzi da questa parte, cogli Intemelii Nominate così le tribù ohe formavano il lembo meridionale del territorio dei Vedianzi, l’iscrizione procede

verso settentrione, nominando gli Eguituri ®, che si so gliono porre intorno ad Entrevaux e nella valle dell’ Esteron, che anticamente pare si chiamasse Eguisturo 1 2 3 4 5 * * 8 * * . Da iscrizioni che appartengono al loro territorio, è ricordato l’ orcio Erìgi l , il che fa dubitare che Briangonnet, dove furono trovate, insieme con un altra che da abbreviato il nome della località (Brig.) 3 , fosse un antico Brìgoma- gum, che l’ Hirschfeld G identifica colla civitns Rigomag cnsium, della Notitia

Gal- liarum. Accanto agli Eguituri erano i Vergunni lungo il Verdon, attorno a Vergons, che probabilmente corrisponde ad un antico Vergunnum. Nella valle della finca erano indubbiamente gli Eccitili 1 , che pare abbiano lasciato o preso il nome dal fiume o dalla valle (EcclinmJ. Mettere poi i Trinlatii intorno a Triola, in valle del Roja, come fa il Forbiger s , è un sacrificare a un mero criterio di omonimia la più elementare verosimiglianza storica e corografica. Essi seguono, nella iscrizione

, agli Ecdini, e non possono esser stati molto lontani da quelli, onde giustamente mi pare che si possano collocare nella valle del Cians, confluente della finca, e nell’ attiguo comune di Peone, che nel medio evo gli apparteneva ed i vicini Gallitele, nella valle superiore del Varo'". ' Oltnr-a queste tribù che appartenevano al popolo de’ Vedianzi, l’iscrizione ne annovera nel tenere delle Alpi Marittime altre cinque che spettavano al bellicoso popolo degli Albici. E per ricominciare a mezzogiorno

e’ incontriamo nella tribù dei Suettri, che è 1’ ultima notata, quindi fra le più meridionali. La sua collocazione non offre difficoltà, poiché'essendo ricordati anche da Plinio 11 e da folomeo 12 (Sovy.roioi), che ascrive ad essi la locali! k- ZaXivai, detta dalla Not,itici Galliarum I:i , eivitas So- 1 No» »’estendevano però anche nella valle del Roja, come crede l’Ar.l.Ais, 0. c., p. 177, poiché quella fino a Saorgio apparteneva alla pertica di Ventimiglia. (Cf. C. I. L., V, 2; n. 7S13). Il Desjaiidixs

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1836
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 3
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Pagina 273 di 499
Autore: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Luogo: Sondrio
Editore: Della Cagnoletta
Descrizione fisica: 487, VIII S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Veltlin ; z.Geschichte
Segnatura: II 101.215/3
ID interno: 118982
2*JI * espressamente, et lì nominati alta F infamia dichiararono in- " capaci di qualunque officio del paese con procedere ancora ad 8 altra pena corporale, e pecuniaria ad arbitrio del Consiglio di 8 Valle secondo la qualità del fatto, e s’intenda far pratica co- 8 lui die per se o per interposte persone procurerà alcun voto » dalle Comunità, o da suoi Agenti, et iti questo il Censore » riceverà la querela. Il Giudice farà il processo , e la Valle il ® Giudizio. Soggiunge che ninno possi

portare in consiglio più » di un voto, ed in qualsivoglia congregazione sia di Ter zero, » di Squadra o di Valle ove concorre il maggior numero di » voti, gli altri siano obbligali seguitare la loro determinazione, » e quelli, che non interverranno a dette congregazioni siano ,i privi per quella volta della loro voce attiva, e sì stia alla de- ,, terminazione di chi sono stati presenti ». » 5. Nelli Consigli di Valle, e di Terzi ero si raccoglieranno „ li voti con balle secreto, over altro modo

secreto sopra tutte ,> le deliberazioni ». » 6. Si creerà un Consiglio in Valle di dodici, cioè quattro » per le due Squadre Morbegno e Traona, quattro per il terzier » di mezzo, e quattro per il Terzier di sopra, e Teglie oltre il » Governatore, il tutto con balle secreto ». » q. Questi Consiglieri si dovranno sempre creare dalli Con- » siglieri delle Giurisdizioni con balle secreto; e con le forme » soprascritte dopo il primo anno s’ uniranno sui bollettali delle » Giurisdizioni, cioè due per

missioni, scrivere rescrivere, così pero, ^he » dove si tratta o di obbligai ione della Valle, ne sia prima data » parte alla medesima, ne cosa alcuna sortisca effetto se da essa 9 non sarà espressamente ratificata ». » p. Chi è Consiglierò dell! dodici noii possi aver altri offici, » ne comparer in Valle, ne Squadra, ne Tei'zer ». » io. Si creerà dalla Valle un capo sotto il titolo ( in con* y formila del Capitolato ) di Governatore, il quale non possi

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Pagina 66 di 377
Autore: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Segnatura: II 102.606
ID interno: 272018
iasioni, oggidì tridentine, delle valli del Sarca e del Chiese, con Riva e colle Giudicane, perdio le iscrizioni romane in queste trovate, mostrano clic i cittadini loro erano ascritti alla tribù Fabia (Tn'b'ns Fobia ) che era la tribù appunto a cui anche la città di Brescia era ascritta. A Bergamo erano aggregati gli Asse/‘ioics della vicina valle Soriana, e lo genti della valle Bram ii an a, dove troviamo la tribù A'otaria che era la tribù di Ber gamo : a Como i Bergalei ') della valle

Fregagli a ; a Ivrea i Salassi della valle d" Àosla e così via. Trento pure ebbe le sue popolazioni aggregate. Fra queste sono espressamente nominati gli Aneti mi della Valle di Non ? ) i Sindoni e i Tullias.ses, che non sappiamo ove propriamente fossero ò ), e assai probabilmente v' erano pare aggregati gli ') Sono nominati nella Tavola desiava, v. pag. 03. ") Oltre elle dalla Tamia desinila, risulterebbe da ima iscrizione tro vata a Rovo nel 1820, conservala ora nel giardino di Casa Malli d ; nella

quale ò ricordalo un L. Scantius Papi iria tribù) Cre.scens eco. da tribù Po pino era appunto quella cui ora. asci-ilio Trento, v. Ardii v. 'Tarai, del 1890. Antiche iscrizioni romane, della, Valle, di Xon. n." 27, pag. 54. ") v. Ardiiv. Treni.. XIV, 1898 : Il nome della Valle di Non. — I Tulli ossi e. i Sindnni. Quanto ai Sin/(ni ri non oserei fare alcuna conget tura : i Tulliossi propendo ancora oggi a credere fossero nella Vallo del- 1' Adige, noi trai lo fra Bolzano e Morano. Il Reicii, nel Voi

. dell' Archivio Treni., ora citato (I,* Aìomnia, antica} cerea, i Tulliossi o i Siiidinii nella Valle di Xon. quelli nelle vicinanze di Tono (Ton-lossi', questi sulle allure di Don. immaginando coll* Unteksteinbu (Scrini di Storia Treniina , Mi lano Hoopli 1899) clic. Don voglia diro all uva in celtico, c sin sopra. Ma il nome di Don c moderno, nei documenti vecchi ò Ono (ile Orni). La, con gettura cade dunque da sé. Chi conosco poi la posizione di Don e d 'Ambiar capisce subito che una popolazione

notevole in quel tempo là non poteva esi stere. — Anche lo Scunei,ler ( lieilar/e z. Alhfem. Zeiivnp di Monaco, del (bugno 1898). cerca i Tulliossi a. Tuonilo e i Sindnni a Cles. Ma a me pare che se nella Valle di Xon v" erano gli A unirvi, non vi potevano essere in essa., dim altre popolazioni distinte, o che quindi siano da cercare fuori di essa cosi i Tulliossi come i Siedimi. —Giovanni Cicouni nell'X rchiv. Treni. XVIII, 1903 : I Titillassi della Tavola desiano, li pone a Terzoltis in Val di Sole

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1904
Storia di Rovereto
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Pagina 220 di 226
Autore: Bertanza, Giovanni ; Chiesa, Gustavo [Bearb.] / Giovanni Bertanza
Luogo: Rovereto
Editore: Grigoletti
Descrizione fisica: 227 S.. - 2. ed., aumemtata e migliorata / per cura di Gustavo Chiesa
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Rovereto ; z.Geschichte
Segnatura: II A-582
ID interno: 102507
NOTE. PARTE PRIMA. I. Sulla denominazione di Valle Lagarina, vale a dire sull’epoca in cui la valle dell’Adige che tocca il nostro territorio ebbe ad assumere il nome attuale, bisogna risalire ai tempi del dominio longobardo inquan- toché soltanto nei documenti di quell’epoca si trova la denominazione Val d’ager o Val d’Agri. Diversi autori, preferibilmente i tedeschi, ei trovano subito la radice di Lager (accampamento) per confermare il prin cipio della dominazione teutonica, fra noi. Didatti

se furono i Longobardi coloro che primi diedero un nome speciale alla nostra valle, non deve sembrar » cosa strana, ohe essi, popolazioni nordiche, l’abbiano denomi nata con vocabolo della toro lingua. È poi cosa assai dubbia, od almeno discutibile che gli Etruschi ab biano eretto dei castelli nella nostra valle. Quasi unica delle località fra noi che porti radice etnisca nel 'a, sua denominazione è Volano, dove non ci fu mai ombra di vecchio castello, mentre tutte le altre dove sorgono o sorsero rocche

tradiscono o la costruzione dell’epoca romana o quella di un epoca posteriore. In riguardo agli abitatori della Vallelagarina, stando agli storici più accreditati, dovressimo annoverare, senza accennare alle antiche po polazioni asiatiche, gli Umbri, quindi gli Etruschi Reseni, poscia i Galli Sennoni, e dopo di loro i Reti ed i Cimbri, e dominati questi dai Romani, la signoria italiana, caduta questa con la distruzione dell’impero d’occi dente. Dopo il dominio di Roma la Valle Lagarina cade sotto quello

dei Goti, poi dei-Longobardi e dei Franchi, in epoche alternate, lino a che vinti i Longobardi da Cario Magno, questi consacrato imperatore romano d’occidente, fondò il regno d’Italia, aggregandovi anche la nostra valle. . 11 . Non è ammissibile che attorno ai primi castelli costruiti nella nostra valle siano state erette delle case per ricoverarvi i villici dipendenti dal signore del castello.

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Pagina 125 di 377
Autore: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Segnatura: II 102.606
ID interno: 272018
Quasi tutti ì castelli portano il nome del villaggio vicino, ed è probabile che da questo essi V abbiano avuto, e non vice versa, che il villaggio abbia preso il nome dal castello. Quando qualche signore straniero, longobardo o tedesco, veniva a pren dere stabile dimora nella valle sulle terre a lui donate in feudo era ben naturale, in quei torbidi tempi, eh’ ei tosto si costruisse in luogo forte'e di facile difesa una casa fortificata, o come allora di covasi una casa murala, e, secondo

de’ castelli della Valle, di Non e della Valle di Sole, che sono più o meno lontani dal villaggio omo nimo, ebbero in tal modo e l’ origine e il nome. Tali possiamo ritenere quelli di Flavòn, di Sporo, di Cagno, di Cies, di Malosco, di Castelfondo f ), di Ossami e parecchi altri. Più di rado il ca- ’) Circa al nome del castello di Castelfondo, v. il mio: Il castello a la giurisdizione di Castelfondo nella Valle di Non, nell’ Archivio Treni , XV, 1900, e anche XIX, (1004) pag. 3. Famiglie e castelli

de' Malosco cec. — Il Reich, ( Una congiura a Caldura , progr. ginn. Trento, 1901,, pag. 28) erede che Castel Rumo abbia dato il nome alla valle di Rumo, Castelfondo alla parrocchia (plebs, o plcbatum) di Castelfondo, Castel Tono alla parrocchia di Tono. 11 vero è appunto il contrario, clic i castelli presero il nome dalla valle e dalle parrocchie in cui si trovavano, o dai villaggi presso cui sor gevano. Se i tre villaggi Meldngo , Faina c Doccila fossero sorti intorno a un castrimi fundum come vorrebbe

il Reich avrebbero preso il nome da esso e non sarebbero, tra loro divisi. — La parrocchia bensì, sorta nel ter ritorio del castello antico romano (lontana o vicina ohe fosse ad esso la chiesa) fu detta parrocchia di Castelfondo — e il castello sorto poi nel medio evo (1’odierno castello) fu detto castello di Castelfondo (Castrum castrifundi). La Valle di Rumo prese, assai probabilmente, il nonio dal torrente Ru- mesigo , e il suo .castello principale prese il nome ,della Valle. 11 castello più antico

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Pagina 95 di 377
Autore: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Segnatura: II 102.606
ID interno: 272018
90 IL GOVERNO VESCOVILE il racconto del passaggio di Carlo Magno, o 'di un eser cito suo, pel Tonale e per la selva di Campiglio nella Idem incursione de' Franchi parlarono più o meno diffusamente tutti gli storici Trentini. Le loro opinioni furono riassunte da Bart, Malfatti nel suo bel lavoro: Icastelli Trentini distrutti dai-Franchi, pubblicato ncW Archìvio storico per Trieste V Istria e il Trentino, voi. .2", 1883, pag. 297 sega Tutti fecero entrare i Franchi dal Tonalo nella Valle di Non

e scendere poi da questa nella valle dell’ Adige per la via della Rocchetta ; tranne Gius. Caumo (Sul confine alpino del regno italico-longobardo, noW Archivio Trentino, X, 1891, pag. 215 seg.), elio pensò fossero calai! pel sentiero di Vervi') c di Favògua; e Alfonso Huber (Die Grenze zwischen Baiern und Langobarden ecc., nelle Mitteilungen des Instituts für ocslerreichischen Geschichtsfor schung, voi. 2°, 1881; pag. 368) e Giuseppe Egger (Die Barbaren Einfälle in die Provinz Hätten und deren Besetzung

il territorio di Boka.no venivano, costeggiando la « sinistra dell' Adige, a Faedo ( Fagilana) e di qui a Cenibra ( Cimbra) poi, «sotto Trento, dove ebbero a trattenersi alquanto a negoziare poi riscatto «della guarnigione del castello Verruca,(può Fcrruge castro). E più che «probabile che ivi l' esercito si dividesse, si che mentre il grosso prose- « guiva per la valle dell'Adige, una parte andasse verso la Valsugana (Al- ■« suca) e un’altra forse movesse alla volta di' Vezzano ( Vitimmm) c della « valle

del Sarca, ■ per riunirsi al corpo principale nella valle di Pagare, dove «furono devastati i castelli di Brentonico ( Brenionicum ) e di Volano (Vo- « loenes). Dal Ducato di Trento 1' invasori entravano nel Veronese », Contro 1’ opinione del Malfatti scrisse Don Tom. V. Bottea nell’.4 rc/i fino Trentino, III, 1884, pag. 95, per sostenere la vecchia credenza che i Franchi fossero entrati pel Tonale. Ma ad appoggio di tale ipotesi non stava veramente che il nome del castellina Maleturn die tutti

credevano fosse il Male odierno della Valle di Sole. So non che nelle vecchio carte del secolo XII e XIII, Maletum è detto pure il territorio dì Mollai die è nella valle del l’Adige, sulla sinistra del fiume, quasi di fronte a Tisens e a Sirmian. La opinione del Malfatti c quindi senza dubbio da preferire a tutte le altre, pur rimanendo ancora qualche incertezza sulla identificazione di alcuni castelli; quali p. e. il Fagitcma, che alcuni, anzicchè a Faedo, vogliono .porre a Padana , luogo vicino

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Pagina 88 di 248
Autore: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Luogo: Roma
Editore: Loescher
Descrizione fisica: 237, 14 S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Segnatura: III A-2.230
ID interno: 166664
scende nella valle dell’Adige fra Rovere della Luna e Gortazza, quella della Mandola, e finalmente quella di Sonale e delle Palàde. Anche 1’ Anagnìs castrimi di Paolo Dia cono si pone generalmente nella Valle di,Non e precisamente a Nan, e pare che anche questo risalisse all’epoca romana. Ma il vero documento storico più importante dell’antichità romana per questa valle è la tavola desiami, della quale* abbiamo dato il testo nell’introduzione 1 . Si ricava da essa che gli Ananni avevano

ne adtributa guidoni arguisse dicitur. Anche questi dopo un attento esame di Giulio Pianta, amico e compagno dell’imperatore, amicami et comitem meum, furono giudicati inerenti all’agro del medesimo municipio. Anche sulla" sede dei Sinduni furono emesse varie ipotesi; T Inuma ^ che po neva i Titillassi nell’ alta valle dell’ Adige, dichiarava di non saper trovare un posto da assegnare ai Sinduni. Lo Schulten 4 poneva, come il Kiepert, gli uni a Tiene (Tìlliiim delle carte medievali) e a Dolaso

, conformemente a quello che noi pure abbiamo sostenuto, ed i Sinduni a Saone nella stessa valle; ma è evidente che, se essa era la sede dei Tulliasses, non poteva esser contemporaneamente anche quella dei Sinduni; il Reich 5 , poneva gli uni e gli altri nella stessa valle di Non, e precisamente i Tulliassi presso il castello di Tono (Tonfassi), ed i Sinduni sull’altipiano di Don. Ma l’ipotisi che tribù differenti abitassero nella medesima valle, divise solo da un fiume o torrente, difficilmente troverà

seguaci. Gli Anauni erano troppo impor tanti per sè, per non occupare tutta l’alta valle di Non; infatti non rimase traccia di differenti denominazioni che essa avesse sull’una e sull’altra sponda del Nosio. Del resto per essere, come dice l’editto, parte di quelle comunità aggregate, e parte no, al municipio di Trento, bisogna che fossero in regioni di confino, come abbiamo notato per i Tulliassi; eppure non devono essere stati molto lontani dagli Anauni essendo notati vicini a loro. Nella valle

di Sole vi, è la valle laterale del Saent, col ghiacciaio dello stesso nome. Questo potrebbe essere un ricordo del nome Sinduni (Saenduni), che si sarebbero estesi in tutta la vai di Sole. Per essere essi confinanti e quasi uniti per il passo del Tonale coi Cammini e 1 pag. 12, n. 1. - Una tavola di bronzo dell’anno 341 d. Cr. trovata a Roma e riferita dal Grutcro, dov’è parola di un emporium nannitanum, viene dal Barbacovi nelle sue Memorie storiche, 1 pag. 22 assegnata alla valle di Non. Se ciò

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Pagina 10 di 377
Autore: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Segnatura: II 102.606
ID interno: 272018
La Vaile dì Sole consta, come quasi tutte le valli alpine, di un piano uniforme, formato da terreni alluvionali, su cui scorre il torrente, fiancheggiato ai lati da alte e ripide montagne, che di qua e di là si levano a guisa di pareti. Il piano suo di rado, o forse mai, raggiunge la massima larghezza di due chilometri. La Valle di Non invece ha una media larghezza di circa cinque chilometri, nè il suo piano è uniforme e sempre uguale, ma è costituito da una serie di terrazze o gradinate

,, or più or meno estese, che dal punto più basso si levano successiva mente 1’ una sull'altra, verso le cime dei monti, cosicché questi sembrano meno alti e ripidi che realmente non siano e la valle appare assai più vasta ed aprica. 11 suo orizzonte si di stende libero ed ampio più che in qualunque altra valle del Trentino, e i profili dei monti che vi si disegnano qua molle- mente tondeggianti e boscosi, là frastagliati bizzarramente da picchi e dirupi, varii per forma e colori, fanno vaga cornice

alia valle. L’ Anaunia per 1’ ampiezza sua, e per la svariata for mazione del suolo, coperta tutta da un tappeto di verzura, di gelsi, di frutteti, di boschi, seminata di un gran numero di biancheggianti paeselli, può ritenersi la più bella di tutte le valli tridentine, nè teme il confronto con qualunque altra nella lunga catena delle Alpi centrali '). '!> & # Il torrente principale delle valli, quello che forse antica mente diede il nome all* Anaunia - 2 ), è il Noce, o Nosio, come ') Si credo

die nell'epoca glaciale sull'Anaunia passasse l’immenso ghiacciajo che dalla Venosta scendeva dirottamente al bacino del Garda; ritiratosi il ghiacciaio la valle dovette essere trasformata in ampio lago, nel quale si deposero alti strati di sedimenti allindali, e in questi un numero infinito di eiotoioni granitici, alcuni di dimensioni enormi, trasportativi dai monti sovrastanti alla Venosta. In seguito le acque torrenziali, trovato sfogo por la spaccatura della Rocchetta, asportarono il terreno alluvionale

nella valle dell''Adige, solcando nell' Anaunia quei profondi avvallamenti, nei quali Oggidì scorrono quasi tutti i torrenti e torrentelli suoi. ") Ned dialetto della valle si dico noss anche la noce frutto ( nogàra, T albero), perciò gli scrittori tradussero il nome del torrente in Nnx, Nucù

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Pagina 99 di 377
Autore: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Luogo: Trento
Editore: Zippel
Descrizione fisica: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Segnatura: II 102.606
ID interno: 272018
nè per numero nè per importanza poterono alterare le condi zioni etnografiche generali. Sono questi i villaggi di Laurégno e di Provés nel!' alta valle di Rumo, di Sonale ai piedi del Ludi, presso il passo delle Palude e di 8. Felice, detto prima {Camici). Quando questi tedeschi vi siano venuti non sappiamo, probabilmente, verso il decimo secolo. Vi salirono dalle adiacenze di Merano, come può facilmente dedursi dal fatto, quando altri argomenti mancassero, che le due valli vennero da essi desi

gnate col nome di monte {Nons-berg, Sulz-herg), che tali ap punto dovevano apparire a chi per di là vi montava dalla valle dell'Adige. Essi formano àncora oggidì il più spiccato e strano con trasto col resto della popolazione, e questo rende più evidente e chiara la nazionalità della valle. Passando da Tret, ultimo vil laggio italiano, a 8. Felice, che non dista più di mezz'ora di cammino, tutto cambia. Il dialetto, italiano-ladino nel primo, è schiettamente tedesco nel secondo. A Tret, come

in tutti gli altri villaggi della valle, le case sono riunite e aggruppate vicino alla chiesa e formano un centro solo,, all' uso italiano, a 8. Felice in vece, come a Senàle a Laurego e a Provès, la chiesa sta iso lata, colla canonica e qualche altra casupola, e la gente abita dispersa qua e Là in casolari, o masi, staccati, lontani fra loro, solitari, secondo l’uso antico germanico. Anche la foggia del vestire nelle valle è varia, come nel resto del Trentino, nè se gue alcun costume speciale, mentre

nei quattro paeselli tedéschi gli- abitanti vestono il costume tradizionale proprio dei Meninosi e della sottoposta valle Venosta. Queste povere popolazioni tedesche nel lembo estremo della valle sono come lo spruzzo dell’onda germanica che scesa da settentrione attraverso la provincia della Rezia veniva ad in frangersi contro i monti dell’Anaunia e a fermarsi agli antichi confini dell’Italia romana. Fel dialetto ladino delle due valli penetrarono senza dubbio non poche parole tedesche

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1891
¬Die¬ Thal- und Gerichtsgemeinde Fleims und ihr Statutarrecht
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Pagina 208 di 234
Autore: Sartori-Montecroce, Tullio ¬von¬ / von Tullio v. Sartori-Montecroce
Luogo: Innsbruck
Editore: Wagner
Descrizione fisica: VIII, 222 S.
Lingua: Deutsch
Commenti: Aus: Zeitschrift des Ferdinandeums ; F. 3, H. 36
Soggetto: g.Fleimstal ; z.Geschichte
Segnatura: II 64.827
ID interno: 134613
esser observadi da cadauno liomo e persona, che hanno domicililo in la Tulle de Fieme. E colloro che eontrafarano alli soprascritti capittuli debiano cader in la pena de U 10 de dinari senza remis sione da esser tolta; et la mità da esser applicada al Mag c <> Ca- pitaneo e la altra mità al miss. Scario ; et a nome de la Comu nità esser tolta, 4. Àncora, sei sera per alcuno Officiai de la valle, zoè Coman- dadori, citado alcuno Yesin de la ditta valle, non essendo in caxa, pur che tali sia

in la Villa overo in la ditta valle overo in la juris- dicion de Fieme, trovando qualcuna persona che tal comanda mento intenda, sia vallido, e, renduda la relacion, se possa pro ceder. Ma se* 1 non fosse tali eommandadi in la jurisdicion, centra de quelli non. se posse proceder, nè centra soi beni, sia in qne caso che se velia ci vii ; ma se*l stesse maliciosamente overo chia ramente non se sapesse unde el fosse, considerando la persona, el fatto, e eondicion, e starlo, questo caso debia star in arbitrio

de li zudexi, zoè Zuradi Scarii de la valle nostra de Fieme. XIII Capitali modi e ordini del conservar per el Scarile chiave de le presone e del incarcerar. L El se statuisse e ordina segondo le antique usanze e sanc- tissimi privilegi! mediante la gratia deio immenso trino e uno Dio alla fidellissima nostra valle de Fieme concessi, et antiquissi mamente observade, e novissimamente, ultra le altre confirmazioni, per el Rn» et Ill mo Epd de Trento e de sancto Steffano in monte Celio de Roma Cardinale

e de la Regia Mai està de Ferdinando summo Cancellario e. Secretano a li altri anteposto Signor e 111“ 0 protector nostro confirmadi e confirmade : che le chiave de le preson de Cavale» de la valle de Fieme siano e star debiano e ro- magnir ih le mane del Scario alletto per la Comunità de la valle de Fieme. , - - 2. Àncora, se la Superiorità volesse incarcerar una overo più persone sia per que dellicto che esser se velia, demente che non ghe vade la vita, ditto Scario ben intenda la càusa per che e come

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1836
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 3
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Pagina 294 di 499
Autore: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Luogo: Sondrio
Editore: Della Cagnoletta
Descrizione fisica: 487, VIII S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Veltlin ; z.Geschichte
Segnatura: II 101.215/3
ID interno: 118982
F applauso dei cattivi, per mettere divisione » fra i popoli con dispregio della giustizia esercitala nella Valle, » potendo ancora in questo usare parzialità grandissima, confor to me guidati fossero dall’interesse proprio, o dall'odio con evi- « dente pericolo della sicurezza de cattolici della Valle massime a de' principali, e di novità ed alterazioni, non altro sarebbe a che proclamare un generale indulto dei futuri delitti ». » Resterebbero inoltre i ValteUim privati dì quell’emolumento » che si può

cavare dalle grazie onde sgravare in parte la Valle » dal censo, quale emolumento contribuendo all’indicato sollie- v vo, deve essere de’ Valleili ni, e conseguentemente appartenere 3i alla "S alle la ragione di far le grazie, altrimenti i signori Gri- » giorni aveiebbero il censo con li emolumenti dell’amministra to zinne e così rem et prmtìutn e defrauderebbero la Valle’ di « questo soccorso e di questa ragione, venendo di piu per tal » maniera i Grigiori! a far parte delle magistrature e del

Governo y alla Valle stessa concesso », » Quanto al voler esigere li daz] consueti, o proibire a Vaitela ” ì"" ^ imposizione ed esazione de’ loro dazj, gabelle, pedagì » eco., tanto di quello che si introdurrà nella Valle, quanto dì » ciò ne verrà estratto, egli è espressamente contro il capìtolo » nove nel quale dichiarandosi il censo delli venticinque mila v scudi corrispettivo dell’ utilità pubblica v privala che i signori ® Grigioni traevano dalla Valtellina, rimane questa ragione dei » dazj

trasferita a beneficio di chi paga il censo prezzo del detta » diritto, e conseguentemente rimane alla Valle anche perchè » ogni frutto c godimento e ogni atto possessorio aspetta a chi » paga ih censo del quale c-ancora ogni utile dominio, ed ogni » amministrazione ». » Si aggiunge che il Governo politico espressamente concessa » libero alia Vaile, vuole di conseguenza questo diritto, senza » il quale, per via indiretta, si levarebbe a Valtellini il bene- 9 fi ciò del capitolato, aggravandola

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
1836
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 3
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Pagina 428 di 499
Autore: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Luogo: Sondrio
Editore: Della Cagnoletta
Descrizione fisica: 487, VIII S.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Veltlin ; z.Geschichte
Segnatura: II 101.215/3
ID interno: 118982
„ che la-giurisdizione del Vescovo di Como, e dell’Inquisitore » della Città e Diocesi, sia liberamente esercitata nella Valle e » Contad i , e che bisognando F Inquisizione dì Cpmo possa met- » tere un Vicario nella Valle e Contadi a suo arbitrio, e che v ! Grigioni dichiarano che questo capo non è mai soggiaciuta v alla loro Giurisdizione e che come negozio dipendente dal » Papa, essi non pretendano averne potestà alcuna in qualsi- -> vogli caso, non estendendosi la loro superiorità per

divieto « del capitolato neanche alle loro giurisdizioni civili o criminali ■n laiche della Valle, non che all’Ecclesiastiche esenti da ogni , ìj giurisdizione secolare, alla quale diclnai aziono- poti a "F* Em* „ dar occasione il 2 Capitolo del trattato di Neurone ». » Procuri anche se sarà possibile obbligare Svizzeri Cattolici » alla diffesa della Religione nella Valle o Contadi, e perchè „ oltre il dichiarare privali i G> igieni in caso di mossa d’arme » dell’annua soluzione di scudi 2.5 mila

, e dal diritto di con- » fermare Magistrato, si riservano li due Re l’arbitrio d'impor » loro pene maggiori- Sarebbe bene che dichiarassero adesso, » die questa pena maggiore sia la privazione totale d'ogni ra- » gione e sovranità nella Valle constiluendo esecutori dì questa » pena li medesimi Svizzeri Cattolici », » Suggerirà a V. Em. il trattato stesso , ed il proprio avve- » dimento molte altre cautele per assiemare la Religione Cat- » tolica nella Valle, che è uno de’più importanti capi, che

; ma » quando si contentassero, che il punto de’ passi non si alterasse » dallo stato antico, non sarebbe per avventura tanto diffìcile » 1’ aggiustamento perchè primieramente si potrebbe trattare che » dichiarandosi che li Gridoni non abbino altro diritto sopra la » Valle e Contadi, che di confermare i Magistrati e di esiggere » 25 mila scudi, li Valielliui subentrino nella medesima con- » federazione con Francesi, obbligandosi quanto alli passi a ì> tutto quell© che sono obbligati i Grigioni per vigore

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