il figlio, Giacomo, ucciso 1 durante un viaggio in Spa gna e resuscitato miracolosamente dal Santo, ricostruì la Chiesa di S. Giacomo in Gardena. Sulla graduale rovina dei conti di Stetteneck fiorì la potenza dei Wolkenstein. Il castello di Wolkenstein, a Selva di Gardena, nella Val Lunga, è ricordato la prima volta liei 1237 come possesso di Arnoldo di Maulrapp. Anzi l'origine del nome Wolkenstein pare strettamente connessa con la rovina di quel castello, avvenuta, come si rac conta, nel
secolo XVI. Narra, infatti, la leggenda che sopra il castello della Val Lunga si vedeva sempre, anche nei giorni sereni, una minacciosa nuvola av volgente la roccia; finché il castellano non ebbe per tre notti consecutive un medesimo incubo, sognando ripetutamente dì essere travolto da una frana. Impressionato dal sogno, il proprietario del ca stello volle mettersi al sicuro in altra abitazione. E vide, con soddisfazione e letizia per aver potuto scampare alla morte, effettivamente cadere il castello
. Onde per ricordare il fatto soprannaturale adottò il cognome Wolkenstein, che vuol dire 'Pietra delle nuvole,, *). Erede di Arnoldo fu forse Enrico di Castelrotto, ch'era al servizio dei vescovi di Bressanone, A lui successe Ruberto, il quale nel 1293 vendè il castello di Selva al cavaliere Kandolfo di Pradell signore di Vi Ila nd ro: onde la contea di Selva passò alla fami glia dei Pradell di Villandro, e le rimase fino ai tempi moderni. Un successore di Randolfo, il nipote Federico, avendo